Siamo alla canna del gas da 30 anni
La vergogna di Madrid

 
15 Ottobre 2008 Articolo di Andrea Scanzi
Author mug

 Virtual Tour: day4! 

Bolelli e i malanni a singhiozzo, Fognini scazzato che disonora la wild card, il “regista” Pistolesi che definisce top-ten tutti i “giustizieri” di Simone, Baccini che mena come un fabbro, le crociate contro i giornalisti con il difetto di dire la verità…che quadro desolante senza un top17 da tre decenni

Forse lo fanno apposta. Non c’è altra spiegazione. Le ultime vicende dell’Italtennis maschile, se possibile, sono addirittura più fantozziane del solito. Il “caso Fognini” è solo la punta di un iceberg fatto di arroganza, pressappochismo e sicumera.
Riassunto delle puntate precedenti. Il tennis italiano maschile è in crisi da 30 anni. Se ne sono accorti tutti, tranne Giancarlo Baccini (responsabile della comunicazione Fit), Enzo Anderloni (direttore Tennis Italiano) e Alessandro Fabretti (telecronista Rai). Queste tre persone, di conoscenza tennistica ora indiscutibile (Anderloni), ora insondabile (Baccini) e ora discutibile (Fabretti), vivono in un mondo tutto loro. Si fanno bastare una finale in un Tier IV, un’estemporanea vittoria contro un top ten o una eroica vittoria in Davis, per asserire che il tennis italiano sta bene, benissimo. Come no: sprizza salute da tutto il piatto-corde.
E’ una Italtennis che sta bene se la si paragona a quando i numeri 1 in Italia si chiamavano Narducci (sob) e Tieleman (sigh); ed è vero che 5 italiani nei 100 (e tre potenziali nei 50) siano un discreto bottino. Ma la semplice asserzione che dopo Barazzutti e Panatta non si sia più riusciti a formare non dico un top ten (che è riuscito ad avere perfino una super potenza come Cipro), ma almeno un top 17 (il numero non è a caso), basta e avanza per porre una pietra tombale sulla vicenda.
Si dirà: ma questo è il passato, che senso ha parlare di Camporese, Gaudenzi e Furlan (gli unici top 20 del post-Barazzutti)? E parliamo del presente, allora, delle ultime settimane. Partendo, magari, da una delle molte Date-Tiilikainen, quando cioè il nostro paese si impegna per essere pienamente fantozziano. E ci riesce, alla grande. Primo ottobre, annus domini 2008. Nel giro di poche ore, prima Simone Bolelli perde con un ex giocatore appena dentro i 600, Takao Suzuki, 32 anni e mai stato nei 100, che ormai gioca solo l’Atp di Tokyo; poi, per non farsi mancare nulla, a Metz, il numero 1 d’Italia (?) Andreas Seppi riesce a perdere per la millesima volta contro un pesce piccolo. L’erede dei Peya, dei Munoz de la Nava, degli Armando, dei Gregorc e dei Meffert è il figlio del lupo mannaro, il francese Adrian Mannarino (o Mandarino, come lo ha trasformato un refuso in un articolo del grande Rino Tommasi), al tempo 181 del mondo.
Tradotto: i migliori due giovani tennisti italiani hanno perso con due carneadi. Wow, che salute. A questo punto Baccini direbbe: eh, ma è un caso. Anderloni direbbe: eh, ma Seppi ha battuto Nadal a Rotterdam. E Pistolesi, sempre disposto al dialogo, asserirebbe: eh, ma che disfattismo.
E allora parliamo del Master Series di Madrid, quello ora in corso. Seppi entra nel tabellone di diritto, ha già battuto 2 volte su 3 Tommy Robredo. Può vincere una terza volta, eccome. Spreca 2 set point nel primo set, si suicida nel tiebreak, vince il secondo, spreca tutto il possibile nel terzo (compresi svariati obbrobri tecnici) e addio patria. Film già visto. Poi c’è Bolelli, il “reprobo”, che a seguito della Querelle Davis (di cui parleremo) deve fare le quali. Perde al turno conclusivo con il noto satanasso belga Darcis, ovviamente con 2 tiebreak. Rientra dalla finestra come lucky loser. Gli va bene, perché becca il forte ma in crisi totale Almagro. Fa di tutto per perdere il primo set, lo vince al tie, nel secondo lo spagnolo esce dal campo. Alè, finalmente una vittoria. Al turno successivo c’è Murray, troppo più dotato di lui, che lo travolge: Bolelli si ritira a inizio secondo set. Pensi: è un ragazzo onesto, figurati se si è ritirato per interrompere il calvario. Poi però, tempo pochi minuti e Bolelli torna in campo per giocare un doppio (tiratissimo) con il suo compagno Seppi, perso al super tiebreak del terzo con i brasiliani Melo e Sa.
Che infortunio era, dunque? Possibile che Bolelli non potesse continuare il singolare e al tempo stesso giocare subito dopo un doppio? Cos’era, un malanno a singhiozzo? Se lo avesse fatto un francese, avremmo usato senza mezze misure l’immagine “atteggiamento antisportivo”. Presumo invece che Claudio Pistolesi, florido allenatore di Bolelli (ed ex coach di Suzuki, tanto per dare un ulteriore taglio tragicomico alla vicenda), ci dirà che nella training room, dopo il ritiro con Murray, Bolelli ha incontrato Sai Baba, il quale mediante la sola imposizione delle mani gli ha tolto il dolore e riconsegnato una salute da titano greco.
E poi c’è (c’era) Fabio Fognini, a cui era stata data – per un patto tra Ian Tiriac e la Federtennis – una wildcard discussa (soprattutto da Juan Carlos Ferrero). Una wildcard, ancor più in un Master Series, andrebbe minimamente onorata. E dall’altra parte, oltretutto, c’era un Gael Monfils che nella finale di Vienna di due giorni prima col sommo mago Petzschner era parso claudicante. Infatti, in campo, Monfils ha giocato malino. Solo che dall’altra parte c’era (c’era?) un Fognini versione scazzato, indolente, abulico. Doppi falli a iosa, Ha chiamato il medical time out e ci ha ripensato, è stato in campo come se lo avessero obbligato, ha indovinato un dritto su dieci (di solito quando era con l’acqua alla gola), a un certo punto – per non farsi mancare nulla – ha centrato in piena schiena Monfils con un passante ad personam. Uno spettacolo sportivamente deprimente, nel solco antico di tutti quei tennisti umorali e “caratteriali” – da Bracciali a Nargiso, da Canè a Luzzi – a cui Fognini (che un certo talento lo avrebbe) sembra troppo spesso somigliare.
Di fronte a un simile spettacolo, il minimo che poteva capitare era che gli organi di informazione, a partire dai telecronisti di quel dato match, stigmatizzassero l’accaduto. E’ quanto era accaduto a Tommasi e Clerici durante l’increscioso Bracciali-Bjorkman di due anni fa a Wimbledon, è quanto (in misura ovviamente minore) è accaduto ieri a Sky, da parte delle note travagliste Elena Pero e Raffaella Reggi, che senza mai offendere, si sono limitate a raccontare quanto vedevano: una prestazione sportivamente pietosa, non tanto per il risultato (perdere con Monfils ci sta eccome) quanto per il comportamento. Va tenuto presente che il nazionalismo (fortunatamente misurato) della Reggi è noto, come va ricordato il fatto che la brava Elena Pero è probabilmente l’unica al mondo capace di entusiasmarsi guardando Seppi. Eppure, in questo paese, in una nicchia atavicamente in crisi come quella del tennis italiano, può capitare che persino Pero e Reggi vengano additate come giornaliste maleducate e in malafede. Della serie: ecco perché l’informazione è in crisi. Non tanto e non solo perché i giornalisti non ci sono, ma perché la libertà d’informazione – anche nella sinistra più radical chic – è così concepita: sei libero quando scrivi quello che voglio io, sei querelabile se scrivi o dici (educatamente) quello che pensi te. Chiamatelo, se volete, Assioma Gianicolo.
Ed ecco quindi il capolavoro: invece di redarguire duramente Fognini per la prova (in tutti i sensi) sconfortante, il suo clan è sembrato fare quello che solitamente fanno i genitori quando i professori rimproverano i figli: se la sono presa non con la prole, ma col preside. Minacciando querele (de che?) e chissà quant’altro. E poi ci lamentiamo se l’Italia è percepita come il paese dei viziati, dei mammoni, dei bamboccioni.
Il bailamme (ma sarebbe meglio definirla caciara) è divenuto così intenso che Giancarlo Baccini non ha potuto non buttarcisi a capofitto. Come sempre in punta di penna. Baccini ha una dote spiccata: scontrarsi frontalmente con tutte le migliori penne tennistiche italiane, da Tommasi (trattato come una sorta di rincoglionito) a Stefano Semeraro (un gigante), da Azzolini a… Andrea Tabacco. Un povero giovane ragazzo che, fino a ieri nell’anonimato, si sbatteva con onestà e passione ad Eurosport. Qual è stato il suo reato? Scrivere un articolo impeccabile sulla prestazione di Fognini. Applausi, ma non da Baccini, che nelle poche righe della sua replica ha sbagliato tutto lo sbagliabile (un suo must). Come ha scritto ieri Marco Bucciantini, redattore de L’Unità, sul forum MyMag, “Baccini ha detto che non ha visto il match e non ha sentito i commenti, e poi è andato giù una pagina. Ha detto che odia il clima di linciaggio, e poi ha menato come un fabbro. Infine ha perculeggiato chi scrive intingendo la penna nel pregiudizio, scaricando poi frasi livorose”. Un grande momento di giornalismo, con Baccini che si erge a paladino di un tennista che non ha visto e tratta un collega (forse) meno noto e (sicuramente) più dotato come l’ultimo dei peracottari. E alè, bonjour finesse.
Cito ancora MyMag, utente Villo, tra i più assidui: “Uno perde netto con supponenza, l’altro si ritira e gioca il doppio subito dopo, l’altro ancora perde una partita assolutamente da vincere sprecando l’impossibile e giocando meglio dell’avversario. Questa è stata la Madrid italiana. In tutto questo: polemiche, minacce di denunce, tensioni varie”. E mai un minimo di autocritica, aggiungo io.
Resta da parlare, in questo mare magnum di guerre tra poveri, della Querelle Davis, con la rinuncia di Bolelli e la conseguente squalifica della Federazione. Come spesso mi capita, la penso come Rino Tommasi: Bolelli (e Pistolesi) hanno sbagliato, nei toni e nei modi, e una punizione ci stava. L’esclusione dalla Davis è dura ma pertinente. Tutto il resto – il divieto di entrare nei circoli et similia, manco fosse un appestato – ha il sapore acre della gogna.
Ora: Simone Bolelli, dopo la rinuncia alla Davis, non ne ha indovinata mezza. Ha perso con chiunque, e anche la vicenda di ieri contribuisce a rendere antipatico un ragazzo che è in realtà non solo amabilissimo e garbato, ma pure il più talentuoso del lotto (con tutto il rispetto, avere il buon Seppi al top d’Italia è come dire che la migliore attrice italiana è Nicoletta Braschi).
Chi è il regista delle decisioni di Bolelli? Facile, Claudio Pistolesi. Ecco, Pistolesi riassume molto bene la concezione di giornalismo che si ha in Italia. Tutti lo ricordano, durante il Roland Garros, “impreziosire” le telecronache di Federico Ferrero con la consueta aulica logorrea, sostenendo – durante Ljubicic-Davydenko - tesi variegate e pittoresche, ad esempio che “il tennis italiano è in gran salute e lo ha dimostrato alla Grand Slam Cup” (una delle competizioni più inutili del globo terracqueo). Oppure asserendo che “Chardy a Bergamo ha giocato da top ten, per questo ha battuto Bolelli, io lo sapevo che sarebbe esploso” (lui sa sempre tutto).
Per Pistolesi, tutti quelli che battono Bolelli hanno giocato quel giorno da top ten. Tutti: se anche perdesse un giorno da Scaramacai, pure lui sarebbe un potenziale top ten. Il suo assistito non ha mai colpe, anche se in due anni non è riuscito a migliorare i suoi talloni d’Achille (risposta, spostamento, tigna). La colpa ce l’hanno solo i giornalisti. E avrebbe anche un po’ ragione, Pistolesi, perché spesso i giornalisti le colpe le hanno: solo che ce l’hanno quando si esibiscono in inutili complimenti orgasmici, quelli che tanto piacciono a Pistolesi ma che fanno molto male al tennis italiano, ad esempio i titoloni su “Bolelli nuovo Federer” o “Seppi futuro top ten” (sì, di sudoku). Pistolesi se la prende con coloro che dovrebbe invece ringraziare, perché se solo li leggesse imparerebbe a migliorare se stesso e i suoi pupilli.
Tutti ricordano la sua polemica con Ubaldo Scanagatta dopo il martirio di Bolelli con Hewitt a Wimbledon, ma è stato solo uno dei tanti casi di litigio unilaterale, prassi di cui Pistolesi è maestro. Di solito si fa intervistare (parola grossa) in un sito che gli dà carta bianca, si fa da solo le domande e si risponde, condannando disfattismo e bassezza degli scribi nostrani. Sempre stato così: a un giornalista come Ferrero telefonava anni fa lamentandosi delle troppe critiche al suo (allora) protetto Davide Sanguinetti su Tennis Italiano. Dopo la bella primavera bolelliana, andava in tv e magnificava i suoi risultati. Ora che le perde tutte, e male, parla un po’ di meno, ma qualcosa dice ancora. Ad esempio telefona a Nicola Pietrangeli rimproverandolo (eufemismo) per le critiche rivolte a Bolelli sul rifiuto a vestire la maglia azzurra (Lea Pericoli ha raccontato tutto in un suo articolo). Con tutto il rispetto, Pistolesi che telefona per scomunicare Pietrangeli, è un po’ come Marzullo che chiama Scorsese per insegnargli le regole del buon regista.
In buona sostanza, siamo (da 30 anni) alla canna del gas. Da una parte, risultati deludenti, talenti sprecati, decisioni surreali, gaffe surreali, autolesionismo spinto. Dall’altro, una refrattarietà alle critiche degna della casta più arrogante. Solo che, se non altro, una casta che si rispetti dovrebbe quantomeno avere dalla sua parte la vittoria. Questi perdono sempre, e pretendono pure i peana.
Poveri tifosi italianisti (se ancora ne esistono): cornuti e mazziati.

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214 Commenti a “Siamo alla canna del gas da 30 anni
La vergogna di Madrid”

  1. Gudpis scrive:

    Carissimo Andrea Scanzi
    l’articolo l’hai scritto tu, e io lo sottoscrivo. Tutto! Dalla prima all’ultima parola, frase, periodo, lettera. Nessuno di noi ce l’ha con i ragazzi, che vincono perdono ecc. sulla loro pelle e sul loro portafofogli. Ma vivaddio potrà un giornalista dire quel che pensa? O no?
    Ripeto il concetto e forse è bene che anche Commentucci ci rifletta su. Aivoglia a dire che l’attuale gestione ha marcato la differenza sul codice etico ecc. ecc. Non sono daccordo. E non sono antifederale. Cerco di essere un essere pensante che riflette sulla base delle proprie categorie mentali (improntate sull’onestà, moralità e autentico spirito democratico). Possibile che ogni pensiero libero, se non conforme, venga attaccato a mezzo stampa con i nostri soldi (e sì, Il direttore lo paghiamo anche noi affiliati!). Possibile che la gestione del consenso venga attuata distruggendo il nemico? Possibile che uno che stravince la partita elettorale non si accontenti della vittoria e voglia distruggere gli (pseudo) avversari. Possibile che la nostra Federazione si invischi continuamente in cagnare a destra e manca, ora con i giornalisti, ora con Bolelli, ora con Volandri, ora con i coach, ora con i dirigenti regionali eretici (a loro avviso), ora pure con la Reggi? E basta! dove diamine è questa moralità? Dove diamine è questo bon ton? Attaccare così gente come Tommasi. Ma davvero il Coni non vede nulla? Io spero che al termine dei prossimi 4 anni si comincerà a chiedere conto dei risultati e a vedere se non è il caso di voltare pagina rispetto a questi rissosi gestori e ai loro portavoce.

  2. alepeccia scrive:

    Io che sono un grande stimatore di Seppi dico solo una cosa.

    Bolelli crede di essere un campione, non gioca la Davis e preferisce ritirarsi quando gioca male.

    Il famoso dolore alla spalla ma abbia la dignita´di finire le partite.
    Nadal ad esempio con die dolori tremendi ai piedi (per i calli) la sua partita contro ferrero la finisce e non cerca alibi.
    Per diventare degli esempi e dei campioni bisogna iniziara dalla testa.

    E mi dispiace non ce l´hanno ne Bolelli ne Fognini.

  3. TheWild scrive:

    Welcome Back dopo l’ostracismo della redazione … Non sono d’accordo su tutto ma su molto si… Per esempio Pistolesi magari la telefonata a Pietrangeli se la poteva risparmiare ma il Grande Nic il suo commento (da trombone, come quello che ha rinunciato ai soldi di McCormack perche’ in quel momento alle Olimpiadi di Roma senti’ l’Inno di Mameli mentre si alzava la bandiera italiana)…pure.
    E poi rimango sempre dell’idea che dovremmo guardare oltre il giardino e criticare un giocatore in base al suyo comportamento e al suo gioco e non in quanto italiano. Il fatto che sia italiano dovrebbe essere ininfluente, nel bene e nel male. Nel senso che se il poveretto non e’ un Top 20 non e’ mica colpa sua, fin li’ comunque-30,40,50 nel mondo- ci e’ arrivato e comunque a noi non ci deve proprio nulla.
    IUl comportamento di Fognini e Bolelli in campo dovrebbe essere un fatto personale, fra loro e i loro genitori/coaches/sponsor … Certo, e’ diritto/dovere del commentatore esprimere un giudizio negativo… Cosi’ come di non essere particolarmente ultras quando vince solo perche’ il tipo e’ della tua stessa nazione …
    Comunque, sarebbe bello far commentare incontri di italiani a commentatori stranieri …Cosi’ come notizie sugli italiani (e l’italia) per avere un minimo di obiettivita’ dovrebbero essere lette su giornali stranieri.

  4. madmax scrive:

    grandissimo… e meno male che almeno tu qui non sei censurato!!

  5. Massimo Garlando scrive:

    Da leggere nelle scuole (e, soprattutto, da affiggere in bacheca nei circoli tennis).
    Grande Andrea ;)

  6. Ubaldo Scanagatta scrive:

    @the wild: non ho capito quell’ostracismo della redazione. Puoi spiegarti meglio?

  7. wik scrive:

    Il mio amico Walter, nonché mio ex allenatore, nonché ex pro, nonché allenatore di pro dice sempre parlando degli Italiani :
    Quando giro il circuito vedo sempre un Italiano guadagnare molti piú soldi di un qualsiasi altro giocatore 30 posti piú avanti di lui in classifica.
    Sia questo uno dei problemi e non l’ultimo in ordine di importanza, fra i tanti che abbiamo in altra sede giá discusso a lungo ?
    Un caloroso saluto da Wik alias Ciccio

  8. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Credo che l’accenno di Scanzi alla Grand Slam Cup si riferisca in realtà alla Arag World Championships di Dusseldorf (sul conto della quale la penso esattamente come lui). Oltre a quell’accenno di the wild, che spero di capire in seguito (non so a quale redazione alluda, non certo la nostra visto che ho anzi spesso sollecitato Andrea a scrivere di più per noi, pur sapendo di non poter sottrarre troppo tempo gratuito a un professionista che ce l’offre volontariamente), vorrei dire anche che qui chi scrive in buon italiano (meglio ottimo, comqe quello di Scanzi) e non offende nessuno ma sostiene opinioni personali anche discutibili ma corrette e un minimo variegate qui non è mai stato censurato. Cosa intendo per minimo variegate? Beh, mettiamo che uno, la stessa persona, mi scriva 100 volte in pochi giorni che il giocatore X è uno spaventoso brocco, che il dirigente Y è pessimo, che il gornalista Z non sa scrivere, che dovrei fare? dargli spazio tutte le volte? O scrive qualcosa di nuovo, o dimostra di non essere pregiudizialmente fazioso, oppure _ e non per me ma per rispetto di chi ci legge, cioè di chi vorrebbe leggere sempre contributi originali _ cerco di non pubblicarli. Preferirei avere, per intendersi, 10 commenti originali, che 100 ripetitivi che non aggiungono nulla. Ciò detto, non credo di esagerare se vi dico che dacchè è nato qusto blog e questo sito avendo ricevuto circa 100.000 commenti (il numero è proprio quello) non credo di esser giunto a censurare, io o i miei amici moderatori, 100 (sì cento) interventi.
    Confesso solo, e poi chiudo l’off-topic, che i pezzi dichiaratamente politici, quelli contro la FIT (che sarebbe poi il Governo del tennis in Italia) esattamente come quelli pro-Fit, mi creano un certo imbarazzo perchè l’anonimato consente purtroppo l’infiltrazione di “commandos organizzati” filo-federali o anti-federali e nei limiti (difficilmente circoscrivibili) del possibile mi piacerebbe dare spazio alle voci per così dire spontanee e negarle a quelle appartenenti alle varie truppe cammellate. Impresa, ahimè impossibile, salvo obbligare i denuncianti a firmarsi con nome e cognome. Andrea Scanzi lo fa e non sarà mai censurato (anche perchè è giornalista esperto che non scriverebbe mai qualcosa che conducesse ad una querela per diffamazione a mezzo stampa), mentre chi si ostina a lanciare strali, a gettare sassi nello stagno nascondendo la mano, beh quello potrà essere censurato eccome. Ma, ripeto, potrebbe sembrare ch ei casi di censura siano stati migliaia e invece sono stati pochissimi. e il più delle volte, vi dirò, perchè chi scriveva dimostrava di conoscere così poco e male l’italiano da risultare offensivo (e oggetto di querela) senza minimamente accorgersene. ad alcuni ho porvato anche, perdendo un sacco di tempo, a spiegare in privato il perchè di certi miei interventi, ma se a volte sono stato capito e ringraziato, altre sono stato frainteso e incompreso. sorry for l’off-topic.

  9. anto scrive:

    La cosa che mi dispiace di te Andrea, è che non conosci personalmente Fabio Fognini, perchè credimi è un ragazzo d’oro. Poi ha 21 anni e tutti possono sbagliare a 21 anni, in fondo non ha ucciso nessuno,,,,,,,,,

  10. Luigi Ansaloni scrive:

    Tanto di cappello. Un articolo scritto meravigliosamente che mi permetto umilmente di sottoscrivere dalla prima all’ultima parola. Un vero esempio di come fare il proprio lavoro. In questo caso, il giornalista

  11. Peppe Ortale scrive:

    Grande ED….

    d’accordo su tutto…Arjen

  12. Supermad scrive:

    Poveri noi, sbeffeggiati e sbertucciati da tutto il globo…almeno le ragazze hanno più dignità (e soprattutto ottengono risultati decorosi)…

    Non conosco Pistolesi, ma se tutto quello che leggo in giro (compreso quest’articolo) è vero, allora Bolelli deve assolutamente separarsene, cambiando clan e magari cambiando la base per gli allenamenti (che so, Spagna, Germania, Usa): potenzialmente è un ragazzo forte, ma il suo atteggiamento in campo è abominevole (il ritiro con Murray si commenta da solo, ma anche il match di Wimbledon contro Hewitt era qualcosa di imbarazzante).

    Su Seppi mi sono già espresso in passato…bravo ragazzo, ma poco talentuoso e poco capace di vincere le partite.

    Fognini…beh Fognini è inqualificabile dopo ieri. Punto.

    Non dimenticherei inoltre Volandri e Starace: entrambi convinti di essere dei fenomeni (dire che gli manca l’umiltà per migliorarsi è poco), entrambi re delle occasioni perdute.

    Povero tennis italiano MASCHILE. Si, perchè pur non amando il tennis femminile, riconosco che almeno le ragazze si fanno onore (la Fed Cup 2006, anche se arrivata con un bel po’ di fortuna, è comunque un grandissimo risultato).

  13. Nicola L. scrive:

    Grandissimo pezzo e complimenti ad Andrea Scanzi. Veramente si capisce perchè il tennis italiano naviga in questa continua aurea mediocritas - l’aurea è per giustificare i 5 italiani tra i primni 100 che fanno urlare al successo del tennis italiano ai “federales” -. Tuttavia un piccolo appunto lo faccio. Affiancare Seppi a Bolelli e Fognini non è possibile. Nè giusto. Forse Bolelli e Fognini saranno dotati di maggior talento, inespresso per lo più, ma hanno un atteggiamento in campo a dir poco fastidioso. Un conto è credere in sè stessi, un conto è essere arroganti e non rispettare neppure l’avversario, che pure è più forte di te, vero Bolelli? Almeno Seppi avrà limiti tecnici e caratteriali, ma in campo è un signore.
    E’ già qualcosa.

  14. Bruce Foxton scrive:

    Bel pezzo Scanzi, a questo giro niente da dire.

    Ciaociao.

    Jero

  15. Besdiolina scrive:

    HAHAHA….grandissimo…veramente un grandissimo articolo, condivido tutto, dalla prima all’ultima parola, soprattutto l’ipotesi di sconfitta di Bolelli con uno Scaramacai con prestazione da Top Ten…

  16. Gudpis scrive:

    @Ubaldo

    NB: SE VUOI PUOI ANCHE NON PUBBLICARLO QUESTO POST.

    Ho letto il tuo intervento e lo condivido. L’anonimato, nel mio caso, non nasconde nessuna organizzazione o claque organizzata.
    Mi preme tanto dirtelo perchè tu abbia rispetto di me e delle mie idee (salvo ovviamento essere libero di non condividerle).
    Hai la mia mail. Se voui te la rimando. Mi puoi scrivere e ti risponderò dandoti tutte le mie generalità (proprio tutte), confidando nella tua non divulgazione della stesse e garantendoti che userò la tua solo per dirti chi sono.
    Capisco la tua preoccupazione, anche riguardo a coloro che magari hanno idee come le mie.
    Un saluto

  17. Luca Labadini scrive:

    Come vorrei dissentire con il contenuto di questo articolo!!! Invece, purtroppo, non si puo’ che convenire con ogni concetto espresso da Scanzi. E pensare che, siamo talmente abituati male, che ci accontenteremmo di vedere i nostri giovani tennisti comportarsi con dignita’. Ma non succede. Non ci resta che sperare nelle prossime generazioni, per l’ennesima volta.

  18. Fabrizio Brascugli scrive:

    Qui non solo siamo alla canna del gas, ma ci diamo anche la zappa sui piedi.
    Sempre polemiche interne, sempre fra noi. Purtroppo chi gestisce questo sport, e includo allenatori maestri e dirigenti, non è molto portato al dialogo o all’analisi. L’unico modo per trovare più campioni possibili è aumentare l’accesso a questo sport, perché se ipoteticamente abbiamo meno individui portati in percentuale questo vuol dire solo che dobbiamo lavorare meglio su due cose:
    il numero delle persone che accedono alla pratica
    e la gestione dei migliori che emergono.
    perché se Serbia, Spagna o Russia ne hanno 30 su 100 portati e ne fanno accedere alla pratica di più di noi saremmo già nelle retrovie anche se questi paesi lavorano male tecnicamente, ma non mi sembra che lavorino male; quindi il divario tende a aumentare.
    Scanzi ha ragione, quando fa capire che se vogliamo tennisti ai massimi livelli dobbiamo lavorare meglio degli altri a tutti i livelli, invece rimaniamo sempre alle polemiche e alle discussioni. Non ho visto le partite, ma in campo ci si va per vincere non per traccheggiare o simulare. Quando si esce bisogna poter dire a se stessi: “ho fatto tutto quello che potevo”, ma a se stessi non ai giornalisti.

  19. chloe de lissier scrive:

    andrea scanzi si catapulta sulla tribunetta dello “speakers’ corner” appena gli si offre l’occasione di svolgere il ruolo che meglio gli si attaglia: il gallo sui rifiuti.
    dopo essersi sguaiatamente sollazzato in pratiche autoerotiche quando federer ha perso la finale di wimbledon 2008, si invece è totalmente eclissato allorché il fuoriclasse svizzero ha vinto l’us open.
    adesso riappare per fare il maramaldo con i ferrucci del tennis italiano.
    un uomo coraggioso, andrea scanzi.

    Nota di UBS: però Chloe, a prescindere dalle opinioni sull’articolo e sull’autore a proposito delle quali si potrebbe naturalmente discutere…,lui si firma, ti dà l’occasione per attaccarlo apertamente _ io te le lo lascio fare anche se, ammetterai, il tuo modo di scrivere qui è veramente ai limiti dell’offesa personale (sguaiatamente sollazzato in pratiche autoerotiche secondo te non è un po’ forte?), mentre tu, assai meno coraggiosamente, gliene dici di tutte e ti nascondi dietro lo pseudonimo. Insomma, scusami tanto, io ho apprezzato molti altri tuoi interventi, ma se mi parli di coraggio in questo frangente non posso non ribattere: ma da quale pulpito? Perchè non fai così: mantieni l’anonimato quando fai tutte le tue dotte e/o ironiche disquisizioni sui temi che preferisci (e io le leggo spesso volentieri, anche quando non le condivido), però se invece te la prendi direttamente con qualcuno in modo così virulento, beh, ti firmi con nome e cognome. Oppure, com e Don abbondio, il coraggio chi non ce l’ha non se lo può dare? Che te ne pare?

  20. TEOTEO scrive:

    Guarda andrea scanzi sono imbufalito di questi quaquaraqquaaaa di giocatorini che abbiamo oggi in italia. In piu’ c’e’ gente come pistolesi che pontifica e il clan di fognini che querela a destra e a manca non risparmiandosi una figura di … Clamorosa quanto poco intelligente!

    Vergogna bolelli e pistolesi, fognini col suo clan e stavolta pure seppi che non puo’ continuare a perdere cosi’ mancando occasioni su occasioni.

    Sinceramente sono stufo di questi giocatorini-figurine-boriosi ed esaltati!

    n.di UBS: tutte maiuscole per favore mai più. E’ come urlare, ma non posso nemmeno correggere parola per parola.
    (per Ubaldo: il commento è stato modificato da tutto maiuscolo a minuscolo. Ci pensa word a farlo)

  21. laura scrive:

    ho visto la partita di Fognini e ho ascoltato la telecronaca (in particolare la Reggi mi piace molto)e non ho sentito offese o commenti ingiuriosi verso il giocatore italiano,si è giustamente stigmatizzato il comportamento che anche io giocatrice amatoriale e con un figlio giocatore ho trovato infantile e poco professionale. Naturalmente è più facile prendersela con le telecroniste che prendere atto che c’è qualcosa che non va in questo nostro tennis.Il dubbio che mi rimane è:non sarà che questi gran polveroni sollevati siano sollevati ad arte dagli strateghi della federazione per dimostrare che Lei ai giocatori ci tiene e tenerseli quindi buoni buoni?(credo che sia fondamentale per un giocatore educarsi al rispetto della professione che ha intrappreso che comprende anche il rispetto per chi assiste alla partita e per i tanti giocatori giovani di cui è diventato volente o no un esempio).Non trovo giusto sottovalutare il commento di Pietrangeli l’,ho trovato veramente squallido Per quanto riguarda e giustifico in parte la telefonata di Pistolesi(come mamma avrei telefonato personalmente o avrei fatto telefonare da mio figlio).Credo che ognuno sia libero di decidere del proprio futuro o di rinunciare alla maglia azzurra senza essereper questo accusato pubblicamente di vilipendio alla bandiera.

  22. Avec Double Cordage scrive:

    Alt! ferma tutto, non dimentichiamoci che siamo campionesse del mondo! Ok, dalla vittoria di fat-cup sono passati due anni ma l’anno scorso il barazza ci ha portato in finale e quest anno in un palazzetto bucherellato a Napoli abbiamo fatto vedere a tutti come si organizza un primo turno del campionato del mondo di tennis, siamo i migliori e abbiamo la federazione migliore, quasi una federerazione

    apparte gli scherzi la prestazione delle ragazze che hanno vinto la federations cup (loro, mica noi o la federazione) era lodevole e fuori dalla norma, in quanto all’autocritica bisogna dire che Seppi ammette sempre i propri errori e ne è conscio, varie volte ho sentito analizzarlo le proprie sconfitte onestamente ammettendo di aver avuto non solo dei cali di attenzione ma anche di aver combinato delle cavolate e errori grossolani, e quando ha vinto per qualche colpo fortunato (raramente perchè lui sa sempre regalre una dozzina di punti all’avversario) lo ammette anche, purtroppo anche lui e fuori dalla norma.

    consoliamoci con il dato di fatto che Seppi ha giocato meglio di Robredo anche se Robredo non era propriamente in una forma straripante, se Seppi riesce a mantenere lo stato di forma attuale (evitando di servire mozzarelle per secondo, a Madrid ha fatto 0 doppi fali in 3 set penso che per lui sia un record) forse un piccolo risultato lo otterrà nelle ultime due settimane della stagione

    non ho capito la cosa della grand slam cup, probabilmente Pistolesi si riferiva alla World Team Cup (o Championship o Exhibitionchip poco conta… ecco cosa sarebbe la Cppa Davis se la si svolgesse una volta ogni 2 o 4 anni completamente in sede unica, basterebbero 3 edizioni per distruggerla completamente) di Düsseldorf, per la quale la definizione data da Scanzi calza perfettamente

    Il ragionamento che fosse giusto punire Bolelli perché Pistolesi ha dei problemi con la federazione prendendo come scusante una convocazione in Coppa Davis non riesco a capirlo, ma lo ho già scritto un centinaio di volte quindi evito di argomentare il mio punto di vista

    la telefonata a Pietrangeli ci stava, poco mancava che sui giornali scrivevano (…il maledetto vizio anglosassone di fare la seconda domanda i giornalisti italiani non lo prenderanno mai) che Bolelli sputa sulla bandiera, poi sui modi e li tono della telefonata si possono solo fare supposizioni, ma Pericoli Pietrangeli potevano risparmiarsi quello che è seguito, non fosse altro per la saggezza derivante dall’età

    l’unica spiegazione positiva per la quale Bolelli ha giocato il doppio dopo l’usicita di campo poco convincente contro Murray che riesco a darmi è che Pistolesi gli abbia detto: ragazzo hai sbagliato, e adesso vai a giocare il doppio senza fare storie e ci mettiamo una pietra sopra. Ma forse è chiedere troppo, alla fine lo avranno fatto per soldi, fatto poco glorioso ma comprensibile visto che le bollette e i conti li pagano loro

    io personalmente sarei contento se fosse possibile leggere più articoli di Scanzi su queste pagine, passante ad personam è troppo forte!

