Azzolini e Semeraro replicano, via avvocato, a Baccini e FIT
E Baccini replica a sua volta

 
7 Febbraio 2008 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

“Smentiamo quanto di falso e diffamatorio scritto nei nostri confronti…”

N.di UBS: ricevo e pubblico quanto inviato dall’avvocato di Daniele Azzolini e Stefano Semeraro. Nell’invitare chi volesse inviare i propri commenti a farlo con la massima serenità, educazione e civiltà (oltre che trasparenza: data la delicatezza del caso seguito da legali i commenti anonimi o con nick name non verranno “moderati”) aggiungo solo che la mia lettera aperta ai tennisti italiani del 21 gennaio scorso, aveva tutt’altro scopo, e cioè riavvicinare giocatori, dirigenti e stampa…Mi dolgo fortemente quindi che abbia sortito l’effetto opposto. Il che mi fa grandissima tristezza. La considero un’occasione persa per ridare serenità a tutto un ambiente che ne avrebbe bisogno anche dopo gli ultimi due casi di scommesse (anche Luzzi e Galimberti in odor di squalifica dopo il “podio” tutto azzurro) che continuano a dare una luce assai opaca, a livello internazionale più ancora che nazionale, sul nostro tennis

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Clicca qui per leggere “Lettera aperta ai tennisti italiani” scritta da Ubaldo Scanagatta il 21 Gennaio.
Clicca qui per leggere la risposta di Giancarlo Baccini alla lettera.

Bologna, 5 febbraio 2008
Egregi Signori,
per Vostra opportuna conoscenza Vi allego di seguito quanto da me inviato il 29 gennaio u.s. in nome e per conto dei Sig.ri Stefano Semeraro e Daniele Azzolini al blog “Diritto e Rovescio” tenuto dal Sig. Giancarlo Baccini sul sito ufficiale della Federazione Italiana Tennis.

Detta lettera si è resa necessaria a seguito di quanto scritto dal suddetto Sig. Baccini in risposta alla “Lettera aperta di Scanagatta” pubblicata sul medesimo blog il 21 gennaio 2008. (Il contenuto della “risposta” in questione è tutt’ora visibile sul blog).
Era infatti necessario per i miei assistiti fornire una prima e immediata risposta volta a smentire quanto di falso e diffamatorio nei loro confronti contenuto nello scritto del Sig. Baccini.

Ritenevo opportuna e conforme alle vigenti normative di legge la pubblicazione della mia lettera da parte del Sig. Baccini sul suo blog in coda ai molteplici commenti ivi riportati. Ciò purtroppo non è stato. Ecco perciò che mi trovo costretto ad inviarVi per conoscenza detta mia lettera per renderVi edotti della posizione dei Sig.ri Stefano Semeraro e Daniele Azzolini che mi riservo comunque di tutelare in ogni più opportuna sede di giustizia civile e penale.

Resto comunque a Vostra disposizione per ogni eventuale ulteriore informazione e/o chiarimento che dovesse necessitarVi.

Distinti saluti.
Avv. Andrea Benericetti

“In nome e per conto dei Sig.ri Daniele Azzolini e Stefano Semeraro, direttore e condirettore della rivista MATCH POINT, in relazione a quanto da Lei pubblicato nel Suo blog “diritto e rovescio” del 21/01/08, e alle affermazioni gravemente diffamatorie e lesive della figura professionale e personale dei miei assistiti da Lei utilizzate in risposta alla “lettera aperta di Scanagatta”, sono con la presente a smentire e puntualizzare quanto segue:

A) Il Sig. Adriano Panatta non è editore di nessuna rivista di tennis o altro. La rivista specializzata MATCH POINT a cui Ella presumo si riferisca quando cita i Sig.ri Daniele Azzolini e Stefano Semeraro nella loro veste di “direttore e condirettore del giornale edito da Adriano Panatta” è edita da Absolutely Free S.a.s., società della quale il Sig. Daniele Azzolini è amministratore e legale rappresentante e socio di maggioranza e della quale il Sig. Adriano Panatta non è socio né vi riveste alcuna carica. Non esiste pertanto alcun rapporto di dipendenza tra i miei assistiti e il Sig. Adriano Panatta o società a lui collegate.

