Uffa, anche Bolelli come la Pennetta.
Sempre vicini all’exploit…
ma poi finisce sempre male. Un caso?

 
31 Marzo 2008 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Virtual Tour: day 7!

A Miami eliminata Lindsay Davenport. Avanti Henin, Kuznetsova e Venus. Nessun problema per Federer, che sconfigge Soderling 6-4 3-0 rit. Fuori Tsonga.


Uffa, sono proprio stufo di rimpiangere sempre le grandi occasioni perdute dai nostri. Pennetta, Bolelli ti fanno sognare ma poi tutto si trasforma in un incubo. Comincio a sospettare che non sia una coincidenza, anche se si può magari imprecare alla sfortuna quando Flavia Pennetta perde la palla del 4-0 al secondo dopo aver vinto il primo con Serena Williams e Simone Bolelli si mangia almeno due delle tre palle break che sul 5 pari al secondo lo avrebbero portato a servire per il match contro Davydenko. Clamorosa in particolare la terza, con la bocca sulla rete e una palla solo da mettere di là e invece spinta goffamente fuori. Che persa quella triplice opportunità Simone sarebbe crollato di nervi, cedendo per la prima volta il servizio nel game successivo (primo doppio fallo sul setpoint per il russo) e poi di nuovo nel quarto game del terzo set (3-1 per Davydenko e nuovo doppio fallo sulla palla break, era quasi scontato, purtroppo. Difatti è quel che è avvenuto.
Così siamo a metà torneo a Miami, secondo Masters dell’anno, e se gli italiani sono andati un po’ meglio che nel primo _ ci voleva poco _ quando erano usciti tutti di scena nei primi due giorni, qui siamo arrivati al primo giorno della seconda settimana. Si può anche “pensare positivo” come suggeriscono Jovanotti e psicofilosofie moderne, e dire quindi che come potenziale non stiamo male se abbiamo una Pennetta in grado di giocare ad armi pari con Serena Williams e un Bolelli capace di fare altrettanto con il quarto tennista del mondo, ma mi pare che sia in realtà un modo per consolarsi senza crederci troppo.
6-7,7-5,6-1 il risultato finale a favore del russo. Bolelli ha confermato di avere grandi qualità tecniche _ meno male, dritto, rovescio e servizio di tutto rispetto mentre a rete continua a sembrare un pesce fuor d’acqua _ ma di avere purtroppo anche defaillances mentali nei momenti importanti che i campioni di solito non hanno.
Ora sono curioso di vedere come si comporterà Roger Federer con il temibile ed antipatico Soderling. Il presunto _ e un tantino presuntuoso_ Delfino di sua Maestà Roger Federer, il serbo Novak Djokovic, aveva proprio in animo di scalzare presto lo svizzero dal trono. Ma Roger mi sembra più aggrappato al suo scettro più della Regina Elisabetta indifferente alle smanie del principe erede Carlo.

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40 Commenti a “Uffa, anche Bolelli come la Pennetta.
Sempre vicini all’exploit…
ma poi finisce sempre male. Un caso?”

  1. Voortrekker Boer scrive:

    Mi hanno abituato a vederlo nel basket con la nazionale, e in alcune occasioni ci son rimasto davvero male.

    Con i tennisti che abbiamo è già grassa che arrivino solo a tentarli, gli exploit, se gli dovessero anche riuscire allora….

  2. john john scrive:

    caro ubi. mentre ti segnalo che il primo aprile troverai una splendida fotogalleria sul dietro le quinte del torneo atp di napoli con relativi servizi (il nuovo look di starace, il ritorno della bella carla coria al fianco del mago perduto, i tennisti alle prese con internet e altre curiose foto) sul sito http://www.napoli.repubblica.it (che mi auguro prima o poi finisca nella selezionatissima rassegna stampa), ti dico che continuo a pensare che tennisticamente bolelli sia ad altissimi livelli e che bisogna assolutamente investire risorse tecniche sul giocatore più completo italiano degli ultimi dieci anni; deve solo crederci, acquisire il killer-instict e rompersi il….negli allenamenti atletici per diventare resistente e veloce al tempo stesso nell’arco di almeno tre set; hai ragione, occasione sprecata, ma su queste si deve costruire e non distruggere

  3. teo_82 scrive:

    Insomma Ubaldo, non finisce sempre male. Mi pare che due nostri giocatori abbiano battuto il n.1 e 2 del mondo a Roma e Rotterdam, la Schiavone ha battuto la n.1 del mondo qualche settimana fa.

    E’ già comunque bello vedere nostri giocatori in grado di giocarsela con i più forti al mondo, oggi a Bolelli è mancato il killer instinct, ma è giovane avrà altre occasioni.

  4. Nikolik scrive:

    Ha completamente ragione Ubaldo, su ogni singola parola.
    Ci sono rimasto male tremendamente.
    Peccato veramente, occorre realmente migliorare nei punti decisivi.
    Del resto, si è detto e ridetto che nel tennis giocare bene i punti importanti è fondamentale.
    Delusione fortissima, perchè si poteva fare, eccome se si poteva.