  23. siglomane scrive:

    Come posso non essere d’accordo con il buon Scanzi?
    Per quanto mi riguarda, poi, si sfonda una porta aperta. Da 30 anni il tennis italiano è il movimento sportivo più fallimentare dell’intero pianeta, tanto che da tempo vado parlando di “Italia zimbello del mondo”.
    Perché non siamo solo fallimentari nei risultati, ma anche pessimi nei comportamenti. Maleducati e viziati, pusillanimi e indolenti, ipocriti e attaccabrighe. E chi più ne ha, più ne metta.
    Vi consiglio di chiudere gli occhi ed estrarre mentalmente a sorte un qualunque movimento sportivo di un qualunque Paese: il kajak turco? Il baseball portoghese? O forse la pallamano mongola? Qualunque cosa abbiate estratto a sorte, di una cosa potrete essere certi: è messa meglio del nostro vergognoso tennis.
    Il tennis italiano degli ultimi 30 anni, in rapporto al livello di ricchezza economica e tradizione sportiva, è il più alto esempio di inettitudine agonistica di cui l’umanità abbia dato prova.
    Ne prendano atto i protagonisti, giocatori e non giocatori. E se ne vadano, perdio, spariscano nel nulla da cui sono venuti e ci risparmino nuove onte e nuovi orrori ai quali assistere.

  24. Jürgen scrive:

    Grandissimo articolo che sottoscrivo in pieno!

  25. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Anto, qui non si tratta di conoscere personalmente Tizio o Caio, Così come non si tratta di conoscere personalmente un protagonista di qualsiasi spettacolo (cantante, attore, etc) per poter esprimere un giudizio sulla sua performance…artistica. Non si tratta di essere amico di uno o nemico dell’altro. Nessuno ha detto, nemmeno Scanzi, che Fognini sia un cattivo ragazzo. E io pottei essere anche il fratello di Fabio Fognini e scrivere quello che ha scritto Scanzi.
    Se sul campo il suo comportamento suscita troppo spesso un certo tipo di reazioni, dai media come dagli spettatori (e telespettatori) vuol dire che in qualcosa Fabio sbaglia. E sbaglia anche chiunque pensa che non sbagli (compreso suo padre che è una bravissima persona, ma è un po’ troppo accecato dall’amore filiale per essere obiettivo; mi perdoni il buon Fulvio ma io la penso così e glielo ho anche detto quando lui era furioso con Angelica…come oggi lo è con la Reggi, con tommasi, con lombardi, con la Pero e adesso immagino con Scanzi, probabilmente con me etc.
    Dal momento che Fabio continua a sbagliare, evidentemente non se ne rende conto, nè purtroppo ha accanto chi riesce a persuaderlo del fatto che sbaglia. Ha magari qualcuno che glielo dice. Ma che non lo persuade. Altrimenti cambierebbe. Se poi non riesce a cambiare, beh, l’autocontrollo è quel che distingue gli uomini dai ragazzini, le persone beneducate da quelle maleducate. McEnroe, per fare un esempio, aveva molte qualità, ma è sempre stato un grandissimo maleducato, sia pur nella sua genialità e nel suo essere straordinario campione. Scanzi di fognini non ha fatto altro che sottolineare quest’aspetto, in maniera puntuale. Sono andato a rileggermi l’articolo qui sopra nel timore che mi fosse sfuggito qualcosa. Dov’è che Scanzi dice di Fognini qualcosa parlandone come….”se avesse ucciso qualcuno?”. Dammi retta Anto, sono proprio certi alibi che si vogliono trovare a spada tratta sempre e comunque per i cattivi comportamente dei giocatori, a favorirne il seguito e (talvolta) perfino il compiacimento. Noto che questa volta perfino Bruce foxton, di solito uno dei critici più accaniti e severi di Scanzi, si allinea sulle posizioni di Andrea che a mio avviso ha scritto un ottimo articolo. Ci manca che stavolta si congratuli con Andrea anche De Boer, altro critico quais ossessivo di Scanzi!, e l’unanimità sarà raggiunta. Fognini e suoi familiari, Pistolesi (immagino) e fedelissimi esclusi…

  26. Mauro Cappiello scrive:

    Assolutamente d’accorso con Scanzi per il suo articolo su una delle peggiori pagine della storia del tennis italiano. E dire che la FIT ha anche censurato il mio commento all’articolo di Baccini sul “linciaggio” di Fognini. Per la cronaca mi ero limitato a scrivere che Baccini avvrebbe dovuto guardarsi dal denigrage come una mezza calzetta un giornalista (Andrea Tabacco) che aveva l’unico torto di essere meno noto di Tommasi ma che aveva espresso il suo stesso pensiero

  27. Alessandro Motta scrive:

    D’accordissimo, comunque è proprio l’ambiente italiano, la mentalità italiana che porta molti giocatori di talento a perdere in parte il senno. L’ultimo in ordine cronologico e Miccini, che ha dato il meglio di se durante la sua permanenza negli States, e il peggio appena sbarcato in pianta stabile in Italia. Adesso è tornato in Florida, speriamo riesca a ritrovarsi; considerando che il presente non è il massimo buttiamoci sul futuro, Miccini, Gaio, Giannessi e Picco i miei nomi

  28. Agostino scrive:

    Nulla da dire. Ineccepibile. Senza dubbio la parte più vera dell’articolo è quella in cui si paragona la fit ai genitori che se la prendono con il preside.
    Io non conosco di persona Fognini, né Bolelli, né Seppi. Mi spiace emettere un giudizio morale su persone che vedo solo giocare a tennis. Ma il sorrisetto di Fognini nessuno me lo toglie dalla mente e mi porta a ritenerlo, sulla base di quel poco che vedo, un bamboccio arrogante. Qualsiasi professionista se prendesse una stesa come quella di Montecatini da Gulbis si sentirebbe un minimo in colpa, se non altro per spirito di squadra. Ricordo invece il nostro far finta di nulla in tribuna, ridere e scherzare, mentre Seppi sputava l’anima fino al 5 set.
    Anche Gulbis viene da una famiglia benestante, e non ha bisogno del tennis per sbarcare il lunario: ma contro Nadal ieri era arrabbiato, serio, concentrato, nonostante abbia due anni in meno di Fognini.
    Per chi osserva che ci sono “polemiche interne”, vorrei sapere interne a cosa: alla “Fede-reazione” no, visto che epurato Bolelli tutti difendono Fognini (meraviglioso leggere: non ho visto la partita eppure…). I giornalisti sono interni a cosa? Le critiche vengono da dove devono venire: dalla stampa e dal pubblico, o ritenete che per far venire su un buon giocatore Scanagatta, Reggi e Tommasi debbano ossequiare ed invitare i bravi tecnici federali e privati a “Porta a porta”?
    Intanto, dall’Uzbekistan, arriva la notizia della “stesa” di Cipolla da parte di Snobel 3-6 0-6.

  29. Agostino scrive:

    Consoliamoci così: Tier I di Zurigo Pennetta-Petrova 6-1 6-1. Brava Flavia!

  30. fulvio scrive:

    caro Ubaldo, sono d’accordo su tutto quello scritto da Andrea Scanzi,anzi lo sottoscrivo ancora di piu. Devo altresì dirti che il fatto della querela non e’ poi andato come lo descrivi tu, il depositario della verita è Rino Tommasi col quale mi sono chiarito stamattina: il mio era solo un sfogo dopo una partita giocata malissimo da Fabio nel sentire il massacro mirato (io e lei ,la reggi, sappiamo il perche’) dovuto a una partita persa da Fabio. Per il resto sull’atteggiamento sapessi quante volte anche io dal campo gli ho urlato della ”testa di c….. L’educazione fuori dal campo credo di avergliela insegnata e anche bene, ma purtroppo quando entra in campo si trasforma e non riesco piu a ….controllarlo. Ma io ci provo e ci provero’ ancora, non temete lo faro’ di sicuro, e a Scanzi dico: Andrea se tutti fossero come te il mondo andrebbe meglio. Spero che anche Fabio legga il tuo pezzo e ne prenda le frasi migliori per migliorarsi in futuro.
    Fulvio Fognini (da madrid)

  31. Federico Ferrero scrive:

    Ciao Ubaldo e tutti,
    solo per manifestare la mia solidarietà al redattore di Eurosport Andrea Tabacco (che esiste, non è stato ‘mandato’ da nessuno ma ha scritto in coscienza e autonomia ciò che ha visto; gli ho peraltro ricordato che il comma 3 dell’articolo 595 c.p. è stato scritto anche per lui) e per unirmi alla mestizia di Andrea Scanzi per questa triste vicenda.

    In attesa di commentare Scaramacai vi auguro buona giornata

  32. gianlu scrive:

    Salve a tutti. Ho appena visto la Petrova non giocare (e fare due games) contro la Pennetta. La russa non ha praticamente giocato, ma ha finito la partita senza far storie nè chiamare trainer o injury time.
    A tutti capita una giornata scazzata sul lavoro, a me per primo. Però:
    - la Petrova non era in debito con la sua federazione, Fognini sì;
    - se fossi in un torneo per una wild card al posto di Ferrero, darei il 150% per non far rimpiangere la scelta (sbagliata) degli organizzatori;
    - se Raffaella ha bisogno di un avvocato per difendersi dalla querela di chicchessia, la difendo gratis.
    Si può essere dei mediocri giocatori e conservare la dignità, come essere campioni ma non uomini.

  33. andrew scrive:

    Messaggio subliminale…

    Vorresti poter dire che il tennis in Italia è uno sport?
    Ancora non ti capaciti che i circoli si affilino alla FIT?
    Fatichi a credere che sia in atto un cambiamento?
    Fai da 30 anni la spola da un circolo all’altro?
    Aspiri ad accedere ad un campo coperto comunale?
    Non sei soddisfatto dell’ambiente tennistico?
    Ti capita di versare spesso la tassa di trasferimento?
    Esigi che al centro del tennis ci sia il tennista?
    Noti mai che circoli e maestri sono inscindibilmente legati?
    Non hai mai provato i campi comunali?
    I tuoi soldi sono ben spesi nel tennis?
    Sei capace di pensare in modo diverso?

    La risposta è….

  34. Monte Olivo scrive:

    L’articolo è ovviamente condivisibile. Aggiungo una considerazione: come fa il responsabile comunicazione della Fit ad accusare di sfascismo le due telecroniste di Sky?
    Azzardo e dico che quella piattforma tv, e anche eurosport - che per me ha commentatori - sta facendo molto per il tennis, trasmettendolo con garbo, passione, competenza. Seguendo gli italiani (specie Sky, che può manovrare le telecamere!), permettendo a molta gente di vedere ottimi match, seguire i propri tifosi. Quelle tv, quei professionisti che ci lavorano e commentano amano il tennis, e cercano di farlo amare. In questo, sono più convincenti e pervasivi della Federtennis.
    Siccome Baccini è voce della Federazione, dovrebbe avere coscienza del ruolo. Dovrebbe pensarci cento volte prima di infamare certa gente.

  35. Sergio Bertero scrive:

    Grandissimo articolo, sottoscrivo in pieno! complimenti Ed…Scrat.

  36. Pietro scrive:

    Concordo largamente con le cose scritte da Scanzi, ma soprattutto lo ringrazio per le sane risate che la sua ironia mi regala ogni volta che lo leggo.

  37. chloe de lissier scrive:

    quando la memoria comincia ad accusare colpi, allora prima di parlare sarebbe meglio documentarsi. a proposito di una fastidiosa illazione su chi fossi (alcuni avanzarono addirittura l’ipotesi che dietro il mio nick si celasse thomas yancey), scrissi un post nel quale dichiarai il mio nome e cognome. lo ripeto: mi chiamo daniela boldrin.

  38. Andrea Ligi scrive:

    Probabilmente la cosa più significativa è che sulle vicende della settimana siamo quasi tutti d’accordo, e questo è tanto più rimarchevole se i commenti vengono a seguito di un articolo di Andrea, il quale come sappiamo non fa mai sconti a nessuno.
    Bello l’intervento di Ubaldo, col quale concordo in toto. Mi trovo in sintonia anche con Gianlu nel pensiero espresso poco sopra.
    Ed è apprezzabile pure l’intervento di Fulvio che, messa da parte la comprensibile rabbia postpartita, si dice pure lui concorde con Scanzi.

    Meno, anzi per nulla comprensibile è lo sproloquio di Baccini, tristemente in linea, ahinoi, con la politica della Federazione. Pieno sostegno a Tabacco, reo, secondo il Baccini, di aver fatto, e bene, il proprio lavoro.

    Ciao a tutti,
    fl10

  39. Miggen scrive:

    Niente da dire Andrea, solo applausi per questo articolo.

    Miggen

  40. Roberto Commentucci scrive:

    Bruttissima giornata quella di ieri, per gli appassionati italiani.
    Volevo dire alcune cose:
    1. Ammiro il coraggio di Fulvio Fognini nell’essere intervenuto nella discussione. Credo che quanto ha riconosciuto pubblicamente gli faccia onore. Evidentemente la notte ha portato consiglio e il raziocinio, che non manca, è tornato, evitando di aggiungere errore ad errore.
    2. Il nostro movimento è rissoso e provinciale, non c’è dubbio. Giocatori, coach, federazione, tifosi di questo o quel giocatore. Tutti pronti a stigmatizzare gli errori altrui, a rivendicare meriti, ad attaccare quello che viene identificato come il nemico di turno, in un festival di travi e pagliuzze. Un clima che certo non contribuisce alla formazione di uomini prima che di tennisti. Ma anche la stampa specializzata, in molti casi, non fa eccezione, con i giornalisti “amici” di quel giocatore e quelli “amici” di quell’altro. Indipendenza ed equilibrio nei giudizi, nel bene e nel male, sono molto difficili da reperire. Quello che mi fa apprezzare il pezzo di Scanzi è il suo richiamo ad una stampa inadeguata, che oscilla tra un atteggiamento di critica e censura generalizzata (anche quando magari ci sarebbero elementi positivi da sottolineare) e uno di esaltazione altrettanto eccessiva e controproducente apena arriva qualche buon risultato (i ricordati paragoni fra Bolelli e Federer questa primavera).
    3. La strategia di comunicazione esterna della Fit è disastrosa, e ieri ne è stata data l’ennesima dimostrazione. Davvero difficile migliorare, se non ci si sa relazionare con il prossimo. Si finisce per assecondare un movimento che già di per se tende alla guerra per bande, al tutti contro tutti. E questo, da parte di coloro che sono deputati alla gestione di quel movimento, è inaccettabile.
    4. A Scanzi, infine, noto scettico e anti-italianista, chiedo, sul piano personale, di applicare la stessa vena creativa e vis polemica quando si verificheranno eventi meno in sintonia con i suoi paaradigmi preferiti. Mi spiego: mi sarebbe piaciuto leggere un tuo articolo dopo la vittoria del tuo tennista meno preferito, Andreas Seppi, su Nadal a Rotterdam; o ancora un tuo pezzo dopo la vittoria di Federer all’Open degli Stati Uniti. Ma lì ti sei guardato bene dall’intervenire.
    Insomma, caro Scanzi, se tu scrivi solo quando le cose vanno nella direzione che tu da sempre, nei tuoi interventi su Mymag, annunci e auspichi, è inevitabile che poi qualcuno ti accusi di assumere un atteggiamento vagamente beccamortesco, da cinese in attesa sulla riva del fiume.
    Ti auguro, e mi auguro, di essere smentito. Ti auguro e mi auguro di poter leggere su questo blog, prima o poi, un tuo articolo redatto per celebrare la vittoria di un tennista italiano in uno Slam. Con Stima.

  41. stefano grazia scrive:

    Voglio esprimere la mia ammirazione e stima a Fulvio per il post inviato ad Ubaldo e esternargli a questo punto tutta la mia comprensione. io Fabio non l’ho conosciuto, a Roma il maggio scorso non c’ero, ma cosi’ per sentito dire e leggere, mi sembra di avere lo stesso problema …Un figlio bravissimo che fuori dal campo si prcura lodi e ammirazione e che poi in campo, nel clima da battaglia, talora perde la trebisonda, sbatte la racchetta,urla, dice parolacce senza saperne il significato (a 11 anni) e-quel che mi da piu’ fastidio- ogni tanto fa la gnola, si autocommisera, fa il nevrastenico … Eppure anch’io come Fulvio io lo sgrido, lo tiro fuori dal campo a pedate, gli proibisco di vedere il film, gli ho proibito gli ultimi 3 party di compleanno (ne combinava sempre qualcuna la settimana prima…), gli ho proibito perfino di giocare … Niente, quando va sul campo si trasforma…E cosa dobbiamo fare? Impedirgli per sempre di giocare? Se Fabio e’ un ragazzo intelligente, e sono sicuro che lo e’, lo sa per primo che certi atteggiamenti gli possono fare solo del male, a livello di simpatie da tifoso e di sponsor…ma del resto, anche Murray e’ considerato (piu’ che altro dagli inglesi che non gli perdonano di essere…scozzese) un brat rat, eppure … mah, a me risulta simpatico piu’ che indisponente. Sara’ perche’ non sembra mai rinunciatario…Ecco, piu’ che rimproverare le parolacce o gli sbattimenti di racchetta, semmai io rimprovererei a mio figlio di non aver dato fino all’ultima spilla di sangue perche’ vincere o perdere non conta, conta solo come hai combattuto.
    Comunque ancora onore a Fulvio e tutta la mia stima e comprensione.

  42. Andrea Ligi scrive:

    Tra l’altro, riallacciandomi a quel che scrive Monte Olivo, mi ero dimenticato di far notare una cosa: qual è l’aspetto migliore del tennis in Italia? I giornalisti, per quanto gli sia dato pochissimo spazio.
    E con chi se la prende la federazione? Con i giornalisti. :D

  43. Lellibus scrive:

    Andrea,
    Articolo perfetto. Vicenda che ha risvolti grotteschi.

  44. gianlu scrive:

    mi fa piacere vedere che, mentre il mio commento era in osservazione, Fulvio Fognini ha scritto il suo. Quanto all’uomo nero che è dentro ciascuno di noi, beh, credo che la grandezza di un uomo sia legata alla capacità di placarlo e domarlo. Quelli che hanno una certa età (vedi i miei 45 anni) ricordano Federer giovanissimo spaccare racchette; se Fabio ha l’umiltà e la voglia di imparare, la vita è piena di occasioni.
    Allora, la mia proposta è: chiudiamo il caso e facciamo in modo che non si ripeta?

  45. claapo scrive:

    Carissimo fulvio Fognini, come lettore e amante del tennis apprezzo il suo intervento nel blog, che ha per lo meno chiarito la sua posizione sul bell’articolo di Scanzi.Per quanto riguarda, però, lo sfogo con la brava Reggi, non mi sembra molto bello insinuare ombre nelle intenzioni del commento della stessa Reggi.
    “il mio era solo un sfogo dopo una partita giocata malissimo da Fabio nel sentire il massacro mirato (io e lei ,la reggi, sappiamo il perche’) dovuto a una partita persa da Fabio”
    Non voglio sapere quali siano le motivazioni a cui fa riferimento, dico solo, che poteva evitare questo commento

  46. Gabriel scrive:

    Articolo strepitoso, lode al grande Scanzi, che da quando si fa vedere in giro con Travaglio è il mio secondo mito personale.
    Piuttosto mi fa un po’ sorridere il buon Commentucci, uno capace di scrivere che Bolelli è esploso tardi in carriera perché aveva problemi con i denti del giudizio. Della serie: sempre l’alibi pronto quando un italiano perde, eh? :)
    Non vorrei che Commentucci fosse adirato perché, nel trio di ottimisti a oltranza, Scanzi non lo ha citato.
    Buffo poi che si critichi Scanzi di scrivere poco su questo blog, quando è abbastanza noto che negli ultimi mesi ha passato più tempo in tv che a casa :) e ad agosto era in giro per l’Italia a intervistare i Santoro e i Costanzo per La Stampa (magari leggere anche altre cose, oltre al tennis, farebbe bene anche a te Commentucci). Cos’è, deve scrivere per forza, magari pure gratis, per farle piacere?
    Quanto poi allo scrivere “quando un italiano vincerà uno slam”, è come dire che si spera che Scanzi non scriva mai, poverino! Non è un po’ troppo???
    Brutta uscita, Commentucci, un po’ da coda di paglia, all’interno di un coro finalmente unanime, al di là delle solite esagitate in debito di visibilità. In questi casi occorre solo prendere atto che la situazione del tennis italiano è molto mesta.
    Forse Scanzi sarà poco italianista e non amerà Federer quanto lei, ma me li fa leggere allora i suoi articoli belli cattivi e pungenti quando il suo Seppi ha perso coi Meffert, i Gregorc e i Mannarino? Dov’era quando è successo? Bisogna solo e sempre parlare di quella vittoria a Rotterdam, di Amburgo, proprio come ironizza Scanzi nel suo pezzo citando Anderloni (che non so chi sia)?
    Con tutto il rispetto, meglio essere cattivi con cognizione di causa che ottimisti senza un briciolo di ragione. E glielo scrivo con stima, perché lei ha cultura e competenza tennistica.
    Un’ultima cosa: vogliamo Ferrero-Scanzi in tv più spesso!!!!

    Gabriele

  47. calogero scrive:

    Articolo che mi trova d’accordissimo su tutto…complimenti Andrea, anche se presto sarai querelato da coloro ai quali la verità fa malissimo!!!
    Bolelli e Fognini:viziati, iperprotetti, sopravvalutati…analizzando il comportamento dei loro staff mi vien da pensare che abbiano ben poco da imparare. Dovrebbero far tesoro delle critiche e non reagire in modo piccato e permaloso, anche i genitori e i loro allenatori poi, fossi al loro posto due calci nel sedere a sti giovanotti, altro ke difesa ad oltranza…ieri, durante il match di Fognini, fossi stato al posto di Serrano, altro che sarei stato lì inerme, lo avrei vivamente rimproverato dalla tribuna, a costo di farmi allontanare…VERGOGNA!

  48. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Yeah, Scanzi, yeah.
    Abbastanza yeah, Commentucci su Scanzi, abbastanza yeah.
    Però bisogna anche accettare che un giornalista abbia i suoi cavalli di battaglia.
    Gli hanno “sputato” metaforicamente addosso in centinaia, dopo Wimbledon e Federer.
    Quando ha ragione ha ragione: sarà pure sparare sulla Croce Rossa, ma se il tennis italiano è Croce Rossa, mica è colpa sua.

  49. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    @ Andrew
    Ah, dimenticavo: yeah, Andrew, yeah. Sulla genesi di TUTTO IL MALE (come direbbe Stieg Larsson, che è solo un autore di best-seller, ma è svedese e mi ricorda, chissà perchè, Edberg) sono sempre perfettamente d’accordo con te.

  50. I_Hate_Pete scrive:

    Andreas Seppi, oltre che ad essere il primo fra gli italiani, si dimostra numero uno anche in professionalita’ e umilta’.
    Spero che le nuove leve lo prendano come esempio perche’ sono francamente stufo di vedere giocatori ventenni comportarsi come bambini capricciosi, dobbiamo forse assecondarli fino ai trent’anni?!? >__<

  51. Elisa Piva scrive:

    Concordo su tutta la lina con Andrea. C’è poco da fare, ha una sacrosanta ragione.

    Ed è oltremodo triste che familiari, team e allenatori non facciano mai un esame di coscienza invece che prendersela con chi semplicemente commenta un fatto oggettivo.

  52. Federico scrive:

    Scanzi era anche stamani sulla Stampa con una intervista spassosissima a Emilio Fede. I suoi articoli finiscono spesso su Dagospia e il tipo ama farsi vedere in tv, sul solco di Travaglio.
    Criticarlo perché scrive poco su un blog, mi sembra paradossale, anche perché immagino che Ubaldo non lo paghi e quindi Scanzi scriva solo se stimolato. Ho questa sensazione almeno.
    Articolo perfetto.

  53. Massimo scrive:

    Né nelle telecronache di Pero e Reggi, né negli articoli di Tabacco e Scanzi, né nei commenti di Scanagatta, c’erano e ci sono appigli per una querela.
    Non diciamo fesserie.
    Sono stati esposti fatti, espresse opinioni.
    Casomai è plausibile che il Baccini della situazione, invece di fare tesoro della critica, peraltro anche troppo garbata, o Pistolesi, reagiscano in maniera violenta e feroce, ma si darebbero solo un’altra zappata sui piedi.

  54. Avec Double Cordage scrive:

    leggendo i commenti (ringraziate che normalmente lo faccio dopo aver scritto il mio punto di vista altrimenti altro che prolisso ;) ma si sa basta non leggermi… la firma serve anche a questo) vedo che tutti sono perfettamente d’accordo con Scanzi e pure di spigoli ne ha offerti una moltitudine, ad esempio la pensa come Tommasi che era giusto escludere Bolelli da future convocazioni in Coppa Davis. Se per azione stupida intendiamo un azione che non comporta vantaggi per nessuno e reca danni non solo ad altri ma anche a se stessi allora questa è una sanzione stupida, e quelli che ne soffrono maggiormente siamo noi appassionati.

    Leggo il commento di Fulvio Fognini al quale va il mio rispetto per essersi esposto e chiarito in pubblico, anche se lascia un piccolo punto di domanda su fatti (suppongo di natura non pubblica) tra il suo team e la Reggi, ma sono fatti loro.

    Leggo anche il lungo commento di Ubaldo e posso capire la Realpolitik ma io penso che Ubaldo stia esagerando un po’ con le cautele. Per carità il blog e tuo Ubaldo e fai quel che ti pare, quindi potrei anche lasciar stare e non scrivere altro a riguardo ma mi piace argomentare le mie posizioni. Non penso di far parte delle persone alle quelli ti stia rivolgendo e personalmente io qui non ho mai avuto problemi di censura anche se spesso mi spingo fino ai limiti del concesso, ma penso anche di poter esprimere un opinione calcando anche la mano e di non potere essere considerato uno di quelli che lanciano sassi nascondendo la mano visto che sono una persona perfettamente trasparente, c’è indirizzo-IP, nome e cognome, indirizzo e-mail, sito internet, fototessera, foto in assetto invernale e golf, peso e statura cosa altro serve? Il motivo per cui io (come molti altri penso) preferisco metterci il nick name è che c’è anche una vita reale oltre il tennis e se ad ogni incontro di lavoro un ricerca google comportasse tutta la storia di face book e un billione di commenti ubitennis & company non sarebbe sempre utile al lavoro

    con questo voglio dire che i signori con intenzioni di querele dovranno confrontarsi con la realtà attuale e non quella di tre quarti di secolo fa ed accontentarsi del indirizzo IP, del resto ci vuole un attimo per firmarsi Mario Rossi o Fulgenzio Mecchingigliosone e trovo più onesto un nick name inconfondibile e rintracciabile che un nome messo li a caso

    Secondo me quindi Ubaldo che è un giornalista capace e con esperienza invece di mettere le mani avanti cercando di evitare commenti di 3 righe che ne dicono 4 alla FIT (non piacciono nemmeno a me, ma lo ammetto principalmente perché mancano spesso del perché) farebbe meglio ad attivarsi per controbattere questa tendenza italiana alla querela dell’opinione altrui sentendosi sempre offesi e insultati contorcendosi come un centravanti in coppa uefa, comportamento tra l’altro più accentuato più la persona è pubblica

    una altro punto che non mi trova perfettamente d’accordo con Ubaldo è quello di ripetere cose già scritte, o anche scritte e riscritte.
    La ragione per la quale non ci trovo nulla di male richiederebbe parecchio tempo per essere spiegata bene ma provo ad usare meno parole possibili. Primo punto ma non quello più importante è che è prassi abituale di molti professionisti ripetere le loro posizioni, basti pensare a Rino Tommasi che sono decenni che va ripetendo gli stessi 5 concetti in ogni articolo, la Coppa Davis non è rappresentativa di un movimento (e chi sene frega, basta che la partite siano emozionanti dico io), contano solo i risultati nei tornei del grande slam (ed ha perfettamente ragione), la formula del masters non va ben (almeno penso che la pensi cosi anche perché io la penso cosi), scarsi risultati dei tenisti italiani (difficile contestare i risultati) federazione qua federazione la… stessa cosa per molti altri giornalisti o persone che hanno il “coraggio” di dire quel che pensano. Ma come detto questo è solo un esempio e non il motivo, invece il motivo per il quale trovo giusto e utile anche se faticoso ripetersi in continuazione cercando disperatamente di variare la formulazione è che la gente ha la memoria corta, e cosi anche le pagine su internet, certe cose importanti vanno ripetute all’infinito…

    …esempio: in Germania ogni settimana ci sono almeno 7 documentari a settimana sulle loro malefatte degli anni 30 e 40, in tutte le salse, dalle banche ai porcari, dalle cineaste alle sgualdrine ad ogni classe sociale giorno dopo giorno viene rinfacciato ciò che hanno fatto i propri genitori o nonni per far finta di niente ed intascarsi soldi dei loro propri concittadini (gli ebrei) e dei paesi razziati in guerra, solo chi non vuole sentirlo non lo sente, e sono pochi quelli hanno il coraggio di tirare in ballo i bombardamenti e gli stupri degli ultimi mesi della guerra quando questa fece visita anche ai tedeschi. Quei dieci anni di occhi chiusi saranno causa di secoli di occhi alla “A Clockwork Orange” con bastoncini a spalancare le palpebre. Certo inizialmente questa autoanalisi venne imposta loro dall’estero ma solo fino all’inizio della guerra fredda dopodichè si può parlare di una cosa fatta in casa. Tutto questo in Italia non è mai avvenuto (eppure i nostri padri e nonni non erano meno colpevoli di quelli tedeschi) per motivi che sarebbe troppo lungo elencare, mo forse questo è uno die motivi per il quale in Italia c’è questa allegrezza della querela facile

    Per un certo verso, Ubaldo, ti capisco nella tua distinzione tra filofederali e antifederali (e poi c’è sempre da considerare la Realpolitik) ma nel caso della FIT c’è poco da ponderare se uno è solamente un commentatore e non un responsabile di testata. Mischiare le due cose giornalismo e commento ad esso è un problema di democrazia, non si possono equiparare i commenti ad un blog a una pubblicazione su carta, lo so avevano provato a farlo ma l’operazione non è riuscita ed è sbagliata, la democrazia è uno strumento imperfetto e scomodo ma è (o sarebbe) il migliore che c’è

    poi sinceramente di anti-federali qui non è che ci sono, quelli che argomentano contro la federazione argomentano principalmente contro i modi e l’operato non semplicemente contro, e poi mica è una casa reale, se ci sono delle persone incapaci andrebbero cambiate senza che ciò creai problemi all’istituzione. Al contrario invece quei pochi filofederali che ci sono 3 o 4 non di più, quelli si sono per un certo verso “commandos organizzati” (anche se innocui) a maggior ragione è giusto argomebtare contro se dicono delle cose insensate, e visto che loro detengono il potere (essendo per definizione di Ubaldo il governo del tennis in Italia) sarebbe anche giusto che loro apparissero con nome e titolo se ufficiali, mentre a maggior ragione che critica fa bene a non spiattellare il suo nome e cognome ovunque, ne conseguirebbe solamente una riduzione della libertà di espressione inutile tra persone educate (educate almeno fino ad un certo punto) utile solo alle istituzioni ma non alla comunità e al dibattito

    Quindi se la tua domanda è se uno scrive sempre le stesse cose (sia esso perché è monocorde e non si accorge di non avere fantasia o perché crede di ripetere una cosa importante dal suo punto di vista) dovrei dargli spazio? La risposta secondo me è SI, ma come detto le pagine sono tue e puoi fare quel che ti par senza doverla chiamare censura, perché anche se questa ormai è la piattaforma o piazza pubblica del tennis italiano (e tutti dovrebbero ringraziarti per averla aperta e mantenuta in vita e fatta crescere con non pochi investimenti di nervi e tempo) non è ancora una mezzo istituzionale ma privato, quindi nessuno ha il diritto di sentirsi offeso non dovesse essere pubblicato il suo punto di vista, come io non mi sentirei offeso se tu decidessi di non pubblicare questo lunghissimo off topic, ma come detto non pubblicare le opinioni altrui perché scomode è un atto simile alla (auto)censura preventiva della stampa statunitense dell’immediato dopo nine-eleven, quindi troverei giusto pubblicarlo, poi so fatzimiei se ho scritto delle castronerie …e adesso vado a tirare un paio di colpi a tennis

  55. rafarulez scrive:

    Super Scanzi !

