Contrordine compagni… da Selmi.
Per Vittorio Rafa stava bene.
Cino ci ha parlato e dice…
Intanto Coria torna a giocare

 
19 Ottobre 2007 Articolo di Rino Tommasi
Author mug

Una telefonata di Rino Tommasi al Tour Manager Atp che aveva fatto colazione con Rafa Nadal. Lo spagnolo era stato fermo 48 giorni. Intanto in un challenger in Brasile, a Belo Horizonte, Guillermo Coria ci riprova. Gli auguri di Canas e Nalbandian. Le due telefonate quotidiane a Madrid di Marchese.

Insieme alla bella notizia della semifinale raggiunta a Zurigo da Francesca Schiavone, arriva invece da Madrid quella della più clamorosa sorpresa della stagione, la sconfitta di Rafael Nadal contro l’argentino David Nalbandian.

Nalbandian, finalista a Wimbledon nel 2002, semifinalista all’Open degli Stati Uniti nel 2003 e vincitore del Masters di Shanghai nel 2005, dopo essere stato numero 3 in classifica aveva avuto quest’anno una stagione mediocre che lo aveva fatto precipitare al numero 27.

Più ancora del risultato sorprende il punteggio, 6-1, 6-2 in un’ora e 11 minuti in una partita nella quale Nalbandian ha infilato una serie di nove giochi consecutivi mentre Nadal ha messo a segno solo 5 colpi vincenti contro ben 29 errori gratuiti.

Difficile spiegare una sconfitta così severa, la più dura subita in carriera da Nadal dal 2002 quando, sedicenne, era stato battuto con lo stesso punteggio dal connazionale Albert Portas.

E’ possibile che Nadal abbia pagato la fatica della sera prima quando aveva battuto in due set molto tirati lo scozzese Andy Murray, giocando peraltro molto bene. Ho voluto verificare la condizione di Nadal telefonando a Madrid a Vittorio Selmi, grande amico di Nadal e di Federer, ma Selmi mi ha detto di aver fatto colazione con Nadal e di non aver notato nulla di strano o di anomalo.

Aggiungo, come ipotesi, che Nadal era stato fermo 48 giorni dopo l’Open degli Stati Uniti, una pausa insolita per un tipo come lui, ma le vittorie su Baghdatis e su Murray sembrava ce lo avessero restituito in una forma accettabile.

A questo punto sono curioso di vedere come si comporterò Nalbandian oggi in semifinale contro il serbo Novak Djokovic, che ieri ha battuto il croato Mario Ancic per 7-6, 6-2 al termine di una partita giocata molto bene da entrambi almeno nel primo set ma dominata alla distanza da Djokovic, che ha sfruttato le uniche palla break che ha avuto a disposizione mentre ne ha salvate ben sei.

Per quanto riguarda la Schiavone si aggiunge a quelle ottenuto nello stesso torneo sulla Dementieva e sulla Svhnyder. Come la Dementieva, anche la Kuznetsova si è ritirata quando però Francesca era già in vantaggio.

Rino Tommasi

Il ritorno di Coria a Belo Horizonte e i commenti di Canas e Nalbandian (intervistati a Madrid) descritti da La Nacion di Buenos Aires

MADRID (DPA).- Los tenistas argentinos le dieron la bienvenida a Guillermo Coria, que anunció su participación la semana próxima en el Challenger de Belo Horizonte tras un año de inactividad en el circuito. “Es una excelente noticia que un jugador de su categoría esté de vuelta. Espero que haya resuelto sus problemas”, comentó Guillermo Cañas.

“Me parece bárbaro su regreso. Me lo crucé antes de venir a Madrid y me dijo que tenía ganas de volver a jugar, aunque no tenía claro dónde”, sostuvo David Nalbandian. Los dos coincidieron en destacar el aporte que sería para el tenis argentino la recuperación del mejor nivel de Coria, que llegó a ser N° 3 del mundo. “Es bueno para él, para el tenis y para la Argentina”, aseguró el cordobés. “Para ganar la Copa Davis, que es lo que todos queremos, es una noticia excelente”, agregó Cañas. Juan Martín del Potro también se alegró: “Coria es un jugador muy talentoso, y verlo jugar siempre es muy lindo”. Y el chileno Fernando González expresó: “Es muy bueno para el tenis latinoamericano”.

