Le nuove regole ATP fanno già discutere
A rischio la credibilità del ranking

 
12 Dicembre 2008 Articolo di Giorgio Spalluto
Author mug

Il sindacato dei giocatori tarda ad ufficializzare le novità del 2009. Scopriamo perchè. Cambiano i criteri di assegnazione dei punti. La classifica che verrà fuori da questa fase di transizione, sarà poco credibile. Applicando i nuovi criteri ai risultati di quest’anno, avremmo un numero 2 diverso…

Forse ci siamo, l’alone di mistero che avvolge il funzionamento del ranking che entrerà in vigore a partire dal prossimo 2009, si sta via via dissolvendo. Ma perché tutto questo mistero? Tra meno di 20 giorni si parte con la nuova stagione e quasi nessuno è a conoscenza di quello che accadrà. Scopriamo quali e quanti saranno i cambiamenti e cerchiamo di capire perché l’Atp è così lenta ad ufficializzarli.

RADDOPPIO DEI PUNTI. Diciamo subito come cambierà la classifica dalla prima settimana del 2009, rispetto a quella odierna. L’Atp ha deciso di raddoppiare semplicemente i punti con cui i tennisti chiuderanno la stagione 2008. Nadal, quindi, passerà dai 6675 punti odierni a 13350, Federer da 5305 passerà a 10610 con Djokovic (10590) staccato di 20 punti.

ASSEGNAZIONE DEI PUNTI 2009. Facciamo un piccolo preambolo sulla nuova suddivisione dei tornei che comincerà a diventare familiare dal prossimo anno. Oltre ai quattro Slam (organizzati dall’ITF e non dall’ATP) ci saranno i tornei:

Atp Masters 1000: sono 8 e sono obbligatori - Indian Wells (96); Miami (96); Roma (56); Madrid (56); Montreal (56); Cincinnati (56); Shanghai (56); Bercy (48).
+ 1 facoltativo – Montecarlo (56)

Atp 500: sono 11 - Rotterdam; Memphis; Acapulco; Dubai; Barcellona; Amburgo; Washington; Pechino; Tokyo; Basilea; Valencia.

Atp 250: sono 41 - Doha; Chennai; Brisbane; Auckland; Sydney; Vina del Mar; Zagabria; Johannesburg; Costa do Sauipe; San José; Buenos Aires; Marsiglia; Delray Beach; Houston; Casablanca; Estoril; Belgrado; Monaco; Portschach; Halle; Queen’s; s’Hertogenbosch; Eastbourne; Newport; Bastad; Stoccarda; Indianapolis; Los Angeles; Gstaad; Umago; Varsavia; New Haven; Metz; Bucarest; Bangalore; Bangkok; Stoccolma; Mosca; Lione; Vienna; San Pietroburgo.

Di seguito la tabella dei punti che verranno assegnati dal 2009; per semplicità ci fermiamo ai challenger dal montepremi più alto.

  Vincitore Fin SF QF 4R 3R 2R 1R Q
GRAND SLAM 2000 1200 720 360 180 90 45 10 25
ATP 1000 1000 600 360 180 90 45 10(25) (10) 25
ATP 500 500 300 180 90 45 20     20
ATP 250 250 150 90 45 20 (5)     12
CH 150$+H 125 75 45 25 10       5

DISTRIBUZIONE DEI PUNTI
Per capire l’entità del cambiamento in atto prendiamo in considerazione per semplicità, la distribuzione dei punti negli slam fino al 2008: 1000 per il vincitore, 700 per il finalista, 450 per il semifinalista, 250 per i quarti, 150 per gli ottavi e via discorrendo. Se valutiamo i punti assegnati in ogni turno rispetto a quanti erano in palio per il vincitore, avevamo la seguente distribuzione: 100%-70%-45%-25%-15% etc.

Con la nuova tabella la distribuzione diventa: 100%-60%-36%-18%-9% etc.

Andiamo a valutare le conseguenze di tale cambiamento:

1) vincere un torneo (in particolare uno slam ed un “1000”) avrà un effetto ancora più pesante rispetto al passato.

2) riducendo la differenza dei punti assegnati nei turni intermedi, avremo una classifica che rispecchierà meno le differenze dei giocatori di media classifica.

3) il raddoppio dei punti che verrà effettuato ad inizio anno, non troverà riscontro nei punti che verranno assegnati negli stessi tornei, ad un anno di distanza. Chi confermerà uno stesso risultato (che non sia la vittoria del torneo), perderà comunque dei punti in classifica.
Esempio: Federer e Nadal agli Open di Australia del 2008 giunsero in semifinale, raggranellando 450 punti che a partire dal 1° gennaio 2009 diventeranno in automatico 900. Confermando la semifinale nell’edizione 2009 dello stesso slam, i due avranno diritto a 720. Saldo negativo di 180 punti

4) La classifica risentirà di ulteriori distorsioni introdotte dal periodo in cui i punti andranno difesi.
L’impatto della nuova distribuzione dei punti sarà diverso per un giocatore A che abbia vinto un torneo ad inizio 2008 rispetto ad un giocatore B che abbia vinto un torneo di pari livello a fine 2008.
Esempio: Il giocatore A ha vinto a gennaio un evento che dava diritto a 175 punti (Ex: Chennai vinto da Youzhny) e che diventeranno 350 punti da difendere. Lo stesso torneo quest’anno mette in palio per il vincitore 250 punti. Rivincerlo, non eviterà la perdita di 100 punti.
Il giocatore B che ha vinto un torneo di pari livello a fine 2008, potrà godere del raddoppio dei punti (totalmente fittizio, visto che lo stesso torneo non darà più diritto allo stesso ammontare) per tutto il 2009, non subendo lo stesso “danno” del giocatore che sconterà quegli stessi punti ad inizio anno.

La DAVIS assegnerà punti.
Non vi bastano queste controindicazioni? Parliamo della grande novità del 2009 rappresentata dai punti (pochini) che dovrebbero invogliare i tennisti a partecipare alla centenaria competizione a squadre. Verranno assegnati punti per ogni vittoria ottenuta in singolare (10 per ogni sconfitta subita, ma con un massimo di dieci punti per ogni turno): 40 punti per ogni match vinto di 1° turno; 65 nei quarti; 70 in semifinale; 75 in finale. In caso di 8 partite vinte (abbastanza improbabile..), bonus di 125 punti per un totale di 625 punti. Insomma, ben difficilmente la Davis potrà rendere, a livello di classifica, quanto uno degli 11 tornei “500”, malgrado il prestigio sia un “pelino” superiore.

