La sconfitta dei cervelli
Vilas e la Thailandia
Il ko di Laver, Roche e Woodforde…
Trevisan piace ai talent-scout e perde
Davydenko regala un matchpoint

 
24 Gennaio 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

MELBOURNE _ Il cervello nel tennis non conta quanto la potenza, verrebbe da dire dopo i due quarti femminili in cui Maria Sharapova ha finito per vincere 7-6,7-5 il derby russo sulla meno esperta connazionale Chakvetadze (accidenti lo so scrivere senza guardare, sono proprio bravo, l’ho appena detto anche alla radio italo-australiana senza impappinarmi, eppure sembra uno scioglilingua) nonostante che nel primo set Maria fosse indietro 5-3 e dopo un tiebreak nel quale 11 punti su 12 sono stati conquistati da chi rispondeva…E dopo che Kim Cljisters si è ripresa contro Martina Hingis rimontando un set di handicap, e anche da 0-2 nel terzo: 3-6,6-4,6-3. Partita oscena, costellata di errori. Addirittura 62 gratuiti da parte di Kim contro appena 20 di Martina, che peraltro ha fatto meno di un terzo dei punti della fiamminga (15 contro 47). Insomma, anche se non avete visto il match capite che quello ha provato a farlo tutto sempre Kim che alla fine, dopo aver manifestato una gioia incontenibile _ la testa piegata fra le gambe fin quasi a terra per diversi secondi mentre Martina era a rete ad aspettare la stretta di mano e il…bacino di Giuda (che cos’altro è…fra due donne che si sono battute fino alla morte? Non crederete mica alle favole…) ha detto la cosa più scontata ma sincera: “Le sole cose che ho fatto bene oggi sono state lottare e provare…e alla fine quelle due cose sono quelle che mi hanno permesso di giocare un po’ meglio quando era importante…”
Insomma, come testa ragionavano assai di più Chakvetadze (e due!) e Hingis, ma hanno vinto le altre. Mi accorgo che è un brutto messaggio per i giovani che si avvicinano al tennis, ma è dai tempi (almeno…) di Platone, che gli atleti venivano apprezzati più per le doti fisiche che per quelle intellettuali.
Non sono state partite memorabili, come dicevo. E poi da un punto di vista giornalistico non c’è dubbio che avrebbero fatto più notizia le vittorie delle due vittime (una per un verso, quanti conoscono a fondo la storia della Chakvetadze? _ e tre…_ l’altra perché la Hingis che torna in semifinale nel torneo in cui era stata sei volte finalista di fila e tre campionessa era una bella vicenda).
Più divertente allora girare per i campi degli juniores, e veder vincere 7-6,7-6 Fabbiano (autore di un tiebreak formidabile e di un rovescio finale da…Safin!) contro un ceco, Konecky, n.11 del seeding. Mentre purtroppo hanno perso sia Trevisan, 6-0 al terzo da un simpatico biondissimo australiano d’un metro e novanta, Greg Jones _ che l’aveva già battuto la settimana scorsa in semifinale a Notting Hill (no, Hugh Grant e Julia Roberts non c’erano, questa è una Notting Hill aussie) e che mi ha garantito un’esclusiva mondiale quando verrà in Europa e vincerà qualcosa d’importante _ sia Daniel Lopez, il nostro italo-paraguagio, battuto con lo stesso punteggio con cui aveva vinto Fabbiano, 7-6,7-6, dal mancino francese Eysserich che tira delle bombe di servizio che fanno paura. Ma anche Lopez, 9 aces, non è male al servizio. Solo che il francese, campione all’ultimo Bonfiglio e agli ultimi europei, è più solido, più maturo…anche se caccia urla belluine ad ogni punto fatto o perso.
Al suo angolo c’erano più coach che spettatori. Oliver Soules, Thierry Champion, Patrick Hagelauer, più il fisioterapista Barbarin, Xavier Moureau, insomma tutto il team Lagardere (che sta offrendo di ingaggiare anche il “federale” Eric Deblicker: c’è una guerra in atto, la federazione è spiazzata dall’assalto del giovane Lagardere, ex tennista di belle speranze che andò anche alla corte di Bollettieri ed è appassionatissimo di tennis). Del team fanno già parte Gasquet, che però si gestisce per conto suo, ma anche Benettau, Mahut, Eysserich, la Cornet…Monfils (con qualche problema) hanno tutti mollato il presidente francese Bimes al suo destino e l’ex farmacista dai capelli bianchi, e gran tombeur des femmes, è furioso di non potersi far fotografare più con loro, con i…”prodotti della federazione francese”. Non sono più suoi.
