Le ambizioni sbagliate
del tennis italiano

 
15 Settembre 2009 Articolo di Roberto Commentucci
Author mug

Con l’arrivo della Davis, torna la tensione fra i giocatori e la Federazione: in ballo gli ingaggi garantiti dal Tennis Capri, in odore di squalifica. Al di la della vicenda processuale, ecco perché è il nostro sistema a non funzionare.

Chiusa la scintillante giostra dello Slam newyorchese, l’attenzione degli appassionati torna alle vicende del tennis italiano. E purtroppo, si passa delle stelle alle stalle. L’attesa per lo spareggio di Davis fra Italia e Svizzera, che negli auspici di tutti, al di là del risultato sul campo, dovrebbe essere un perfetto spot, una grande occasione di visibilità mediatica per tutto il nostro movimento, è infatti funestata dalle solite miserie di casa nostra.
La lotta senza esclusione di colpi fra la Federazione e il Tennis Capri, da tre anni club campione in carica nella serie A maschile (l’oggetto del contendere lo trovate in questo pezzo: http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2522 ) pare infatti destinata a concludersi con l’uscita di scena della squadra di Roberto Russo, appassionato ed entusiasta imprenditore campano, per il quale la Procura Federale ha chiesto una squalifica di 5 anni, con l’aggiunta di 150.000 euro di multa e 2 anni di squalifica al club. Questo ovviamente ha innescato il malumore dei giocatori tesserati, che vedono sfumare i cospicui ingaggi garantiti loro dal generoso Russo. Guarda caso, però, tre di questi giocatori (Potito Starace, Andreas Seppi e Fabio Fognini) figurano fra i convocati di capitan Barazzutti. Per la verità, parrebbe che i nostri, con il verdetto della Corte Federale ancora pendente, siano intenzionati a scendere comunque in campo contro la Svizzera, e dovremmo risparmiarci il solito teatrino pre-Davis. E’ indubbio, però, che la vicenda non contribuisce davvero a conferire serenità alla squadra, attesa da un compito comunque difficile.
La domanda sorge spontanea: ma è possibile che non si riesca mai a gestire un match di Davis in maniera serena?
In questo pezzo, senza scendere nel merito della vicenda Capri (nella quale tutti gli attori hanno le loro colpe) cercheremo di fare qualche considerazione di carattere generale sul nostro tennis e sul sistema di incentivi che lo caratterizza, sistema che è all’origine delle brutte storie come questa, e che è soprattutto la causa ultima delle ambizioni sbagliate (per dirla con il caro Moravia) del movimento tennistico italiano.


La macchina organizzativa in Italia. I tornei minori e la Serie A.

Dopo la grave crisi attraversata a cavallo del 2000, negli ultimi anni tutte le componenti del nostro movimento (la Federazione, i Circoli, gli imprenditori privati) sono tornate ad investire risorse. La Fit ha costruito un Centro Tecnico Nazionale a Tirrenia e cerca di aiutare economicamente i giovani promettenti; i Circoli e gli imprenditori locali, in collaborazione con la Federazione, investono notevoli risorse finanziarie nell’organizzazione dei tornei internazionali del circuito minore (challenger, futures, ITF femminili) e poi nel campionato di  serie A.
Del settore tecnico federale, e in particolare dei limiti del Centro di Tirrenia, abbiamo parlato in questo articolo: http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=2547 .
Vediamo ora cosa succede agli investimenti connessi con i tornei minori e con la Serie A.
I risultati, in termini organizzativi, sono lusinghieri: l’Italia, dopo gli Stati Uniti, è il paese che ospita il maggior numero di tornei di seconda fascia. Quest’anno, ben 25 challenger e 32 futures per gli uomini, oltre alla bellezza di 33 tornei ITF femminili, con un montepremi che varia da un massimo di 125.000 $ per gli eventi più importanti (Bergamo) a un minimo di 10.000. Un impegno economico meritorio e rilevante, da parte di imprenditori privati ed enti pubblici territoriali, che consente ai nostri giovani di fare attività internazionale e quindi di tentare la via del professionismo senza essere costretti a viaggiare troppo, sebbene questa programmazione comporti il rischio, sul piano tecnico, di specializzarsi sulla terra rossa, superficie dove si giocano quasi il 90% dei tornei italiani.

Contemporaneamente, grazie soprattutto agli investimenti di Russo, ma anche di alcuni altri Circoli, è stato rilanciato il campionato di serie A, che ha compiuto notevoli progressi sul piano promozionale, organizzativo e mediatico (come si è visto con la diretta della Final Four trasmessa da Supertennis lo scorso dicembre). Il giro di affari della Serie A è diventato piuttosto importante, garantendo ingaggi cospicui ai nostri tennisti di punta, ad alcuni buoni giocatori stranieri (come ad esempio Marc Gicquel e Philipp Kohlschreiber) e consentendo a parecchi azzurri di seconda schiera di finanziare parte della loro attività internazionale.
Tutto bene quindi?
Non proprio.

I falsi obiettivi e le ambizioni sbagliate.

Esiste l’altra faccia della medaglia, quella delle ambizioni sbagliate, quella dei falsi obiettivi. Purtroppo, infatti, buona parte di questo denaro, faticosamente raccolto da dirigenti appassionati, non finisce investito nel futuro e nel rilancio del nostro tennis, che passa in primo luogo per il sostegno tecnico ed economico dei giovani agonisti promettenti, ma si disperde in direzioni di gran lunga meno produttive. Ad esempio, i soldi spesi dai team di Serie A per ingaggiare i tanti stranieri di seconda fascia, di dubbio richiamo promozionale (i vari Dick Norman, Joseph Sirianni, Marc Lopez, Dennis Van Scheppingen, e via elencando).
Ma soprattutto, quel che è più  grave è che tutti questi sforzi organizzativi, pur lodevoli, finiscono per creare un ambiente “protetto”, ovattato, che non stimola alla crescita tecnica e che spegne le ambizioni degli atleti. I nostri giocatori di vertice, spesso già viziati e provinciali di loro, in questo nostro piccolo mondo italico, tra ingaggi della Serie A e lauti sottobanchi nei challenger trovano il modo di sbarcare il lunario più che dignitosamente, con rischi e fatiche infinitamente minori di quelli che comporta la via impervia della scalata della classifica Atp. Basta vedere quel che succede ormai da anni in estate. Molti nostri tennisti preferiscono i comodi tornei challenger in Italia (percependo, oltre al prize money, anche dei cospicui “incentivi”) piuttosto che la via maestra (per la crescita tecnica) delle qualificazioni nei Masters Series americani, unico vero modo per confrontarsi a viso aperto con i migliori e tentare di diventare dei giocatori davvero importanti. Per non parlare del gran numero di wild card elargite nei challenger e nei futures ai nostri giovani promettenti, che se da un lato sono preziose per entrare in classifica ed ottenere i primi punti, dall’altro, alla lunga, finiscono per “viziare” e spegnere l’ardore combattivo dei nostri ragazzi, come l’esperienza passata ha tristemente dimostrato. E quindi, nel generoso tentativo di aiutare il nostro tennis, si finisce per danneggiarlo.

In questo contesto, poi, arriva la Serie A, dove l’entusiasmo e la generosità di un imprenditore appassionato come Russo ha l’effetto di far lievitare a dismisura il mercato degli ingaggi, creando paradossalmente ulteriori disincentivi alla crescita tecnica dei giocatori: uno Starace o un Volandri, che a 28 anni percepiscono 100.000 euro l’anno dal Capri per giocare la Serie A, non vanno certo a giocare con impegno i tornei indoor autunnali (Starace) o i difficili challenger sudamericani di fine anno (come dovrebbe fare ora Volandri per rientrare rapidamente nei 100).
Certo, il fattore umano è dirimente: se uno è veramente ambizioso (vedi Pennetta, e in generale le nostre ragazze) fa le scelte giuste, non si fa tentare dalle sirene, e se ha le capacità il modo di emergere nel tennis vero, quello che conta, lo trova comunque.

Tuttavia, l’impressione è che il nostro movimento si trovi in una situazione ibrida tra quella (ad esempio) argentina, nella quale la mancanza di risorse, di aiuti federali, di tornei importanti in patria porta naturalmente i giocatori a dare l’anima sul circuito per assicurarsi da vivere e quella degli altri Paesi europei (Spagna, Francia, Germania) dove accanto al benessere esiste anche la cultura tennistica evoluta, quella che porta gli atleti e i loro staff a scegliere con consapevolezza i percorsi di carriera più ambiziosi e funzionali alla crescita tecnica, evitando i facili guadagni di breve periodo.