Quali sono le regole ed i nuovi vincoli per il ranking?

L’introduzione dei punti DAVIS fa nascere una domanda spontanea. Come andranno ad innestarsi nella classifica di un singolo giocatore, che, così come adesso, continuerà a prevedere un totale di 18 risultati utili?

I tornei obbligatori (solo per chi ha la classifica per parteciparvi, ovviamente) passano da 13 a 12: i 4 slam + 8 Master “1000”. Montecarlo darà gli stessi punti di un 1000 ma verrà considerato come un “500” nella composizione della classifica

Solo 4 tornei “500” potranno essere considerati ai fini della classifica. La categoria dei tornei “500”, in questo caso comprende, oltre agli 11 eventi elencati in precedenza, la Coppa Davis ed il torneo di Montecarlo

Differenze tra i Top30 e gli altri
I primi 30 giocatori del mondo (a fine 2008) saranno costretti a considerare nel loro “Best 18” solo i migliori 4 risultati a livello “500” e saranno obbligati a partecipare ad uno dei 4 “500” in programma dopo gli US Open (quindi uno tra Pechino, Tokyo, Basilea e Valencia). Nel caso in cui non fossero rispettati questi vincoli, incorrerebbero in uno “0” (zero) in classifica.
Ai 12 eventi obbligatori ed ai migliori 4 “500”, i Top30 potranno aggiungere i 2 migliori risultati tra i tornei “250”, i challenger e la World Team Cup di Dusseldorf

La classifica di coloro che non sono compresi tra i primi 30 (oltre agli eventi obbligatori come slam e “1000”), sarà costituita dai migliori risultati conseguiti nel resto dell’anno, tra “500”, “250”, Davis, WTC, Montecarlo e Challenger. A differenza dei primi 30, questi non saranno obbligati ad includere in classifica un minimo di 4 “500”, ma non ne potranno inserire più di 4.

Chiudiamo questa carrellata di novità con quello che probabilmente è il vero motivo del mistero che circonda queste novità e di cui si accennava all’inizio dell’articolo: applicando la distribuzione dei punti che entrerà in vigore nel 2009 ai risultati del 2008, avremmo un ranking mondiale totalmente diverso da quello attuale; in particolare, assisteremmo ad un cambio ai piani alti della classifica con Novak Djokovic, che sopravanzerebbe Roger Federer di quasi 400 punti! Chissà che questo ritardo nell’ufficializzazione delle nuove regole, non abbia come obiettivo proprio quello di evitare che tutte queste magagne vengano alla luce.

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57 Commenti a “Le nuove regole ATP fanno già discutere
A rischio la credibilità del ranking”

  1. Giovanni da Roussillon scrive:

    Non ci sono magagne di sorta. I punti 2008 conseguiti da Roger Federer sono conteggiati secondo le regole 2008, valide per tutti.
    Bisognerebbe che Giorgio Spalluto si metta d’accordo con se’ stesso: le nuove regole sono criticabili perché globalmente mal pensate (come sembra sostenere lui stesso nel titolo) oppure per il ritardo nel diffonderle allorché ci si è accorti che il “raddoppio” favorirebbe King Solomon Federer?
    La mia convinzione è: l’ingegno dei pensatori del sindacato ATP brilla per assenza. Il criterio di assegnare punti e punticini a seconda del torneo e torneino è banale, ancorché deciso per questioni affaristiche. Lo era in precedenza, lo rimane nel 2009. Lo sarà fintantoché non si terrà in debito conto l’importanza (la forza attuale!) di chi disputa una partita anziché altre quisquiglie.
    Ciononostante faccio quei signori assai confusi, ma non piatti al punto dal credere che un rinvio di una stortura evidente susciti meno scalpore dello stillicidio di prossime sorprese.

  2. Supermad scrive:

    Mah la cosa mi convince poco. Con questo sistema il tennis diventerà una roulette: i giocatori di metà classifica saranno più uniformati a livello di punteggi, avremo teste di serie diverse ad ogni torneo. Sarà difficile stabilire i reali valori in campo.

    Forse lo fanno per mescolare un po’ le carte, ma ce n’era bisogno? Ad occhio mi sembra che il vecchio sistema fosse nettamente migliore. Inoltre prima i tornei avevano una migliore diversificazione di punteggi: ad esempio i “Series Gold” davano 300 punti invece dei 175/200 dei tornei “normali”. Trovo assurdo mettere sullo stesso piano tornei come Costa do Sauipe e San Pietroburgo (quest’ultimo, oltre ad avere un montepremi più ricco, ha da sempre un campo di partecipanti di assoluto livello).

    Giorgio sai spiegarci il perchè di codesti cambiamenti? Eppure De Villiers è stato detronizzato…

  3. Supermad scrive:

    Un’altra cosa: la race cambierà o resterà uguale? grazie

  4. Giovanni da Roussillon scrive:

    Osservo una “genialata dell’anno” per il prossimo quiz di Sicolo.
    Se il nuovo metodo (designato con audacia “matematico” dagli atipisti brillanti) è quello descritto e se il calendario resta immutato, potrà essere dato il paradosso che a giocare le World Tours Finals non saranno gli otto migliori di fine anno. Si pensi al caso di un giocatore, oltre la nona posizione all’inizio del masters finale, che grazie ai punti conquistati nella finale di Davis superi in classifica il perdente, addirittura i perdenti, dei matchs di RR nel torneo londinese. Non sarei stupito se fosse apportato qualche rappezzamento a base di punticini al perdente degli RR; ciò renderebbe stolto il tentativo di attrarre alla Davis, ma avrebbe il pregio di accellerarne il trapasso.

  5. smashmatt scrive:

    Ma perche se gli 8 Master “1000” sono obbligatori, per i giocatori che ci rientrano con la classifica, allora Nadal ha detto che probabilmente non partecipera a Roma?