In Italia se arrivasse uno sponsor così _ i Lagardere sono una potenza come Berlusconi, possiedono il gruppo editoriale Hachette, ma anche l’Eades che ha quote maggioritarie negli AirBus France, e sono molto forti anche nella produzione di armi da guerra _ lo accoglieremmo a braccia aperte _ Binaghi gli farebbe ponti d’oro…se avesse i soldi per farli _ ma in Francia no perché la federazione francese ha un sacco di soldi e ci tiene da matti all’immagine.
A vedere Trevisan, oltre a Cristian Brandi (lì per missione federale) c’era anche una vecchia conoscenza, Sven Groeneveld. E’ stato l’allenatore di mille giocatori e giocatrici, da Mary Pierce a Michael Stich, da Kiefer ad Arancia Sanchez, da Monica Seles a Rusedski e Ancic, Mary Jo Fernandez, l’anno scorso Ana Ivanovic e la Kirylenko ma ora lavora per l’Adidas…ed era interessato a Trevisan!
“Mi piace molto anche se è sotto contratto con la Fila. Chissà, magari ora che la Fila è stata acquistata da un gruppo coreano (da Gene Yoon, mi dirà più tardi the “Fila-man” Martin Mulligan, felicissimo per la vittoria di Kim Clijsters)…”. Sul suo budge c’è scritto Srichapan (in vacanza con Miss Universo…beato lui), ma Groeneveld che segue da più vicino anche Vaidisova, Arvidsson e Vestina dice. “Ormai mi diverto più a fare il talent-scout fra i giovanissimi”. Intanto le due ragazzine del Parioli, Zanchetta e Vaideanu hanno vinto il doppio dei quarti, sono felicissime di essere in semifinale.
Poi mi sono imbattuto in Guillermo Vilas: gli chiedo della sua moglie thailandese. E’ a Buenos Aires, ma lui si fermerà a Bankgok, dove ha comprato due case. Vestito tutto di nero “Solo Armani…” E’ una miniera di informazioni sulla Thailandia, sulle isole da vedere, Phiphi Island, quelle dirmpetto a Pattaya, dove c’è più vita al tramonto e dove meno..
Niente male anche l’incontro fra due Gianni, il Ciaccia (che fornisce le su splendide foto a questo sito) e il Clerici (che come Laver non ha biosgno di presentazioni. Dice Ciaccia, piegato in due da uno zoom gigantesco: “Con qusto obiettivo faccio 360 gradi senza distorsioni” Risponde serio clerici: Perchè, con il lavoro che fai ti distorci spesso le caviglie?.
Fa il paio con una di mia moglie che, dopo aver visto per un’ora e mezzo mia figlia che giocava a pallavolo, quando Ginevra le ha chiesto felicissima: “Mamma ti è piaciuta la mia schiacciata” si è sentita rispondere :”Ah sei stata dalla nonna, che ingredienti ha usato?”.
Le mie peregrinazioni mattutine sono finite con l’incontro più schocking: è appena arrivato al Melbourne Tennis Center Rod Laver (devo dirvi chi è?). lo accompagnano Tony Roche e si fa loro incontro per salutarli con la dovuta deferenza Mark Woodforde. Già che sono lì, con Mark, ovviamente approfitto per salutarli anch’io. Con il grande Laver (e Vijay Amritraj, più un collega che aveva vinto con me il torneo dei giornalisti, Mario Laurenti), tanti anni fa, ebbi l’onore e la soddisfazione di giocare due set di doppio al Foro Italico, cambiando partner. Vinsi sia in coppia con Laver che con Amritraj (come potevo dimenticarlo?)… Chissà, forse lui, il Racket di Rockhampton si ricorda meglio di aver realizzato due volte il Grande Slam… che di aver perso da me! E vinto con me. Ma una battuta non potevo farmela scappare, in mezzo a quel terzetto di straordinari mancini: “I am here with three great champion but I bet that if we all had to play with the right hand I could have won against you all!” Sono qui con tre grandi campioni, ma se avessimo dovuto giocare tutti con la destra scommetto che vi avrei battuti tutti!” Risate generale e pacche sulle spalle, questi italiani vincono solo con i jokes. Ehi, ma questo è un blog, non vorrete mica prenderlo troppo sul serio…sennò fate la fine di Davydenko che dopo aver protestato tanto per conquistare il campo centrale la prima volta che c’è andato ha perso 7-5 al quinto dal redivivo Tommy Haas. In cinque set, e dopo aver vinto i primi due, ci aveva perso all’ultimo US open.Stavlta ha avuto un matchpoint sul 5-4, ma serviva Haas, e ha meso in rete malamente una risposta di rovescio. Quel che è fatto è reso.