B) La rivista MATCH POINT non è stata fondata nel 2004 come da Lei ancora erroneamente scritto. La rivista MATCH POINT, nata sulle ceneri della vecchia rivista quindicinale “match ball”, è uscita in edicola con il suo primo numero l’11 settembre 2002.

C) Né il Sig. Daniele Azzolini né il Sig. Stefano Semeraro sono mai stati candidati ad alcuna carica elettiva all’interno della Federazione Italiana Tennis.
Parlandosi nel Suo testo di “marionette” a cui “tirare la volata elettorale” è perciò evidente come queste non possano essere individuate nelle figure dei miei assistiti.
Non avendo nessun “padrone” anzi essendo a pieno titolo padroni di se stessi i Sig.ri Daniele Azzolini e Stefano Semeraro scrivono in piena libertà e coscienza nell’esercizio di un legittimo diritto di cronaca e di critica, e senza diffamare nessuno, quella che è la realtà fenomenica quale appare ai loro occhi senza avere nessun superiore gerarchico a cui riferire, se non il pubblico dei lettori che acquista legge e giudica la rivista e chi la scrive. Stesso dicasi per i loro articoli che compaiono sui quotidiani.

Infine per quanto riguarda il contenuto lesivo e diffamatorio delle espressioni da Lei usate nei confronti dei Sig.ri Daniele Azzolini e Stefano Semeraro è mio dovere preannunciarLe che questi si riservano di agire nei Suoi confronti in ogni sede di giustizia, civile e penale, a tutela dei propri diritti e della propria onorabilità.

Distinti saluti.

Avv. Andrea Benericetti”

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23 Commenti a “Azzolini e Semeraro replicano, via avvocato, a Baccini e FIT
E Baccini replica a sua volta”

  1. stefano grazia scrive:

    Non ritengo giusta una risposta attraverso i legali. Se si comincia così nessuno scriverà più nulla di interessante in preda ad ancestrale ed irrazionale paura … Non ritengo nemmeno giusto che Baccini non pubblichi o censuri commenti a lui non favorevoli nel suo Blog come più volte riportato dagli Utenti di questo Blog. Che imparasse da questo Blog o dal blog di Ferrero (vedi lo scontro con Scanzi).E’ anche vero che Baccini non ha mai minacciato querele a chi glielene ha dette di cotte e di crude…BOH, IO NON SONO AVVOCATO E SONO MOLTO NAIF…come dice Ubaldo, è un peccato che dalla sua iniziativa sia scaturito uno strascico così triste…

  2. stefano grazia scrive:

    Off Topic ma non troppo:
    Comunque sta cosa delle vie legali non la capisco molto…Cosa dovrebbe dire allora Richard williams a Jon Wertheim di Sport Illustrated?
    In risposta ad un lettore va giù abbastanza peso sul papà delle Williams e non ha certo paura,non si nasconde dietro dei sottili eufemismi… A prescindere dal fatto che io possa concordare o meno con lui, scrivevo infatti in un’altra area:
    Sulla Rubrica di Wertheim c’era anche un pepatissimo commento di Jon su Richard Williams…In risposta a un lettore che lamentava diversità di giudizi nel criticare gli “antics” del Clan Williams e quelli di altri giocatori/genitori BIANCHI, indicando un razzismo subliminale se non addirittura esplicito, Wertheim ammetteva che spesso ciò era vero ma nel caso di Richard Williams era anche vero il contrario, che con tutto quello che aveva combinato lui tutto sommato era stato trattato fin troppo bene…(Argomento da riprendere in un qualche OFF TOPIC,credo…) Aseguito Jon poi parlava bene del suo Tennis Parent preferito, Oracene…Qui sono d’accordo se non viene indicata,come a volte ha fatto, come Coach invece che Genitore…Come Genitore si, come Coach proprio no,eh…
    COMUNQUE DALL’EMAIL BAG DI JON WERTHEIM,su SI.COM:
    I completely agree with E. Jones from New York [Jan. 24 Mailbag]. I remember Richard Williams and Venus and Serena being blasted by TV analysts like John McEnroe and former players like Martina Navratilova left and right. But even when Yuri Sharapov is mentioned for his antics, it’s never with the same venom that you and your kind save for the Williams family.
    – Dexter, Birmingham, Ala.

