Lettera aperta ai tennisi italiani.
Non ce l’abbiamo con voi!
(nei commenti replica Fit-Baccini)

 
21 Gennaio 2008 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

I giornalisti hanno il dovere di svolgere la loro funzione critica e di spiegare all’opinione pubblica perchè in altri sport l’Italia è vincente e nel tennis no. Ma non sono nemici che godono per una vostra sconfitta. Anzi. Il vittimismo non vi aiuta. Nè vi aiutano quei cortigiani di cui a volte vi circondate e che lo alimentano. 

per favore smettetela di dire, o anche solo di pensare, che ce l’abbiamo con voi.
E’ finito un altro Slam e come sapete anche voi non è che il tennis italiano, qui in Australia, abbia brillato. Purtroppo negli Slam è una storia che si ripete. Da 30 anni, da Barazzutti ultimo semifinalista (a Parigi) nel 1978. Il nostri ultimo top-ten? Sempre Barazzutti, sempre 1978. Una donna top-ten? Mai avuta. Eppure ce ne sono state un centinaio delle nazioni più disparate e…disperate, dal 1973 a oggi. E prima.
Tante generazioni di tennisti si sono succedute, ma questo problema dei giornalisti cattivi con i giocatori italiani, si è riprodotto immancabilmente anno dopo anno.
Prima non si viveva in mondi così separati, il Club Italia da una parte, i giornalisti dall’altra. Capitava di uscire a cena insieme, di vedersi spesso. Le reciproche incomprensioni si appianavano più rapidamente, anche se non è mai mancato chi soffiasse sul fuoco. Fossi un responsabile del Club Italia cercherei di ricucire i rapporti fra giocatori e stampa, nell’interesse generale. Ma quando a suo tempo l’ho fatto presente ad un alto dirigente, ho capito che non lo considerava un passo importante.
Non è colpa vostra che siete i migliori d’Italia, quindi già molto più bravi di tantissimi, se non vincete di più. Non è facile arrivare dove siete arrivati voi. Lo sappiamo noi, la sa la gente, lo sanno ancor meglio quelli che ci hanno provato e non ci sono riusciti.
Non è colpa vostra nemmeno se giocatori di altri Paesi ottengono risultati migliori.
Ma non è colpa neppur di noi giornalisti, inviati agli Slam dalle nostre testate giornalistiche per stendere anche bilanci comparati.
I lettori non si spiegano facilmente come mai in altri sport gli atleti italiani eccellono e nel tennis invece no.
Una volta Alberto Tomba sedeva accanto a me. Seguiva la finale junior di Andrea Gaudenzi con Enqvist al Roland Garros. Albertone trasalì quando io gli dissi: “Speriamo che un giorno Andrea riesca a salire fra i primi 20 delle classifiche mondiali…”.
“Primi 20 soltanto? Ma sarebbe un disastro! _ replicò e proseguì _ Nel tennis sento dire che arrivare fra i primi 100 è un traguardo…Ma se io fossi stato lo sciatore n.100 del mondo mi sarebbe venuta una depressione cronica e avrei smesso di sciare! Ok il tennis è praticato da molte più nazioni, molta più gente, ma insomma via…diventare il n.100 non può essere così difficile. E negli altri sport allora?”
Forse Tomba, estroverso guascone, esagerava.
Ma non esagero io, invece, quando dico che è una storia che si ripete ad ogni Slam, purtroppo, quella che i giornalisti _ chi più chi meno _ sarebbero più o meno sadicamente contenti delle vostre sconfitte. Che alcuni, addirittura, vi farebbero il tifo contro, soltanto per il gusto (?) di poter parlar male di voi…Saremmo gelosi dei vostri successi di fama e di soldi o frustrati per non aver colto gli stessi risultati da ex atleti
Tesi mostruosamente assurde.
Provate ad immaginare che cosa significhi per un giornalista scrivere di uno sport che va in prima pagina per le vittorie dei suoi atleti anziché nelle “brevi” per le sconfitte. Quanto sia più facile essere inviato a seguire una gara di un Valentino Rossi, di una Ferrari, di un calcio o un volley campione del mondo, piuttosto che in Australia per assistere ad una debacle di 10 giocatori che perdono nei primi due turni.
Al venerdì della prima settimana qui non c’era più un italiano in gara. 23 Paesi invece erano ancora rappresentati.
Il tennis deve conquistarsi, con i gomiti, lo spazio fra le 40 discipline sportive cui il calcio lascia qualche soffio di respiro nelle mezze pagine riservate alle “varie”.
La felice eccezione l’abbiamo vissuta quest’anno quando Filippo Volandri ha battuto Gasquet, Federer e Berdych a Roma. I più felici per aver “sforato” nelle pagine più nobili dei giornali, nelle prime notizie dei tg, eravamo proprio noi vituperati giornalisti di tennis…che pure, a differenza dello stesso Volandri, del suo coach, del suo manager, dei suoi sponsor, non avevamo guadagnato mezzo euro dai suoi exploit. Solo attenzione, finalmente, solo considerazione..
Concetti, questi, espressi mille volte. Eppure non passa Slam senza che io oda le stesse recriminazioni, che io non riceva un messaggino telefonico da qualche coach che non si è dato neppure la briga di leggermi ma ha sentito dire che avrei scritto questo e quest’altro…Non so perché ma i “seminazizzania” non mancano mai. Fra i cortigiani dei giocatori ce ne sono sempre stati.
Eppure un coach che non cito per rispetto della sua privacy mi ha scritto qui in Australia: “Perchè ci hai attaccato così pesantemente?” e anche “Perché non ti informi meglio?” .
Chi scrive non può farlo in modo asettico come in un lancio di agenzia, se non si vuol far morire il lettore dagli sbadigli.
Una frase di Rino Tommasi tempo fa ha irritato tantissimi. L’ha pronunciata, nel contesto di uno di quei soliti paragoni fatti con altri Paesi più fortunati: “ “La Francia ha Gasquet e noi abbiamo Fognini!”. Non l’avesse mai detto!
Indignazione, accuse di crudeltà preconcetta, di anti-italianismo.
Capisco che sulle prime a casa Fognini possa non aver fatto piacere. Però i Fognini sono intelligenti. E per primi avranno capito che quella è la verità. Cruda ma la verità. Segnalarla è un dovere del cronista, non un vezzo.
Idem se la Francia che porta 29 giocatori all’Australian Open e noi 11, che sono tanti e anche questo va rilevato anche numeri di retroguardia non danno la soddisfazione di un top-ten. Ma le aspettative francesi su Gasquet, dacchè aveva 9 anni, e italiane su Fognini, dacchè era n.1 junior, erano purtroppo realmente diverse. E ciò senza nulla togliere a Fognini, bravissimo ragazzo, con un padre appassionatissimo e apprezzatissimo che ha investito tanto pur di aiutarlo al meglio.
Nessuno, nemmeno Tommasi, vuol mancare di rispetto a Fabio che, anche se è il n.94 e il suo coetaneo d’Oltralpe è invece n.8 , è pur sempre il migliore dei nostri giovani, quello che ha lavorato meglio e ottenuto i migliori risultati.
Mi rendo conto che a volte un’osservazione vera possa apparire malevola. Ma si deve avere la maturità per capire che quell’osservazione non sottintende necessariamente _ anzi! _ pregiudizi, malanimo, tantomeno malafede.
Smettete, per favore, di attribuire sempre cattive intenzioni a chi non vi copre di elogi. Noi abbiamo l’obbligo morale di informare l’opinione pubblica sui motivi (presunti, presumibili) per cui nel tennis non siamo vincenti come in altri sport.
Nessuno è perfetto, quindi certo non lo siamo nemmeno noi i giornalisti. Alcuni saranno più teneri, altri meno, alcuni scriveranno meglio (in tutti i sensi), altri peggio, ma ritenere insistentemente che alcuni lo facciano in malafede, o per partito preso, non solo è falso, non solo significa non conoscerli, ma significa contribuire a creare attorno a voi giocatori un sistema debole, nocivo per primo a voi stessi, meno sereno. Così vivete peggio la vostra vita agonistica, vi crea inconsciamente alibi controproducenti: “quello porta male, quell’altro spera che io perda”… “Ecco gli avvoltoi!” alluse apertamente, e scioccamente, una volta Paolino Canè a Prato durante un match di Davis.
Alla fine questo atteggiamento vittimistico, alimentato talvolta anche dalla politica _ “Quello ce l’ha con la federazione, quindi anche con voi!” Ma chi l’ha detto? _ non favorisce nemmeno la vostra crescita mentale ed agonistica. E direi anche culturale. Una mentalità sbagliata si traduce, alla fine, in uomini e donne meno maturi, meno forti, meno in grado di reagire alle vere avversità della vita e dello sport. Quelle avversità, credetemi, non sono nascoste nella penna di un giornalista. Cercate di ricordarvelo.
un abbraccio e forza che se vincete di più i primi ad essere contenti siamo noi
Ubaldo Scanagatta

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76 Commenti a “Lettera aperta ai tennisi italiani.
Non ce l’abbiamo con voi!
(nei commenti replica Fit-Baccini)”

  1. anto scrive:

    Bellissimo articolo. L’unica cosa che mi sento di dirti è questa: CHAPEAU!

  2. tilden scrive:

    Ubaldo sottoscrivo tutto pero’ non mi piace che non ci sia il nome del coach. Più coraggio!

  3. Matteo B scrive:

    Bellissima lettera che mi trova pienamente d’accordo. Ti consiglio Ubaldo di “postarla” nel blog della Fit, aiuterebbe il dialogo e verrebbe apprezzata!

    Forza tennisti italiani e speriamo che comiciado la stagione sul rosso ci sia u exploit di fognini e delgli altri!

  4. stefano grazia scrive:

    In altra area del blog scrivevo di non sentire la necessita’ di una Lettera Aperta ai Tennisti Italiani e che soprattutto probabilmente non la sentivano loro perche’ loro non giocano per i tifosi ultras italiani ma,come e’ giusto, per se stessi e come e’ giusto essendo professionisti per il prize money… La ricoipierei ma non essendo ancora stata pubblicata non riesco a recuperarla…Faccio pero’ subito ammenda perche’ mi era completamente sfuggito il senso dell’Articolo di Ubaldo (ovvio,non avendolo ancora letto) e che invece sottoscrivo (pur non rinnegando il senso del mio post in cui,citando De Andre’, mi azzardavo perfino a un paragone fra campanilismo e ‘perche’ non posso andare in paradiso se sono nato in cina o in un paese musulmano’ degno di essere spernacchiato nei secoli). Quindi la presente e’ solo per dire che come il protagonista del bellissimo libro di Diego De Silva,e di cui vi consiglio la lettura: ‘ Non avevo capito niente’ .

  5. marco scrive:

    Mi sembra che la stampa si limiti soltanto a registrare i risultati (spesso deludenti) dei nostri…Più che le polemiche,sarebbe opportuno prima farsi un bell’esame di coscienza,magari prendendo spunto da giocatori di altre nazioni,poi andare a lavorare duro…oppure si è in cerca di alibi comodi? Ci si domanda il perchè nelle altre nazioni,vedi la Spagna,la Russia,la Serbia,la Croazia ed in generale nei Paesi dell’Est,nascano giocatori dal talento uguale o inferiore ed a giro molti di questi diventano top ten,ed i nostri,fuori dalla amata terra rossa che combinano? La colpa non è di nessuno,forse,ma non posso credere che con Piatti,Sartori,Castellani,Furlan non si riesca ad ottenere un o una top ten!!! Oppure si vuole sostenere che Davidenko,Ferrer o la Kuznetsova siano dei fenomeni? Non sarà che,forse sempre forse,hanno la fame di vittorie negli occhi che i nostri….

  6. Marco Lombardo scrive:

    Per quel che vale sottoscrivo parola per parola. Provate voi ad andare in riunione col direttore e proporgli un pezzo di tennis… Certo: se si sventolano belle ragazze o storie particolari il gioco è fatto, ma se si dice solamente “oggi cominciano gli Australian Open” il risultato è uno sguardo interrogativo del tipo: “Già, ma i tennisti italiani non fanno tutti schifo?”. Che non è vero, ovviamente, ma per il grande pubblico (quello che non vive di tennis come noi, intendo) e per - giustamente - i direttori lo sport tira quando si vince. Un tennista numero 30 o 40 del mondo non è notizia e non lo è neppure, come scrive spesso qualcuno sul suo blog, il numero decuplicato - ma che dico, centuplicato - degli iscritti alla federazione. L’interesse del grande pubblico (e dei direttori) lo fanno le vittorie, lo fa il personaggio. Nel nostro tennis purtroppo questo non c’è: ci sono ottimi professionisti che sudano e lavorano per arrivare in alto ma che di più non possono fare. E, considerati i numeri che cita Ubaldo, dire che qualcosa non va non è un insulto per nessuno, ma una (triste) realtà. Pensate che come inviato non mi sarebbe piaciuto andare a Melbourne per raccontare un torneo così fantastico? E pensate che da responsabile della redazione sportiva non mi piacerebbe inondare le pagine di tennis? Ma non si può fare. Si potrebbe invece davvero cominciare a costruire un rapporto migliore tra giocatori, dirigenti e stampa, nell’interesse del nostro tennis appunto. Ma quando una federazione risponde alle critiche con gli insulti si capisce che più che un impresa il tutto diventa un miracolo. E non ci si stupisce se i giocatori diventano permalosi.

