Il Capri è campione d’Italia.
Ma quanto ha dovuto spendere?
Torneo di successo o inutile passatempo?

 
5 Dicembre 2007 Articolo di Roberto Commentucci
Author mug

Il Carpi trionfa dopo una maratona contro il Tc Alba. Oltre duemila persone sugli spalti di Torino per assistere allo spettacolo. In campo i migliori giocatori azzurri.

Tra i Commenti l’interessante replica del presidente della Capri Sports Academy

Nella giornata di domenica si è concluso a Torino, che ne ha ospitato la fase finale, il campionato italiano maschile a squadre di serie A1, con la vittoria del Capri Sports Academy, guidato da Potito Starace, sul T.C. Alba capitanato da Andreas Seppi.

La serie A ha riscosso un discreto interesse fra gli appassionati e ha beneficiato di una buona copertura mediatica, con molta attenzione sul sito della Fit e uno “speciale” su due quotidiani sportivi nazionali, che appariva il martedì successivo alle gare e comprendeva ampi servizi sulla manifestazione. Ora che la competizione si è conclusa, la FIT parla di un grande successo, di una notevole partecipazione di pubblico (effettivamente domenica al PalaRuffini di Torino c’erano circa 2.500 spettatori), di un positivo ritorno di immagine per il movimento, eccetera.

Ma le cose stanno veramente così?, La Serie A aiuta il movimento tennistico nazionale, o è invece controproducente?

A mio avviso la serie A costituisce una dimostrazione di quanto i circoli non siano, in effetti, interessati allo sviluppo dei nostri giocatori. Mi spiego. Nelle squadre partecipanti, figurano quasi tutti i nostri migliori atleti (compresi Starace e Seppi) e parecchi dei nostri giovani, che utilizzano la serie A per incrementare le entrate e pagarsi le tante spese connesse con l’attività agonistica. Ma ovviamente, a questo mondo nulla è gratis. Poco più di un mese fa, il povero Seppi, nemmeno 24 ore prima di andare a giocare al torneo di Vienna, sul veloce indoor, dove poi è arrivato in semifinale, ha dovuto giocare la serie A, con il suo circolo, il T.C. Alba, e ha dovuto disputare, sulla terra rossa, un singolo e un doppio…
Gianluca Naso, il nostro miglior ‘87 dopo Fognini, che dopo un lungo periodo di crisi stava iniziando a trovare risultati di buon livello nei challenger italiani, ha addirittura deciso, a partire dallo scorso mese di ottobre, di interrompere i tornei e di dedicarsi interamente alla serie A fino alla fine della stagione. Pertanto, credo anche per motivi economici, non ha fatto la tourneè sudamericana di tornei challenger di fine anno, rinunciando così a capitalizzare in termini di punti il suo buon momento di forma. Insomma, non ci vuole un genio per capire che questa serie A, se pur porta loro qualche soldo, è un elemento di forte disturbo per la programmazione dei nostri giocatori con ambizioni di classifica mondiale.

Inoltre, la tirannia del calendario costringe a disputare le fasi finali (e si presume le più impegnative) della competizione all’inizio di dicembre, quando quasi tutti i giocatori hanno da poco iniziato la programmazione invernale, con tutti gli inconvenienti che ciò può procurare per una razionale programmazione dell’allenamento. Infine, giocare partite tirate, agonisticamente sentite, spesso all’ultimo sangue mentre si sta facendo un lavoro atletico basato sul fondo aumenta la probabilità che si verifichino infortuni muscolari (sarà un caso che domenica Uros Vico, del T.C. Alba, si è procurato uno stiramento?).

