Indian Wells cominciato giovedì
azzurri tutti a casa già sabato

 
16 Marzo 2008 Articolo di Rino Tommasi
Author mug

Virtual Tour: Day 4!  

Tre sconfitte difficili da evitare, ma Starace e Volandri potrevano far meglio. Meno male che le ragazze ci tengono su.

Da qualche anno a questa parte nella presentazione dei tornei del Grande Slam ho espresso la speranza che qualche nostro giocatore riuscisse ad arrivare alla seconda settimana. Giovedì scorso è iniziato ad Indian Wells, nel deserto della California, il primo dei nove tornei Masters Series che sono, in linea gerarchica, appena un gradino sotto quelli dello Slam. Hanno tabelloni di 96 giocatori per cui per arrivare alla seconda settimana basta passare un paio di turni.
Ebbene i cinque tennisti italiani presenti, al sabato erano già tutti a casa. Nulla da rimproverare a Fabio Fognini e ad Andreas Seppi, battuti da avversari più forti che erano rispettivamente il francese Mathieu (n. 14) ed il serbo Djokovic (n. 3). Peraltro Fognini, del quale seguo con interesse i progressi (è giunto al n. 75), era stato ripescato dalle qualificazioni dove aveva perduto nettamente dall’americano Odesnik, n. 120. Ugualmente accettabile la sconfitta di Simone Bolelli (n. 54) di fronte al gigante americano Isler (n. 92) che ha un gran servizio e che sul cemento è quasi ingiocabile.
Hanno perso male invece Filippo Volandri (n. 43) contro lo svedese Bjorkman (37 anni, n. 59) e Potito Storace (n. 34) contro il francese Gicquel (n. 55) . E’ vero che i nostri giocatori si trovano meglio sui campi rossi ma ormai è chiaro (lo hanno capito anche gli spagnoli) che a livello internazionale non si può vivere soltanto di terra battuta.
Al solito stanno facendo meglio le nostre ragazze che stanno cercando di farci dimenticare la dolorosa sconfitta con la Spagna in Federation Cup. Le attende, in aprile, un delicato spareggio con l’Ucraina per evitare la retrocessione però noto con piacere, nelle nostre giocatrici, una programmazione più coraggiosa anche se da sempre sogniamo una giocatrice da prime dieci.

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12 Commenti a “Indian Wells cominciato giovedì
azzurri tutti a casa già sabato”

  1. bob scrive:

    A me dispiace particolarmente l’atteggiamento di Starace sul veloce. Va ai tornei dove e’ obbligato ad andare (master e slams) e-per quello che ho visto agli US open-sembra non vedere l’ora di andare a far la doccia. Dispiace perche’ ha un gioco ed una statura che si adatterebbero al veloce. Se non ci crede lui, pero’…

  2. andrew scrive:

    …un po’ di pazienza…

    Miccini e Quinzi tra 4-5 anni forse saranno in corsa per un posto al sole…

    Ormai anche la FIT punta tutto su Bollettieri. Del resto, se nei circoli si allevano soci, è giusto affidare la crescita di agonisti in “outsourcing”…è la via del futuro…

  3. Roberto Commentucci scrive:

    Ho visto la partita di Seppi con Djokovic. Match brutto, anche per colpa di un ventaccio micidiale. Andy nello scambio di ritmo dal fondo ha dimostrato ancora una volta di poter fare match alla pari o quasi con i più forti.
    La differenza la hanno fatta soprattutto i colpi di inizio gioco: Djoko ha servito meglio e risposto meglio. Seppi con il servizio sul cemento all’aperto sembra essere meno incisivo rispetto all’indoor. Per lottare alla pari con i top 10 deve progredire ancora un po’ nella seconda di servizio, che comunque è migliorata tantissimo negli ultimi mesi, e cercare di seguire maggiormente le accelerazioni a rete.
    Ma sono convinto che con un altro sorteggio avremmo visto l’altoatesino andare più avanti nel torneo, ormai il suo livello di gioco è prossimo ai primi 20-25 del ranking.

  4. fulvio scrive:

    andrew su miccini e quinzi ci andrei con i piedi di…piombo,primo per non mettergli pressione,secondo per non andare incontro a delusioni molto cocenti (virgili docet) sono giovani e hanno bisogno di giocare divertendosi,e specialmente per quinzi aspetterei a vedere il cambiamento di fisico che avrà tra 3 -4 anni,ricordo che a quell’età li avevamo in Italia un certo Yari Natali che vinceva su tutti le superfici e con gli avversari che ora sono tra i primi 3 del mondo atp (nadal e diokovic) con una facilità estrema,poi gli avversari sono cresciuti,si sono evoluti e hanno ribaltato le cose,quindi calma e ….gesso!