  7. massimo scrive:

    Concordo con quanto scritto nell’articolo. Vorrei solo aggiungere a questo che a me pare che in Italia ci sia voglia di tennis, che ci sia interesse, più di qualche anno fa. Manca giusto un giocatore che faccia da richiamo.
    E chissà che se e quando ci sarà un top player anche la televisione darà maggiore spazio al tennis.
    Con questa storia che gli slam li fa Eurosport diventa veramente un po’ frustrante seguirli, dopo aver pagato un abbonamento e sapendo come li seguirebbe sky-sport.
    Ho provato a lamentarmi con sky (come ha suggerito in passato Rino Tommasi) ma per ora non ce l’ho fatta. E’ un labirinto iscriversi al sito per poter scrivere una mail. Sarà per quello che ci sono poche lamentele… ?

  8. anto scrive:

    X Matteo B come sei ingenuo, tu davvero credi che se Ubaldo dovesse postare il suo corsivo nel blog della fit, glielo pubblichino…….non ci credo! Comunque riflettendo su quello che ha scritto Ubaldo, devo dire che il ns Ubaldone non guarda in faccia a nessuno, non so quanti giornalisti avrebbero fatto la stessa cosa, d’altronde quando uno non ha padroni ed è un cane sciolto, è libero di scrivere senza nessun condizionamento, d’altronde il trend è tutto a favore di Scanagatta ed il sito è una cassa di risonanza incredibile.

  9. Luigi Ansaloni scrive:

    Onestamente non capisco cosa si possa pretendere e sperare da gente che si atteggia a fuoriclasse della racchetta quando non lo è nemmeno lontanamente. Cosa dovrebbe fare un giornalista? Scrivere cavolate? Sostenere ciecamente verità insostenibili? Veramente, rimango sempre più allibito. Abbiamo il nostro tennista numero 1 beccato e squalificato per scommesse (n un podio tristemente tutto azzurro poi), il nostro numero due che perde al primo turno, gli altri che se ne vanno a casa dopo due partite, le nostre giovani speranze (Boletti e Fognini) che vengono umiliati anche da gente più “green” di loro. E a tutto questo dovremmo dire “Ma quanto siete bravi ma quando siete sfortunati andrà meglio la prossima volta?”. Volandri quano ha fatto quel gran torneo a Roma, ha avuto tutto il sostegno della stampa, del pubblico e titoloni in prima pagina. La lettera di Ubaldo è fin troppo, le spiegazioni servono a ben poco. Vinci e giochi bene? Bravo. Perdi e giochi male? Non va. Punto.

  10. anto scrive:

    Dall’Australia giungono voci di una pesantissima squalifica per l’aretino Luzzi, si parla di un anno di stop, Fonte blog di Vittorio Campanile. Di male in peggio………pS Ubaldo non sai niente di questa faccenda? Ciao grazie

  11. Nicola scrive:

    Parole sante.
    Molti di coloro che potrebbero fare qualcosa, invece di inviperirsi, dovrebbero capire che Scanagatta non se la prende per quello che c’è (i tennisti azzurri), ma per quello che NON c’è (i campioni azzurri).
    E’ vero che purtroppo in questo paese il calcio monopolizza tutto: denaro ed interesse, e questo non facilita le cose…
    Il tennis in Italia è uno sport d’élite, diciamolo chiaramente, e non è facile trovare un futuro campione se il bacino d’utenza è limitato ai bambini dal papà benestante che può permettersi di pagargli le lezioni…perchè così è, ragazzi. Il tennis in Italia costa, e costa troppo perchè possa nascere una bera e propria passione nazionale per questo sport.
    Vi dico: io sono docente di italiano, e all’ora guadagno meno di un maestro di tennis (e io non credo di essere sottopagato, beninteso, la polemica non è in questo senso).

    PS: Aggiungiamoci che le squalifiche di cui si ha notizia in questi giorni non aiutano a sollevare lo “status” della nostra amata “pallacorda”…

  12. luca scrive:

    E’ inutile questa lettera…..gli italiani sono troppo pigri e scarsi per arrivare nei pirmi 20!!!Come vedono un gruzzoletto di soldi si fermano lì e basta!!!I giornalisti scrivono la pura verità, e che gli italiani siano molto pigri e che facciano letteralmente schifo se ne sono accorti tutti.
    Cosa si dovrebbe scrivere di una nazione che porta all’ Aus. Open 11 giocatori che a malapena arrivano al 2° turno??Cose brutte ma vere ed è giusto così secondo me perchè gli italiani sono troppo attaccati alla rendita che hanno sulla terra battuta e di consegenza cosa gliene frega delle altre superfici??Niente, ed è qui il problema perchè oltre a giocare per lo più sulla terra rossa i tennsti italiani per la maggior parte sono pigri più di un ghiro.Lo dimostro con un esempio chiaro:Starace è stato invitato alla prova del cuoco e ha detto che si allena 5 ore il giorno,Nadal e Federer si llenano come minimo 6 ore tutti i giorni.Quindi come sperano gli italiani di non ricevere le critiche per cattivi risultati se si allenano la metà di quel che dovrebbero?? Inutile che si continui a scrivere che serve una rivoluzione nel tennis se c’è la voglia di arrivare si arriva se no no.E noi italiani siamo un popolo pigro mentre gli paesi sono più agguerriti di vittoria a qualsiasi costo in qualunque occasione!!! Punto e basta.

  13. Marco11 scrive:

    Condivido ogni singola parola di Ubaldo Scanagatta anche se trovo deprimente che i giornalisti debbano dare esplicite spiegazioni sul proprio onesto operato ai giocatori,agli allenatori e alla federazione.
    Purtroppo sembra che gran parte di coloro che gravitano nell’ambiente siano privi di onestà intellettuale e non sappiano valutare i fatti in modo obiettivo; ciò si traduce purtroppo in manie di persecuzione e battaglie intestine di giocatori & federazione contro i giornalisti.
    Come se fosse colpa di Tommasi,Scanagatta&co. se dal 1978 un italiano non conquista risultati di rilievo.

    Colgo l’occasione anche per manifestare il mio totale dissenso riguardo il vergognoso accanimento del direttore della comunicazione della fit* verso Rino Tommasi, dato che sul sito federale commenti contrari a quelli desiderati non vengono inseriti dal Censore.
    Non vedo come una federazione che si comporti in modo simile possa godere della simpatia e della stima di giornalisti e appassionati.
    Il movimento non può che risentirne.
    Sarei curioso di sapere in quanti hanno donato il proprio 8 per mille alla fit*.. :D

    *il carattere minuscolo è stato volutamente usato per esprimere la pochezza e il discutibile modus operandi della federazione.

  14. Matteo B scrive:

    @anto

    non sono ingenuo, credo semplicemente che non verrebbe censurato! Non ne vedo i motivi e credo nella buona fede della FIT e nella necessità di lavorare insieme per il tennis italiano! Se te preferisci immaginare e vedere malafede ovunque e fomentare questa sorta di scontro roma-lazio, molto polemico e poco produttivo, be credo che l’attegiamento ingenuo sia il tuo!

    Essendo U.S. in buona fede e animato da una passione per il tennis come noi nello scrivere questa lettera, che non ha toni pesanti e polemici, mai realistici e pacati, credo che la FIT sarebbe propensa ad accettare e ascoltare opinioni degli addetti ai lavori, sempre, ripeto, nei limiti della buona educazione! Se così non fosse, e ne dubito, vorrebbe dire che abbiamo vertici federali inadeguati.

  15. Fabio P. scrive:

    Luca, non è vero che noi italiani siamo un popolo di sportivi pigri !
    Come già scritto, primeggiamo in tantissime altre discipline, sia a livello maschile che femminile, sia di squadra che a livello di singolo.
    Il problema è quasi esclusivamente nel tennis.
    Personalmente non credo alle cifre della FIT riguardo al numero di coloro che EFFETTIVAMENTE giocano a tennis in Italia.
    Secondo me sono molto poche.
    Gli sport piu’ praticati in assoluto restano, dopo naturalmente il calcio, il basket ed il volley.
    Si fanno strada altre discipline come addirittura il rugby e la scherma, che ha comunque un costo superiore alla media.
    Ma questo enorme aumento di bimbi che giocano a tennis io proprio non lo vedo …

  16. Fabio P. scrive:

    Nicola, perchè nella scherma allora abbiamo sempre campioni, uomini e donne, sempre ai massimi livelli ? :-)
    E’ uno sport costoso come e più del tennis ed il numero di praticanti è inferiore.

  17. teo_82 scrive:

    Purtroppo in Italia il tennis non viene inteso come il ciclismo, o la marcia, o lo sci di fondo, cioè uno sport di fatica. Invece lo consideriamo uno sport d’elitè, tipo il biliardo o il golf.

    E’ uno sport dove per emergere devi allenarti tantissimo, viaggiare molto, fare una marea di sacrifici e rinunciare a tante piccole cose.

    Non sono molto d’accordo sul discorso della “fame”. Non mi sembra che la Francia o la Spagna siano dei paesi poveri o sottosviluppati. E’ un fatto di organizzazione del lavoro, di pianificazione degli obiettivi, di investimenti su se stessi.

    In Italia tutto questo purtroppo non c’è, la nostra Federazione non vede al di là del proprio orticello. Ad esempio l’anno scorso hanno fatto giocare a Trevisan tutti i tornei junior possibili ed immaginabili per farlo restare tra i migliori 2-3 giocatori del mondo(risultato perfettamente inutile)per farsi belli fregandosene altamente della sua carriera.

    Ora ci ritroviamo con un ragazzo, che di talento ne ha tanto, che si ritrova n.900 del mondo mentre, facendogli fare subito esperienza a livello pro, poteva secondo me stare 2-300 posti avanti. Invece quest’anno dovrà cominciare un inseguimento non semplice.

  18. Giancarlo Baccini scrive:

    Chiedo ospitalità all’amico Ubaldo - che ha avuto la cortesia di attirare la mia attenzione sul commento di Marco Lombardo, capo dei servizi sportivi del “Giornale” - per replicare direttamente a quest’ultimo.

    Caro Marco,
    non avendo il piacere di conoscerti e non avendo pertanto mai parlato con te proprio non mi riesce di ricostruire quando e come ti avrei insultato. Se l’ho fatto senza rendermene conto ti chiedo, comunque, scusa.
    Personalmente ritengo che la tua passione per il tennis ti faccia sembrare il problema più grande di quello che è. Io che tutti i giorni curo la rassegna stampa federale ti assicuro che lo spazio dedicato al tennis dai giornali è in crescita costante, proprio come tutti gli altri indicatori di cui disponiamo in FIT. Anche il tuo impegno diretto mi sembra stia dando i suoi frutti, perché “Il Giornale”, a mio giudizio, si occupa di tennis in modo esauriente ed adeguato, forte com’è non solo della tradizione (ti prego di portare un saluto all’amico Silvano Tauceri, compagno di tante scorribande…) ma anche di una firma elegante e prestigiosa come quella di Lea Pericoli.
    Per quanto riguarda i problemi che spieghi di avere con il tuo direttore… beh, posso soltanto dirti che quando facevo il tuo mestiere per “Il Messaggero” eravamo noi della redazione sportiva a indicare quali argomenti meritavano di essere sviluppati sulle nostre pagine. E che non appena mi capitò, dopo vent’anni, di entrare in conflitto strategico con uno dei cinque direttori con cui ebbi a lavorare in quel giornale non esitai neppure un minuto a dare le dimissioni.
    Spero di conoscerti presto di persona. Perché non vieni a Napoli a vedere Italia-Spagna di Fed Cup? In bocca al lupo e buon lavoro!
    Giancarlo Baccini
    Direttore della Comunicazione FIT

  19. Nicola scrive:

    per Fabio P.

    Bella domanda…cui, confesso, mi trovo un po’ spiazzato.
    Ignoro le dinamiche organizzative della scherma, posso solo ipotizzare…
    E allora ipotizzo: a mio parere è perchè essa è sport “di nicchia” anche negli altri paesi.
    Insomma, il livello competitivo medio, cioè il “tasso di bravura” necessario per eccellere a livello internazionale (lasciamo da parte fenomeni come la Vezzali che sono casi a parte, miracoli di passione e sacrificio; intendo “eccellere”, non “strabiliare”) è minore rispetto al tennis.

    Può essere?