  6. roby68 scrive:

    Che sia meglio o peggio si vedrà, certo che per l’anno prossimo la classifica sarà meglio non guardarla neppure perchè assolutamente inaffidabile almeno fino a fine anno, non mi faceva impazzire il sistema di prima per assegnare i punti ma mi ci ero abituato, quello nuovo, mah qualche perplessità la suscita non tanto per gli slams e i MS ma per i tornei minori, in alcuni casi indiscriminatamente resi uguali in termini di punti assegnati, per esempio Dhoa e Chennai

  7. Giovanni da Roussillon scrive:

    Smaschmatt, onomatopea scacchistica.
    Nadal ha messo soltanto in forse la sua partecipazione a Roma.
    Se poi non volesse partecipavi, i suoi risultati nei tornei utili ai fini di classifica si ridurrebbero a 17. Sempre e a chiunque chiamato a giocare in un torneo “obbligatorio” vengono assegnati zero punti in caso di assenza, non sostituibili da eventuale risultato migliore proveniente da tornei “500″, “250″, dell’Olimpiade o di Davis Cup.

  8. Paolo Silvestri scrive:

    Complimenti Giorgio per l’eccelente spiegazione.

  9. jan scrive:

    Caro smashmatt, Nadal non ha mai detto che non parteciperà a Roma. E’ stato Giorgio Spalluto a fare con grande evidenza un titolo a sensazione in cui insinuava che Rafa potrebbe non partecipare al torneo romano. Sue (di Giorgio) sensazioni personali. Come è anche una sua sensazione personale che il ” ritardo nell’ufficializzazione delle nuove regole” possa avere “come obiettivo proprio quello di evitare che tutte queste magagne vengano alla luce”.
    Ma si sa, l’articolo “deve” essere un po’ “provocatorio”. Scanzi docet.

    Rafa si è limitato a dichiarare che prenderà in considerazione l’eventualità di saltare il torneo di Barcellona, perché l’anno scorso gli è costato il ritiro al Foro Italico.

  10. Nik85 scrive:

    E’ davvero incomprensibile. Invece di semplificare le regole, si complicano. Invece di pensare ai cambiamenti davvero importanti (eliminare il bye, imporre agli us open un giorno tra semi e finale, modificare i calendari massacranti) si architettano sistemi di calcolo che allontanano il pubblico dallo sport, e creano ulteriori problemi ai tennisti.
    Siamo davvero sicuri che questa manovra abbia una logica commerciale? Aumenterà gli introiti? Bah, mi sembra quasi più controproducente del RR al master.
    Ormai chi segue e pratica questo sport ha bisogno di un ragioniere accanto durante l’anno. Un motivo in più per dare meno importanza al numero uno nel ranking, rispetto alla vittoria degli slam.

  11. Ros scrive:

    Insomma, alla fine pare che il grande problema sia rappresentato dal confermare un risultato e difendere un titolo. Comunque vada, si perderanno dei punti, in questo 2009.
    Non mi pare giusto, onestamente. E non capisco la necessità di queste nuove regole. E’ questo l’ultimo colpo di coda di De Villiers prima di lasciarci soli e beati o qualche Genio più o meno nascosto si aggira tra le stanze dell’ATP?

  12. nicola farina scrive:

    Dire che la credibilita’ del ranking venga messa in discussione da questo nuovo meccanismo mi pare francamente oltremodo eccessivo. I sistemi di classifica sono qualcosa che hanno a che fare con il “metagioco” piu’ che con il gioco stesso. Mi spiego. Se io vinco Wimbledon, ho ottenuto qualcosa di assoluto: ho battuto a tennis tutti i miei avversari. Se sono numero X, quella posizione e’ relativa ad un sistema di misura del rendimento del mio gioco, che non puo’ essere ne’ obiettivo, ne’ tantomeno condiviso. Magari, secondo un altro sistema di classifica, sarei potuto essere numero Y. Fortunatamente nel tennis, a differenza di altri sport come il calcio e la formula 1, la classifica non e’ l’obiettivo principale dei giocatori, ma lo sono i grandi tornei e le grandi vittorie. Con questo nuovo sistema si cerca di premiare la vittoria a scapito dei piazzamenti, cosa che puo’ essere piu’ o meno giusta, ma non ne intacca la credibilita’, ovviamente. Prendiamo ad esempio la citata questione Federer-Djokovic. Nel giudicare chi e’ stato piu’ meritevole quest’anno, ognuno puo’ fare delle proprie valutazioni. Alcuni potrebbero dire che il rendimento slam di Federer e’ stato superiore a quello di Djokovic, altri che la vittoria di master e master series del serbo fa pendere l’ago della bilancia a favore di quest’ultimo e cosi’ via. Nessuno citerebbe, ovviamente, l’inutile partita al master Djokovic-Tsonga. Eppure la classifica lo ha fatto. Se avesse vinto il serbo quella partita, allora, secondo la classifica, egli sarebbe stato piu’ bravo di Federer. Altrimenti no. Questa e’ evidentemente una sciocchezza, ma la classifica, qualsiasi tipo di classifica a punti, tiene conto di tante cose, anche di molte che hanno poco a che fare con il vero valore dei giocatori.

    Insomma, secondo me, la credibilita’ della classifica rimane tale e quale a quella che aveva prima e dipende esclusivamente da quanto noi gliene diamo. Io, dal canto mio, preferisco valutare i giocatori vedendoli giocare, piuttosto che leggendo una classifica.

  13. Giovanni da Roussillon scrive:

    E’ vera l’affermazione secondo la quale ogni misurazione presuppone almeno un ipotesi arbitraria per quanto apparentemente sensata. Se poi valutiamo i giocatori per noi stessi è assai più sollazzante farlo “guardandoli” all’opera. Qui tuttavia si tratta di scegliere un metodo, condivisibile preferibilmente dai più, per misurare le forze in campo osservate e non osservate che si contrappongono negli eventi, e di stabilire una gerarchia. Lo scopo diventa allora, rogionevole o insulso che sia, di trovare il meno storto. Non è purtroppo il nuovo presentato, né il precedente.

  14. Avec Double Cordage scrive:

    ho letto in fretta e darò un occhiata migliore dopo, mi sembra però che per dare maggior conto ala Coppa Davis e renderla veramente attraente per i giocatori migliori, i punti della Davis dovrebbero essere di più e dovrebbero essere aggiunti come bonus ai migliori 18 risultati senza rischio di andare persi, mi pare che non sia cosi, contano come un risultato di tornei serie 500, se ho capito bene ma come detto ho letto in fretta

    comunque meglio così che niente, e poi si potrà migliorare in futuro, e penso che l’intenzione sia proprio quella di fare un cosa graduale

  15. Avec Double Cordage scrive:

    aggiungo che l’errore fondamentale comuque è che dando i punti alla Coppa Davis, con una world group a 16 squadre a beccare punti saranno solo i giocatori di questi 16 paesi tagliando fuori tutti gli altri

    torno quindi rinotommasianicamente a riproporre la world group a 32 squadre con final four …la soluzione di tutti i mali del mondo compresi rete 4 sul satellite, crisi equity default swap, european song contest, brufoli postpubertari, fondamentalisti religiosi in case bianche e la fame in africa

  16. zio tony scrive:

    bell’articolo giorgio; un pò di sale (e qualche volta di pepe) ci vuole x attizzare il blog…
    Bravo!