Uno scenario alternativo.

Insomma, ancora una volta, per capire come creare scenari alternativi alle tristi vicende di casa nostra, è opportuno guardare alle realtà estere più avanzate.
Capitolo tornei minori.
Anche la Francia e la Spagna organizzano molti challenger e futures. Tuttavia, ne organizzano complessivamente meno di noi, pur avendo un movimento più florido e – altro dato fondamentale – li organizzano non solo sulla terra, ma anche sul veloce. Un rapido confronto: lo scorso anno per il settore maschile in Francia si sono giocati 7 challenger e 20 futures, (il 66% di questi eventi era sul veloce), mentre in Spagna sono stati organizzati 42 futures e 8 challenger (complessivamente, circa il 30% disputati sul veloce). Ma soprattutto, queste due nazioni sono riuscite a mantenere, sul loro territorio, parecchi eventi del circuito maggiore Atp (in Francia oltre al Roland Garros hanno Marsiglia, Lione, Metz e Parigi indoor; in Spagna Madrid, Valencia e Barcellona) e parecchi eventi Wta.
In Italia invece, come sappiamo, di grandi tornei è rimasto solo Roma per i maschi, Roma e Palermo per le donne. In soldoni: non sarebbe più proficuo, per il rilancio del movimento, organizzare una decina di challenger in meno e utilizzare le risorse così risparmiate per riprendersi 1-2 tornei Atp di fascia inferiore? Sul piano economico, non vi sarebbe poi questa enorme differenza.
Il problema è piuttosto di visione. I challenger si adattano benissimo alla realtà italiana, fatta di piccola e media imprenditoria, di mercati locali, di forti spinte localistiche e campanilistiche. E così ogni circolo delle tante, ridenti cittadine del Bel Paese ci tiene da morire ad organizzare il suo torneino. Al contrario, ad unire gli sforzi di tutti gli imprenditori del distretto per organizzare un Atp nel capoluogo di regione non ci si pensa proprio. Eppure, le occasioni non mancherebbero: lo scorso anno, ad esempio, il torneo olandese di Amersfoort, in difficoltà economiche, ha ceduto la sua data (metà luglio, ottima per un torneo su terra in Italia) ma nessuno in Italia si è fatto avanti, e l’evento è finito a Belgrado, organizzato dalla famiglia Djokovic. Insomma: di challenger, specie su terra, ne abbiamo anche troppi, mentre il movimento, in termini sia di visibilità mediatica, sia di opportunità di crescita tecnica, beneficerebbe moltissimo di uno o due Atp in più. Ma per riaverli, ci vuole la capacità e la voglia di mobilitare le risorse e di unire gli sforzi di pubblico e privato, dietro un progetto serio e condiviso.

Capitolo serie A. Anche in Francia, Spagna e Germania c’è la Serie A, e anche in quelle realtà è una competizione abbastanza importante, che propaganda il tennis in provincia e che distribuisce buoni ingaggi. Tuttavia, questo non porta, in generale, i tennisti di medio livello di quei paesi a fare scelte di programmazione rinunciatarie: basta guardare i tabelloni dei tornei americani sul cemento che precedono lo US Open, ben forniti di spagnoli, tedeschi, francesi. Questione di ambizione, tradizione, cultura tennistica.

Quello che colpisce, nel caso italiano, è il modo in cui si sta sprecando l’occasione-Russo: ovvero quella di un imprenditore dalla personalità magari un po’ ingombrante, ma genuinamente appassionato, i cui sforzi e le cui disponibilità economiche potrebbero essere canalizzati in una direzione ben più proficua della sterile (ancorché sanguinosa) polemica sul format della Serie A.
Da un lato è mancata probabilmente cultura tennistica specifica: il nostro è un paese di calciofili e di municipi, e a Russo, al suo apparire sulla scena, non si è riusciti ad offrire niente di più allettante, come investimento nel tennis, che il campionato di Serie A. Dall’altro lato, come spesso accade, da parte federale sono mancati tatto, diplomazia, capacità di mediare e soprattutto immaginazione nell’offrire all’imprenditore campano delle alternative allettanti.
In questo senso, l’esempio francese è davvero illuminante. Anche in Francia, il paese dove la Federazione ha il ruolo tradizionalmente più pervasivo e il controllo più ferreo su tutto il movimento, c’è stata l’esperienza di un imprenditore privato voglioso di investire nel tennis:  Lagardére. Ma la maggiore cultura sportiva dei nostri cugini non ha portato, come da noi, allo scontro distruttivo con la FFT, bensì ad una iniziativa fortemente sinergica con quelle federali: la creazione del team Lagardére, appunto, una struttura privata che assiste giovani promettenti, offrendo centri di allenamento, tecnici, preparatori atletici di qualità, supportandoli nella difficile scalata al vertice.
E dopo gli iniziali malumori, alla FFT hanno ben presto capito che Lagardére era una manna per il tennis francese.
Noi, invece, stiamo buttando al vento un’altra occasione di rilancio, seppellendola sotto un malinconico cumulo di insulti, dispetti e carte bollate.

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55 Commenti a “Le ambizioni sbagliate
del tennis italiano”

  1. Alex Irene scrive:

    Sottoscrivo in pieno. Che senso ha organizzare decine di challenger in cui i nostri giocatori possono sì farla da padroni, ma senza confrontarsi ad alto livello? A San Marino, a Genova, a Palermo, a Bari, a Firenze, a Bologna almeno si vedevano ogni tanto Muster, Novacek, Medvedev, Gomez, Costa, Aguilera, Krickstein: giocatori tra i primi 10-20 del mondo. C’era anche allora, purtroppo, una mentalità provinciale nei nostri (Canè e Cancellotti si preparavano per Palermo, non per l’US Open; Camporese si è scoperto giocatore da veloce a 21 anni, e anche dopo ha giocato troppo sulla terra).

  2. andrew scrive:

    Roberto…

    come al solito scrivi come dovrebbe parlare un presidente di federazione sportiva all’assemblea delle associazioni sportive dello sport di riferimento.

    e io continuerò a invecchiare rispondendoti che non esiste un presidente di federazione sportiva a capo di associazioni sportive nel tennis in Italia.

    Le persone che gestiscono il tennis in Italia non sono come te, Roberto…guardano le stesse cose e gli stessi dati ma non dallo stesso punto di vista. A questi, anche se dovessero organizzare un grande slam, del tennis “in quanto tale” o “in quanto sport” non gliene frega niente.

    è la peste del “Circolo” che va combattuta e debellata con la rottura del regime di monopolio. FIT (associazioni sportive) e FederCircoli devono essere due cose diverse e distinte.

    Per me, non c’è altra via…

  3. pedrinho&luvanor scrive:

    Bravissimo Roberto.
    Analisi quasi perfetta.
    Mancano i numeri reali delle risorse sperperate dalla Fit.
    Facciamo un po di conti:
    -3.000.000 il canale televisivo;
    - 2.000.000 progetto PIA.
    Poi ci mettiamo Tirrenia, una sessantina di collaboratori, una trentina di Commissioni Fit, un torneo di Roma che non produce nulla ( anno 2009 forse in rosso ) ecc. ecc.

  4. Simone scrive:

    Beh…il fatto che a 20 anni Del Potro vinca gli US OPEN ed i nostri, ben più in là con l’età, siano concentrati sugli ingaggi del TC CAPRI per giocare la serie A Italiana, in un paese di Serie B nel tennis mondiale maschile, la dice tutta sullo stato agonistico del nostro povero tennis.
    Forse se invece di tenere in piedi queste competizioni inutili si investissero soldi sulla formazione dei maestri di tennis e degli istruttori e su almeno 20-21 Accademie che siano centri di eccellenza regionale con dei coach validi e tenute sotto stretto controllo da una federtennis più moderna che supervisiona e premia i risultati raggiunti da queste strutture, sarebbe senz’altro meglio.
    L’Italtennis delle finali nei challenger maschili e dei primi turni agli Slam è francamente sconsolante.
    Dobbiamo anche avere il coraggio di dire, che l’unico top ten che abbiamo avuto negli ultimi 30 anni, è Flavia Pennetta, che gioca in spagna da quando ha 14 anni, e parla pure con accento spagnolo oramai.
    Sarebbe meglio porre fine ad una organizzazione che non porta risultati, ed avere il coraggio di cambiare orizzonti.
    Ho la sensazione che anche questa generazione di giocatori sia perduta, voltiamo subito pagina per cambiare la storia del nostro tennis dei prossimi 5-10 anni.

