Seppi vince il challenger di Bergamo
3 italiani nei 41 e siamo…in serie B
DAVIS: Russia e Svezia ai quarti
Djokovic stremato si ritira alla fine del terzo set

 
10 Febbraio 2008 Articolo di Giorgio Spalluto
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Con questo successo, Andreas sale in 40° posizione scavalcando Volandri (41). Adesso va a Marsiglia per avvicinare in classifica il rientrante Starace che torna a giocare in Brasile. Uno stoico Djokovic si ritira quando era avanti di un set. L’impresa del giorno è quella dei vecchietti svedesi a Ramat Hasharon

Andrea Seppi batte Julien Benneteau per 2-6 6-2 7-5, aggiudicandosi la terza edizione del challenger di Bergamo, che conferma di portare molto bene ai nostri colori, visto che in tutte e 3 le edizioni ha sempre visto un italiano raggiungere la finale (Bolelli nel 2006 e 2007). Andreas, che vantava sempre a Bergamo una semifinale nel 2006, è riuscito a portare a casa il suo primo challenger in carriera. In precedenza c’erano state le finali di Oberstaufen (nel 2003) e quella della di Sunrise 2007. Sempre lo scorso anno Andreas sfiorò il suo primo successo in un torneo Atp in quel di Gstaad, giungendo ad un passo dalla vittoria in finale contro Mathieu.
L’altoatesino sicuramente non ha giocato una delle sue più belle partite e, pur avendo vinto, ha mostrato le solite insicurezze che caratterizzano il suo gioco. All’atavica lentezza nell’entrare nel match, che sul veloce può costare la perdita di un set, Andreas ha denotato una certa mancanza di killer istinct quando si è trovato avanti di un break all’inizio del terzo set. Il francese, abbastanza stanco a causa della battaglia di 38 game ed oltre tre ore di gioco contro Nicolas Mahut in semifinale, è riuscito subito a portare a casa il contro break dell’1-1, soprattutto per merito di Seppi, il cui gioco è parso incomprensibilmente spegnersi. Nei successivi turni di servizio un Seppi in grande difficoltà riusciva a cavarsi d’impaccio grazie ad un buon numero di ace. Il punteggio seguiva l’ordine dei servizi fino al 5-5, quando il francese, fino a quel punto mai in difficoltà al servizio, sul 30-30 era protagonista di un invasione molto spettacolare, nel tentativo di chiudere una voleè. Un errore di dritto del francese, nel punto successivo, regalava a Seppi la possibiltà di servire per il match. Un Seppi finalmente sicuro di sé, grazie ancora all’ottima percentuale di prime, chiudeva agevolmente il match sul 7-5

La vittoria contro Benneteau, consente ad Andreas di balzare in 40° posizione (+7 rispetto alla scorsa settimana) e di scalzare Filippo Volandri, che scende al 41° posto. Il primo posto rimane appannaggio di Potito Starace fermo a quota 35.
3 italiani nei primi 41 giocatori del mondo sono un risultato straordinario, se si pensa alla situazione del nostro tennis maschile, fino a qualche anno fa.
La classifica per nazioni, stilata sommando la classifica dei migliori 3 giocatori, vede l’Italia consolidare l’ottava posizione. Ecco la classifica:

Spagna 22
Argentina 36
Russia 45
Francia 48
Usa 80
Croazia 86
Germania 100
Italia 116

Seppi e Bolelli, vincitori del torneo di doppio, si ritroveranno già da domani a Marsiglia per un torneo Atp di altissimo livello, che vede al via i finalisti del recente Australian Open, Djokovic e Tsonga (che affronterà subito Ancic) rispettivamente testa di serie numero 1 e numero 7, e due Top10 del calibro di Gasquet e Youzhny. Con questo parterre de roi, era difficile immaginare per i nostri un sorteggio molto favorevole. Simone Bolelli ha pescato subito la testa di serie n.2 Richard Gasquet; meglio è andata a Seppi, che comunque dovrà vedersela col francese Llodra, recente vincitore dell’Atp di Adelaide.

La settimana che sta per cominciare vedrà il ritorno in campo del nostro numero 1, Potito Starace, reduce dalla squalifica per 6 settimane, inflittagli dall’Atp per avere scommesso via internet su partite di tennis. L’ultima gara ufficiale disputata dal campano risale al 28 ottobre scorso, al Masters Series di Parigi (sconfitta per 3-6 6-3 3-6 da Gilles Simon). Il tennista di Cervinara riparte dal Brasile e precisamente dall’ Atp di Costa do Sauipe, torneo che lo scorso anno lo vide giungere nei quarti, eliminato da Juan Carlos Ferrero, a sua volta sconfitto in finale dal rientrante Guillermo Canas. Starace quarta testa di serie, avrà di fronte Ivo Minar n.99 ATP, già battuto lo scorso anno al primo turno del Roland Garros. Dovesse aggiudicarsi questo incontro, il campano incontrerà il vincente dell’incontro tra il rientrante Gustavo Kuerten e l’argentino Carlos Berlocq, sconfitto da Starace, sempre al Roland Garros dello scorso anno. Il brasiliano, unico ad aver vinto due volte questo torneo, comincia a Costa do Sauipe il tour di addio alle competizioni, che lo vedrà partecipare al Sony Ericsson Open di Miami, al challenger della sua Florianopolis, al Master Series di Montecarlo, ad un Master Series tra Roma ed Amburgo, al Roland Garros, ed al torneo olimpico. La penultima vittoria del brasiliano nel circuito maggiore è stata ottenuta proprio a Costa do Sauipe lo scorso anno sul nostro Filippo Volandri, col netto risultato di 6-3 6-1. Il livornese, presente anche quest’anno in Brasile come quinta testa di serie, se la vedrà al primo turno contro un qualificato; sorteggio favorevole anche per il terzo italiano Fabio Fognini che affronterà l’esperto trentenne ceco Jiri Vanek, n.102 del ranking ATP.

In campo femminile, ci sarà il ritorno in campo di Flavia Pennetta, testa di serie n.1 a Vina del Mar, dove se la vedrà al primo turno con l’ungherese Greta Arn n.118 WTA.
Sara Errani, sesta testa di serie, sfiderà una giocatrice proveniente dalle qualificazioni.
Torna in campo anche Maria Elena Camerin, la cui avversaria sarà la wild card locale Melissa Miranda Otarola 20 anni, n.671 del ranking WTA. Al torneo di Anversa saremmo rappresentati da Karin Knapp, che dovrà vedersela contro Natalie Dechy

L’ultima giornata di Davis presentava la grande sfida tra il numero 3 del mondo Novak Djokovic ed il numero 4 Nikolay Davydenko. Nole, reduce dall’influenza che lo ha tormentato durante l’ultima settimana, è stato costretto al ritiro al termine del terzo set, malgrado fosse avanti 2 set ad 1. Nel terzo set il serbo non concretizzava un vantaggio di 2 set e di 2 break (*3-0) e non riusciva a sfruttare 3 palle game consecutive, sul 4-3 in suo favore. Le prime 2 chance per portarsi sul 5-3 svanivano a causa di 2 doppi falli consecutivi, che ridavano coraggio al russo che, dopo aver annullato una quarta palla per il 5-3, riusciva a portare a casa il contro break del 4-4. Sul 5-4 per il russo, Novak (la cui sofferenza faceva tornare alla mente le epiche gesta di Pete Sampras nella partita storica contro Chesnokov sempre a Mosca nella finale del 1995) sprecava 2 palle game consecutive per il 5-5, cedendo consecutivamente gli ultimi 4 punti sul proprio servizio e ponendo fine all’incontro