    Viziatelli figli di papà con poca voglia di faticare e di migliorarsi, che valgono un decimo dei loro coetanei stranieri, ma che già si sentono delle superstar pur non essendo ancora nessuno. Se poi consideriamo che sono allenati da ex tennisti mediocri almeno quanto loro, il quadro è completo. Il comportamento di Fognini e Bolelli a Madrid è stato deludente (per non dire vergognoso) e di sicuro in questo modo non andiamo proprio da nessuna parte, anzi ci attendono anni sempre piu’ bui. Complimenti a quei giornalisti come Scanzi, Ubaldo o Tommasi, che non hanno mai avuto paura di dire la verità, anche quella scomoda, su tutto il movimento tennistico nazionale. p.s. Mi ero promesso di non intervenire piu’ su questo blog, causa alcuni talebani federeriani tipo chloe de lissier ed affini, ma ho sempre letto con molto interesse gli articoli giorno per giorno. Porgo un cordiale saluto al padrone di casa e a tutti quegli utenti che hanno sempre cercato un dialogo ed un confronto con me in modo sereno ed obiettivo su uno sport che amiamo. Ovviamente il solito ” a mai piu’ ” ai fondamentalisti tristi e rabbuiati del tennis classico. A presto, o forse no.

  56. Francesco Monno aka "Villo" scrive:

    Articolo divertente, pungente ed ironico…nonchè molto ben scritto e fortemente veritiero riguardo la situazione del nostro tennis.

    D’altronde come potrei non essere d’accordo, Andrea mi ha persino citato…eheh

  57. Luca scrive:

    Ma siamo poi sicuri che Scanzi abbia “sparato sulla Croce Rossa”?
    Ne avete letti così tanti di articoli così circostanziati e coraggiosi, con nomi e cognomi, sulla vicenda? Io no.
    E anzi è da benedire che un simile e inattaccabile j’accuse lo abbia fatto un giornalista di rilevanza nazionale, affermato, non relegato all’ambiente tennistico.
    In questo paese, chi ha ancora il coraggio e la competenza di esporsi, non può che avere la mia massima ammirazione.
    E in tv giro continuo a leggere e sentire tanti, troppi servi sciocchi del Pistolesi di turno.
    Bravo Scanzi.

  58. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Basta difendere i tennisti italiani. Basta. Che vincano, o tacciano.
    Anch’io dicevo (e lo sostengo anche ora) che la Pennetta limiti tecnici forse insuperabili.
    Ma batte Venus, batte Petrova, e tutti zitti, Marcelus compreso.
    Che Bolelli vinca, che Fognini vada ai quarti a New York.
    Oppure zitti. Basta. Il tennis italiano maschile FA SCHIFO, come molto sport italiano, ma con molti meno risultati che altre discipline.
    Il calcio (in crisi di credibilità umana) vince i mondiali; la pallavolo (in crisi tecnica) entra comunque tra le prime quattro alle olimpiadi da lustri, il motociclismo italiano strabilia. Lo sci (mio altro pallino), nonostante crisi economiche profonde e ripetute , non va affatto male, neanche quello nordico. La scherma lasciamola perdere.
    Questi possono farsi sentire. Il tennis italiano (maschile, soprattutto, lo ripeto) DEVE STARE ZITTO.
    Il 2008 è iniziato con i doppi falli di Seppi il primo gennaio (o era il due?), ed è continuato peggio.
    Professionisti? Gli spagnoli, quelli sono professionisti. Dal Real Madrid 1956 in poi, lo sport spagnolo professionistico è da copiare.
    Lasciamo stare, và, che è meglio………

  59. Gudpis scrive:

    Grandissima partecipazione! Grande esperimento di democrazia diretta questo blog!
    Leggendo il post di Fulvio Fognini, mi sono venute in mente una serie di considerazioni che vado ad elencare:
    Il tennis non è il calcio (e fin qui…). In Italia qualcuno pensa che gli appassionati di tennis siano come i tifosi della domenica calcistica.
    Credo si sbaglino. Qua noi ci permettiamo di commentare delle performances, il colore conta poco. E’ il bello del tennis e degli sport individuali. Di solito vince il più forte. Vi giuro che dopo la partita di Federer contro Volandri a Roma nel mio club c’era filicità per Filo, ma neanche più di tanto. Era impressione comune che il più forte aveva perso e l’ammirazione per lo svizzero andava molto al di là della vittoria di Volandri e delle questioni “di bandiera”.
    Questo sentimento ora gioca a sfavore dei nostri, che galleggiano nelle retrovie. Ma pensate cosa potrebbe succedere se uno dei nostri arrivi a giocare a livelli top. Io credo che noi tutti non apettiamo altro da anni. Non ne possiamo più di vedere spagnoli che ci deridono! Altro che antiitaliani. E sono sicuro che anche per uno come Tommasi è così. L’ho visto alla partita di Bolelli contro Gonzales, che alla fine (vittoriosa ndr) era in tribuna con un sorriso a 90 denti.
    Mi permetto di dire che siamo appassionati dal palato fine, e ormai abbiamo il sentore che la forza di un giocatore/movimento, sta nelle prestazioni nei tornei maggiori. Tutto il resto sono numeri in libertà (reali per carità) e statistiche vane, con la sola funzione di descrivere una situazione per quella che non è. Oltretutto non capisco neanche il perchè.
    Detto questo a Fulvio Fognini vorrei fare un complimento e garantire che anche il più Tommasiano di noi auguria tutto il bene del mondo a suo figlio. Credo che i giornalisti che raccontano le cose (anche con crudezza, mettendo il dito nella piaga) non siano davvero un rischio per suo figlio.
    In bocca al lupo.

  60. Avec Double Cordage scrive:

    ecco ho sbagliato, uno che non da regione su tutta la linea al buon Scanzi (per una volta non sono ironico lo reputo veramente ottimo, può non piacere il suo modo di scrivere, questione di gusti e palati fini, ma lui sa coinvolgere il volgo e a me piace anche come scrive, ma a me piacciono anche Monica di Mogoro e il Lambrusco…) c’è, e come volevasi dimostrare è una donna (come è ovvio che a parte Travaglio l’unico giornalista italiano con gli attributi è una donna, va beh è un esagerazione ma non troppo distante dalla realtà oltre alla Gabanelli e a Travaglio sono in pochi ad osare e rompere tanto da riuscire a metterci la faccia quotidianamente sui mass media) Sbaglia chi critica Commentucci, gli assidui frequentatori non avrebbero problemi a capirlo, quel che dice è vero e anzi sono sorpreso di vederlo cosi deciso, del resto è chiaro che si tratta di un incitamento e che Scanzi non può scrivere qui ogni settimana ma almeno ogni 15 giorni farebbe bene a tutti

  61. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Gli spunti sono tanti, perfino troppi, il tempo quasi zero. E se è vero che io non pago Scanzi è anche vero che non pago nemmeno…me stesso! Checchè se ne pensi.
    E devo scrivere invece un libro per qualcuno che (forse) mi pagherà. Quindi dovrei fare anche un miliardo di altre cose, ma poi vengo trascinato dalla passione, dalla polemica, dal rispetto per voi che scrivete qui sopra.
    Permettetemi prima una nota personale nel rispondere a Chloe, una signora che ho sempre reputato intelligente. Leggo e allibisco nel leggere:”quando la memoria comincia ad accusare colpi, allora prima di parlare sarebbe meglio documentarsi…” dopo di che alla fine mi ricorda che si chiama Daniela Boldrin.
    Ma mica sono un computer io!!! Vi pare che io mi possa ricordare, se mai l’ho letto, che in uno dei centomila interventi apparsi su questo blog _ forse un centinaio della stessa Chloe_ io debba sapere o ricordarmi di quello in cui ha asserito di chiamarsi Daniela Boldrin?
    No comment, ripeto, allibisco. Ma forse capirete anche voi che non è facile avere a che fare con decien di migliaia di cervelli. Per fortuna ci sono osservazioni più pertinenti e importanti.
    Ringrazio intanto l’intervento di papà Fognini e l’apprezzo molto. mi ha fatto sorridere quando ha scritto: “gli ho urlato della ”testa di c….. L’educazione fuori dal campo credo di avergliela insegnata e anche bene…” perchè naturalmente, in quel contesto può sembra un po’ contraddittorio parlare, anzi urlare, in quei termini con quel che segue dopo, però capisco benissimo che è un modo di esprimersi e che non bisogna fingere di stare a Oxford. Capisco, cioè la sostanza
    di quel che dice papà Fognini e l’importante è quello. Anch’io la frase sulla Reggi non la condivido (quando uno scrive a tanti un discorso che possono capire solo in pochi non è mai bello, sa un po’ di messaggio….non dico mafioso, ma insomma), però è anche vero che se ci si mette a disquisire su ogni singola frase, ogni singola parola di ciasucno di noi, non si finisce più. Per esempio quella vocazione di antiitalianista affibbiata dall’amico Commentucci a Scanzi non mi trova d’accordo (mi ricorda analoghe attribuzioni affibbiate a Tommasi che io non ho mai condiviso, semplicemente c’è chi è più tifoso e buonista e chi è più critico e severo, ma lo si è naturalmente, non per vezzo) eppure tant’è. Ci mancherebbe che tutti fossimo d’accordo su tutto. Morirebbero anche i blog. A Stefano Grazia, nella sua accorata solidarietà espressa a Fulvio Fognini, se da una parte la capisco _ e io stesso, ripeto, ne ho apprezzato molto lo spirito al di là delle parole usate: mi ha anche scritto che non se l’è mai presa con Tommasi, Lombardi e Pero, e subito gliene dò atto chiedendo venia se invece è stato scritto qui o là (chloe mi perdoni se non me lo ricordo) _ devo dirgli anche che suo figlio Nicolas a quanto so ha 10 anni o giù di lì, e Fabio una dozzina di più. Non per colpevolizzarlo maggiormente. ma una differenze c’è. o no? Come sempre, poi, c’è qualcuno che parte visceralmente per la tangente, pro questo o pro quello. E lì lascio a voi giudicare sulla mancanza di equilibrio. nobody is perfect, tantomeno io Chloe che mi considero sempre più vecchio e sempre più rinco. ciao a tutti
    .

  62. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Ubaldo, ma scherzi? I tennisti sono eterni bambini, bisogna capirli e coccolarli, fargli picci picci, biru biru, fino a trenta, trentacinque anni, povere stelle.
    A Poggiali (che peraltro è di San Marino) hanno tolto la moto (competitiva) a meno di venticinque anni, per scarsi risultati.
    Vogliamo togliere la racchetta a qualche picci-picci biru-biru? O magari le wild card per sempre? Che ne pensate?

  63. chloe de lissier scrive:

    penso che tu abbia studiato giurisprudenza, ubaldo. il tuo modo di argomentare e di usare i fatti ne ha tutte le caratteristiche. è vero, uno non può ricordarsi se il nick gallo cedrone ha detto una volta di chiarmarsi in realtà vercingetorige radassao. ma se tu in persona hai detto a gallo cedrone, prima che questi dichiarasse il suo nome, di nutrire il sospetto che dietro il suo nick si celasse il noto alcibiade giorgetti, allora non puoi dimenticare così facilmente la sua affermazione di essere vercingetorige e non alcibiade. anche perché, a quell’epoca, con il noto alcibiade avevi in atto una dura polemica sul tuo modo di fare il giornalista.
    tradotto: quando tu hai detto che sospettavi che dietro il mio nick ci fosse in realtà thomas yancey, io ti ho risposto fornendoti il mio nome e cognome.
    te ne sei dimenticato? non importa. ma questo non ti fornisce il pretesto di dichiararti allibito e prendermi perciò in giro. perché il mio nome e cognome, all’epoca, me lo hai in sostanza chiesto tu. impossibile quindi che potesse esserti sfuggita la mia risposta. non fosse altro perché di yancey ti ricordi spesso.
    ciao pure a te.

  64. Lellibus scrive:

    Scanzi non è anti-italianista a priori, se apprezza un tennista lo fa a prescindere dalla nazionalità,e questo è giusto (per esempio ha ben scritto su Bolelli in passato).
    Sempre giustamente non tifa a priori un tennista solo perchè italiano.
    Antifedereriano un pò lo è, ma nessuno è perfetto (scherzo eh!).

  65. Lorenzo Cazzaniga scrive:

    Caro Andrea,
    ti leggo sempre molto volentieri anche se non sempre sono d’accordo con le tue opinioni. Ho letto il tuo ultimo intervento e ci sono un paio di cose che francamente non capisco. Come è possibile giudicare la stagione di un tennista prendendo ad esempio i risultati delle ultime due settimane? Non capisco infatti il tuo accanimento nei confronti di Andreas Seppi. Va bene considerarlo (leggo sul tuo sito) “esteticamente uno dei tennisti più brutti e noiosi dell’intera storia del tennis” (magari preferisci guardare Montanes e Granollers ma ci sta, dopotutto ci sarà anche qualcuno che preferisce Gegia a Claudia Schiffer) ma la delusione circa i risultati di un atleta dovrebbe essere proporzionata alle aspettative che si hanno. Visto che tu avevi scritto (se ricordo bene) che “Seppi non sarebbe rimasto fisso nei top 50 e mai sarebbe entrato nei top 30” dovresti essere soddisfatto della sua stagione: semifinale ad un Masters Series, vittorie importanti e in particolare su Nadal e 11 posizioni guadagnate nel ranking (20 quando ha raggiunto il numero 27). Viste le tue aspettative non è male. Poi è chiaro che, lui per primo, ha ambizioni ancora più alte ed è indubbiamente serio nell’impegnarsi per raggiungerle. Cosa vorresti che facesse di più? Se poi non ti sta simpatico, non credo gliene si possa fare una colpa.

  66. cristiano scrive:

    mi unisco a coloro che condividono in toto quest’articolo, e apprezzano, e molto, l’intervento di Fulvio Fognini. Non ho necessariamente una stima infinita per l’educazione familiare italiana, ma penso che saremo nella media, e se i nostri giocatori si comportano spesso male in campo, il motivo va ricercato altrove, e più vicino ai campi da tennis. Sono convinto che qua nessuno confonda il tennista con l’uomo e qua si scrive solo di tennis ;-)

    Mi sembra che, al di là di simpatie , antipatie o amicizie personali, sempre di più sulla rete, tra forum, blog e diversi modi di contattarsi, ci sia un accordo su molte questioni che riguardano il tennis italiano e ci sia una comunciazione: tra persone normali, appassionati e giornalisti di ogni livello, anche straordinario livello. E’ un peccato che tutto questo non abbia modo di incidere sul nostro tennis, su come viene gestito , sulla federazione, e così via. Chissà se avrà modo in futuro :)

    c.

  67. Supermad scrive:

    Incredibile, ogni volta che Scanzi lascia le sue impronte su questo blog i commenti “fioccano come nespole” (per usare una celebre frase di Aldo Biscardi).

    Ognuno dice la sua, il problema è che in questi 30 anni di astinenza pure noi abbiamo prodotto dei giocatori validi (volete i nomi? Camporese, Furlan, Gaudenzi, Caratti, Canè…solo per citarne alcuni).

    Il punto è che nessuno di loro ha mai realmente sfondato. Lasciamo perdere i fenomeni, ma la Spagna ha portato nei top ten anche gente come Ferrer, Bruguera, Berasategui…dite che i nostri tennisti, a livello tecnico, sono inferiori di questi? A voi la risposta.

    Non sono un mago, però non credo sia del tutto giusto prendersela con i singoli tennisti…Ferrer da bambino era una fannullone ed il suo coach, una volta, lo chiuse nel magazzino del circolo per punizione. Borg e Federer, da piccoli, furono duramente puniti dalle loro fedrazioni, per i loro comportamenti sbagliati (con il consenso dei genitori).

    Da noi succederebbe? Scanzi ha già risposto a questa domanda nel suo pezzo…

  68. Avec Double Cordage scrive:

    ma sinceramente io direi che se Commentucci da dell’anti-italianista a Scanzi lo intende come complimento, nel senso di una persona che sa guardare oltre le bandierine, forse mancavano le virgolette ma io l’ho interpretata cosi, poi posso anche sbagliarmi sicuramente il buon Commentucci chiarirà la cosa quando avrà tempo. prima mi sono dimenticato di indicare il nome dell’unica voce critica (solo in pochi aspetti ovviamente, non vorrei diffamarla) a Scanzi, è laura (nel commento datato 15 Ottobre 2008 alle 15:00) ho anche scritto regione ma volevo scrivere ragione… sc-kuzi

  69. Marco scrive:

    Ahhh, adesso Lorenzo Cazzaniga, il MANAGER di Seppi, arriva qui e fa pure finta di fare il parziale.
    Cazzaniga, ma sei lo stesso che ad Eurosport parla solo di Seppi e Fognini, guarda caso uomini della tua scuderia?
    E con quale coraggio dici che chi non ama Seppi preferisce la Gegia alla Schiffer? Scanzi è un esteta che ama i Gasquet e i Kohlschreiber, perfino i Petzschner: va fucilato solo perché scrive che Seppi è tennisticamente noioso e se non fosse nato a Caldaro non lo tiferebbe nessuno in Italia?
    Vorrei poi sapere QUANDO, nel pezzo, Scanzi avrebbe scritto che la stagione di Seppi sarebbe deludente. Hai preso lezioni da Baccini nella lettura dei pezzi? Lo avrà scritto mille volte che Seppi sta raccogliendo più di quanto tutti si aspettavano, e che va preso ad esempio come abnegazione, anche aio microfoni di Eurosport una settimana fa da Vienna.
    Scanzi ha pure ricordato la vittoria di Seppi a Rotterdam.
    Poi mica deve amarlo per forza: anch’io preferisco Federer, cos0è un reato?
    Certo, se tutti i giornalisti di tennis fossero “coraggiosi” e “liberi” come te, staremmo freschi e Baccini avrebbe campo libero.
    Non ti ho mai sentito muovere una critica a nessun tennista italiano, mai, altrimenti poi chi ti chiama a fare l’addetto stampa del challenger di Bergamo?
    Incredibile, il manager di Seppi, uno cioè che si atteggia a imparziale e prende soldi se Seppi vince, che interviene per redarguire un giornalista libero che non si vergogna delle sue idee e che non ha mai fatto “marchette” in ambiente tennistico.
    Abbi un minimo di ritegno morale, Cazzaniga, che se tutti i giornalisti di tennis fossero berlusconiani e impavidi come te, addio Tommasi e Clerici.
    Scanzi EROE.

  70. Piero Valesio scrive:

    Intervengo (ciao Ubaldo) perché al di là di quanto è stato detto fin d’ora c’è un aspetto che non è stato ancora preso in considerazione. L’ho scritto stamattina sul mio giornale, Tuttosport:l’atteggiamento di Fabio in campo è stato irritante.E mi ha fatto personalemente molto piacere leggere le parole del padre nel corso di questo dibattito. Ma con altrettanta sincerità devo dire (oltre che di tennis mi occupo anche di televisione, e da qualche annetto) che ho trovato il commento di Reggi&Pero sopra le righe, molto sopra le righe. Due elementi. 1) La regia inquadra Oscar Serrano in tribuna: ha una faccia che pare quella di un serial killer. Non bisogna essere un parapsicologo tipo Massimo Inardi di rischiatuttiana memoria, per capire che se potesse scenderebbe lui in campo per percuotere Fabio. Commento delle telecroniste: : Domanda mia: e cosa avrebbe dovuto fare? Improvvisare un rito voodoo? Lasciarsi andare a gesti inconsulti? Minacciare il suo assititito con cappi tipo i leghisti in Parlamento qualche anno fa? Secondo elemento? Fabio chiede l’intervento del fisioterapista, lasciamo perdere il perché. Il fisioterapista non arriva e non arriva; e non arriva. Quante volte vi è successo di vedere che durante un Master Series l’intrevento sanitario si faccia attendere come un tram in ritardo? Dopo un po’(mentre Monfils faceva lo scemotto con l’Ipod: ma mica per prendere per i fondelli l’avversario…) Fognini si è stufato e ha deciso di giocare lo stesso: stando fermo ulteriormente non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazioni. Le commentatrici sono state durissime anche in questo caso quando a mio parere avrebbero dovuto essere severissime soprattutto con la tanto decatantata organizzazione madrilena. Nessuno vuole scusare Fognini che non conosco personalmente ma il cui atteggiamento, tra l’altro non mi è piaciuto nemmeno in Davis. Ma se ad ogni esagerazione aggiungiamo esagerazione ne vedremo ancora delle belle.

  71. Stefano scrive:

    Quindi adesso per Cazzaniga Seppi sarebbe Claudia Schiffer? Arriva a tanto il Dio denaro?
    E quindi adesso Scanzi sarebbe un tifoso di Granollers Puyol e non di Gasquet e Tsonga?
    Credevo che nell’ambiente il peggiore fosse Baccini, ma mi sa che mi sbagliavo.

  72. anto scrive:

    L’intervento di fulvio Fognini dimostra che persona è. Non è facile intervenire, quando il proprio figlio è nell’occhio del ciclone, ma lui con la sua schiettezza e pragmaticità, non ha esitato un attimo. Strepitoso come ha descritto l’intervento fatto dalle tribune all’indirizzo del figlio, questo sta a testimoniare la genuinità della persona. Che dire: Chapeau!

  73. raffaella reggi scrive:

    Non so di quale “massacro mirato” parli il padre di Fognini, il quale, se aveva qualcosa da chiarire, penso che avrebbe dovuto correttamente farlo direttamente con la sottoscritta.
    Vedo invece che si continua a farneticare di motivazioni (io e lei, la Reggi, sappiamo il perche’) assolutamente fantasiose ed inesistenti.
    Desidero chiudere l’episodio ribadendo che considero Fabio un buon giocatore che pero’ ieri in campo non si e’ comportato in maniera accettabile.
    Il mio e’ stato un commento tecnico e nulla piu’.
    Se si pensa ad altro, e si e’ in buona fede, invito a chiarire.
    Raffaella Reggi

  74. pibla scrive:

    Ok, Scanzi ha scritto un articolo bello, cosa che per la verità, da un punto di vista strettamente stilistico accade quasi sempre, e condivisibile, cosa che dal mio punto di vista non accade quasi mai (non mi piace infatti la sua spiccata tendenza a cavalcare l’onda del momento e l’ho già scritto più volte), però questo fatto che in ogni suo articolo non perda occasione di dar contro a Seppi ha francamente davvero stufato.
    Ok, Seppi non è Federer e se è per questo non è nemmeno Ferrer o Blake e questo l’abbiamo capito tutti; ma non c’è alcun bisogno ogni volta di infierire.
    Che senso ha tirare fuori come una vergogna la sconfitta a New Haven con Gregorc, quando Andreas era appena tornato stanco e distrutto da Pechino e nonostante questo era riuscito a raggiungere i quarti del torneo, o citare la sconfitta con Mannarino a Metz, torneo in cui poi il transalpino, destinato a breve a diventare un ottimo giocatore, ha raggiunto le semi o rimarcare che la Pero è l’unica in Italia capace di esaltarsi quando vede giocare Seppi……..a cosa serve tutto questo accanimento??? a niente, assolutamente a niente, ma Scanzi non perde un’occasione che sia una per rimarcare che questo giocatore non gli piace, nonostante Andreas, mi spiace tanto per Scanzi, quest’anno abbia fatto un’ottima stagione.
    Allora, chi è più noioso, chi continua a sottolineare ad ogni articolo che non gli piace Scanzi o Scanzi che ad ogni suo articolo non perde occasione per sottolineare che non gli piace Seppi??????

  75. Gianni scrive:

    Articolo ridicolo, da persona che sinceramente sente il bisogno di sfogarsi con qualcuno e ha trovato i propri bersagli. Articolo illegibile e inguardabile, altro che fognini e bolelli….

    Gianni il tuo commento è stato modificato dal tutto maiuscolo a minuscolo. Era troppo fastidioso sentirti ‘urlare’.
    Per favore la prossima volta scrivi in minuscolo.

  76. marco scrive:

    salve a tutti!
    seguo il tennis da pochi di anni perchè sono un ragazzo giovane mane ho subito apprezzato l’ambiente!C’è molta sportività e lealtà fra i giocatori, l’atmosfera che si respira ai tornei è sempre quella di una festa e soprattutto mi affascina la possibilità che ogni tennista ha, settimana dopo settimana, di rifarsi e vincere. Ho visto 3 partite 3 di Fognini quest’anno (vs Safin a Wimbledon, vs Gulbis a Montecatini e ieri contro Monfils) e non posso non essere d’accordo con Scanzi, il ragazzo sembra sempre svogliato, indisponente, sembra che ci faccia un piacere a stare in campo e questo atteggiamento mi pare che c’entri poco con il mondo del tennis e con i valori che ho citato!
    Non conosco Fognini e sono sicuro che, come dicono tutti, fuori dal campo è un bravissimo ragazzo, però, vedendolo giocare ci rimango un po’!!Speriamo che in futuro dimostri il suo valore!!XD…per il resto condivido gli altri temi dell’articolo ma sono convinto che Seppi vada considerato maggiormente. Ultimamente non ha raggiunto grandi risultati ma il suo 2008 è da considerare positivo!Speriamo però riesca a vincere un torneo in futuro!!
    Concludo con una teoria del tutto personale: i tennisti italiani non sono come la Nazionale di Calcio, giocano singolarmente e durante tutto l’anno quindi non mi sento assolutamente obbligato a tifare per loro (a parte quando c’è la coppa Davis perchè rappresentano l’Italia)!
    Io tifo per Gulbis,Safin, F.Lopez, Berdych e Gasquet perchè apprezzo il loro modo di giocare e il loro talento! Quando nascerà un tennista italiano che mi esalterà tiferò per lui!
    Buon tennis a tutti!

  77. Lorenzo Cazzaniga scrive:

    Caro signor Marco
    Le rispondo:
    1: Scanzi scrive: “Tradotto: i migliori due giovani tennisti italiani (uno è Seppi) hanno perso con due carneadi. Wow, che salute”. Mi sembra quindi che lui giudichi Seppi proprio solo dagli ultimi risultati. Inoltre, ho già scritto prima le considerazioni di Scanzi apparse nel suo sito. Mi sembra poi che lei (e dopo Stefano) non abbiate capito (ma temo non sia colpa mia) la battuta su Gegia e la Schiffer. Scanzi scrive che Seppi è uno dei giocatori più noiosi della storia e io volevo con quel paragone dire che le opinioni di chiunque sono rispettabilissime ma che, per fortuna, un giocatore di tennis può essere valutato in base ai risultati. Ora Scanzi scriveva che Seppi “non sarebbe mai rimasto tra i top 50 ed entrato nei top 30”. Ora, se queste erano le sue aspettative su Seppi perché dovrebbe essere deluso?
    2. io parlerei solo di Seppi su Eurosport? Frasi fatte. Non fosse che quest’anno ho commentato solo l’Australian Open e Roland Garros e mai un incontro di Seppi. Se poi ribadisco spesso l’andamento dei risultati degli italiani… lo faccio anche con la Schiavone, Cipolla e chiunque altro.
    3. A Bergamo faccio il telecronista (l’addetto stampa è il grande Riccardo Bisti) e per lavorarci non ho bisogno di parlar bene degli italiani.
    4. Il fatto poi che io sia il manager di Andreas, le assicuro che mi porta ad essere più critico perché sono convinto, molto più di voi, delle sue possibilità e per evitare qualsiasi illazione (che poi arrivano lo stesso ma a quel punto non importa).
    In quanto ai suoi toni (“Abbi un minimo di ritegno morale” ma come si permette?) non mi sembrano diversi da tanti altri che lei critica.
    Comunque mi piacerebbe capire da dove nasce questo accanimento di Scanzi verso Seppi ma glielo chiederò personalmente, sicuro di una risposta più elegante ed educata.

  78. Marco Lombardo scrive:

    Mi unisco al plauso per Andrea Scanzi e per papà Fognini. E aggiungo un paio di riflessioni personali.
    1) Nel 2004 vidi di persona un match Monfils-Fognini nel torneo junior del Roland Garros: sembra che non sia passato neppure un giorno. Monfils era lo strafottente con l’iPod e Fognini quello che imprecava e sbatteva racchette. Forse il papà non se lo ricorda ma credo che se ritornasse a quel match capirebbe che bisogna fare qualcosa per Fabio prima che si perda definitivamente. Anche perché il sacrificio fatto dalla famiglia Fognini e da Fabio andrebbe utilizzato meglio.
    2) Lo scorso gennaio Giancarlo Baccini reagì con una telefonata dai toni accesi (e con una lettera al Direttore) a un pezzo polemico che avevo scritto sul Giornale dopo la vittoria di Djokovic in Australia. Il titolo era: “Perché in Italia non può nascere un tennista cosi?”. Avevo fatto le mie considerazioni, magari anche errate. Ma il succo della telefonata di Baccini fu che lui era stato capo di una redazione sportiva al Messaggero alla fine degli anni ‘70 e che quindi avrebbe avuto qualche lezione in merito da darmi. Sono sicuro che lui non se ne ricorderà ma io sì, anche perché non mi permetterei mai di pensare di poter dare lezioni ai colleghi. Così mi ricordo di averlo incontrato come inviato del Giornale a Torre del Greco in occasione di Italia-Spagna di coppa Davis. Particolare che lui - direttore della comunicazione di una federazione il cui sport ha un numero di giornalisti assai limitato - non ricordava affatto.
    Questo è il nostro tennis.

  79. marco2 scrive:

    ps…io ho scritto l’ultimo commento!sono il fan di F. Lopez ecc..non il primo!ciao!

  80. patroclo scrive:

    L’articolo di Scanzi è davvero ben scritto, impossibile per me trovare una frase di dissenso. Però ho apprezzato molto anche il coraggio di papà Fognini di esporsi e ammettere qualche colpa di suo figlio. In fondo chi ha praticato sport sa bene che son tanti gli atleti che si trasformano caratterialmente in campo, qualche volta dando il peggio di se, assumendo comportamenti che nel quotidiano non praticherebbero mai. Ritengo che queste critiche che piovono (a mio avviso giustamente) addosso a Bolelli e Fognini, possano aiutarli a crescere professionalmente, se saranno capaci di starle a sentire ….

  81. anto scrive:

    @ Sig.ra Raffaella Reggi, molti tifosi di Fabio, hanno avuto l’impressione che Lei sia prevenuta nei confronti di questo giocatore. Con lui è stata parecchio dura, e non ha forse capito il momento difficile che stava passando, a causa di problemi fisici evidenti. Sinceramente la sua telecronaca non mi è piaciuta e spero che non si offenda per questo. Non crede che sarebbe meglio che in futuro non commentasse più le partite di Fabio, in modo da non dare adito a polemiche? Cordialmente la saluto.

  82. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Mi ricordo Yancey, ottima penna, Chloe,ma non come si chiama, anche se ci siamo scambiati due o più mail private. Insomma dovrei saperlo. te l’ho detto che sono rinco. Mi sono occupato per mezzora di questioni organizzative del sito, della redazione, degli articoli, della home page inglese, di Tom perrotta che sta scrivendo un articolo su http://www.tennis.com e citerà ubitennis.com, il caso bolelli che si ritira in singolare e poi gioca il doppio _ pistolesi se ci sei batti un colpo! _ e sono arrivati scritti di Cazzaniga, Valesio etc, .Lombardo, Reggi, devo anche dire che sono purtroppo usciti commenti inutilmente pesanti che non avrei voluto mai vedere pubblicati. Papà Fognini anche si lamenta perchè gli ho rimproverato una frase che anche altri hanno giudicato inopportuna, ma insomma è un bel guaio mettersi a discutere senza farsi sfuggire una frase che a voce verrebbe accolta con un sorriso e scritta invece può pesare come un mattone. vabbè discutiamo pure, sempre cercando di non offendere nessuno…se ci si riesce.

  83. angelica scrive:

    Anto, spesso con te si può parlare di tutto ma se si nomina Fognini diventi un ultra. eheheh ;)

    A volte, se ci riesci, dovresti provare a essere un po’ più distaccato.
    A cercare di capire il perchè.
    Mi ricordo che durante l’US Open avevi detto che l’arbitro americano del match di Fognini sicuramente aveva favorito l’avversario dell’italiano e non avevi visto la partita (e l’arbitro non era nemmeno americano).
    Spesso secondo te, se si critica un comportamento in campo lo si fa solo perchè prevenuti?
    Bada bene non intendo le la qualità tecnica, sai su questo argomento non ne so abbastanza neanche per essere incompetente (frase rubata indegnamente da me a Woody Allen)

    Personalmente credo che se almeno i risultati non vengono, almeno un comportamento sportivo aiuta. Aiuta anche a guadagnarsi la simpatia degli spettatori.