    Let’s first be up front and agree that there’s a current of race running through this. Here’s my truth serum take: I agree that Venus and Serena too often get held to a different standard. They’re “arrogant” but other players are merely “supremely confident.” They are “talent wasters” for having outside interests; other players’ extracurriculars are held up as a sign of well-roundedness.

    They have “natural athleticism,” while others have “natural talent.” (Code: They simply won the genetic PowerBall, while others were blessed with genius.) Also, I defy you to find me two players praised (which is to say insulted) more often with animal metaphors.

    But I have no sympathy for Richard Williams. Let me throw this back at you: Imagine if another tennis parent were an outrageous liar, bragged about giving his kids “ass whippings,” made flagrantly racist and anti-semitic remarks, held up bizarre and provocative signs on a grease board, stood accused by his wife of domestic violence (supported by police reports) and allegedly cut ties with children he had fathered from a previous relationship.

    Would we really be dismissing him as a harmless, kooky uncle? My take: If there’s a double-standard with Richard, he’s the beneficiary, not the victim.

    I’m a relatively new tennis fan so maybe that’s why I don’t get this. But why is Oracene Williams the best tennis parent? I’ve never heard her say or do anything special.
    – Ava, Elk Grove, Calif.

    Yes, this is a strategically placed question. But for whatever issues we might have with Richard Williams, we don’t pass up an opportunity to applaud Oracene. Here’s the rare tennis parent who is supportive, but doesn’t hover; who cheers for her daughters but isn’t blinded by ambition; who behaves like an adult and not a parent vicariously living out their own fantasies; who — perhaps above all — comes to each match projecting an attitude that it’s just a game and regardless of who wins, there are more important matters in life than batting around a ball with a stick. (And her dignity is all the more impressive given what she’s been through away from tennis over the past few years.)

    Good to see others taking note. Here’s an e-mail we just got from Lilac of Jersey City, N.J.: “I just read through your parting shots — and have to agree with you about Oracene Williams. I was flabbergasted when, during her daughter Venus’ loss to Ivanovic, the camera panned to Oracene after Ivanovic hit a searing winner — and Oracene was clapping, smiling and shaking her head in appreciation. That was amazing grace in action.”

  3. luca scrive:

    Mah; forse Semeraro e Azzolini danno un’importanza eccessiva a quanto dice BACCINI.
    Tanto è il campo da tennis che parla da sè, senza bisogno della versione in prosa FIT.
    L’Italia attende gli eredi di Panatta & c. da molto tempo

  4. Roberto Commentucci scrive:

    Premesso che è materia da toccare con le pinze, la mia personale opinione è che ne escano male tutti i protagonisti di questa vicenda, che contribuisce a peggiorare ulteriormente, e per tanti aspetti anche immeritatamente, l’immagine del nostro movimento.
    La linea di comunicazione esterna si conferma uno dei punti più deboli della nuova gestione federale. Essa non solo non riesce a far conoscere e apprezzare le cose buone che fa la Federazione (e non sono poche) ma al contrario trova quasi ogni giorno modo di menare fendenti a destra e a manca, in una caccia alle streghe spesso immotivata. E poi ci si lamenta che gli sponsor non investono sul tennis e invece danno i soldi alla nazionale di rugby. E quali valori positivi dovrebbero trovare gli sponsor nel nostro tennis fra giocatori squalificati (anche se spesso per ingenuità) e un continuo tutti contro tutti?
    Baccini tempo fa, sul suo blog, ad una mia osservazione in proposito, mi rispose che da qualche anno gli sponsor fanno letteralmente la fila davanti alla Fit. Bisognerebbe chiedersi come mai, allora, non si è trovato un cane di imprenditore disposto a tenere in Italia gli Atp di Milano e di Palermo. Ciò detto, forse anche i due giornalisti in questione avrebbero potuto risparmarsi l’intimazione a mezzo avvocato che abbiamo letto, che nulla aggiunge alla loro reputazione, che a mio personalissimo avviso non correva (e non corre) alcun rischio.