Ha dovuto faticare 4 set Philipp Kohlschreiber per avere la meglio sull’esperto Lee, che dopo un primo set perso per 6 a 0, riusciva a riportare il conto dei set in parità, aggiudicandosi il secondo per 6-4. Il tedesco vinceva facilmente il terzo ed era costretto al tiebreak nel quarto, vinto per 7 punti ad 1. La Germania affronterà nel prossimo turno la Spagna, che in nottata si era aggiudicata agevolmente il doppio con Lopez e Verdasco, facili vincitori del duo peruviano Horna-Miranda per 6-3 6-4 7-6.
Molto più incerto si è rivelato il match tra Israele e Svezia, l’unico incontro di questo primo turno a decidersi alla quinta e decisiva partita. Nel primo incontro della giornata, il vincitore degli Australian Open del 2002, Thomas Johansson è riuscito ad interrompere la striscia di 7 vittorie consecutive di Dudi Sela in quel di Ramat Hasharon. Eppure la partita era iniziata bene per l’israeliano che sul 5-3 aveva servito per il primo set, prima di subire a 0 il contro-break dello svedese, che si aggiudicava il primo set al tie-break, mettendo a segno un parziale di 13 games a 2. Sul 76 61 30 e servizio per lo svedese, l’israeliano tentava l’ultimo disperato recupero portandosi sul 4-3 prima di subire un parziale finale di 4 giochi a 1.
Il match successivo vedeva scendere in campo Haral Levy contro l’esperto Jonas Bjorkman. Lo svedese, dopo una partenza a dir poco letargica (6-0 per l’israeliano), si aggiudicava agevolmente i successivi 2 parziali per 6-3 6-4 e riusciva a trascinare al tie-break Levy che aveva condotto per tutto il 4°set fino al 5-3. Nel tiebreak, Bjorkman chiudeva 8-6 dopo aver sprecato un matchpoint sul 6-5 e servizio

Ecco gli accoppiamenti dei quarti (in grassetto la squadra che giocherà in casa):

Russia – Repubblica Ceca
Argentina - Svezia
Germania - Spagna
Francia – Usa

Ecco i risultati finali della Davis:

Russia - Serbia 3-2

R1 - M.YOUZHNY (RUS) def. N.ZIMONJIC (SRB)
2-6 6-3 6-2 6-4
R2 - N.DAVYDENKO (RUS) def. V.TROICKI (SRB)
6-1 1-6 6-3 1-6 6-2
R3 - N.DJOKOVIC / N.ZIMONJIC (SRB) def. M.YOUZHNY / D.TURSUNOV (RUS)
6-3 7-6(6) 7-6(5)
R4 - N.DAVYDENKO (RUS) def. N.DJOKOVIC (SRB)
4-6 3-6 6-4 0-0 - Retired
R5 - V.TROICKI (SRB) def. D.TURSUNOV (RUS)
7-6(7) 4-6 6-3

Repubblica Ceca - Belgio 3-2

R1 - T.BERDYCH (CZE) def. K.VLIEGEN (BEL)
6-3 6-1 6-4
R2 - R.STEPANEK (CZE) def. S.DARCIS (BEL)
6-4 7-6(4) 7-6(5)
R3 - T.BERDYCH / R.STEPANEK (CZE) def. O.ROCHUS / K.VLIEGEN (BEL)
6-7(2) 7-6(6) 7-5 5-7 6-4
R4 - S.DARCIS (BEL) def. L.DLOUHY (CZE)
7-6(1) 6-4
R5 - R.BEMELMANS (BEL) def. P.VIZNER (CZE)
6-7(4) 7-5 2-2 - Retired

Argentina - Gran Bretagna 4-1

R1 - D.NALBANDIAN (ARG) def. J.BAKER (GBR)
6-1 6-3 6-3
R2 - A.CALLERI (ARG) def. A.BOGDANOVIC (GBR)
6-3 6-1 6-1
R3 - J.ACASUSO / D.NALBANDIAN (ARG) def. R.HUTCHINS / J.MURRAY (GBR)
6-2 7-6(11) 6-0
R4 - J.ACASUSO (ARG) def. A.BOGDANOVIC (GBR)
7-5 7-5
R5 - J.BAKER (GBR) def. A.CALLERI (ARG)
7-6(4) 6-4

Israele - Svezia 2-3

R1 - D.SELA (ISR) def. J.BJORKMAN (SWE)
7-6(8) 6-3 6-1
R2 - T.JOHANSSON (SWE) def. H.LEVY (ISR)
6-1 6-1 6-3
R3 - J.ERLICH / A.RAM (ISR) def. S.ASPELIN / R.LINDSTEDT (SWE)
6-3 7-6(3) 7-5
R4 - T.JOHANSSON (SWE) def. D.SELA (ISR)
7-6(6) 6-1 7-5
R5 - J.BJORKMAN (SWE) def. H.LEVY (ISR)
0-6 6-4 6-3 7-6(6)

Germania - Korea 3-2

R1 - P.KOHLSCHREIBER (GER) def. J.AN (KOR)
6-2 6-2 6-2
R2 - H.LEE (KOR) def. F.MAYER (GER)
7-5 6-3 1-6 6-7(7) 6-3
R3 - P.KOHLSCHREIBER / P.PETZSCHNER (GER) def. W.JUN / J.AN (KOR)
6-1 6-3 6-3
R4 - P.KOHLSCHREIBER (GER) def. H.LEE (KOR)
6-0 4-6 6-1 7-6(1)
R5 - W.JUN (KOR) def. M.BERRER (GER)
6-1 3-6 6-4

Peru - Spagna 0-3

R1 - N.ALMAGRO (ESP) def. M.SILVA (PER)
6-3 7-5 6-0
R2 - T.ROBREDO (ESP) def. I.MIRANDA (PER)
6-2 6-3 6-3
R3 - F.LOPEZ / F.VERDASCO (ESP) def. L.HORNA / I.MIRANDA (PER)
6-3 6-4 7-6(4)
R4 - L.HORNA (PER) v T.ROBREDO (ESP)

R5 - I.MIRANDA (PER) v N.ALMAGRO (ESP)

Romania - Francia 0-5

R1 - R.GASQUET (FRA) def. V.HANESCU (ROU)
7-6(5) 6-4 7-5
R2 - J.TSONGA (FRA) def. A.PAVEL (ROU)
6-7(2) 6-4 6-4 6-4
R3 - A.CLEMENT / M.LLODRA (FRA) def. F.MERGEA / H.TECAU (ROU)
6-3 6-4 6-7(6) 3-6 6-2
R4 - M.LLODRA (FRA) def. A.PAVEL (ROU)
7-6(5) 7-6(7)
R5 - A.CLEMENT (FRA) def. H.TECAU (ROU)
7-6(3) 2-6 6-4

Austria - USA 1-4

R1 - A.RODDICK (USA) def. J.MELZER (AUT)
6-4 4-6 6-3 6-7(4) 6-3
R2 - J.BLAKE (USA) def. S.KOUBEK (AUT)
5-7 7-5 6-2 6-2
R3 - B.BRYAN / M.BRYAN (USA) def. J.KNOWLE / J.MELZER (AUT)
6-1 6-4 6-2
R4 - S.KOUBEK (AUT) def. M.BRYAN (USA)
7-5 1-0 - Retired
R5 - B.BRYAN (USA) def. W.ESCHAUER (AUT)
6-0 3-6 7-6(3)

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54 Commenti a “Seppi vince il challenger di Bergamo
3 italiani nei 41 e siamo…in serie B
DAVIS: Russia e Svezia ai quarti
Djokovic stremato si ritira alla fine del terzo set”

  1. Nikolik scrive:

    Ottimo lavoro, Giorgio, analisi perfetta, che dimostra ancora una volta che la Davis non fotografa i reali movimenti tennistici e che, in realtà, pur tra tanti difetti, la situazione attuale del nostro tennis è decisamente migliore.
    Bella la tua classifica per nazioni, anche se propongo un emendamento: invece di computare solo i primi 3 giocatori per ogni nazione, prova con i primi 5, com’è più giusto. I primi 5 tennisti di ogni nazione sono più rappresentativi del reale movimento tennistico e sono la giusta via di mezzo.
    Ti accorgerai che l’Italia non è ottava, ma addirittura settima, la Croazia è dietro di noi nettamente.
    Ma non solo: nella stessa classifica per nazioni, però femminile, sempre tenendo conto delle migliori 5 di ogni nazione, siamo addirittura quarti.
    La ricerca è stata fatta da un utente del forum di tennisteen, Ubaldo l’altra volta ha detto che si può dire quindi ecco l’indirizzo: http://forum.tennisteen.it/primi-5-per-nazione-anno-2008-vt8278.html

    Ottavvi nel mondo tra gli uomini, quarti tra le donne…
    Non c’è che dire, brava federazione, brava FIT!