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17 Commenti a “Contrordine compagni… da Selmi.
Per Vittorio Rafa stava bene.
Cino ci ha parlato e dice…
Intanto Coria torna a giocare”

  1. Michele Fimiani scrive:

    Caro Ubaldo, pur essendo ancora per un po’ di tempo impegnato con il lavoro dell’aggiornamento degli articoli, non mi sono lasciato sfuggire le reazioni della stampa spagnola e di quella argentina a proposito del sorprendente match di oggi.
    Potremmo definirla una PILLOLA DI RASSEGNA-WEB:

    Il quotidiano argentino La Nacion, esaltato dalla prestazione di David lo definisce addirittura “Profeta nella terra di Nadal” e durante l’articolo lo indica con il soprannome “El Rey David”, sottolineando inoltre come i due giocatori non si fossero mai precedentemente incontrati!
    Dai toni trionfalistici forse eccessivi per l’effettiva importanza del match (non era comunque una finale di Slam…), si nota come forse il tennis argentino era da un po’ di tempo in attesa di tornare ad alti livelli…
    Potete leggere l’intero articolo direttamente su http://www.lanacion.com.ar/deportiva

    Sicuramente più interessante la risposta del quotidiano Marca ( http://www.marca.com ) che titola perentorio “HURACAN Nalbandian termina con Nadal”.
    In particolare due sono le curiosità che ho riscontrato: viene innanzitutto sottolineato come l’”armada” spagnola sia ormai rappresentata dal solo Lopez (e mi viene da aggiungere: “ancora per poche ore…!”), e inoltre ho notato con sorpresa come i giornalisti spagnoli considerassero Nadal “segundo favorito” del torneo…
    Siamo sicuri che in Serbia qualcuno non abbia storto il naso?
    E forse non solo lì…!

  2. Marcello scrive:

    Stesse male o stesse bene c’entra poco. Questa batosta, perchè di batosta si tratta, è figlia di una programmazione sciagurata e di un tennis, quello di Nadal,che, per quanto sia bello, è dispendioso e non bene impostato sulle superfici veloci.
    Lo zio Tony che di solito nell’angolo se la ride con l’altro zio terzino da rissa, ha poco da stare allegro. Sono due anni che Nadal finisce la stagione cotto come una melanzana, e ha solo 21 anni, non è una situazione felice.
    Urge un cambiamento di programma e forse un cambiamento di coach e preparatori, ma Rafa sembra non pensarla così.

    la stampa spagnola come quella argentina esagerano…Djokovic non ha bisogno della stampa, parlano i suoi risultati, i suoi numeri e soprattutto il fatto, ormai assodato, che è lui il vero rivale di Federer sulle superfici veloci.

  3. remco scrive:

    FORZA NADAL!!

  4. Stefano Grazia scrive:

    cambiare coach e staff no (perchè?per lui è l’ambiente ideale e l’hanno portato dov’è ora, in più è sangue del proprio sangue,tagliare il cordone gli creerebbe più sensi di colpa che altro) ma cambiare programmazione si…probabilmente ora che è maturato comincerà a dire la sua anche lui e di più…e taglierà 3-4 tornei sulla terra giocando solo i masters…Però è difficile perchè si giocano quasi tutti in spagna…

  5. Sergio scrive:

    Secondo me Nadal ha perso xché sconcentrato dalle cosce e dalle scollature delle modelle-raccattapalle (in che senso???) figlie di un voyerismo completamente fuori luogo. Fra un po’ ce le ritroveremo anche in chiesa a fare le chierichette, magari con lo sponsor “Playboy”. Le cose giuste al posto giusto. Un saluto a tutti. Sergio

  6. Nikolik scrive:

    Comunque, sono completamente d’accordo con quanto scritto da Marcello: è verissimo che Nadal, negli ultimi due anni, finisce la stagione cotto come una melanzana.
    Ma, insomma, va bene che lui è fortissimo sulla terra battuta, ma, francamente, che motivo c’era di giocare Stoccarda?
    Ma non impara niente da Federer? Non vede come si programma lui? Ad esempio, furbescamente a Tokyo non è andato. Ha fatto bene, visto che, oltre a Madrid, dovrà giocare a Parigi e poi anche il Masters. Quattro tornei in quasi un mese erano troppi. Così si fa.
    Oltretutto, lui ha anche un gioco molto, ma molto, ma molto più dispendioso di Federer.