  84. anto scrive:

    @Angelica. Hai ragione. Ma credimi, come viene dipinto questo ragazzo non corrisponde assolutamente alla realtà. E’ veramente un bravo ragazzo, si sente sulle spalle una grossissima responsabilità. Molti lo rimprovano perfino per la coppa Davis, è pazzesco questo. Io di tornei ne ho girati, e sopratutto a livello challenger l’anticamera degli atp se ne vedono di tutti i colori. Purtroppo a livello Master series tutto viene amplificato a 1000, e di conseguenza bisogna stare attenti, ma ha solo 21 anni e c’è anche da capirlo. Sicuramente certi suoi atteggiamenti possono anche non piacere, però è un giocatore che entusiasma. E poi noi italiani siamo latini, non abbiamo la flemma dei nordici. Mio zio mi raccontò che diversi anni fà, assistette al foro italico ad una eliminazione di un ns giocatore un certo Paolino Canè. Ebbene quest’ultimo deluso dalla sconfitta, distrusse letteralmente tutte le piante ornamentali che lo riportavano negli spogliatoi. Che dire, forse erano altri tempi……….cerchiamo di essere comprensivi con questo ragazzo, è intelligente, capirà di aver esagerato, e reagirà da campione. C’è anche da dire che la sua è stata una stagione sfortunata, nel momento clou, ossia i tornei sulla terra si è fatto male. E poi spesso imputiamo ai ns di non giocare sui tappeti veloci. dalle ultime dichiarazioni di fognini, giocherà le quali a Parigi e poi probabilmente verrà operato, che dire, stoico. ciao angelica e mi raccomando un occhio di riguardo per fabio.

  85. andrew scrive:

    Nomignoli di giocatori italiani:

    Seppio
    Bole
    Fogna
    Filo
    Poto
    Stoppo
    Jack
    Braccio
    Petraz
    Torre
    Moro
    Fiore
    Gigio
    Pizzo
    Ciro

    Notare come, nel caso di Seppi, il nomignolo anzichè diminutivo sia maggiorativo.

    A volte mi domando dove finisca il vezzo ludico-cameratesco di questo uso e dove inizi invece una sorta di crudele richiamo a rimanere rinchiusi e al sicuro nel piccolo chiuso e claustrofobico ambito del tennis italiano.

    Miccini è gia “Jack” e quindi lo dò per perso…Lasciate stare almeno Quinzi…

    Chiunque voglia aggiornare la lista dei nomignoli è ben accetto…

  86. Avec Double Cordage scrive:

    dai anto adesso esageri ;) rileggiti un attimo quello che hai scritto e ti metterei a sorridere anche tu, stiamo parlando di commentare un partita di tennis primi turni più che altro, non esageriamo la Reggi potrà commentare qualsiasi sia la partita che passano senza nessun problema.

    OFF TOPIC ma non tanto: Mi sto vedendo Federer Stepanek su star-sports e Robbie Koenig commentatore e ex pro sudafricano ha detto più o meno le seguenti cose nell introduzione: sono appena tornato da casa (sud africa) ed è straordinario come questa sfida tra Federer e Nadal faccia bene al tennis, i campi pubblici pullulano di bambini che hanno visto le sfide dei tornei del grande slam in tv e giocano a federer-Nadal e vogliono imparare il tennis… e da noi come siamo messi? quanti campi pubblici pieni di bambini che giocano ROGERvsRAFA abbiamo, quanti bambini possono vedere il tennis occultato su sky? Mi domando se sky arriva a 2 milioni di abbonamenti, chi sa dare il numero esatto?

    Sinceramente il tennis su sky sarà un ottimo servizio per i super appassionati (ma se arriviamo a centomila è tanto) ma un pessimo servizio al tennis e alla sua crescita in generale, lo considererei addirittura un servizio miope, cosa gli costa a quelli di SKY trasmettere dei riassunti pomeridiani delle partite del giorno prima un ora o due e metterle in chiaro su qualche canale privato visibile da tutti senza decoder e aggeggi vari… ora la FIT fara il suo cnale di tennis (a parte che bisogna ancora vedere cosa trasmettono perché se andiamo avanti sulla falsa riga delle trasmissioni della Vaccari da Saint Vincent allora buona notte) bene anzi ottimo, ma pessima idea di ficcarci in mezzo di nuovo il decoder sky, almeno l’avessero messo sul digitale terrestre, spero che almeno abbiano la lungimiranza di offrire il tutto anche in streaming anzi due streaming uno a banda larga e uno a banda bassa per i molti comuni sottoattrezzati a livello internet, perché in molti posti gli streaming vanno solo a singhiozzo

  87. Marco Lombardo scrive:

    Aggiungerei un rilievo. Fatta salva la buona fede di tutti (e dunque di Lorenzo Cazzaniga che ha espresso educatamente una sua opinione) e giudicando pure la libertà di stampa una bella utopia nonché ottima materia per convegni, suona però un po’ strano che la professione di giornalista vada a braccetto con quella di manager di giocatori. Con tutto il rispetto, Lorenzo, criticare un giocatore perché può dare di più è più facile da esperto/appasionato che da suo rappresentante. In effetti però di recente c’era anche qualcuno che faceva contemporaneamente il telecronista, il manager di giocatori e il rappresentante di un sito di scommesse. Come dire: un passo avanti.

  88. BB1980 scrive:

    Ancora ad analizzare il tennis italiano ?? Che provinciali !!!
    Comunque sia, se si vuole ridare smalto alla disciplina, è bene mandare a casa l’attuale dirigenza FIT.
    Ecco, questo blog - così ben frequentato - potrebbe essere occasione per ipotizzare una squadra di persone nuove che possano prendere le redini della gestione del tennis italiano. Proponendo persone che prendano il posto di quelle attuali.
    Altrimenti, non lamentiamoci e teniamoci il tennis italiano così com’è, con Pietrangeli, la Pericoli, Binaghi e Palmieri : un poker d’assi !!!

  89. +PSTN+ scrive:

    Articolo semplicemente irreprensibile.

  90. Nikolik scrive:

    Anche io, al pari di Roberto, Stefano, Anto ed altri, volevo rilevare la grande signorilità, classe ed educazione di Fulvio Fognini, che ha lasciato un commento di grande spessore, in un momento non facile, chiarendo così ogni polemica.

    Mi interessa, però, questa faccenda del nickname: già da tempo vedo che si continua a dire che chi li usa intende coprirsi, per potere sfruttare l’anonimato.
    Questi discorsi li trovo (ma, chiaramente, questa è solo la mia opinione) estremamente ingiusti.
    Non siamo noi utenti che organizziamo questo sito: siete voi.
    Voi avete organizzato questo sito, ed anche quello di ubitennis, a questo modo, cioè in modo che chiunque possa inserire commenti, con qualunque nome; paradossalmente, addossate a noi utenti delle colpe, derivanti dall’avere organizzato così, in questo modo, il sito.
    Se non volevate l’anonimato, potevate rendere possibile l’inserimento di commenti solo previa registrazione, con l’obbligo di inserire, nella registrazione, le proprie vere generalità, con magari anche un numero di telefono.
    Io non avrei avuto problemi ad inserire le mie generalità, se esse fossero rimaste riservate alla redazione: di certo, poichè anche solo il nome ed il cognome di una persona sono dati sensibili e personali, non voglio che siano resi pubblici in un blog, dove chiunque può vederli.
    Mi sembrano considerazioni molto semplici e condivisibili.
    Chi decide di presentarsi con il proprio nome e cognome fa una scelta legittima; chi invece preferisce di no fa una scelta altrettanto legittima.
    Oltretutto, non è vero nemmeno che c’è l’anonimato: per scrivere commenti qua, inserisco il mio indirizzo e-mail e, oltretutto, le mie praticanti, che si intendono, come tutte le ragazze, di computers, mi dicono che si può comunque risalire con facilità al computer che spedisce un messaggio.
    In ogni caso, trovo assurdo che si organizzi il sito con queste regole, che permettono l’anonimato, e poi si pretende che tutti si presentino con nome e cognome.
    Se volete che tutti si presentino con un nome e cognome, quello vero, inserite l’obbligo di registrazione, mantenendo segrete le generalità vere di ognuno, conosciute solo dalla redazione, e permettendo l’uso di nickname.

    Contesto, infine, la circostanza che le idee che vengono esposte nei commenti siano più apprezzabili se provenienti da persone che firmano con il loro nome, anzichè con un nickname.
    Ad esempio: a me non importava assolutamente nulla di sapere il nome di Chloe o di Thomas Yancey: le cose che scrivono mi piacciono anche se non so come si chiamano.

    Mi ricordo di avere letto che il grande scrittore Tommaso Landolfi, toscano come me e Ubaldo, raccontava che avrebbe voluto pubblicare un libro con uno pseudonimo. Anzi, diceva: forse l’ho fatto, e nessuno lo sa…

  91. Avec Double Cordage scrive:

    anto ovviamente il commento precedente lo avevo scritto prima che mi apparisse la tua risposta ad angelica! Certo che si tiene per Fabio, è normale, ma una persona pubblica deve accettare anche le critiche, e penso che non ci saranno problemi in questo caso, lasciami dirti però che 21 anni non sono cosi pochi per un tennista pro, a quel età il reparto mentale dovrebbe essere già ottimo, semmai potrebbe mancare l’esperienza di match al vertice e 3su5 ma non il comportamento in campo e la lotta sia quando si è sotto (punto debole di Bolelli oltre alle sue risposte) che quando si comanda (punto debole di Seppi oltre alle sue mozzarelle di seconda mano) ma è chiaro che si pera sempre il meglio per i nostri ragazzi e questo include anche una continua crescita a livello mentale e non solo tecnica

    la partita tra Roger e Radek non è male, bei colpi, ma se a giocare fosse un italiano non starei certo qui a leggere commenti e scrivere storielle…

    di bello c’è che finita la partita non mi rimane l’amaro in bocca, triste consolazione…

  92. Avec Double Cordage scrive:

    perbacco Nikolik sta volta mi trovi pienamente d’accordo su ogni singola parola! …mi sa che sta notte nevica… ;)

    quasi quasi vado stappare una birra, salute!

    lasciami aggiungere che quello che ti dicono le tue praticanti è vero, non c’è bisogno di dare le proprie esatte generalità, in caso di necessità di querela (ma in un sito che parla di tennis sarebbe veramente da bambini dell’asilo nido mettersi a fare querele, non riesco proprio a capire quindi tutta questa cautela di Ubaldo) serve comunque l’indirizzo IP che viene lasciato ad ogni operazione su internet, come le impronte digitali sulle maniglie di chi apre una porta, senza indirizzo IP non combini un bel niente se vuoi fare un indagine in materia internet

    non fosse cosi io potrei scrivere sotto il nome di Nikolik, Biscardi o Pippo Baudo senza che nessuno possa verificare l’attendibilità

    non c’è quindi nessun bisogno di registrazione con nome e cognome, trovo perfettamente logica e sensata la scelta fatta di rendere l’accesso il più semplice e immediato possibile per un utenza che sia la più vasta possibile.

    bel finale di partita tra Roger e Stepanek con Radek che saltellava, peccato che sia finita adesso che stava diventando divertente ma bene che ha vinto Federer anche se un terzo set ci stava

  93. Alessandro Nizegorodcew scrive:

    Mamma mia quanta carne al fuoco.. mentre leggevo il tutto, compresi commenti, è iniziate e finita la partita della Nazionale..

    Ognuno può avere le proprio idee su Bolelli, Seppi, Fognini, Volandri.. però una cosa vorrei dire.. non parliamo, per favore, di “italiani”.. sono ragazzi, ognuno diverso dall’altro.. con le proprie caratteristiche, pregi e difetti.. non cerchiamo, antropologicamente, un modo di fare, di vincere, ma soprattutto di non vincere, da attribuire al tennista italiano medio..

    Non c’è un comportamento “italiano” nel tennis.. anche se la maggior parte degli italiani crede il contrario

  94. Giovanna scrive:

    Amaro e purtroppo verissimo ritratto di una realtà molto italiana che si riflette anche nel tennis: mancano tante qualità tra cui - in primis - il talento, seguito dalla volontà e dal sacrificio; e regnano difetti quali l’arroganza e la superficialità.
    Non parliamo poi del sano esercizio di critica e autocritica.
    Grazie, Andrea, articolo spiritosamente e ironicamente molto triste e reale.
    Aprire gli occhi a qualcuno non servirà a formare dei campioni veri, ma ad aiutare a restutuire una dignignità al lavoro (giornalistico, sportivo e tecnico) magari sì.
    Copmlimenti ancora.

  95. paolo rogora scrive:

    Anto non è la prima volta che FOGNINI tiene questi assurdi comportamenti in campo ma ciò che è peggio, temo che non sia l’ultima volta per lui.
    E’ stato vergognoso tutta la sua condotta di gara e ha dimostrato di non meritarsi la wild card.
    Hai giustamente nominato Canè e io aggiungo anche Nargiso.
    Due tennisti, che non hanno certo fatto molto onore e buona pubblicità al ns. già malato tennis italiano.
    Metaforicamente parlano questi due giocatori meritavano dei ceffoni.
    Fognini, ancora non ha superato il livello dei 2 sopra citati soggetti e dico per fortuna !!!
    Tuttavia non mi sembra una valida giustificazione per assolverlo.
    Come dire hai rubato, però ti giustifico, perchè non hai ancora ucciso.
    Spesso in Italia siamo abituati a giustificare l’ingiustificabile.
    Forse un rimprovero corale da parte di tutti gli addetti al lavoro farebbero bene a FOGNINI, che si macchia spesso di comportamenti e atteggiamenti poco sportivi.
    Invece in Italia si tende a giustificare tutto con la solita scusa :
    è un bravo ragazzo !!
    Ma che significa Fognini è un bravo ragazzo?
    Alla faccia dei bravi ragazzi !!! A Madrid ha forse tenuto un atteggiamento esemplare e di buon esempio per i giovani ?
    Non scherziamo !!!!!! In questo modo non aiutiamo certo questo ragazzo se qualcuno ancora lo giustifica.
    Nel ns. paese tutto bizzarro, tendiamo spesso a ribaltare i ruoli.
    Condanniamo e critichiamo i giornalisti (testimoni ) che segnalano l’atteggiamento di FOGNINI (colpevole).
    E poi ci stupiamo che il tennis in Italia è in “crisi” da troppo tempo.
    Ma se andiamo avanti di questo passo, avremo la” recessione” del ns. amato sport non la crisi !!!!!!!
    Aggiungo che mi ha deluso molto anche Bolelli ( miglior talento italiano) non per i suoi risultati, quanto per il suo ritiro su cui aleggia forse un dolore immaginario alla spalla, rafforzato dalla convinzione che ha giocato poi il doppio.
    Bolelli è un ragazzo serio, ma se questi sospetti si rivelano fondati ha commesso un gravissimo errore : mancanza di rispetto per l’avversario e per il pubblico.
    Bolelli, dovrà imparare ad essere umile e capace di accettare anche sonore sconfitte se vuole diventare un giorno un campione.
    Se non capisce questo suo grave errore, sarà destinato ad essere un mediocre giocatore e sarà sempre ricordato come il tennista professionista opportunista capace solo di ritirarsi di fronte alle prime difficoltà.

  96. super roger scrive:

    @BB 1980: ma senti senti chi parla di rinnovamenti!?!?!proprio tu…bb 1980, tu che ancora forse non ti sei reso ben conto che borg si è ritirato…!!!scherzi apparte vorrei “appoggiare” Lorenzo Cazzaniga che si è dimostrato una persona squisita con quei commenti molto gentili ed eleganti degni di un uomo intelligente come lui…purtroppo per Lorenzo c’è gente come Marco che invia dei commenti con l’unico scopo di provocare in modo molto basso………

  97. Lorenzo Cazzaniga scrive:

    E difatti caro Marco evito il più possibile di scrivere dei miei giocatori, tranne sui miei magazine visto che pago io :), e cerco sempre un certo distacco. Però qui volevo solo conoscere il motivo di tanto accanimento di Andrea… su Andreas, anche se è più una curiosità che una necessità.

  98. Reneè scrive:

    Adesso che Roger ha vinto posso pure commentare anche io l’articolo di Scanzi
    L’articolo è scritto benissimo ed in parte è davvero impossibile non sposarne il contenuto.
    Tuttavia, come ho letto in altri commenti, non sono d’accordo sulla difesa di Pietrangeli & Pericoli nella diatriba con il presunto “Richelieu” di Bolelli. Nell’episodio il comportamento dei due veterani del tennis mi è parso più deprecabile di quello di Pistolesi, se non altro perchè loro non erano stati direttamenti coinvolti nella bagarre, e potevano permettersi più classe. La vicenda mi ha fatto ricordare i due vecchietti sulla panchina del cabaret di Ale e Franz, che nella noia passano il tempo ad inanellare luoghi comuni a giudizi acidi, intervallati dalla locuzione “eh che tempi..”
    Poi, il plauso diffuso tra i commenti in riferimento all’intervento di papà Fognini non mi sembra proporzionato: le giustificazioni al comportamento del figlio (che non hanno incluso alcuna autocritica alla propria esagerata reazione) sono espressione dello stesso atteggiamento di genitore difensore ad oltranza criticate da Scanzi: il papà che va a parlare con il preside per dire che “è vero che il figlio si comporta male, ma - mi creda - lui si impegna, io lo sprono… eppoi quella professoressa lo “massacra” e non perchè lo meriti ma per altre ragioni che sanno solo loro”. In sostanza: mio figlio lo critico solo io. Mah: io comprendo l’amore paterno e ammiro l’amore incondizionato che difende ad ogni costo, ma forse sono proprio questi comportamenti che trasformano i ventenni in “bamboccioni”
    Ugualmente sono convinta che non sia corretto mescolare nella stessa querelle gli atteggiamenti di Bolelli, Fognini e Seppi
    Al primo infatti si rimprovera sostanzialmente un ritiro strategico e poco sportivo, per sottrarsi ad una debacle annunciata. Atteggiamento che Bolelli condivide con altri più blasonati tennisti, ma che giustamente va deprecato.
    A Fognini si contesta il comportamento da bambino viziato, che sembra scocciato a giocarsi un turno di master serias che non meriterebbe per classifica. Non capisco tanto il discorso di “onorare la wilde card ricevuta”, tra l’altro molto discussa (vilipendio alla wilde card?). Sinceramente dei maneggi tra Tiriac e la FIT non si può certo dare colpa a Fognini; del resto JC Ferrero e gli spagnoli in genere sarebbero, giustamente, ugualmente arrabbiati anche se l’italiano avesse vinto (o perso) in tre tiratissimi e correttissimi tie breaks.
    A Seppi invece si rimprovera di non essere un vincente nei matches alla sua portata. In realtà, nel tennis avere la capacità di fare i punti che contano è espressione di talento, al pari di un buon servizio. Possiamo dolerci che Seppi non sia un fuoriclasse (il tennis non è un gioco di squadra dove i mediani, come direbbe Ligabue, possono vincere i mondiali). ma farne oggetto di un’accusa ad un ragazzo corretto non ha molto senso.
    Ultima considerazione: ciascuno di noi è libero di non intervenire, a maggior ragione chi ha molto da fare nel mondo mediatico, ma credo che Chloe e Commentucci volessero solo contestare all’ottima penna che ha scritto l’articolo di essersi sottratto al confronto quando le sue opinioni sembravano essere smentite dai risultati.
    Chiedo scusa se mi sono dilungata e se ho offeso qualcuno: non era mia intezione: tutto ciò è solo il mio, modestissimo, parere.

  99. Alessandro Lucchi scrive:

    Veramente un grande articolo, complimenti!
    Per me Scanzi è già la miglior penna che si occupa di tennis, dopo, ovviamente, l’inarrivabile Clerici. Mi dispiace soltanto averlo visto qualche volta ospite in una penosa trasmissione calcistica di Odeon con Ciccio Graziani. Uno spettacolo triste quasi quanto l’esibizione dei nostri eroi italiani a Madrid. Possiamo proprio dire che ci facciamo sempre riconoscere. Fognini e Bolelli e squalifica. Anche in un features in Patagonia un tennista italiano lo riconosceresti a distanza di un miglio. Sono viziati, maleducati, isterici e senza un minimo di attributi (Seppi si salva da questo punto di vista, compensando però con lo stile di gioco quello che guadagna in comportamento, perchè è per tre quarti tedesco) oltre che perdenti per definizione.
    Su Pistolesi Scanzi è andato anche troppo leggero. Mi ricordo che qualche anno fa dopo un primo turno contro un big, naturalmente perso in 3 set, parlò del suo assistito Suzuki nei termini di un nuovo Stefan Edberg.

    Per parlare dei

  100. anto scrive:

    Che Seppi non sia un giocatore che buca lo schermo questo è assodato, però devo ammettere che quando ha preso le difese di Bolelli in coppa davis mi ha stupito, non ha avuto paura di spezzare una piccola lancia a favore del bolognese……chissà che Bolelli ieri non abbia voluto giocare il doppio a tutti i costi per omaggiare l’altoatesino. Sarebbe da libro cuore………

  101. Antonio scrive:

    Complimenti per l’ennesimo ispiratissimo post (o articolo?). Avercene non solo di campioni, ma anche di giornalisti (o blogger?) che scrivono così - forma e contenuti, intendo -.

    Non credo ci sia il minimo margine di dissenso, visto che non si sta parlando di opinioni ma, molto semplicemente, di prove depositate agli atti. E non credo ci sia molto da aggiungere, né al tuo post né alla maggior parte dei 100 commenti.

    Ho sempre sospettato che al tennis italiano avesse fatto perdere totalmente il lume delle proporzioni l’aver sovra-sovra-sovrastimato come “un potenziale Top10″ un più che mediocre due di picche come Volandri, buono a giocare un colpo solo (il rovescio) e su una superficie sola (la terra) come un qualsiasi Montanes - solo che in Spagna nessuno si sogna di definire Montanes “un potenziale Top10″ -, esaltandosi perché vinceva 5 partite l’anno di cui 3 contro un giocatore mediamente forte (che gli valevano una classifica molto più che regalata, rispetto al valore autentico).

    Ecco: è ovvio che se giudichi “un potenziale Top10″ uno come Volandri, poi Seppi come minimo (non fosse altro che perché ha un paio di colpi e di superfici in più) dev’esserlo a sua volta e Bolelli già te lo vedi spalla a spalla con Nadal e Federer.

    Quanto a Fognini, finalmente anche noi abbiamo la nostra Sharapova: beh, insomma… mica pizza e fichi! :)

  102. marcos scrive:

    a mio parere, il sentimento che muove questo bell’articolo di scanzi è lo stesso che muove la maggioranza di noi: sarebbe molto divertente, infatti, festeggiare insieme la brillante carriera di un tennista italiano. non per mediocri questioni di campanile o per tenere alto l’onore della bandiera, in questo periodo, per altro, volgarmente strumentalizzata, ma perchè le vittorie accrescerebbero nel paese l’interesse per il tennis. un gioco che riteniamo non solo incomparabilmente appassionante, ma anche squisita metafora di vita: in esso, infatti, c’è tutto il nostro meglio e c’è poco del nostro peggio.

    c’è chi, come andrea, preferisce utilizzare l’aspra e puntuale critica, nel tentativo di migliorare le cose; c’è chi, come roberto, preferisce utilizzare l’approfondimento e la diplomazia, per migliorare le cose. entrambi costruiscono. il primo, per altro, sa approfondire, quando lo ritiene necessario; il secondo sa criticare, quando parimenti ritiene. io mi congratulo con entrambi perchè ritengo mondo minore quello in cui non si esercita diplomazia e quello in cui non si può criticare.

    quanto ai tennisti, italiani compresi, io sono molto più indulgente: essendolo smodatamente con me stesso, non trovo corretto esprimere personalmente critiche, che mai volgerei a me stesso, s’io fossi un giocatore. mi sgrido solo quando trovo dell’arroganza in me; mai se trovo pigrizia, che m’alberga strafottente anche quando sogno. dunque, mi permetto di criticare qualcuno, solo se mi pare che i suoi comportamenti sfocino in arroganza e prevaricazione.

    è un limite mio, quello di usare con troppa parsimonia la giusta critica, lo ammetto. forse goffamente, cerco, infatti, di colmare questa mia lacuna, semplicemente scrivendo e cercando di offrire spunti al dialogo e alla riflessione. sono molto contento perchè in questo blog ed a commento di questo articolo il mio trascurabile contributo si mescola a quello di tante altre persone che, conosciute o sconosciute, civilmente si scambiano opinioni, per costruire qualcosa e non per distruggere.

  103. Tilden scrive:

    Su Fognini devo dire che dalla prima volta che l’ho visto giocare, qualif a Roland, nonostante alla fine abbia vintol’incontro (mi pare contro Schuttler), l’atteggiamento era molto simile a quello di Madrid. Speriamo che il signor Fulvio gli faccia leggere i commenti del blog…
    Per tutto il resto il tennis parlano i fatti , le classifiche ed i risultati. La sola cosa che conta.

  104. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Nikolik, io non pretendo affatto checi si firmi con nome e cognome. Chi vuole farlo lo fa e chi non vuole non lo fa. Diverso è osservare che non si può dare,a mio sommesso avviso, del poco coraggioso a uno che si firma
    -tu scrivi “Di certo, poichè anche solo il nome ed il cognome di una persona sono dati sensibili e personali, non voglio che siano resi pubblici in un blog, dove chiunque può vederli” _ e si prende pubblicamente le responsabilità anche negative, di quello che scrive, e poi al contempo celarsi dietro l’anonimato (perchè magari è in ufficio, dovrebbe lavorare e non vuol far vedere al datore di lavoro che invece sta scrivendo su un sito di tennis; perchè non vuol farlo sapere al coniuge; perchè sono solo ipotesi come tante). Per quello che io ho scritto, nella mia vita, ho litigato con tante persone, ho sciupato rapporti con tanta gente con la quale mi avrebbe fatto molto più comodo mantenere buoni rapporti, non far sapere pubblicamente come la pensavo. Ho smesso di parlarmi con amici che ho criticato nell’esercizio del mio mestiere, ho perso lavori che avevo: (uno per tutti? la mia collaborazione con Radio Dimensione Suono perchè criticavo Panatta e la Fit…e quando RDS diventò la radio ufficiale degli Internazionali zac), non ho ottenuto lavori che avrei potuto avere (il Galgani fiorentino del mio club e avviato alla carriera sportivo dirigenziale da mio padre è stato presidente federale per un ventennio…), sono guardato con sospetto e talvolta temuto per via della mia autonomia di giudizio e del mio spirito toscanaccio e critico (ben prima della nascita di questo blog) da un sacco di gente… Dopo aver vissuto a lungo nella redazione-cronava di un giornale ed aver visto arrivare una quantità innumerovole di lettere anonime, di calunnie mascherate da perbenismo mascalzone, ammetto di avere sviluppato a volte antenne esagerate.
    Sostengo anche che se uno vuol scrivere che Federer è più forte di Nadal, o il contrario, non ha nessun bisogno di palesarsi. Se preferisce Hegel a Kierkagaard neppure, de Villiers a Larry Scott neppure. Ma se invece quegli intende approfittare dell’anonimato per denunciare sulla falsariga di lettere anonime _ per interesse privato, per convinzione o per educazione _ in maniera villana o aggressiva, o peggio diffamatoria, qualcun altro, un avversario politico o professionale, minandone magari la carriera professionale (magari politica alla vigilia di un’elezione), beh sento l’urgenza di difenderlo, chiunque esso sia. E non perchè io voglia fare il Robin Hood.
    A questo proposito, ad esempio, vorrei dire chiaramente che non ho quasi mai condiviso le posizioni più virulente e polemiche di Baccini _ che secondo me se le va molto a cercare in dispregio alla sua posizione istituzionale e gliel’ho detto molte volte senza che mi ascoltasse minimamente _ però se mi arrivano valanghe di pesanti contumelie non firmate nei suoi confronti m sento ugualmente in imbarazzo. Non che io pensi che siano tutte strumentali’, organizzate, ci mancherebbe…però immaginate se ci fosse un “nemico” personale di Baccini (o di Binaghi, o di chiunque) che vuole prendergli il posto in FIT e organizza una ventina di amici che anonimamente scaglino ogni due per tre missili terrafuoco contro di lui. Ecco: io di quelli non vorrei essere complice offrendogli uno spazio che altrimenti non avrebbero. Al tempo stesso non voglio certo nemmeno azzerare il diritto di critica a chi sia in buona fede e non abbia loschi interessi personali. Vi assicuro che è un lavoro molto difficile districarsi in queste situazioni. E’ facile dire: l’avete scelta oi questa formula, ora ciucciatevela. Mi rendo conto che nikolik ed altri possano non capirle. E’ anche molto duro assicurare uniformità di comportamenti, con se stessi _ non tutti i giorni sono uguali, non tutti i giorni abbiamo l’esatta percezione di quello che si dovrebbe fare _ e con tutti i diversi moderatori che per forza di cose si alternano nello stare davanti al computer. La moderna inciviltà insegna anche che chi urla di più, chi è meno politically correct, chi è più scorretto nel procurarsi una lobby, raggiunge maggior audience ma io non credo si debba piegarvisi. Quindi preferisco meno frequentatori civili che più frequentatori cafoni. In conclusione sono più portato a consentire un linguaggio forte ed aggressivo, provocatorio, a chi si firma piuttosto che a chi non ritiene di farlo. Le mie regole, quelle di questo sito, sono dunque queste. Liberi di rivelare chi siete oppure no (nè io andrò mai a investire Scotiland Yard per scoprire chi si cela dietro quel nome o quell’altro, non fa parte del mio modo di essere), ma si permetterà a cni si firma atteggiamenti più disinvolti di quelli che si concederanno agli anonimi. Piacciano o meno a Nikolik, peraltro sempre civile e misurato negli interventi, visto che voleva sapere le regole eccole svelate. Poi, per carità, verrò colto in fallo mille volte, per difformità di giudizio. Non sono un giudice, questo non è un tribunale, la discrezionalità porterà certamente anche a commettere numerosi errori, iniquità. Ma una sola cosa non permetterò mai a nessuno: e cioè che si dubiti della buona fede, nè dello spirito che permea quella discrezionalità. Il tempo stesso che gli dedico per spiegarvi come la penso dovrebbe essere…galantuomo.

  105. Alessandro scrive:

    Sono si’ d’accordo sulla prestazione sconcertante di Fognini, ma mi pare che il tutto (e mi riferisco ai toni…) sia stato ingigantito e rimarcato fin troppo dal commento di Elena Pero e Raffaella Reggi che peraltro stimo ed apprezzo di solito. Detto questo non mi sembra il caso di alimentare ulteriormente sterili polemiche, anche se ognuno ha il diritto di esprimere (civilmente) il proprio pensiero.

  106. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Una volta sul vecchio e amato Matchball avevo una rubrica di pagelle. Nostalgico di quei tempi permettetemi di dare i miei voti ad alcuni degli ultimi interventi: 10 a Renee, a Marcos e a Paolo Rogora, un modo per dire _ il voto _ che condivido quanto dicono e quasi ancor più il modo in cui lo dicono.

  107. Dan scrive:

    Tanto avevo detestato l’articolo di Scanzi post Wimbledon, tanto ho apprezzato questo. Molto meno “d’effetto” questo di oggi, magari ironico, anche sarcastico, ma certo non virulento come quello di luglio. Forse, troppo severo e finanche ingeneroso nei confronti di Seppi, che reputo non un fenomeno, ma certo un gran professionista.
    Confermo ad Andrea Tabacco che il 595 co. 3 c.p. vale anche per lui..forse è il caso che il “buon” Baccini si renda conto di quel che scrive.

  108. Chicco scrive:

    Nell’articolo in questione c’è una frase che non può essere accettata: come si fa a dire che simone dopo la davis ha perso con chiunque?A parte la sconfitta con Suzuki (che se a Tokyo 2 anni fa ha portato federer 76 al terzo e dopo aver battuto simone ha portato al terzo ferrer che è n. 5 al mondo forse non è proprio un pippone) poi Simone ha perso con Berdych, Fernando Gonzalez e Murray, 3 signori giocatori, e ha battuto Bellucci e Almagro.

  109. Francesco Rossi scrive:

    Poche persone sanno scrivere in italiano come Andrea Scanzi. Allo scrittore toscano, unico possibile erede di Gianni Clerici a mio modesto avviso, vanno fatti i complimenti ancor prima di valutare il contenuto del suo “pezzo”. Io condivido gran parte degli elementi citati da Scanzi. Mi preme sottolineare che Scanzi, così come gran parte degli intervenuti, parla del tennis italiano con imparzialità ed obiettività, merce rara. Purtroppo il tennis italiano degli ultimi 30 anni è ricco di delusioni e povero di note liete. E se le cose vanno male, bisogna scriverlo. Baccini, Anderloni, Fabbretti, Cazzaniga, Panatta non possono essere presi in considerazione, perchè hanno, se non altro per motivi professionali, il dovere di difendere i loro assistiti o datori di lavoro (che nel tennis spesso coincidono).
    Ho visto che Fognini ha scatenato la reazione di numerosi utenti del sito. La cosa non mi sorprende ma allo stesso tempo mi fa riflettere. In quale nazione il comportamento non irreprensibile di un giocatore scatena una simile sommossa popolare? Solo in Italia, perchè siamo l’unico Paese in crisi tennistica permanente.
    Un’ultima notazione per tessere le lodi di Fulvio Fognini: un grande uomo.