  17. zio tony scrive:

    Avec, qunado vai cosí é una meraviglia leggerti!

  18. Francesco Bassi scrive:

    Bho io onestamente non comprendo sempre queste critiche a priori…….
    Sono un grandissimo fan di Roger Federer ma se quest’anno Djokovic fosse finito davanti di 400 punti a Roger l’avrei trovato più che giusto visto l’andamento globale dei due……..
    Quindi per ora onestamente quelli citati sono solo punti a favore del nuovo sistema ranking…..

  19. roby68 scrive:

    @nicola farina: Complimenti vivissimi per l’intervento azzeccato in ogni passaggio, e che, tra l’altro, analizza le differenze tra il tennis ed altri sport, bravo!!!

  20. alex irene scrive:

    Vero è che dal 1990 i montepremi di base dei tornei sono all’incirca triplicati: tornei del circuito maggiore “entry level” da 150k€ a 450-500 k€; grandi tornei da 1 M€ ad almeno 3 M€. Ancor di più gli Slam, passati da 2-2,5 M€ a cifre intorno ai 10 M€. Personalmente rimpiango gli anni in cui mettendo in campo 80 o 100 k€ s’organizzavano tornei - non eccelsi ma piacevoli - a Bari, a Firenze, a Nizza, a Bordeaux; ma come fa l’ATP a dire di no a Pechino e Shanghai che mettono in campo rispettivamente 3,5 e 5 M€ per i loro tornei? Non mi convince però l’appiattimento verso il basso: come si fa a mettere sullo stesso piano il Queen’s e Chennai, Stoccolma e Newport, Acapulco e Basilea? L’albo d’oro e la tradizione dovrebbero pur avere un certo peso, ma forse l’hanno solo nel ricordo degli appassionati.

  21. olm scrive:

    Forse non c’e’ uno sport in cui i giornalisti e gli spettatori sono cosi’ interessati al ranking come nel tennis. E, giustamente, perche’ e’
    credibile.
    Il nuovo ranking premia maggiormente il successo in alcuni tornei piuttosto che la continuita’ nell’arco dell’anno, vale a dire i Nabaldian. Visti i commenti a fine 2006, anche su questo blog, circa l’esclusione di Nabaldian dal Master, direi che questo nuovo sistema riflette di piu’ il comune sentire.
    Pero’ la modifica nel numero totale di punti e’ ingiustificata. Si sarebbe potuto ridistribuirli lasciando invariati i punti assegnati al vincitore.
    assegnando quindi per lo slam 1000, 600, 360 ecc.
    L’unica ragione che riesco ad immaginarmi mi sembra una fesseria: avere numeri belli tondi da usare per denominare i livelli dei vari tornei. Ma importa davvero a qualcuno se un Master1000 assegna 1000 punti o 500?

  22. Roberto scrive:

    Complimenti Giorgio, questo articolo spiega molto bene i dettagli sui nuovi sistemi di punteggi.
    Ho un paio di domande da porti.
    Quali saranno i punti assegnati per il World Tour Finale di Londra?
    I punti assegnati per la classifica Race rimarranno gli stessi del 2008 o ci si baserà sui nuovi punteggi ranking 2009 dividendoli sempre per 5?

  23. chloe de lissier scrive:

    ogni tanto compare qualcuno che si dichiara tifoso o fan o ammiratore di federer ma non perde tempo a mazziarlo. pensando così che le insulsaggini possano diventare più credibili.
    potete parlare di classifiche quanto vi pare, ma se non sapete rendervi conto che tutte le migliori qualità di tutti i tennisti del circuito messi insieme non eguagliano quelle che federer racchiude in se stesso allora significa che non solo non capite niente di tennis, ma non sapete cosa siano la classe, la bellezza e l’armonia.

  24. Diego scrive:

    D’accordo con Alex Irene: come si fa a mettere sullo stesso piano i tornei che citava lui, così differenti per tradizione e partecipazioni dei giocatori? Ed aggiungo: come si fa ad umiliare il Queen’s (e quindi l’erba, di cui il piccolo torneo londinese è di fatto l’ultimo baluardo), che vanta una tradizione e un palmarès migliore di almeno la metà dei masters series attuali, e che se non fosse misteriosamente snobbato da Federer, che preferisce i pratacci spelacchiati tedeschi, sarebbe un torneo in cui tutti i più forti competono? Acapulco che vale il doppio del Queen’s? Un torneo appanaggio dei vari Montanes, Hernandez, Gimeno-Traver e Junqueira? Certo Mickey Mouse, meglio premiare tali arrotini che incoraggiare con più punti gli ultimi giocatori leggermente avvezzi al serve and volley o quantomeno a un gioco più classico (Zverev, Petschner, Stakovsky)! Per fortuna che quel torvo personaggio se ne è andato dal nostro sport!

  25. Giorgio Spalluto scrive:

    @Roberto,

    le ATP WORLD TOUR FINALS garantiranno un massimo di 1500 punti a colui che vincerà il torneo senza perdere nessuno dei 5 match.
    In generale verranno assegnati 200 punti per ogni vittoria nel Round Robin, 400 per la vittoria in semifinale e 500 per il successo in finale.

    Per quanto riguarda la Race, credo che si adotterà lo stesso sistema di punteggi, ma non ci sono per adesso dettagli su eventuali novità, anche per quello che riguarda i tornei verranno presi in considerazione.