  5. Roberto Commentucci scrive:

    Delusione cosmica. Simone si è letteralmente mangiato la partita. Non posso togliermi dagli occhi quello scambio, la sesta palla break, sul 5 pari nel secondo set. Kolya serve un kick da sinistra, Simone stecca la risposta di rovesscio ma la palla resta dentro alta e lunga. Iniziano lo scambio, Simone tira un croos di diritto, il russo accelera a sua volta con il diritto incrociato, buttando il blognese fuori dal campo… Simone in corsa tira un lungolinea fantastico di diritto, potentissimo, Davidenko arriva in pieno allungo, rimette di là un recupero disperato, a un metro dalla rete, Simone si avventa, gira intorno alla palla, va per tirare il diritto anomalo nel campo ormai vuoto, in sicurezza, e poi all’ultimo momento viene colto da una specie di raptus, cambia idea, cambia impugnatura, cambia direzione, e improvvisa un inspiegabile chop incrociato di diritto, che si perde fuori di pochi centimetri, per ilsollievo di un Davidenko incredulo.
    La partita è finita lì.
    Peccato, perché il ragazzo aveva vinto con gran merito il primo set e aveva ormai messo fuori partita il russo.
    Tecnicamente, ho visto discreti progressi nella corsa al rovescio e nel servizio kick, davvero notevole, che ha consentito a Simone di variare benissimo la prima palla e irrobustire notevolmente la seconda. Purtroppo ha sbagliato tantissimi diritti incrociati (sanguinoso un passante facilissimo sulla palla break che lo avrebbe portato avanti 3 a 2 e servizio) e ha avuto poco coraggio nel seguire a rete le accelerazioni. Simone a rete può giocare molto meglio di quanto ha fatto vedere stasera, purtroppo le gambe non lo aiutano e tende spesso a restare troppo indietro, specie con uno che anticipa molto bene come Kolya. Sulla risposta, temo che più di tanto ormai non si possa migliorare. Forse sarebbe stato meglio cercare di rispondere più indietro, come aveva fatto nei turni precedenti. Simo ha scelto di aggredire costantemente la seconda del russo, ma ha sbagliato tantissimo, troppo, regalando tanti punti gratis ad un avversario che in certi frangenti ha dato l’impressione di sbagliare da solo.

  6. Avec Double Cordage scrive:

    il match è finito su quella voleè assurda, facile dirlo da qui, ma sembrava quasi più difficile metterla fuori di qualche centimetro e in bocca a Davydenko che metterla in campo e lontana dall’avversario

    verso la fine mi sembrava che Bolelli sparasse a tutto braccio, ed erano bei colpi ma fuori di poco non basta, alla risposta era veramente tremendo anche questa volta: nel primo set Davydenko aveva una percentuale di prime intorno al 40% e comunque Bolleli non è mai arrivato ad una palla break in quel set, nel secondo è andata meglio ma poi sul più bello …puff

  7. Daniele Flavi scrive:

    rispondo al sempre precisissimo John John che il sito http://www.napoli.repubblica.it e’ gia’ stato inserito tra quelli che la bravissima Angelica visita giornalmente per redigere la parte web della “selezionatissima rassegna” inoltre ti faccio presente che siamo stati gli unici, oltre, ovviamente, al sito federale che abbiamo dato risalto nazionale, e non solo, al torneo di Napoli basta vedere gli articoli del mattino inseriti nei giorni scorsi…cmq ti ringrazio per la segnalazione che sicuramente nei prox giorni ci tornera’ utile…. cmq venendo al discorso principe dell’articolo di Ubby…..mi sento di condividere quel sentimento di tristezza d’animo che ci prende nel vedere i nostri giocatori sprecare un’infinita’ di palle break che avrebbero potuto portarli a cogliere il risultato piu’ importante della stagione ed anche della carriera, perlomeno per il bolognese……

  8. Gianluca Fg scrive:

    Ebbene sì…stanotte ho seguito il livescore della partita di Flavia…una tragedia!!! Oggi ho visto in tv Simone…e si era capito che la partita era finita su quell’assurda voleè…comunque, a mio modesto parere, sarebbe bene se, tramite videocassetta o qualcosa di affine, Simone rivedesse a sua partita in risposta al servizio di Davydenko…ora, lo sappiamo tutti che il tallone d’achille di Simone è la risposta..ma oggi, quante ne ha buttate via?? Raramente durante il corso del primo e secondo set, il russo ha servito bene, che peccato!!!