  7. remo b. (remo) scrive:

    Quantunque Nadal avesse mostrato buona condizione nei due match precedenti (soprattutto contro un Murray ispirato e in ripresa, più che con Baghdatis), c’erano i presupposti affinché l’incontro con David Nalbandian potesse presentare più di un’insidia e questi erano dati, in particolar modo, da due aspetti: il fatto che lo spagnolo e l’argentino non si fossero mai affrontati prima e l’innegabile talento che, pur tra alti e bassi, ha sempre mostrato di avere Nalbandian. La superficie favoriva più l’argentino mentre l’ambiente, che pure ha tentato inutilmente di scaldare l’atmosfera quando il beniamino di casa ha accennato una sia pur minima reazione, era per Nadal. Alla fine il 6-1, 6-2 è scaturito dall’unica combinazione possibile: la quasi-perfezione di Nalbandian, con i suoi anticipi per nulla disturbati dalle rotazioni dell’avversario, e la giornata incredibilmente storta di Nadal, che uno smash a rimbalzo come quello che ha dato a Nalbandian il primo match-point non lo sbaglierà mai più in tutta la sua vita. Capita, nello sport, di non riuscire a trovare gli automatismi consueti; in quei casi o ti dà una mano l’avversario o non c’è nulla da fare. Certo, Nalbandian per certi versi era l’uomo adatto per concedere uno spiraglio a Nadal e trasformare il campo in un’arena, ma stavolta non l’ha fatto e quando anche ha leggermente tremato, l’altro lo ha sempre graziato. Per finire, di David mi è piaciuta soprattutto la calma e la concentrazione: in almeno quattro-cinque occasioni avrebbe potuto chiedere il “falco” e non l’ha mai fatto. Sembrava chiuso in una campana di vetro. Bravissimo. Oggi però, contro Nole, sarà un’altra storia.

  8. Avec Double Cordage scrive:

    sarà pur vero che Nadal era bello cotto ma non so in quanti lo avrebbero battuto. Nalbandian ha teso una rete con delle angolazioni mica da ridere, non si erano mai incontrati e forse si è studiato tutto molto bene e lo ha proprio sorpreso tatticamente, rimane però sempre il numero elevatissimo di errori gratuiti di Nadal. Sono curioso di vedere come si svolgerà la partita tra Djokovic e Nalbandian, l’argentino ha pur sempre vinto il masters sul veloce battendo Federer ed è stato in finale a Wimbledon, quindi Nadal non ha perso da un nessuno e non so se i nostri Starace e Seppi sarebbero riusciti a grigliare la melanzana cotta alla scozzese.

  9. Cino Marchese scrive:

    Parlo per lo meno due volte al giorno con Vittorio Selmi e pertanto sono informato su quanto avviene dietro le quinte. Avevo detto a Vittorio che mi aveva fatto una buonissima impressione Nalbandian, che era ritornato ad essere potente e preciso come nei suoi momenti migliori e che Nadal avrebbe avuto molti problemi a batterlo perchè per suo conto non era al massimo e che sempre di questi tempi arriva piuttosto cotto e spremuto ed ogni mese che passa Djokovic gli è sempre più vicino ed a mio avviso gli è già davanti.
    Non pensavo però che il risultato sarebbe stato così netto. Rino e Roberto hanno pensato a qualcosa di strano e che Nadal non stesse bene, invece Vittorio mi ha confermato che semplicemente era cotto come una zucchina e non aveva recuperato dal duro match con Murray e l’unica cosa un po’ strana era che Tiriac si era impuntato a farlo giocare di pomeriggio perchè voleva dare al grande pubblico della sera anche una volta Federer che poi avrebbe probabilmente giocato con Lopez che è spagnolo e per di più di Madrid. La cosa non era piaciuta totalmente al clan di Nadal ed effettivamente è sceso in campo visibilmente scocciato ed il primo set lo ha perso praticamente senza giocarlo con uno sguardo sempre torvo e pieno di rabbia. Avendo giocato la sera prima e terminato tardi forse qualche ora di più di sonno lo avrebbero aiutato a recuperare dal momento poi che comunque i biglietti Tiriac li aveva già tutti venduti, ma forse non era per i biglietti ma per dare alla televisione in “prime time” non la solita minestra.
    Ora però non ha più la semifinale del sorpasso e deve sperare solo nella rivincita tra Federer e Djokovic senza Nadal in Spagna.
    Non si può avere tutto nella vita caro “baffone”

  10. giampiero scrive:

    avete mai provato ad andare in automobile senza benzina?….