  26. Michele scrive:

    Buonasera, l’articolo è molto chiaro vorrei chiedere solo una cosa,
    perchè Djokovic dovrebbe sopravanzare Federer? I punti distribuiti verranno solo applicati dal 2009? Altrimenti non dovrebbe sussistere il problema citato nell’esempio per i prossimi Australian Open

  27. haiv scrive:

    il tennis matematico non mi è mai interessato troppo pero l unica cosa che posso dire è che mi sembra giusto premiare maggiormente un vincitore di slam
    qlcs da cambiare nel sistema odierno c è perche non è rappresentativo a volte del reale momento del tennista…….esempio lampante è qst anno dove obiettivamente nadal meritava di superare roger molto prima di quando ci sia riuscito effettivamente…

  28. Giorgio Spalluto scrive:

    @Michele,

    Djokovic sarebbe oggi numero 2 se si fossero applicati già quest’anno i criteri in vigore tra qualche settimana.
    Il problema citato nell’esempio sta ad indicare come non ci sia una corrispondenza diretta tra il raddoppio dei punti, che avverrà a gennaio, ed i punti che verranno assegnati nel 2009. Per tornare a Federer e Djokovic, se entrambi confermassero i risultati del 2008, avremmo Nole avanti di quasi 400 punti rispetto a Roger

  29. Giovanni da Roussillon scrive:

    haiv.
    Mi piace di molto come esprimi la tua necessità di trovare un metodo che rappresenti la forza del tennista nel momento in cui si batte con l’avversario.
    Purtroppo si preferisce ancora determinare un’altro tipo di forza, esercitata su un periodo relativamente lungo, che premia dunque la storia di risultati inattuali addizionati statisticamente, sia pure con una certa selezione.
    La tua concezione, che è pure mia, è assai diversa da quella designata dagli “atipisti”. Il guaio sta tutto nel fatto che entrambe vogliono essere il criterio di designazione del numero uno e dei suoi inseguitori.
    A me la via auspicabile sembra semplice.

  30. Agostino scrive:

    Non mi piace. Punto. Boh!

  31. jan scrive:

    La Race dovrebbe scomparire dal 2009. La Race ora detemina gli 8 giocatori che partecipano alle Barclays ATP World Tour Finals . Ma sul sito dell’ATP si dice che a Londra alla fine dell’anno arriveranno gli 8 giocatori che avranno più punti nel South African Airways ATP Rankings. Ciò significa che alla fine dell’anno la Race non dovrebbe esserci.
    Secondo il sito Steve G Tennis, specializzato in Atp Rankings, nel 2009 “The singles race will be discontinued”.

  32. jan scrive:

    Per meglio dire la Race finora determinava gli 8 giocatori che partecipavano alla Masters Cup. Dal prossimo anno sara’ il Rankings a determinare gli 8 che disputeranno l’equivalente della Masters Cup e cioè le Barclays ATP World Tour Finals.

  33. haiv scrive:

    Giovanni de Rousillon:d accordissimo con te:è esattamente cio che intendo dire anch io…cmq ripeto che sinceramente il tennis matematico non mi interessa anche perche il numero 1 lo assegna sempre il campo..ed è per qst che non riesco a concepire le persone che pensano che federer ad esempio muoia poiche ha perso il numero 1 o nadal sia soddifattissimo nell averlo concquistato…cio che conta sono i trofei
    cmq personalmente,dando importanza alla classifica(soprattutto a qst metodo usato) solo perche serve stilare i tabelloni!!!!,ammetto che qst sistema non è rappresentativo del miglior tennista periodo per periodo ….a qst punto conviente guardare direttamente la Race…

  34. Rik scrive:

    Se applicassimo i criteri in vigore nel 1968 probabilmente oggi avremmo ancora Rod Laver n.1
    Se Hitler non avesse invaso la Polonia probabilmente non ci sarebbe stata la 2′ guerra mondiale
    Se Hamilton non fosse andato a sbattero contro ogni angolo che vedeva, probabilmente avrebbe vinto il mondiale anche lo scorso anno
    Se Cassius Clay non fosse invecchiato probabilmente sarebbe ancora campione del mondo.
    Se gli asini volassero probabilmente il cielo sarebbe pieno di rotonde e semafori

    A mio parere è inute dire SE le classifiche fossero quelle nuove Djokovic sarebbe n.2. Le classifiche avevano una logica e in futuro ne avranno un’altra, quindi vedremo a fine anno chi sarà n.1, n.2 o n.3 :))

  35. Massimo scrive:

    Una domanda a Giorgio Spalluto, che considero grandioso per come riesca a farmi capire i meccanismi dei punti. Secondo te, la nuova distribuzione dei punti avvantaggia chi è molto forte sul rapido o sulla terra? Grazie

  36. Avec Double Cordage scrive:

    trovo molto sensato quello scritto da Nicola Farina, complimenti

    per il resto la classifica lascia un po’ il tempo che trova, penso invece che una cosa veramente bella per giocatori ed appassionati sarebbe sostituire i vari master series con 3 major itineranti a ritmi di 5 , 6 o 10 anni come avviene per il masters di fine anno, in questo modo avremmo oltre ai 4 slam altre 3 prove di tennis vero, Tiriac avrebbe il suo slam a Madrid e in futuro se da noi il gigante dormiente si svegliasse con un boom Tiriac potrebbe spostarsi con la sua baracca a Roma, quelli di Melbourne sarebbero al riparo dagli sciacalli di Shanghai che avrebbero il loro major, e anche gli sceicchi potrebbero finalmente svuotare le loro tasche piene di soldi nel tennis, poi dopo se negli states, in sud america o altrove c’è un nuovo boom chi ha i soldi può comprarsi uno di questi 3 major e farlo a casa sua, lasciando in pace i 4 slam veri e senza rompere sempre le scatole all’australian open

    i campioni potrebbero concentrarsi su questi 7 tornei che durerebbero tutti due settimane con 3 set su 5, e arriverebbero al masters di fine anno in forma e pronti per dare il meglio, magari best of five ad eliminazione diretta e in 16 giocatori…

    e poi lasciare i giocatori liberi di giocare i tornei che vogliono loro, senza questa specie di “lavori forzati” dei master series o serie 1000