  110. abbaccinato scrive:

    Ma basta! Rilassatevi no, cosa ve ne viene in tasca se Fognini vince, perde, sbraita o finge un infortunio? Sono solo dei tennisti, è solo tennis, sono loro a caricarsi di soldi e voi lì a trastullarvi dietro le loro menate. Se vi piace il tennis guardatelo, senza stare a dover per forza fare moralismi.
    Almeno er Fogna ha dato un po’ di spettacolo, cosa ce ne facciamo di un Ferrero che va lì nel suo grigiore a farsi prendere a pallate. Bell’ex n.1, ma che vada a farsi le qualificazioni e cerchi di vincere qualche partita senza un avversario con i piedi tumefatti!
    E poi tutto questo bisogno di tifare per qualcuno, di decidere come uno deve comportarsi e l’impegno che deve metterci… ma saranno affari suoi cosa fa della sua carriera, il tennis è bello anche per questo. E’ uno sport individuale, e ognuno entra in campo solo con se stesso e le sue capacità.
    E poi basta parlare del talento, cosa volete saperne di quanto talento ha Fognini? Probabilmente non avete mai preso in mano una racchetta o avete a malapena fatto il torneo condominiale e volete capire quanto talento ha Fognini? Ma fatemi il piacere…..
    Poi quell’altro che giudica e neanche ha visto la partita, queste sono le vere scene ridicole! Agghiacciante.

  111. Avec Double Cordage scrive:

    l’approccio di Ubaldo alla tutela del nome di Baccini e degli altri personaggi pubblici è lodevole (e cauto per giuste ragioni personali) ma fa acqua da tutte le parti.
    Mi spieghi come vorresti verificare se uno invece di chiamarsi Mario Pinaretti si chiama invece veramente Gianni Cossaro o Ludovica Rizzaton? Dovresti far allegare un certificato di nascita su carta bollata ad ogni commento, è roba del secolo scorso.

    L’unico modo sensato, volendo mantenere un compromesso tra facilità di accesso e garanzia di autenticità, è quello di verificare l’indirizzo IP (per dare la possibilità a chi ha intenzione di querelare di rintracciare l’eventuale offensore per vie legali in casi di querele, altrimenti se non c’è nessuna querela che bisogno c’è di indagare? Di certo non tocca a chi mantiene un blog indagare chi commenta, non sarebbe nemmeno conciliabile con le norme della privacy, anche se teoreticamente sarebbe possibile ma con i tempi che corrono potrebbe rischiare colui che indaga in questo caso una querela) è quello di mettere un link al proprio nome dove chiunque possa immediatamente verificare chi è la persona che scrive, come molti già fanno, porto come esempio, Federico Ferrero, Lorenzo Cazzaniga, Alessandro Nizegorodcew, Pietro… insomma i nomi che appaiono in blu, non ci vuole mica molto ad aprire uno straccio di blog da qualche parte…

    altrimenti bisogna che la redazione verifichi un indirzzo e-mail facendosi rispondere ad un messaggio spedito all’indirizzo indicato, praticamente bisognerebbe iscriversi, ma non cambierebbe mica tanto perché ci vuole un attimo a fare un indirizzo e-mail fasullo ma funzionante su g-mail o hotmail (anzi è prassi farlo) e il risultato sarebbe solo quello di rompere il giocattolo togliendone la spontaneità e facilità di interazione

    usare un nome più o meno realistico in testa al messaggio come criterio di misura del livello di critica permesso a una persona non pubblica, non mi pare un metodo valido

    i motivi elencati da Ubaldo per non metterci sempre nome e cognome sono sicuramente validi ma li reputo secondari, come ho scritto prima il motivo principale è che internet con google funge da memoria indelebile, una volta che metti il tuo nome vero su un blog o sito qualsiasi persona che vuole mandarti spam e cianfrusaglia a casa può rintracciarti e infastidirti e poi se ti devi presentare ad un lavoro e sei un professionista non vuoi sempre far sapere al tuo datore di lavoro o ai tuoi clienti tutto quello che ti interessa nella vita privata, non c’è nessuna cattiveria dietro e semplice tutela della vita privata

    per un giornalista o un personaggio pubblico metterci il nome fa parte del suo lavoro, per una persona al di fuori di quei giri no, e obbligarla a mettercelo equivale a toglierli la parola, il che non è utile alla comunità perché riduce di nuovo tutto ai mandatari che servivano quando non c’era internet ma non più adesso

    ad ogni modo tutta questa storia lascia il tempo che trova, primo perché non c’è praticamente nulla da censurare se non sciocchezze come messaggi di due righe che dicono che l’operato di questo o quello e scadente, e secondo perché tanto è un blog privato e non statale quindi il proprietario ha ogni diritto di fare quel che gli pare e piace, anche quello di ignorare consigli se li ritiene non validi alla sua causa, ci mancherebbe altro… almeno adesso le carte sono state messe in tavola chiaramente

    @Lorenzo Cazzaniga
    sicuramente non tocca a me difendere Scanzi e sinceramente troverei auspicabile che lui interagisca anche nei commenti, su mymag vedo che non si tira indietro, ma visto che è risaputo e mi pare anche improbabile che tu non sappia perchè Seppi non gli va a genio, lo dico io visto che non lo dice nessun altro, è semplice lui non ha nulla contro la Persona Seppi ma proprio non gli piace il suo gioco, per il resto mi pare che lo stimi pure come persona. Nulla di strano quindi è solo una questione di gusti e palati fini da appassionato conoscitore e cosmoplita… al giorno d’oggi non dovrebbe creare nessun problema

    …beh spero non ci siano problemi adesso che l’ho detto ;)

  112. cristiano scrive:

    mi piacerebbe comunque dire che per me i gusti sono gusti. Se a uno non piace come gioca Seppi, non è un’offesa a Seppi. Ma fortunatamente molti di noi non guardano il tennis per i risultati, ma per vedere giocare un bel tennis e divertirsi. Seppi è un bravo giocatore, una brava persona, e ha i suoi tifosi che lo apprezzano. Se uno però trova nojoso il suo modo di giocare, e vorrebbe che a tennis si giocasse in modo diverso, tenendo certo presente che si tratta solo di gusti personali, non vedo perché non abbia il diritto di dirlo. Forse perché è italiano? Ovviamente sempre con il dovuto rispetto per il giocatore.

    c.

  113. Giovanni da Roussillon scrive:

    Il blog mi piace sempre più. Usualmente scorro dapprima, se appaiono, i commenti: per l’interesse e il piacere di leggerli, persino preferendoli al pezzo stesso, sotto il quale sviluppano un’idea inerente, talvolta anche a ruota libera. Se fanno parte di una discussione ben precisa, cerco la serie di scambi tra gli interlocutori. Oggi, l’occasione è singolare. Incontro un intervento che offre l’immagine dell’autoerotismo revanchardo, dietro un rimando a funzioni proprie dei pennuti sporcaccioni. Mi sento di condividere la sostanza di quello scritto. MI preme tuttavia ancorpiù farne risaltare la bellezza e spassosità. Quand’anche trovassi da ridire e fossi in disaccordo con la constatazione salace espressa, non potrei fare a meno di lasciarmi andare ad una risata grassa grassa.
    Grazie Scanzi, anzi grazie al suo pezzo: mi fa trovare la Chloe migliore, che pure Ubaldo Scanagatta avrà apprezzato qui in gran segreto…

  114. Thomas Yancey scrive:

    Il sig. Scanzi non è uno scrittore, nonostante la sua notevole conoscenza della lingua italiana. Non è nemmeno un giornalista. Il sig. Scanzi è un umorista. In quanto tale è perciò essenzialmente un reazionario. Gli umoristi sono completamente insensibili alla bellezza come alla bruttezza. Scelgono la demagogia, il qualunquismo, la mediocrità. Si rifugiano in un apparente “buon senso”, in una fittizia classicità perché temono i cambiamenti, detestano la libertà, hanno paura della storia. Si atteggiano a nobili fustigatori dei costumi, ma sono nella sostanza pettegoli che amano solo parlar male e interpretare con malizia qualsiasi accadimento perché ciò nutre le piccole e paurose anime di parte dell’umanità. Sono abili a far battere le mani della folla. Ma non sapranno mai far battere un cuore.

  115. BB 1980 scrive:

    @ UBS
    Per prendere sonno, ieri notte ho riletto i Match Ball della Coppa Davis 78 e del Master 78.
    L’astro nascente McEnroe distrusse Mottram e Lloyd a Rancho Mirage, per poi costringere Connors al ritiro e battere due vlte Ashe a New York.
    I Tuoi commenti al Master erano ineccepibili; quello su Gottfried - è troppo brutto per essere personaggio - è un capolavoro.
    Tra l’altro, era l’ultimo Master con un italiano in gara, Barazzutti.

  116. BB 1980 scrive:

    @ super roger
    Ma è vero che il Vikingo ha una relazione segreta con…..Mariana Simionescu ?????????

  117. claapo scrive:

    concordo su tutta la linea con Renèè.Papà Fognini in questo modo dimostra una volte di più, che la difesa ad oltranza pur mascherata da piccoli scappellotti (mia madre li chiamava così) non paga.Piccola domandina a US.Presumo mi abbia censurato un commento sul buon Baccini, a proposito della sua tessera di giornalista, sbaglio?

  118. DARTAGNAN scrive:

    Andrea Scanzi è il n.1, si perché ogni suo pezzo supera di gran lunga i commenti ricevuti da tutti gli altri inseriti sul blog.
    Se Ubaldo concorda potrebbe istituire una classifica di fine anno e Scanzi sarebbe quello con maggior post ricevuti, testimonianza evidente della capacità di scatenare dibattiti ad oltranza.

    Ma alla parte descrittiva, ottima, occorre anche quella prescrittiva, cioè immaginare un fronte progettuale che possa tentare, ipotizzare, migliorare, lo stato delle cose.

    30 anni senza un topten sono un abisso.
    Quante volte lo abbiamo scritto ? Migliaia !
    Interessante sarebbe, chi può lo faccia, verificare quali e quanti paesi tra quelli definiti tennisticamente evoluti (l’Italia lo è ?) hanno un trascorso così lungo senza avere un leader carismatico come lo fu per noi ad esempio Panatta.

    Quindi è il sistema Tennis Italia che è scadente, o perlomeno una certa parte di esso, quella parte che dovrebbe avere i mezzi per fornire il substrato per un perfetto funzionamento…
    Paradossale è che nonostante la produzione di un fallimento trentennale (relativo alla mancanza di 1 o 2 top ten), il sistema si è autoalimentato lo stesso, anziché implodere su se stesso. Da 30 anni.

    Ogni azienda che produce fallimenti viene (dovrebbe essere ?)chiusa. Dopo 3 mesi.
    Dopodiché si riprogetta tutto quanto, ed è in questo momento che servono i progettisti. Quelli capaci di recuperare il recuperabile, fornire nuova linfa e competenze.

  119. Avec Double Cordage scrive:

    interessante intervento di DARTAGNAN qui sopra e spunto lucido di Thomas Yancey, non so se Scanzi non sia ne uno scrittore ne un giornalista, forse qui sul sito quando scrive di tennis non lo è e si avvicina alla definizione di Thomas Yancey, ma sicuramente è un elemento che con il giusto dosaggio (non troppo ma al momento il dosaggio è troppo basso) farebbe crescere ancora di parecchio il blog.

    concordo con Giovanni da Roussillon, trovo però che per fare funzionare bene una discussione ci voglia anche una moderazione come la facevano Stefano Grazia e Mad Max su Genitori&Figli, (generalmente in Italia non è facile moderare discussioni perché c’è la tendenza di parlare tutti allo stesso tempo alzando i toni, ma qui è più facile perché non è possibile parlare contemporaneamente) l’ideale ovviamente sarebbe se della moderazione se ne prendesse cura l’autore stesso del pezzo, in questo caso Scanzi, oppure qualcuno della redazione che abbia il tempo di leggere tutti i commenti e di rilanciare gli spunti offerti, perché allo stato attuale assomiglia molto ad una sfilza interminabile di opinioni come sotto i pezzi cha appaiono sul sito della gazzetta, anche se il livello è nettamente più alto qui, si potrebbero comunque coinvolgere maggiormente gli utenti e sicuramente ne uscirebbe un bella ed interessante discussione che magari porterebbe talvolta anche a conclusioni interessanti e a costruire cose nuove

  120. TEOTEO scrive:

    Speriamo tanto che Pistolesi assieme a Bolelli, Fognini e il suo Clan….anche Seppi leggano questo articolo di Scanzi si Ravvedano e facciano Mea Culpa!

  121. guascone scrive:

    Forse Bolelli non voleva giocare nemmeno il doppio, ma non so se sapete, Simone per il doppio aveva ottenuto una wild card pertanto secondo me siè trovato nella situazione e si è sentito di rispettare ed onorare questa situazione , inoltre penso che anche Seppi abbia fatto un minimo di pressione per giocare comunque, si sa che il doppio è una fatica completamente diversa e chi lo ha viasto si sarà anche reso conto che simone serviva al 50% della sua potenza - troppe condanne, mai nessumo che pensi un attimo agli aspetti umani di questi giocatori ed a certi tipi di rapporto che esistono tra di loro.

  122. Fabrizio Scalzi scrive:

    Condivido l’articolo di scanzi,e il suo disappunto sul comportamento di alcuni tennisti italiani nei tornei,per lo scarso impegno.Sono sicuro però, che ragazzi come Seppi e Bolelli,vadano rispettati per il loro lavoro e le loro vittorie non dovute al caso,ma alla loro bravura.Alcuni di loro come Fognini dotato di un buon talento,deve ancora imparare a stare in campo…forse reagendo in maniera più positiva durante l’andamento dei suoi match.Questi giovani vanno aiutati a crescere anche come uomini,oltre che tecnicamente come giocatori e lo stanno facendo.Sopratutto l’opinione pubblica deve imparare a rispettare il sacrificio economico delle famiglie, che non è poco,si fa presto in italia a criticare duramente questo o quel giocatore,tutto ciò è un insulto nei confronti di un movimento che stà cercando di farsi spazio nella giungla sportiva italiana,dominata dal Dio Calcio.Alzare i toni non fà bene sopratutto ai giocatori e chi stà intorno a loro.Ho sentito inoltre il commento della Reggi,e non mi pare abbia detto niente di offensivo,nei confronti del giovane fabio….un saluto.

  123. Diego scrive:

    Sono d’accordo in toto con l’ottimo scrittore e giornalista Scanzi: mi piace come scrive e credo che capisca di tennis. Gli auguro una carriera ricca di successi. Dispiace vedere i soliti contestatori (o contestatrici) di professione, ma tant’è. Vige la libertà di stampa ma non quella di offesa personale, come ci ha ricordato il grande Ubaldo Scanagatta. Forse senza il fascino di Tommasi e Clerici, spero che Ferrero e Scanzi assicurino continuità negli anni a venire alla nostra ottima tradizione di giornalisti che si occupano di tennis in Italia.

  124. hollywood scrive:

    La sig. ra Reggi non si è resa conto delle parole che ha pronunciato in diretta televisiva.
    Dare del ridicolo e vergognoso ad un ragazzo che gioca non mi sembra una gran forma di educazione ,( se si prende il vocabolario sotto questi due termini si legge la parola offesa) anche se si esprime una opinione , tanto che nel match serale di repilca sono state tagliate alcune parole, si vede che qualcuno si è reso conto che non erano tanto dei giudizi sul giocatore ma sulla persona.

    Un consiglio alla Si. ra Reggi, se quando gioca un tennista italiano avesse l’accortezza di informarsi sul suo stato di salute e sulla programmazione compreso perdiodi di inattivita’ dovuti a infortuni cosi’ da far capire agli utenti che il giocatore che gioca il rovescio in Back non lo gioca cosi’ tanto per giocarlo ma perchè ha avuto un infortunio molto serio al polso. firmato Un utente di SKY.

    Riguardo all’art. e a tutti i post a volte veramente troppo moralisti e sicuramente diversi antitaliani, vi faccio una domanda sulla educazione degli altri tennisti.
    Secondo voi Monfils Murray Djokovic Bagdatis etc. sono educati e sportivi?

  125. alex scrive:

    100×100 thomas yancey!

  126. Agostino scrive:

    Monfils, Murray e Baghdatis a mio parere lo sono (soprattutto gli ultimi due). Djokovic dopo aver subito adeguate ramanzine lo sta diventando.
    La Reggi ha espresso il suo diritto di critica. Non vorrei fare il barboso leguleio, ma prima del 595.3 c.p. vengono gli artt. 3.2 e 21.1 della nostra costituzione sulla libera espressione della persona e del proprio pensiero.
    Chi mastica di diritto sa come viene costituzionalmente riletto un articolo scritto in epoca fascista alla luce della nostra costituzione repubblicana.
    Qualcuno l’ha già scritto ma val la pena di ripeterlo: in Italia, vuoi per il politically correct imperante (che diventa conformazione e rigidità mentale), vuoi perché davvero siamo disabituati a vedere uscire dalla bocca di un giornalista un pensiero forte, gridiamo allo scandalo se ciò accade, e dimentichiamo che dovrebbe invece essere la normalità.
    Qualora poi questo accada nel tennis viene scongiurato anche il rischio di faziosità tipico della politica, a meno che non si veda nella Reggi una complottatrice anti-Fognini, una “agit-prop” tutta tesa a procurare il vantaggio di un’altra fazione (che so, i “Seppiani” o quei pericolosi rivoltosi capitanati dai grandi vecchi Fidel Tommasi ed Ernesto “Che” Clerici…).
    Alle critiche (ogni critica è tecnicamente un’offesa, perché è inevitabile che menomi il buon nome o la reputazione se rivolta a mezzo stampa oltretutto), si risponde con i fatti, SE si vuole rispondere. Nessuno chiede che Fognini diventi un esempio di correttezza o di eleganza: il tennis è uno sport individuale in cui ognuno si prende le proprie responsabilità. Ma se lui ed il suo “clan” (e la sua famiglia come ha fatto capire il papà) vogliono ancora trarre il beneficio che traggono dal rappresentare la nazione tennistica, a qualcuno (leggasi: all’assopita opinione pubblica italiana) devono pur dare conto. Come Bolelli, che ha pagato una scelta personale non giocando la Davis.
    Nessuno chiede, credo, squalifiche o provvedimenti. Ma tra l’”illecito” ed il “lecito”, in questa nazione sfasciata nei suoi principi morali, c’è però un’ampia zona grigia in cui navigano i principi dell’etica, dell’educazione, del buon costume: tutti ormai dimenticati dalla pubblica anestetizzata opinione.
    Se la Reggi ha voluto parlare fuori dai denti per appellarsi a queste categorie per criticare Fognini (cosa che ha fatto), lo ha fatto trovando tutta la mia personale solidarietà e comprensione. Senza che la si possa accusare di moralismi, di bacchettonaggine o di qualsiasi altra palla ci sparino contro ogni qualvolta in Italia si parli di etica e di virtù.

    P.S. ed O.T. (ma mica tanto) Oh Scanzi! E come la mettiamo ora con la condanna di Travaglio per diffamazione contro Previti?

  127. Gianpaolo scrive:

    x Yancey

    Spessissimo ci prendi, ma talvolta esageri. E’ logico che l’umorista fa tutto quello che tu dici ed è come tu dici, proprio perché per sua stessa definizione coglie simultaneamente il tragico e il comico (basta leggere Pirandello o Bachtin o Freud per capirlo…): deve essere insensibile, deve essere “cieco”.
    Dare giudizi di merito su qualità strutturali e morfologiche intrinseche e peculiari dell’umorista mi sembra sbagliato; tanto più che forse tu attribuisci alquanto impropriamente all’umorista le caratteristiche e le virtù del cosiddetto “sfottitore”!
    Lo sfottò è reazionario, non la battuta di spirito, tipica dell’umorista. Lo sfottò è sempre dalla parte del vincitore, del dominatore, non l’umorista, che semmai è indifferente, “idiota” (alla maniera di Dostoevskij se vuoi…). Poi bisogna vedere che umorista tu intendi: alla Flaiano? in tal caso sono d’accordo sulla classicità, sulla finezza… ma non sarebbe proprio il caso di Scanzi, però.
    Scanzi è infatti uno sfottitore, non un umorista. Assomiglia, nei modi, nelle forme, nei toni, ai compilatori dello “stupidario nemico” di memoria fascista.
    Per questo, anche quando dice cose condivisibili come in questo articolo, non mi piace mai. E’ il suo modo di essere e di concepire il giornalismo e la scrittura che mi pare “disonesto”, incoerente.

  128. Ros scrive:

    Chloe lo sa dire meglio di tutti, quindi non mi resta che sottoscrivere, nonostante condivida nella sostanza quanto detto da Scanzi sul tennis italiano e sulle reazioni ridicole e italiote. Però le tempistiche sono come sempre discutibili e inducono per forza a pensare a delle facili considerazioni davvero poco coraggiose ogni volta, confortate anche dalla discordanza della penna del SIg. Scanzi con le parole davvero buoniste che spende durante gli aiuti in telecronaca. Legittima contriddattorietà, così come credo legittima sia questa critica.

  129. pibla scrive:

    Yancey numero uno.
    Complimenti a Guascone, penso esattamente la stessa cosa, bisognerebbe parlare solo di quello che si sa……ed a questo proposito ci sarebbe da fare un bel discorsetto sugli opinionisti di sky (non i commentatori), che per fare figo o chissà per quale altro misterioso motivo vengono scelti tra gli ex giocatori e quindi senti uno/a dire che la Larcher de Brito non deve essere poi questa gran giocatrice se non si vede mai in giro (peccato abbia poco più di quindici anni, all’asilo bisognava andare per vederla), o un altro/a che vede che Fognini tira il rovescio ad una mano e non capisce il perchè visto che prima lo tirava a due (peccato che nel frattempo Fognini avesse tenuto per mesi un tutore al polso del braccio che gli serviva per il rovescio ed in quell’occasione fosse praticamente al rientro)o che, ancora commentando Fognini, critica chiaramente il suo atteggiamento svogliato in campo senza però mai fare cenno al fatto che Fognini soffre di una lesione del menisco che di sicuro potrebbe condizionarne i movimenti e l’intero gioco.
    Ecco, ogni tanto bisognerebbe documentarsi bene prima di parlare e di esprimersi, sopratutto se ti pagano per farlo…..

  130. Scaramacai scrive:

    Sono pronto a diventare un top ten, spero di giocare contro Bolelli al più presto. :)
    Complimenti per l’articolo, un giornalista vero.
    L’Italia del tennis fa ridere, e la colpa è della federazione e dei dì suoi pietosi allenatori.

  131. Mauro scrive:

    Non ho l’eloquenza e la cultura di Thomas Yancey, ma di sicuro non mi piace la critica fatta senza proporre una valida alternativa o soluzione.
    Mi complimento con Fulvio per il post autocritico e nel contempo vorrei dire qualocosa a lui, a Stefano Grazia ed a chi ha figli come loro.
    Lunedi un tennista di 17 anni molto bravo atleticamente e tennisticamente, ma con una testa in campo come quella di Fabio e forse di Nick, lotta tra tra la vita e la morte in rianimazione per un incidente stradale, vogliamoli bene ai nostri figli, non esiste solo il tennis.

  132. Godzilla scrive:

    Dibattito interessante. Non so giudicare la prova di Fognini, non l’ho vista. Lo stesso vale per il commento dei telecronisti, non l’ho sentito. Aggiungo solo poche cose, che so con un minimo di certezza:
    1. Bolelli, dopo il match con Almagro è stato accompagnato all’ospedale oftalmico. Ha un problema all’occhio (sinistro, credo) a causa di una lente a contatto. Il medico gli ha diagnosticato un 40 per cento in meno di capacità visive sul momento, ma gli ha consigliato di risolvere il problema in Italia, dall’oculista cui è solito andare. Durante il match con Murray, forse per questi motivi cominciato sotto i più neri auspici, Bolelli ha accusato un problema alla spalla e data la situazione complessiva e le difficoltà a suo parere oggettive, pare abbia pensato di non mettere a rischio i successivi tornei (Basilea, il più vicino). Visitato dopo il match, gli è stato riscontrato un indurimento muscolare, ma niente di serio, niente cioè che potesse sfociare in un infortunio vero e proprio. Tranquillizzato sotto questo aspetto, Bolelli ha preferito non deludere Seppi e ha deciso di giocare il doppio.
    2. L’articolo di Scanzi non è da querela. Non c’entra il giudizio sull’articolo, su ciò che dice, se piacciano o meno le sue tesi. Semplicemente non lo è, perché non usa parole fuori posto. Le querele che vanno in porto, cioè arrivano a processo, sono quelle che si fondano sulla parola sbagliata, e ne basta una. Altro discorso, poi, è l’utilizzo di alcune espressioni in una chiave caustica o di palese satira, genere di scrittura che Scanzi sa ben utilizzare.
    3. Conoscendoli, e mi rivolgo qui al signor Agostino, Clerici potrebbe far passare il suo Ernesto Che, magari con qualche smorfia, ma Tommasi mai e poi mai un Fidel davanti al suo onorato cognome.
    4. Infine… comprendo le ragioni di Scanagatta, circa l’uso dei nickname su articoli dai toni più vigorosi di altri. Uno dei problemi dei forum è proprio quello del chi si cela dietro a un nome di penna. Ad esempio? Chi è Godzilla? E che ne so? Ma soprattutto, quanti federali o antifederali scrivono in maschera su queste colonne? E perché lo fanno? Potremmo lanciare un GIOCHINO (l’ho scritto maiuscolo così a Scanagatta sembra che stia gridando)… scopriamo il Baccini che è fra noi.

  133. john john scrive:

    fondamentalmente: non ci si ritira, casomai si perde 6-0 6-0 se si è a quel punto, gli sportivi fanno così e gli allenatori dovrebbero spingere gli sportivi a fare così, vergogna
    fondamentalmente due: si deve avere rispetto verso se stessi, l’avversario, il pubblico, i propri genitori che ti hanno permesso di arrivare fin lì, lo sport che pratichi, gli organizzatori che ti hanno regalato una wc perchè tu sei ancora uno sbruffoncello senza la classifica giusta per arrivarci e non ultimo verso quei quattrini che ti porti comunque a casa e se hai un allenatore dovrebbe fartelo notare, arivergogna

  134. Stefano Grazia scrive:

    Vero,Ubaldo, Nicky ha solo 11 aa ed e’ piu’scusabile di Fabio…Che infatti io non scusavo. Mi sentivo semplicemente vicino al Padre, che rimane un mestiere gia’ difficile senza complicarlo con quello di Padre/Coach o Manager o comunque Padre di un Campione (perche’ poi un top 100 nel suo sport e’ un campione). Voglio anche precisare che io quando sono chiamato a scuola perche’ mio figlio (che comunque ha ottimi voti) ne ha combinata una, io do ragione al Preside anche quando mi sembra che mio figlio qualche ragione ce l’abbia (Si rifiuta di fare lo spione, per esempio, mentre nelle Scuole Americane si fa molto uso della Delazione: quindi se mio figlio dice shut up, dickhead! a qualcuno e una ragazzina lo sente e va a riferire al preside, nicholas viene convocato d’urgenza e si becca un warning…Giustissimo, perche’ non si dicono le parolacce. Poi dentro di me pero’ penso: si, ma meglio essere il genitore di chi dice le parolacce che il genitore di quella che va dal preside a dire che uno ha detto le parolaccie…)
    Comunque,volevo aggiungere, qualunque cosa poi faccia il Genitore, il risultato e’ indipendente dallo sforzo: vedi il caso di John e Patrick McEnroe…. Io spero solo che mio figlio impari a dare sempre il massimo, sul campo e fuori. Per me comportarsi bene non significa non gridare Allez o C’Mon e nemmeno sbattere la racchetta, ma dare sempre il tuo personal best di quel giorno in particolare. Se e’ vero quel che si legge, questa e’ l’unica cosa che davvero vrei rimproverato a Fabio Fognini. Aver dato l’impressione di rinunciare troppo presto a combattere. Ma sono certo che il suo entourage queste cose le sa benissimo.

  135. Alessandro Mastroluca scrive:

    Premettendo che ho visto la partita in streaming, e quindi non entrerò nella questione del commento sky, vorrei comunque portare le mie modeste riflessioni.

    E’ vero che ci sono stati, e ci sono, campioni dai comportamenti discutibili. Quando Kafelnikov andava nei tornei minori per “arrotondare lo stipendio” e perdeva da illustri sconosciuti, non si levavano certo cori di giubilo nei suoi confronti.

    Senza voler criticare il ragazzo, ma solo il giocatore, e solo per quello che ha lasciato trasparire dal suo atteggiamento, dal suo linguaggio del corpo, l’approccio è stato discutibile.

    Perchè da un giocatore non di primissima fascia, cui non capita tutti i giorni di giocare in un torneo Masters Series su uno dei campi principali, con diretta tv, sarebbe più logico aspettarsi l’aria del bambino a Disneyland, o quasi.

    E un bambino a Disneyland, anche se malato, cerca di restarci finchè le guardie non lo spingono fuori dai cancelli per l’ora di chiusura; difficilmente metterà il broncio chiedendo alla mamma “quand’è che ce ne andiamo?”.

    L’impressione che ho avuto, già dai primi game del match, è che Fabio volesse essere, parafrasando Baudelaire, dovunque purchè fuori da quel campo.

    Si citava Bagdatis. Quello che avrei tanto voluto vedere è lo spirito del cipriota, morso dai crampi, nell’ultimo set contro Agassi agli Us Open di un paio di anni fa.

  136. enzo cherici scrive:

    @Godzilla

    Del problema all’occhio di Bolelli contro Murray ce n’eravamo accorti tutti in tempo reale: infatti non ha visto palla :-)

  137. Alex scrive:

    Alcuni commenti sono sì da querela.
    Ma più che altro: da Vienna su Eurosport Scanzi ha parlato 3 minuti di Seppi, dicendo pari pari che lo ritiene esempio di abnegazione ma tennista che proprio esteticamente non gli piace e a cui preferisce persino alcuni giocatori fuori dai 100 come era Petzschner.
    La contraddittorietà la vede solo chi la vuol vedere.
    Peraltro con Ferrero sono molto godibili.
    Grande Scanzi, stavolta anche i suoi detrattori sono costretti ad arrampicarsi sugli specchi per inventarsi critiche che non esistono.
    Articolo impeccabile.

  138. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    @ Thomas Yancey
    Quello che tu scrivi sull’umorista in generale è forse vero, ma anche molti giornalisti e scrittori “non umoristi” non riescono a cavar fuori dal lettore una emozione ch’è una…
    Scanzi scrive di tennis su un blog di tennis in un periodo privo di grandi slam, (quindi non tanto interessante). Che dovrà mai scrivere? dico io.
    Mi sembra di capire, più che altro e molto semplicemente, che lo Scanzi non ti sia molto simpatico. E dall’esterno, comunque, leggere lui, e poi leggere te (e Chloe) è come sempre piuttosto divertente.
    Altri articoli, e altri commenti, non suscitano evidentemente un dibattito altrettanto vivace. E questo a Scanzi bisogna riconoscerlo, è un dato oggettivo di questo blog.
    @ Tutti
    Scusatemi per l’enfasi forse eccessiva dei miei commenti di ieri.
    Il fatto è che, come sempre, quando ci sono evidenti conflitti di interesse, il tono scade.
    L’appassionato (e credetemi, io sono un grande appassionato) non ha (ancora, almeno) figli in campo; non ha interessi politici in seno alla federazione; non vive da cronista in un mondo in cui ci si incontra un torneo si e uno no, per cui bisogna mediare tra i vari personaggi, senza litigare e polemizzare sempre (senno’ non si campa più, lo capisco).
    Ma che il tennis italiano, a volte (come questa settimana) faccia cascare le braccia, sia per le reazioni inconsulte di giocatori, sia per ripetute, infelici scempiaggini di allenatori, sia per assurde difese federali di uno sport che non decolla mai (almeno al maschile), è ormai un dato incontrovertibile.
    E io, le braccia ormai sul pavimento, preferisco a volte Scanzi a Pistolesi, mi infurio, e poi torno a tifare Seppi.
    Ma la disamina negativa del tennis rispetto ad altre discipline sportive italiane (che pure non amo troppo) si impone.
    Non abbiamo tradizione e scuola. Ma la pallavolo italiana degli anni ‘80/’90 insegna che una scuola e una tradizione si potrebbero anche creare. O no? (lì ci è voluto un allenatore argentino, per dare il via…)
    Campi comunali coperti, come dice Andrew? Tennis disciplina scolastica? E’ chiaro che se non si esce dall’elìte in fase formativa a prezzi allucinanti, ci può salvare solo un Gulbis italiano (cioè un miliardario volonteroso) o il figlio di un custode….
    Di tutto ciò parleremo all’infinito. Ma qualcuno, finchè i risultati non arrivano manco per sbaglio, dovrebbe parlare molto meno.