  20. GIANCARLO BACCINI scrive:

    Ecco la risposta di GIANCARLO BACCINI alla lettera aperta ai giocatori inviata da Ubaldo

    Se non conoscessi Ubaldo fin da quando era poco più di un ragazzino, e non sapessi bene quanta disinteressata passione per il tennis nutre, quella lettera mi sembrerebbe la classica “excusatio non petita, accusatio manifesta”. Anche perché in occasione delle mie frequentazioni con le migliori giocatrici e i migliori giocatori italiani non ho mai sentito nessuno lanciare le accuse indiscriminate di cui egli riferisce.
    Ma se metterei la mano sul fuoco sul fatto che la coscienza di Ubaldo è immacolata, altrettanto non posso dire sul conto di quella di alcuni suoi colleghi. Dunque non me la sento di escludere che qualche giocatrice e qualche giocatore nutrano per loro una più che giustificata diffidenza. Il punto è che fra i giornalisti italiani che seguono il tennis ce ne sono alcuni che non si limitano – come Ubaldo, come Clerici e come la maggior parte degli altri - a fare i giornalisti e basta. C’è anche chi approfitta dello spazio che gli viene concesso dai rispettivi giornali per perseguire altri interessi e altri obiettivi.
    Pensate a Tommasi, che si è addirittura candidato a diventare presidente della FIT!… Quanto può essere obiettivo uno che ha tutto l’interesse a dimostrare che le cose vanno male? E infatti eccolo cambiare di volta in volta il sistema con cui calcola l’entità del presunto “disastro italiano” per non dover ammettere, tramite il confronto fra cifre omogenee, che le cose stanno migliorando.
    Pensate a Daniele Azzolini e a Stefano Semeraro, rispettivamente direttore e condirettore del giornale edito da Adriano Panatta, che lo fondò nel 2004 per tirare la volata elettorale delle sue marionette!… Vi sembra gente che può essere libera di dire cose diverse da quelle che convengono al loro padrone? E infatti sui quotidiani che danno loro ospitalità – probabilmente ignari di questo scandaloso conflitto di interessi – si sprecano i titoli che terroristicamente dipingono una realtà opposta a quella reale (“Il tennis affonda”, “Il tennis italiano a pezzi”, eccetera eccetera).
    Pensate a un Lorenzo Cazzaniga il quale, oltre che pure lui condirettore dello stesso giornale di Panatta, è socio di aziende di comunicazione e di management sportivo che nutrono interessi commerciali in vari campi del tennis giocato. Interessi legittimi, intendiamoci, ma talvolta contrastanti con quelli dei giocatori o, magari, della stessa FIT.
    Poiché quando scrivono sui quotidiani questi signori si guardano bene dall’informare con onestà e trasparenza i lettori degli interessi particolari di cui sono portatori, siamo di fronte a casi di clamorosa violazione della deontologia professionale che meriterebbero ben altri interventi che non queste poche righe o, come racconta Ubaldo, qualche sms di protesta… Per cui sono d’accordo col mio vecchio amico nell’auspicare un clima più disteso, ma non me la sento certo di condannare coloro che, giocatrici e giocatori in testa, ritengono che il disarmo non possa e non debba essere unilaterale.

  21. pibla scrive:

    Se riparliamo della sciagurata programmazione di Trevisan dell’anno scorso ripiombo nello stato depressivo in cui mi hanno lasciato gli Aus Open giocati dai nostri…….comunque speriamo che invece Matteo non ci pensi e faccia vedere a tutti quello che vale, ciò non toglie che l’anno scorso abbiano clamorosamente toppato, ma speriamo che nulla sia perduto o compromesso….

  22. Roberto Commentucci scrive:

    A Fabio P. vorrei rispondere che nella scherma la base di praticanti a livello mondiale è molto ma molto più esigua che non nel tennis, e quindi c’è infinitamente meno concorrenza ed è perciò più facile emergere. Senza contare che si tratta di uno sport nel quale il nostro paese vanta grandissime tradizioni, una eccellente scuola e ottimi tecnici, tutte cose che nel tennis ci dobbiamo ancora costruire, almeno ai massimi livelli.
    A proposito della bella lettera di Ubaldo, ho visto con molta soddisfazione che la Fit, saggiamente, ha accettato l’invito a pubblicarla, sul blog del Responsabile della Comunicazione Esterna, Giancarlo Baccini. Ritengo infatti che i contenuti della lettera siano condivisibili anche dalla Federazione.
    Le polemiche sterili, in mancanza di risultati di rilievo, finiscono per sembrare delle guerre fra poveri, e sicuramente non giovano all’immagine del movimento, che la Federazione deve invece promuovere. E quindi la Fit stessa dovrebbe avere interesse ad un buon rapporto fra giocatori, tecnici e stampa, nel rispetto dei reciproci ruoli.
    Volevo poi dire una cosa sulla vicenda del coach italiano che lamenta di essere stato trattato ingiustamente da questo blog, e che sostiene che ci si dovrebbe informare meglio prima di parlare. Modestamente, credo che le cose stiano in questi termini.
    Nell’esercitare il loro diritto di critica, i giornalisti si trovano in una posizione particolare. Si devono basare su ciò che vedono sul campo, sulle notizie che raccolgono nell’ambiente, sui contenuti delle interviste, insomma sull’informazione pubblicamente disponibile; o in aggiunta, su quella che sono venuti faticosamente raccogliendo. E’ evidente che il coach sarà sempre più informato del giornalista sulle condizioni del proprio giocatore, sui suoi punti di forza e di debolezza, sulle reali cause di una sconfitta o sugli ingredienti di una vittoria. Ci sta accanto tutti i giorni. Ma d’altro canto, il coach non può invocare questa sua maggiore disponibilità di informazioni rispetto alla stampa per rifiutare qualsiasi critica gli venga mossa, per dire, che ne sapete voi, informatevi prima di parlare. Perché altrimenti si scade nell’autoreferenzialità, e ogni comportamento diventerebbe giustificabile, e nessuno commettebbe più errori, e allora il diritto di critica stesso andrebbe a farsi benedire. La stampa sarebbe composta solo da cortigiani e incensatori, privi di credibilità. E non vi sarebbe nemmeno più lo stimolo a migliorare, ma solo il malcontento degli appassionati,
    Quindi, questo rapporto dovrebbe essere improntato ad una serena dialettica e le critiche, se costruttive ed educate, dovrebbero essere accettate. Il coach di un giocatore famoso, in quanto personaggio pubblico, ha la responsabilità di rispondere del suo operato non solo al giocatore stesso, ma anche ai fan, agli appassionati (che pagano biglietti e abbonamenti tv, finanziando in ultima analisi tutto il movimento tennistico) e all’opinione pubblica in generale. Il coach, può anche scegliere di risponder ealle critiche ricevute rendendo pubbliche quelle cose che ritiene il giornalista abbia ignorato (e che se le avesse sapute non lo avrebbe criticato) e in questo modo contribuirebbe a far crescere tutto l’ambiente, che vivrebbe più sereno e consapevole.
    Ma racchiudersi in uno splendido isolamento, dicendo, ma che ne sanno questi, che non ci capiscono nulla, non sono buoni a nulla e sanno solo criticare, beh, credo che non giovi a nessuno. Neppure all’immagine del coach.

  23. pibla scrive:

    Sì certo, la lettera di Ubaldo l’hanno pubblicata sul sito FIT, però con la censura!!!! Hanno tolto giusto un pezzettino a caso!!! Censurato anche tu Ubaldo!!!
    Se non stessi già piangendo, morirei dal ridere…..

  24. Marco Lombardo scrive:

    Il Direttore della Comunicazione Giancarlo Baccini mi fa l’onore di ripondere a un mio intervento su questo sito: rispondo volentieri scusandomi (anche con Ubaldo) se tedierò qualcuno

    Gentile Giancarlo
    abbiamo il piacere di conoscerci ma mi rendo conto che tu non te lo possa ricordare. Sono venuto infatti come inviato del Giornale all’incontro di Coppa Davis Italia-Spagna a Torre del Greco, ma in effetti non mi sembravi preoccupato di sapere chi fosse il giornalista con cui hai scambiato qualche breve frase, né io ho la tendenza a invadere la privacy altrui e a farmi conoscere a tutti i costi. Avrei dovuto farlo? Forse, ma non ero io il padrone di casa. Comunque, ripartiamo pure da zero e in attesa di conoscerci ufficialmente (ti ringrazio del cortese invito ma purtroppo la mia attuale vita di caporedattore mi impedirà di essere a Napoli) volevo chiarirti che non ho mai scritto di essere stato insultato da te. Mi riferivo invece alla tua frequente attitudine al dileggio nei confronti di Rhino (l’hai scritto tu) Tommasi, collega con il quale si può anche non essere d’accordo (e anch’io a volte non lo sono) ma che è comunque riconosciuto - non solo da me o da noi due, ma dal resto degli appassionati italiani e non - come voce più che autorevole. Essere in disaccordo e avere magari anche qualche bega privata da risolvere non giustifica, appunto, l’insulto. Ma purtroppo vedo che la linea federale del non prevede questa via di mezzo.
    Tralascio, per evitare di annoiare troppo, di risponderti riguardo alla parte in cui mi dai lezioni di comportamento con il mio direttore: come hai detto giustamente scritto tu, il tennis sul Messaggero di allora aveva ampio spazio e di sicuro te ne va a merito, anche se forse erano altri tempi e c’erano altri tennisti. Comunque prendo a cuore i tuoi suggerimenti, ti ringrazio dei complimenti, ti saluto Lea (che comunque, sono sicuro, vedrai a Napoli) e Silvano. Spero di vederti presto di persona e ti faccio anch’io il mio augurio di bun lavoro. Di questi tempi non manca di certo.
    Marco Lombardo

  25. Marco Lombardo scrive:

    Mi scuso del paio di refusi che trovate sopra e aggiungo brevemente

    Caro Giancarlo
    mi permetto anch’io di darti un suggerimento. Fare la classifica dei giornalisti buoni e di quelli cattivi non aiuta certo la comunicazione. A presto
    Marco Lombardo

  26. luca scrive:

    @ UBS
    Off topic
    C’è un altro Luca !!!!
    Beh, non mi sento di contraddire le affermazioni del mio omonimo

  27. Giancarlo Baccini scrive:

    Chiedo ancora scusa a Ubaldo, ma leggendo il commento di “pibla” trovo un’accusa ingiustamente infamante. Io non ho censurato proprio un bel niente! Ho fatto “copia e incolla” della email che mi hai mandato tu. Se quanto è uscito sul blog della FIT è diverso da ciò che hai pubblicato su questo blog non è colpa mia.

  28. tonitri scrive:

    Ma questo Giancarlo Baccini mi ricorda un politico presidente di una squadra di calcio , esilaranti tutti e 2 ma almeno l’altro è un vincente questo è solo comico!!

    Tommasi/Baccini 6-0/6-0

  29. pibla scrive:

    Beh, fate voi, tra la lettera pubblicata qui sul blog di Ubaldo e quella pubblicata sul sito della Federazione c’è una frase di differenza….magari toglierla sarà stata una delicatezza di Ubaldo….che ci posso fare se mi sono preso la briga di leggerle tutte e due ed ho notato la differenza.
    Mi è venuto spontaneo pensare ad un altro caso di censura, dato che io stesso sono stato censurato quando qualche tempo fa avevo educatamente posto alcune domande sul “blog” della Federazione, domande riguardanti la situazione di Tirrenia, con riferimento all’abbandono di Brandi, a quello di Lopez in rapporto al “presunto” arrivo di Fabbiano (che poi sappiamo che non è mai avvenuto), al fatto che le ragazze non si allenassero più là, alla situazione della Oprandi per sapere se la Federazione le stesse in qualche modo dando una mano e se sì come…etc…etc…
    Domande che non sono mai state nemmeno pubblicate, così come mi risulta non siano state pubblicate alcune osservazioni di Gudpis e anche di altri appassionati, perciò il fatto che mancasse quella frase non mi pareva che costituisse una cosa così diversa dal solito….

  30. Massimo scrive:

    L’AUTOGOL DI BACCINI

    Scrive Baccini: “Pensate a Daniele Azzolini e a Stefano Semeraro…..Vi sembra gente che può essere libera di dire cose diverse da quelle che convengono al loro padrone?”

    Non le pare che questa domanda possa essere a maggior ragione rivolta a lei? Sarei curioso di conoscere una sua risposta.

  31. Margherita scrive:

    sto cercando di leggere tutti i posts che questa lettera ha suscitato. mi trovo completamente d’accordo con Ubaldo e condivido molti dei pensieri di Tommasi sull’argomento. però le colpe non sono mai da una parte sola, dice un famoso proverbio. francamente non so che dire. l’unica cosa che mi viene da dire è che speriamo che questa sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso in senso positivo. e che spinga quindi giornalisti, tennisti, e federazione se non a un immediato ravvicinamento almeno al dialogo su un piano costruttivo e pulito.
    in bocca al lupo!

  32. Roberto Commentucci scrive:

    Purtroppo mi tocca spargere del sale sulle ferite del nostro movimento tennistico.

    Matteo Trevisan non inizia bene la stagione. Nel pomeriggio di oggi non è riuscito a superare le qualificazioni del future da 10.000 dollari Germany 3. Il toscano è stato sconfitto nel turno decisivo dal montenegrino Daniel Danilovic, n. 1079 Atp.

    Vorrei cogliere l’occasione per chiedere al dottor Baccini quando è previsto l’arrivo a Tirrenia di Eduardo Infantino, lo stimato coach argentino che seguirà Matteo per conto della Federazione.
    Grazie.

  33. fulvio scrive:

    quello che stai dicendo Roberto mi rattrista molto,TRevisan decantato da tutti come il salvatore della patria (persino Ubaldo si è sbilanciato) perde al 3° turno di quali in un misero 10.000$ è preoccupante ,se si pensa che la sconfitta arriva a 19 anni,età nella quale i suoi pari (buoni) se non perdono nelle quali atp,almeno entrano di diritto nei challenger.forse il troppo giocare junior lo ha distolto dalla realtà pro!!

  34. Giancarlo Baccini scrive:

    Ma caro Massimo, io scrivo di tennis solo sugli organi della FIT, usando la mia qualifica. Non nascondo certo a nessuno che la FIT è il mio datore di lavoro. Sui quotidiani con i quali collaboro scrivo soltanto di Formula 1 e di calcio, certo non di tennis. L’unica volta che ho scritto di tennis sul “Messaggero”, nel 2003, l’ho fatto firmandomi come Direttore della Comunicazione della FIT. Questa è trasparenza.
    I due signori in questione, invece, fanno i dipendenti di Panatta anche quando scrivono sui quotidiani con i quali collaborano, e i loro lettori sono ignari dell’evidente conflitto di interessi. Questa è violazione costante e continuata della deontologia professionale.
    A Roberto Commentucci sono costretto a rispondere che non mi è possibile diffondere su un blog notizie sull’attività federale senza aver prima ricevuto un’informativa dettagliata dai settori interessati. Su Tirrenia e sui programmi del Settore Tecnico si danno giudizi senza conoscere come stanno veramente le cose e a maggior ragione non posso che rimandare alle comunicazioni ufficiali che di volta in volta emettiamo di comune accordo. Dal prossimo numero della rivista federale “SuperTennis” comparirà una rubrica che mensilmente illustrerà le attività del Settore.