  9. rockville scrive:

    Hi hi… the Djoker…

  10. stefan scrive:

    beh lamentarsi del tutto non possiamo lentamente fognini e bolelli stanno entrando nel tennis che conta,seppi non sara un campione ma nemmeno un nessuno,
    starace pur con chiari limiti il suo lo fa.
    l’unico ridicolo vero è volandri,che anche sulla ciambella terra combinerà poco

  11. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Segnalo questa notizia che mi arriva dall’amico Bob Larson: Andy Roddick si è ufficialmente fidanzato con una bellissima bionda, Brooklyn Decker, 20 anni e apparsa in costume fra le modelle immortalate nel numero più venduto di Sports Illustrated, quello dei costumi da bagno. Lei ha sfoggiato già stanotte a Miami un anello di fidanzamento…ma per quanto riguarda il matrimonio, dato che entrambi i fidanzati hanno un calendario di impegni piuttosto fitto “vogliamo goderci bene il fidanzamento prima di fissare la data del matrimonio”. Insomma non c’è fretta. Intanto Andy,che ha un appartamento a Austin nel Texas ne ha comprato un altro a New York City dove vive e lavora lei.
    Ecco quanto mi ha inviato via mail Bob:
    Andy Roddick is engaged to his 20-year-old model girlfriend Brooklyn Decker, his website has reported.

    The site reported that the player proposed in early March and had hoped to keep the engagement a secret.

    “The couple wanted to tell their family and close friends first but good news travels fast,” said the site.

    “With their hectic travel schedules, Andy and Brooklyn plan to enjoy their engagement and will wait to set a wedding date.”

    Decker’s claim to fame was an appearance in the American magazine Sports Illustrated in the annual swimsuit issue. Decker live in New York while Roddick is based in Austin, Texas, but has reportedly bought a flat in the city recently.

  12. stefan scrive:

    grandissimo youzhny che a 2 punti dalla sconfitta si percuote la crapa con le corde della racchetta,si ferisce come un pugile,curato dal medico versione rocky rientra e strappa al tb il match

    PAZZO COMPLETO

  13. Andre scrive:

    Perfetta, come spesso accade, l’analisi di Roberto Commentucci sulla partita di Bolelli.
    Null’altro da aggiungere.
    Se non, forse, che si spera che da questa sconfitta Simone tragga preziosi insegnamenti pro futuro sulla gestione delle partite e dei punti importanti.
    Soprattutto, quando ha la possibilità di battere un top 5 (in un terzo turno di un Master Series di prima fascia, è bene sottolinearlo !), come stava accadendo ieri…

  14. Roberto Commentucci scrive:

    Riporto dal sito tennisoncourt le dichiarazioni di Pistolesi sulla partita di ieri fra Bolelli e Davydenko:

    Ciao Claudio
    Ciao

    Come giudichi la prestazione di Simone?
    Innanzitutto mi fa piacere che anche tu parli di “prestazione” e non di “risultato “. Credo che in questo modo questa intervista sia già salita di livello. Giudico la prestazione di Simone eccellente viste le condizioni ventose a lui sfavorevoli che comunque lo hanno visto comandare il gioco per lunghi tratti contro il numero 4 del mondo

    Avete qualche rammarico per le sei palle break non sfruttate nel secondo set?
    Rammarico grande sopratutto per le due palle break giocate alla grande da Simone. Una dove Davidenko ha steccato un dritto che è rimasto dentro e un altra dove Simone dopo uno scambio da fantascenza ha attaccato di ditto lungolinea a seimila all’ora e l’altro è riuscito a buttarla di la. Il rammarico è però paregiato dalla consapevolezza che Simone prima di arrivare alle palle break ne ha salvate a sua volta altre sei se ho contato bene. Se non le avesse salvate non sarebbe neanche potuto arrivare alle palle break per lui. La verità è che è ha sbagliato soffermarsi troppo sugli episodi.
    E’ stato un grande torneo che conferma il lavoro straordinario che Simone e il suo staff stanno facendo da due anni e due mesi e che dimostra la grande crescita di Bolelli

    Come ha reagito Simone emotivamente a questa sconfitta?
    Simone è ovviamente dispiaciuto perchè sente di essere più che in grado di “portarsi via” anche gente come Davidenko e sa che le condizioni avverse ancora un pò lo limitano ma ha imparato da tempo che conta la prestazione e conta andare avanti per la propria strada con le persona di cui sa di potersi fidare e c’è solo da essere carichi e fiduciosi per il futuro

    Prossimi appuntamenti?
    Ora Barazzutti ci ha confermato la convocazione in coppa Davis (dove anche i coach saranno in squadra , mi fa piacere) quindi domenica partenza per la Croazia. Poi Valencia, Montecarlo quali (se non saremo ancora a Valencia) , Munich, Roma, Amburgo , Casabalnca e Parigi

    Ciao e grazie
    Ciao

  15. SANDRO arzachena scrive:

    Sono 10 anni esatti che un italiano non arriva nemmeno in quarti di finale di uno slam… (ultimo sanguinetti wimbledon 1998), e sono circa dodici tredici anni che non abbiamo un nostro rappresentante nei primi 20 giocatori del mondo… e’ possibile che nessuno sia responsabile di questa situazione e questa pochezza sia solo da attribuire alla sfortuna io non ci credo voi??? E poi ci vengono a dire anche che il nostro tennis non e’ in crisi per favore almeno tacessero!!!