  2. andrew scrive:

    …evviva la FIT!!!…FIT, sei tutti noi!!!

  3. Roberto Commentucci scrive:

    Aggiungo altre due buone notizie a questa bella giornata. Francesco Aldi ha superato anche il secondo turno del tabellone di qualificazione del torneo Atp di Costa do Sauipe, battendo il giocatore di casa Franco Ferreiro con il punteggio di 36 62 60.
    Domani, nel turno decisivo, Aldi se la vedrà con l’argentino Horacio Zeballos, che ha eliminato l’austriaco Marach.
    Il palermitano Aldi, classe 1981, piccolo ma coraggioso regolarista, un paio di stagioni fa aveva sfiorato l’ingresso nei primi 100 del ranking, prima di avere gravi problemi ad una spalla. Ora sta tentando di risalire, con l’aiuto del coach Fabio Rizzo, che allena anche Di Mauro e il giovane trapanese Gianluca Naso, in quello che viene definito il “Sicily team”.
    Buone notizie anche da Delray Beach, classico torneo americano sul cemento all’aperto, dove Marco Crugnola ha superato anche lui il secondo turno delle qualificazioni, sconfiggendo dopo una dura battaglia (36 75 75) il giovane russo Pavel Chekhov, n. 281 Atp.
    Crugnola è un giocatore un po’ leggero, ma dotato di un ottimo braccio e di un repertorio tecnico completo, che ha iniziato un po’ tardi a credere di poter davvero diventare un professionista, ma che ha buone potenzialità. L’anno scorso è stato anche lui a lungo frenato da problemi fisici.

  4. Stefano scrive:

    Mamma mia, ma ancora questa fandonia della classifica per nazioni?
    Ma santo cielo, vi rendete conto o no che non abbiamo un giocatore in semifinale di slam da millenni? Volete che vi faccia il conto di quante altre nazioni invece l’hanno avuto?

  5. marino41 scrive:

    Che l’Italia di Davis sia in serie A o in serie B non mi cambia molto la vita,quelli che non riescono a capire che si puo’ essere anche in serie B,ma quello che conta sono i tornei e non la Coppa Davis.
    Dipende da troppi fattori la permanenza in serie A,dal sorteggio al tipo di superficie,in casa o in trasferta,se giocano in quel turno i piu’ forti oppur no,lo dimostra il fatto che x tanti anni eravamo in serie A anche x sorteggi fortunati ,che il valore dei giocatori attuali puo’ esser migliore di altr’anni ma se vai a giocare sul veloce in Croazia, o sulla terra battuta in Spagna con Nadal e’ difficile vincere.Il problema di aver un doppio forte e’ l’altra variabile impazzita della Coppa Davis.
    Son felice comunque x Seppi che e’ l’unico giocatore che riesce a far risultati anche sul veloce(semi a Vienna nel 2006) e non solo sulla terra e quindi e’ il vero candidato ad esser il numero 1 del tennis italiano,appena riuscira’ a giocare a tennis sin dal primo game e non dopo esser sotto 3 a 0 del primo set.
    Non vedo grande differenza dai top 20,deve solo ,si fa x dire,insistere sulla attenzione dei punti importanti e riuscirli a giocare con convinzione e serenita’,cosa che reputo fa la vera differenza tra un campione e un campionissimo.
    Perche’ Seppi e’ gia un campione,perche’ esser un 40 al mondo e’ di una difficolta’ enorme,chi gioca a tennis penso la sappia benissimo.
    Vincere un torneo spero gli dia la fiducia necessaria e spero che con Llodra a Marsiglia(ennesimo francese )non mi smentisca e riesca a far sua la partita,sconfiggendo la cabala che vuole il vincitore di un torneo perdere subito al primo turno del successivo.Siete d’accordo??

  6. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Io avevo scritto poche righe per i miei giornali, quindi poichè il pezzo di Giorgio Spalluto mi sembra assai più completo del mio (e c’era anche quello di Tommasi….io sono il padrone di casa, priorità sempre agli ospiti…) mi inserisco volentierei fra i commenti consapevole di non aver detto molto di nuovo o di originale…salvo riconoscere a Wilander di aver visto giusto stavolta con Bjorkman che ha fatto il punto decisivo. Fra Okun e Levy io oggi preferirei Okun, però non so come sta il giustiziere di Bolelli un anno fa…
    Ecco il pezzullo
    di Ubaldo Scanagatta

    Il primo weekend di Coppa Davis 2008, con i primi turni del World Group cui purtroppo l’Italia non partecipa più dal 2000 _ retrocessa in B, e talvolta anche in C, giocherà in B il primo weekend d’aprile un match quasi proibitivo nella Croazia di Ancic e Cilic (e già le va di lusso che Ljubicic e Karlovic non vogliono giocare) _ hanno qualificato per i quarti di finale, dall’alto in basso, Russia e Cechia, Argentina e Svezia, Germania e Spagna, Usa e Francia. Quarti che, sulla carta, sembrano preludio a due semifinali Argentina-Russia e Usa-Spagna.
    Eppure l’andamento dei primi turni accresce il rimpianto per l’assenza dell’Italia, perché diverse delle squadre battute sono apparse davvero poco consistenti. Insomma a confronto anche la nostra Italietta non avrebbe probabilmente sfigurato.
    Ben cinque squadre su otto, infatti, si erano già assicurate con il 3-0 il passaggio ai quarti. E cioè la Cechia di Berdych e Stepanek sul Belgio priva di Olivier Rochus, l’Argentina di Calleri e Nalbandian sulla Gran Bretagna orfana di Andy Murray, la Spagna di Robredo _ ma senza Nadal, Ferrer e Ferrero _ sul Perù senza Horna, la Francia di Gasquet e dell’esordiente Tsonga sulla modesta Romania, gli Usa di Roddick, Blake e i gemelli Bryan in Austria su Melzer e Koubek nonostante la trappola della terra rossa preparata dagli austriaci.
    Purtroppo è venuto a mancare il match più atteso, Russia-Serbia, perchè prima Tipsarevic e poi Djokovic (nella prima giornata) sono stati appiedati da un virus. Poi il vincitore dell’open d’Australia si è ripreso fino a dare un contribuoto decisivo per il doppio, ma nel singolare con Davydenko dopo aver vinto i primi due set, ed essere andato in vantaggio 3-0 nel terzo set, è crollato fisicamente. E quando ha perso il 3 set contro il n,4 del mondo è andato a rete…per stringergli la mano e ritirarsi. Proprio il virus l’aveva messo k.o. Peccato. Così, mentre la Germania di Kohlschreiber vinceva senza infamia e senza lode 3-1 sulla Corea del solo Hjung Taik Lee, l’uunico duello incerto è stato quello rimontato dalla Svezia nell’infuocato stadio di Ramat Sharon su Israele che vinceva 2-1 dopo il doppio. Ma nell’ultima giornata il vecchio, 36 anni, Jonas Bjorkman ha fatto il miracolo, 0-6,6-4,6-3,7-6 a Levy (che non vale Okun…), dando ragione a capitan Wilander che non si era fatto condizionare dal certificato anagrafico.

  7. Roberto Commentucci scrive:

    Oggi per la verità Andreas, forse più teso, dopo varie finali perse, forse più stanco, dopo aver finito tardi il doppio ieri sera, è stato molto meno brillante.
    Però ha vinto lo stesso, pur giocando maluccio, e battendo un buon tennista come Benneteau.
    La cosa che più mi ha colpito è stato l’ultimo game del match.
    Quando è andato a servire sul 65 del terzo, sicuramente Andreas avrà ripensato alla finale di Gstaad dell’estate scorsa, contro Mathieu, quando nel terzo set è andato a servire per il torneo sul 53 in suo favore. Fu un disastro, nemmeno una prima in campo, break a 0 e rapida sciolta cedendo con 4 games di fila.
    Stavolta si è alzato dalla sedia, è entrato in campo e ha fatto: ace, prima di servizio e dritto vincente, ace, ace. Game set e match.
    Come quelli veri.