  5. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Pubblico qui la replica di Giancarlo Baccini come apparsa sul sito FIT:
    Ringrazio l’avvocato Benericetti per le precisazioni, che mi consentono di rettificare l’errore commesso nell’indicare la data di fondazione di Match Point (11 settembre 2002 anziché il generico “2004″ da me indicato). Ciò mi ha infatti permesso di ricostruire i fatti e di collocare così la nascita della rivista all’immediata vigilia dell’allontanamento di Adriano Panatta dalla FIT in seguito alla scoperta della gravità delle violazioni dei suoi doveri etici e contrattuali da lui commesse durante gli Internazionali d’Italia.
    Lo ringrazio anche per avermi permesso di scoprire che la rivista ora è effettivamente edita dalla “Absolutely Free S.a.S.” amministrata da Daniele Azzolini, società che, per inciso, fino al 2002 ha fornito servizi alla FIT su richiesta del signor Adriano Panatta. Continuando per abitudine a leggere soltanto la copertina, la prima parte della gerenza e gli articoli di fondo da lui firmati, infatti, ritenevo che Adriano Panatta, oltre a quello di “DIRETTORE” (come indicato con grande evidenza tipografica addirittura sotto alla testata) conservasse il ruolo di editore che ricopriva nei primi anni di uscita del giornale e rivendicò in numerosi “fondi” che, qualora lei non li avesse letti, sono pronto a sottoporre alla sua attenzione.
    Noto peraltro, leggendo la parte “bassa” della gerenza, che la concessionaria che gestisce la pubblicità di “Match Point” è, oggi come nel 2002, la società “P.C. & M. di Adriano Panatta”. E sono i soldi della pubblicità che fanno vivere i giornali e dunque, in un certo senso, sono i “padroni” dei loro direttori e condirettori.
    Mi scuso per non essere stato abbastanza chiaro nel far capire che coloro da me definiti “marionette” non erano certo i signori Azzolini e Semeraro ma bensì i dirigenti che Panatta pilotò all’assalto della FIT nel 2004, impegnando “Match Point” in una pesante e sfortunata campagna elettorale in loro favore (a dispetto dell’autorevolezza e della credibilità del giornale che li sosteneva, in Assemblea quei poveri dirigenti raccolsero appena il 25% dei voti).
    Anche alla luce di quanto sopra, credo che i miei pochi lettori siano perfettamente in grado di giudicare da soli il grado di libertà e di coscienza con il quale Azzolini e Semeraro, per usare le sue pittoresche parole, “scrivono la realtà fenomenica quale appare ai loro occhi”.
    Cordiali saluti,
    Giancarlo Baccini

    di Giancarlo Baccini (Mercoledì, 6 Febbraio 2008 alle 18:00)

  6. angelica scrive:

    Vado contro corrente e dico che hanno fatto bene a mettere in mano all’avvocato.

  7. Enzo Cherici scrive:

    C’è veramente poco da dire o anche aggiungere su questa avvilente vicenda. Resta il rammarico per la meritoria iniziativa di Ubaldo che sta prendendo tutt’altra piega rispetto a quella auspicata, e il forte sospetto che si stia perdendo l’ennesima occasione. La lettera di Ubaldo poteva essere lo spunto per aprire finalmente un dibattito costruttivo attorno al tennis italiano sotto tutti i suoi aspetti: dai circoli, all’attività giovanile, fino ai risultati dei nostri top players. Immagino non fosse questo l’epilogo auspicato dall’autore dell’iniziativa…