Ma il discorso più antipatico è un altro. Quante risorse investono i circoli, per finanziare la squadra di serie A, quasi sempre ingaggiando (e quindi sostenendo economicamente) anche giocatori stranieri, di medio se non mediocre livello, come il rumeno Sabau, il ceko Snobel, l’israeliano Okun? Quanto più utilmente queste risorse potrebbero essere dedicate al miglioramento delle scuole di agonistica, al supporto di piccoli team di nostri giovani tennisti e di coach ambiziosi, che vogliono tentare la carriera professionistica? Perché le energie che vengono profuse nella ricerca degli sponsor per la serie A non prendono un’altra direzione? A mio parere, il motivo è duplice: in parte, perché siamo un popolo di inguaribili campanilisti… Molti soci sono contenti di poter proclamare, per dirla in dialetto romanesco: “Aho’, avemo vinto lo scudetto!!”…

Ma in parte, a mio avviso,questo succede perché gli stessi sponsor che si dimostrano così generosi con la serie A diventerebbero molto più freddi all’idea di effettuare un incerto investimento a lungo termine su un giovane giocatore italiano, tanta è la sfiducia nelle possibilità di successo dei nostri virgulti, dopo tanti anni di risultati negativi.

E questo è forse il lato più triste della vicenda.

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60 Commenti a “Il Capri è campione d’Italia.
Ma quanto ha dovuto spendere?
Torneo di successo o inutile passatempo?”

  1. Avec Double Cordage scrive:

    la faccio breve, molto breve: serie A … doppio pollice verso

  2. roberto p. scrive:

    siamo sicuri che ci fossero 2499 persone, domenica, al palaruffini di Torino oltre a me?

  3. Nikolik scrive:

    I circoli più importanti investono nella serie A circa 100.000 Euro all’anno.
    Ha ragione Roberto, soldi e risorse incredibilmente sprecati.
    Con una eccezione: il TC Prato, nella serie A femminile, ha schierato una squadra tutta under 20 (Dentoni, Besser, Balsamo, Di Batte), facendo, peraltro, bellissima figura ed ottenendo grandi risultati.
    Forse, la soluzione potrebbe essere questa: limitare la partecipazione della serie A a squadre under 20. i circoli spenderebbero meno, qualcuno potrebbe comunque vantarsi di aver vinto lo scudetto e, allo stesso tempo, i nostri migliori giovani guadagnerebbero qualche soldino importante nei difficili primi anni di accesso al professionismo.
    Ma così come è adesso è uno spreco incredibile, ha ragione Roberto.

  4. Gudpis scrive:

    Competizione INUTILE… concordo su quanto sopra. E’ vergognoso che si prelevino risorse (quote FIT sui tornei, sui partecipanti, sui soci, sugli atleti) in continuazione a circoli che davvero puntano sull’addestramento di giovani allievi e si perdono risorse importanti per questo campionato del mercenariato. La verità che la FIT non vede è sotto gli occhi di tutti…. i nostri giocatori (non vorrei generalizzare, in quanto esistono sempre le eccezioni) sono dei quasi professionisti…. non c’è la mentalità che in questo sport per competere a livello mondiale ci vuole una assoluta concentrazione sui main events: Slam e MS. La fama e la storia di questo sport si fanno lì! Mi ha colpito l’intervista che qualche anno fa fecero ad una allenatore dell’allora giovane promessa Bode Miller (lo sciatore USA ndr) al quale chiedevano se stava preparando i suoi ragazzi per le Olimpiadi di Salt Lake City (in casa per gli USA). Bene… l’allenatore rispose che l’obiettivo era un altro….. vincere la discesa di KITZBUEL!!!! (Li si passa alla storia!!!)
    Se per dire che tutto va bene, la FIT ci comunica che 5/6 giocatori nei 100 sono un record storico… io dico: per me la FIT dovrebbe dire: abbiamo un obiettivo signori, quello di vincere uno Slam entro i prossimi 5 anni. Altro che la serie A e Capri!!!
    PS: al vincitore rivolgo i miei NON complimenti!