  8. marcos scrive:

    altro importante passo in avanti di andreas…piano piano, si sale.

  9. Ros scrive:

    Quoto il commento di Roberto. Mi è piaciuto soprattutto lì Andreas. Ha ottime potenzialità,deve aggiustare qualcosina,acquisire esperienza e un pò più d’aggressività ma è l’unico di cui potrei fidarmi,se dovessi proprio mettermi a tifare per un italiano -per quanto mi riguarda nel tifo il patriottismo c’entra poco,ma mi rendo conto di essere una delle poche- e il sorpasso su Volandri è la notizia più lieta della giornata tennistica.

  10. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Ok, piano piano si sale, scrive Marcos, e ci sta.
    Nikolik, stavolta di quello che hai scritto non sottoscrivo una sola riga.
    La nostra situazione è esattamente quella fotografata (non dalla Davis, che conta sempre meno, ma) dagli slam, e dai tornei importanti, o almeno dai tornei “normali”.
    Nei quali, ribadisco e stavolta parlo del maschile, così ci capiamo subito, abbiamo superato un secondo turno in tutto l’anno.
    Sono molto contento che Seppi abbia vinto il challenger di Bergamo, torneo di allenamento dei francesi per Marsiglia, e che abbia guadagnato punti: ma la classifica per nazioni a punti “esalta” solo le nostre pochezze.
    Abbiamo tre giocatori nei quaranta: evviva. Anzi, wow. Anzi, olè.
    Adesso cerchiamo di passare un altro secondo turno, please.

  11. anto scrive:

    Noto con stupore che Seppi non aveva mai vinto un challenger, ha vinto ieri a 24 anni, meglio tardi che mai. Ps non ho mai amato moltissimo questo giocatore, è giusto ammetterlo per onestà, e mai avrei creduto che arrivasse a top 40, un plauso anche da un suo NON tifoso.

  12. Massimo Garlando scrive:

    per rispondere ad anto, la cosa curiosa sta nel fatto che Seppi, prima di ieri, aveva vinto in carriera la miseria di un future tedesco, nel gennaio 2003.
    limiti psicologici indubbi, senz’altro, ma a sua discolpa va fatto presente che, ad inizio carriera, si è buttato anima e corpo nelle qualificazioni dei tornei Atp, evitando di bivaccare pigramente nel microcosmo challenger.
    questo, se gli ha permesso da una parte di ammortizzare meglio il “salto” nel tennis maggiore, ha avuto come effetto collaterale (fino a ieri) la comparsa di ragnatele sulla bacheca.
    credo che, comunque, sia stata una strategia - nel lungo periodo - fruttuosa.

  13. Gianluca Fg scrive:

    Concordo con Ros sul sorpasso a Volandri…è davvero una notizia fantastica, perchè, almeno, Andreas è polivalente!!! Tra l’altro, nella rubrica ”Coming soon”, Nikolik ha asserito che, sicuramente, alla fine di quest’anno, Volandri sarà nei primi 15-20 del mondo…io me lo auguro, ma la vedo una cosa molto molto ma moooolto difficile…e speriamo di passare un secondo turno, magari proprio a Marsiglia!

  14. asterix scrive:

    A quelli che storcono il naso perché abbiamo “solo” tre giocatori fra i primi 41 ATP metre negli Slam non passiamo il secondo turno mi permetto di chiedere qual è e a quando risale la grande tradizione italiana al confronto della quale impallidiscono i risultati attuali.

  15. andrew scrive:

    Pietrangeli? Panatta? Barazzutti? Bertolucci? Zugarelli? Camporese? Canè? Caratti? Furlan?…

    tutti entrati nei primi venti-trenta giocatori al mondo…

    …ma se ci si esalta per un Challenger in Italia, allora siamo comunque i più forti…

  16. maxjimbo scrive:

    Bhe insomma….un conto sono i quattro moschettieri (Panatta, Barazzutti, Bertolucci, Zugarelli) e Pietrangeli un conto completamente diverso sono gli altri nomi citati da Andrew….tutti giocatori (con forse la sola eccezione di Camporese che però ha ben altri demeriti) che nei tornei ufficiali atp ha offerto prestazioni in linea, se non qualche volta inferiori, con quelle dei nostri attuali top 40 (Starace, Seppi, Volandi). Quanto all’esaltarsi per un Challenger non penso sia così, quanto invece si esprime soddisfazione per la crescita di un buon giocatore quale Seppi, che non ha talento da vendere ma solo impegno e serietà. Caratteristiche che non mi dispiacciono….

  17. Giorgio Spalluto scrive:

    Continua il grande momento per gli italiani

    Francesco ALDI si è qualificato per il tabellone principale dell’Atp di Costa du Sauipe battendo nell’ultimo turno delle qualificazioni l’argentino Zeballos per 61 62

    Un bel traguardo per il siciliano che mancava dal circuito maggiore dall’ultima edizione del torneo di Palermo (2006), quando fu sconfitto nettamente da Roitman per 60 61

    I possibili avversari di Aldi sono VOLANDRI, ANDREEV, ACASUSO e CORIA. Speriamo proprio che sia “El Mago” il suo prossimo avversario

    Grande impresa anche di CRUGNOLA che è riuscito a qualificarsi per la prima volta in un main draw ATP, in quel di Delray Beach battendo l’americano Simmonds n.526 del ranking ATP, con il risultato di 64 76.
    I suoi possibili avversari sono Hanescu, Fish, Young e Mayer

  18. ellepi scrive:

    Stefano ha perfettamente ragione.Questa della classifica per nazioni è una fandonia.Condivido che l’importante è avere giocatori/trici di valore,cioè qualità e non quantità.Chiedete in giro per il mondo chi sono le migliori giocatrici americane,francesi,belghe,russe,serbe e magari pure ceke,ukraine e bielorusse.Quasi tutti ve lo sapran dire.Chiedete delle italiane.E domandate anche i nomi delle vincitrici della Fed cup 2006:non lo sa quasi nessuno.Perchè è come dice Stefano:conta esser protagonisti nei grandi tornei.E poi,gente,una Bartoli è n°9,Golovin 12,la Razzano(Carneade!)24,perfino l’indiana Mirza è 29,senza pensare che ti sbuca una Szavay qualunque e ti si piazza al 18°posto,tanto per gradire.
    Ho parlato del settore femminile perchè é quello dove stiam meno male ed i commenti trionfalistici si sprecano.E questo sito segue la corrente.Tennis italiano,che stila lui pure queste assurde classifiche,non mette in lista la Serbia,perchè ha soltanto due giocatrici e non le tre che (chissà perchè)sono il numero minimo richiesto per esser “pesati”.In base a quale legge della matematica statistica,non si sa.
    Se prorpro si vuol stilare una classifica ,allora non c’è bisogno di esser laureati in matematica per sapere che bisogna dare i punteggi a scendere,e non a salire.Ciò vuol dire che ,per esempio,al n°1 si dan 100 punti,al n°2,80,al 3 ,70 e così via.Poi non ci sarà neppur bisogno di discutere se si debban considerare tre o cinque giocatori/trici.Poichè sarà il peso stesso della classifica a far valere di più e comunque quelle nazioni che sfornano pochi ma molto buoni tennisti/e.Quelli che son i veri protagonisti di questo sport.

  19. Fabio P. scrive:

    Di Challenger come quello di Bergamo ce ne sono quanti ne vuoi tutte le settimane ….

  20. rm55 scrive:

    Gli articoli su questo blog hanno sempre la stessa direzione:

    Sabato Andreas ha vinto contro un “spento Santoro”. Potrebbe essere che Santoro non è riuscito entrare nel match, perchè Andreas ha giocato a meraviglia fino al 6-3 3-0? Della bravura di Andreas neanche un cenno!