  8. pier paolo zampieri scrive:

    mah, a me sembra che anche nelle goccie di rugiada se realtà guardate dentro un microscopio, si trovano elementi importanti e mosse da legami di causa\effetto. Figuriamoci se entriamo armati di microscopio in un bicchiere d’acqua. Uno starnuto di chi ha il bicchiere diventa una tempesta di eccezzionale rilevanza, per lo scenziato, figurarsi per il suo avvocato. Mi sembra che siamo a questo punto, con le dovute proporzioni. Ah, dimenticavo il postulato teorico di questo ragionamento è che la classe non è acqua ovviamente.
    Faccio a questo punto la considerazione più banale del mondo, ma forse proprio per questo mai affrontata. Ma tipo che chiediamo ai nostri tennisti perchè non sfondano? credo che tutto sommato il loro punto di vista possa essere interessante, e invece chissà perchè un’analisi dal loro punto di vista non l’ho mai letta. Bah comunque un opinione di uno come Gianluca Pozzi, che ci è passato, e non è più dentro l’elemento potrebbe essere illuminata

  9. marino bombini scrive:

    mi sembra uno di quei casi dove tutti dicono una parte di verità e dove più che il contenuto sia stata presa di mira la forma.
    sono stato ufficiale di gara fit, conosco certi meccanismi e so, ma solo per deduzione, che anche in ambito sportivo la lotta per il potere è molto accesa e passa attraverso le strategie più incredibili.
    non ho più nemmeno la forza per avvilirmi.

  10. Francesco Rossi scrive:

    E’ triste vedere che, in assenza di risultati decenti da parte di tennisti italiani negli ultimi 10 anni, gli addetti ai lavori per avere visibilità debbano sfidarsi sui blog a suon di minacce e querele.

    Purtroppo il nostro tennis sta morendo. Io mi concentrerei su questa triste realtà.

  11. luca scrive:

    Off topic per stemperare.
    Cecilia Sarkozy è semplicemente inarrivabile. 6/0 6/0 6/0 a Carla Bruni.
    Non so se sia vero il gossip dell’sms, però fra le due - a mio modesto avviso - non c’è proprio match.
    Nei panni di Sarkozy, quell’sms lo avrei spedito eccome : ripetutamente !!!!!!

  12. Sör Vill Oliver scrive:

    benissimo, allora ci riprovo con il nome che mi hanno dato, avevo frainteso l’annuncio non “moderati” quando ho riletto in cerca di spiegazioni… e comunque dopo il primo commento il nome appare automaticamente ameno che non venga cambiato, ad ogni modo il blog lo mantenete voi quindi farete come volete voi. Vorrei aggiungere però che non trovo pratica la metodologia di sopprimere commenti in base al nome in funzione della tematica, anzi la trovo disfunzionale, in un blog quello che conta a parer mio è il contenuto del contributo non il nome dell’autore.

    Il nome dell’autore conta solo a fine di eventuali rilievi penali, quindi se ci fosse bisogno di rintracciare indirizzo e identità dell’autore chi indaga può tranquillamente usufruire di e-mail e indirizzo IP per rintracciare un eventuale criminale, ma sarà chi indaga a farlo e non una persona qualsiasi

    inoltre dico ciò perchè trovo che questo blog ormai svolga già una funzione diversa da un semplice blog personale dove la scelta dei commenti da pubblicare può tranquillamente sottostare a criteri più discrezionali. Questo blog è quasi diventato una specie di forum del tennis italiano, cambiare le regole di volta in volta non mi sembra una buna idea quindi e sinceramente non vedo molta differenza tra appellativi come angelica e luca da una parte e un ipotetico max o avec dall’altra ma come detto le regole le fate voi, io le rispetto e mi prendo la libertà di criticarle ;)

    ma vengo a quel che avevo scritto e lo ripropongo:

    Le uniche due cose buone di tutta questa vicenda sono la lettera aperta di Ubaldo e l’idea che in origine stava dietro ad essa

