D’Aniello in 3 anni
dal salotto al podio.

 
13 Agosto 2008 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

L’argento olimpico della double-trap fino a 4 anni fa era un terza categoria. Ma aveva la passione per le armi fin da ragazzino: “Ho preso il porto d’armi 4 giorni prima della patente”. Dedicato a Michele e alla madre scomparsa.

PECHINO _ Fino a otto anni fa non aveva mai fatto neppure una gara e sì che di anni ne ha già 39. Nel 2004 era ancora un dilettante, un terza categoria. Ma la passione per le armi, a lui tipo così mite, freddo al tiro ma già in lacrime ancor prima di tirar l’ultima coppiola _ l’argento era ormai sicuro, l’oro irraggiungibile _ gli era entrata nel sangue fin da ragazzino.
“Ho preso il porto d’armi quattro giorni prima della patente di guida” racconta poco dopo essersi buttato in ginocchio sul poligono di tiro l’eroe azzurro di giornata, Francesco D’Aniello da…Nettuno.
Sì, la città del baseball (“Da ragazzo facevo l’esterno destro, poi ho provato il tennis”) e dell’ex ala destra mundial Bruno Conti: “Io sono juventino, ma lui al paese è un idolo. Gli avevo detto: “Se vinco una medaglia viene ad accogliermi?”.
“Da bambino accompagnavo mio padre a caccia di quaglie e beccacce _ racconta “Fra” che ha da poco perso la madre (“Mi ha protetto da Lassù, ecco perché ho alzato gli occhi al cielo alla fine”) _ A 8 anni mi fece sparare ad una bottiglia da 20 metri. La presi in pieno: ‘Ma che gusto c’è a tirare a un oggetto fermo?’ gli dissi. Passò un passerottino e lo feci secco. Come si stupì papà che si chiama Michele come mio figlio cui dedico questa vittoria _ è l’unico che credeva in me _ e che adesso avrà la gigantesca ruspa-giocattolo promessa. Se la merita, ha 4 anni e non vede quasi mai suo padre negli anni più importanti. Via mesi su mesi non mi godo i suoi primi progressi. Grandi sacrifici per me, per mia moglie Stefania. Lui, alla partenza per la Cina mi ha detto: ‘Papà, vai e spaccali tutti!’ Beh, proprio tutti non ci son riuscito, ma l’americano (Walton Eller, un costolone d’un metro e 91, 26 anni e il più giovane dei sei finalisti, da due anni arruolatosi nell’esercito USA ha centrato 190 piattelli su 200, tre più di D’Aniello) è un vero campione. Meritava di vincere. Anche se…_ ecco il guizzo di rimpianto negli occhi di questo poliziotto semplice semplice, fino al ’99 agente nelle “volanti” di Roma, Milano, Torino “a sedar risse, sventar rapine, separar mogli e mariti” _ quando lui ha fatto un doppio zero nei primi due tiri della finale mi son detto: ‘Se molla lui, vinco io!’ Nelle ultime 25 coppiole può succedere di tutto, decidono i nervi. I suoi 4 piattelli di vantaggio a fine qualifiche (145 a 141) non lo mettevano al riparo. Anch’io ho avuto il fiato sul collo del cinese Hu che, quarto dopo le qualifiche con 138 a tre piattelli da me, ha centrato i primi 23 piattelli della finale e m’ha anche raggiunto a metà”.
Quando due anni fa Mirco Cenci, ct della “double trap” _ due piattelli che escono contemporaneamente dalla macchina che li lancia a 90 km l’ora, il tiratore li deve mandare in frantumi entrambi _ convocò “Fra” in nazionale “Mi davano del matto!” Invece aveva scoperto un fenomeno. Che l’anno scorso avrebbe vinto il “mondiale” a Cipro, prima che gli amici Cenci e Durante gli giocassero il terribile scherzo: ‘Fra’ maledizione! Han dato ragione allo svedese Akan Dalbi sul reclamo per quel piattello. Mondiale annullato. Lo si rifà fra un mese’. Che quattro ore ho passato! Avevo appena annunciato la vittoria al comandante, ad altre autorità… Finchè arrivò uno SMS: “Se non sei morto d’infarto stavolta…hai le coronarie per vincere qualunque gara”.
Invece “Fra” era uno che tremava. In allenamento centrava sempre più piattelli che in gara. “Ma Alberto Cei (lo psicologo dello sport delle squadre di Arrigo Sacchi) m’ ha fatto superare l’emozione. Diceva cose che sapevo, ma con le parole giuste…”
E così è arrivata un’altra medaglia dal tiro a volo dopo quella di Pellielo. Ma da uno che 4 anni fa nessuno conosceva. Miracoli olimpici.

Collegamenti sponsorizzati


Scrivi un commento