  16. riccardo scrive:

    l’ho visto ieri per la prima volta. Lo definivano il nuovo camporese (forse anche per l’origine bolognese). Mi sembra sia ancora lontano. Ottimo il servizio e il dritto (ma quelli di omar erano meglio). Sufficiente il rovescio (Camporese migliorò moltissimo). Fisico migliore di quello di omar, ma mentalità vincente ancora da migliorare. Omar almeno per un paio di anni i migliori se poteva li batteva, tanto è vero che è arrivato 18 del mondo.

  17. massimo di padova scrive:

    La crisi del nostro tennis riflette la crisi della nostra societa’ in Italia,purtroppo.Non c’e’ un approccio serio,i ragazzi ci sono,siamo fortissimi a livello under e questo grazie anche ai genitori che si impegnano tantissimo nel sostenere promuovere trasportare i propri figli nei tornei.Poi quando a 16 anni c’e’ da fare sul serio …tutto scompare.Perche’ faticare ,fare sacrifici onestamente pazzeschi per diventare pro di tennis quando cmq qui in Italia hai gia’ tutto…Non ha senso per un ragazzo italiano lasciare tutto perche’ vive gia’ nel superfluo nell’abbondanza e non conosce la parola sacrificio.E’ cosi’,non e’ una colpa,in Italia si sta bene,molto bene come stile di vita e quindi i nostri ragazzi non hanno quelle motivazioni che hanno i ragazzi di nazioni piu’ povere.

  18. anto scrive:

    SSSSSSSSSSSSS Ubaldo, attention a parlare in maniera negativa di Bolelli, non vorrei che ti scrivesse il suo coach Pistolesi e ti riprendesse. Come dice Pistolesi, non bisogna parlare di risultato ma di Prestazione……..

  19. Agostino scrive:

    Da amante del bel tennis (almeno di quello meno brutto…), ieri ho barattato una abbondante fetta di sonno con la visione della diagonale sinistra tra Almagro e Youzhny. Inizialmente sostenitore del secondo, più offensivo, (forse) più tecnico, ho dovuto cambiare idea: non solo il russo soffriva da matti sullo scmabio tra rovesci (deliziosi i cross stretti di Almagro), ma assistere alla scena dell’autoflagellazione da parte di quell’invasato mi ha fatto nettamente propendere per “babyface” Almagro. Il giudice di sedia avrebbe dovuto espellere un giocatore capace di spaccarsi la testa a racchettate. Invece, non comminandogli nemmeno un warning, ha consentito che il match si interrompesse per 4 minuti mentre Almagro serviva a due punti dal match. La scena di Almagro che si sincerava con educazione e calore umano sulle condizioni dell’idrofobo, mi ha almeno riconciliato con l’umanità. Purtoppo molto umano è stato anche lo spagnolo a farsi intimorire dalla follia russa perdendo i 7 punti consecutivi così regalando il match a Monsieur Masoque.
    Nel mio personal ranking Almagro scala una decina di posizioni, mentre Youzhny va a fare compagnia al clan russo, meritevole in blocco di cotanto sdegno…

  20. SANDRO arzachena scrive:

    massimiliano di padova la tua tesi puo’ anche essere condivisibile ma allora mi spieghi come mai spagnoli forti ne escono a ciclo continuo?? Che forse in spagna i ragazzi vivono male o la Spagna e’ un paese disagiato?? Bisogna andare piu’ a fondo secondo me qualche spiegazione ce la dovrebbe qualcuno e dico spiegazione seria, non vogliamo sentirci dire che siamo in ottimo momento perche’ miracolosamente Volandri l’anno scorso ha fatto semifinale a Roma!!! Siate seri…

  21. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Youzhny è fuori di testa, un pazzo scatenato.
    Grandissima partita……di follie, ma divertente comunque.
    Fossi stato Almagro, ci avrei versato aceto, sopra quella ferita.
    Comunque, tra lui e Tursunov……. evidentemente i russi soffrono il caldo e il sole di Miami.
    Fuori di testa, veramente.
    Quanto al Bolelli nostro, è il primo anno (giustificazione che non vale più per Pennetta). L’anno scorso non avremmo mai atteso una partita come quella di ieri, da lui. Delusione si (e parecchia, pure), ma con qualche speranziella.

  22. jan scrive:

    Pienamente d’accordo con Agostino.
    Youzhny andava in qualche modo punito per il suo gesto, che potrà anche sembrar divertente a qualcuno, ma non è per niente educativo e sportivo.
    Se attraverso lo sport si vuole insegnare qualcosa ai giovani non dovrebbe essere “quando le cose non vanno come vuoi sbatti la testa al muro fino a ferirti e poi le cose si aggiustano”.
    Se un episodio simile fosse accaduto nel calcio, tutti a dire quanto è malato il calcio. Accade nel tennis e Youzhny diventa un simpatico pazzarellone,

  23. john john scrive:

    rispondo a daniele, che dire? bravissimo……..