  35. max scrive:

    caro baccini, io non ho interessi federali però le posso garantire che il tennis italiano è in crisi profonda (di risultati, ma nello sport contano solo questi quindi…) ma questo nn solo per colpa vostra, nonostante di colpe ne abbiate parecchie. anzi se vuole proprio saperlo penso che i giornalisti abbiano colpe simili alla fit nel senso che a differenza di voi che date i numeri al lotto propinandoci cifre senza alcun interesse, significato ed importanza, loro invece dicono che il tennis italiano è in crisi ma nn ne spiegano il perchè ed anzi continuano a magnificare giocatori tipo federer ed henin che sono i due tennisti + talentuosi (tecnicamnete) del circuito, qualità però che purtroppo al supermercato nn vendono. quello che i giornalisti italiani (e la fit ancor di più) dovrebbero fare è magnificare gente come nadal davydenko ferrer hewitt etc etc perchè questo è il tipo di giocatori che si può si può creare mentre federer ed henin no. e dovrebbero farlo rimarcandone l’impegno massimale profuso e le privazioni a cui sono andati incontro fin da piccoli (insieme alle loro famiglie), INFORMANDO E RENDENDO BEN CHIARO A TUTTI che solo chi sin da bambino si accosterà al tennis consapevole di dover affrontare tutte queste difficoltà e fatiche avrà una chances di sfondare. la prova di quel che dico sono il circuito atp e wta stracolmi di giocatori spagnoli (soprattutto maschi) e russi (soprattutto femmine) nelle prime 20 posizioni del ranking, che certamente nn brillano per tecnica, ma che invece hanno in abbondanza tutte quelle doti che si possono acquisire, a costo però di educazione, sudore, sacrifici, abnegazione, cultura sportiva ed organizzazione, qualità purtroppo di cui il popolo italiano (ovviamente la maggior parte e non tutti) in generale ed il tennis (che quando diventa agonistico è uno sport per RICCHI) in particolare ne conosce a stento il significato. il fatto poi che i giorcatori (o coach) italiani si risentano per quello che leggono sui giornali è un problema tutto loro perchè nella realtà sono lavoratori di successo (immaginate l’imprenditore nr 100 del mondo se si dipera o lamenta perchè è solo il centesimo o si arrabbia perchè in tv parlano solo di bill gates berlusconi e abramovich….e quindi dovrebbero esserne contenti) ma non di grande successo e questo è un dato di fatto.

  36. carolina scrive:

    vi leggo sempre e ora ho per questo argomento sento l’esigenza di dire la mia: a me sinceramente non interessa avere un italiano top ten e non capisco a voi cosa interessa ???, voglio dire ci sono paesi che sono vincenti in alcuni sport e in altri no e allora??? io ho una amica spagnola che scambierebbe nadal e compagnia con la nostra vittoria a mondiali di calcio….io sarei anche d’accordo ma…..non è possibile e allora?? davvero vorreste avere un valentino rossi del tennis??? pensateci bene…..a volte mi capita di vedere le partire di federer sulla televisione svizzera ….be loro lo trattano diciamo cosi “normalmente”, mi chiedo cosa succedere in italia……avete mai sentito le telecronache su italia uno del moto gp???? no grazie, voi dite che così il tennis sarebbe piu popolare e quindi avrebbe piu di visibilita sui massmedia ma io mi chiedo che tipo di popolarita avrebbe secondo voi??? secondo me avrebbe la popolarita del gossip e la cultura del processo del lunedi quindi no grazie. meditate meditate !!!! ciao a tutti

  37. GRISSON scrive:

    siamo alla canna del gas

  38. Carlo.L scrive:

    Il tuo, Carolina, è un punto di vista interessante. Pensa poi se l’ipotetico campionissimo made in Italy, anzichè la signorilità di un Federer, dovesse manifestare quel carattere insopportabile tipico di buona parte dei nostri racchettari presenti e passati.
    Ve lo immaginate un Canè tra i top five? Già credeva di essere Gesù in terra così.

  39. anto scrive:

    Resto basito dell’intervento del dr Baccini. Alla faccia della diplomazia, se fosse vero quello che afferma circa il doppio ruolo ricoperto da Azzolini e Semeraro, effettivamente non ci farebbero una grande figura. Mi auguro che chiariscano la loro posizione, anche perchè la trasparenza è sempre la cosa migliore. La cosa che non mi è piaciuta, è quando Roberto commentucci chiede quando arriverà il coach Infantino (ndr domanda che si fanno in molti) e il dr Baccini risponde stizzito affermando non gli è possibile diffondere su un blog notizie sull’attività federale senza aver prima ricevuto un’informativa dettagliata dai settori interessati. Non lo so, no gli si chiede di svelare il compenso che viene elargito a Lea Pericoli e a Pietrangeli per fare mera presenza durante le manifestazioni di coppa Davis, ma gli si chiede quando l’uomo deputato per i prossimi tre anni a prendere in mano i tre giovani più promettenti di Tirrenia, arriverà. Non credo che sia un segreto di stato. Sarebbe bello che la Fit iniziasse con un operazione simpatia, anche se non si vince, che almeno si sia simpatici….

  40. anto scrive:

    Cara Carolina, non abbiamo bisogno di meditare, ma per fortuna ci sei tu che con il tuo assurdo pensiero ci metti il buon umore!

  41. Pietro scrive:

    Che il tennis italiano, ormai da trent’anni, non goda di buona salute mi pare un dato incontrovertibile, quali che siano i parametri che si voglia considerare. Slam, TMS, Coppa Davis, ranking mondiali, ci dicono tutti che il nostro tennis non è certo ai vertici mondiali. Darne conto e analizzare la situazione è il lavoro che ogni buon giornalista che se ne occupi dovrebbe fare. Tommasi, Scanagatta, Clerici, Azzolini, Semeraro mi pare lo facciano egregiamente. Da Baccini non ho letto critiche e confutazioni di merito, ma solo accuse pretestuose (come quella, udite udite, di essere amici e/o collaboratori dell’ultimo grande campione che l’Italia ha avuto nel tennis).

  42. Nikolik scrive:

    Il 14 gennaio Ubaldo scrive un articolo e, prendendo spunto dai suoi colleghi spagnoli, rileva che ai giornalisti italiani farebbe piacere far tardi, non per Nadal, ma per vedere giocatori italiani, purtroppo, già quasi tutti eliminati.
    Il 15 gennaio c’è un articolo di Tommasi che fa il punto sul deludente bilancio azzurro, con 6 vittorie e 5 sconfitte.
    Il 17 gennaio c’è un articolo di Ubaldo in cui viene già affermato che in 30 anni non c’è mai stato un top ten italiano e che non abbiamo più rappresentanti maschili ancora in gara agli Australian Open.
    Sempre il 17 gennaio c’è un articolo di Tommasi, in cui si rileva che il bilancio degli italiani è di 10 bocciati su 11 e che, in quattro giorni per due turni di gara, i tennisti italiani sono già quasi tutti fuori.
    Il 18 gennaio c’è un articolo di Tommasi in cui viene dato rilievo alla circostanza che restano in gara tennisti di 23 paesi, tranne l’Italia, e che il bilancio degli italiani è di 7 vittorie su 18.
    Il 20 gennaio c’è un articolo di Ubaldo in cui, prendendo spunto dai numerosi derby tra tennisti della stessa nazione, si rileva che quelli tra italiani è possibile vederli solo nei challenger.
    Infine, il 21 gennaio c’è la lettera aperta ai tennisti italiani e, sempre il 21, un altro articolo di Tommasi in cui, nel titolo, viene dato ampio rilievo alla circostanza, peraltro ribadita innumerevoli volte, che sono ancora in gara tennisti di 16 paesi tranne l’Italia.
    Ora, a scanso di equivoci: le notizie devono essere date per forza; la spedizione azzurra agli australian open è stata disastrosa ed estremamente deludente e, ovviamente, i giornalisti devono denunciare il problema; ma, vivaddio, la vita continua, il tennis continua e, dopo aver denunciato la situazione, peraltro più volte, si può anche parlare d’altro, no?
    Che senso ha dire che restano in gara tennisti di 23 paesi e, poi, passato un turno, ripetere che ora i paesi sono 16? Dobbiamo aspettarci che, finiti gli ottavi di finale, venga detto che, all’allineamento dei quarti ci saranno tennisti di tot paesi, esclusa l’Italia? Ancora una volta?
    Questo non vuol dire più documentare un fallimento che è reale, vuol dire soltanto ripetere ossessivamente una notizia.
    Eppure, il torneo sta continuando. Perché, una volta ripetuta la notizia più volte, ed evidenziato il fallimento come giustamente si deve fare, si deve infierire a questo modo?
    Io stesso, in questo stesso blog, come sopra dimostrato, ho letto 8 articoli in una settimana che, più o meno, indiscutibilmente ripetono lo stesso concetto, cioè il disastro del tennis italiano.
    Ma ci sono realmente anche tanti altri argomenti.
    Giustamente Ubaldo ha ripreso noi utenti che molte volte ci ripetiamo e ci attorcigliamo sempre nelle stesse polemiche tra di noi. Ma, mutatis mutandis, non è quello che accade anche adesso, con sempre la solita notizia, ripetuta all’infinito, di quanto va male il tennis italiano, che non si arriva alla seconda settimana, ecc. ecc.? Non è sempre la solita lamentela, la solita polemica anche questa, come tra noi utenti quando si parla di Federer-sì, Federer-no?
    Ripeto: va bene denunciare la situazione, ma veramente c’è bisogno di un articolo al giorno, perchè, come ho mostrato sopra, è quello che sta accadendo?
    Poi, veramente, ecco spiegato quanto riferito da Ubaldo: Ubaldo, nella lettera aperta, ci dice che i tennisti italiani ed i loro coach sono convinti che i giornalisti italiani ce l’abbiano con loro.
    Tanto è vero che Ubaldo è costretto ad affermare, con tanto di punto esclamativo: non ce l’abbiamo con voi!
    Ma a me viene da dire: stando così le cose, con un articolo così al giorno (in media), chissà come potranno aver fatto, i tennisti italiani, ad equivocare…chissà come mai è successo…
    Ma cosa accadrà adesso? Perché gli australian open dureranno ancora una settimana. Sarà ancora così tutti i giorni? Se vince una partita Federer, devo leggere, che ne so, magari l’avessimo noi Federer invece abbiamo tizio? Se vince una polacca una partita, devo leggere, che ne so, anche i polacchi e gli italiani no? Sempre così per una settimana? Ogni cosa che accade, sempre devo aspettarmi un paragone con l’Italia e gli Italiani? Ogni spunto, ogni avvenimento del torneo, sarà sempre buono ed utile per ripetere che il tennis italiano è un disastro?
    Scusate, ma questa è una ossessione.
    Ah, un’ultima cosa, al fine di evitare le solite aggressioni, purtroppo frequenti anche quando si esprimono idee con educazione, come sempre faccio: per me Tommasi è il n. 1 assoluto, come ho più volte detto; sono un grande ammiratore di Scanagatta, che è un grandissimo professionista; Ubaldo e i suoi collaboratori stanno realizzando un grande lavoro, su questo blog.
    Sono solo un lettore, io, che ha scritto quella che pensa sulla questione, aderendo ad un invito che è scritto in calce a tutti gli articoli odierni.

  43. Roberto Commentucci scrive:

    Credo che a questo punto sia interessante per tutti i tifosi italiani sapere, come dichiarato poco fa dallo stesso Matteo Trevisan ad Alessandro Nizegorodcew, sul suo blog http://spaziotennis.sport-blog.it/?p=571 che la collaborazione tra Trevisan ed Infantino è già iniziata e che l’argentino è regolarmente all’angolo di Matteo in Germania.
    Matteo, pur non accampando scuse per la sconfitta, ha dichiarato di essere debilitato da un fortissimo mal di gola.
    Credo che Trevisan meriti un’ampia apertura di credito, questo era solo il primo torneo della stagione e mi pare prematuro iniziare i processi.
    Volevo dire al dottor Baccini due cose.
    Da un lato comprendo la sua posizione: se le procedure interne che anche lui è tenuto a rispettare non gli hanno consentito di darmi una risposta tempestiva, non mi resta che prenderne atto.
    Dall’altro lato, tuttavia, lo invito a riflettere su questa piccola vicenda di oggi: nell’era di internet, le notizie circolano ad una velocità folle, e le procedure di lavoro, e i livelli di responsabilità che governano la strutture di comunicazione esterna, devono essere adeguate, semplificate, rese più snelle e rapide.
    Il mio consiglio, da semplice appassionato che ha a cuore il movimento tennistico italiano, è che le notizie importanti riguardanti il settore tecnico, come questa dell’arrivo di Infantino, che abbiamo appreso per altre vie, vengano tempestivamente pubblicate sul sito internet della FIT, e non sulla rivista federale. Il sito infatti non solo vanta un numero di consultazioni molto superiore alla rivista, ma è anche molto più tempestivo ed efficace nel diffondere l’informazione tra gli appassionati.
    In questo modo, dr. Baccini credo che anche molti dei problemi di disinformazione, che generano critiche magari ingiustificate su Tirrenia e su tuto il settore tecnico, potrebbero essere evitati in partenza.
    Insomma, a mio avviso si stanno facendo anche delle cose buone: date ad esse più trasparenza, apritevi, non nascondetevi, e l’opinione pubblica vi seguirà.
    Un saluto.