  11. Marcello scrive:

    Stefano Grazia, io credo che cambiare coach e staff sia forse una soluzione.
    Già in precedenza lodai la bravura dello Zio Tony a “plasmare” uno come Nadal, che ha grinta da vendere e capacità di soffrire, in questo è stato bravo e l’ha accompagnato fino alla veta del tennis mondiale.
    Ora però è il momento di dirsi addio, Nadal deve uscire dalla crisalide familiare (lui che non è certo un “bamboccione”) e prendersi un coach professionista, con tutti crismi e i carismi. Perchè per quanto si possa applaudire lo zio Tony, questi si trova in una realtà (il tour) in cui il suo contributo per Nadal è sempre più marginale. Non vedo, ad esempio, come lo zio lo possa impostare per giocare bene sulle superfici veloci senza spendere immani dosi di energia. L’ideale sarebbe un coach anglo-sassone e che abbia esperienza professionistica, Stoltemberg o Cahill sarebbero perfetti.

  12. pibla scrive:

    Grande Cino!!! Non ci vuole molto per capire che è esattamente così, questa volta la programmazione sciagurata è stata più quella del torneo che quella di Nadal, che senso aveva dopo una partita così tirata come quella con Murray, ributtarlo in campo nel primo pomeriggio??? nessuna e questo è il risultato, peggio per gli orgnaizzatori ed in più lo hanno fatto ad un tennista spagnolo….rob’ de mat!!

  13. Stefano Grazia scrive:

    Mmm,quello che dici,Marcello, io lo vedo possibile solo con una trasformazione in Manager/Supervisor dello zio che assolda qualcun altro “specialista” sul veloce…tanto di soldi per un altro allenatore part time ce li hanno…Adesso non mi ricordo bene e non vorrei confondermi, ma qualcosa tipo quello che fece Tiriac affidando Becker a Bob Brett… Ma non credo sarebbe giusto e forse efficace eliminare lozio con una stretta di mano, grazie arrivederci, e nemmeno con una camionata di soldi… Questione di lealtà, di sangue e anche di stile.E io che non sono un suo tifoso di Nadal, riconosco che di stile ne ha in abbondanza e per questo lo ammiro

  14. Fede80 scrive:

    Intanto Nalbandian ha appena battuto Djokovic in 2 set……sono molto sorpreso dal ritorno del tennista argentino, che durante tutta la stagione aveva combinato ben poco…….non ho avuto modo di seguire il match, ma se fossi in Federer, un pò inizierei a preoccuparmi, in fondo Nalbandian è riuscito a batterlo più di una volta….di certo sarà una finale interessante!

  15. Marcello scrive:

    Anche l’anno scorso Nalbandian fece un bell’exploit a Madrid, ma fu fermato in semifinale proprio da Federer…

    Sicuramente Tiriac non ha fatto la scelta più intelligente ma da qui ad arrivare solo almeno a pensare che Nadal abbia perso per la programmazione ce ne passa un bel po’.

    Stefano Grazia continuo a dissentire. Mai abbastanza grazie a Zio Tony, ma adesso ci vuole un vero coach, per quanto lo zio possa essergli stato utile Nadal dovrebbe staccarsi da questo cordone ombelicale che lo trattiene da miglioramenti dal pdv tecnico-tattico. Ripeto Cahill o Stoltemberg sarebbero l’ideale. La famiglia coinvolta troppo rischia di diventare deleteria.

  16. Mark scrive:

    ERRORE DI RINO TOMMASI! La sconfitta di ieri di Rafa (ha fatto solo 3 games) è la più dura dall’ottobre 2004 (6-0 6-3 da Julien Bennetau a Lione), e non dal 2002.
    Forse Tommasi si riferiva all’identità di punteggio.

  17. flexible scrive:

    mmmmm, secondo me sotto sotto nadal sentiva che non era al meglio e piuttosto che perdere l’incontro dopo con diokovic ha preferito mollare con david col quale non sente alcuna rivalità. Sotto sotto ho detto, si sa qualche volte gli umori dell’inconscio lavorano e producono le turbolenze in superficie. Detto questo, anche senza l’inconscio, ieri con david avrebbe perso lo stesso ma forse non così.

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