    Mi sono letto qualche articolo del blog dell’attuale (ma per quanto ancora?) portavoce FIT e devo dire che c’è poco da salvare, il filo conduttore pare essere “Tommasi si è candidato contro il mio presidente e non doveva farlo e spera che sempre più giocatori italiani giochino sempre peggio per poter scrivere sempre peggio di loro e della federazione”

    da quel che ho potuto capire più della metà degli articoli contengono questo aspetto se non sono addirittura incentrati su di esso

    conseguentemente i commenti riguardano quasi esclusivamente questa tematica mentre i pochi pezzi che la tralasciano non paiono suscitare più di poche risposte

    la mossa di andare per vie legali mi sembra tipica, qui in questo bel paese pare che ogniuno abbia almeno tre avvocati due notai e cinque commercialisti nel suo clan più una carrellata di ragionieri da tenere occupati con qualche scaffalle di scartoffie da archiviare

    da giornalisti iscritti ed equipaggiati di testate la citata onorabilità la si potrà pur tutelare senza querele & company, o lo richiede l’etichetta dell’onorevole casta?

    il repertorio del portavoce mi sembra di livello “fede studio aperto” ma fargli rispondere l’avvocato è quasi come stare al suo gioco

    invece di difendere la federazione con attacchi il portavoce potrebbe cercare di fare qualcosa per promuovere il tennis come sport, ma visto che tutta la struttura federale si basa sul tennis come giocherello per circoli questa può solo essere una speranza illusioria e continueremo a vedere la maggiorparte dei migliori talenti italiani non raggiungere il livello professionale di atleti di di altri sport in italia e di altri tennisti in altri paesi.

    per dare vita ad un movimento sportivo nazionale in uno sport globale come il tennis che faccia da base ad uno schieramento professionistico serio bisogna che lo sport possa essere praticato se non gratuitamente almeno facilmente dal maggior numero possibile di ragazzi e bambini e genitori. Senza vincolo d’iscrizzioni e non basato su poche ore settimanali a 15 euro più o meno.

    ci vuole quindi una moltitudine di campi in cemento in zone rurali e di periferia al di fuori del sistema circolo

    senza campi d’allenamento (che non devono avere lo stesso standard di quelli di un circolo) creare la base per un professionismo serio sarà sempre problematico e un tomba del tennis rimarrà sempre una speranza messianica e anche se ci capitasse il fenomeno-piacone alla Alberto Tomba-Valentino Rossi con un sistema basato sul metodo circolo un boom vero sarebbe bloccato e smorzato dalla difficoltà di praticare il tennis.

    No credo che la FIT affronterà mai questo nodo visto che si tratta di una “federazione DI CIRCOLI di tennis” prima di promuovere il tennis quindi pensano a conservare e tutelare i circoli e quindi prima di fare qualcosa di producente il prossimo passo forse potrebbe essere accusare la penna di Tommasi essere un bastoncino magico con il potere di squalificare un giocatore italiano dopo l’altro…

    baci e abbracci;)
    Sör Vill O.

  13. asterix scrive:

    E’ vero: Sor Vill O. ha colto nel segno: la Russia e la Spagna sono piene di campi di cemento dove i bambini giocano gratis. E’ per questo che sono diventate superpotenze mondiali. Gli Usa invece sono in crisi perché non hanno la cultura del playground…

  14. andrew scrive:

    se scrive asterix allora può scrivere anche andrew…

    ma andrew non occorre che scriva perché ha già scritto tutto Sor Vill Oliver…

    casomai, vista la linea del portavoce FIT e il concentrarsi sugli aspetti legali evidenziato dall’ultima intervista a Binaghi, c’è solo da aspettarsi un inasprimento della “repressione”…

    ma andrew è tranquillo…non gioca più a tennis…gioca a vaffantennis…ed è felice…

  15. Sör Vill Oliver scrive:

    mi devo scusare per aver riproposto una terza volta lo stesso commento ma era un errore mio perchè ero ritornato ad usare Avec Double Cordage commentando un altro articolo del blog e quando sono ritornato qui a leggere i nuovi commenti non mi appariva il messaggio in attesa di essere approvato, questo ovviamente perchè qui avevo commentato con il mio nome e non quello che ho sempre usato sin d’ora, spero di non aver infastidito troppo i moderatori ;)