  5. Enzo Cherici scrive:

    Nemmeno conoscevo questo sottobosco del tennis. Mamma mia che tristezza! Scommetto che a giorni leggeremo un pezzo di Baccini sul blog della Federazione per magnificare il successo dell’evento…

  6. daniela 51 scrive:

    Trovo giusto che i circoli inseriscano in squadra i loro talenti locali, è facile coinvolgere i professionisti per fare bella figura.L’unica nota positiva è la possibilità per dei giovani di poter…….confrontarsi con i loro idoli.
    Saluti a tutti

  7. pibla scrive:

    Senza poi stare ad esprimere tante opinioni personali, pro o contro la manifestazione, bastano le dichiarazioni degli allenatori dei nostri giocatori, che dicono chiaro e tondo che questo evento, sulla strada della preparazione della stagione successiva, rappresenta un rallentamento ed un ostacolo, ci vuole dell’altro per chiarirsi le idee??

  8. anto scrive:

    @Enzo Cherici, se vuoi farti due risate e credi nella fantascenza vai a leggerti il suo blog….. Ps un mio amico mi ha raccontato che ha dovuto pagare 5 euro per assistere ai campionati italiani. Mi ha detto che non nsi è divertito e che la cosa è stata organizzata male, molta superficialità. Inoltre alcuni giocatori del tennis Capri hanno avuto un comportamento discutibile.

  9. Paolo scrive:

    Ma a parte tutte le altre considerazioni, che utilità ha per un circolo spendere un sacco di soldi per vincere una competizione di cui non frega niente a nessuno e che chiunque abbia un minimo di conoscenza tennistica sa benissimo essere assolutamente inutile (per non dire controproducente per lo sviluppo del nostro movimento tennistico)? Di soldi in sto paese se ne buttano via dappertutto, ma qui siamo veramente all’apoteosi…

  10. angelica scrive:

    dopo aver letto l’articolo di Roberto, non so perchè, mi e’ venuta in mente quella pubblicità : ‘Ti piace vincere facile?’

    Ma veramente i circoli non potrebbero impegnare meglio quel denaro per aiutare il movimento tennistico italiano?
    Che ci sarà poi di così gratificante nel dire “Aho’, avemo vinto lo scudetto!!” se nella squadra non c’e’ nemmeno un giocatore cresciuto del circolo.

  11. kill bill scrive:

    il mio circolo ha la squadra in serie A. ( 4 stranieri 1 italiano over 35 ).
    Manifestazione tra le più deprimenti alla quale ho assistito.
    Media dei soci che assistono a gli incontri : meno di 10.
    Quando ci sono i doppi e in concomitanza la partita di calcio soci 0 ( zero ).
    Domanda ricorrente del socio che passa di li per caso : Qual’è il nostro ? ( e se ne va ).
    Alla fine dell’anno la ciligiena sulla torta , relazione ai soci del presidente :
    ”anche quest’anno la parte sportiva è andata benissimo siamo rimasti in serie A ”.
    Delle squadre giovanili che non vincono neanche i campionati provinciali non se ne parla.
    Il prestigio del circolo è comunque salvo .

  12. Drugolo scrive:

    A quando un Moratti nel tennis che ingaggia Federer e Nadal per vincere lo scudetto col TC ….???

  13. stefan scrive:

    si ma se i circoli spendono i 100mila un motivo l’avranno,lasciateli spendere e contenti tutti che vi frega