    Domenica ha vinto contro un Benneteau “stanco a causa della battaglia di 38 game ed oltre tre ore di gioco contro Nicolas Mahut in semifinale”. E in quali condizioni era Andreas nella nona partita in sei giorni? Rilassato? Sicuramente Andreas non ha giocato contro Benneteau come aveva giocato i giorni precedenti, ma ha lottato fino in fondo, ci ha creduto. Ha servito alla grande sul 6-5.

    Come sempre grande Roberto! Controcorrente in questo blog, dove tanti sono contro Seppi. Grazie Roberto.

    Eh sì, caro rm55, sono talmente “contro Seppi” che ho scritto a caratteri cubitali del suo ingresso nei top 40……Mah!
    Giorgio Spalluto

  21. pedrinho@luvanor scrive:

    Continuate a dire 3 italiani nei primi 41.
    Non e’ piu’ corretto dire : Zero italiani nei primi trentaquattro?

  22. maxjimbo scrive:

    Non sembra neanche a me, che sono nuovo, che il sito sia contro Seppi, tutt’altro… Trovo solo che a volte ci diamo troppo la croce addosso. Indubbiamente l’Italia non ha tennisti di primo piano è questo secondo me è indubbio checcè ne dica qualsiasi classifica…e si vede non dalla davis ma dai Grande slam e dagli Atp. Il problema è che siamo in questa situazione da dopo panatta, dove abbiamo avuto solo dei discreti giocatori (Gaudenzi, Sanguinetti, Furlan, Caratti) capaci di comportarsi dignitosamente e di regalarci ogni tanto qualche exploit (per esempio la finale di Davis). Forse oggi la situazione è leggermente migliore in quanto abbiamo un gruppo di buoni giocatori più numeroso del solito dentro i 100 (penso non accada da tempo averno 5 gli statistici del sito mi verranno in aiuto) e di questi almeno tre (Seppi, Bolelli, Fognini) sembrano avere delle buone caratteristiche per andare avanti. In particolare Seppi, pe ril quale esprimo la mia personale preferenza se si mantiene sui livelli di quest’inizio anno (non solo Bergamo ma anche gli Australian Open) può andare molto avanti anche perchè si esprime bene su ogni superficie…

  23. Fabio P. scrive:

    Secondo la tua classifica la Svizzera, con Federer e Wawrinka, sta peggio di noi …
    Mah !!! … io preferisco paragonare solo i numeri uno di ogni paese …

  24. Voortrekker Boer scrive:

    Sottoscrivo Ellepi, ma giustifico Tennis Italiano.

    Zero italiani nei primi 34: 0

  25. Giorgio Spalluto scrive:

    FOGNINI b. VANEK 6-3 6-7 7-6

    2h43 minuti sono servite a Fognini per domare il ceko Jiri Vanek e qualificarsi per la seconda volta consecutiva ad un secondo turno di un torneo ATP. Il ligure sembrava aver già fatto suo il match all’inizio del secondo set quando si è trovato avanti 6-3 2-0. A quel punto ha subito un parziale di 5 game consecutivi a cui ha saputo reagire costringendo l’avversario al tie-break, poi perso per 7 punti a 4. Nel primo game del terzo set Fabio è stato bravo ad annullare 3 pericolosissime palle break all’avversario. Il break, subìto nel nono gioco, sembrava far precipitare definitivamente la situazione, ma ancora una volta grazie ad una grande reazione di orgoglio, Fognini riusciva a controbrekkare prontamente, strappando a 0 il servizio (5-5). Nel 12° game Fabio non riusciva a sfruttare un match-point, e si vedeva costretto dall’avversario a giocarsi tutto nel tie-break (il secondo del match), dominato dal nostro portacolori per 7 punti a 3.

    Il prossimo avversario della Fogna sarà uno specialista della terra battuta come Albert Montanes, testa di serie numero 8 del torneo.

    Da segnalare come il sorteggio sia stato benevolo col nostro quarto azzurro in gara in Brasile; il qualificato “Ciccio” ALDI se la vedrà con “El Mago” CORIA

  26. Roberto Commentucci scrive:

    Match durissimo, nervoso, quello di Fognini, che ha mostrato la solita grinta ma anche i soliti problemi al servizio (alla fine 8 doppi falli e parecchi falli di piede) e nella complessiva gestione della partita.

    Il ragazzo deve imparare a sprecare meno energie, specie contro questi avversari, che dovrebbe domare più agevolmente.

  27. albi scrive:

    Secondo me le variabili che consentono di capire lo stato di salute di un movimento sportivo sono molteplici, ma se proprio si vuole stilare una classifica basata sui freddi numeri allora mi sembra più giusto basare il calcolo non sulle posizioni ma sui punti e questa è la classifica calcolando il punteggio dei primi 5 di ogni nazione.
    1) Spagna 13205
    2) Svizzera 8124
    3) Russia 7010
    4) Serbia 6919
    5) Argentina 6878
    6) Francia 6646
    7) USA 5386
    8) Germania 4259
    9) Croazia 4206
    10) Rep.Ceca 3701
    11) Italia 3365
    12) Australia 3055
    13) Chile 2613
    14) Gran Bretagna 2292
    15) Austria 2191

    Per quel che riguarda Seppi sono felice che abbia vinto a Bergamo ma era pur sempre la terza testa di serie e ha dovuto battere un solo giocatore che lo sopravanzava in classifica (47vs38) ben diverso se tale risultato lo avesse ottenuto che so un Fognini classe ‘87 per non parlare dei nostri classe ‘89 per ora ben lontani da simili exploit. Resto dell’idea che il tennis italiano abbia vissuto momenti ben peggiori nei quali oltre ad un top 10/20, che manca anche ora, non c’erano i numeri 30 o 40 o 50 che invece ora abbiamo.

  28. Giorgio Spalluto scrive:

    Più sfortunato il sorteggio per CRUGNOLA che domani a Delray Beach giocherà un primo turno proibitivo contro Mardy FISH.
    E’ stato già bravo Crugnola a qualificarsi per il suo primo ATP, dopo aver sconfitto, tra gli altri, un ottimo giocatore come il pakistano Qureshi, numero 125 del mondo

  29. Roberto Commentucci scrive:

    Altra notizia positiva per gli azzurri, oggi: Bolelli e Seppi sono entrati come alternate nel main draw del doppio a Marsiglia, grazie al forfait degli israeliani Erlich e Ram.

    I due azzurri se la vedranno con il sudafricano Chris Haggard e il francese Nicholas Mahut. Match difficile, ma utile esperienza in chiave Davis.

  30. marcos scrive:

    mi piace il doppio seppi/bolelli: proseguire con l’esperimento, per cortesia!

  31. ellepi scrive:

    Condivido il criterio di albi.Finalmente uno che sa stilare una classifica e che,non essendo un “nome” dell’entourage,non si beccherà lodi del tipo :”ottimo lavoro”,”puntuale come sempre”,”sei un mito ” ecc.ecc.
    Non son però d’accordo con la limitazione del numero di giocatori da prendere in considerazione.Intanto,perchè nessuno potrà spiegare perchè considerarne 5 e non 3 o 6 …e poi perchè se una nazione ha tanti giocatori tra i primi cento(nel qual ambito io praticherei il cut-off per assegnare i punteggi)buon per lei.Altrimenti,paradossalmente,una nazione che abbia 8 giocatori tra i primi 20 potrebbe vedersi superata da un’altra che ne ha soltanto tre,per fare un esempio.

  32. Stefano scrive:

    Marcos, più che esperimento il doppio Seppi/Bolelli è un obbligo.
    Con chi vuoi che vada a giocare Barazzutti in Croazia? Quei due lì e basta, sia in singolare che in doppio. Perchè ricordo che la Davis si può vincere (non è il nostro caso :-) ) anche con solo due giocatori, e qui, se si vuole, si può discutere sulla formula che pare un po’ attempata.