  24. pibla scrive:

    Già scritto ieri sotto altro articolo; colossale occasione sprecata da Simone e l’amaro in bocca che a tutti è rimasto deriva essenzialmente dal fatto che Davydenko giocava da fare pena e perciò quelle partite bisogna vincerle e lì sta l’enormità dell’occasione, questo va detto, perché sennò sembra che siamo tutti pazzi che ci lamentiamo per una mancata vittoria contro il numero 4 del mondo, ma Pistolesi può dire quello che gli pare ma ieri Davydenko non era neppure da primi quaranta del mondo.
    Ora la domanda è: quante volte capita in una carriera di incontrare uno dei primi cinque giocatori del mondo che gioca come ha giocato ieri Davydenko??? Spero per Simone che capiti più di una volta….

  25. andrew scrive:

    questa storia della “prestazione” comincia un po’ a rompere…

    è anche giusta in un certo senso (il senso dell’allenatore, che appunto deve migliorare la prestazione), ma perdianacacciatrice, un giocatore professionista di 23 anni in campo si confronta con la vittoria e con la sconfitta…e ieri Bolelli ha perso…ha perso, capito? Se proprio si vuole, non ha vinto…

  26. Manlio scrive:

    No non credo proprio che sia un caso il fatto che quando i nostri giocatori hanno l’opportunità di compiere l’exploit di battere uno dei giocatori più forti, spesso se la lasciano scappare. E’ indice di fragilità psicologica, cosa di cui sono purtroppo affetti. Sicuramente i tecnici nostrani hanno molte responsabilità, però anche i giocatori….
    Però voglio essere ottimista. Soprattutto le ragazze, ma anche i maschi, negli ultimi tempi hanno compiuto dei buoni progressi, il punto è se continueranno a farlo. Se continueranno a sforzarsi in questo senso, penso che già quest’anno, Seppi abbia tutte le credenziali per arrivare tra i top-20, Bolelli tra i top-30 e Fognini tra i top-50. Considerando il loro talento non sono grandi pretese, considerando la loro fragilità psicologica, purtroppo sì!

  27. Aldo scrive:

    Ieri indubbiamente Simone ha buttato via un match che, per come si era messo, era ampiamente alla sua portata e, che, forse, gli avrebbe potuto aprire uno spiraglio per proseguire ancora nel torneo.
    Comunque, al di là del risultato, che nn vanifica il comunque ottimo torneo (battere un q caldo come Giraldo e poi in 2 anche Kohlschreiber e, andare 76 55 40-15 col 4 al mondo…) c’è da analizzare la prestazione di Simone, che, ho visto migliorato molto sotto alcuni aspetti ma ancora carente su altri.
    In particolare l’ho visto migliorato:
    - moltissimo col rovescio: ieri ha mostrato un colpo molto solido, con cui sbaglia davvero poco e che anzi, può risultare un arma vincente sia incrociato che lungolinea e, con cui passa anche bene.Con questo colpo ha fatto vedere anche 2-3 vincenti molto efficaci e stilisticamente validi.
    - molto anche al servizio, con cui ha costruito molti punti diretti (oltre a 5 ace) e, a cui il russo (ottimo ribattitore) ha fatto fatica a rispondere. Anche la seconda palla, ha una più che discreta efficacia.
    (Come sottolineava anche Roberto Commentucci, molto bene soprattutto il kick)
    - Positivo anche il rendimento con il back di rovescio
    - L’autorità con la quale non ha lasciato a Davydenko alcuna possibilità nel Tie-Break del 1°set.
    E comunque, in generale, da fondo da l’impressione di essere un giocatore solido ma che allo stesso tempo è capace di trovare soluzioni vincenti estemporanee con entrambi i fondamentali.
    Le note dolenti invece…
    - La risposta, suo solito tallone d’Achille: ha fatto veramente tanta fatica a rispondere anche ad un servizio nn certo trascendentale come quello del russo.
    (Dovrebbe anche secondo me, cercare di rispondere un metro più indietro: almeno la ributterebbe di là qualche volta in più e si giocherebbe il punto)
    - La scarsa attenzione al punteggio : giocava tutti i punti come se fossero uguali, sembrava nn essere cosciente del diverso peso specifico che può avere un punto sul 30-40 o uno sul 40-0 (a volte può rivelarsi un vantaggio ma più spesso invece rappresenta un limite[v.doppi falli su pb ma anche vincenti con la 2nda di servizio])
    - La scarsa propensione a venire a raccogliere a rete quanto di buono si costruisce con i colpi a rimbalzo e, ancora di più, l’incapacità di coprire la rete e di giocare voleè quanto meno decenti
    - Il primo punto del game: tende a perderlo nel 90% dei casi: praticamente sia che risponda o che serva, parte sempre 0-15: questo a lungo termine lo paghi…
    - Ancora, poco lucido tatticamente: le soluzioni non gli mancano (anche la smorzata è stata eseguita un paio di volte impeccabilmente) ma, tende a variare mai o comunque pochissimo
    - Gli spostamenti: è molto lento ad uscire dal servizio e, in generale, appare pigro nei movimenti.