  37. Giorgio Spalluto scrive:

    @Massimo,
    come si fa a dire se un sistema di punteggi favorisca chi è più bravo su una superficie rispetto ad un’altra? Io credo che questa distribuzione dei punti e questa suddivisione dei tornei favorisca in maniera eccessiva chi vince il torneo e chi è più furbo a programmare la stagione. Ci sono tornei “500″ (analogo discorso si potrebbe fare per i “250”) che mettono in palio gli stessi punti, ma che hanno un prestigio ed un livello di partecipazione assai diverso. Questa semplificazione porterà a delle alterazioni della classifica, che andranno a ripercuotersi sui tabelloni che, ricordo, vengono stilati in base al ranking. Mi pare semplicistico sostenere che la credibilità della classifica dipende esclusivamente da quanto noi gliene diamo, semplicemente perché non possiamo prescindere dalla stessa, visto che è grazie ad essa che vengono formulati i tabelloni, vengono stilate le entry list etc. Bisogna chiarire l’equivoco che porta qualcuno a sostenere che la classifica non sia l’obiettivo principale dei giocatori. Questo è sicuramente vero per quello che riguarda la ristretta cerchia di coloro che lottano per vincere i grandi tornei. Quelli che invece si battono nelle retrovie basano proprio sulla classifica la bontà o meno di una stagione, o, addirittura, di una carriera.
    E’ stato calcolato che con i nuovi sistemi di punteggio ci sarebbero giocatori che avrebbero una classifica totalmente diversa rispetto a quella odierna. Non mi riferisco solo ai primi 3 giocatori del mondo, ed a variazioni di una o due posizioni. Per alcuni tennisti classificati intorno alla 100° posizione sono state calcolate variazioni di 20, 30, qualche volta di 50 posti. Magari a qualcuno non fregherà nulla, ma per alcuni di questi giocatori fa una certa differenza entrare di diritto in un tabellone di uno slam, invece che dover passare attraverso il purgatorio delle qualificazioni.
    Si deve quindi cercare, a mio parere, di adottare un metodo condivisibile che cerchi di fotografare nella maniera più obiettiva la situazione. Secondo me, non ha senso liquidare tutto dicendo che ogni classifica è credibile in quanto tale, e fingere di non vedere alcune storture davvero evidenti.

  38. Nik85 scrive:

    Ma infatti chi ha sostenuto la non rilevanza assoluta della classifica (compreso me) si riferisse in particolare ai campioni, ai primi 4 o giù di lì.
    Il problema dei giocatori di retrovia posto da Giorgio Spalluto è un fatto, indubbiamente. Ma credo che nel momento in cui si stabiliscano le regole dall’inizio, eguali per tutti (ovvero senza retroattività), qualsiasi stortura non implica un’iniquità del sistema nemmeno nei confronti dei giocatori di secondo piano, essendo posti nelle medesime condizioni di partenza.
    Semmai le storture riguardano costrizioni inconcepibili, come quella dell’obbligo di giocare i master series pena la perdita dei punti dati dal miglior risultato nello scorso anno.
    Questo sì danneggia i tennisti, che non possono ormai più permettersi neanche di infortunarsi senza incorrere in penalità… Assurdo.

  39. Giovanni da Roussillon scrive:

    Il mio dissenso non verge sul contenuto dell’ultimo intervento di Spalluto, con la sostanza del quale mi trovo anzi molto in accordo. Preciserei solo che chi programma il proprio calendario stagionale, più che furbizia dimostrerebbe accortezza nel fare le scelte ottimali. Visto anche che niente deve restare necessariamente immutato, persino il cambiamento d’importanza dei tornei in seguito al nuovo criterio è un bene in sé, poiché, a riprova dello scarso peso che la tradizione riveste, porterà i giocatori avveduti a “cambiare torneo”, per la gioia degli spettatori che non hanno ancora beneficiato dell’opportunità di osservarli fuori dal tubo catodico.

  40. nicola farina scrive:

    Ovviamente le classifiche muterebbero, altrimenti perche’ cambiare sistema? Quello che sinceramente io non capisco e’ se non piace il nuovo sistema o se non piace semplicemente il fatto che si cambi. Nel primo caso, sono pochi effettivamente i cambi rispetto al metodo passato. Piu’ peso alle vittorie e’ la novita’ principale. Per quanto riguardo il valore assegnato a ogni torneo, be’, francamente, penso che non ci sarebbe stata nessuna classificazione che avrebbe accontentato tutti. Ci sarebbe comunque stato qualcuno che avrebbe detto: il torneo X non puo’ stare con quello Y, perche’ e’ molto piu’ prestigioso.

    Quello che penso, invece, e’ che si contesti proprio il cambio di sistema in quanto cambio. Onestamente penso che, se l’anno scorso si fosse addottato il nuovo sistema e si passasse a quello vecchio dall’anno prossimo, avremmo visto un articolo sul blog che avrebbe sostenuto: “il nuovo ranking non e’ credibile! Ad esempio, quest’anno Djokovic e’ arrivato secondo con ben 400 punti di vantaggio su Federer. Con il nuovo sistema, il serbo si classificherebbe addirittura dietro a Federer! Scandalo!”
    Sulle posizioni dei giocatori non di vertice, e’ ovvio che siano quelle piu’ sensibili ai cambi. Chi di voi giurerebbe che il numero 120 del mondo sia piu’ forte del numero 150, senza mai averli visti giocare? Questi giocatori guadagnano pochi punti, e ancor meno sono i punti che fanno la differenza tra una posizione e l’altra. E’ ovvio che ci sarebbe un grosso rimescolamento. Ma questa non e’ un’ingiustizia in se’, a meno che non si pensi che il vecchio ranking, per qualche motivo che a me risulta ignoto, avesse delle capacita’ prodigiose di fotografare al millesimo il vero valore dei giocatore, anche di quelli non di vertice.

    Io non riesco proprio a vedere evidenti “storture” in questo sistema, almeno non piu’ di quelle che aveva la vecchia classifica.

  41. Giorgio Spalluto scrive:

    Nicola, con tutta la buona volontà non riesco a capire come si possa evincere dal mio articolo che si contesti il cambio di sistema, in quanto cambio. Mi sembra di aver argomentato a sufficienza, facendo anche degli esempi.
    Chiaramente ognuno può continuare a pensarla come gli pare, come è ovvio che sia, ma mi sembra davvero ingeneroso sostenere che gli argomenti trattati nel pezzo siano chiacchiere da blog, per scatenare un polverone a sé stante. Mi pare abbastanza evidente che se il vincitore di Memphis, o Acapulco porti a casa il doppio dei punti di colui che si aggiudica i tornei di Doha e del Queen’s, si sia di fronte ad un’anomalia. Per non parlare dei 3 tornei che inaugureranno la stagione (Doha, Brisbane e Chennai) e che metteranno in palio gli stessi punti, malgrado montepremi ed entry list siano assai differenti; tralasciando il discorso Davis che introduce altre anomalie abbastanza lampanti.
    Il principio secondo cui non ci sarebbe stata nessuna classificazione che avrebbe accontentato tutti, non ci vieta di contestarne le anomalie più evidenti, non credi?