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5 Commenti a “La sconfitta dei cervelli
Vilas e la Thailandia
Il ko di Laver, Roche e Woodforde…
Trevisan piace ai talent-scout e perde
Davydenko regala un matchpoint”

  1. tennisfan scrive:

    Tu che hai visto giocare i nostri junior, come sono da un punto di vista tecnico?

  2. Ivan scrive:

    Secondo me la Chakvetadze ha patito molto anche la differenza fisica e in particolare quei 20 cm di differenza tra lei e Maria: certi servizi e certe palle, alcune veramente troppo facili per una dell’apertura alare di Maria e per la sua falcata. Finché è stata in palla fisicamente ha imbrigliato comunque bene la Sharapova… perché il cervello ha dimostrato di averlo e di farlo funzionare anche piuttosto bene, nonostante anche l’emotività per un incontro del genere. Certamente si farà.

  3. Olimar scrive:

    Eheh Ubaldo, Chakvetadze (pure io! E vai!) lo scrivi bene, ma Benneteau un po’ meno !

    Visto che ti fa piacere avere ogni tanto qualche complimento, ti dico che sto seguendo questo blog fin quasi dalla sua nascita: credo di non aver perso né un articolo e nè un commento (scorro tutto sempre cercando di ricordarmi quanti commenti c’erano la volta prima. Ammetto che quando gli articoli vanno all apagina successiva non ci guardo più. Ma non c’è un sistema per fare una ricerca degli ultimi commenti postati?) da quando ho scoperto il tuo blog: vero nettare per api del tennis come noi, che ci posiamo sopra ogni cosa in cui si parli di tennis: blog, forum, streaming, trafiletti… (e questa è sete vera!)

    Oh Ubaldo, che disseti le nostre gole arse…. vabbè sto esagerando un po’ con la sviolinata, il concetto si era capito no?

    Scrivo poco (nulla direi, conto un solo intervento _anche malposto direi_ nell’articolo sugli Awards tennis _a proposito, com’è andata a finire la faccenda? Chi hai proposto?_ ) perchè mi mettono un po’ in soggezione i vostri commenti troppo competenti e troppo ben scritti.

    Ma leggo tutto e mi diletto !

    Continuare così prego!

  4. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Olimar…se metto tutto nella prima pagina non si leggono più i post precedenti! Fai uno sforzo, metto tante notizie nei titoli per fare andare anche i pigri come te alle pagine successive. e mi impegno talmente nel farle dense di contenuti, e di notizie, che onestamente mi piange il cuore a pensare che un click ti costa fatica. C’è chi dice che scrivo anche troppo, ma se questo blog è diverso dagli altri (spero) è anche per questo. E sebbene Prevert dicesse “Scusate se ho scritto troppo a lungo, ma non avevo abbastanza tempo” _ e aveva ragione _ però tanti contenuti in dieci righe non li posso mettere. Dopo avert rimproverato anche troppo, mancava la bacchetta sulle dita all’inglese!, ti ringrazio per i complimenti, davvero esagerati. Però il miglior complimento me lo farai andando a vedere tutto quel che scrivo e non solo un decimo! O ti riferivi solo ai commenti dei vecchi post? Sono stanco morto e oltre a scrivere rapidamente (e si vede anche dagli errori, Benneteau…) leggo talvolta con uno sguardo al computer e un altro chissà dove , per cui se dici leggo tutto allora vuol dire che non ho capito bene e e mi scuso un abbraccio affettuoso

  5. Olimar scrive:

    ecco bravo, scusati! mi riferivo solo ai commenti! E rimetti a posto la bacchetta! Così si castrano gli entusiasmi di un neofita al suo primo intervento??

    Sto scherzando Ubaldo, è oramai da considerarsi una fortuna (merce rara) che nel tuo blog ci sia scritto molto, troppo (ma troppo per chi?).
    Anche io sono sopraffatto dal non avere il dono della sintesi, ma tutta questo bisogno di sintesi (fino al parossismo dei “tvumdb”, “xké”,
    “es3mo”, ecc.) comincia proprio a stufarmi! (comincia è chiaramente un eufemismo…)

    Ricambio l’abbraccio e anche l’affetto!

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