  5. Diego1 scrive:

    Credo che nessuno possa non condividere questo articolo.Speriamo che lo leggano anche Binaghi e Russo e la smettano di farsi la guerra.
    Per la serie A1 io ridurrei gli incontri a 2 singoli e 1 doppio per avere meno giocatori ma piu’ di qualita’,almeno top 100 e anche per ridurre la durata delle gare che molte volte dura una intera giornata.

  6. andrew scrive:

    …scusate l’impudenza…

    sto guardando il live score di Todi. Invece di WCBracciali, contro Di Mauro sembra stia giocando Fabbiano.

    WCBracciali già verso Genova a tappare le falle?
    Oppure, WCBracciali era semplicemente andato in overdose di WC…

  7. marcos scrive:

    condivido l’analisi di roberto: il confronto con le realtà più vincenti dovrebbe stimolare una buona federazione.

    io non credo che la squalifica al capri possa formalmente e tecnicamente disturbare l’incontro di genova. probabilmente, solo dopo il match, la frattura tra federazione e tennisti verrà di nuovo a galla. non è la prima, come sappiamo. all’ultima, credo che cambierà la presidenza.

  8. Drasko scrive:

    Come al solito le argomentazioni di Commentucci si inquadrano in un contesto ben equilibrato e condivisibile.
    Da parte mia aggiungo che fin tanto che continuiamo ad avere dei dirigenti dilettanti alla guida di un movimento che, ormai, e’ altamente professionalizzato, i risultati non verranno.
    Bisogna cambiare radicalmente il sistema eletti vo che porta alla composizione del Consiglio Federale: basti pensare che oggi basta allestire qualche formazione di B o di A2 per avere diritto, quale singolo circolo,ad esprimere tre voti(il massimo) nell’ ambito delle elezioni nazionali.
    Invece, il peso elettorale maggiore dovrebbe andare a favore diu quei c ircolui che hanno “creato” giovani di prospettiva. In breve, bisognerebbe affidarsi alla meritocrazia, alla qualita’ e bnon alla quantita’(voti in funzione di squadre allestite, anche con atleti al tramonto.

    In secondo luogo i giovani migliori dai 14 anni in poi andrebbero affidati a quei pochi tecnici di spessore che abbiamo (es. Sartori, Rianna, Pistolesi, Fanucci, Caperchi) , che, potrebbero affidarli a tecnici facenti paerte del proprio staff e comunque effettuando una supervisione.

    In terzo luogo smantellare quel “baraccone” di Tirrenia, delocalizzando in periferia , affidandosi alle Accademy dei tecnici di cui sopra e, delocalzzando anche e soprattutto le relative risorse finanziarie.

    In quarto luogo ricorrere a giocatori professionisti ritiratisi dall’ agonismo (es. Cane’, Camporese, Sanguinetti, da mettere a supportro delle singole Accademy, con attivita’ finanziate parzialmente con fondi federali.

    Infine, incrementare, iniziando gia’ dagli under 10, l’ attivita’ sul cemento.

    Cosa ne pensate, in particolare Commentucci?

  9. Avec Double Cordage scrive:

    come al solito perfetto, Roberto. E come al solito devo dare ragione a Andrew. Ha ragione anche Simone.

    L’unica cosa che non mi convince troppo dell’articolo di Roberto è quella di fare un paio di tornei ATP al posto dei challenger. Certo in un paese con un movimento tennistico in buona salute sarebbe una cosa naturale, ma al momento sarebbe molto meglio tenersi a livello challenger a patto che si diverisfichino le superfici introducendo un 40% di tornei su greenset o comunque hard court.

    Realisticamente quindi direi che è questo il punto sul quale concentrarsi, quello di far passare dalla terra al veloce (o facendo un compromesso erba sintetica, all università di Innsbruck ad esempio c’è un bellisimo impianto vicino all’aeroporto con una decina di campi in green set e erba sintetica 3 paerti palleggio il tutto aperto al pubblico senza bisogno di tesserarsi, un campo con parete e gratuito fino alle 18:00 e affianco ci sono 8 campi in terra battuta all aperto e alcuni coperti, a Monaco nelle vicinanze dello stadio olimpico c’è una struttura simile anc’essa pubblica) una decina di tornei Challenger e future, visto che tutte le altre cose (federazione di associazioni sportive, ridimensionamento della serie A, FIT ristretta a federcircoli) al momento sono ancora (e purtroppo a lungo) pura utopia

    Roberto concretamente come si può inziare? Probabilmente bisogna contattare una ventina di organizzatori dei challenger e presidenti dei circoli che gli ospitano, non credi?

    Dalla conclusione dell’articolo si può solo dedurre che in Iatlai se ci fosse una anarchia tennistica simile a quella argentina probabilmente avremmo anche noi non dico un Del Potro ma almeno un Volandri con servizio.

  10. bogar67 scrive:

    Bravo Roberto, grande ed equilibratissimo articolo.

  11. ENRICO scrive:

    A proposito di soldi, mi piacerebbe capire se il progetto Supertennis sta contribuendo allo sviluppo del movimento o sta sottraendo risorse. E poi che i giocatori italiani siano viziati e provinciali è cosa piuttosto nota, al di là di come si mantengono. Sempre pronti a litigare per i soldi e a giustificarsi per gli scarsi risultati. Temo che a parte Seppi anche questa sia una generazione che non andrà da nessuna parte.

  12. andrew scrive:

    …giusto per completezza, Roberto…

    non dimenticare i 50 tornei Open che si organizzano, che comunque possono arrivare fino a 8000 euro di montepremi e dove spesso i più forti partono dai quarti e sono già in zona premio…

  13. Matteo Rinaldi scrive:

    Purtroppo il nostro è un movimento demotivato, nel quale la maggior parte degli addetti ai lavori hanno come unico obiettivo curare il proprio orticello e portare a casa la pagnotta mentre, quei pochi coraggiosi che faticosamente cercano di far crescere sul serio il tennis italiano, a un certo punto sono costretti a mollare e ad aprirsi un’accademia per conto proprio.

    La provincialità nelle scelte e negli obiettivi dei giocatori non è altro che l’ovvia conseguenza di questo modo di fare.

  14. Francesco Rossi scrive:

    Bisogna dare a Cesare quello che è di Cesare ed a Commentucci quello che è di Commentucci. Oggi, a mio parere, ha scritto un articolo esemplare, da vero giornalista di opinione e slegato da ogni potere.

  15. ETTORE scrive:

    Manca un serio profetto gestionale.
    Analisi lucida e spietata. Paghiamo 30 anni di errori. Si pensava che con Galgani si fosse toccato il fondo.Ci sbagliavamo.Era difficile, eppure questi pseudo esperti sono riusciti a fare peggio. Per salvare l’immagine ci aggrappiamo a un Federer svogliato e stanco e a un Wawrinka semirotto.
    Finchè la barca va…….

  16. king of swing scrive:

    sono d’accordo in parte con roberto…sono sempre stato dell’idea che servano alcuni tornei ATP in Italia…Roma non basta…cioè ma invece di pensare a creare un canale televisivo come supertennis…perchè non si investivano soldi per sviluppare il nostro movimento?

    con questa federazione abbiamo perso ben due tornei ATP…Milano e Palermo…anche per questo il nostro movimento tennistico non può decollare…

    per quanto riguarda la serie A…il problema è sempre la nostra Federazione…e non sono d’accordo con roberto…quando scrive che Starace o Volandri sono disincentivati alla crescita tecnica perchè preferiscono guadagnarsi il loro bel gruzzoletto con la seria A…se i nostri ragazzi non sono ambiziosi non si può attribuire colpe alla serie A…bensì a loro stessi…è sbagliata la mentalità…

    quella stessa mentalità che porta i nostri giocatori a deludere in uno Slam come quello americano…per prepararsi invece al meglio per la Davis…

    una federazione seria dovrebbe spingere i nostri giocatori a prepararsi al meglio per la loro crescita tecnica…e non estromettere dalla Davis e creare polemiche e polemiche…e squalificare…chi appunto cerca di crescere tecnicamente…

    fino a quando avremo una federazione del genere…non potremo che avere questi giocatori…

    la Pennetta è solo un’episodio…e anzi dimostra quanto sia pericoloso per i nostri ragazzi crescere nella maniera giusta..con una federazione buona a nulla…

    si perchè la Pennetta è una top ten…ma è dovuta andare in Spagna per diventarlo…

    il fatto di non esser riusciti a parlare con uno come Russo..dimostra solo che questi sono degli incompetenti…a cui interessa solo una cosa…mantenere il potere…

  17. ragnino scrive:

    COMMENTUCCI FOR PRESIDENT !