    Comunque, al di là dei singoli aspetti , la prestazione è stata complessivamente buona; certo, pesano come dei macigni quelle 3pb sprecate nell’11game del 2ndo set (ma, sono anche queste dovute alle lacune in risposta, che nn gli hanno permesso di giocarsi le prime 2 e, a rete, che gli è costata la 3° pb)

    Simone può e deve migliorare soprattutto in risposta e a rete (è indispensabile per il suo gioco venire a prendersi i punti a rete x evitare di forzare più volte da fondo e rischiare di sbagliare).
    I segnali emersi da questo MS sono più che positivi, ora ci vuole tanta abnegazione e voglia di migliorare e migliorarsi : per me, è ancora in tempo a diventare top 20-30 : ne ha le potenzialità e le possibilità, spetta solo a lui coglierle!

  28. federico scrive:

    Davydenko ieri ha GIOCATO MALISSIMO… non dimenticarlo.

  29. rockville scrive:

    Concordo con Agostino circa i rovesci di Almagro e dell’Esaltato

  30. Andrea Scanzi scrive:

    Caro Ubaldo,
    del tuo articolo condivido tutto.
    Ho visto il match e ho avuto la solita sensazione di deja-vu. Classica, solita, ennesima “sconfitta all’italiana”, che allunga la sterminata carrellata di “eroiche sconfitte” dell’Italtennis.
    Sembra quasi un marchio di fabbrica, uguale fin nei minimi dettagli (primo set vinto, secondo smarrito per un soffio, terzo lasciato andare). A Miami, Pennetta e - ancor più - Bolelli non hanno fatto altre che reiterare questa tipicità tutta italiana (o soprattutto italiana) della quasi-impresa, del cadere a un passo dal traguardo, del riuscire a sprecare tutto.
    Il trionfo del braccino.
    Si ripete la solita trama anche nei commenti che questi incontri suscitano, da quelli lecitamente sconsolati dei “tommasiani” (o dello stesso Ubaldo, o di chiunque ha buona memoria) a quelli teneramente ottimistici di chi vuol sempre vedere il bicchiere mezze pieno (”avete visto? può giocare alla pari con i primi!”, “c’è buon materiale su cui lavorare”, “oggi il nostro giocatore ha capito che può competere ad altissimi livelli”), questi ultimi quasi sempre smenti dal futuro.
    Il Davydenko di ieri era una banca con il dritto, nel secondo set non c’era neanche più con la testa, sbagliava tutto: bastava una piccola spallata. Ma Bolelli non lo ha “finito”.
    Il bolognese è bravo, è giovane, è senz’altro il tennista italiano contemporaneo più dotato e bello da vedere, un “Camporesino” che sa colpire stupendamente la palla, ma - al di là dei difetti tecnici noti, dalla mobilità a una risposta a tratti sconfortante - anche lui non sembra ancora emanciparsi da questo infinito braccino che impedisce all’Italtennis di compiere le imprese VERE nei tornei VERI (Masters Series e Slam).
    Certo l’Italia è messa meglio di qualche anno fa, Fognini ha carattere e Seppi non poche vittime illustri nel suo palmares (anche se mai in MS o Slam), però il “suicidio agonistico” di Bolelli di ieri è stato davvero raggelante.
    Cosa volesse fare su quel 30-40 a fine secondo set, con quell’assurdo chop a un passo dalla rete e campo aperto gettato alle ortiche, non lo saprà mai nessuno. Una follia in piena regola. Un disastro che non ha spiegazioni logiche, se non da ricondurre a una incapacità di vincere quasi “genetica”, storica, tristemente ciclica da queste parti.
    L’italiano stava giocando bene, stava deliziando (gran bel rovescio, e non solo quello), poteva e doveva vincere. Si è accontentato del “quasi”, come i suoi predecessori, dalla Schiavone alla Pennetta, da Canè (ricordate quel match con Lendl a Wimbledon?) a Camporese, da Bracciali a Starace, eccetera eccetera.
    Tutti sapevano che, con quello scempio a fine secondo set, con quel treno perso, sarebbe finito anzitempo il match e Bolelli avrebbe “sbracato” malamente. Quel malinconico terzo set, farcito da doppi falli e surreali serve and volley sulla seconda, ne è stata triste conferma.
    Bolelli è giovane, può rifarsi e glielo auguro di tutto cuore. Ha un tennis che fa bene agli occhi ed è ragazzo serio, ma quello di ieri è stato un harakiri di dimensioni gigantesche, che di positivo ha ben poco.

  31. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Che inutile, insignificante, meraviglioso giocatore è James Blake.
    Fatemelo guardare adesso, perchè dalla settimana prossima fino a Giugno scomparirà…..