  139. Thomas Yancey scrive:

    L’umorista è, a tutti gli effetti, un moralista che discende sempre più in basso nelle cose per notarne i particolari con fredda indifferenza. E’ un reazionario bacchettone travestito da studioso competente di tutto, che procede con la freddezza dell’anatomista spinto esclusivamente da un’ansia distruttiva. Il travestimento del moralismo in una sorta di logica scientifica è tanto più crudele e cinico perché esige che chi ride, o sorride, si senta definitivamente superiore a colui di cui si ride.
    L’umorismo, nelle sue forme estreme, spinge l’indifferenza fino al sadismo: diventa così nauseante e spietato, legato ad un mero esercizio di cinico raziocinio, assetato di trovare il comico possibile anche nei casi più tragici. L’umorismo riesce comunque a svolgere una qualche funzione, perché talvolta fa involontariamente giustizia dei luoghi comuni del sentimento perseguendo la distruzione sistematica e totale di ogni fantasma emotivo.
    L’ironia, di cui gli umoristi di mestiere fingono di servirsi, è ben altra cosa: è l’arma principale dell’uomo saggio e onesto contro il fanatismo e l’intolleranza perché cerca sempre di inquadrare complessivamente l’oggetto e di temperare lo sdegno e la beffa nella benevolenza. E’ solo in quest’accezione dell’ironia che la comicità diventa uno strumento di comprensione umana, un sussidio alla vita etica.
    Vi pare questo il caso?

  140. ettore scrive:

    Scusate, ma state ad elogiare fognini padre per essere intervenuto sul blog, cosa che per altro non ha nulla di particolarmente encomiabile visto il circo a cui avevamo assistito ma ci si dimentica che la reggi ha risposto ed ha messo dei puntini sulle i che quantomeno lasciano degli interrogativi in merito alla conclusione della storia e da quanto detto da papà fognini.

  141. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Assolutamente no, Thomas: ma relativizzando il discorso a questo blog sportivo, forse non c’è bisogno di sagacia e di ironia particolari, ma solo di un polemista (perchè questo è Scanzi, in realtà) che faccia venir fuori il peggio e il meglio di noi bloggers.
    Lui questo fa, e a questo blog è funzionale. Punto.
    L’ho sentito commentare qualche incontro (a Eurosport, può essere?) e ha stemperato la sua vena in maniera confacente al cronista sportivo (anche troppo) neutro.
    Sarà mica un professionista?

  142. andrew scrive:

    io giudico il vaffantennis essenzialmente più sintetico dell’articolo di Scanzi ma anche più propositivo:

    da un lato esprime la delusione per come vengono gestite le cose nel tennis (italiano) e contemporaneamente invita sommessamente a prendere le chiappe e portarle su un campo da tennis, anche in un circolo, semmai i circoli decidessero di aprire le porte (e le finestre)…

    invito ognuno di voi a farsi berlusconianamente “missionario” del vaffantennis…andate e predicate…

  143. madmax scrive:

    un amico che tra l’altro conosce molti di voi proprio ieri mi diceva.. da ragazzino quando avevo voglia prendevo playboy e mi masturbavo oggi la gente si fa un blog…. io al blog ho dato (spero molto) e preso tantissimo con l’apoteosi del raduno di roma che per certi versi mi ha cambiato la vita e tutti i genitori che volevano veramente imparare qualcosa hanno avuto davvero tanto da imparare. degli altri che scrivono una parte sono degli “autodidatti sessuali”, altri federali intenti a difendere il proprio orticello (e questo significa essere al livello più basso possibile sia personalmente che socialmente) ed altri ancora giornalisti o pseudo tali (perchè di giornalisti di alto livello non ce n’è nemmeno l’ombra) tant’è che se avessero qualcosa di importante da fare non avrebbero tempo per scrivere qui. in ultimo c’è il padrone di casa che vuol tenere il piede in 6 scarpe e che dice di preferire post variegati a quelli sempre simili. ubaldo non hai mai pensato che se molti post (e di tante persone diverse) vanno sempre nella stessa direzione forsè c’è del vero in questi post? e se lo pensi (come credo) non credi che sia giusto bombardare fino a che il cancro sia debellato completamente? e poi: ma perchè non ti sembra che i vari post pro fit non siano abbastanza variegati e soprattutto creativi?

  144. Gianpaolo scrive:

    Ah, l’ironia sarebbe benevolente e giusta? Beh, sia questa bestialità: non replico…

  145. Mauro Romani scrive:

    Sottoscrivo pienamente tutto quanto è stato scritto. E’ la prima volta chae leggo “ubitennis”. Ho saputo di questo blog oggi, 16 ottobre 2008, da Rino Tommasi mentre commentava Nadal-Gasquet a Madrid.
    Sono abbastanza anziano (ho 66 anni) ma gioco ancora a tennis. Ho cominciato guardando la Davis da ragazzino e in special modo quel gran campione che era Gardini. La partita di Fognini è stata vergognosa ma di vergognoso c’è stato l’atteggiamento di questo “bambino” viziato del tennis italiano e devo dire che sia Elena Pero che Raffaella Reggi dovevano essere più dure nei loro commenti. Per fortuna di Fognini la partita è stata giocata la mattina e pochi l’ahanno potuta vedere.
    Grazie dell’ospitalità, Mauro Romani.

  146. Ros scrive:

    Alex, per favore, dopo quel commento su Federer su Eurosport di Scanzi ho riso 5 minuti, ricordando invece l’articolo qui scritto.

  147. gianlu scrive:

    intanto la Pennetta oggi ha tirato fuori i denti, ha sofferto, ha battuto una n.1 che ha giocato da n.1 e non ha mandato in campo la gemella goffa. Complimenti a Flavia, che non ha il fisico delle Williams ma si costruisce e si migliora ogni giorno facendo fatica e credendoci.
    Sul problema tennis - tennisti italiani - federazione.
    Non mi sento rappresentato da alcun tennista, in quanto nessun tennista entra in campo difendendo l’Italia (premessa necessaria: della Davis me ne frego, il tennis è bello perchè è uno sport individuale).
    Non mi sembra che alcun tennista entri in campo con la divisa dell’Italia (l’unico che entrava con la tuta USA era McEnroe).
    Non esistendo una squadra “Italia”, non so se i paragoni con pallavolo e/o altri sport siano calzanti. Mi spiego: se vogio andare a giocare i mondiali di pallavolo e sono italiano, l’unica possibilità è giocare nella Nazionale italiana, accettare di allenarmi con la Nazionale ai comandi dell’allenatore della Nazionale.
    Se voglio vincere il Grande Slam non sono obbligato a frequentare nè la FIT nè Pistolesi nè altri in particolare. Mi informo, guardo, imparo, poi scelgo dove andare e da chi farmi seguire, come hanno fatto in tanti (Djokovic, Sharapova e russe in genere…).
    Se Bolelli (solo per fare un esempio) rimane con Pistolesi, non è perchè sia obbligato, ma è perchè ha deciso così. Se gli vanno bene i risultati, siam tutti contenti, altrimenti può cambiare quando vuole.
    Poi se dobbiamo parlare dei Presidenti di club che pagano i ragazzi promettenti per tenerli nei circoli a fare la serie B o la serie A invece di lasciarli andare in giro (e dei ragazzi e dei loro genitori che accettano), parliamone pure.
    Com’è che in Italia siamo pieni di torneucci da 10.000 o giù di lì e non produciamo mai giocatori di buon livello (non dico come la Spagna ma almeno come la Francia)?
    E ancora grande Pennetta!

  148. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Yeah, Andrew, naturalmente yeah.

  149. super roger scrive:

    @ubaldo scanagatta: caro signor Scanagatta, sono un diciottenne appassionatissimo di tennis, seguo praticamente ogni partita, sono molto esperto e conoscitore del gioco e dei protagonisti, sogno un futuro da giornalista magari sportivo…Volevo chiederle quali sono i requisiti per scrivere nel sito e come si potrebbe fare…La ringrazio anticipatamente e aspetto una sua risposta.Un cordiale saluto!

  150. Thomas Yancey scrive:

    Singolare davvero: ci sono lettori di Pirandello e di Freud che pare parlino con una certa cognizione di causa e poi ci si accorge che li citano senza molto discernimento. Non hanno letto nemmeno un riassuntino scolastico concernente Locke. Figuriamoci se conoscono il pensiero di Shaftesbury o di Bergson sullo “humour”. Il mondo è bello perché è avariato.

  151. Fabrizio scrive:

    Cade anche l’ultimo tabù di Ubitennis. Senza più armi, gli anti-scanzi sparano l’ultima cartuccia: Scanzi è criticabile perché ha scritto cose troppo vere e troppo giuste. Ma che critica è?
    I suoi detrattori hanno finito le cartucce. Ha vinto Scanzi!

  152. Eddy scrive:

    Non ci posso credere! ho appena letto un’intervista in cui Pistolesi spiega la brutta di figura di bolelli con un calo della vista dell’azzurro!
    non so che dire vorrei commentare ma proprio non mi riesce.
    non so se ridere o piangere.

  153. Reneè scrive:

    Ringrazio di cuore il “padrone di casa” per gli apprezzamenti espressi, che mi hanno sinceramente lusingata; ma il voto massimo non lo merito. Infatti, mi sono accorta ora, rileggendomi per caso mentre scorrevo i nuovi commenti, di avere scritto wild card con la “e” finale. Gli errori di ortografia sono imperdonabili, anche perchè sono i più evitabili con una minima attenzione, in qualunque lingua si scriva.

  154. Fabrizio scrive:

    Pistolesi lavora per dare ragione a Scanzi. Ma più che altro per dare torto a se stesso.

  155. Alex scrive:

    E’ importante che tu rida Ros, perché secondo me da ridere hai molto poco.
    Uno che passa la vita a criticare senza motivo un giornalista, in via anonima, per me è messo parecchio male.
    Ma un minimo di decenza ammettendo che Scanzi no?
    Spiegami quando mai avrebbe scritto che Federer era finito o non bravo. Ha scritto che non lo ritiene un personaggio e che non lo appassiona, lo ha ripetuto in tv: se non avete argomenti validi, state zitti su.

  156. Giorgio scrive:

    Condivido in larghissima parte l’articolo di Scanzi.
    Una piccola puntualizzazione forse persino oziosa. Mannarino non è un carneade; è un ragazzo del 1988 che, a primavera, ho avuto modo di vedere qui a Roma, nel challenger organizzato dal TC Garden. Gioca bene. E mi pare che a Metz sia arrivato in semifinale.
    Saluti a tutti

  157. anto scrive:

    @ Giorgio, si confermo il tuo giudizio su mannarino, è un mezzo fenomeno, l’ho visto giocare al challenger di cremona contro il sud-africano Anderson. Ha perso in tre set, ma gioca un tennis delizioso. Forse è troppo leggerino per il tennis di oggi, ma potrebbe tranquillamente stare nei top 70. Mi ricorda darcis, il belga.

  158. anto scrive:

    Ubaldo scrive: —–Per quello che io ho scritto, nella mia vita, ho litigato con tante persone, ho sciupato rapporti con tanta gente con la quale mi avrebbe fatto molto più comodo mantenere buoni rapporti, non far sapere pubblicamente come la pensavo. Ho smesso di parlarmi con amici che ho criticato nell’esercizio del mio mestiere, ho perso lavori che avevo: (uno per tutti? la mia collaborazione con Radio Dimensione Suono perchè criticavo Panatta e la Fit…e quando RDS diventò la radio ufficiale degli Internazionali zac), non ho ottenuto lavori che avrei potuto avere (il Galgani fiorentino del mio club e avviato alla carriera sportivo dirigenziale da mio padre è stato presidente federale per un ventennio…), sono guardato con sospetto e talvolta temuto per via della mia autonomia di giudizio e del mio spirito toscanaccio e critico (ben prima della nascita di questo blog) da un sacco di gente… Dopo aver vissuto a lungo nella redazione-cronava di un giornale ed aver visto arrivare una quantità innumerovole di lettere anonime, di calunnie mascherate da perbenismo mascalzone, ammetto di avere sviluppato a volte antenne esagerate.—–

    Caro Ubaldo, resto sorpreso, meravigliato, spiazzato dalle tue esternazioni e ti motivo il perchè.

    Nel mondo attuale, dove l’immagine è tutto, le amicizie sono tutto, le conoscenze aiutano non poco, e i propri difetti spesso e consigliato nasconderli sotto lo zerbino, il tuo esternare mi coglie in contropiede. Non è sicuramente facile parlare di se stessi e non nascondersi dietro un dito……….difficilmente si è letto di un giornalista sportivo parlare in questo modo. Credo che per te sarà più difficile entrare nel tennis che conta dalla porta principale, essendo un cane sciolto, e forse è proprio questa la tua forza ma anche la tua condanna. Non avere padroni ma essere padrone di se stesso è forse la più grande libertà di questo mondo, e a fronte di ciò ti voglio chiedere, ma ne vale davvero la pena? E se tornassi indietro con l’esperienza di oggi, rifaresti le stesse scelte? E dei tuoi colleghi giornalisti yes man cosa pensi?

  159. Avec Double Cordage scrive:

    io la spiegazione del problema alla vista di Boelli la accetto, ma mi sembra strano che li abbia permesso di giocare comunque il doppio, mi domando perché qualche giornalista non si è curato di fare una telefonata a lui o a Pistolesi subito dopo, o perché un atleta di vertice nazionale (al momento il secondo in Italia) non abbia una persona che si occupi della sua immagine nella stampa e che informi i giornalisti prima che si scateni un putiferio, in fondo il tennis non è il tiro della fune, almeno non ancora

    Ad ogni modo ieri ho letto il pezzo di Tom Perrotta su Tennis.com nel quale viene citato ubitennis, sinceramente quello si che è un pezzo scadente, altro che il giornalismo di Scanzi. Il modo nel quale Perrotta tratta Bolelli e Nalbandian è veramente vergognoso, e si capisce chiaramente che non c’è sostanza dietro, ma solo parole per mettere assieme un testo della lunghezza richiesta.
    Ad esempio pare dare ragione alla federazione sulla radiazione di Bolelli, evidentemente sa pochissimo di cosa c’è sotto e probabilmente non gliene importa nemmeno nulla. Stessa cosa per Nalbandian, che a mio parere fa benissimo ad opporre un minimo di resistenza alla decisione della federazione internazionale, quando tra l’altro visto che non vogliono permettere alla federazione Argentina di svolgere la finale di coppa Davis a Cordoba, perché non la fanno direttamente a Buenos Aires, ci sarà pure un palazzetto li… è chiaro che Nalbandian sta solo tentando di attirare l’attenzione al comportamento discutibile dei funzionari e che sicuramente dopo che non cambierà nulla giocherà la finale assieme agli altri
    e non è l’unico a protestare, riporto qui un commento di Ubaldo che ha messo sotto il pezzo al seguente link
    http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2429#comments

    Ubaldo Scanagatta scrive:

    15 Ottobre 2008 alle 02:43
    Ho dimenticato (o meglio: non c’era più spazio per il rigaggio che mi era stato assegnato sul giornale) che in Spagna i giocatori, da nadal a Moya, a Robredo e soci, hanno chiesto al presidente della federtennis spagnola di dimettersi…altrimenti nessuno di loro avrebbe giocato la semifinale di Coppa Davis contro gli USA a Madrid. E il presidente si dimetterà. Vi immaginate una cosa del genere in Italia? I contestatori finirebbero tutti sulla sedia elettrica. Forse perchè nessuno di loro è stato n.1 del mondo (Moya, Nadal, Ferrero) e nemmeno top-ten (Robredo).

  160. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Dei colleghi ho imparato a non parlare perchè con tutto quel che scriviamo, a volte di fretta, spesso senza il tempo necessatrio ad approfondire _ ma il gironale è in macchina …_ è quasi impossibile non scivolare su qualche buccia di banana, non prendere fischi per fiaschi…e più uno lavora e più uno è a rischio. Quindi fare il Pierino che denuncia non ha senso. Più che certe scelte sono certi atteggiamenti …integralisti che con la diversa maturità derivante dagli anni, non prenderei. La vis polemica toscana, però, ce l’ho addosso, e tante volte avrei fatto meglio a cucirmi la bocca perchè ci sono anche esternazioni che non contribuiscono a risolvere un bel niente e allora anche il silenzio è d’oro. Della mia autonomia e indipendenza di pensiero, però, sono molto fiero anche se l’ho pagata spesso sulla mia pelle. Vedi il fatto che non lavoro più in tv. Sono certo un personaggio scomodo…assolutamente contrario a legarsi per bande a chicchessia. Tanti boss, invece, prediligono i fedelissmi…Spesso, vorrei dire, peggio per loro perchè i fedelissimi raramente hanno grande personalità e spessore.

  161. Agatone scrive:

    Mi piacerebbe leggere un’intervista a Bolelli e Fognini sui loro match di Madrid. Sarebbe interessante leggere le loro motivazioni. Giro la proposta al blog, chissà che qualcuno lo faccia….

  162. rikk scrive:

    Sono d’accordo su tutto quello che dice Scanzi tranne che Bolelli è + forte di Bolelli.

  163. Andrea scrive:

    D’accordo al 1000%!
    Che pena l’Italia del tennis e non. Abbiamo dei vergognosi “cardinali” che perché porporati si permettono di mandare tutto in malora.
    E’ ora di fare qcosa di nuovo e dare spazio a idee nuove!

  164. giac scrive:

    solo uno stolto o un interessato può non essere d’accordo con il pezzo di Andrea

    saluti!

  165. Luca M. scrive:

    Ho avuto la possibilità di vedere in questi ultimi due-tre anni vari giocatori italiani qui a Genova, dove abito. Ho visto Starace, Seppi, Bolelli, Cipolla, Naso, Fognini, Crugnola, Luzzi, Arnaboldi, Stoppini. Tutti giocatori che dal punto di vista tecnico sono all’altezza degli stranieri. Non tanto invece se parliamo di predisposizione all’agonismo, alla lotta fisica e psicologica tanto necessaria in questo sport. Voglio dire, se nel calcio puoi tirare a campare mirando alle caviglie o cacciando palloni in tribuna, nel tennis devi assumerti il rischio e avere il coraggio di FARE il colpo migliore. Non ci sono i tempi supplementari, la melina, il ritorno. Tutto è drammaticamente condensato nel presente! E quindi il carattere assume una connotazione molto più radicale che in altri sport, calcio compreso. Qui la selezione dovrebbe essere basata proprio su questo fattore critico ed essenziale.
    E’ inutile dire: questo giocatore ha solo 20-21 anni, anche se è instabile caratterialmente, ha una tecnica tale che entrerà nei primi 10 al mondo!
    Si dovrebbe pensare diversamente: se ha fame agonistica e fuoco dentro avanti! se no può accomodarsi a diventare commentatore, allenatore, maestro.

    Lo sportivo agonista deve sapersi adattare alle condizioni in cui si trova: vento acqua luce buio pubblico terreno palline corde racchette arbitro stanchezza fatica provocazioni federazioni mogli fidanzate: tutto passa dopo il fatto che bisogna dare TUTTO in campo per vincere (in modo corretto e sportivo).

    Forse bisognerebbe portarli in qualche palestra di boxe, di arti marziali dove insegnano lo spirito del combattimento (leale) o forse bisognerebbe scegliere già alla fonte giocatori che siano motivati a esprimere tutto il proprio ardore agonistico, al di là del censo che evidementemente condanna questi giocatori adolescenziali a giocare pensando al sofà di mamma e papà.

    Quindi, al di là dei risultati che attualmente conseguono, mi piacciono molto per come giocano e per come stanno in campo: Gianluca Naso. Flavio Cipolla e Arnaboldi

  166. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Leggo con colpevole ritardo il post spedito il giorno 17 alle 18,26 dall’ineffabile Mad Max: Virgoletto questi suoi passaggi illuminanti: “ed altri ancora giornalisti o pseudo tali (perchè di giornalisti di alto livello non ce n’è nemmeno l’ombra) tant’è che se avessero qualcosa di importante da fare non avrebbero tempo per scrivere qui. in ultimo c’è il padrone di casa che vuol tenere il piede in 6 scarpe e che dice di preferire post variegati a quelli sempre simili. ubaldo non hai mai pensato che se molti post (e di tante persone diverse) vanno sempre nella stessa direzione forse c’è del vero in questi post?” prima aveva scritto anche ” da ragazzino quando avevo voglia prendevo playboy e mi masturbavo oggi la gente si fa un blog….”Secondo me non c’è proprio dubbio alcuno: madMax ha perfettamente ragione.
    Dopo aver detto che se uno avesse qualcosa di importante da fare non dedicherebbe tanto tempo al blog dice che lui ha dedicato tanto tempo al blog. Ergo non ha qualcosa di importante da fare. Come logica non c’è male.
    Io non ho mai vinto (per ora, eh eh) un Pulitzer per il giornalismo ma diversi premi Pulitzer, ed illustri giornalisti, in tutto il mondo, scrivono blog o opinioni su vari media. Certo anche loro, come Mad Max ed il soprascritto, non devono aver qualcosa di importante da fare. Chissà, magari se mad Max con la sua logica stringente gli dicesse il fatto suo smetterebbero tutti.
    Ma soprattutto concordo con la logica stringente di Mad Max quando dice che qui giornalisti d’alto livello non ce n’è nemmeno l’ombra _ figurarsi poi il padrone di casa come mi chiama lui - perchè effettivamente non c’è quasi cosa che noi giornalisti si scriva e che lui, di tanto in tanto, riesca a capire. E’ quindi più che evidente che se non la capisce è colpa nostra che non la sappiamo scrivere in modo sufficientemente chiaro. O per meglio dire…in modo elementare.
    Avevo scritto in un intervento poco sopra che pubblicare scritti di chi ripeta 30 volte lo stesso concetto, o anche le stesse contumelie nei confronti delle stesse vicende, delle stesse persone, non arricchiva i contenuti del blog, restava esercizio sterile e fine a se stesso, il più delle volte semplicemente indisponente. Specificherò ulteriormente _ nella vana speranza che stavolta il mio cattivo ed imperfetto italiano venga, chissà?,compreso perfino da Mad Max grazie alle parole testuali di Scanzi _ il da me condiviso concetto espreso da Andrea Scanzi in una sua mail: “Mi fa poi piacere che finalmente ci sia un po’ di filtro: capisco le reazioni astiose, ma i Tizio e i Caio che scrivono 30 volte quanto è carogna Scanzi, si possono evitare. Basta dirlo una volta, no?”.
    Invece Mad Max è per i “repetita juvant”. Oddio, ma questo è latino, altro che elementare!
    Mi auguro che Scanzi _ chissà se almeno lui come giornalista appresenta l’eccezione alla regola in questo sito frequentato più o meno regolarmente da Tommasi, Lombardo, Valesio, Martucci, Azzolini, Semeraro, Clerici, Tebbutt,Clarey, Bodo, Wertheim, Winters, Yerro, Fest, Deflassieux, Harman, White, Scheffler, Jaunin, Berticevic, Bouin, Collins cioè pseudo giornalisti e giornalisti non di alto livello (a detta di Mad Max) che hanno macchiato con i loro scritti o gracchiato con i loro audio di mediocre livello i giornali, le radio e le tv più importanti del mondo… _ sia riuscito a far capire ALMENO questo concetto a Mad Max (cui è stato fin qui concesso di scrivere tutto e il contrario di tutto; prima o poi una replicuccia piccola piccola piccola dovrà avere la pazienza di vedersi tornare indietro; è la prima che mi permetto dacchè “anzichè leggere PlayBoy mi masturbo con un blog, cioè da quasi 2 anni” e se è la prima una ragione _ che dite? _ ci sarà. Porgere l’altra guancia una volta, due, tre, va bene. Poi basta. Ovviamente non pretendo che Mad Max si renda conto del perchè, dai e dai, alla fine uno anche molto civile ed educato come chi scrive, abbia il sacrosanto diritto di stufarsi e _ tenendo i piedi in due scarpe sole come lui predilige _ di cantarla chiara. Più chiara possibile, nei limiti della mia scrittura, solitamente troppo criptica. L’importante, per me, è che abbiano capito gli altri 150.000 visitatori (sì centocinquantamila, 90.000 sul sito e 60.000 sul blog) che nell’ultimo mese mi hanno onorato della loro presenza.

  167. Andri60 scrive:

    Egregio Signor Scanagatta,
    certamente non ne ha bisogno, ma BRAVO BRAVO BRAVO, perché un fermino a questi ragazzini sapientoni e saccenti ogni tanto bisogna proprio darlo !!
    Avrei voluto dire “non ti curar di lor……” ma è stato molto meglio così.
    Forza Ubaldo e buon tennis a tutti
    P.S.
    Ma Bolelli non aveva vinto con Del Potro e doveva essere a fine anno nei dieci ?
    Perché l’uno nei dieci ci arriva veramente mentre l’altro ? BRAVO SCANZI

  168. madmax scrive:

    vedi caro ubaldo è sempre meglio (eventualemente) non capire che far finta di non capire ed essere di conseguenza in malafede. evidentemente il riferimento ai giornalisti non famosi era nei confronti di quelli che scrivono i post e non verso quelli che scrivono gli articoli poichè il tommasi della situazione di post ne ha scritto uno in due anni (anche se tu dici che lo frequenta regolarmente e probabilmente l’ha scritto su tua espressa richiesta) perciò non credo proprio possa essere preso ad esempio. tu invece sei il padrone di casa e quindi non fai parte della conta. altra grandissima bugia è quella che io abbia potuto scrivere tutto perchè nelle ultime settimane a giorgio non ho per nulla potuto rispondere fino in fondo ed anche nel mio ultimo post tale riferimento è stato accuratamente cancellato. chapeau…(e vista la tua acclarata parzialità ci sono pochi dubbi che anche questa volta sarà così)
    per quanto riguarda il resto trovo evidente che siano i giornalisti a dovere scrivere in modo chiaro e semplice altrimenti succede quello che infatti è sotto gli occhi di tutti e cioè che molti di voi scrivono più per se stessi (probabilmente per automasturbarsi poi come diceva il NOSTRO amico) e non per l’interesse generale. per quanto riguarda i visitatori beh avrei qualcosa da dire… i post del sito sono al livello di roger è il più bravo e nadal si dopa mentre per quanto riguarda il blog gli unici articoli con molti post sono quelli dove c’è una contrapposizione forte e dove si alzano i toni ai limiti del consentito (e non mi sembrava fosse il tuo obbiettivo viste le tue numerose rimostranze nei miei confronti, o vale solo per me…) ed anche su g&f quando c’è stato da fare il salto di qualità si sono tutti sciolti come neve al sole permettendo a giorgio ogni tipo di falsità. risultato g&f è terminato (per la felicità di molti immagino..).

    il ripetere o meno gli stessi concetti poi dipende dalla voglia effettiva di cambiare il nostro tennis, senza aver paura delle sicure vendette dei politicanti. evidentemente per molti non ne vale la pena ed allora se mai ce ne fosse ancora bisogno ecco dimostrato il vostro comportamento di facciata fatto di scritture da fini letterati e di sdegno davanti alle alzate di tono per coprire quello che veramente siete e che poi è lo stesso essere dei federali: attaccati alla poltrona!!!

    per finire al contrario di te io sono certo che tu e molti altri capirete un po’ meno sicuro lo sono sul fatto che vorrete farlo ma non dispero poichè il mondo è piccolo e le vie del signore sono infinite, non si sa mai quindi che un giorno queste cose le possa dire con qualche risultato nel sacco. a quel punto forse dovrete ascoltarmi senza potermi censurare non dico forzatamente ma solo per il fatto di non fare la figura dei pirla. comunque anche su questo problemi non ce ne saranno (nella vostra testa), perchè qui campioni di salto della barricata ce ne sono un esercito…

  169. anto scrive:

    Certo che Pistolesi non abbia ritenuto necessario intervenire in questo forum per dare le spiegazioni del caso sul ritiro stranissimo del suo pupillo, mi da da pensare. In primis, in quanto Ubaldo gli ha dato spazio per replicare sull’affaire Davis, e in secondo luogo, strano che uno come lui, che non sta zitto nemmeno con una pistola puntata alla tempia, non spieghi. Da grande comunicatore qual’è nel bene e nel male, il suo silenzio non passa inosservato,,,,,,,

  170. Aleceo scrive:

    E’ il primo messaggio che lascio su questo sito e sono felice di poterlo fare perchè scrivo a persone molto competenti.

    Condivido anche le virgole dell’articolo di Andrea Scanzi, sinceramente di questo tennis italiano, almeno al maschile non se ne può più!!
    Se i primi tre giocatori italiani sono Bolelli, Fognini e Seppi (in rigoroso ordine alfabetico) stiamo freschi.
    Seppi per conto mio ha iniziato la fase di involuzione tipica dei tennisti italiani che da giovani sembrano fenomeni e poi si perdono nel nulla: lo trovo molto debole mentalmente per vincere certe partite e anche il suo allenatore dopo l’incontro di Davis con la Lettonia (vinto solo perchè la Lettonia non ha un secondo tennista decente) mi ha deluso parecchio giustificando (è lo sport in cui siamo più fort) Seppi perchè, poverino, aveva fatto 3 partite in due giorni. Esattamente come Gulbis che però intanto i due singolari li ha vinti dimostrando ben altra classe.
    Bolelli è rovinato da Pistolesi che secondo me, oltre a pomparlo dismisura, lo consiglia pure male e gli fa fare figure tragicomiche. Mi chiedo poi che credibilità abbia un allenatore come Pistolesi che approva il comportamento di Bolelli al torneo di Madrid…lo trovo patetico e indifendibile.
    Fognini a sua volta verrà rovinato dal suo clan, è giovane, ha 21 anni può sbagliare, ma non è incapace di intendere e di volere! Sarebbe ora che a questi ragazzini che si credono fenomeni qualcuno insegnasse l’educazione; e poi la nostra federazione impartisce lezioni sul rispetto alla maglia azzurra…francamente bisognerebbe cominciare dal rispetto in generale per chi ancora ostinatamente segue il tennis e non lo fa certo per i risultati che questi geni ci regalano sui campi di tutto il mondo.
    Per ultimo un plauso alla federazione italiana perchè non era facile cancellare il tennis italiano per 30 anni e invece c’è riuscita…

  171. giorgio scrive:

    @ Madmax
    Non penso proprio di aver mai detto “ogni tipo di falsità”! Se così fosse ti prego di elencarmene qualcuna! Io ho sempre e solo messo in evidenza che non ero d’accordo con te quando affermavi sia che l’avvicinamento al tennis di tua figlia di otto anni era stato studiato a tavolino ed era un investimento economico e sia che se non fosse arrivata tra le prime 15 al mondo sarebbe stato un fallimento del progetto. Tu sei andato anche oltre, dicendo che quando tua figlia sarà ad alti livelli la farai giocare in Fed Cup solo dietro lauto riconoscimento economico. Su questo film che ti sei costruito (e per un genitore è giusto che sia regista, almeno all’inizio, della vita del proprio figlio!) ti ho messo anche in guardia sul non dare per scontato il tutto, perchè per mia esperienza personale, avevo visto tanti/e ragazzi/e che dall’oggi al domani hanno abbandonato il campo non solo nel tennis, ma nello sport che praticavano, e che per il quale fino a quel momento vivevano. Andando oltre ti ho sempre augurato che ciò non accadesse in futuro anche a te ed ho sempre detto che avrei fatto il tifo per te e tua figlia (ho sempre ammesso che avevi fatto bene ad affidarla a Vavvassori e che ti ammiravo per quello che stavi facendo). Non so quali astrusità abbia detto mai con queste mie affermazioni! Purtroppo, però e non ho mai capito perchè, il mio dire ti ha dato fastidio ed hai creduto di colpirmi parlando sempre male (ha ragione Ubaldo, sei ripetitivo!) e mettendo sempre in mezzo, anche senza motivo apparente, la Fit (sappi che si diventa poco credibili quando si parla sempre e solo male della stessa cosa e/o persona, e poi se il parlar male, vero o falso che sia, viene da una persona che solo da qualche mese è entrato in un mondo per lui nuovo, e tutto da scoprire (e tu hai sempre parlato con i “si dice”), la considerazione su chi afferma certe cose lascia il tempo che trova).
    Alle tue affermazioni ho sempre risposto con dati di fatto (in un cartella ho tutti i miei post della rubrica “Genitori e figli” e posso, se vuoi e quando vuoi, fare copia incolla in qualunque momento me lo chiedi). Se ricordi bene, infine, quando ho deciso di non scrivere più su quella rubrica ho chiesto scusa per eventuali incomprensioni che erano potute nascere sia a Stefano Grazia e sia a te, invitandoti a stringerci idealmente la mano. Tu, al contrario, mi hai risposto: “ giorgio, mi sa che hai perso l’aereo!!!”. Questa frase, devo ammettere, mi ha sorpreso non poco sia perché, normalmente, le scuse si accettano sempre (anche per cose più importanti, là parlavamo addirittura di tennis e di bambini) e sia perchè era stata scritta da uno che a suo dire è stato sempre nel mondo dello sport (anche se forse l’ippica fatta a livello professionistico tanto sport non è). Comunque mi sono fatto una ragione ed ho continuato, nonostante la vile offesa, a vivere la mia vita di sempre. Però, adesso, visto che continui ad essere “duro di comprendonio” (non è un’offesa, ma, come ben saprai, è un modo comune di dire a chi “non vuole capire”) e continui ad attribuirmi l’aver detto delle falsità, ti devo confessare di trovarmi arcicontento di essere mai salito su quell’aereo che, per come dimostri di ragionare, è destinato prima o poi a cadere (chiaramente è una metafora), anche se spero di sbagliarmi. Ma se così non fosse mi auguro fin d’ora che chi si troverà a bordo si faccia poco o per niente male, specialmente tua figlia!!!!!!!