  18. anto scrive:

    Quando penso che Del Potro è di Tandil…una micraniosa cittadina argentina……ma perchè non possiamo avere anche noi un nostro del Potro italiano che arrivi da Molfetta….

  19. Avec Double Cordage scrive:

    @ anto: a Molfetta c’è un rancido campo rancido in cemnto ed una parete affianco?

  20. Avec Double Cordage scrive:

    intendevo rancido campo PUBBLICO in cemento

  21. anto scrive:

    Probabilmente no…..caro Avec

  22. Avec Double Cordage scrive:

    q.e.d.

  23. mauro topslice scrive:

    C’è qualcuno che mi spiega questo?

    conferenza stampa: tuta italia sponsor “australian”:
    starace ok
    bolelli tuta australian, polo lotto
    seppi asciugamano a spalle (per nascondere??)
    fognini il logo coperto da una etichezza blu!!!!

    esistono regole???sta bene così a tutti???

    Egr. Sig. Dott. Commentucci vediamo se almeno adesso replichi e mi rispondi……

    grazie

  24. king of swing scrive:

    @ Anto

    il nostro Del potro non viene da Molfetta…ma da Budrio se non ricordo male…e si chiama Simone Bolelli…e credetemi è proprio questo che mi fa male…

    nel senso che finalmente abbiamo un campione…ma a causa dell’incompetenza di questa federazione…rischiavamo di perderlo…

    signori…prima Pistolesi…ora Piatti…vedono in Bolelli un futuro top ten…e io sono dello stesso loro parere da tempo…il problema è che qui in Italia è cresciuto male sto ragazzo…fosse nato in Spagna…questo già era nei top ten…e chi lo sa…forse pure top five…

    la Federazione spagnola e quella francese…sono federazioni serie..i giocatori non li rovinano come fanno qui in Italia…

  25. Roberto Commentucci scrive:

    A Mauro top slice.

    Mi dispiace ma non so nulla di sponsorizzazioni, contratti e relative regole.

    So che sia Seppi che Fognini sono griffati Fila, ma mi fermo là.

    Vado a vedere se c’è qualche altro tuo messaggio a cui non ho risposto.

    Un saluto.

    A king of swing.
    Bolelli ha avuto diversi infortuni muscolari negli anni della sua formazione, fra i 14 e i 18 anni, tanto è vero che da junior ha giocato pochissimo. Questi infortuni hanno fatto si che si sia portato dietri i difetti attuali in mobilità e reattività.
    In quegli anni, lavorava con l’Accademia Vavassori al Centro di Cividino.
    Dire che i limiti che ha Bolelli sono colpa dell’incompetenza di questa federazione mi pare francamente un pò esagerato, è come dire “piove, governo ladro”.

    Su un altro profilo, in generale, hai ragione a dire che in molte realtà giovanili si lavora male sul piano della preparazione atletica.

    La Federazione organizza - a pagamento - corsi per preparatori atletici mirati al tennis, che pare siano diventati di buona qualità. Io ne conosco uno, che ha fatto il corso e che ha un discreto curriculum, che però non riesce a trovare lavoro perché i Circoli e le scuole di agonistica preferiscono assumere ragazzini sottopagati o far fare l’atletica direttamente ai maaestri, per risparmiare.
    Tutta colpa della Federazione?

  26. andrew scrive:

    vedo che Roberto continua pervicacemente a considerare circoli e federazione come due cose separate…

    Non lo sono, Roberto…

    Quando un circolo si affilia alla federazione, lo fa in base a uno scambio: il circolo si impegna a pagare i costi di affiliazione, ad assumere i maestri FIT e a seguire le politiche FIT IN TUTTO E PER TUTTO e, IN CAMBIO, la FIT lo proteggerà cercando di assicurargli un mercato tennistico di monopolista, duopolista o cartellista.

    Pertanto, i circoli diventano lo sportello della Federazione. Infatti, non è che la tessera FIT si compra al supermercato (come sarebbe giusto e auspicabile), né la tassa di trasferimento di 120 euro per i cari bambini si versa alla mafia (come sarebbe giusto e auspicabile). Tutto va alla federazione e tutto passa attraverso i circoli.

    quindi io continuerò a invecchiare facendotelo notare…

  27. Nicola De Paola scrive:

    X King of swing. Pistolesi e Piatti dicono che Bolelli sarà un top 10 perchè lo allenano (Piatti) o lo hanno allenato (Pistolesi). Di certo con un pò di fortuna in più (mi riferisco agli infortuni che ha citato Commentucci e alla diatriba tra il suo ex coach e la fit) poteva dare di più. Ma per me è al massimo un top 20 sporadico. Tecnicamente non è nulla di chè,fisicamente neanche,e pecca spesso in convinzione..

  28. Nicola De Paola scrive:

    Ps: Del Potro lasciamo proprio stare.. ;-)

  29. laura scrive:

    @Roberto Commrntucci
    il mio intervento è per chiederti gentilmente se ti sia possibile sulla base delle informazioni che possiedi o che puoi recuperare ,ricostruire il bilancio (approssimativo sia chiaro ) della nostra federazione sportiva con le relative voci di entrata ed uscita specificando ,dove sia possibile anche i vari capitoli di spesa.Io ho tempestato di e-mail il c.o.n.i. per sollecitarne la pubblicazione in base alla normativa della trasparenza di atti pubblici,ma mi hanno risposto picche:è una decisione che non spetta a loro (e a chi spetta applicare le norme ?)ma alle stesse federazioni (che naturalmente tacciono)Tale curiosità mi è sorta da tempo in quanto partecipando (come accompagnatrice di mio marito) a vari tornei over (proprio la settimana scorsa agli italiani veterani),mi sono fatta un po’ di calcoli sommari.Dunque :circa 730 iscritti a 20 euro fanno 14600 euro,non so le spese a quanto ammontino (campi giudici arbitro e altro: L’ospitalità per i vincitori è da tempo stata eliminata),Ragionevolmente posso immaginare che il guadagno netto per la federazione sia di 10000euro o mi sbaglio? le spese sono superiori?Beh, comunque un guadagno c’è epensando a tutti i tornei organizzati in italia Junior ,di categoria ,veterani eopen ho la sensazione che di entrate ve ne siano e penso che forse non siano lontane dalle entrate degli altri paesi anoi vicini.siccome sono ignorante in queste cose vorrei che qualcuno (tu?)mi potesse aiutare a capire come cavolo vengono spesi questi euro che la base di praticanti elargisce alla sua federazione senza avere nulla in cambio.(sfido chicchessia a trovare una qualsiasi forma di accredito verbale o materiale verso la massa di tennisti dilettanti che rimpinguano le casse della F.I.T).a riguardo vi informo che le squadre over che hanno partecipato ai mondiali con successo hanno dovuto a loro spese recarsi a Maiorca(la mia amica ha sborsato 1000 euro e ha pure vinto il titolo) altri addirittura sono andati senza neanche la convocazione a titolo personale) ma che cavolo fanno tutti i soldi!!!Se non si possono neanche sostenere gli atleti nelle trasferte!Credo che la rivendicazione di Seppi circa i rimborsi che non vengono dati sia sacrosanta ma come al solito la strumentalizzazione che ne ha fatto il nostro presidente sia stata squallida .Allora ,Roberto Credi che si possa fare o la ritieni un inutile perdita di tempo?Credi che possa interessare e in qualche modo suscitare una sorta di dibattito anche in seno alla stessa F.I.Tche magari ritroverà in questa inchiesta motivo per rendere visibile il bilancio (se non a tutti almeno agli addetti )?Per l’articolo che hai scritto non posso che farti i miei complimenti auspicando(beata ingenuità)che qualcuno che ha in mano le sorti del nostro tennis si accorga della tua preparazione e lungimiranza nelle questioni sportive e tennistiche in particolare

  30. Roberto Commentucci scrive:

    Cara Laura, ti mi chiedi un compito titanico…

    Dati contabili ufficiali non ce ne sono.