  32. paolo v. scrive:

    Su Bolelli, è vero, ha perso, ho visto il match ma non tutto per ragioni di lavoro, e Davidenko non ha giocato bene ma non possiamo criticarlo è un giocatore in chiara ascesa e dobbiamo dargli del tempo l’importante è che continui a crescere cosi, averne di Bolelli….
    Capitolo Flavia, come si fa, Gianluca fg, a dire “Ho seguito il livescore …una tragedia” a meno che per tragedia si intenda la sfortuna del mancato lieto fine. Anche io sono stato un “pazzo” che come tè ha seguito il live score fino alle 2 e mezza di notte….e da tifoso ho sofferto alla fine per il risultato.Ma sono più che orgoglioso di quello che sta facendo quest’anno Flavia. Un anno fa sembrava finita, pensava al matrimonio e a diventare presto mamma. Oggi gioca alla pari con tutte, perchè anche se non ho visto la partita ho letto i commenti di quelli che l’anno vista e soprattutto ho interpretato le statistiche. la Williams ha servito 11 ace a 5 doppi falli. Lei non serve sempre cosi, oggi, per esempio, contro la n.1 del mondo sta vincendo 6-2 alla fine del primo set avendo 0 ace e 4 doppi falli.
    Contro una Williams che serve da Williams la pennetta è fantastica se riesce ad arrivare a 7-6 3-0 palla del 4 a 0 anche se po,i dopo l’interruzione per pioggia, si rompe l’incantesimo. Aggiungo che Flavia ha fatto questo servendo anche maluccio perchè ha avuto una percentuale di prime palle assolutamnete insufficente. Ecco, nella soddisfazione di averla vista giocare alla pari contro la Serena di Miami (che non è la Serena che viene per esempio a Roma o altrove ,spesso alla ricerca dell’ ingaggio) c’è la constatazione che si poteva vincere bastava servire una percentuale piu consona di prime palle. Flavia di solito serve circa il 70 per cento ed in questo match è stata sotto al 50.
    Per farla breve se mi dicono alla vigilia del match che flavia servirà meno del 50 per cento di prime con 2 ace e 5 DF e Serena 11 ace e 5 Df, io direi che il risultato finale potrebbe essere 6-2 6-2 o anche peggio.

    P.S. Mentre scrivo Serena sta dando 6-2 4-0 alla Henin avendo al servizio 1 ace e 4 DF…..

  33. Voortrekker Boer scrive:

    Mettici pure luglio…perchè a parte una finale al Queen’s sull’erba non ha mai raccolto molto.

    Tipo piuttosto british, da applaudire anche per come è tornato dopo quel che gli era successo.

  34. paolo v. scrive:

    Andrea Scanzi, è vero che gli italiani sembrano specializzati in “quasi imprese” che alla fine si chiamano sconfitte, ma questo non può essere, come dire, una questione genetica tipica di chi nasce in questa bella penisola bagnata dal mar mediterraneo. Se tutti siamo consapevoli che non può essere una questione genetica, anche perchè, se per assurdo lo fosse, ciò varrebbe anche in altri sport, dove invece abbiamo esempi di molti “vincenti” sia maschi che femmine vedi sci, vedi ciclismo vedi calcio vedi pallavolo vedi motociclismo ecc ecc, allora non può matematicamente essere vero che è una prerogativa dell’essere italiano quella di perdere sempre queste partite.
    In campo maschile siamo più scarsi senza dubbio. Ma non può, ripeto, essere fatto un discorso generalizzato valido per una nazione anche perchè oggi i tecnici spesso sono stranieri, quindi non capisco quale potrebbe essere il motivo di questa spiacevole prerogativa italica.
    Bisogna distinguere. Tra le donne, le nostre giocatrici migliori, Pennetta e Schiavone riescono anche a battere a volte le più forti, chiaramente di solito ci perdono per ovvie ragioni di classifica, non perchè sono italiane. Non credo che Flavia abbia perso perchè si è accontentata, penso che ha perso semplicemente perchè la Williams (soprattutto a Miami, e negli slam) si è impegnata e se si impegna è più forte. E non solo della Pennetta. Se al posto di Serena fosse capitata, per esempio dalle parti della Chakvetadze (avete visto il suo match contro la tedeschina?) avrebbe vinto facile.
    Io che seguo soprattutto il tennis femminile e non solo in questi ultimi anni, ricordo bene quando le nostre numeri uno (per es. Reggi e Cecchini) giocavano contro le Serena Williams di 20 anni fa (per esempio Graf, Sabatini Navratilova Seles Ecc) quei match finivano SEMPRE 6-1 6-1 (O PEGGIO) e questo anche se reggi e cecchini nella classifica mondiale erano più avanti di quanto oggi siano Schiavone e Pennetta.