  14. Gudpis scrive:

    Per carità siamo in un paese libero, quindi se i circoli vip italici vogliono sperperare facciano pure. Ciò non toglie che la serie A rappresenta un emblema di come vanno le cose in Italia. questa è la punta dell’iceberg, ma segnalo che a mio parere il circuito provoca dei danni anche al di fuori dei circoli che spendono. Faccio un esempio REALE: conosco un circolo piccolo (4 campi) che ha speso 1500 Euro per avere un giocatore 3/1 di 37 anni, e ne paga altri 4 dello stesso livello “comprati” precedentemente. Lo stipendio è di 1000 euro x ogni competizione. Aggiungiamo spese di trasferte ecc ed ecco che quasi 10000 euro sono andati in fumo per la serie a C a squadre! Quei soldi potevano essere investiti in attività per i giovani (non per giocatori mercenari) e se i giovani ti crescono internamente, allora si che ti iscrivi alla competizione che ti compete.
    Le competizioni tutte devono essere funzionali alla crescita e al confronto tra giocatori, non per spendere soldi per 37enni (con tutto il rispetto). Questo per me è un punto fondamentale che se la Fit riuscisse a migliorare e a rendere “virtuoso” potremmo tutti riceverne giovamento. Lo stesso problema nel Basket e nella pallavolo è stato affrontato con politiche innovative (primi di allevamento e di gestione per le associazioni che investono e che creano vivaio).

  15. Enzo Cherici scrive:

    Penso che il post di Kill Bill spieghi tutto. Andrebbe incorniciato e spedito con urgenza “a chi di dovere” ;-)

  16. raffaele caterino scrive:

    io ho visto il doppio finale su raisportsat e la cosa che mi ha fatto più tristezza era il palazzetto completamente vuoto (non so sinceramente qui dati da dove vengano fuori), un silenzio incredibile….a parte il non-interesse (ovvio) del pubblico devo dire che per i giocatori la cosa è molto sentita (non so se sia bene o male :) ) ho visto i giocatori caricarsi in campo, esultare e infine urlare di gioia alla conquista dello scudetto….a questo punto penso,forse siamo tutti noi che non li capiamo!!! per giocatori che non vincono mai magari è importante, da ulteriori stimoli…boh.
    stessa identica cosa per le donne, sempre trasmesse da raisportsat. il viterbo ha nella sua squadra la pennetta e la schiavone e giocava la finale scudetto…..vabè dico solo che questa volta era una palestra neanche un palazzetto e poi di più non so dirvi, mi sono addormentato.

  17. Gudpis scrive:

    Ho riletto l’intervento di kill bill e devo dire che mi era sfuggito… altrimenti non vi avrei annoiato con il mio. PERFETTO!
    La domanda mi sorge spontanea. C’è qualcuno che pensa che la serie A sia una manifestazione stupenda e che soprattutto serva a qualche cosa?
    Mai visto una concordia come in questo blog…. quasi mi annoio!
    PS: la strategia mediatica FIT comincia a rendere popolare il nostro sport in TV. Avete visto Starace alla prova del cuoco? Avranno ragionato: padella e racchetta sono due strumenti col manico….. (scherzo). Ciao a tutti.

  18. marcos scrive:

    a proposito di racchetta e padella.

    qualche anno fa, mi è capitato di partecipare (e vincere) ad un torneo di tennis-padella. 4 squadre da 4 padellisti sul campo da tennis, set unico col punteggio tradizionale, cambio ai dispari e giudice arbitro. semifinali e finale giocate nello stesso giorno, con finale alla luce dei riflettori. ricordo che brandivo una classica padella per crèpes, con fondo in teflon, del diametro di 25cm: strumento perfetto per chiudere a rete; praticamente un racchettone, rispetto ai due padellisti di fondocampo, che giocavano con diametro da 18, per tirare più forte.

    il tennis-padella è vivamente consigliato per fare un pò di baldoria, ma è vivamente sconsigliato per gli effetti devastanti, che si ripercuotono non solo sulle padelle stesse (da buttare, alla fine della competizione), ma anche sull’intero arto superiore dei giocatori: vibrazioni così, personalmente, non le avevo mai sentite.

    se si vuole provare, consiglio di utilizzare le palline che usano gli under8: noi usammo le prime tretorn in circolazione. praticamente delle noci di cocco.

  19. Nikolik scrive:

    Questa serie A è vergognosa.
    Però c’è un però.
    Il però è che la serie A c’è anche in Francia ed in Germania ed anche là è giocata dai migliori del mondo, lautamente pagati.
    Per una volta, è una vergogna europea, non solo italiana.