  44. luca scrive:

    @ UBS
    Come noiosissimo frequentatore del blog, mi permetto di cogliere l’occasione per sintetizzare il mio punto di vista.
    Penso che le beghe da cortile non diano alcun valore aggiunto in qualsivoglia attività.
    Ritengo condivisibile il punto di vista di Tommasi relativo ai progressi del tennis italiano durante la recente gestione FIT : sono numericamente quantificabili e in base a quali parametri ?
    Baccini ne dia una quantificazione oggettiva, così da confermare o smentire la bontà di eventuali critiche da parte di chicchessia.

  45. andrew scrive:

    …io ci ho messo una trentina d’anni a capirlo…

    ai dirigenti dei circoli di tennis non interessa un bel fico secco del tennis inteso come sport….ciò che un circolo vuole è il possesso e la gestione dei rettangoli di gioco….punto.
    Certo, qualche attività ludico-esibizionistica/esibizionista? bisogna pur farla…

    La Fit se non sbaglio è espressione dei circoli, quindi è giusto che la Fit non si occupi del tennis come sport….

    Occorre quindi che si formino delle ASSOCIAZIONI SPORTIVE ALTERNATIVE al circolo (ormai fallito in quanto gestore dello sport-tennis) che possano far conoscere questo meraviglioso SPORT agli italiani, magari convincendo anche i maestri a non auto-umiliarsi in un circolo…

  46. max scrive:

    carolina la tua amica spagnola farebbe cambio con il ns calcio. perchè mai noi appassionati di tennis nn dovremmo volere il loro tennis? oltretutto avere un idolo x cui tifare ti fa seguire i match con grande interesse e traporto. quando la sharapova arrivò per la prima volta al IV turno di wimbledon a soli 16 anni erano un po’ di anni che nn seguivo il tennis come di solito. già dal primo turno rimasi folgorato dal suo tennis, in più era russa come mia moglie e come mia figlia per metà. in casa dissi subito che da lì a poco sarebbe diventata una campionessa e da quel giorno nn mi persi più un suo match qualsiasi ora fosse, essendo teso come una corda di violino. nella vita mi occupo di scommesse: sarà dipeso dal fatto che credevo ciecamente in lei o per via della sua nazionalità resta il fatto chel’anno successivo quando vinse wimbledon investii uno sproposito sulla sua vittoria data a 20/1. prova immaginare le sensazioni che ho provato, quanto ho pianto. e tu dici cosa ci interessa??? mi vorresti togliere sensazioni del genere?? ogni giorno della mia vita la mattina quando mi sono alzato, l’ho fatto sempre inseguendo un sogno ed un progetto ambizioso qualsiasi attività stessi svolgendo in quel momento. ricorda che solo con la passione e la dedizione si possono raggiungere risultati importanti e queste sono le doti che fanno presa sulle persone che in quel momento si incarnano nel campione e si sentono vincitori con lui. da qui cresce l’interesse, dall’aumento di interesse aumenta la visibilità in tv (e quindi se ti piace il tennis spiegami perchè nn ti dovrebbe interessare se grazie ad un campione di casa si possa seguire + tennis in tv o se i programmi tennistici proposti aumentano di quantità e qualità) dall’aumento di visibità aumentano conoscenza e numero di praticanti e magari un giorno di campioni, di attività inerenti e quindi posti di lavoro…….scusa se è poco!!

  47. max scrive:

    nikolik visto che sono 30 anni che facciamo schifo credo che sia un ATTO DOVUTO quello di martellare tutti i santi gg. vuoi vedere che magari cambia qualcosa????? e poi se la verità fa così male, ci si dia da fare ma nn come al solito a riempirsi le tasche….

  48. Alessandro Nizegorodcew scrive:

    Sono d’accordo con quanto scritto da Ubaldo, ma voglio aggiungere una cosa..

    Ci sono giocatori che, grazie al loro talento e al loro fisico, avrebbero potuto fare molto di più e per mille motivi hanno fallito. In quel caso le critiche sono giuste. Ci sono però giocatori che si fanno un “mazzo così”, magari con un fisico non prettamente da tennista; giocatori che si allenano il doppio degli altri, che viaggiano il doppio degli altri, che si sacrificano, che rinunciano a tante cose, pur di fare il tennista. Non ho problemi a fare nomi, come quelli di Alessio Di Mauro, Francesco Aldi per quanto riguarda il talento, o Flavio Cipolla, che di certo fisicamente non è Tsonga.. questi giocatori secondo me raggiungeranno la loro classifica massima possibile e non potranno mai essere criticati per una sconfitta.

    Detto questo, controfirmo il discorso di Ubaldo

  49. marcos scrive:

    se si parte dall’assunto che chiunque scriva qualcosa di tennis voglia in qualche modo (più o meno manifestamente) portare l’acqua al mulino suo o del suo padrone e si continua mettendo in dubbio la credibilità di tutti perchè tutti, più o meno, subordinati ad altri interessi, allora, su questo spazio, come in altri, in pochi potrebbero scrivere scevri da ogni condizionamento, spinti solo dall’enorme passione che ci accomuna.

    francamente, pur sforzandomi, non riesco a rintracciare negli scritti di molti addetti (giornalisti, tecnici, appassionati et cetera) fini diversi da quelli che esprimono, trattando temi diversi. vi sono interessi di categoria da difendere, questo sì; vi sono interessi editoriali da tenere conto, questo sì. v’è il comune interesse (pare acclarato) a far sì che il movimento trovi sempre maggiore capacità seduttiva, per competere con migliori strumenti nella partita che il tennis si gioca con tutte le altre attività sportive. gli addetti ai lavori, gli appassionati, i giornalisti ed i tennisti compiono ogni sforzo, spesso intrecciando i loro percorsi, al fine di rendere il nostro sport maggiormente accessibile, maggiormente visibile.

    intrecciandosi i percorsi, capita assai spesso che il diritto alla critica degli uni possa disturbare gli altri e viceversa: come tutti sanno, questo succede in ogni settore. il contadino, per esempio, dà volentieri la colpa al commerciante, che accusa il mediatore, per giustificare l’alto prezzo della vendita al dettaglio. c’è chi, con minori sturmenti critici, dà, comunque e sempre, la colpa ai politici, o al governo, o allo stato…e qualcuno, addirittura alla democrazia. pure quando piove, il primo ministro non può sentirsi la coscienza a posto.

    il nostro movimento è costituito sinteticamente da milioni di appassionati, da qualche migliaio di pacifici fanatici, da decine e decine di circoli, da tennisti della domenica, da tennisti professionisti, da maestri mediocri, da coach eccelsi, da qualche preparatore atletico, da qualche medico sportivo, dai giornalisti e dalla federazione. oltre a tutte le loro famiglie, che, nell’ombra, ci sopportano dignitosamente.

    frequentando qualche circolo e qualche sito dedicato al tennis, ho sentito e letto pensieri di altissimo profilo ed ho conosciuto persone di nobilissimo spirito. in pochi altri ambienti ho potuto misurare una così alta percentuale di anime pronte ad ascoltare gli altri, a discutere con gli altri, ad accettare le critiche degli altri. tennisti, giornalisti, appassionati e maestri…la maggiorparte di questi, con maggiori o minori qualità, ha un sogno comune: poter chiacchierare di tennis col falegname, col barista, col commercialista e con l’architetto, esattamente come si chiacchiera sul calcio. non solo per dar sfogo alla propria passione…ma anche perchè nelle regole, nelle forme e nello spirito del tennis v’è molto di ciò che si dovrebbe insegnare ai nostri figli.

    perchè questa nostra passione possa esser dai più condivisa, essendo il nostro (come gli altri) un paese particolarmente attento a ciò che succede nei propri confini, è necessario che ai trionfi di federer ed alle battaglie di nadal si affianchino straordinari risultati di qualche nostro giovane alfiere.

    a mio parere, la federazione, per come è strutturata tecnicamente (non sto giudicando gli uomini, s’intenda!) e per i fondi messi a disposizione, poco può fare per stimolare la crescita di un campione: non sono sufficientemente informato, per poter dare un giudizio completo sull’operato di chi ne detiene il governo. posso dare un giudizio su alcuni comportamenti, ma questi, più o meno criticabili, incidono principalmente sui rapporti tra i vertici e gli atleti, o tra i vertici e gli addetti ai lavori (giornalisti compresi), o tra i vertici e la periferia (circoli); solo secondariamente, credo, incidono sull’efficacia del rovescio in back (se è ancora di moda!) di un nostro davisman. forse, come qualche appassionato scrive, la federazione dovrebbe occupare un ruolo puramente istituzionale, più politico/mediatico, che tecnico/agonistico. forse, come penso io, la federazione dovrebbe tecnicamente strutturarsi in gruppi itineranti, senza sede tecnica fissa, avendo come unico fine quello di monitorare quotidianamente ciò che avviene nei maggiori circoli sparsi per l’italia, previo scrupoloso controllo dei fondi a disposizione.

    io sono del’idea che le critiche degli appassionati e dei giornalisti, quelle rivolte alla federazione ed ai nostri atleti, siano generate solo dal desiderio di rivedere finalmente un panatta in campo. non voglio seguire vicende passate, diatribe sfiancanti, accuse, complotti, rivendicazioni…non voglio partecipare a baruffe di bassa corte e nemmeno assistervi. sarò molto lieto se alcuni dei giornalisti o degli addetti citati in questi commenti preferirà esimersi dal rispondere ad insinuazioni (siano queste supportate o meno) più o meno velate: a mio parere, in taluni casi, è indice di grande intelligenza affidare la propria risposta al silenzio, quando non si ha alcuna ragione per doversi difendere.

    il diritto di critica sostanziata, strumento principe per colui che in buona fede desidera stimolare miglioramenti (magari, sbagliando i suggerimenti), non può subire alcun condizionamento. si affida alla sensibilità di ciascuno il diritto ad esercitarla con educazione e nel rispetto del lavoro altrui: talvolta, tale diritto viene scambiato per arroganza ed indebita intromissione. talvolta, tale diritto viene esercitato con arroganza ed indebita intromissione. è tanto difficile avanzare una giusta critica, quanto per il criticato trovare il modo per evitarla: non sempre, infatti, è facile comprendere i motivi di un insuccesso ed è sempre difficile centrare un successo.

    quando mi pare che le ragioni di una severa critica siano limpidamente oggettive, allora non mi esimo: ho pesantemente criticato, per esempio, il tentativo di de villiers di frantumare l’anima del nostro sport, introducendo i round robin. quando mi pare che la critica, magari sostanziata, rischi di esser mal compresa, se non addirittura accolta come gratuita espressione sarcastica ed offensiva, allora provo ad attenuarne gli effetti: un paio d’anni fa, credo, scrissi una lettera/mail a rino, facendomi tramite del sentimento di molti appassionati, colpiti da alcuni suoi giudizi sui giovani italiani, espressi durante le telecronache.

    criticare aspramente, rispondere alle critiche, provare ad attenuarle o rinvigorirle, non significa per noi necessariamente appartenere a quel padrone, piuttosto che all’altro. l’appassionato di tennis si trasforma in guelfo se ama nadal ed in ghibellino se ama federer…non vi sono altre ragioni per stare da una parte, piuttosto che dall’altra.

    se devo dimenticare le veroniche di adriano perchè attualmente è l’editore di una rivista o dimenticare (o non ascoltare) le cronache di rino perchè un tempo si candidò, allora devo dimenticarmi d’essermi nascosto dietro un cespuglio con quella che mi sembrava la più bella trentanni fa e d’aver giocato il mio primo passante di rovescio con una racchetta di legno: se devo abbandonare le mie passioni ed i miei ricordi perchè oggi le cose sono cambiate, allora è meglio che smetta di amare, è meglio che chiuda col tennis.