  35. Nikolik scrive:

    Come avevo già dato ragione ad Ubaldo, devo dare ragione anche a Andrea Scanzi, purtroppo.
    Al lungo elenco di casi italiani di “trionfo del braccino” e delle occasioni perse e delle partite “quasi vinte”, fatto da Scanzi, voglio aggiungere l’incredibile partita, quasi vinta, appunto, di Laura Golarsa a Wimbledon contro la Evert: gioco meraviglioso, mai visto da un’italiana sull’erba prima di allora e poi, al momento di stringere, smise di tirare, di colpire la palla. Cominciò ad appoggiare soltanto la palla, e tutto finì.

  36. paolo v. scrive:

    OK Nikolik quella partita la ricordo, va detto che la Evert era agli sgoccioli ed al suo ultimo Wimbledon e Laura pagò l’inesperienza nonchè la desuetudine a quelle partite ma certo fu una clamorosa occasione non sfruttata. Peraltro ricordo anche negli US open 1990, la Seles sconfitta da un italiana di Genova Linda Ferrando, che non era neppure tra le nostre più forti, ma lì si potè parlare di un autentico miracolo e non è certo paragonabile, a mio modesto parere, con le partite che oggi le nostre più forti fanno con le big dimostrando SPESSO (non sempre, ma spesso) di poterle battere e non solo per puro miracolo.
    Ribadisco che oggi le nostre n1 e n2 non partono battute dalle big e gli allibratori, le quotano abbastanza “basse” mentre all’epoca le nostre Reggi e Cecchini praticamente non avevano chances contro le big.

  37. renato scrive:

    beh,se posso dire la mia:
    la differenza che passa tra un top 10 e un top 20,a quel livello,è la capacità di vincerle le partite.
    nn è desuetudine o mancanza di preparazione(tecnica o atletica che sia).
    è una questione di “costruzione”.
    mi spiego meglio.
    al foro italico ho seguito l’allenamento di federer.alla fine lo chiamo e gli chiedo l’autografo.si avvicina,prende carta e penna e scrive.ma la penna nn và.
    si allontana.penso “va via”nn perde tempo.
    invece attraversa il campo,prende il suo pennarello dal borsone,torna indietro e mi firma il quaderno.eccezionalemente educato.

    stessa situazione con agassi con cui scambio anche due simpatiche battute(a parole).

    stessa situazione con kuerten.

    incontro volandri nel tunnel.cerco di scambiarci 2 parole.niente.infastidito.
    lo saluto educatamente e scappo via.

    l’italia non potrà mai produrre campioni perchè nn vengono educati ad essere tali fin dai primi passi.

  38. andrew scrive:

    dai non esagerare, magari Volandri aveva solo le penn girate…

    comunque, c’è effettivamente un tendenziuccia a “tirarsela” anche in 2° categoria…non è colpa loro bensì dei ….

    (circoli, circoli)

    shhh, non suggerire…

  39. Andrea Scanzi scrive:

    Riguardo al tema “trionfo del braccino”, “sconfitte all’italiana” e affini, un mio caro collega della Rai nonché fine conoscitore di tennis, Lazzaro Pappagallo, mi faceva notare come “Il punto non è tanto il braccino…quello ce l’hanno più o meno quasi tutti, tranne i soliti noti…Non mi arrabbio per il Camporese che porta a Becker a due punti della sconfitta e sbaglia una volee (era un colpo difficile quello). Il punto è quel modo di suicidarsi con palla da spingere al di là della rete con l’avversario in tribuna e regalo italico.
    Bolelli poteva fare tutte le cose possibili: rovescio vincente in top in back, dritto vincente in top entrambi lungolinea o incrociato. Ha scelto la sesta, l’unica scellerata”.
    Mi affido alla memoria e riporto un elenco parziale di partite perse grazie a queste genialate, un genere di scelleratezze specifico che sembra esclusivo appannaggio degli italiani.

    Farina-Shaughnessy Roland Garros; smash a due punti dal match
    Schiavone-Henin Federation Cup; una volee orrida sul 55 primo set
    Schiavone- Kuznetsova Fed cup; altri regali nel terzo con errori sotto rete
    Schiavone- Chakvetadze Fed cup; volèe in rete sul 33 del terzo
    Bracciali-Bjorkman Wimbledon; questa ce la ricordiamo tutti, sbagliò un colpo elementare al volo nel primo set e poi fu una liturgia di bestemmie.
    Bracciali-Roddick Cincinnati; 2-0 tie decisivo da un centimetro sbaglia sul nastro
    Santangelo-Mauresmo Us Open; passante decisivo a campo aperto che l’avrebbe portata 3-0 nel terzo
    Seppi-Santoro Doha; break decisivo con smash sbagliato sul 33 terzo.

    Si potrebbe andare avanti a lungo, ma mi fermo qui.

  40. Skorpion scrive:

    Certe volte il limite peggiore di chi gioca a tennis a tutti i livelli è quello di non volere accettare di dover semplicemente tirare la palla dall’altra parte essendo consapevoli di quello che potrà succedere dopo averlo fatto.

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