    ad ogni modo per i signori avvocati c’è pure il link che porta sulla mia pagina personale con tanto di foto, opignoni e altri dettagli quindi chi avesse da querelare troverà modo di farlo

    qualcuno degli illuminati che scrivono qui sà qual è la posizione della FIT a proposito della “cultura del playground” come la definisce asterix

    non che mi aspetti che ne abbiano una ma se ci fosse mi incurioserebbe quale scusante adottino, soldi, custodi, i prezzi dei terreni in zona pedonale, alberi da abbattere, la citata fila degli sponsor che è interesata principalmente alla serie A, cemento e non lasciano l’erba…

  16. Sör Vill Oliver scrive:

    …o forse è perchè non ci sarebbe nessuno del comune che organizzerebbe di togliere la monnezza?

  17. Marco Lombardo scrive:

    Caro Ubaldo
    il tuo intento era nobile ma purtroppo è tempo perso. All’amico Baccini (con il quale ho avuto uno scambio di lettere sul Giornale a seguito di un articolo titolato “Djokovic, ma perché l’Italia non può avere un tennista così” che è stato giudicato “una pugnalata a freddo”) piacciono interviste come quella al presidente Binaghi uscita sull’ultimo numero di Tennis Italiano. Non giudico chi l’ha fatta, ma lascio a voi il giudizio. Insomma, va tutto bene…

    ps. Faccio anche su tuo blog la domanda alla quale, chissà perché. non riesco ad avere risposta. Cioè: come mai la federazione che dice di aver risollevato il tennis italiano dalle macerie ha nominato presidente onorario proprio il responsabile di quelle macerie, ovvero Paolo Galgani?

  18. stefano grazia scrive:

    OFF TOPIC:
    In effetti,Oliver alias il buon vecchio ADC, con un nome così, chi ha più bisogno di un nickname?

  19. Voortrekker Boer scrive:

    La penso esattamente come ADC, forse non era il caso di adire le vie legali però il portavoce si è spinto un po’ troppo in là.

    Per quanto riguarda il movimento tennis italiano consiglio ad ADC di andarsi a vedere questo mio post dove elencavo qualche struttura che ci farebbe comodo in Italia al di là del pessimo sistema circoli. qui il link, il mio commento è quello dell’ 1/2/08 ore 22.37 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1381#comments

    L’intervista a Binaghi è semplicemente incommentabile

  20. Giovanni Van Stander scrive:

    La penso esattamente come ADC, forse non era il caso di adire le vie legali però il portavoce si è spinto un po’ troppo in là.

    Per quanto riguarda il movimento tennis italiano consiglio ad ADC di andarsi a vedere questo mio post dove elencavo qualche struttura che ci farebbe comodo in Italia al di là del pessimo sistema circoli. qui il link, il mio commento è quello dell’ 1/2/08 ore 22.37 http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1381#comments

    L’intervista a Binaghi è semplicemente incommentabile

  21. ellepi scrive:

    Per quanto lo conosco per corrispondenza ,Daniele Azzolini è una persona squisita,di grande competenza ed onestà intellettuale.Come pure apprezzo moltissimo il lavoro di Semeraro.Dubito quindi fortemente che siano burattini nelle mani di Panatta,Assurdo!
    Certo,più in generale,ha ragione Chlohe quando dice che nessuno è indipendente,tanto meno i giornalisti.
    Penso sia anche opportuno ricordare certi fatterelli avvenuti tempo fa e che mostrano come non sia neppur giusto prendersela sempre e soltanto con la FIT,a prescindere.
    Non v’ha un motivo particolare,né di servo encomio o di codardo oltraggio.Soltanto,mi punge vaghezza di far un po’ di piccola cronaca storica.
    Come lettore della prima ora di Matchpoint,ricordo che ,nei primi numeri,si era aperta una diatriba tra Panatta e un personaggio della FIT,soprannominato Leon(forse Binaghi?),che divenne presto stucchevole,tanto che stavo per scrivere al giornale che i miei 3,5 euri non eran spesi per leggere le questioni private.Per fortuna la storia finì presto da sola.Però è logico che chi,come Azzolini e Semeraro,è amico di Panatta ,sia inviso alla federazione,che con lui aveva pure un bel contenzioso legale.(Per inciso,noto anch’io che mi sembra comunque esagerata l’azione legale dei due giornalisti,nel caso specifico).
    Nei giorni della candidatura alla presidenza della FIT ,il buon Tommasi,in un’intervista a Tennis italiano,con la finezza da elefante nella cristalliera che talvolta(anche magari simpaticamente)lo contraddistingue,alla domanda se gli appassionati avrebbero mai potuto rivedere il tennis in chiaro in TV,rispose,con un trionfalismo che traspariva perfino dalla carta stampata:
    “Ma se lo possono scordare!”
    Il che è in sintonia col suo ruolo di commentatore di sky,ma non certo con la pretesa di guidare il movimento tennistico italiano.
    Questo per dire che anche i giornalisti son delle belle lenze,yalvolta.
    Basta.Smetto perchè mi sta fumando il dito unico sulla tastiera.

  22. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Rispondo con colpevole ritardo a Marco Lombardo sull’argomento presidenza onoraria a Galgani. Effettivamente è una grossa contraddizione. Detto questo, e anche che Galgani è stato il peggior presidente che la FIT potesse avere nei momenti del boom (non sfruttato) del nostro tennis, con quattro finali di Davis raggiunte in cinque anni fra il 1976 e il 1980, perchè era un avvocato ricco di facondia e humour ma un pessimo manager _ oltre che il classico politico vendicativo che arrivò a pretendere la mia esclusione dai collaboratori di Matchball, oltre che il siluramento dell’allora direttore Daniele Garbo, entrambi colpevoli di criticarlo…._ ti dico però che Galgani è stato comunque un dirigente che per 30 anni non ha fatto altro che occuparsi di tennis, probabilmente senza arricchirsi. Insomma, la presidenza onoraria visti i casini che ha combinato, e i pessimi metodi elettorali che purtroppo hanno fatto scuola, non gliel’avrei data. Ma qualche riconoscimento ad una vita spesa per il tennis (quando avrebbe fatto meglio, anche nel suo interesse, a fare di più l’avvocato) forse è comprensibile e in parte meritato. Ci sono persone, cioè, che pe 30 anni hanno provato a dare molto al tennis. In tanti campi. Alcuni ci sono riusciti meglio, altri peggio. Ma dargli atto di un impegno (non retribuito altro che dalla…vanità di sedersi su una poltrona più o meno importante) forse non è in sè sbagliato. E, ti ripeto, lo dice uno cui Galgani ha provato a combinarne di tutti i colori, distruggendo il torneo di Firenze pur di farmi fuori da direttore del torneo, scrivendo al direttore della Nazione perchè non mi facesse più scrivere…etcetera etcetera.

  23. Marco Lombardo scrive:

    Per carità, Ubaldo: non metto in dubbio che Galgani abbia lavorato solo per il tennis e senza arricchirsi. Ma siccome io sono per la meritocrazia pernso che comunque chi sbaglia, magari anche in buonafede (ma siamo sicuri?), non debba comunque essere premiato. E poi comunque: se l’attuale dirigenza pensa di aver ereditato uno sfacelo (cosa che effetivamente è) e si assume i meriti di una rinascita prodigiosa (rinascita sì, ma di prodigi ancora non ne ho visti), va a premiare proprio quella persona sulla quale fa il tiro al bersaglio quotidiano? Diciamola tutta: come in ogni elezione, politica o no, c’è un prezzo da pagare. Basterebbe avere l’onestà di ammetterlo.

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