    P.S. Non è vero che, come dici tu, “anche su g&f quando c’è stato da fare il salto di qualità si sono tutti sciolti come neve al sole permettendo a giorgio ogni tipo di falsità. risultato g&f è terminato (per la felicità di molti immagino..). L’ultima volta che ho scritto le mie falsità in quella rubrica postavano ancora molte persone poi, forse per mancanza di argomenti, tutto è finito! Grazie anche a te che hai esaurito la tua verve ed il tuo sapere, anzi per essere preciso, che li hai trasferiti nei commenti di tanti altri articoli (per la gioia di tanti altri nuovi utenti, che hanno imparato anche loro a conoscerti, e non solo per pochi fortunati, come lo era stato per tanto tempo, me compreso).

  172. giancarlo scrive:

    complimenti a Scanzi, un fiume in piena, articolo bellissimo, scritto di getto ma forse un po’ eccessivo, condivido quasi tutto, ora se permette dico la mia.
    Che il tennis italiano (almeno quello maschile) sia in crisi da 30 anni, è fuori dubbio, chi dice il contrario non sa di cosa parla, abbiamo aspettato dieci anni per ritrovare un nostro tennista nei primi 20 (mi sembre che Seppi e Bolelli ne abbiano tutte le possibilità) ci siamo accontentati di Volandri e Starace (che giocano bene a sprazzi solo sulla terra rossa e si sentono arrivati) e non so quanto dovremo aspettare per i top ten. Ma visto che siamo ancora in questa situazione (dietro Bolelli e Seppi, vedo poco, ma gli argentini e gli spagnoli come fanno?) perchè non lasciamo respirare un pò questi ragazzi visto stanno facendo le cose come vanno fatte e con questo intendo:
    cercare di migliorare i difetti (Bolelli negli spostamenti e Seppi la seconda solo per citarne due), giocare su tutte le superfici, ecc…
    E’ indiscutibile che alcune partite debbano cominciare a vincerle (vedi Madrid Seppi-Robredo) ed altre non debbano neanche pensare di perderle (vedi Bolelli-Suzuki, grazie a Dio non l’ho vista!) ma da qui a “bastonarli” ce ne passa.
    Innanzitutto Bolelli. Nel caso della coppa Davis è evidente che è stato malconsigliato, la cosa fa vacillare la mia stima in Pistolesi che come ha detto lei, ultimamente si sta arrampicando sui vetri per giustificarsi, ma comunque è andata male, visti i risultati di Simone, ma ciò non deve cancellare la sua buona stagione (Il Bolelli visto a Monaco e Roma ha fatto entusiasmare addirittura il mitico Tommasi). Poi Seppi, che ogni anno migliora, ha un ottimo allenatore come Sartori e poi gioca al massimo delle sue possibilità (ma ha visto come ha giocato ad Amburgo?).
    Certo devono essere più continui e lo saranno secondo il mio punto di vista, basta non esaltarli troppo per alcune vittorie o distruggerli dopo alcune sconfitte anche gravi.
    Fin qui ho parlato solo di due tennisti, manca Fognini.
    Confermo la mia impressione su di lui, si sente forte come Gasquet (la citazione non è casuale) e pensa che tanto prima o poi arriverà, ed è questo il motivo per cui gioca come l’altro giorno, quando sembra che ti debba fare un piacere…
    Aggiungo che spero che gli italiani “emergenti” come Naso, Marrai, Fabbiano, Lopez, Comporto, Bella, Di Ienno e Trevisan mi smentiscano e facciano dei grandi risultati.
    Concludo con un incommensurabile omaggio alla coppia di telecronisti Sky

  173. Gianpaolo scrive:

    x Yancey

    Non mi piace perseverare, non mi piace ripetermi né essere recidivo. Non mi piace la polemica, che evito appena posso.
    Ti devo devo però una risposta, perché mi sembra abbia esagerato sul mio conto, sia pure nella sprezzante brevità della tua replica.
    Santi numi, sei davvero indisponente! Se polemizzi con me, almeno guardami in faccia (nominami, adotta il du-stil!) e cerca almeno di focalizzare, di avere davvero presente ciò di cui con aria tanto dottorale ti pregi di dissertare.
    Non ricavo il significato di ironia da alcun maestro, da alcun auctor. Non ho bisogno di magisteri né di tutori quando penso, semmai di conforti, appoggi, impalcature.
    Non ho letto Bergson, né Locke, se non da buoni manuali di filosofia: dunque non ne ho letto i testi - e sono i testi che bisognerebbe leggere, per citarli tanto spassionatamente come fai tu!
    Ma nemmeno tu li hai letti, i testi. Non almeno come e quanto vorresti far credere. Tu non hai letto se non in minima parte (o liofilizzata) quello che, pedantemente, ogni volta citi. Questo può saperlo solo lo specialista il cui campo è stato indegnamente calcato talora.
    Trovo disonesto, sbagliato, supponente il tuo modo di fare, e di atteggiarti. Sprizza un egocentrismo, un intellettualismo, un culto di sé che mi infastidiscono profondamente.
    Se tu avessi letto Pirandello in maniera adeguata, ti saresti accorto che hai confuso più volte il comico con l’umoristico, in maniera quasi raccapricciante, e comunque ridicola. Se avessi davvero letto Bergson o Freud, avresti notato il fatto che hai confuso il sintomo con la terapia, lo strumento diagnosticante con quello curante. Poi, non pago, non ti sei peritato di tirare in ballo, forse approfittando dell’incompetenza specifica di molti in questo sito, il concetto di ironia, che è un elemento costitutivamente differente e cmq soltanto tangente rispetto ai primi due. L’ironia, Yancey, è qualcosa di filosoficamente più ampio rispetto all’umorismo, non ne è uno strumento: l’ironia che tu attribuisci all’umorista è soltanto una volgarizzazione della lectio maior di ironia.
    Tu confondi la forma con la sostanza, l’aspetto e la struttura con i contenuti. E spesso copri le falle (e le fallacie) che abbondano nei tuoi discorsi e nei tuoi ragionamenti con un uso improprio, superficiale, ornamentale della citazione.
    Lo stile brillante copre le magagne, nevvero? E non è quello che rimproveri a Scanzi?
    Scanzi almeno si mette in gioco. Tu ti nascondi.
    Fino a ora non ho rilevato le inesattezze che hai detto per delicatezza, senso del pudore. Tu invece mi hai ripagato con una moneta molto diversa. Mi hai dato del “disonesto”, definendomi di fatto “avariato”. Hai superato con una superficiale boutade un evidente impaccio, come fai sempre.
    Hai ragione tu, il mondo è bello perché è avariato.
    Io ho letto effettivamente e integralmente - e non dai bigini di wikipedia, tu mi intendi… - quello che (raramente) cito. Non sono affatto sicuro però che tu abbia letto e capito tutto ciò che in questi mesi, anni ti ho sentito citare: non che mi importi tanto verificarlo, ma almeno mi restituirebbe una percezione precisa della tua consistenza culturale e intellettuale.
    Molto spesso, per l’ansia di intellettualizzare tutto e di dimostrare chissà cosa poi, ti lasci andare a discorsi critico-teorici da tuttologo, tanto paludati e provinciali, uscite di pista così stucchevoli… di cui non si sente proprio il bisogno… La tua sicumera e la tua presunzione, il tuo affannoso citazionismo da… settimana enigmistica sono stordenti: denotano un atteggiamento infantile, che mi amareggia e al contempo mi diverte tanto (non è vero?).

    Mi spiace essere stato parte di questa ridicola querelle, ignorata peraltro da quasi tutti qui nel blog, visto che trascende il dominio (bar)sportivo e tocca quello privato, personale.
    Mi sarei volentieri evitato questo pistolotto: so quanto possa apparire inopportuno; prego cmq il moderatore di diffonderlo per chiudere una volta per tutte questa diatriba.
    Evidentemente egli tiene così tanto alla sua primazia intellettuale, da essere disposto a prevaricare e persino offendere chi la turba, pur di conservarla. Come un bambino con chi gli vuol togliere il giocattolino.

  174. Gianpaolo scrive:

    Naturalmente, l’”egli” finale è un lapsus che sta per Yancey.

  175. madmax scrive:

    giorgio sinceramente non varrebbe la pena risponderti se non fosse che oltre alle varie cose che non puoi (poichè comandato) e non vuoi capire ce ne sono altre che a mio avviso ti sono sfuggite.

    leggendoti sembrerebbe che io sia l’unico che scriva post contro la fit (a parte il fatto che io scrivo contro quello che viene fatto male o che addirittura non viene fatto dalla fit e non contro persone specifiche che non conosco nemmeno e non è colpa mia se attualmente è insediata una dirigenza che secondo molti sta lavorando male) mentre come tu sai benissimo qui sono quasi tutti contro il modus operandi della federazione (e non conto ovviamente i vari dirigenti di circoli intervenuti che magari sono contro solo perchè si trovano all’opposizione).

    a questo aggiungi che tra i vostri detrattori, ci sono quasi tutti i top coach di casa nostra che secondo il loro dire gestireste da dilettanti incapaci il tennis italiano professionistico (e anche questo lo sai).

    la prima delle cose che forse invece ti sono sfuggite è che essendo io un neofita di dire qualche castroneria mi è concesso (oltretutto al massimo mi darò le martellate sulle p..le da solo) ma da chi gestisce il tutto da svariati anni ci si aspetta competenza e risultati anche perchè al contrario i vostri errori li pagano tutti.

    ma la vera differenza fondamentale che tu non hai compreso è che io facendo parte del folto gruppo di persone che vi mantiene pago e perciò il mio contributo al tennis italiano lo do, voi che viaggiate sempre a ufo e sul groppone no, perciò il sogno (che tu chiami film) e che è l’unica cosa che nel tennis non si paga non sarà certo il primo che passa per strada che può levarmelo…

  176. madmax scrive:

    rileggendoti volevo aggiungere… ormai non sono più solo mesi ma ben 5 anni che vivo tutti i giorni sui campi da tennis ed i tempi dei si dice ahimè sono finiti e sono stati sostituiti dai so per certo. (non ancora per tutto ovviamente ma cerco di imparare in fretta)

    faccio ora un piccolo esempio delle cose che possono accadere ad un genitore di un bambino.

    l’anno scorso mia figlia (che all’epoca aveva appena compiuto 9 anni) doveva andare a giocare il lemon bowl quando due giorni o tre giorni prima del match si infortuna (da allora non ha ancora partecipato a nessun torneo, questo per dire che non è stato un ripensamento dell’ultima ora) ed allora chiamo il g.a. per ritirarla e farmi spiegare cosa avrei dovuto fare (era il primo torneo a cui dovevo ritirarla). lui nel caos generale che immagino ci fosse in quei giorni mi dice di mandare il certificato medico dimenticandosi di dirmi della quota d’scrizione. io vado dal medico faccio il certificato e mando il fax. dopo alcuni mesi mi arriva una raccomandata che dice che contro mia figlia verranno presi dei provvedimenti. a quel punto chiamo il comitato regionale lazio che mi da il numero del giudice sportivo regionale che a sua volta mi dice di mandare una lettera con tutte le spiegazioni del caso. preparo tutto e spedisco la raccomandata. da quel giorno io non ricevo più nulla, poi per caso il primo di ottobre trovandomi sul sito del comitato regionale lazio scopro che mia figlia è stata squalificata e deve pagare una multa di 50 euro. richiamo il comitato regionale lazio chiedo come fare il pagamento ed il 3 ottobre spedisco il fax con il pagamento effettuato. finalmente il giorno 17 ottobre (14 gg dopo) dopo svariate telefonate mia figlia è stata tolta dalla black list.

    ora già mi sembra un’assurdità che un bambino di 9 anni (che tra l’altro arrivava dall’altra parte d’italia) venga squalificato (così oltre al dispiacere di non poter giocare anche la beffa per il genitore) ma ancor più incredibile che io venga a scoprire la cosa per caso. il cr lazio dice di aver mandato la comunicazione al circolo ma il circolo è un vs. affiliato e noi ne faremmo volentieri a meno quindi forse sarebbe più logico che le comunicazioni venissero mandate direttamente alle persone interessate tanto più quando la prima raccomandata mi era pervenuta e quindi l’indirizzo vi era noto!! e dopo tutto questo devo leggere che la fit tiene ai bambini ed ai ragazzi…

  177. Avec Double Cordage scrive:

    sarebbe interessante leggere un pezzo di Andrea Scanzi su Gilles Simon! Probabilmente non susciterebbe particolari reazioni perché Simon non è ancora troppo famoso, ma la finale di Madrid potrebbe giustificarlo.

    @Andrew
    vorrei segnalare questo articolo che potrebe risultare interessante per il “vaffantennis”

    http://www.tennis.com/community/general/community.aspx?id=6810

    tratta di un associazione americana che si dedica alla raccolta e distribuzione di racchette inutilizzate a bambini nei campi pubblici …hmm certo senza campi pubblici… :(

  178. Gudpis scrive:

    Il blog Fit riporta un articolo di stampa nel quale sono citate alcune frasi di Potito Starace. Il nostro atleta (per cui nutro una sincera simpatia e ammirazione tennistica) sostiene che vuole vincere il terzo scudetto. Non del Napoli Calcio nella serie A, ma della competizione a squadre tennistica. Posto che non so neanche per che squadra giochi Potito (non mi reputo di certo ignorante per questo!) pongo a tutti una domanda: non sarebbe meglio che un giocatore che va incontro agli ultimi due tre anni ad alto livello della sua carriera, che ha dimostrato di giocare bene a tennis (vedi le apparizioni contro Nadal ecc) conservi le sue energie psico fisiche per i tornei maggiori? Il ragionamento ovviamente è allargabile ad altri nostri giocatori.
    Non è il caso di limitare la serie A ai giocatori oltre la 500a posizione della classifica ATP o meglio ancora…. abolirla per non sprecare soldi.
    Scusate per l’off topic, ma di fatto questa discussione verte sulle cause e i mali (anche se per alcuni va tutto bene) del nostro tennis, e credo che la serie A, anche per per quello che rappresenta dal punto di vista pratico, filosofico nel modo di intendere il tennis, sia un qualcosa che dice molto a proposito del nostro movimento.

  179. Gians scrive:

    Che abbiano da comportarsi bene o male alla fine dipende dal comportamento ma questo non pregiudica la bravura e il talento. McEnroe non era di certo mr.simpatia eppure ne ha alzati di trofei. Direi che sarebbe meglio un antipatico vincente che un simpatico perdente ma certo alcuni comportamenti indispongono e andrebbero corretti sopratutto se sono giovani e devono ancora arrivare.

  180. anto scrive:

    @ Gudpis Ma non hai ancora capito che a giocatori come Starace alla fine importa monetizzare il più possibile. Il primo a sapere che non diventerà mai un top 30 è lui stesso e allora certa di introitare il più possibile. Stamattina giocava a Napoli con la squadra del Capri sulla terra. Domani mattina partirà per san pietroburgo e giocherà contro tipsarevic sul veloce. Tu pensa come possa prepararsi contro lo slavo. Arriva, incassa 10000$ di prize money e martedì e già sull’aereo che lo riporta a napoli. Purtroppo questa è la mentalità di alcuni ns top italiani. Naturalmente la stessa cosa vale per Volandri, con la differenza che chi gioca contro Volandri al primo turno indoor è come se avesse un bye con starace deve un attimino impegnarsi di più.

  181. giorgio scrive:

    @ Madmax (in riferimento al post del 18 ottobre ore 22.13)
    Come volevasi dimostrare! Non avendo argomenti validi metti in mezzo la Fit! La mia risposta era sulle tue accuse di dire “falsità”, e sull’invito a dimostrare che le tue affermazioni erano vere. E tu, nvece come al solito cosa mi rispondi? La Fit …………. bla bla bla. Io, come Ubaldo, forse non riesco a scrivere in modo chiaro in italiano, ma di solito quando leggo, se non capisco il senso delle parole, mi faccio aiutare da qualcuno! Certamente tu non ne hai bisogno e ti comporti così solo perchè sei o ti senti molto furbo. Ma se non hai argomenti con cui controbattere non l’ha prescritto certo il medico di doverlo fare per forza! A volte a rimanere zitti si fa più bella figura! Pensaci Madmax, pensaci! E forse ti renderai conto che alla tua età non vale la pena continuare a prendere bacchettate sulle mani!

    @ Madmax (in riferimento al post del 19 ottobre ore 09.56)
    Mi dispiace che l’episodio a cui fai riferimento sia capitato ad una bambina, e nel caso specifico a tua figlia, ma come hai ben evidenziato, evidentemente, hai ancora qualcosa da imparare ( l’art. 15 comma 3 del Regolamento tecnico cita: “L’iscrizione, comunque effettuata, non può essere revocata dopo la chiusura delle iscrizioni ed obbliga il giocatore a partecipare alla manifestazione ed a pagare quanto dovuto”). Spero che dopo quell’esperienza ti sei andato a leggere almeno gli articoli delle Carte Federali che riguardano le modalità per far svolgere in “modo corretto” l’attività agonistica federale a tua figlia. Per far parte di un sistema (e tu volente o nolente ne fai parte, per averla scritta ad un torneo deve almeno avere la tessera Fit)) bisogna conoscere le regole. Altrimenti prendi in considerazione di non far partecipare tua figlia alle varie attività federali con conseguente possibilità di poter decidere di comportarti come meglio ti aggrada. Quest’ultima soluzione potrebbe essere quella per te più giusta e sicuramente indolore, visto che da sempre hai dichiarato di non voler avere a che fare con la Fit. Certamente, in questo caso, perderemmo una ragazzina che sta lavorando bene guidata com’è da Vavvassori (e sai che non scherzo!), ma in compenso avremmo, per la prima volta guadagnato un genitore che alle ripetute chiacchiere finalmente fa seguire i fatti! Sarà così? Ho i miei dubbi! Chi vivrà, vedrà!

  182. madmax scrive:

    ma giorgio cosa vuoi me ne importi della multa!! l’ho pagata ed è finta lì. per quanto mi riguarda, in primis trovo la regola sbagliata (per qunato riguarda almeno gli under 10 soprattutto fuori regione), dopodichè visto che nonostante la mia esposizione dei fatti (che mi hanno richiesto altrimenti non avrei certo perso tempo) nulla è cambiato potevano anche non richiedermela poichè oltre quello che è accaduto a mia figlia c’è solo la morte perciò meglio dire subito che qualsiasi cosa succede uno viene multato e punto. per finire la cosa che a me è sembrata scandalosa non è la multa ma è il fatto che non abbia più ricevuto nulla e che quindi fossi per caso andato a giocare un torneo senza passare casualmente dal sito del comitato regionale lazio sarei dovuto tornare indietro senza giocare…. non so come la chiamate a roma ma amilano questo significa mancanza di rispetto….

    non vedo poi perchè per questo motivo non dovrei far giocare a mia figlia
    i tornei.. ci sono pago e ne usufruisco. per quanto riguarda il fatto di perdere una bambina mettiti pure l’anima in pace perchè mai l’avete avuta e mai l’avrete e questo a prescindere….

    ieri sera dopo napoli-juventus intervistavano de laurentis a cui facevano i complimenti per il lavoro fatto dal napoli. lui rispondeva che d’altronde il calcio è uno sport vecchio gestito in modo ancora più vecchio e questo nonostante la discesa in campo del fior fiore degli imprenditori italiani.
    il tennis italiano come figura di riferimento ha pietrangeli e pericoli 150 anni in due, figurati come siamo messi ed immagina se io mi scandalizzo per una multa data ad un bambino di 9 anni…. fossi in voi per il 2009 proporrei anche la fustigazione…..

  183. Thomas Yancey scrive:

    Brevemente, e solo per desiderio di precisione. Il 16 ottobre, alle 18:34 Gianpaolo scrive: “Ah, l’ironia sarebbe benevolente e giusta? Beh, sia questa bestialità: non replico…”.
    Questa lapidaria e offensiva affermazione era un commento ad alcune mie opinioni sulla differenza fra umorismo e ironia. Non mi sono mai sognato di definire in questa maniera le opinioni di alcuno. Gianpaolo invece ritiene che si possa fare impunemente. E’ evidente che si sbaglia.

  184. Gudpis scrive:

    @Anto
    guarda che diciamo la stessa cosa! Ho volutamente riportato in blog il discorso sulla seria A proprio per allacciarlo al discorso sulla mentalità di tanti nostri giocatori e sulle pecche del nostro sistema. Abbiamo parlato a lungo di questo, in passato, ma non essendo cambiato nulla… continuiamo!
    Questa mentalità da sport di squadra, che promana dalla Federazione (non da oggi, stiano tranquilli i Binaghi boys) è un male assoluto. Hanno fatto la guerra contro il buon Pistolesi (che non mi è simpatico per niente) il quale per lo meno ha dato una programmazione al suo assistito decisamente più professionale.
    Il discorso che hai fatto su Potito mi fa urticare, e penso che lo stesso Starace tra qualche anno, quando riguarderà la sua carriera, qualche rimpianto lo avrà!

  185. anto scrive:

    @ Gudpis, scusa ma dissento dalla tua ultima affermazione ossia: Starace tra qualche anno, quando riguarderà la sua carriera, qualche rimpianto lo avrà! Su questo non sono d’accordo. Se avesse voluto far davvero il salto di qualità non avrebbe mai giocato i challenger di san Marino, Trani o napoli, ma avrebbe tentato le quali nei masters Seriers, vedi ultimo masters canadese. Starace lo sa, sa di aver ancora pochi anni davanti, il suo coach Rianna che all’inizio aveva cercato di fargli fare una programmazione più ambiziosa si è ormai rassegnato, di conseguenza credimi Starace non avrà nessun rimpianto. Monetizza dove può monetizzare, e buonanotte suonatori. Volandri un altro che ormai ha poco da dire, non mi meraviglierei che fra due anni fosse alla talpa o all’isola dei famosi. Se c’è andato il bagnino Magnini, ci può andare anche Filippo, almeno qualche battuta da toscanaccio la potrebbe forse fare.

  186. Avec Double Cordage scrive:

    che dite, riusciamo ad arrivare a 200 commenti a questa Scanziata? La vedo dura, se non c’è qualche altro insulto o qualcuno con la coda di paglia il doppiaggio non ci sarà ;)

    al momento non mi viene in mente nessuna provocazione degna di essere buttata la, e se invece ci mettessimo a discutere sul perché in Italia c’è tutta questo seguito estremo da parte degli appassionati?

    Mi spiego meglio: andando a vedere su internet si nota che ad esempio su YouTube dopo l’inglese che la fa da padrona c’è assieme al francese e allo spagnolo l’italiano. Considerati i risultati dei nostri tennisti, contributi mediatici provenienti dall’Italia invece non dovrebbero nemmeno apparire sul radar, dovremmo essere più o meno alla pari con Finlandia e Turchia (sto esagerando, ma spesso da noi il fatto che il calcio sia cosi dominante porta alla conclusione che non ci sia spazio per null’alltro, il che non è vero, basti vedere cosa successe con lo sci quando saltò fuori Alberto Tomba)

    Io penso che il medio evo seguito agli anni di Panatta abbia creato questo “mostro” di appassionati che aspettano il messia. In Italia è pieno (in modo sproporzionato ad esempio della Germania) di siti e blog underground sul tennis con una visuale anche poco provinciale, in altri paesi c’è molta meno offerta e una piattaforma come il blog di ubitennis non c’è in nessun paese che non abbia un top ten, e anche in pochi paesi che il top ten lo hanno.

    Ci sono si molti siti come la piattaforma di ubitennis ovvero il sito dove ci sono i vari risultati ai quali segue una specie di chat, ma un posto dove potenzialmente ci si può non solo scambiare opinioni ma anche discutere e proporre é molto raro

    insomma l’humus per un boom stranamente qui da noi c’è, manca il seme

    a voi cosa pare? Dite che c’è bisogno di un po’ vocabolario autoerotico per smuovere le acque o qualcuno ha un idea perché in Italia il tennis non sia ancora morto, estinto e fossilizzato?

  187. Luca M. scrive:

    Il tennis non è ancora morto ma il suo livello di popolarità in Italia è piuttosto basso. Quando ascolto Antonio Costanzo che parla con Linus e Nicola di Radio Deejay mi viene quasi da piangere. A volte penso che stiano imbastendo uno scherzo ma poi si capisce che proprio non ne sanno nulla. Il tennis evidentemente non è poi così facile da apprendere e richiede una certa specializzazione. Comunque per me ci sono anche dei risvolti positivi. Quando ho iniziato a giocare io, nel 1976 qui nel mio quartiere a Genova sono stato il primo a tirar fuori una racchetta, poi a seguire decine e decine di miei amici. Forse per imitazione ma anche penso per i successi clamorosi di Panatta, Barazzutti e company. Così quando andavamo ad affittare il campo ai comunali, ci davano il campo come a fantozzi e filini, cioè nelle ore antelucane. Adesso quando telefono me lo danno subito, all’orario che voglio e mi concedono anche il campo migliore, che prima lo riservavano solo ai figli dei cardinali e dei potenti. Quindi a pensarci bene non aspiro a vedere tutti quei parvenus, quelle persone appunto che si vedono solo nei big match, che salgono sul carro dei vincitori, che sono amici del giaguaro, che sfruttano l’onda. Viva i veri appassionati, che ci sono anche quando si è in serie B-C-D…

  188. Gudpis scrive:

    @anto
    Ok, avrei dovuto mettere un forse, al discorso si Potito: forse lo avrà. Io al posto suo ne avrei, perchè considero il tennis professionistico uno sport dove contano gli slam poi i MS, tutto il resto per me conta molto poco. Ecco quindi quello che era il fulcro del mio ragionamento: non sarà il caso che per far ripartire il nostro tennis si cominci fin da piccoli ad inculcare la nozione che nel tennis arriva solo chi ben figura negli slam e nei MS. Potito, Dell’acqua ed altri sono esempio viventi di questo fuori tema storico che facciamo in Italia. Sbagliamo l’obiettivo, facciamo un gran discutere di Davis serie A ecc, mentre quelle ormai sono manifestazione di contorno nel nostro sport. Sarà il caso che ci si dia un obiettivo? (giusto) GLI SLAM!

  189. pibla scrive:

    Un giorno andrà anche analizzato l’effetto che ha avuto, e che tuttora ha, sul nostro tennis il fatto che sia stato fatto praticamente scomparire dalla TV in chiaro e sia rimasto solo criptato, certo non è questa la causa principale della crisi del nostro tennis ma di certo questa cosa un bel contributo lo dà e sopratutto, purtroppo, continua a darlo….

  190. Avec Double Cordage scrive:

    @Luca M.
    quasi sentimentale il tuo commento, il 1976, Fantozzi e Filini, i figli dei cardinali… che tempi che erano, io ho imparato a conoscere il tennis molto più tardi, sul finire degli anni 80 ma mi ricordo che per noi ragazzi d’estate come giochi (poi naturalmente oltre ai giochi c’erano anche altri divertimenti come andare al lido, le bici BMX e lo skateboard) c’ernao solo il pallone o il tennis, entrambe le cose ovviamente in modo molto arrangiato perché i soldi per affiatare un campo non gli aveva nessuno di noi ragazzi e ai nostri genitori del tennis ovviamente non importava un accidenti, quindi al massimo si faceva un colletta e si riusciva a fare un oretta una settimana si e una no. Ma normalmente andavamo nei parcheggi dei magazzini delle mele la sera quando questi erano chiusi, li avevamo disegnato dei campi sul asfalto, era un po’ una palla perché bisognava sempre andare a cercare le palline ma sai quante sfide Becker vs. Edberg e Lendl vs. Wilander ci siamo fatti… c’erano i tornei del grande salm in TV e da noi oltre a capodistria e TMC si beccava pure il canale austriaco quello svizzero e la seconda rete tedesca in chiaro, che trasmettevano tutti Wimbledon e Roland Garros, wimbledon capitava sempre la prima settimana delle ferie ed era come una finestra aperta al mondo… non c’erano i video giochi di adesso, c’erano i giochi del vic20 e c64 che scassavi un joystick a settimana nel Daley Thompson Decathlon (almeno fino a che sono riuscito a trovare un joystick Atari indistruttibile) poco fa ho scoperto il canale di streaming octoshape e stentavo a crederci ma è pieno di live coverage di partite di video giochi a squadre dove dei minorenni si ammazzano a vicenda… noi ci ammazzavamo per ore ed ore a serve and volley sull’asfalto

    Io penso che se in quegli anni da noi ci fossero stati dei campi pubblici oggi ci sarebbe molta più gente con una culture di base tennistica, invece per praticarlo allora dovevi o avere dei genitori appassionati o farlo in modo improvvisato

  191. Gudpis scrive:

    @ pibla
    è difficile capire qual’è il capo e quale la coda del problema. Allo stato attuale, per quel che mette in campo il nostro movimento, credo che lo spazio che ci dedica Sky sia anche troppo generoso… Anni a dietro forse, se il tennis rimaneva in chiaro poteva essere un bene, ma ora sinceramente non me la sento di recriminare niente per rispetto di altre discipline che producono molti più risultati… Epoi c’è il capitolo telecronisti: il tennis è difficile capirlo se lo si gioca e sinceramente quello che offriva la Tv di stato era sconfortante: interruzioni sul più bello ecc. Credo che tuttosommato la Fit ci abbia preso. E’ meglio un canale dedicato + il servizio sky che un ritorno in Rai.

  192. pibla scrive:

    Ciao Gudpis, concordo in pieno, quello che intendevo dire è che però se alcune partite, tipo le finali degli Slam o alcune partite degli italiani (poche per la verità), fossero state trasmesse in chiaro avrebbero potuto avere un bel effetto traino per il tennis, del resto è così che funziona per i giovanissimi, con la voglia di emulazione, tu vedi un evento che ti ha appassionato e poi in qualche modo cerchi di riprodurlo.
    Certo, se uno sport diventa solo ed esclusivamente a pagamento è chiaro che il bacino di utenza diminuirà moltissimo ed ora è già meglio perché la tv a pagamento piano piano si sta espandendo e perché lo streaming offre possibilità insperate, ma i primi anni ‘90 in cui il tennis è completamente scomparso dai nostri schermi per me è stato un bel colpo per il nostro movimento.
    Sarebbe bastato poco, tipo semifinali e finali di Roma, Parigi e Wimbledon, finale US Open, finale Master tutti in chiaro e poi io credo che parecchi appassionati non si sarebbero distaccati, ora è un pò tutto da ricostruiore dalle fondamenta. Pensa solo a che super spot per il tennis sarebbe stato se tutti avessero potuto vedere liberamente la finale di Wimbledon di quest’anno…
    Mi viene da ridere quando sento commentatori, anche autorevoli, dire, che peccato sarebbe bastato che Federer o Djokovic fossero nati qualche chilometro più a sud o più ad ovest ed ora noi avremmo un campione; niente di più sbagliato, a mio avviso, se Federer o Djokovic fossero nati in Italia avrebbero giocato a pallone o sciato da ragazzini e poi avrebbero fatto altro nella vita, questa purtroppo è la realtà e su questo in parte, sempre a mio avviso, influisce anche il fatto che negli ultimi 15-20 anni da noi il tennis sia stato visibile solo a pagamento.
    Un saluto.