  50. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Dopo aver fatto, more solito, le quattro di notte per leggere e moderare commenti, cambiare titoli, sistemare diverse cosette organizzative, sono arrivato al tennis _ e dopo aver visto la Jankovic sorprendere Serena Williams dopo che entrambi i commentatori avevano dato la Williams vincente in due set, nobody is perfect in ogni Paese _ e ho trovato decine e decine di commenti a questa vicenda. Mi riservo di commentarla ancora a mia volta dopo aver letto ancora più commenti e aver ben riflettuto perchè molti sono argomenti assai delicati (che potrebbero perfino condurre a prese di posizioni supportate da azioni legali). Debbo dire che molti sono commenti notevolmente approfonditi, circostanziati, saggi e intelligenti (il che non mi stupisce affatto considerato il livello di chi interviene solitamente in questo blog). Per ora mi limito, quindi, a qualche risposta breve breve; una a Tilden; se tu mi avessi mandato un messaggio personale sul telefonino, ti piacerebbe che io propagassi pubblicamente il tuo nome? Non è reticenza. E’ correttezza. Per questo non ho fatto il nome del coach in questione. L’avessi fatto allora siì che avrebbe avuto ragione di dirmi: ma come ti permetti senza chiedermelo. Un’altra a Pibla: francamente non avendo controllato, neanche ora, quanto ho scritto in rapporto a quanto ha pubblicato Giancarlo Baccini, non ho notato la differenza cui tu accenni, la censura cui alludi. Già che ne parli in due occasioni, e Baccini ti ha anche replicato di non aver censurato nulla, perchè non metti tu questa frase che sarebbe saltata, anzichè spingere tutti (me compreso) a compiere una ricerca che hai già fatto? A ’sto punto sono curioso, ma non al punto da aprire il doppio schermo (non lo so nemmeno fare con certezza!!!, per fare il doppio controllo). Piuttosto qui, in conclusione, vorrei invitare tutti a mantenere il maggior controllo possibile delle vostre opinioni, come nella stragrande maggioranza avete già fatto _ , quindi niente offese o aperti dileggi nei confronti di ciascuno - e ciò , per mantenere il dibattito nei termini più civili possibili. Anche perchè non è sempre possibile “moderare” centinaia di interventi al giorno (anche lunghi come potete constatare) senza che qualcuno con meno fair-play non possa sfuggire a me o a qualcuno dei miei giovani amici moderatori. Solo a Nikolik vorrei spiegare un altro paio di cose: quando io scrivo quel che poi voi leggete non so quel che scrive Rino e viceversa. Di solito lui “posta” prima, e io lascio passare qualche ora perchè non ci si accavalli, ma anche il mio pezzo è scritto (o almeno ho cominciato a scriverlo) in contemporanea. Questo può comportare, inevitabilmente, qualche reiterazione, di argomenti, di concetti, di numeri (anchee se poi ciascuno di noi li svilluppa a suo modo). Devo anche dirti che, ad esempio, avendo fatto io il mio rituale intervento radiofonico s(di ogni sabato e domenica, quasi sempre alle stesse ore…per non dar fastidio al calcio) su Radio Rai 2 alle 14,35 vostre di sabato nella rubrica condotta da Emanuele Dotto, e poi alle 14,15 di Domenica nel pre-Tutto Il Calcio minuto per minuto condotto da Filippo Corsini, avevo deciso domenica di non parlare del bilancio del tennis italiano di cui avevo già parlato sabato, anche perchè avrei dovuto ripetere le stesse cose, ma Filippo Corsini senza preavviso _ niente è mai concordato prima _ mi ha richiesto del tennis italiano etcetera. Così, anche lì, ho giocoforza ripetuto cose molto simili…Aggiungo: quel che io scrivo nelle prime ore del vostro mattino, dopo la vostra notte e la mia giornata australiana, sono le mie prime impressioni di quanto è avvenuto. Ma nel vostro pomeriggio, quasi sera, io devo mandare un articolo ai miei giornali che _ ovviamente _ non possono tenere conto di quanto ho già scritto sul blog. Ecco così che, di nuovo, nello scrivere un articolo ex novo, dovrò ugualmete riprendere alcuni dei concetti già espressi nel blog e, postando poi anche quell’articolo sul blog, certe cose già accennate verranno riprese, talvolta sviluppate, talvolta ampliate, certo un tantino talvolta no.
    Spero che questo chiarimento, oltre a spiegarvi come funziona l’inserimento dei vari articoli qui dall’Australia, vi aiuti a capire anche perchè l’elenco di articoli, di titoli, di argomenti citato _ cortesemente ma anche un po’…mini-provocatoriamente (posso dirlo senza che tu ti offenda?) da Nikolik:_ abbia una sua natural ragion d’essere e non sia assolutamente premeditato con l’obiettivo di accanirsi su qualcuno, meno che meno sui tennisti italiani per i quali _ ripeto, ribadisco con forza per averlo potuto verificare quotidianamente e da anni _ tutti, e dico tutti noi giornalisti, tifiamo con assai maggior intensità di quanto ci venga comunemente attribuita. E ciò a prescindere dall’appartenenza alle varie testate, a prescindere dalle individuali e personali convinzioni politico-federali, a prescindere dal passato di eventuale militanza politico-federale di ciascuno, filo o contro questo o quell’altro.
    Quanto affermo qui _ e cioè, ribadisco per amor di chiarezza, che i giornalisti facciano tutti in blocco il tifo per i tennisti italiani _ è un fatto di cui sono testimone ogni giorno da anni, e non una superficiale presunzione di conoscenza. Questo era il messaggio che volevo far conoscere ai tennisti italinai con la mia lettera aperta, non altri.
    Di presunzioni, invece, continuo a leggerne parecchie.Non giovano a nessuno, soprattutto non giovano alla serenità del tennis italiano cui tutti a parole dicono di voler aspirare. E sarebbe assai preferibile che ciascuno si limitasse a riferire soltanto di fatti assodati, non di presunzioni di conoscenza sul conto di chicchessia, perchè queste ultime sono (starei per dire inevitabilmente…ma invece dovrebbero essere evitabilissime) inquinate da pregiudizi, da vecchie ruggini, da simpatie e antipatie, perfino da battaglie legali in corso o archiviate ma (forse…ecco questa è una presunzione) non dimenticate.
    Mi spiace molto, per concludere qui, che un mio spontaneo invito alla distensione generale, abbia avuto invece come conseguenza una recrudescenza delle posizioni purtroppo _ mi pare di poter dire adesso _ assurdamente apparentemente inconciliabili. Pazienza, non si finisce mai di imparare.

  51. Ubaldo Scanagatta scrive:

    P.S: Evidentemente ci sono due Luca. Non è che uno potrebbe abdicare…e optare per un altro nome? Idem with due Lorenzo, così come c’erano due Roberto (potrei dire che c’è un solo Ubaldo, eh eh eh, fino a che non ne spunterà un altro!). Se possibile evitiamo le omonimie, anche di Marco cre n’è più d’uno…

  52. stefano grazia scrive:

    Per una volta (non e’ l’unica ma e’ rara nonoistante la mia professata stima per lui) mi trovo ad essere d’accordo con Nikolic: in effetti uno potrebbe fare la battuta: eppperfffortuna! Chissa’ se poi vi stavano sulle palle, i tennisti italiani…Ma e’ solo una battuta e ho letto le spiegazioni di Ubaldo e pur comprendendole in effetti l’effetto d’insieme e’ quello esposto da Nikolic e lo dice uno che, come lui, ha sempre difeso a prescindere Tommasi,Clerici e Scanagatta (e Lombardi). In effetti Tommasi negli articoli e Ubs nei titoli (visto che ha ammesso di essere spesso lui l’artefice) potrebbero evitare di rimestare il coltello nella piaga, ma non per pieta’ dei tennisti, semplicemente per pieta’ dei lettori: a volte l’accanimento non paga e anzi ottiene l’effetto contrario: uno potrebbe perfino pensare che il Dr Baccini possa anche aver ragione! E non ce l’ha soprattutto perche’ nel suo blog non pubblica tutti gli interventi…Invece il suo intervento qui sul Blog di Ubs e’ un buon segno e speriamo che continui a leggerci e frequentarci (anzi,colgo l’occasione per invitarlo a leggere Genitori & Figli (record di post, oltre 1500 and still counting!)di cui io sono l’Umile Chairman e Mad Max,che lui gia’ conosce, e’ l’Ariete di Sfondamento).Con la frequentazione ci si impara a conoscersi e ad apprezzarsi e a capire I rispettivi punti di vista. Il dialogo per esempio con persone equilibrate come Roberto commentucci, sempre pronte alla critica costruttiva ma anche al riconoscimento dei meriti e degli sforzi fatti per imboccare la giusta direzione, non potra’ che giovare. E come Roberto ,mi creda Dr Baccini, ce ne sono tanti (anche Pibla,per esempio, e’ cosi’, anche Mad Max,sotto la dura e folle scorza). Comunque scambiarsi punti di vista non puo’ far male. Figuriamoci poi,il mio punto di vista per esempio e’ noto, ai frequentatori del Blog: a me che ci sia un campione italiano o no interessa relativamente poco. Tifo,nello sport e nella vita, indipendentemente dalla nazionalita’ ma scelgo in base ad altri parametri. Puo’ capitare che l’oggetto dei miei desideri sia anche italiano ma e’ un di piu’. E passo a Carolina (e Carlo C): finalmente qualcuno che la pensa come me! E approffitto non richiesto per fare un copia e incolla: non avevo capito niente dei motive alla base della Lettera agli Italiani ma rimango della mia idea, nonostante apprezzi e ammiri Roberto Commentucci anche quando giustamente (e spero affettuosamente) mi bacchetta. So che la maggior parte di voi trovera’ demenziale cio’ che scrivo e spesso ripeto ma almeno Carolina sara’ d’accordo con me. E ha aggiunto un motivo non trascurabile (anche se un po’ snob) all’auspicare che nessun italiano diventi mai numero uno! (Scherzo: lo diventasse Seppi, siamo convinti che rimarrebbe un ragazzo serio e modesto)
    “Credo che tutti si stia ancora ad inseguire l’equivoco di paragonare il tennis al calcio con tutti i risvolti del DOVER tifare per forza il giocatore di casa…Ma tifate il giocatore/trice piu’ bravo,piu’ simpatico,piu’ bello ,con piu’ personalita’ e indipendentemente dal fatto che sia italiano o meno!!! Per questo trovo anche inutile la Lettera agli Italiani…Machissenefrega degli Italiani e soprattutto, e guardate che questo e’ moooolto importante, cosa gliene frega a loro di noi? Loro giocano PER SE STESSI, e per i soldi, come e’ giusto in uno sport individuale e professionistico: dei tifosi, della patria, dell’inno nazionale non gliene puo’ fregar di meno (come per esempio testimonia il caso di Gilardelli nello sci o se vogliamo anche di Noah). In uno sport globale come il tennis essere nati di qua o di las’ da quel confine dovrebbe essere irrilevante. Lo so, l’ho gia’ scritto e mi ripeto e spesso sono stato anche bacchettato soprattutto da Roberto C. il quale ha ovviamente ragione quando scrive che un campione italiano favorirebbe lo sviluppo del tennis in Italia e la trasmissione in chiaro degli eventi e tutta la propaganda mediatica farebbe poi da traino per questo sport ma poi, alla fine, cosa cambierebbe in prospettiva? Che sarebbe piu’ facile per un italiano emergere? E allora? E’ cosi’ importante che sia un italiano invece di un francese,inglese,spagnolo o svizzero? Non e’ il fatto di essere arrogante intellettualoide stronzo snob, ma la frase di roberto ’servirà solo ad acuire il rimpianto di noi tifosi per quel che poteva essere e non è stato’ mi fa pensare (sentite questa e poi spernacchatemi a volonta’!) al problema delle religioni ed al fatto di andare o non andare in paradiso solo per essere nati in europa anziche’ in cina o in arabia… genti diverse venute dall’est dicevan che in fondo era uguale/credevano a un dio diverso da te e non mi hanno fatto del male….
    E vabbe’, dai, l’ho sparata grossa ma mi sentivo ispirato…”

    Infine Marcos (che s’incazza quando lo definisco buonista ma lui non lo e’ solo se si parla di de villiers e Berlusconi) scrive e secondo me magistralmente chiude senza prova d’appello: “il diritto di critica sostanziata, strumento principe per colui che in buona fede desidera stimolare miglioramenti (magari, sbagliando i suggerimenti), non può subire alcun condizionamento”
    Puoi non essere d’accordo ma non puoi chiedere a Tommasi,Clerici e Scanagatta (e altri) di non scrivere quello che pensano. Magari puoi chiedergli di non ripeterlo 25 volte a settimana che ormai lo si e’ capito e nessuno,nemmeno il Dr Baccini,per quanto ci si provi (e’ il suo mestiere,probabilmente non ci crede nemmeno lui ma e’ pagato per questo) puo’ metterlo in dubbio. Che la Spedizione Italiana in Australia non sia stata un gran successo e’ un dato incontrovertibile. Passiamo ad altro che d’altronde credo ben pochi si stiano lamentando: l’Aussie Open, quasi come sempre, e’ bellissimo anche cosi’.
    e a proposito: avete visto Tipsarevic?A vederlo in certe foto, in canotta,tattoo e piercing sembrava un Mr Hyde (nonostante le professioni di Castellani che il suo spirito era un filosofo), poi lo senti parlare e lo vedi contro Federer e sembra un ragioniere, un incrocio fra Nanni Moretti e Peter Seller… Ma poi quello sguardo da folle lo tradisce… Un grande comunque, ecco uno per cui tifare e chisssenefrega se non e’ italiano!

  53. Massimo scrive:

    x Baccini
    Scusi ma che discorso è?
    Pur concordando sulla scarsa correttezza deontologica nel caso di posizioni non chiaramente espresse (cosa tutta da verificare), secondo il suo ragionamento lei può sostenere tutte le tesi che vuole, anche le più partigiane, anche le più estreme, in quanto munito di una sorta di salvacondotto fornito dal suo essere il portavoce FIT, tutti gli altri siccome assimilabili ad altre posizioni non hanno praticamente diritto di replica pena l’essere immediatamente tacciati di malafede.
    Non mi sembra una base sulla quale sviluppare un ragionamento costruttivo.

  54. andrew scrive:

    …Marcos ha scritto magistralmente, appassionatamente e pacatamente ciò che sicuramente la maggior parte pensa…non sempre risulta facile mantenersi sui binari da lui descritti…

    Anch’io vorrei riuscire a non intervenire pesantemente e polemicamente, evitando in tal modo di offendere addetti ai lavori che comunque dedicano tempo ed energie per il tennis (in senso lato).

    Anch’io vorrei poter dialogare civilmente (da genitore, da socio, da giocatore, da appassionato di tennis), sempre ritenendo che in un dialogo si debba essere in due. Purtroppo ogni giorno il Sig. Baccini si incarica di togliere ogni illusione al riguardo.

    Ma senza riferirsi ai “vertici”, solo ieri, tra le altre cose, ho saputo che, in una piccola realtà di provincia (la mia), la partecipazione di un circolo FIT a una specie di circuito di tornei non-FIT promosso da ragazzi appassionati e volontari che cercano di promuovere il tennis in realtà minori, è stata “sconsigliata” dal presidente del comitato regionale, in quanto manifestazione non “omologata” FIT. Subito accontentato. Che tristezza…

    Come StefanoGrazia, anch’io tifo per il tennis a prescindere dalla nazionalità: non è questo il problema. Il problema per gli italiani è che DEVONO iniziare a giocare a tennis in ITALIA e che DOVREBBERO poter trovare vicino a casa delle associazioni sportive tennistiche nelle quali trovare il supporto per coltivare AMBIZIONI AGONISTICHE DI RIUSCITA NEL TENNIS.