  5. andrew scrive:

    ..sempre della serie “soluzioni drastiche”…

    Si prendono Seppi e Starace e li si chiudono a chiave dentro un palazzetto con i rispettivi allenatori. Obiettivo: produrre due giocatori nuovi, Serace e Stappi, in grado di far passare la palla circa 50-60 cm sopra la rete, ossia una media tra gli attuali 10 cm di Seppi e il metro abbondante di Starace. Seppi dona un po’ di piatto a Starace e Starace contraccambia con un po’ di spin…

    semplice, no?

  6. tilden scrive:

    Secondo me nel tennis bisogna applicare lo stesso metro di giudizio del rugby: sconfitta con Francia, Inghilterra ecc. titoli dei giornali e commenti positivi (battuti con onore, resisten,za degli azzurri ecc.), vittoria con nazione tipo Scozia o Romania di secondo livello anche se la Scozia é più una nobile decaduta megatitoli e commenti ecc. senza tante illusioni…

  7. Avec Double Cordage scrive:

    andrew la cosa di “serace & stappi” è troppo forte 8D sarebbe da rinchiuderli subito per qualche tempo nel campo play it coperto di caldaro LMAO

    apparte gli scherzi io un doppio starace-seppi non lo vedrei male, starace ha un discreto tocco, l’ho visto nella finale di kitzbuehel l’anno scorso dove a fatto una serie infinita di stop lob con juan monaco

  8. andrew scrive:

    …informo Rino che Baccini adesso è passato ora anche alla derisione di Clerici sul suo blog…

    avete per caso qualche malattia? Gli avvoltoi volano basso ultimamente…

  9. remo scrive:

    Indian Wells è sempre stato un torneo particolarmente ostico per i nostri rappresentanti e anche quest’anno abbiamo avuto la conferma della tradizione. Magari le ragazze fanno qualcosa di meglio; avremo certamente una rappresentante negli ottavi (non era mai successo in precedenza) anche se difficilmente potrà battere la Ivanovic. A meno che la Garbin…

  10. Giovanni da Roussillon scrive:

    Inserisco qui, in codesto sito democratico, un commento rifiutato dall’interessato (malgrado una mezza dozzina di tentativi falliti). Altresì per reagire all’informazione di andrew:
    Di chi non cela propri dubbi e contraddizioni, conversa candidamente non senza stile, sobrietà, più leggero di una suite di Bach, ci si può senz’altro fidare.
    Mentre…

  11. Voortrekker Boer scrive:

    MAh… Baccini mi sa che ormai ha imboccato una strada da cui nessuno sembra poterlo distogliere.

  12. Angelo Milano scrive:

    Caro Rino Tommasi,
    sono un appassionato di tennis di vecchia data e l’ho anche praticato come hobby nel tempo libero. Seguo, ahimè, le vicende del tennis italiano da ormai quasi trentanni e l’ultimo giocatore competitivo che è arrivato alla seconda settimana dei tornei da lei citati, è stato Adriano Panatta. Questa mia considerazione deve far riflettere poichè il livello attuale del tennis italiano rispecchia l’andamento molto deludente degli ultimi ventanni. I nostri giocatori sono quasi sempre poco competitivi su tutte le superfici compresa la terra battuta che è la superficie preferita dai nostri. Ammetto che c’è stata qualche sporadica eccezione (vedi la recente di Volandri a Roma nel 2007) ma resta il fatto che i nostri tennisti recitano sempre un ruolo di secondo piano nei tornei internazionali che vanno per la maggiore. Anche la Coppa Davis che era stata per anni uno specchio per le allodole con risultati che avevano mascherato i problemi gravi del tennis individuale ormai da qualche anno non riserva più soddisfazioni. Capisco che il tennis non è lo sport che va per la maggiore in Italia ma resta il fatto che nell’arco dei trentanni da me menzionati ci si doveva aspettare qualcosa di più. La cosa più preoccupante è che, allo stato attuale, non emergono nomi nuovi che possano alimentare fiducia sul prossimo futuro visto che i vari Volandri e Starace sono ad un punto della loro carriera che non lascia presagire ulteriori miglioramenti. Si parla tanto di questo Miccini che, peraltro non ho mai visto giocare, ma mi sembra ancora prematuro indicarlo come una possibile speranza del tennis italiano. Sono completamente d’accordo con lei per quanto riguarda la sua opinione sulla mancanza di strutture e programmazione degli enti competenti per far decollare questo sport e per creare finalmente le premesse da favorire la nascita di un vero re proprio movimento tennistico italiano.
    Saluto nella speranza di potermi ricordare quanto auspicato
    Angelo Milano

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