    Ma tornando all’articolo di Spalluto insisto sul fatto che la sua classifica non abbia senso alcuno, sia dal punto di vista matematico che a logica.
    Innanzitutto, come Albi ha giustamente fatto notare, bisogna contare i punti in classifica, non certo la posizione.
    Secondariamente, considerare la Svizzera inferiore a noi in una classifica per nazioni, mi sembra una barzelletta. E poi, voglio chiedere a Spalluto, e spero mi risponda, ma davvero non preferiresti essere un abitante del Cile, di Cipro, della Gran Bretagna o della Repubblica Ceca? Non daresti via Volandri e Starace per un Baghdatis, un Berdych o un Murray?
    E’ un discorso sciocco, me ne rendo conto, ma credo che l’appassionato di tennis senta il bisogno di avere un campione, che arriva in finale negli slam o vinca MS, e gli interessi al contrario ben poco quanti giocatori italiani dalla 34esima posizione in sù abbiamo al momento, se poi questi nei tornei dello slam non superano mai il terzo turno.

  33. Nikolik scrive:

    A dire la verità, rivendico il diritto di manifestare il mio apprezzamento per un articolo, da semplice utente che non ha alcun interesse e che non conosce nessuno di coloro che scrivono su questo blog, senza passare, per questo motivo, per l’adulatore di turno di qualche “nome dell’entourage”.
    Nel merito, in effetti Albi ha fatto un ottimo lavoro, che sostanzialmente conferma, in ogni caso, la buona posizione dell’Italia (settima, ottava o undicesima posizione nel mondo cambia poco e non è una posizione da disprezzare, se si pensa alla situazione anche solo di 5 anni fa).
    Ma rivendico comunque la mia personale preferenza per la classifica per nazioni di Giorgio e, ancor più, di quella dell’utente del forum di tennisteen, top-100 (che ugualmente non conosco): il paradosso indicato da Ellepi, vale a dire che una nazione che abbia 8 giocatori tra i primi 20 potrebbe vedersi superata da un’altra che ne ha soltanto tre, si può, in effetti verificare solo con la classiffica di Albi, non con quella di Giorgio o con l’altra.
    Limitare il numero di giocatori per nazione, poi, ha l’effetto evidente di non rendere più la classifica probante del reale movimento tennistico della nazione stessa.

  34. Nikolik scrive:

    Stefano, la Svizzera, come movimento tennistico, è indiscutibilmente inferiore a noi, non vedo come si possa negare.
    Nulla rileva il fatto che abbiano Federer, qua si sta parlando di movimento tennistico generale.
    Non vedo, poi, come potrebbe essere altrimenti, vista la diversa grandezza dell’Italia e della Svizzera.
    Non confondiamo il concetto di avere un grandissimo campione con il movimento tennistico nazionale.
    Secondo la classifica di Albi, la Svizzera avrebbe un movimento tennistico superiore alla Francia, che è chiaramente un’assurdità.
    Nella vostra foga antitaliana, fate degli spaventosi errori.

  35. Roberto Commentucci scrive:

    Sta prendendo forma una discussione interessante.
    In linea generale, i parametri di una analisi/ricerca vengono definiti in base agli scopi del lavoro e alla natura del fenomeno da esaminare. A parametri diversi, corrispondono risultati diversi. Ciò che è importante è che venga assicurata la coerenza fra metodo che si usa e obiettivi che ci si prefiggono.
    Perciò la prima domanda a cui si deve rispondere è: qual’è l’obiettivo dell’analisi?
    Vogliamo misurare la risonanza mediatica di un movimento tennistico, intesa come la capacità di suscitare interesse, sponsor, tifosi, etc.?
    In questo caso non c’è dubbio che la classifica proposta da albi sia la più adatta, perché premia soprattutto la QUALITA’ dei risultati ottenuti. E da lì non si scappa, siamo messi maluccio, e gli sponsor scappano, e perdiamo tornei Atp, etc., etc., etc.,
    Se invece vogliamo misurare lo spessore complessivo di una nazione tennistica, allora possiamo usare la classifica dell’utente top-100 di tennisteen, a cui fischieranno le orecchie (vero Luca?), che premia soprattutto la capacità di costruire una certa QUANTITA’ di giocatori di buon livello.
    A mio avviso, però, in questo secondo caso la classifica quantitativa andrebbe in qualche modo “riclassificata” per tenere conto di fattori di ponderazione ulteriori, quali la popolazione e il reddito medio pro-capite. E’ chiaro che in termini quantitativi la Germania e l’Italia avranno sempre un numero maggiore di professionisti rispetto a Cipro o alla Croazia, o alla Serbia.
    Tuttavia, anche all’interno di classi di nazioni omogenee per popolazione e reddito procapite vi sono lo stesso notevoli differenze. E queste differenze possono essere imputate alla qualità del sistema di formazione dei giocatori, pubblico o privato che sia. Ne consegue che una tale classifica può obiettivamente consentire di rapportare l’output ottenuto in termini di giocatori all’input consistente in investimenti, dotazione di capitale umano (popolazione) e qualità dell’addestramento. E può rappresentare una base per esprimere giudizi sull’operato delle federazioni o dei modelli privati.
    Vediamo, ad esempio, che fra le nazioni ricche e popolose la Spagna e la Francia sono nettamente migliori di Italia e Germania. Ancora un po’ più indietro, a mio avviso, sono gli USA, che avrebbero una potenza di fuoco spaventosa quanto a popolazione, know-how e disponibilità di mezzi, ma che non stanno più combinando gran che in rapporto alle loro potenzialità enormi.
    All’ultimo posto, in questa classifica ponderata, io metterei la Gran Bretagna, ricca e popolosa, la cui Federazione spende una marea di quattrini ogni anno, e che dietro al solo Murray ha oggettivamente il nulla.
    Ecco, fermo restando che in Italia se avessimo Murray saremmo felici, da una ricerca impostata in questo modo credo si possa affermare che la federazione italiana lavora molto meglio di quella inglese, e forse anche un po’ meglio di quella tedesca (i tedeschi sono 20 milioni più di noi e sono più ricchi), e probabilmente, considerata la disponibilità di risorse, anche un po’ meglio di quella americana.
    In questo schema concettuale, la federazione francese è quella che lavora meglio di tutte, mentre il modello privato spagnolo si conferma quello più efficiente.
    Spero di non avervi troppo confuso le idee.

  36. Stefano scrive:

    Nikolik, ma sei per caso Baccini sotto mentite spoglie? :-)
    La Svizzera è indiscutibilmente inferiore a noi, eh sì, proprio indiscutibilmente. Noi abbiamo Starace e Volandri, voglio dire, chi mai vorrebbe ritrovarsi con Federer e Wawrinka, o quelle scarsone di Schnyder ed Hingis. Anche la Serbia, a pensarci bene, è inferiore a noi; io mi tengo i nostri, mica Djokovic o Tipsarevic, e rifuggo come la peste Jankovic ed Ivanovic.

  37. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Condivido l’analisi di Commentucci, cui però aggiungerei un supplemento di analisi non di poco conto.
    Pensate allo sci alpino: le Alpi ce le hanno in pochi, nel mondo. Ecco quindi che la “scuola” italiana, per quanto possa avere momenti di crisi, ha comunque prodotto due dei più grandi sciatori di tutti i tempi (Thoeni, Tomba), una sciatrice assolutamente strepitosa (Compagnoni) e vari altri campionissimi (Ghedina, Plank, Gros, Kostner, Karbon, Rocca), più campioni vari di media entità (Pramotton, Mair, Erlacher, Blardone, Paola Magoni, ecc.).
    E la terra battuta?
    Qui vi voglio, cari malati di tennis come me.
    Noi al Roland Garros, insieme ai supercampioni di ogni luogo, ai francesi, agli spagnoli, agli argentini, dovremmo dominare. Gli spagnoli hanno vinto con Costa, Moya, Nadal, Ferrero, Bruguera….e solo negli ultimi 20 anni! Gli argentini hanno vinto solo con Gaudio, ma qui le riflessioni di Commentucci sul reddito pro capite potrebbero spiegare qualcosa. E comunque, Coria e Nalbandian, tra marzo e giugno, qualcosa di buono lo hanno combinato. E vogliamo parlare di Vilas?
    I francesi hanno capito a malincuore che la terra battuta poco si adatta alla sua “scuola” (Noah ha vinto il Roland Garros giocando serve and volley), e sono andati a vincere altrove.
    E’ arrivato un brasiliano, uno solo (anche lì si gioca quasi solo sulla terra), è ha vinto tanti Roland Garros quanti l’Italia in tutta la storia.
    E noi? Dobbiamo allora ammettere che, a differenza che per lo sci, non c’è “scuola” italiana vincente? Direi di si. Si va dall’elitarismo dei circoli, alla mancanza cronica di campioni (due in tutto, che non hanno poi fatto i coach), all’impossibilità di educare i giocatori alla “globalizzazione” gegrafica del tennis, al trionfo di mammà, della pastasciutta e della terra battuta sull’Australia e il cemento, per non parlare dell’erba, brutta e cattiva.
    Ma sulla terra non dominiamo affatto, anzi! Non vinciamo in Francia, ma neanche a Roma, a Montecarlo, a Barcellona, ad Amburgo. Noi non vinciamo mai.
    Niente mentalità, e supporto tecnico insufficiente. Motivatori scarsissimi, i nostri coach. Ma anche dal punto di vista “tecnico” non ineccepibili, non tra i migliori (come sono invece quelli dello sci).
    Mi rivolgo ai corpi militari: c’è posto per una squadra di tennis, anche piccola piccola, insieme agli sciatori e agli sciabolatori? Perchè forse il segreto è lì…..