    In un prossimo articolo cercherò di spiegare quali sono le principali voci di entrata e quali quelle di spesa della Federazione, ma non potrò fare dei numeri attendibili.

    Ti posso solo citare quanto dichiarò Binaghi all’ultima assemblea elettiva, e cioè che i fondi spesi per autoamministrazione (funzionamento della macchina federale) sono scesi molto e che si sono così liberate risorse da investire.

    Non so dirti altro in questo momento.

  31. pedrinho&luvanor scrive:

    Cara ingenua Laura credo che neppure l’ottimo Roberto possa aiutarti.
    Il bilancio della FIT insieme a Ustica e Bologna è uno dei grandi misteri nazionali.
    Gli ultimi bilanci pubblicati sugli atti ufficiali risalgono all’epoca del vituperato Presidente Onorario di questa Fit Paolo Galgani.
    Perche’ non vengono pubblicati?
    Le voci di entrata si conoscono. Contributo CONI, Tesseramento, Affliazioni, Torneo Roma ecc. ecc.
    I problemi nascono evidenziando le uscite.
    In un colpo solo potresti scoprire un mondo fatto di sprechi : Il canale televisivo, il Progetto Pia, una sessantina di collaboratori, Tirrenia, una trentina di Commissioni Fit che si riuniscono a Roma alloggiando nei migliori alberghi della Capitale, un po di manager e di esperti tecnici, di spese di rappresentanza in occasione del torneo di Roma , della Davis e di Fed Cup, di spese legali per le innumerevoli controversie di lavoro , di risarcimenti per cause perse, di costi esorbitanti per la comunicazione ecc. ecc.

  32. Roberto Commentucci scrive:

    pedrinho, sempre molto critico l’attuale gestione federale, omette di dire che tra le uscite federali figurano anche gli aiuti ai giovani agonisti che, per amore di verità, mi sento di citare dal momento che non stiamo parlando di cifre simboliche.

  33. laura scrive:

    Grazie per la risposta e resto in attesa del tuo prossimo articolo.

  34. king of swing scrive:

    @ roberto commentucci

    in parte ti ha già risposto l’ottimo Andrew..cioè Federazione e circoli non sono due cose separate…la federazione dovrebbe trovare il modo di inserire questi preparatori atletici pure nei circoli…altrimenti che li fanno a fare questi corsi..

    i limiti che ha Bolelli sono dovuti anche all’incompetenza di questa Federazione…perchè ti ripeto se Bolelli fosse nato in Spagna o in Francia…avrebbe lavorato con preparatori atletici capaci che avrebbero svolto con lui un lavoro atletico specifico..ma questo discorso vale pure per Fognini…che non ha problemi negli spostamenti..ma avrebbe avuto bisogno di potenziare il suo fisico con i pesi…

    Piatti che avrebbe finalmente potuto cambiare questo trend…l’hanno allontanato…con Pistolesi addirittura Binaghi ci ha litigato…perchè aveva idee che avrebbero aiutato lo sviluppo del nostro movimento tennistico…

    a Russo lo vogliono radiare…più incompetenti di così..non si può..è una Federazione ridicola la nostra

    una Federazione

  35. giovanni scrive:

    @ King …..
    Seppi ha sempre lavorato con Sartori; Bolelli prima con Vavvassori-Ronzoni e poi con Pistolesi; Fognini con Caperchi e ….. Starace con Rianna! Se non sbaglio sono tutti coach privati! Se di colpe si vuole parlare, in questo specifico argomento (tecnico/fisico), la Federazione nonc’entra assolutamente!
    Caso Russo:
    Certamente non è una bella vicenda ma, prima di parlare di cose di cui si è sentito solo dire, bisognerebbe conoscere a fondo le questioni e, e se possibile, anche di di persona i protagonisti!

  36. laura scrive:

    @Giovanni
    è una bella pretesa il tuo invito a parlare solo se si conoscono i protagonisti!mi spieghi come posso fare a conoscere Russo e gli altri componenti il consiglio federale?me li presenti tu? Noi parliamo e facciamo considerazioni sulla base di quello che leggiamo e sentiamo e sulla base dlla nostra eventuale conoscenza di controversie con la fit(e ce ne sono tante esposte su questo blog).Se i fatti sono quelli esposti dalla maggioranza delle fonti non possiamo che fare amare considerazioni.Per quanto riguarda la preparazione atletica nelle accademie private (conosco quella di Vavassori per la frequentazione di mio figlioall’attività da circa quattro anni)vi posso assicurare che i preparatori sono insegnanti qualificati e l’attività è intensa e seria.Gli infortuni purtroppo certe volte sono indipendenti dalla più o meno preparazione atletica(prova ne sono i vari nomi dell’atletica che ance durante le gare subiscono infortuni molto seri senza apparente motivo)

  37. Alessandro scrive:

    Ho letto con interesse questo articolo di Roberto che sottoscrivo in pieno. Ovviamente sorgono in me alcune scnfortanti considerazioni:
    1) la solita organizzazione dilettantesca della nostra Federazione che come sempre non è guidata da uomini di sport ma da uomini messi lì per scelta politica;
    2)dall’altro lato ci metto però anche la mentalità perdente dei nostri giocatori più rappresentativi (che è un complimento vedendo il loro livello), perchè se è vero che è più comodo garantirsi lauti guadagni in tornei che io definirei locali, è pur vero che manca in loro un minimo di amor proprio, di volontà e propensione al sacrificio…hanno iniziato a giocare a tennis per vincere nel giardino della loro casetta o per arrivare ai piani più alti della classifica Atp?? No, perchè uno che si accontenta di giocare i challenge a me non pare degno di essere definito professionista, nè di rappresentare il nostro Paese in Davis;
    3)la Davis, appunto…da oggi a domenica cosa succederà? Per mecun secco 5-0 per la Svizzera e buonanotte..ma del resto ce lo meritiamo, non facciamo nulla per far sì che le cose vadano in modo diverso. Certo si poteva essere più fortunati nei sorteggi per questi spareggi, magari potevamo trovare una nazione meno forte, tipo l’Olanda (la prima che mi viene in mente), ma non possiamo sempre puntare sulla fortuna e il fatto che adesso siamo tutti aggrappati al fattore superficie (come se sulla terra Federer si dimenticasse come si gioca), rende ancora più l’idea di come siamo messi…
    A proposito, non so chi mi potrebbe rispondere, ma è vero, come si legge su qualche quotidiano, che Bolelli è titolare per contratto più che per scelta tecnica?Ancora una volta la politica ha la meglio sullo sport giocato??Vabbè..rido per non piangere, speriamo di non fare una figuraccia con la Svizzera, ma a livello nazionale se continuiamo così, sarà un naufragio.l

  38. anto scrive:

    @Pedrinho..In un colpo solo potresti scoprire un mondo fatto di sprechi : Il canale televisivo, bisogna anche essere coerenti ogni tanto…il canale super tennis…non è male…mi sembra che migliori qualitativamente di mese in mese……

  39. laura scrive:

    probabilmente allo scopo sarebbero state più profique trasmissioni sui canali già preesistenti delle TVsportive(SKY1 2 3 eurosport)con una spesa più contenuta.L’esempio di una trasmissione come” Icarus”che nel suo genere illustra ilmondo dello sport estremo in modo interessante e piacevole per lo spettatore secondo il mio parere avrebbe assolto in maniera egregia l’aspetto propagandistico del nostro sport

  40. king of swing scrive:

    @ giovanni

    ci sono coach privati e coach privati…la Federazione ha sempre le sue belle colpe però…non solo lei per carità…

    ma se in Spagna o in Francia crescono bene tecnicamente fisicamente…mentre in Italia non è così…vuol dire che la nostra Federazione non riesce a garantire le stesse cose che garantiscono la Federazione Spagnola e Francese..

