Bronzo Olimpico: può essere
una delusione?

 
14 Agosto 2008 Articolo di Rino Tommasi
Author mug

Tutto è relativo, ma alcune cose hanno un valore assoluto. Bilancio molto positivo per l’Italia della scherma. E speriamo che non sia finita qui…

PECHINO - I nostri schermidori ci hanno talmente viziato che anche un bronzo come quello conquistato da Salvatore Sanzo con una spettacolare rimonta da 12-14 sul cinese Zhu nell’assalto decisivo, può essere considerato deludente.
Ovviamente non è così, in primo luogo perché ci sono anche gli avversari che quando incontrano gli italiani nella scherma cercano sempre l’impresa.
La storia della nostra partecipazione alla gara di fioretto individuale è nota. Il nostro migliore elemento, Andrea Baldini, era stato appiedato alla vigilia dei Giochi da uno di quegli incidenti di percorso che stanno purtroppo diventando abituali nello sport contemporaneo. Il suo sostituto, Andrea Cassara, era stato recuperato in extremis e non poteva essere nelle migliori condizioni di forma e di spirito. E’ stato eliminato nei quarti di finale dal cinese Zhou per 15 a 14. Sanzo aveva superato facilmente il canadese McGuire, di misura (10 a 9) il francese Le Pechoux ma si era poi arreso al giapponese Otha con lo stesso punteggio (15 a 14) che era stato fatale a Cassarà.
La scherma non è come il tennis che concede al più forte buoni margini di sicurezza. Bisogna fare due punti di più per vincere un game, due game di poiù per vincere un set, bisogno vincere tre set o almeno due. Insomma ala fine di una partita quasi sempre vince il più forte, almeno nella giornata.
Nella scherma un assalto vola via e puoi finire battuto senza accorgertene.
Ne sanno qualcosa gli sciabolatori, tutti eliminati nella gara individuale. Solo le ragazze del fioretto erano troppo più brave, più forti e più determinate per fallire ma anche lì c’è mancato poco che Valentina Vezzali si facesse sorprendere in finale da una coreana.
Alla fine però la scherma il suo contributo al medagliere lo ha dato e ci sono ancora quattro giornate e soprattutto la gara del fioretto femminile a squadre per migliorare il bilancio.
Siamo purtroppo già fuori nel tennis. Grande Slam e torneo olimpico non fa differenza, non siamo da corsa. Anche Francesca Schiavone, ancora una volta la migliore tra gli azzurri, è stata eliminata al terzo turno dalla russa Vera Zvonareva, pur avendo giocato una delle sue migliori partite.
Del resto contro questa avversaria Francesca aveva già perso sei volte su sei incontri per cui non ci si può nemmeno rammaricare.
Si può invece sperare in qualcosa di buono nel pugilato. Clemente Russo e Roberto Cammarelle hanno passato entrambi il primo turno con margini quasi imbarazzanti, 7 a 1 per il massimo Russo, 13 a 1 per il supermassimo Cammarelle. In particolare Russo aveva di fronte un avversario pericoloso, il bielorusso Zuyev, medaglia d’argento ad Atene. Visti in azione i loro prossimi avversari, senza farsi pericolose illusioni è lecito sperare di portare a casa qualcosa.

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