    Oggi questo non è francamente possibile.

  55. marcos scrive:

    sei sempre troppo generoso con me, stefano!

    non credo d’aver mai scritto di berlusconi, su questo blog: preferisco occuparmi di tennis! proprio per questo, ho ritenuto opportuno criticare pesantemente de villiers: se avesse continuato con i suoi esperimenti, ora saremmo qui a discutere del rigore dato all’inter!

  56. stefano grazia scrive:

    Bravo Andrew, e’ su questo punto (e qui concordo ancora con Nikolic) che si deve insistere: e’ qui dove deve lavorare la FIT, nel creare le CONDIZIONI MIGLIORI per accedere al tennis (propaganda, disponibilita’ campi, public courts, eliminazione del sistema dei circoli cosiu’ come sono ora-ricettacolo di pensionati giocatori di briscola o burraco e forse piu’ appassionati di calcio che di tennis,etc etc etc) e non tanto sulla creazione del campione…A quello ci pensera’ Mad Max e quelli come lui. Che la Federazione almeno non li intralci. Ma che favorisca la scelta del tennis rispetto ad altri sport, per esempio (ma ci vuole poi tanto a capirlo?) imponendo nei circoli campi gratis per gli Under 14 nelle prime ore del pomeriggio almeno se questi non sono occupati dai soci….
    Ma questo e’ gia’ argomento per Genitori & Figli….(Dr Baccini, ci legga, ci venga a trovare…)

  57. chloe de lissier scrive:

    ognuno cerca di fare i suoi interessi. non credo all’obiettività. non credo perciò al giornalismo oggettivo, come non credo ad alcun tipo di governo, politico o industriale o papale che possa perseguire il bene di tutti. perché non esiste qualcosa che sia bene per tutti.
    il punto nodale dovrebbe essere quello di attenersi ai fatti e pretendere che i nostri avversari in qualsiasi disputa facciano lo stesso. devo dire con rammarico invece che in questa ormai infinita e noiosa polemica tommasi-fit si leggono e si sentono soprattutto giudizi di merito o di valore sulle persone, e si giudicano spesso solo le presunte intenzioni.
    Questo modo di discutere è completamente inutile.

  58. BBF scrive:

    @UBS Se non infastidisco i fans di SuperFederer, opto per il cambio di nome da luca in BBF = Bjorn Borg Forever !!!! Così evito anche ripetitivi interventi noiosi !!!!!

  59. pibla scrive:

    Articolo apparso sul blog di Ubaldo:
    “Prima non si viveva in mondi così separati, il Club Italia da una parte, i giornalisti dall’altra. Capitava di uscire a cena insieme, di vedersi spesso. Le reciproche incomprensioni si appianavano più rapidamente, anche se non è mai mancato chi soffiasse sul fuoco. Fossi un responsabile del Club Italia cercherei di ricucire i rapporti fra giocatori e stampa, nell’interesse generale. Ma quando a suo tempo l’ho fatto presente ad un alto dirigente, ho capito che non lo considerava un passo importante.”
    Articolo apparso sul sito FIT:
    “Prima non si viveva in mondi così separati, il Club Italia da una parte, i giornalisti dall’altra. Capitava di uscire a cena insieme, di vedersi spesso. Le reciproche incomprensioni si appianavano più rapidamente, anche se non è mai mancato chi soffiasse sul fuoco.
    Non è colpa vostra che siete i migliori d’Italia, quindi già molto più bravi di tantissimi, se non vincete di più.”

    L’unica cosa che mi sentirei di aggiungere è: ma invece di stare tanto a polemizzare con questo e con quell’altro perché gli uomini FIT non si prendono la briga di leggere commenti come quello di Stefano Grazia o di Andrew, solo per citare gli ultimi, su quali potrebbero essere gli espedienti per migliorare l’organizzazion-tennis in Italia e trarne una giusta ispirazione???
    Per il resto sottoscrivo in pieno quanto scritto da Ubaldo nel suo ultimo intervento in cui spiega come escono sul blog i pezzi scritti dai vari giornalisti, ringraziamo che abbiamo la possibilità di leggere giornalisti di siffatto calibro e chi trova che alcuni argomenti si ripetono con troppa frequenza….passi oltre please….ora ci manca anche che si discuta sull’argomento su cui un giornalista decide di scrivere, se non ti interessa lo salti, bambino mio…

  60. anto scrive:

    Carissimo Ubaldo, siamo tutti con te, ci voleva una scossa del genere, chissà che i ns giocatori si risveglino dal torpore invernale ma chissà le strade della provvidenza sono infinite….

    X MAX, così mi piaciono le persone, quelle che non hanno paura di essere giudicate e che si esprimono con il cuore.

    X Chloe, dovresti vivere nell’800 e non in una società come la ns

    X Nikolic, il tuo intervento è fuori luogo e sopratutto sterile

    X Marcos: che cosa si può dire al ns doge, nulla è un assegno circolare

  61. Fabio P. scrive:

    @ Roberto Commentucci
    Riporto quello che hai scritto perchè il thread è molto lungo …

    ” Fabio P. vorrei rispondere che nella scherma la base di praticanti a livello mondiale è molto ma molto più esigua che non nel tennis, e quindi c’è infinitamente meno concorrenza ed è perciò più facile emergere. Senza contare che si tratta di uno sport nel quale il nostro paese vanta grandissime tradizioni, una eccellente scuola e ottimi tecnici, tutte cose che nel tennis ci dobbiamo ancora costruire, almeno ai massimi livelli.”

    D’accordo sulla base piu’ esigua … ma questo vale per tutti, mica solo per noi.
    E perche’ siamo riusciti ad avere una grande tradizione nella scherma e nel tennis no ?
    Mah .. non saprei …

  62. mixmax scrive:

    Ho letto tutti i commenti alla lettera del Dott. Scanagatta ed alla risposta del Dott. Baccini e mi sento se possibile di fare alcune considerazioni:
    1) la lettera aperta non pare a chi scrive un’excusatio non petita bensì una richiesta di cambiamento, un venire incontro alla controparte sostenendo (a torto o a ragione non sta a me dirlo) una tesi sui motivi che hanno portato a questa infinita diatriba che, a giudicare dal numero dei commenti, riscuote ancora molto interesse nei frequentatori sia di questo blog che del blog federale; starà alla Federazione per voce del Dott. Baccini fare un passo incontro a questa richiesta se lo vorrà altrimenti si dichiari da parte federale l’ostracismo ad vitam (in greco non lo so scrivere perdonatemi l’ignoranza) dei giornalisti non graditi e si passi, con sommo gaudio di tutti, a discutere di altri e forse più importanti argomenti;
    2) la situazione del tennis italiano va esaminata, a mio parere, da diverse angolazioni, il tennis professionistico, il tennis semi professionistico a livello nazionale, il tennis agonistico regionale, quello amatoriale e quello giovanile.
    Ognuna di queste realtà presenta caratteristiche tali che non permettono un’univoca classificazione delle problematiche inenerenti a ciascuna di esse.
    Per esperienza diretta conosco meglio le ultime citate ma cercherò il più obiettivamente possibile di descrivere ciò che si vede senza farmi condizionare da esperienze dirette positive o negative che siano ….
    Il Tennis Professionistico: per tanti, troppi anni, non abbiamo avuto un giocatore che portasse la nostra nazione agli onori delle cronache (come si usa dire), negli ultimi anni la situazione è sensibilmente migliorata in campo femminile e permane stagnante (almeno a parer mio) in campo maschile, i risultati seppur letti in modi diversi non fanno altro che confermare la discesa o la leggera risalita (che non mi pare una cosa di cui esaltarsi troppo) in questo campo, nei tornei del Grande Slam i risultati sono sotto gli occhi di tutti, negli altri tornei, ATP o Challenger che siano, l’aumento degli italiani in gara non può che essere positivo e testimonia della propensione dei nostri atleti a confrontarsi maggiormente con realtà differenti per cultura e pratica sportiva.
    Il Tennis semi professionistico: trovo quest’area la più ambigua, non nel senso che siano ambigui gli addetti ai lavori, non mi permetterei mai, di difficile identificazione è la reale portata del fenomeno, troppi sono i giocatori di seconda categoria iscritti in competizioni che con il loro livello di gioco non hanno nulla a che vedere, andate a vedere le squadre iscritte alla serie C o addirittura D di alcune regioni del nord ad esempio, e vi renderete conto che alcuni circoli preferiscono avere una D “forte” spendendo anche qualche euro che forse potrebbe essere speso per migliorare la SAT del circolo o per fare un’opera di seria propaganda a livello giovanile; in questo la Federazione secondo me qualcosa può fare, ad esempio limitando la partecipazione di un atleta con classifica alta solo a competizioni che rispecchino il valore dell’atleta, mi riferisco alla tanto vituperata dagli organi federali limitazione di classifica per i campionati a squadre;
    Il tennis agonistico a livello regionale, sopravvive per l’opera di chi, con buona volontà, segue questi giocatori che non diventeranno mai dei campioni, ma costituiscono la spina dorsale del movimento sportivo, con questo riferimento intendo sia i dirigenti di circolo che i dirigenti regionali federali, persone che, spesso avulse dalle lotte di potere e di palazzo, seguono con passione lo svolgersi delle varie competizioni sul territorio impegnando tempo e a volte anche risorse nello svolgimento del compito a loro assegnato, a costoro dovrebbe andare il ringraziamento e la stima di tutti noi, a prescindere dal fatto che siamo o meno d’accordo con quanto la Fit da Roma comunica agli affiliati attraverso gli organi regionali ed anche attraverso il portavoce Dott. Baccini; questo tennis, quello regionale intendo, vive difficoltà abbastanza consistenti, difficoltà per i circoli di organizzare una stagione di attività che li impegna e troppo spesso si odono responsabili di circolo che rinunciano a fare attività ritenendo più opportuno affittare i campi ad esterni ….. attività peraltro legittima e comprensibile, ci mancherebbe altro, forse la Federazione potrebbe spingere verso lo svolgimento di questa attività cercando di favorire ad esempio i circoli che iscrivano numerose squadre, esentando per esempio dalla quota di iscrizione i circoli che partecipano attivamente alle competizioni a squadre giovanili, spingendo così verso la creazione di piccoli vivai localizzati sul territorio … e non vessando ulteriormente le realtà locali attraverso l’imposizione di una tassa trasferimenti di 100 euro (se non erro) ogni qualvolta un giocatore decide di cambiare circolo …..;
    il Tennis amatoriale, costantemente ignorato dalle realtà regionali federali, è diventato territorio di conquista per altre associazioni che, più o meno velatamente, organizzano competizioni individuali ed a squadre per mai classificati, over vari ed amatori di tutte le fogge, a parer mio (modestissimo come sempre ed in attesa di una smentita o consiglio sul come si può migliorare) la Federazione, organizzando un qualcosa di simile a livello regionale, e, se si vuole, a livello nazionale, recupererebbe
    i contatti con chi il tennis lo vive tutti i giorni, senza interessi e con la sola vera passione che dovrebbe spingere chiunque si avvicina a questa pratica partendo dalla base aumentando in maniera considerevole le cd informazioni di ritorno (feed back) che a volte, sembrano mancare a livello federale;
    Il Tennis giovanile, un’operazione di ristrutturazione è stata avviata qualche anno fa con i P.I.A., (chi segue il tennis giovanile sa di cosa parlo eventualmente a richiesta si può spiegare nel dettaglio), dopo qualche anno ci si è resi conto che, invece di allargare la base del movimento a livello giovanile la struttura è implosa principalmente per due motivi, la mancanza a livello federale di una struttura che seguisse sul territorio i progetti avviati, e la pigrizia di molti circoli (o maestri), che, riscontrata la debolezza strutturale hanno inteso il progetto solo come un mezzo per racimolare qualche contributo senza dover poi impegnarsi maggiormente per far si che questa struttura crescesse secondo i piani previsti; il risultato è che nei tornei giovanili organizzati dai circoli la partecipazione è scarsa, i maestri non spingono sui ragazzi perchè partecipino, i circoli non hanno interesse ad avere molta gente che partecipi, e la Federazione non ha altro modo che quello di obbligare i circoli iscritti al P.I.A. a partecipare alle giornate indette mensilmente per radunare i ragazzi iscritti al progetto; risultato: se il torneo non è di quelli previsti dal piano P.I.A. non ci va nessuno, questo non è un buon segno e la Federazione dovrebbe rifletterci (e spero che lo faccia) per capire come mai una parte delle scuole tennis non partecipa ai tornei, individuali o a squadre solo perchè non rientranti in questa programmazione.
    Mi sembra di aver dato qualche spunto di discussione in maniera civile e cortese, senza insultare nessuno, se il Dott. Scanagatta vorrà eventualmente spezzare il commento vista la sua lunghezza non mi offenderò di certo.
    Un saluto a tutti e buon tennis per davvero.