    Sartori Rianna Pistolesi sono ottimi coach privati…purtroppo Bolelli è cresciuto da Vavassori..sul piano tecnico volendo non hanno lavorato così male…ma su quello fisico non mi hanno convinto per niente…Pistolesi l’ha salvato…se avesse lavorato fin da giovanissimo con lo staff di Pistolesi…sarebbe stato tutto diverso per Simone…

    Sartori ha svolto un ottimo lavoro sotto tutti i punti di vista a mio parere con andreas…

    Caperchi pure lui poteva fare qualcosa di più a livello fisico con Fabio…tecnicamente l’ha costruito bene..

    la nostra Federazione non ha garantito la crescita tecnico fisica dei nostri giovani..questo è il punto…per incompetenza aggiungo io…

    ora sembra l’abbiano capito…ma per questa incomtenza rischiavamo di perdere un giocatore come bolelli..che nasce una volta ogni 30 anni…

    Pistolesi ha fatto sì che un patrimonio come Bolelli non andasse perduto…e invece di ringraziarlo per questo…Binaghi ha messo una taglia sulla sua testa…

    Carnovale preparava la scheda per la preparazione atletica di Simone Bolelli quando era da Vavassori…Carnovale preparava pure la scheda per la preparazione atletica dei ragazzi di Tirrenia…beh Carnovale è stato criticato pure da Piatti..Carnovale da chi era pagato per fare queste schede?

    avrei una curiosità…Bolelli appena ha iniziato a lavorare con Pistolesi… ha continuato a seguire le schede di Carnovale?

  41. Avec Double Cordage scrive:

    @ king of swing

    complimenti per la chiarezza nell’esprimere queste verità, un cosa mi sento di aggiungerla, Sartori avrà lavorato bene con Seppi, i risultati positivi (che ci sono stati anche se ci sono state anche un sacco di batoste) stanno li a dismostrarlo, ma sul servizio ha combinato un disastro che di fatto ha tarpiato le ali a Seppi. Alto un metro e novanta e passa con arti lunghi poteva avere un ottimo servizio se gli fosse stato insegnato un movimento corretto per lui, partendo dal lancio di palla, l’unica cosa che forse si è ancora in tempo per sistemare. Per il resto del movimento mi sa che è ormai troppo tardi, mi sembra che Seppi è troppo frontale troppo presto nel movimento non potendo in questo modo sfruttare tutta l’energia che si può sprigionare dalla torsione del tronco, ma non sono certo un tecnico quindi mi sto avventurando in territori pericolosi.

    qui c’è un video che mostra abbastanza bene il lancio di palla e il caricamento di Seppi

    http://www.youtube.com/watch?v=dtxTF6NNfPI

    questo invece è un video di Gilles Simon che tiene la palla come un bicchiere e non come un vassoio, anche se il braccio in questo caso non rimane perfettamente teso e si flette si può notare come almeno il polso rimanga immobile e lasciando stare il lancio della palla ma concentrandosi sul caricamento delle masse muscolari più grosse come il tronco rimanga laterale fino all’ultimo e il movimento di torsione che parte dall’anca al quale seguno le spalle che si girano in posizione quasi frontale alla fine sia molto ritardato, anche se ci sono esempi più estremi (non sosno stato a cercare troppo)

    http://www.youtube.com/watch?v=QuAL_0UH_Wc

    Ad ogni modo pur con i suoi gravi difetti Seppi riesce a tirare una prima decisamente forte presumibilmente grazie ad una buona accellerazione del braccio, (il che significa se anche il resto del movimento fosse migliore potrebbe potenzialmente avere un servizio ottimo) quello che lo frega mi pare essere il lancio di palla sbilenco. Il motivo di questi problemi del lancio di palla mi sembra che si possano indicare in un movimento con il braccio leggermente piegato, e nel modo nel quale tiene la palla. Per uno con un talento naturale (Sampras, Federer etc.) magari potrà anche andare bene, ma un persona normale specialmente in momenti di tensione con un lancio del genere tende a flettere il braccio e li polso involontariamente lanciando cosi o una palla troppo bassa e avanti o troppo indietro e counque non un lancio costante. Normalmente in questi casi si consiglia di lanciare la palla con il braccio teso usando solo la muscolatura della spalla e tenedo la palla come un bicchiere di spumante con solo due dita pollice e medio e il polso quindi bloccato. Saranno consigli del cavolo ma forse sarebbe un cambiamento ancora possibile da metabolizzare anche a 25 anni e passa magari in una pausa invernale.

  42. Avec Double Cordage scrive:

    mo che ho guardato meglio, un altro che lancia la palla come dico io tenendola come un bicchiere di spumante e utilizzando solo la muscolatura della spalla con il braccio ben teso, è proprio Federer e qui si vede abbastanza bene soprattuto nel frammento centrale dello split screen

    http://www.youtube.com/watch?v=HW4-7uhUjdI

    sampras non la tenva cosi ma aveva anche lui il braccio ben teso durante tutto il movimento di lancio

  43. king of swing scrive:

    @ avec double cordage

    quando dico che Sartori ha fatto un ottimo lavoro sotto tutti i punti di vista…lo dico nel senso che in Seppi oggi non si riscontrano errori di fabbricazione…

    l’ha costruito bene…ora si tratta di perfezionarlo…

    Lundgren ha costruito bene Roger Federer…ma a perfezionarlo è stato tony Roche…

    Seppi non è mica Federer…però prima di Tony Roche…il servizio era un problema pure per Roger…

    con Roche..Federer ha migliorato sia la prima che soprattutto la seconda palla…ha migliorato il suo gioco di rete…

    come giustamente tu stesso scrivi…potenzialmente Seppi potrebbe avere un ottimo servizio…questo significa che Sartori ha fatto un buon lavoro di costruzione…ma questo lavoro va perfezionato

    io sono pure dell’avviso che si potrebbe perfezionare pure il movimento del dritto…renderlo un pò meno macchinoso..

    se con Lundgren ..Federer era già un campione…con Tony Roche è diventato un campionissimo… il più forte di tutti i tempi a mio parere…

    se con Sartori..seppi è già un buon giocatore…credo servirebbe qualcuno in grado di perfezionarlo…tipo con Tony Roche per me Andreas potrebbe fare un ulteriore salto di qualità…e con un pò di fortuna entrare nei top 20 e poi chi lo può sapere…

    momento migliore di questo non c’è per provare nuove strade…però ripeto serve uno bravo…che ha già dimostrato il suo valore…soprattutto per quello che serve a Seppi…cioè servizio e dritto…

  44. Avec Double Cordage scrive:

    @ king of swing

    sta volta non mi trov d’accordo, il movimento di servizio che Sartori (lo allena da quando aveva 12 anni o poco più) o chi per lui ha insegnato a Seppi è un disastro perché non sfrutta a pieno le parti muscolari più grosse, gambe e tronco… il lancio di palla è un dettaglio ma nel caso di Seppi a mio avviso è però un dettaglio cruciale ma questa sul lancio di palla è una opinione personale e visto che non sono un tecnico vale relativamente poco e non ho certo problemi ad essere smentito da un tecnico, anzi sarei felice se qualcuno entrasse nei dettagli.

    D’accordo che il dritto di seppi potrebbe godere di maggiore top spin, ma non so quanto si possa fare. Per rivoluzionare il servizio è ormai troppo tardi si rischierebbe solo di finire come Volandri, l’unica cosa che si può fare e farsi consigliare da un esperto per dei piccoli miglioramenti e forse cambiare il lancio di palla ma forse persino per quello è tardi. Per questo il giudizio su Sartori nella casella servizio deve essere negativo, specialmente perché il potenziale c’era. E purtoppo è una casella molto importante anzi probabilmente la più importante. Per il resto ha fatto un lavoro eccellente tirando fuori il massimo da Seppi.

    Uno come Lundgren non penso si offrirebbe a lavorare con Seppi fosse anche solo part time, probabilmente anche troppo caro e forse anche sprecato perché quello che serve a lui sono solo una serie di sessioni con un guru del servizzio tipo Annacone etc. e poi Seppi non si separerebbe mai da Sartori e difficilmente si sposterebbe da Caldaro e onestamente come detto non ne vedo le necessità, ripeto andrebbe solo svolto un lavoro serio per un po’ di tempo aggiungendo uno specialista del servizio al team Sartori, idealmente nel periodo di pausa invernale, e niente vacanze al mare in Egitto, se non si fa quest’anno poi è troppo tardi.

    In tema Federer, sinceramente penso che vanno più meriti a Lundgren che a Roche e ancora maggiori meriti vanno a chi ha impostato Federer da bambino e teenager.