  193. Stefano Grazia scrive:

    Dice ADC:Io penso che se in quegli anni da noi ci fossero stati dei campi pubblici oggi ci sarebbe molta più gente con una culture di base tennistica …
    Mentre Pibla pone giustamente l’accento sulla scomparsa, nel dopo Panatta, del tennis in chiaro dalla TV…
    Tutto vero anche se poi nel resto del mondo si e’ avuto il boom del golf…Ma anche il golf, come il tennis, sono boom relativi: sono boom per trentenni e passa…Che poi o non hanno ne’ avranno figli o comunque se li avranno NON avranno poi tutti sti soldi…Perche’ la verita’ e’ che tennis e golf sono sport COSTOSI e soprattutto il tennis ANCHE MOLTO E TROPPO DIFFICILI per un bambino piccolo.
    L’ossimoro,la contraddizione, l’ironia della sorte sta nel fatto che sono sport che puoi imparare alla perfezione SOLO se li impari fra i 6 e i 12 anni ma per impararli a quell’eta’ in pratica ci devi essere costretto…Altrimenti un bimbo preferisce e si diverte di piu’ a giocare a calcio o a basket o a fare atletica…Non c’e’ paragone. Nelle scuole americane il calcio sta sostituendo gli sport nazionali perche’ e’ SOPRATTUTTO uno sport piu’ elementare, piu’ facile, piu’ immediato. E’ questo il suo grande segreto. E ci puoi giocare in cortile, sulla spiaggia, su un prato di periferia.
    Non ci sara’ mai competizione fra calcio e tennis.
    L’unico punto a nostro favore e’ l’assoluta belinuita’ dei tifosi di calcio e spesso anche degli atleti a confronto degli appassionati di tennis e dei campioni tennisti. Per cui se io sono un genitore fra un tipico calciatore (da bobo vieri a Totti ma passando anche per Baggio, il buddista che spara alle lepri abbagliandole con i fari dell’auto) e Murray o Hewitt (e non ho detto Federer o Nadal), come figlio preferirei comunque sempre un brat rat del tennis piuttosto che un acchiappaveline del calcio…

  194. Avec Double Cordage scrive:

    si pibla, sono perfettamente d’accordo, e poi sostituire il tennis in chiaro di Wimbledon e Roland Garros con quello da Saint Vincent e Bari (con ninnananna by Vaccari) è stata una specie di colpo di grazia. Era un servizio che poteva interessare solo ai super appassionati ma per acquisire appassionati (bambini e ragazzi) in chiaro bisogna far vedere solo quello che è figo, solo il meglio e il commento è molto importante (non dico di arrivare al wrestling con Dan Peterson ma quasi) non deve essere troppo tecnico ma deve ravvivare i momenti morti, in questo Galeazzi andava molto bene, ma anche Clerici e Tommasi erano e sono ottimi, criticabile è il maledetto vizio di parlare di altro durante lo scambio distraendo lo spettatore, come ad esempio accade qui http://www.youtube.com/watch?v=lBk3e2DQOfg

    l’ho già scritto varie volte ma spero di non togliere un giorno di vita a nessuno se lo ripeto, la cosa più utile in chiaro non è trasmettere intere partite o tornei di tennis (anzi quello che è stato fatto da eurosport ad inizio anni novanta ha praticamente ammazzato il tennis in tv in chiaro in Germania, riempendo gli spazi vuoti con differite di intere partite di primo turno tra carneadi, quella era una pessima pubblicità per il tennis andata avanti quotidianamente per vari anni) ma in chiaro andrebbero trasmessi brevi servizi con spezzoni dei momenti più salienti delle migliori partite del giorno precedente durante i tornei dello slam.

    Fare una cosa del genere non mi pare impossibile, basterebbe un accordo tra chi detiene i diritti e trasmette le dirette criptate e una rete pubblica o privata che abbia frequenze in chiaro (pare che finalmente oltre al duopolio e la7 ora sia arrivato finalmente anche il tempo di europa 7, con 10 anni di ritardo…) sarebbe in oltre tutto a vantaggio dell’emittente con i diritti del torneo perché risulterebbe come uno spot pubblicitario per farsi l’abbonamento per vedere anche le dirette criptate.

    Basterebbe anche mezz ora al giorno in quelle 8 settimane all’anno del grande slam, certo un ora sarebbe meglio perché consentirebbe di coprire due match e corredarli di interviste e servizi sui campioni presentandoli anche come persone con i loro interessi extra tennis, come in questo video qui ad esempio http://www.youtube.com/watch?v=U_6alohojxA

    in questo modo i ragazzi potrebbero identificarsi fino ad un certo punto con loro, ovviamente queste differite andrebbero trasmesse nelle ore del tardo pomeriggio, dopo la scuole e i compiti, ad esempio nella fascia coperte da geo&geo su rai tre, penso che mezz ora o un ora in meno di geo&geo per un paio di settimane all’anno si potrebbero giustificare, dopo tutto la rai è anche nostra, ma sarebbe inutile trasmettere questi servizi a notte fonda perchè il target sarebbe nuovamente quello dei super appassionati che con internet e streaming oggigiorno sono più serviti che mai prima

    francamente creare un programma come lo era il wrestling (o anche il basket e il football) con Dan Peterson sarebbe la cosa più utile al tennis, adesso che la FIT ha un canale televisivo anche se imboscato più o meno come sky (spero che lo mandino pure in streaming http://www.octoshape.com sarebbe una soluzione), lo potrebbero produrre loro questo programma (basta che non ci inseriscono Lea Pericoli) magari trovando uno come Dan Peterson, che so un argentino o uno spagnolo, anche uno giovane andrebbe bene basta che non sia “scemo” stile le iene, perché non vogliamo mica rovinarli questi ragazzi già vengono bombardati quotidianamente di cavolate per renderli dei perfetti sudditi telecomandati

    io penso che se non si riuscisse a far trasmettere questo riassunto giornaliero dello slam a nessuna delle 7 o 8 reti in chiaro nazionali lo si potrebbe anche distribuirlo ad emittenti locali, che penso sarebbero ben disposte a trasmetterlo senza troppe clausole, infondo l’importante non è dove venga trasmesso ma che venga trasmesso in chiaro e in un orario accessibile ad un pubblico giovanile

  195. Roberto Commentucci scrive:

    Lo ho già scritto, ma mi pare qui pertinente una ripetizione.
    All’inizio degli anni ‘80 in Italia, fra i ragazzi della mia generazione (io sono del ‘65), il tennis era lo sport più popolare dopo il calcio. Tutti noi giocavamo. I circoli e le scuole scoppiavano, le riviste di tennis erano molto più diffuse di oggi.
    La Federazione nuotava nell’oro, fra contributi del Totocalcio e sponsorizzazioni (all’epoca eravamo i migliori “magliari” e “scarpari” del mondo, con marchi come Fila, Ellesse, Tacchini, Lotto, Diadora e via elencando). C’erano quindi quasi tutte le componenti per far diventare strutturale il boom del tennis in Italia: ne mancava una, fondamentale: la qualità della dirigenza federale.
    Per far fronte all’esplosione della domanda di addestramento tennistico di base, un mucchio di praticoni si improvvisarono maestri federali, generosamente muniti di targa da un settore tecnico inefficiente e clientelare, assolutamente incapace di formare maestri davvero competenti e aggiornati. Il tutto, poi, capitò nel bel mezzo della grande rivoluzione della tecnica e dei materiali che ha cambiato per sempre il nostro sport.
    Ma i nostri dirigenti e tecnici federali, ovattati nell’immobilismo paarastatale, praticamente non se ne accorsero, o se se ne accorsero continuaarono a difendere paradigmi superati, e i maestri di base, già mdiamente carenti, sono stati aggiornati in modo parziale, e con colpevole ritardo, solo negli ultimi 4-5 anni.
    Ancora a metà degli anni ‘90 circolavano e venivano applicati in molte realtà di base manuali tecnici che insegnavano impugnature e gesti del tutto obsoleti, che pregiudicavano sul nascere le ambizioni agonistiche di tanti ragazzini.
    Questo forse, è l’aspetto più grave e criminoso della vicenda, più ancora della carenza dei campi pubblici, dell’elitarismo dei circoli e della scomparsa del tennis dalle tv in chiaro. Penso che in nessuna altra federazione affiliata al Coni si sia verificata una così grave obsolescenza tecnica come quella che ha avvolto la FIT negli anni 80-90.
    E i frutti avvelenati di questa arretratezza sono amarissimi, perché hanno natura strutturale: tanti di quei maestri sono ancora in giro, debbono pur campare. E non sempre, anzi quasi mai la FIT riesce a convincerli della necessità di aggiornarsi. Mica può loro ritirare la targa…
    Il nostro movimento sta ancora pagando salatissimo, quindi, il prezzo di cotanta scelleratezza.

  196. Avec Double Cordage scrive:

    Roberto per questo tuo ultimo commento andrebbe preso uno scalpello e una lastra di marmo, è di una chiarezza sbalorditiva ed elenca tutti i mali degli ultimi 30 anni: dilettantismo amministrativo-clientelare, assenza di campi pubblici, circolo-centrismo, sciacallaggio televisivo

    Viene da chiedersi come sia stato possibile che tutto ciò sia avvenuto in modo pressoché indisturbato e senza il sorgere di alternative concorrenziali visto che il tennis in Italia era uno degli sport più in vista, con un seguito giornalistico e mediatico non indifferente. Rino Tommasi mi pare sia sempre stato uno di quelli a denunciare gli errori, ma chi erano gli altri? Può essere che ci sia stato anche una mancanza di spirito critico da parte dell’informazione, sportiva in questo caso?

    @Stefano Grazia
    é vero che il tennis è difficilissimo da praticare per un bambino, ma i bambini non devono necessariamente praticare il vero tennis, si divertono moltissimo anche con delle sottoforme, mini tennis, quick-start tennis, non c’è nemmeno bisogno di un vero campo da tennis basta un giardino o un cortile con delle racchette da badmington e una palla di gommapiuma, un bambino che è veramente preso dal tennis si diverte anche a giocare contro una parete tutto solo, guarda proprio l’altro giorno ho visto un bambino di 4 anni che tutto solo stava giocando contro una parete e mi parlava di Andreas Seppi.

    Per i bambini conta più il sogno della realtà, loro non sanno distinguere tra Seppi e Federer conta l’mmagine che gli si presenta quindi non necessariamente c’è bisogno di un top ten per appassionarli, quello serve agli adulti e ai media.

  197. Gudpis scrive:

    Caro Roberto
    bell’intervento il tuo! Condivido tutto, mi ricordo le fabbriche nostrane di racchette in legno MITICHE!. Credo che tanta difficoltà sia scaturita anche da problematiche inerenti al nostro sistema paese Italia. Non siamo riusciti ad aggiornarci sui materiali, ci è mancata una richerca fisico chimica di supporto e abbiamo perso l’industria dello sport: vale per il tennis, per lo sci, per le scarpe e anche il fulcro dell’abbigliamento sportivo è emigrato, così come tanta parte della produzione di strumenti musicali. Peccato davvero. Non credo che il problema degli insegnanti in se, sia ad oggi così grave anche perchè i cattivi insegnati ( o meglio quelli antiquati) sono relegati a fare ore private a signori/e di mezza età. Bisognerebbe cercare di unificare le scuole tennis in distretti d’area super qualificati o far sì che la fase di gestione dei talenti da parte dei circoletti minori termini subito dopo l’avviamento. Non è facile, ma di sicuro impedirebbe di bruciare dei talenti. Tutto questo andrebbe codiuvato con dei fondi da stanziare per i giovani tennisti per farli studiare lontano da casa. Una cosa del genere l’ha fatta la FISI (fed sci ndr) con le accademie dello sci, ma in quel caso c’è un discorso di squilibrio territoriale nella pratica di quello sport. Ad ogni modo tra gli insegnanti e nel movimento vedo un certo barlume di entusiasmo (che a mio avviso deriva dalla mediaticità dei due super avversari Nad Fed e della loro rivalità), per cui se la smettiamo tutti di farci del male, mandiamo a casa tutti coloro che non sono dotati di spirito collaborativo/propositivo, potremmo fare di nuovo del bene al nostro sport!

  198. Avec Double Cordage scrive:

    è quasi fatta -3 al post numero 200 ;)
    Gudpis penso proprio che tu abbia ragione a menzionare le difficoltà interne al “sistema Italia” e sicuramente ci sono anche delle carenze strutturali nella ricerca ma non penso sia la ricerca materiali il problema principale per la scomparsa delle industrie di attrezzatura ed abbigliamento sportivo che avevamo. Penso che il problema principale sia stato che queste industrie fiorivano da noi per il basso costo del lavoro, ma quando con la fine della guerra fredda si sono resi disponibili paesi produttori con costi della mano d’opera nettamente inferiore alla nostra, la gran parte delle aziende italiane ne ha sofferto, sono riuscite a sopravvivere solo quelle con il management migliore (lotto e fino a qualche anno fa anche Sergio Tacchini) e quelle più legate al territorio (diadora che mi sembra l’unica che ancora produce molto in Italia) le altre sono state comprate da altri marchi (ellesse dalla nike se non sbaglio e Fila da un gruppo coreano) o sono fallite, per gli strumenti musicali come le chitarre eko è successa la stessa cosa, anche quelle della inglese vox venivano prodotte in italia, se ti interessa c’è un sito molto interessante sulle bellissime (ma anche spesso poco qualitative) chitarre italiane degli anni 60 e 70 http://www.fetishguitars.com posso ritenermi felice proprietario di una eko cobra, e una crucianelli stile SG e di un amplificatore farfisa amplivox, non che di una framus semi acustica stile jaguar, va beh quella è tedesca ;)

    ma per tornare al tennis penso anche io che dei piccoli centri tecnici in ogni provincia (o almeno regione) con scuole medie e la possibilità di frequentare i primi due anni di una scuola superiore vicina sarebbero indispensabili, da qualche anno è stato aperta una struttura del genere per lo sci nella vale dove sono cresciuto, e già stanno uscendo i primi campioni, uno (Hagen Patscheider) potrebbe già farsi notare in coppa del mondo l’anno prossimo

  199. Avec Double Cordage scrive:

    a dimenticavo, Gudpis vedi se riesci a non piangere vedendo questo filmato
    http://www.youtube.com/watch?v=Q6JWiRcR9gU

  200. giorgio scrive:

    @ Roberto Commentucci
    Hai fatto un’analisi molto puntuale della problematica. Una cosa che volevo puntualizzare è sul fatto che anche le ditte di abbigliamento hanno influito negativamente sulla possibilità che il boom della fine degli anni settanta continuasse. Mi ricordo che all’epoca persino un ragazzino U. 12 che aveva avuto qualche piccolo risultato veniva messo sotto contratto (gli veniva regalata un mare di roba) dalle case di abbigliamento sportivo. Il risultato si è visto immediatamente. Una maglietta che al costo veniva all’epoca 4/5 mila lire, per bilanciare quello che si investiva nei contratti, doveva essere venduto a cifre importanti e così è continuato fino ad oggi (una discreta maglietta costa minimo 40 euro e chi la compra la usa per il tempo libero, mentre per giocare a tennis compra tre t-shirt su una bancarella a 5 euro, salvo qualche eccezione). In conseguenza a ciò molte case che non avevano alle spalle grandi aziende e maglifici che operavano da diversi anni in quel campo (leggi Alpina-Australian, Fila, Ellesse e ….) si sono trovati a dover chiudere appena affacciatesi sul mercato (la GS, un’altra di Sirola di cui non ricordo il nome e ….). La federazione, all’epoca, oltre ad aver gestito male il boom sotto gli aspetti che tu hai citato si è illusa che avendo ragazzi che a livello junior battevano i pari età stranieri (molti di quest’ultimi sarebbero diventati top-ten mentre i nostri nemmeno si sarebbero affacciati al professionismo; uno per tutti il romano Simone Ercoli) avesse in casa dei campioni ai quali non ha cercato mai di creare le basi per metterli in condizione di poter fare il salto di qualità. Anzi mi ricordo che, dopo aver vinto un incontro giovanile con l’Inghilterra per 14 a 0, è stato creato il famoso “Club Italia”, con i ragazzini/e che ne facevano parte che già si sentivano arrivati e campioni (le false mete che per interessi propri, ancora oggi, qualcuno qualcuno dà a ragazzi e genitori). Come dicevi tu, anche nel settore maestri ci sono delle gravi colpe (mancanza di aggiornamenti, ……….; ti devo un attimino correggere perchè i corsi di aggiornamento sono ripartiti, a pieno ritmo e per tutte le qualifiche federali, dal 2001). E’ vero alcuni maestri, da quando hanno conseguito il titolo, non hanno mai partecipato ad alcun corso di aggiornamento, ma ti devo confessare che sono rimasti in pochi, ed a questi, come dici bene tu non si può togliere la qualifica acquisita, ma quelli che erano in possesso della vecchia qualifica di maestro (conseguita antecedentemente al 2000, adesso si chiamano maestri nazionali) operativamente sono stati equiparati e possono solo operare come istruttori di 2° grado. Comunque a parte questi aspetti formali e burocratici si nota un netto miglioramento culturale e tecnico della categoria dei “tecnici di tennis”, che ha permesso di migliorare, e sono buon testimone girando spesso per tornei giovanili, l’approccio agonistico dei ragazzi (giocano per fare il punto senza aspettare l’errore dell’avversario), comportamentale (rispetto a prima sono diminuiti gli isterismi; ho visto maestri che hanno mandato via dal campo i propri allievi per gesti poco correti) e da non trascurare, finalmente i maestri parlano tra loro e collaborano (e di questo un pò di merito si deve ai PIA). Avendo poco tempo, chiedo scusa per eventuali errori!

  201. Roberto Commentucci scrive:

    Giorgio, secondo me la colpa non fu delle società di abbigliamento o delle loro politiche di marketing. Il fatto è che giravano un mucchio di soldi, che se ci fossero adesso, con l’esperienza che abbiamo dolorosamente accumulato, consentirebbero di fare grandi cose.
    Il problema principale è stata la carenza di valori etici nella Federazione galganiana.
    I ragazzini venivano coccolati, viziati, forse per troppo amore, ma veniva loro consentito tutto, fino a crescere generazioni di giocatorini piagnucolosi, senza spina dorsale, con scarso mordente agonistico, psicolabile e con poca voglia di allenarsi duramente. Paolo Canè è stato il simbolo di un’intera generazione. Questo è l’errore che è stato fatto, ed era un difetto che investiva l’intero ambiente, che era marcio dalle fondamenta.
    In questo senso, devo dire che Binaghi ha grossi meriti. I nostri giovani ora si comportano molto meglio, anche perché ai maestri e di riflesso ai genitori è stato fatto finalmente capire che i valori etici sono importanti quanto quelli tecnici.

    Sono al corrente delle iniziative di Binaghi per rivitalizzare il settore tecnico, e migliorare la preparazione dei maestri, è forse la cosa migliore che ha fatto da quando è presidente. Anche le conferenze di Elliot in tema di biomeccanica sono ottime iniziative. Il problema sono i vecchi maestri, che sono ancora tanti, e che da qualche parte fanno ancora danni. Prima di cogliere i frutti delle riforme e dell’ammodernamento delle metodologie di addestramento, del resto, ci vorrà ancora qualche anno.
    A Gudpis, che scrive:
    “Bisognerebbe cercare di unificare le scuole tennis in distretti d’area super qualificati o far sì che la fase di gestione dei talenti da parte dei circoletti minori termini subito dopo l’avviamento. Non è facile, ma di sicuro impedirebbe di bruciare dei talenti.”

    Questi obiettivi, se non vado errato, sono esattamente quelli che si volevano cogliere con l’istituzione dei PIA, che avranno sicuramente dei difetti, ma che stanno avedo un effetto secondo me positivo, anche perché sta aumentando la collaborazione fra i maestri, persino in una piazza come Roma, nella quale tra scuole di agonistica c’è sempre stata una lotta a coltello e zero sinergie.

    Insoma, Binaghi ha tanti difetti, ha esagerato di brutto nella vicenda Bolelli, è sicuramente troppo vendicativo e poco portato al dialogo (problemi seri per un Presidente Federale, non lo nego) ma ha anche molti meriti, sarebbe disonesto non riconoscerli.

  202. anto scrive:

    Ai tempi Federico Luzzi giovane promessa italiana, irmo un contratto di 100.000.000 di vecchie lire con una nota casa di abbigliamento. Sappiamo oggi che fine ha fatto……

  203. Avec Double Cordage scrive:

    non c’è dubbio che qualche merito il presidente lo deve avere, ci mancherebbe, se non avesse nessun merito non oso pensare come sia possibile che dopo 8 anni sia ancora li, ma il fatto è che noi persone normali abbiamo principalmente il compito di criticare e di evidenziare i problemi e non di elogiare i meriti, specie quando i problemi superano i meriti e i risultati in fatto di effettiva popolarizzazione dello sport non ostante la monopolizzazione (o per via di essa) sono ancora molto scarsi, senza parlare dei risultati nei 4 (+2 ma lasciamo perder il Masters e la Coppa Davis che non siamo nemmeno qualificati a parteciparvi) tornei che contano

    certo una critica (anche dura) e non un insulto, purtroppo spesso le due cose vengono confuse troppo facilmente

  204. Avec Double Cordage scrive:

    P.S.: non solo noi persone normali abbiamo il dovere (e non solo il dirittto) della critica e dellla puntualizzazione dei problemi, ma allo stesso modo lo avrebbero anche i giornalisiti …e cosa ne facciamo dei bavagli e delle interdipendenze?

  205. Gudpis scrive:

    @Roberto
    concordo ancora con te, anche se tu rispetto a me hai una visione più centrale, io periferica. I Pia vanno bene, ma da noi sono stati concessi ad alcuni circoli, e di differente rispetto ad una Sat c’è solo la tabella esposta nel circolo stesso. Comunque capisco che con la dislocazione territoriale dei circoli che abbiamo… tanto di più non si può fare. Una leva possibile sarebbe incentivare la nascita di queste macrostrutture: mi spiego meglio. Gestisco un piccolo circolo, e nel raggio di 5/7 km dal mio ce ne sono altri 4/5 tutti con Sat, uno addirittura nel Pia. 10/15 km: 12/13 circoli tutti con scuola! e la cosa della che gestiamo 30/40 ragazzi massimo ognuno. Facciamo fatica a trovare personale qualificato (istruttori o maestri federali), non facciamo preparazione atletica come si deve e garantiamo un servizio di serie C. Quando esce qualcuno bravino apriti cielo! Rivalità gelosie lotte, sirene da parte dei limitrofi che vogliono fregartelo ecc. Così non si va da nessuna parte!. Ho proposto un coordinamento/fusione tra scuole, mi hanno guardato come fossi un marziano.
    Quindi, o ce lo impone (o incentiva) la Fit o non si caverà un ragno dal buco. Altra cosa sarebbe la gestione di un monitoraggio da parte di tecnici federali per verificare la didattica nelle sat. Ce ne fossa una che applica lo stesso metodo di insegnamento. Per adesso non abbiamo mai visto nessuno e secondo me sarebbe importante aumentare le possibilità di confronto.

    Mi fa piacere che sembra che siamo un pò tutti ritornati sul piano delle proposte.

  206. Roberto Commentucci scrive:

    Caro Gudpis, è per me molto interessante quello che mi racconti sulle realtà periferiche, che conosco molto poco.
    Forse la mia visione è distorta dalla mia formazione pregressa (mi occupo di economia) ma mi pare che il problema che mi descrivi sia assimilabile a quello, tipicamente italiano, della sostenibilità del modello della piccola impresa.
    Una SAT, infatti, può essere assimilata ad una impresa che produce servizi. Ha un input (impianti, materiale tecnico, risorse umane, risorse manageriali) e un output (giovani agonisti).
    Storicamente, il modello italiano di piccola impresa si regge sulla capacità di innovare in settori di nicchia, grazie alla capacità di agire in modo flessibile e destrutturato.
    In questo modo, gli svantaggi della dimensione piccola sono minimi, mentre si massimizzzano i vaantaggi della snellezza operativa.
    Negli ultimi 20 anni, tuttavia, l’innovazione tecnologica è diventata più rapida, e presuppone investimenti in ricerca e sviluppo che sono alla portata solo delle imprese più grandi.
    A questo, nell’impossibilità di concentrare la proprietà delle imprese, (tutti vogliono mantenere il controllo sulla loro realtà) si è risposto con la creazione dei “distretti industriali”, che sono delle reti di piccole imprese, che mettono a fattor comune le attività, come la ricerca, sulle quali non potrebbero investire da sole.
    Allo stesso modo, con i PIA la FIT ha cercato di replicare quel modello dei distretti industriali, per formare una massa critica di agonisti, per cercare di uniformare e migliorare la qualità dell’addestramento, tentando nel contempo di fornire, a un costo ritenuto non eccessivo, un know-how comune e di qualità certificata.
    Ma perché il sistema risponda, occorrono 2 cose:
    la prima è la volontà sincera dei gestori delle piccole SAT di cooperare fra loro; con le gelosie e le ripicche da condominio non si mette a fattor comune un bel nulla e il nostro autolesionistico individualismo italico trionfa;
    la seconda, connessa con la prima, è che ci sia effettiva concorrenza fra le scuole. E tra vincoli al trasferimento e valore legale della targa abbiamo visto che la concorrenza è molto tenue, a mi avviso per volontà espressa dei circoli, tutti, grandi e piccoli, PIA e non PIA. Solo la concorrenza del resto, porta alla volontà di migliorare il prodotto/servizio; se non c’è concorrenza, ognuno coltiva il proprio piccolo orticello, con i figli dei soci limitrofi, e la portata innovativa dei PIA si riduce. Non si cambia nulla, non c’è progresso, ma solo stagnazione, perché il nuovo know-how aggiornato, che la FIT vuole diffondere, non interessa a nessuno.
    Ma così, gli agonisti non escono, e si tira a campare.
    Forse il mio è un discorso astratto e lontano dalla realtà, aspetto con interessse il tuo parere, Gudpis.

  207. wik scrive:

    Leggo tante belle cose qui in fondo, tutte vere e tutte che fanno quel pezzettino in piú di un puzzle che si chiama “ma quanti problemi ha il tennis Italiano !!!!”
    Si perché se si vuole cercare una ragione non la troviamo, ve ne sono tante e piccole che messe tutte assieme danno quel risultato finale ben esposto da Scanzi.

  208. Stefano Grazia scrive:

    Dunque, avevo scritto un post che NON mi e’ stato accettato…FERMI TUTTI, la presunta censura non c’entra nulla ma e’ piuttosto uno dei lati negativi del vivere nel terzo mondo dove si passa dall’eta’ della pietra a quella del razzo in 100 metri e quindi cosa vuoi che sia un Provider che fa i capricci un giorno si e l’altro pure … Ero stato invogliato alla discussione dall’annotazione di Gudpis riguardo all’eccesso di minicircoli in guerra fra loro come nell’Italia dei Comuni e ricordavo che anch’io, ovviamente su G&F (notate l’imponente campagna promozionale che lascia presagire a una prossima riapertura…)tanto tempo fa avevo registrato una eccessiva proliferazione di Circoli nella stessa Bologna col risultato che ognuno di loro aveva non piu’ di uno,massimo due U10 o U12 di un certo livello (diciamo quelli che hanno qualche ambizione agonistica) col risultato che raramente giocano fra loro e
    Il risultato di questa dispersione anche secondo me rallenta il miglioramento dei ragazzini (della serie A Egregie cose l’Animo Accendon L’urne dei Forti…) ed e’ uno dei motivi che mi fa preferire le Academies rispetto al Circolo…
    Non ricordo poi se scrivevo altre cose ma rnnovavo l’invito all’Autorevole Commentucci a scrivere un’ Inchiesta dal titolo VIAGGIO FRA LE FEDERAZIONI DA COPIARE, invito gia’ rivolto a seguito dell’articolo di UBS Francesi Si, Italiani No che ripeteva le considerazioni fatte per gli Argentini…Ora e’ indubbio che anche i francesi maschi non hanno vinto uno Slam dai tempi di Noe’, anzi di Noah, ma e’ indubbio che di giocatori da top 10-20 ne hanno creati e ne hanno sempre avuti negli ultimi 30 anni…Come faceva notare il redivivo Kill Bill, poi, se i Francesi hanno il RG a cui attingere, che dire degli Spagnoli?
    Insomma, cosa fanno di diverso da noi le Federazioni Francesi e Spagnole e perche’ non e’ possibile copiare un modello vincente? Qui non si tratta di vincere lo Slam (che li’ ci vuole culo) ma di creare giocatori in grado di farlo, di arrivare in semi o in finale che poi se becchi Sampras o Federer c’e’ poco da recriminare, ci ha perso anche Agassi…
    O ha ragione il Vaffantennista andrew quando sostiene che il problema e’ il Sistema, una Federazione che si regge (e’ schiava?) su Associazioni (i Circoli) che non sono Associazioni Sportive e che anzi nello trasformarsi in queste ultime economicamente hanno tutto da perdere?
    (non ci crederete ma postare sta schifezza di post ci son volute tre ore…)

  209. Avec Double Cordage scrive:

    ok Stefano andiamo a punti, sono molti, io parto con questo punto

    1.) in Spagna i juniores giocano molti tornei futures e pochi tornei di Mickey Mouse

  210. Avec Double Cordage scrive:

    vero o falso?

  211. Gudpis scrive:

    Cari Roberto/Wik ciao
    direi di si: tutto questo puzzle descritto da tanti post ci riconduce poi a tante piccole verità che messe insieme descrivono bene lo stato del nostro tennis.
    Roberto, sono uno che per campare si occupa di vendite nel mondo dell’industria, e questo mi porta a comprendere e sottoscrivere tutto quello che hai brillantemente enunciato, comprese le dinamiche produttive dei nostri tempi.
    Voglio adesso proporti un ragionamento meno aziendalistico e più pubblicistico applicato al sistema di gestione del governo federale, concentrando l’attenzione ovviamente solo sui giovani potenziali (mai arrivati) campioni in Italia.
    Mi spiego meglio: la concorrenza, in un sistema super dispersivo come il nostro potrebbe essere uno stimolo per i circoli. Bisogna però analizzare qual’è il fattore di concorrenza tra circoli, che cosa si confronta. Nella mia realtà questo fattore è riconducibile spessissimo (purtroppo) al numero dei soci non al numero degli allievi della scuola e ai loro risultati.
    Quindi quello della concorrenza è un aspetto che porrei in successivamente rispetto ad alcuni fattori di carattere procedurale e dunque di amministrazione federale.
    Dobbiamo ridare (a mio avviso) una spina dorsale al movimento, rendere chiari gli steps di evoluzione didattica di potenziali talenti, dall’avviamento fino alla crescita.
    Come farlo? In primis nella fase dell’avviamento possiamo sfruttare la nostra struttura capillare. Incentivare forme di collaborazione tra circoli, far funzionare i consigli regionali, mandarli alla ricerca di sponsorizzazioni per sovvenzionare la rete di “reclutamento” dei giovani. Tutto in uno schema di estrema semplicità, evitando complicazioni e burocrazie asfissianti, formo restando la necessità di non fare danni, quindi schierando personale all’altezza.
    Secondo step: problema cronico: mio figlio è forte che faccio, dove lo porto. Nel circoletto reclutatore non può stare, ma non posso neanche mandarlo da Bollettieri (vedi Quinzi). Qui per me è il fulcro del problema: disperdiamo talenti in questa fase. Occorre creare delle strutture (quali e come ne riparleremo) dove allenare i migliori e dove far rifluire in continuazione le seconde e terze scelte (che non vanno buttate a mare al primo screening in quanto non tutti abbiamo una maturazione psico/fisica/attitudinale) in un ottica di confronto continuo con le scuole di avviamento sottostanti.
    Poi da questi centri usciranno coloro che troveranno coach privati e team (livello pro o quasi) a suon di risultati, o si potranno ancor di più sovrapporre strutture nazionali.
    Questo è uno schema simbolico dove si descrive quello che manca e quello che si dovrebbe fare secondo me. Non è importante soffermarsi sui miei steps, le cose si possono organizzare anche diversamente. L’importante a mio avviso è darsi una struttura certa, evitare i buchi, i tempi morti, non sprecare talenti nell’incertezza. Dare una via. Bandire gli una tantum.
    Credo che sia cruciale porre l’attenzione sulla produzione, su quello che si fa e che si crea in modo da far sì che la concorrenza diventi virtuosa e non tra poveri.
    Il Pia in quest’ottica potrebbe essere una buona cosa. Occorre dargli delle vie d’uscite verso l’alto.
    Mi sono spiegato? Bohhh.
    Caro Roberto & C. cosa ne pensate di questa visione. Un saluto!

  212. Stefano Grazia scrive:

    Gudpis,mi sa che siamo d’accordo. E queste cose le scrivevamo gia’ noi a g&f l’anno scorso ma essendo Genitori e non Addetti ce ne hanno dette di tutti i colori…Centri Provinciali e Regionali che accolgano i Migliori e li facciano allenare insieme perche’ e’ questo che rende superiore il concetto di Academy rispetto al Circoletto sotto casa: la possibilita’ di allenarti e competere con i piu’ forti. Se poi riesci anche a non buttare a mare il tuo rapporto col tuo Maestro di fiducia, allora hai fatto jackpot…
    Tutti questi discorsi potremo forse riprenderli presto su G&F in compagnia di Hulk Mad Max e Andrew che su questi argomenti hanno prodotto tonnellate di posts…

  213. Roberto Commentucci scrive:

    Caro Gudpis, la tua analisi è assolutamente corretta. Quello che manca è una rete periferica di centri di eccellenza, rete periferica che non può essere costituita solo da academies private, che restano fuori portata per troppa gente.
    Credo che la FIT ne sia consapevole. Tempo fa, circa un anno fa, si era sparsa la voce che la Federazione intendeva stipulare un accordo con i principali team privati italiani, per costruire una rete pubblico-privata di centri tecnici di eccellenza volta a consentire una migliore copertura del territorio. La FIT avrebbe sostenuto parte delle spese incontrate dai giovani talenti meritevoli e desiderosi di allenarsi in tali centri (molti dei quali fanno capo ai principali coach e team di giocatori italiani: Blue Team, Match Ball Firenze, Caldaro, Palpacelli a Palermo, Rizzo a Catania, etc.) nello stesso tempo realizzando un più attento monitoraggio sulle metodologie di allenaamento e sulla programmazione.
    Purtroppo l’accordo tra team privati e Federazione non è stato ancora trovato. Poi l’affare Bolelli ha complicato ulteriormente le cose, anche se sembra che il dialogo con gli altri Team sia ripreso.
    Io credo che intorno a questa questione ruoti, davvero, il futuro del nostro tennis.
    Appena avrò maggiori notizie, ci scriverò su un articolo.

  214. TCC'75 scrive:

    Non solo siamo alla canna del gas. Temo che la bombola sia anche finita!

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