  42. Giovanni da Roussillon scrive:

    Un paio di anomalie.

    L’anomalia del sistema adottato a partire dal gennaio 2009 è pari a zero se a confronto si pone quello precedente. E’ una montagna se si tiene conto del criterio immutato e ridicolo che conduce ad esempio ad assegnare a Murray, per aver battuto Roger Federer a Dubai 2008, solo 5 punti del ranking, ovvero uno della race, tanti quanti Davydenko ne intasca contro Ghareeb allo stesso torneo ed allo stesso turno, cinque volte meno di Ferrer che al secondo turno sempre di Dubuai 2008 batte Olivier Rochus.

    L’anomalia più importante di questo blog, invece, sta nella discordanza frequente tra ciò che promette il titolo dei pezzi e la qualità con la quale gli autori ci trasmettono informazioni e pareri. Il titolo, anziché onorare il contenuto prezioso, crea irritazione. Vuole spesso precorrere sensazionalmente le conseguenze dell’analisi dei fatti spiegati di seguito.
    Nella fattispecie “Le nuove regole fanno già discutere - A rischio la credibilità del ranking” induce a credere che siano state sollevate critiche, mentre invece è proprio il pezzo ad avviare la discussione.

  43. gisva scrive:

    A me il nuovo Ranking piace.
    E’ giusto che gli eventi più importanti pesino di più.
    Questo meccanismo di classifica segue e migliora il percorso iniziato con la Race.
    I tornei più importanti della stagione sono stabiliti ed i giocatori devono giocare bene quelli per salire in classifica.

    Ogni cambiamento richiede una transizione. Mi sembra accettabile la formula utilizzata per la transizione, soprattutto in considerazione che la classifica + importante è quella di fine anno.

  44. patroclo scrive:

    In effetti credo che per i giocatori più forti cambi davvero poco, se escludiamo la questione Federer-Djokovic (non tutti gli anni capita che 2 dei primi 3-4 giocatori al mondo arrivino così vicino), tra i primissimi della classe cambierà poco e i valori resteranno rispettati nella classifica a mio parere. Discorso diverso per i giocatori di seconda fascia, perchè basterà davvero poco per fare la differenza. e la classifica si accorcerà.

  45. stefano grazia scrive:

    Rileggevo qua e là e mi ha colpito la frase di Nicola Farina che trovo giustissima: “Fortunatamente nel tennis, a differenza di altri sport come il calcio e la formula 1, la classifica non e’ l’obiettivo principale dei giocatori, ma lo sono i grandi tornei e le grandi vittorie. Con questo nuovo sistema si cerca di premiare la vittoria a scapito dei piazzamenti, cosa che puo’ essere piu’ o meno giusta, ma non ne intacca la credibilita’”
    In effetti se nel corso di un annata la Juve batte l’Inter 6/1 ma poi arriva seconda in classifica anche a un solo punto, i giocatori ma anche i tifosi potranno gioire finchè vogliono ma in realtà avran ‘le balle che ancor gli girano’ di là ad anni a venire… E comunque in pochi se la ricorderanno, come si ricorderanno di Vito Taccone che vince 5 tappe al Giro ma il giro lo vince un altro, Balmanion magari che di giri ne vinse due e di tappe neanche una.
    Ma è vero anche quel che dice Spalluto quando afferma che se a livello di top 10-top 20 contan di più gli Slam che il Numero Uno, se non come sfizio personale (Ho preso una settimana di ferie e mi son ritrovato Numero Uno, scherzava Pat Rafter, divenuto N. One per un gioco di scarti), a livello di numeri 30-80 perdere o guadagnare 20-30 posizioni senza colpo ferire ha una certa importanza (si entra nel tabellone ma anche fra le Tds).
    Comunque se è un anno di transizione, NON SAREBBE STATO SUFFICIENTE MANTENERE AI FINI DEL RANKING LA VECCHIA CLASSIFICA PER I PRIMI 6 MESI? Non han fatto la stessa cosa quando introdussero la Race?
    A parte ciò, visto che non è possibile fare un Circuito di Formula Uno e uno di Formula Due e Tre (cioè avere la Serie A o la Premier Leaugue e poi le serie minori con promozioni e retrocessioni) perchè in pratica inapplicabile (e non perchè non sarebbe interessante), trovo giusto premiare di più chi vince in assoluto rispetto al piazzato e soprattutto trovo giusto premiare chi vince The Big Thing.
    Che poi tutte queste siano chiacchere da Blog o da Bar io lo ripeto da due anni però se siamo sempre tutti qui a farle vuol dire anche che non abbiamo niente di meglio da fare o che stiamo diventando vecchi e abbiamo bisogno di compagnia…

  46. stefano grazia scrive:

    Comunque, se avete voglia di chiacchere da bar, perchè non fate un salto su Genitori & Figli dove stavolta si parla di Carattere e Personalità e anche di Maleducazione e magari anche se non avete figli qualche cosa da dire, che sia una chiacchera da bar o qualcosa di più profondo, l’avete anche voi…

  47. Skorpion scrive:

    Che sfoggio di ignoranza questa redifinizione delle regole del circuito.

  48. nicola farina scrive:

    Sono d’accordo con Giovanni de Roussillon quando evidenzia la “scollatura” tra titolo e contenuto del post. Ripeto, parlare di credibilita’ a rischio a me risulta totalmente fuori luogo. Sarebbe forse stato piu’ appropriato un titolo del tipo: “ecco le novita’ del ranking del prossimo anno; vi piacciono?”, anche se poi nel post si potevano dire peste e corna delle novita’ introdotte.