  45. king of swing scrive:

    @ avec double cordage

    non so se ti ricordi il servizio di Federer ai tempi di Lundgren…la prima era buona…la seconda palla modesta…

    Seppi ha un pò il suo problema…l’ideale sarebbe Roche a mio parere…Lundgren non c’è riuscito con Roger..non ci riuscirebbe a maggior ragione con Andreas…

    per me ti ripeto ci sono delle cose che vanno perfezionate nel servizio di Andreas…però la base è buona a mio parere..Volandri è stato costretto a rivoluzionare il movimento al servizio più volte…proprio perchè si era lavorato male agli inizi su questo fondamentale…

    considera poi che ogni giocatore ha il suo stile particolare quando serve..per questo credo che aggiustando alcune cose…possa venirne fuori un bel servizio…migliorare prima e soprattutto seconda palla…come ha fatto Federer…Roche per me è un maestro in questo…e servirebbe lui..

    su Federer ti posso dire che senza Roche…lo svizzero probabilmente in questa seconda fase della sua carriera avrebbe raccolto meno di quello che sta invece raccogliendo…

    comunque sia mi è piaciuto questo scambio di battute…alla prossima

  46. Avec Double Cordage scrive:

    @ king of swing

    si grazie anche a me è piacuto questo scambio di opinioni ma abbiamo evidentemente opinioni diametralmente opposte su alcune cose, ci vorrebe una terza parte per fare un eventuale sintesi.

    Io dico che il movimento di Seppi è totalmente scadente e il servizio si salva solo grazie ad una sua (del giocatore) discreta naturale velocità di braccio, è uno dei peggiori servizi sul circuito maggiore specialmente la seconda, che rapportata alla statura del giocatore è forse la peggiore in assoluto, “you’re only as good as your second serve” potrebbe valere da condanna. La prima piatta o slice per via della velocità di braccio in un giornata di grazia può essere buona ma per via dei difetti al lancio di palla e nel movimento generale (che praticamente ne impedisce un kick decente) la percentuale di prime è spesso bassissima.

    In pratica a differenza di te dico che il servizio di Seppi è una catastrofe e non ha praticamente nessun potenziale anche se la statura di Seppi in teoria gli consentirebbe un buon potenziale al servizio purtroppo sciupato da un movimento inadeguato, il che è triste ed in buona parte colpa di Sartori e in una certa dose anche della FIT che non ha avuto le capacità di intravedere il potenziale di Seppi da giovane e di intervenire.

    Realisticamente ritengo che come con Volandri non si possa stravolgere il movimento di Seppi con esiti positivi. Per fortuna sua Seppi è più alto di Volandri ed il braccio al servizio non è male, quindi migliorando la percentuale di prime con interventi piccoli come ad esempio con un lancio di palla più regolare si può slavare qualcosa ma sviluppare un buon kick che veramente garantirebbe una migliore percentuale di prime e una seconda più affidabile è quasi impossibile dalla base di partenza.

    Il punto di base che forse non ho chiarito abbastanza è che un buon servizio non dipende tanto dal braccio quanto dall’utilizzo efficiente delle masse muscolari molto più grandi delle gambe, degli addominali e del resto del tronco. Per utilizzare questi muscoli più potenti c’è bisogno di un movimento adeguato da imparare da giovanissimi, cosa che non è il caso di Seppi ed è anche per questo che il suo servizio in kick lascia molto a desiderare.

  47. TCC'75 scrive:

    Raga qua stiamo tutti a darci ragione a vicenda. Gli unici che non vogliono sentire quello che abbiamo da dire (e penso che nessuno sano di mente vada in giro per i blog a parlar male della FIT solo per boicottare il tennis italiano) sono proprio i signori federali.
    Le voci di spesa? Tempo fa in un comitato regionale (”casualmente” commissariato”), ci fu chi scoprì che per fare 100 Km per andare a premiare il vincitore di un torneo, si spesero oltre 1000€…
    Molti anni fa chiesi al vice-presidente della FIT il perchè degli aumenti costanti, a scadenza annuale, delle quote di partecipazione ai tornei. La risposta fu (eravamo nel gennaio del 2002): “Il grosso degli introiti della Federazione viene dal torneo di Roma, e purtroppo quest’anno (2001) abbiamo raccolto poche sponsorizzazioni per via dell’attentato alle Twin Towers”.
    Da allora il torneo di Roma, oltre a chiudere in rosso un anno sì e l’altro pure, ha ‘perso’ anche il torneo femminile, a cui non assiste più nessuo per via del fatto che lo fanno la settimana dopo del maschile.

  48. king of swing scrive:

    @ avec double cordage

    ho capito perfettamente il tuo punto di vista..e sono d’accordo pure sul fatto che si poteva fare di meglio per il servizio di Andreas…l’unica cosa è che io penso Andreas possa perfezionarlo e fare bene sia con la prima che con la seconda…serve però uno bravo…

    so che c’è già una supervisione di Piatti…ma non credo possa bastare..

    però non credo neanche che il lavoro svolto da Sartori per il servizio di Andreas sia da buttare del tutto..altrimenti non ti direi che con i giusti accorgimenti Andreas potrebbe migliorare al servizio e di parecchio…sia prima e seconda palla…

    poi di sicuro non raggiungerà i livelli di eccellenza di un Federer per carità…però può migliorare sensibilmente a mio parere..certo ci vuole uno bravo..uno che da questo punto di partenza …con un lavoro specifico riesca piano piano ad aggiustare questo movimento…

    secondo me è possibile…

    secondo te ho capito di no…

    per me Roche è talmente bravo che riuscirebbe ad aiutare Andreas…ne sono sicuro…il problema è che non credo sarà disponibile uno come lui per Andreas…comunque altri bravi ce ne sono che possono aiutarlo…chi cerca trova..

  49. Roberto Commentucci scrive:

    Vi dico la mia sul servizio di Seppi. A mio avviso il difetto principale consiste nel fatto che nella fase di caricamento il braccio destro resta troppo vicino al tronco e quindi non c’è lo spazio per caricare al massimo il mulinello. Insomma, è un gesto un pò “rattrappito”. E’ per questo che il kick è davvero difficile da eseguire per Seppi.
    A quanto ne so, avevano programmato di lavorarci su nella pausa invernale 2008-2009, ma poi Andreas si è dovuto operare per togliere alcuni nei della pelle, potenzialmente pericolosi, e non se ne è fatto nulla. Probabilmente, ci metteranno mano il prossimo inverno.
    Non credo che sia un problema di guida tecnica. Sartori è la persona giusta per lui.
    Temo però che Andreas, da quando si è fidanzato con questa ragazza altoatesina (Evelyn) abbia leggermente cambiato le sue priorità, e sia lievemente meno applicato al lavoro.
    Ciò spiega in buona parte, a mio avviso, la sua stagione 2009, poco brillante. Vedremo cosa succederà il prossimo anno.

  50. king of swing scrive:

    io invece spero che Seppi cambi coach…altrimenti il rischio di un Volandri bis è alle porte…Seppi lavora fin da giovanissimo con Sartori..se ha 25 anni ancora non si vedono miglioramenti al servizio..non vedo cosa ci sia ancora da aspettare sinceramente…tra l’altro Sartori potrebbe occuparsi di altri nostri giocatori…perchè ripeto è un bravissimo coach come del resto lo è stato Fanucci per Filo…ma si è arrivati ad un punto dove conviene cambiare per tanti motivi…

    cioè ma secondo voi un Lundgren è un pessimo coach?…ma allora perchè Federer è andato da Roche?

    Lundgren è bravo ma evidentemente per quello che serviva a Federer …Roche era più adatto..ciò non toglie che Lundgren con Federer abbia fatto un ottimo lavoro…

    cerchiamo di non rovinare un giocatore come Andreas…

  51. Roberto Commentucci scrive:

    Caro king, potressti anche aver ragione nell’evocare un rischio Volandri-Fanucci.

    Però vanno considerate 2 cose.

    1. Seppi non ha onestamente un grande appeal nei confronti dei coach stranieri di gran nome;
    2. in Italia coach liberi e disponibili migliori di Sartori probabilmente non ce ne sono.

    E infine, Andreas dovrebbe probabilmente trasferirsi all’estero, atteso che nessuno che non sia Sartori si trasferirebbe nella belllissima ma sperduta Caldaro per allenare Seppi.