  63. daniele flavi scrive:

    Volevo intervenire su questo “combattutissimo” argomento già da ieri…..ma la febbre ha avuto il sopravvento….ora dopo aver letto l’ultimo commento interessantissimo di mixmax ho ritrovato le forze….Io sono uno di quelli che ha sempre dichiarato, forse per l’ancor giovane età, che nonostante tutto la gestione federale degli ultimi anni non è del tutto da buttare, anzi. Io prendo come esempio le mie zone a ridosso della periferia sud di Roma dove un certo ritorno al tennis giocato e praticato a buoni livelli c’è stato, però forse a volte le singole inziative di competenti maestri hanno fatto la differenza…Il nocciolo del problema, a mio modesto parere, resta sempre quello che in altre nazioni come la Spagna e la Francia hanno già superato da diversi anni, e cioè quello dell’allargamento della base dei praticanti…In Italia abbiamo dei mesi e precisamente da novembre a febbraio (ben 4) dove l’attività federale (ad eccezione del lemon Bowl) a tutti i livelli è praticamente ferma….ed invece, per fortuna, ci sono le altre federazioni considerate minori, che in questi periodi organizzano manifestazioni e competizioni molto belle ed interessanti…ed i vari presidenti dei comitati regionali che cosa fanno scrivono sui loro siti di riferimento a caratteri cubitali che qualsiasi giocatore prenda parte a queste manifestazioni non autorizzate verrà squalificato e gli verrà tolta la tessera federale (cosa che ogni anno ovviamente non succede)….Con questa mentalità intrisa di onnipotenza che parte dagli organi periferici della FIT dove possiamo arrivare? invece di trovare della formule intelligenti di collaborazioni si punta solo ad avere l’esclusiva? Ai vari ragazzini che iniziano la scuola tennis a settembre e che per la prima volta possono provare l’emozione della “competizione agonistica” dopo qualche mese che cosa può “fregare” se tale competiziono è FIT o non FIT? Queste sembrano piccolezze ma secondo me rappresentano dei punti fondamentali dai quali ripartire per far rincominciare a funzionare il famoso circolo che oramai, nella maggior parte di casi, è diventato sportivo e non più, ahi noi, di tennis.

  64. andrew scrive:

    estrapolo malevolmente alcuni interrogativi di mixmax e Daniele Flavi…

    Considerazione di mixmax:

    “si odono responsabili di circolo che rinunciano a fare attività ritenendo più opportuno affittare i campi ad esterni…”

    Risposta: MAGARI!!

    Domanda di Daniele Flavi:

    invece di trovare della formule intelligenti di collaborazioni si punta solo ad avere l’esclusiva?

    Risposta: Sì

  65. flexible scrive:

    faccio una considerazione di carattere così generale darisultare inutile.

    Secondo me a forza di ragionare sulla classifica, sui colpi, sulla strategia, ecc, si dimentica un fattore fondamentale: per vincere devi battere quello che hai davanti. e basta. A me sembra che il tennis, per sua natura, non sia mai, fino all’avvento di connors, uscito dall’aplomb nobile, quasi metafisico.
    Ecco a me sembra che le nuovi generazioni, italiani esclusi, abbiano sdoganato il tennis da quell’ambito e lo abbiano traghettato (senza perdere del tutto quell’aurea, certo) in una dimensione da arena. Io vedo nei giovani degli altri paesi quella luce negli occhi di chi non vuole arrivare ad essere il numero 20, ma vuole battere quell’ la, quello che gli sta di fronte.
    Concludendo, per paradosso (maleducazione e presunzione a parte, che sono il rovescio della medaglia) in Italia siamo ancora nella fase prima, e non vedo mai negli occhi dei nostri ragazzi, la voglia di battere quello “stronzo” (si fa per dire ragazzi) che sta dall’altra parte della rete.
    Temo che il nostro problema non sia la mancanza di un campione, ma la mancanza di un ragazzaccio plebeo, che da solo, potrebbe entusuasmare e bucare per emulazione, l’elite che si avvicina al re dei giochi, ma anche al gioco dei re. Non sapre come dirla meglio, ci è mancata la rivoluzione francese e magari anche il crollo del regime comunista….

  66. mixmax scrive:

    “si odono responsabili di circolo che rinunciano a fare attività ritenendo più opportuno affittare i campi ad esterni…”

    Risposta: MAGARI!!

    Ovviamente parlo per ciò che conosco e non posso conoscere la situazione dalle tue parti, per quel che so io, in alcune regioni a vocazione per così dire turistica ma anche in zone metropolitane più densamente popolate vi sono circoli che privilegiano l’affitto campi all’attività di base, questo, come dicevo è lecito e comprensibile ma va a discapito della crescita del movimento e della creazione di una generazione di praticanti che dovrebbe rilanciare fortemente il nostro sport, e di generazioni ne abbiamo già perse due da quando io ho iniziato a giocare a tennis, basta guardare l’età degli iscritti ad un torneo di IV categoria o III categoria per rendersene conto.

    @flexible

    Quanto tu affermi è identificabile nella grinta e nella cosiddetta cattiveria agonistica quando però non trascenda nella maleducazione e nel non rispetto della figura dell’avversario in quanto tale; ogni giocatore reagisce a suo modo alle tensioni che un incontro gli da, e per farti un esempio potrei citarti un giocatore di qualche anno fa, tale Miloslav Mecir che non pareva essere dotato di una “grinta” elevata o superiore alla norma ma che, e qui sta il punto secondo me, era lucido in ogni momento del gioco, in grado di stabilire quale fosse un punto importante e quale un punto da poter giocare più rilassato.
    In sintesi e scusa se non concordo con te, ma credo che la crescita di un giovane giocatore si veda dalla sua capacità di essere freddo in campo, determinato senza trascendere e soprattutto in grado di valutare obbiettivamente la sua posizione nel match, sia essa di vantaggio o di svantaggio, e di poter decidere le strategie da mettere in atto per il raggiungimento del risultato.

  67. Nilus scrive:

    Innanzitutto rinovo i complimenti ad Ubaldo per l’ottimo lavoro che sta facendo ma soprattutto per l’ottimo servizio che rende a questo sport. L’adulazione non è mai sinonimo di verità. Che il Sig. Baccini pretenda giornalisti che in coro osannano quel che non v’è da osannare, mi pare francamente esagerato. Certo, le nostre ragazze da anni stazionano i buon numero tra le prime cento, due o tre stabili tra le prime trenta. Qualcjhe buon risultato qua e la ma m ai l’acuto da notizia. Idem per i nostri tennisti, sempre latitanti agli slam. Seppi ha battuto bene Tsonga la settimana prima dell’inizio degli Australian Open. E guardate che torneo ha giocato Tsonga e cosa ha fatto Seppi. Sig. Baccini, evidenziare che se in uno Slam capita qualche sorpresa a danno di uno dei top ten, questa non proviene mai da un italiano, è compiere reato verso gli intoccabili tennisti nostrani, o è semplicemente constatare la verità???
    Quanto alle sue elucubrazioni velenose su quelli che dovrebbero essere suoi colleghi, ma ai quali evidentemente si ritiene superiore per il solo ruolo che occupa, visto che si ritiene in diritto di assegnare patenti e giudizi su tutti, non le fanno certyo onore. Inizia a vedersi assegnato per due volte il riconoscimento di miglior giornalista del circuito ATP ckome è accaduto a Tommasi, o ad essere inserito nella Hall of Fame di Newport come è successo a Clerici, e poi si permetta di parlare di loro.
    I successi azzurri li vogliamo tutti e li vogliono pure i giornalisti. Si pensi agli spazi liberati da Volandri a Roma. C’è voglia di tennis di successo, ma non è colpa dei giornalisti se questo non c’è in Italia.
    Stia sereno, Baccini, e si ricordi che l’invidia - per chi fa veramente quello che lei chiama il “suo” mestiere - e che ha la possibilità di andare veramente a farsi il mazzo agli Slam, senza restare dietro una scrivania in Federazione a Roma, è sinonimo di debolezza. E si ricordi anche che questo mestiere dovrà continuare a farlo anche quando, potrebbe sempre accadere, non sarà più alla FIT. Ed allora i rapporti che con la sua “deontologicamente” (esprimere giudizia su colleghi non mi sembra un esempio di quella deontologia professionale che lei pretendevenga rispettata solo dagli altri) specchiata condotta sta deteriorando con i suoi colleghi, li rimpiangerà.

  68. stefano grazia scrive:

    Mixmax,Daniele,Flexibile…ovviamente voi sapete gia’ che copiero’ parte dei vostri post in Area Genitori & Figli…

  69. Fabio P. scrive:

    La verità è che a tennis in Italia non ci gioca più NESSUNO !

  70. chloe de lissier scrive:

    esistono i connors e i mcenroe e ci sono i laver, i sampras e i federer. quelli che devono odiare l’avversario per poter prevalere e quelli che non ne hanno bisogno per primeggiare. non si può fare nulla, ognuno è come è. ma come un’altra donna, joyce carol oates, anch’io preferisco ray sugar robinson a jake lamotta. così come amo sampras e federer e detesto di cuore connors e mcenroe. sono molto più belli da vedere. e molto più simpatici.

  71. mixmax scrive:

    @stefano grazia

    nessun problema, sono genitore di un bambino di 7 anni che ha iniziato a giocare a tennis un paio di anni fa non con il papà che per altro è istruttore federale, come presidente di circolo e pure consigliere regionale Fit vengo a contatto con genitori di piccoli praticanti quasi tutti i giorni e se avrai bisogno di qualche commento fammelo sapere.

  72. Nicola L. (nilus) scrive:

    Ringrazio per la pubblicazione e mi scuso per gli “orrori” di battitura dovuti alla fretta. Certo, il mio post è un pò duro, ma è pari alla durezza degli interventi di questo “addetto stampa” nei confronti di giornalisti dalla storia e dai riconoscimenti inconfutabili.
    La voglia di esprimere la più profonda solidarietà al mio concittadino Tommasi (il quale ovviamente sa difendersi benissimo da solo) è tanta, così come meritano solidarietà Ubaldo ed il suo staff. Chi rende al tennis, anche in un paese come il nostro dove la passione di tanti amatori non è sorretta dalle gesta dei nostri tennisti di punta - anche se io ho una sincera stima per la grinta e la voglia che la Leonessa Schiavone sfodera ogni volta - il miglior servizio? Chi ne canta, in modo competente, critico, dettagliato, professionale, le gesta, o chi crede che il tennis italiano non vada mai messo in discussione ma solo, sempre, comunque ed acriticamente lisciato?

  73. flexible scrive:

    grazie stefano,

  74. flexible scrive:

    a scanso equivoci.
    non sto dicendo che bisogna essere maleducati. Pure io adoro Federer Sampras, mecir, ecc, sto dicendo che posso accettare che in italia non si veda da 30 anni un braccio benedetto quello che non riesco a comprendere è perchè non si vedano nemmeno due occhi come quelli di Hewitt, perchè vedete ragazzi, se hai la rabbia dentro, la voglia, quando becchi uno migliore in giornata storta lo batti, e alla fine, diciamocelo, per vincere un torneo, bisogna vincere 4\6 partite di fila. Sembra pazzesco, ma è (quasi) facile.
    La mia sensazione è che accanendosi su programmazione ecc, un anno di discreti risultati viene percepito positivo, ma così si crea una dimensione psicologica perdente. Non mi ricordo chi ha detto in questo blog, non vedo mai un italiano, che dopo la sconfitta, abbia l’atteggiamento, minchia, rigiochiamo domani che ti ammazzo.
    La vita poi, ragazzi miei, funziona a paradossi, quasi sempre, io non amo i ragazzacci, però credo che nell’ Italia del tennis (per come è fatta) ne serva assolutamente uno, ma temo che se ce ne fosse uno buono, non entrerebbe nemmeno dentro il nostro “Olimpo dei poveri”. Ah, i viziati invece sono ammessi….

  75. paolo tcc scrive:

    Mi chiedo come si possa dissentire dalla “lettera” che Ubaldo ha inviato ai nostri tennisti. Parole sante!

    Mi chiedo anche come si possa affermare che Tommasi non sia in buona fede perchè si è candidato alla presidenza della FIT, quando, se non lo avesse fatto, ci sarebbe stato un solo candidato. Lo avrei fatto pure io! L’anno scorso abbiamo “rinnovato” il comitato regionale della mia regione (Marche) e ci siamo trovati a dover votare (o non votare) un solo candidato…
    Se Tommasi ha voluto fare quel gesto, puramente provocatorio, per dimostrare quanto ci sia di poco trasparente nell’organizzazione degli organi federali, va solamente ringraziato. A quel tempo io ero solo un semplice appassionato, tifoso di tennis, che non aveva la più pallida idea di come funzionasse un comitato regionale, provinciale ecc.
    Grazie all’iniziativa di Rino Tommasi e al clamore che destò (e a quanto vedo ne desta ancora) iniziai a “partecipare” di più alla vita del mio Club per cercare di dare il mio contributo. Ma oggi, a dieci anni di distanza, prendo atto che passione e impegno vengono giudicati come biechi “interessi particolari”.

    Forse è proprio vero che si tende a supporre che il nostro prossimo ragioni ed agisca come faremmo noi stessi. Perciò chi è in malafede pensa che tutto il mondo sia in malafede!

    @margherita: capisco il tuo punto di vista. Non so se sposare in pieno il tuo pensiero, però…

  76. Gudpis scrive:

    Ragazzi manco una settimana e succede il finimondo! Baccini che scrive sul blog di Scanagatta, il governo che cade…. mamma mia!
    La notizia è una: Baccini ha sancito che QUESTO BLOG è l’organo ufficiale del tennis Italiano e la vera Federazione è questa, non la sua, che spesso si è comportata in maniera che io giudico non democratica. Caro direttore vi siete macchiati di comportamenti forti, in passato, e ora otterrete una risposta forte! Altre considerazioni non mi sento di farle! saluti a tutti e bentrovati.

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