    Sui punti da assegnare ad ogni torneo, ripeto, non penso che possa esistere una soluzione a priori. L’unica sarebbe un’assegnazione a posteriori. Ossia, prendere il campo di partecipazione e solo alla fine del torneo assegnare i punti al vincitore e agli altri piazzati. Se tu stabilisci il premio di 100 e passa tornei prima, e’ logico che poi risultera’ che avrai assegnato tanti punti ad alcuni tornei mediocri e pochi a occasionali tornei eccelsi. Anche tornei della stessa categoria possono non essere dello stesso livello. Nel 2006, Federer e Nadal si sfidarono a Roma per 100 punti race in palio. Lottarono cosi’ tanto che dovettero entrambi rinunciare al torneo successivo, Amburgo, che fu vinto da Robredo. Ora, se la classifica dovesse rispecchiare veramente i meriti dei giocatori, qualcuno sano di mente avrebbe assegnato lo stesso merito a Robredo e a Nadal, o piu’ merito a Robredo che a Federer? Ovviamente i 100 punti conquistati da Nadal, ma anche i soli 70 da Federer, rappresentavano un’impresa tecnica ben maggiore dei 100 vinti da Robredo. Ma tant’e’. Non vedo soluzione. Ogni torneo e’ diverso dall’altro e se li si deve per forza di cose raggruppare all’inizio della stagione si genereranno sempre dei malcontenti. Ma tutto questo esisteva anche prima; il citato torneo del Queen’s ha un albo d’oro ben superiore ad alcuni master series. Ma valeva di meno ieri e continuera’ a valere domani. Non passiamo da una classifica perfetta ad una priva di credibilita’. Passiamo da una classifica fondata su alcuni elementi arbitrari a un’altra fondata su altri elementi arbitrari. Tutto qua.

  49. Giovanni da Roussillon scrive:

    Mi sento qualche po’ ridondante, eppure ritorno sull’argomento.
    Sono favorevole a che in una contesa i giocatori debbano portare con se’ i propri ranking del momento, rappresentativi della loro forza aggiornata (ciò implica un ulteriore e definitivo arbitrio nel determinarne il valore iniziale). E li dovrebbe mettere in gioco secondo un metodo ibrido. La determinazione della posta in palio avverrebbe in due tempi: dapprima a mezzo di una formula del tipo ELO, per cui i punti conquistati dal vincitore andrebbero persi dall’avversario; successivamente tale risultato intermedio sarebbe rettificato da un fattore funzione della gerarchia del torneo, dei set per partita (2/3 o 3/5) e del turno, a seconda dell’importanza che si vuole attribuire a dette variabili.

  50. El Buitre scrive:

    Scusa, Spalluto, una domanda.
    Che articolo hai scritto alla fine del 1999, prima della rivoluzione dei tornei mandatory?

  51. pibla scrive:

    Data un’occhiata ai nuovi criteri di ripartizione dei punteggi, a maggior ragione ora che sono usciti anche i criteri per challengers e futures, 2 cose mi pare balzino agli occhi:

    - aumenta il divario tra challengers e tornei ATP quindi sarà più difficile costruirsi una classifica di un certo tipo con i challenger e questo mi sembra buono;

    -all’interno dei tornei ATP saranno premiati decisamente di più i picchi di rendimento rispetto alla regolarità es. se uno fa quarti in tutti e quattro gli Slam, che è un ottimo risultato, prende 360×4=1440 che è poco di più di un altro che fa solo una finale in uno Slam (1200 punti) e gli altri magari nemmeno li gioca.

    Ripeto, si premia molto di più l’exploit ed il picco di rendimento che la regolarità nel periodo, il che in una classifica su base annuale mi sembra molto discutibile.

    Comunque, vedremo…

  52. i grandi del tennis scrive:

    secondo me seppi e forte e batte federer ma cosa scrivo seppi fa schifo rispettoa roger

  53. Massimo scrive:

    Scusate, non ho chiara una cosa per l’assegnazione dei punti. Chi passa le qualificazioni prende 25 punti e se perde al primo turno altri 10 e chi al secondo 45? In pratica: Cipolla 60 (qualificazioni + 2° turno) Fognini 60 (qualificazioni + 2° turno) Stoppini 35 (qualificazione + 1° turno) Starace 10 (1° turno senza qualificazioni) Corretto?

  54. Giorgio Spalluto scrive:

    Il criterio è proprio questo. C’è da precisare che Fognini non ha fatto le quali, quindi porta a casa solo 45 punti, mentre Cipolla ne guadagna 70 (25+45)

  55. Massimo scrive:

    Grazie Giorgio, sto tenendo i punti (la vecchia race) per conto mio e mi sto divertendo un mondo ad aggiornarla ad ogni fine match, volevo essere sicuro di non sbagliare. Se avrò qualsiasi dubbio confido nella tua pazienza e chiarezza.

    Massimo

  56. fabio fiutem scrive:

    Dopo aver letto diversi articoli sopra esposti dirò la verità che non ho ancora capito un accidenti di come vengono attualmente distribuiti i punti nei vari tornei…ma ciò che non capisco (qui diventa palese la mia ignoranza) è il caso che un giocatore abbia vinto un torneo 1000 l’anno precedente e l’anno successivo arriva solo ai quarti di finale…di quanto viene penalizzato in fatto di punteggio? Mi scuso, ma vorrei avere le idee più chiare.. grazie Fabio

  57. GianlucaComuniello scrive:

    @ fabio:
    Il ranking atp si basa sui risultati ottenuti nelle 52 settimane precedenti la data in questione. Salvo cambi di data di un torneo i punti dell’anno precedente nello stesso torneo escono dalla classifica con l’introduzione di quelli del nuovo anno. Un piccolo esempio è spesso chiarificatore:

    - anno 2009: il tennista pinco pallino ottiene i seguenti risultati:
    Australian open finale 1200
    Roland Garros Semifinale 720
    Wimbledon Vittoria 2000
    Us Open vittoria 2000
    TOTALE: 5920 PUNTI
    Si gioca il torneo Australian Open 2010 e il tennista pinco pallino esce al secondo turno. Il secondo turno da in dote 45 punti. Il ranking quindi va a prendere in considerazione i risultati degli ultimi 12 mesi, quindi dopo Melbourne 2010 il ranking sarà composto dai seguenti risultati:
    Australian open 2010 Secondo turno 45
    Roland Garros 2009 Semifinale 720
    Wimbledon 2009 Vittoria 2000
    Us Open 2009 Vittoria 2000
    TOTALE DOPO AUSTRALIAN OPEN 2010: 45+720+2000+2000= 4765 PUNTI.
    In modo più sbrigativo si può calcolare come: 5920 punti - 1200 (australian open 2009) + 45 (australian open 2010) = 4765 pt.

    Lo stesso meccanismo avviene dopo il roland garros. Il tennista vince il torneo e prende in dote 2000 punti.
    Quindi dopo Parigi 2010 il tennista avrà un punteggio nel ranking di:
    4765 punti - 720 (parigi 2009) + 2000 (parigi 2010)= 6045 punti
    e così via… ecc..

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