  38. pibla scrive:

    2 cosette controcorrente al volo:

    -personalmente avrei preferito che questa sett. Seppi-Bolelli, già belli provati dalla sett. precedente, non entrassero nel tabellone di doppio per far bene nel singolo;

    -checché ne dicano Andreas ed il suo entourage, finché Seppi non migliora ulteriormente la seconda palla (e comunque di progressi se ne sono già visti, ma ancora manca un pò) e sopratutto non entra prima e meglio in partita, a mio avviso rimane più competitivo sulla terra che indoor e del resto la finale di Gstaad (ma non solo) che è di gran lunga il miglior risultato della sua carriera sta lì a confermarlo, poi che Andy preferisca giocare su superfici più veloci e che potenzialmente su queste superfici potrà fare sempre meglio è un altro discorso, ma ATTUALMENTE rimane più adatto alla terra.

  39. Giorgio Spalluto scrive:

    Caro Stefano, concordo con te sul fatto che la “mia” classifica non abbia alcun senso, come non hanno alcun senso le altre proposte. Come tutte le classifiche, quella da me proposta (che ritrovi in centinaia di siti, uno su tutti, http://www.tennisbest.com, insomma non mi sono inventato niente…) ha il PREGIO di mettere in evidenza un dato statistico sorprendente (la presenza di 3 italiani nei piani alti della classifica, ricordo a tutti che fino a pochissimi anni fa avevamo un solo giocatore nei Top 100) se si pensa che da 8 anni non riusciamo a prendere parte al World Group di Davis, ed ha il DIFETTO di non considerare le tante altre variabili che sono state elencate da chi mi ha preceduto.
    Ci tengo a sottolineare che l’obiettivo della classifica non era quello di giudicare l’operato della Federezione, nè tantomeno quello di entrare nel merito dello stato di salute del nostro movimento tennistico.

    Ovviamente Nikolik, da bravo provocatore, ha approfittato della “mia” classifica per incensare il lavoro della Fit. Spiace che qualcuno abbia associato il pensiero di Nikolik a quello del sottoscritto (evidentemente chi lo ha fatto non ricorda i duelli all’arma bianca con Nikolik nei mesi scorsi sugli argomenti più disparati :D )
    E’ inutile, a mio avviso, sottolineare che per il nostro movimento sarebbe molto più salutare avere menoTop 100, ma che si chiamino Federer e Djokovic. Che discorsi!
    Invito, invece, a riflettere sul fatto che 3 italiani a ridosso delle prime 40 posizioni, comporteranno la presenza dei nostri 3 alfieri nel main draw dei Master Series a noi più favorevoli come quelli di Montecarlo, Roma, Amburgo. Se qualcuno lo avesse dimenticato, ricordo che lo scorso anno in questi 3 tornei, ci fu, per i nostri colori, una sola presenza diretta nel tabellone principale (Volandri a Montecarlo).
    A Roma, nessuno dei nostri si qualificò direttamente per il main draw ed il signor Volandri, per partecipare all’AMS di Amburgo beneficiò di uno Special Exempt, ottenuto grazie alla semifinale a Roma. Insomma, quest’anno partiamo dalla certezza di avere in questi 3 tornei, almeno 9 presenze, rispetto alla sola di Volandri in quel di Montecarlo (2007).
    A Roma avremo 7/8 italiani nel main draw. Penso che sia una buona notizia per il nostro tennis, a prescindere da come si vogliano stilare le classifiche

  40. pibla scrive:

    Bravo Giorgio!!
    Una piccola annotazione, io differenzierei l’inizio stagione di Gaudio da quello di Coria che ha perso al terzo da Cuevas che è un giocatore in grande ascesa, il bravissimo Aldi probabilmente non avrebbe avuto scampo con nessuno di quelli con cui poteva essere sorteggiato, ma di certo non lo avrà nemmeno con Coria che, magari non tornerà tra i primi cinque giocatori del mondo, ma qualcosa di buono ancora lo può fare, se poi ki sbagliassi, tanto meglio!

  41. albi scrive:

    Tanto per mettere i numeri davanti agli occhi e seguendo il filo di Roberto ecco la classifica che ci dice quanti top 100 per abitante ci sono nelle prime 15 nazioni (della mia classifica) e di fianco il PIL(Ppa) di ciascuna nazione. Più sotto la classifica aritmetica dei primi cinque x nazione, quella che secondo me non pesa le reali differenze di ranking.
    Concordo assolutamente con Wallace, secondo il mio modesto parere in Italia mancano di più i tecnici che gli atleti ed è proprio lì che dovrebbe agire la federazione, nella creazione di una scuola tecnica perchè non basta assumere un tecnico che ti segua i tuoi 2/3 migliori prospetti se si vuole creare una base allargata dalla quale potrebbero poi uscire i campioni.

    Croazia 1.498.956 14.368
    Austria 2.716.945 36.031
    Argentina 3.410.608 15.937
    Rep. Ceca 3.421.404 23.100
    Svizzera 3.754.350 37.369
    Spagna 3.759.741 27.522
    Francia 4.298.209 30.693
    Serbia 5.075.132 6.771
    Australia 6.754.695 32.938
    Cile 8.142.370 12.983
    Germania 10.304.750 31.095
    Italia 11.867.578 30.732
    Russia 23.733.333 12.096
    USA 50.452.283 43.444
    GB 60.609.155 35.051

    Spagna 59
    Argentina 103
    Francia 116
    Russia 137
    Germania 225
    USA 230
    Italia 274
    Croazia 347
    Rep. Ceca 405
    Serbia 424
    Australia 467
    Austria 504
    Cile 835
    Svizzera 858
    GB 1.070

  42. pibla scrive:

    Andreas, Karin…..
    A Caldaro si lavora bene ragazzi, altro che storie, il che in un certo senso fa anche rabbia perché guarda caso nell’estremo nord del paese due ragazzi, italiani sì, ma comunque altoatesini e quindi anche con cultura e tradizioni tedesche, riescono ad emergere, a dimostrazione del fatto che basta lavorare bene e con abnegazione e poi i risultati arrivano e come se nelle altre zone d’Italia non fossimo in grado di produrre dei corretti modelli organizzativi per arrivare al vertice, ah se fa rabbia….
    Comunque bravissimi Andreas e Karin!!!