  52. Avec Double Cordage scrive:

    Potrebbe sembrare ridicolo tutto questo dibattere sul servizio di Seppi manco fosse Roddick, ed in parte è effettivamente ridicolo. Ma ci sono un paio di ragioni per le quali ha sernso. Primo, è praticamente un esempio negativo, di una somma di cose che si possono sbagliare, quindi lo si può usare per visualizzare un NON FARE COSI. Secondo, evidenzia l’importanza del servizio, perché Seppi nelle giornate non catastrofali riesce a tenere il palleggio con tutti e anche i migliori e avvolte anche dominare, come si è visto nelle ultime partite che ha fatto con Federer, Djokovic, Murray e Nadal con conseguenti sfilze di palle break visto che alla risposta è per lo meno bravo, quello che lo frega è il servizio ballerino che ne impedisce un atteggiamento deciso nei momenti topici: “zero confidence”. Non può affidarsi ad una prima che con buona percentuale di probabilità sarà nel campo e gli procurerà un punto semplice da raccogliere con il dritto, la seconda è un vero servizio come ai tempi del jeux de paume, una messa in gioco che se fosse servita da un servo come si usava non farebbe differenza. Terzo, Seppi è a mio avviso il giocatore che con miglior probabilità potrebbe raggiungere una semi di salm con un tabellone come quello di Wimbledon o Parigi di quest’anno ed entrare nei 20 o fare una toccatina fortunosa nei 10. Perché lui come fisico potenzialmente potrebbe avere un servizio non dico alla Pim Pim Johansson ma comunque un ottimo servizio, OK per via dei difetti tecnici di gioventù è troppo tardi per questo ma per un servizio affidabile siamo ancora in tempo ed ha ancora 3 o 4 anni di carriera prima del declino. Fognini avrà èiù game ma non ha questo potenziale fisico al servizio, ed il servizio è il colpo base a quei livelli. Bolelli ha già un buon servizio ma il suo problema alla risposta di reattività e mobilità mi pare praticamente irrisolvibile. Qunidi praticamente Seppi dovrebbe lavorare solo al servizio, un colpo da fermo e sarebbe pronto per tentare le sue chance. Per gli altri due c’è tutta una montagna da scalre invece. Quarto, sicuramente non sarebbe una toccatina nei 15 o 10 e d una fortunosa semi di slam da parte di Seppi a fungere da Valentino Rossi oAlberto Tomba del tennis e scaturire un boom, ma il suop esempio potrebbe spronare altri giocatori come Bolelli, Fognini, Miccini, gaio etc. a provarci con la massima convinzione. Il punto che come si è visto non è affatto utopico che Seppi con un servizio decente e un po’ di fortuna batta i nomi grossi nei grandi tornei, con il servizio che ha adesso invece è una cosa impossibile.

    @ Roberto Commentucci

    praticamente ti riferisci a quello che chiamano il “chain dragger syndrome” se non sbaglio, fosse cosi sarebbe veramente un errore di base di quelli gravi, ed in più uno di quelli che è quasi impossibile togliere, perchè avviene in una fase che non può essere vista dal giocatore ed in uno spazio temporale molto breve, quindi se non c’è sempre qualcuno che lo corregge non si può far molto perché da solo difficilmente può valutare di quanto sbaglia a meno che non faccia un movimento lentissimo, ma poi a velocità normale tutto cambia. A guardar bene un po’ si nota questo difetto non tanto nel video a rallentatore che ho linkato quanto in quelli più vecchi, quindi qualche miglioramento pare ci sia stato su quel versante, ma probabilmente avrà delle ricadute quando scende di coincentrazione e nei momenti di tensione. In verità però il problema del braccio troppo vicino al corpo rende difficile un servizio veloce, e Seppi è capace di triare anche servizi di 220 kmh anche se con margini bassisimi e spesso in rete o fuori quindi, perché praticamente piatti. Probabilmente è tutta una somma di errori, il più grave però secondo me è quello dello scarso uso dei muscoli e delle tensioni del tronco/gambe a meno che non abbia dei seri problemi alla schiena che lo impediscano.

    Bisogna anche ammettere che se Seppi ha deciso di dare una certa priorità alla vita privata non si può dire praticamente nulla, è la sua di vita e non è un nostro stipendiato, anzi. Dispiace però perché come detto prima non mancherebbe molto per fare un gran salto di qualità e a 25 anni si è ancora in tempo per falro e si hanno ancora 3 o 4 anni per sfruttarne le conseguenze. Probabilmente basterebbero 2 o 3 mesi invernali di lavoro sodo con un guru del servizio senza bisogno di scomodare i vari Roche, Lundgren, Cahill e Stefanki. Caro “King Of Swing” non c’eli vedo a darsi anima e corpo a lavorare con uno come Simon, Andreev, Robredo, Mathieu, Acasuso che se tutto va benissimo con un colpo di culo riesce a strappare una semi di slam fortunosa e una toccatina nei 10 per una settima o due. Coach di quel calibro lavorono con gente che ha delle chance di vincerlo uno slam e non per culo ma di forza propria.

  53. king of swing scrive:

    carissimo roberto commentucci

    la Pennetta per diventare top ten è andata in Spagna mi sembra..se maometto non va alla montagna…sarà la montagna ad andare da maometto…

    Andreas prende la sua bella valigia e si va ad allenare con un ottimo coach straniero…se ha davvero l’ambizione di diventare un top 20 o anche più…

    altrimenti è davvero un altro Volandri…

    secondo me è stato prematuro da parte di Bolelli lasciare Pistolesi…però tra Seppi e Bolelli preferisco Bolelli..che per lo meno ha il coraggio di cambiare…cioè se quello vede che con Piatti qualcosa non lo convince…possibilmente ti cambia pure Piatti..io preferisco uno così

    carissimo avec double cordage

    io non penso solo in funzione servizio…cioè serve uno bravo che sappia aiutarlo sia col servizio ma pure con il resto possibilmente…magari migliora ancora un pò col dritto…grazie a Roche ad esempio Hewitt ha migliorato il suo dritto e non più un giovincello…

    comunque sia a parte questi nomi più famosi…se ne possono trovare di bravi hai ragione tu…in Francia credo qualcuno bravo si possa trovare…

    poi su Seppi siamo d’accordo che possa entrare nei top 20 e pure una toccatina più in sù…ma io credo più in Bolelli per i top ten…Fabio al momento è un punto interrogativo…però potenzialmente può fare molto bene pure lui a mio parere…

    poi avrei una proposta…

    piuttosto che pagare profumatamente uno come Barazzutti…visto che seppi o Fognini hanno bisogno di rivedere un pò il loro servizio…la Federazione potrebbe pagargli..qualcuno davvero bravo…cioè uno come Roche se pagato bene siamo sicuri rifiuterebbe un incarico del genere?

    di una cosa sono sicuro…Bolelli è quello messo meglio…in tutti i sensi a mio parere…Piatti forse ha una supervisione su Seppi e Fognini…ma credo già abbia il suo da fare con Bolelli…

  54. mk777 scrive:

    Chiedo una info pratica: il Capri è stato squalificato? parteciperà alla A1 che inizia il prossimo 11 ottobre?

    Un saluto e grazie in anticipo per chi sapesse e volesse rispondere

  55. mk777 scrive:

    Questione Capri in ipotesi di squalifica serie A1

    Premesso che essendo un appassionato sono felice che il Capri possa disputare la serie A1, anche perchè è da tre anni campione d’Italia, ed avendo letto sul sito FIT la condanna della giustizia sportiva al capri ed ai suoi dirigenti, mi sento di esprimere quanto segue.

    Binaghi ha dimostrato con i fatti di subire pressioni dai giocatori di Davis che sono i componenti del Capri (Starace, Seppi, Fognini).

    Infatti, Binaghi ha subito la pressione dei giocatori (che prendono dal Capri cifre stellari..) e, di fatto, ha trovato il modo di far partecipare il Capri alla serie A1 e di salvare gli ingaggi dei giocatori e, soprattutto, il match di davis con la Svizzera di Federer. Probabilmente su questo match ci sarebbero stati forti dubbi di partecipazione dei giocatori stessi se non fosse stato loro garantito il soldo del Capri se squalificato.

    Infatti, come mai la pena del capri è stata ridotta? e la squalifica del circolo stesso annullata? è forse un caso?

    Quindi, il nostro caro Binaghi, che fa tanto il rigido e coerente, ha trovato una soluzione molto italiana (nel senso peggiore dei termini) per sistemare la vicenda: che schifo!

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