  43. ellepi scrive:

    Caro nikolik,se una nazione ha 20 giocatori tra i primi 50,non vedo perchè questo non dovrebbe esserle riconosciuto,limitando il punteggio ai primi 3.E poi,ripeto,perchè 3 e non 6 e non 8,ecc.
    Caro giorgio spalluto,che la tua classifica non abbia alcun senso lo riconosci anche tu e mi trovi perfettamente d’accordo.Che però non abbian senso anche tutte le altre,non è assolutamente vero.Occorre ricordare che tutte le statistiche sono imperfette,in quanto rappresentazioni della realtà e non realtà immediata.Ma ciò non toglie che debbano esser fatte secondo modelli matematici che vi ci si avvicinino il più possibile .Poi dipende anche(e questo va ben specificato per non far confusione)da cosa si sta studiando,da cosa si vuol dimostrare.Se lo scopo è quello di mostrare come l’Italia abbia molti giocatori/trici nei primi 100,va bene,siam d’accordo.Se questo vuol pure significare che il movimento tennistico è eccellente o,almeno,sufficente,beh questo è perlomeno tutto da discutere.Se poi si vuol dare indici di qualità,allora vedi bene che gli questi non possono neppur lontanamente tener conto di tre giocatori che stanno tra il 35°ed il 41° posto.
    Con simpatia.

  44. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Scrivo di getto, e a volte perdo il lume della sintassi e dell’ortografia.
    I francesi hanno capito che la terra battuta mal si adatta alla “loro” scuola, non alla “sua” scuola. Mea culpa.
    Tutto questo per la precisione, ma la sostanza non cambia.
    Sui tecnici italiani non risponde mai nessuno, e non ho mai letto un loro “mea culpa”.
    Nel mio precedente e sgrammaticato intervenot, invece, volevo proprio discutere il lato strettamente tecnico. Come sopra ha scritto Pibla, e come vado ripetendo da alcune settimane, in particolare dopo la prima partita dell’anno di Seppi con Santoro, c’è qualcosa che non va se tutti i giocatori italiani dopo Camporese giocano con due colpi di svantaggio, cioè il loro servizio e quello dell’avversario.
    Tanto per fare un esempio.
    La voleè? Lasciamo perdere.
    E comunque, Adriano e Omar, è colpa vostra. Potevate insegnare qualcosa a qualcuno, porca miseria.

  45. ellepi scrive:

    Nikolik:poi mi spieghi come può avvenire il contrario di ciò che dico proprio con la classifica per punti del ranking di albi e non con l’altra.Se la matematica non è un’opinione…

  46. Roberto Commentucci scrive:

    Beh, ragazzi, ci crediate o no, Seppi e Bolelli ci stanno prendendo gusto con il doppio. Erano entrati in tabellone a Marsiglia solo grazie al ritiro di Erlich e Ram, e hanno appena vinto il loro match di primo turno battendo la coppia formata dal francese Nicholas Mahut (una delle migliori volée del circuito) e dal sudafricano Chris Haggard, uno specialista.
    E’ una vittoria di spessore.
    Secondo me i croati stanno cominciando a preoccuparsi. Speriamo che i loro dirigenti non facciano pace con Karlovic.

  47. Andre scrive:

    Bravo Roberto. Anch’io ho seguito, con la coda dell’occhio, il livescore della partita e, dopo averli visti dal vivo a Bergamo, sono stato ancora una volta impressionato dalla facilità con cui hanno tenuto i turni di servizio (soprattutto nel secondo set) e dalla concentrazione nei punti decisivi.
    Tra l’altro vincere (anche nel doppio) fa sempre bene !
    Speriamo per domani…

  48. Roberto Commentucci scrive:

    Ringrazio albi per aver dato corpo alle mie confuse elucubrazioni in tema di classifiche.
    Da quanto emerge, visto dove si colloca la Gran Bretagna in entrambe le classifiche, i dirigenti della Lawn Tennis Association a mio avviso dovrebbero essere cacciati a pedate.

  49. Karlovic 80 scrive:

    Complimenti a Bolelli e Seppi,perche sia Mahut che Haggard hanno vinto molti titoli di doppio,quindi battere due specialisti è un grande merito.
    @ Commentucci.
    Credo(e spero) che alla fine Ivo giocherà………comunque Seppi lo ha già battuto l’anno scorso sulla terra,invece il povero Volandri è stato già “abbattuto” dal gigante(e mio idolo) di Zagabria nel 2000.

  50. Enzo Cherici scrive:

    Ma a noi, del movimento tennistico, che ce frega? Voglio dire, poi le coppe le alzano i Federer, i Baghdatis, i Berdych, mica il movimento tennistico dei rispettivi paesi.
    Semmai è un aggravante per il nostro tennis quella di avere 60 milioni di abitanti, non so quanti di praticanti e non avere uno straccio di mezzo giocatore che vinca un torneo.
    Ha ragione da vendere Roberto Commentucci quando tira in ballo il reddito pro-capite di una nazione. Sembra un ragionamento astruso ma, come ha già dimostrato lo stesso Roberto, non lo è affatto. E da un’analisi del genere, il nostro movimento ne esce a pezzi, altro che superiore alla Svizzera. La quale Svizzera, per inciso, soltanto negli ultimi anni ha prodotto, oltre a Federer, anche una certa Hingis, la Schnyder, un giocatore come Marc Rosset comunque capace di vincere un Olimpiade e, andando un pochino più indietro, anche Jacob Hlasekn issatosi a numero 5 del mondo. Ma di che parliamo? Del “movimento” facciamo parte noi che ci facciamo la partitella il sabato? E allora? Come qualcuno ha scritto abbiamo si 3 giocatori nei 50, ma zero nei primi 34. Anche questo va detto. E non mi sembra vada a vantaggio del “movimento”…

  51. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    E’ bello fare footing nei parchi, ma le Olimpiadi sono un’altra cosa.
    Sottovalutare, anche con un certo malcelato disprezzo, la Svizzera nel tennis vuol dire negare la storia.
    Cioè: potete anche sottovalutarli, ma rispetto all’Australia, non all’Italia.
    Enzo Cherici ha citato gli esempi: leggeteli.
    la Svizzera è nettamente superiore all’Italia nella storia del tennis, avendo avuto due numeri uno (e che numero uno, il secondo!).
    Noi abbiamo avuto due campioni in tutto, per un totale di tre slam nella storia, ma forse qualcosa nel cervello presuntuoso dell’italico tifoso di tennis inibisce il funzionamento della memoria.
    Ma quale movimento? Quello del commendatur che gioca il doppio di sabato? Ma fatemi il piacere!

  52. Voortrekker Boer scrive:

    Il movimento Svizzera non si discute, chi sostiene il contrario fa retorica patriottarda solo fine a se stessa.
    Abbiamo un gran movimento? Come dice Enzo Chierici “che ce frega del movimento se poi son gli altri a vincere” e ha pienamente ragione. Come dice la parola, “il movimento” dovrebbe essere un qualcosa in perenne sviluppo, aperto a nuove strategia che si ricambia da solo, che prende il meglio da altri e lo rielabora apllicandolo alla sua realtà, che guarda avanti e che non si ferma.

    Solo una conclusione riesco a trarre: il movimento c’è, ma non si muove.

  53. ellepi scrive:

    Due argomenti mi paiono interessanti.
    Il primo:la tradizione svizzera è migliore della nostra!Oddio!Anche la Svizzera!?No! Eppure è così.Sempre dico che è meglio esser informati!…Grazie per la notizia,non nuova,ma trascurata.
    Il secondo:gli allenatori.Possibile che tutti critichino la Fit e nessuno si ricordi che i nostri giocatori vengon presi di solito(per lo meno quelli dell’attuale generazione) molto giovani ,ed avviati al professionismo ,dai coach privati? Vogliamo negar loro ogni responsabilità,nel bene e ,ahimé,purtroppo,nel male?
    E come mai molti giocatori italiani e stranieri si affidan sempre più alle accademie straniere?

  54. ellepi scrive:

    Enzo Chierici,non so tu ma io,come molti altri,faccio parte del “movimento”(che non si muove…buona ,questa).Infatti,pur non essendo socio di un circolo dove gioco(non mi iscriverei mai ad un circolo che mi accetta come socio),ma soltanto aggregato,cioè uno che prenota l’ora,gioca e paga di volta in volta la sua quota oraria(e non sono agonista,semmai agonizzante)ora son stato costretto ad acquistare la tessera FIT,che è un modo per ampliare il “movimento”.
    Chissà se gli amici che vanno a farsi una partita a calcetto son tutti iscritti alla relativa federazione?

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