  20. Luigi Ansaloni scrive:

    Speriamo che Potito cucini meglio di come giochi

  21. pedrinho$luvanor scrive:

    Tranquilli…dopo sette anni Baccini ci ha avvisato che è in arrivo il nuovo progetto FIt elaborato da BInaghi per lo sviluppo del tennis.
    Titolo provvisorio del progetto : “Salerno-Reggio Calabria”

  22. tristan scrive:

    7064 abitanti Capri 1° class., 29910 abitanti ALBA 2° class.
    Puo’ il mio paesello che ha 4000 abitanti aspirare almeno alla A2?

  23. Daniele Bartolini scrive:

    Sarebbe uno dei migliori 30 chef al mondo!

  24. mac scrive:

    Il mitico Baccini continua a esaltare le due ore di tennis dedicate alla finale su raisat.
    Chi mi sa dire quanto spettatori ha registrato l’Auditel?

  25. andrew scrive:

    Volevo introdurre un paio di elementi di riflessione:
    1. Squadre leader del tennis in Italia: Capri, Alba, Olbia, Bassano, Arese, ecc…
    2. Come pensate che vengano raccolti i soldi degli sponsor?

    …meditare…

  26. Gudpis scrive:

    Siamo agli ENIGMI!!! Il super mega mitico apocalittico Direttore della Comunicazione FIT sul suo blog oggi si scaglia contro un certo Avvocato delle cause perse…. Un poveretto gli ha chiesto sul blog a chi si riferisse. Risposta del MITO: deve rimanere un enigma…. l’importante è che chi deve capire capisca… BOOOOOHHHHH sono arrivato alla conclusione che negli uffici federali circola erba pregiata!!!! Siamo arrivati al punto che col blog si inviano messaggi privati di scherno e derisione verso chi non la pensa come loro! Cosa faranno arriveranno alle minacce fra poco?
    Che COMUNICAZIONE!!!…. brava FIT!

  27. roberto scrive:

    Ecco la replica a Roberto Commentucci da parte del presidente del Capri Sports Academy

    Sono Il Presidente del Capri Sports Academy.
    Faccio riferimento all’articolo di Roberto Commentucci: “Capri è diventata Campione, ma quanto ha dovuto spendere?” Ed ancora: “queste risorse non potrebbero essere dedicate al miglioramento delle scuole di agonistica?”
    Il Capri Sports Academy è nato il 2001.
    Il Circolo dalla serie D alla serie B 1 ha sempre schierato giocatori del proprio Circolo.
    Per partecipare alla seria A 2 il Circolo ha dovuto schierare giocatori provenienti da altri Club. Con la promozione in seria A 1 il Circolo ha schierato un nuovo giocatore (Potito Starace) ed uno straniero .
    Il Capri Sport Academy annovera n° 2 giocatori, all’interno della propria squadra della Regione Campania: Potito Starace e Giancarlo Petrazzuolo! Non è buona consuetudine in seria A avere giocatori della propria regione! Noi cercheremo ancora di migliorare questa percentuale nel tempo, anzi è un obiettivo!
    La nostra società spende per allestire una propria squadra così come spendono o hanno speso altri Circoli in Italia di serie A.
    Noi, non abbiamo mai chiesto un Euro alle Istituzioni ; la gestione finanziaria della squadra è affidata completamente a sponsorizzazioni di privati e alla stessa società a cui fa riferimento!
    Abbiamo già allestito una nuova squadra di serie D con tutti giocatori dell’Isola di Capri.
    A breve formeremo anche una squadra femminile.
    Da anni il Capri Sports Academy cura e gestisce il progetto: IL TENNIS NELLE SCUOLE.
    Maestri FIT prima con la teoria nelle scuole elementari pubbliche dell’Isola di Capri, e poi con la pratica sui nostri campi da tennis, spiegano ed insegnano come giocare a tennis. Il progetto va avanti da anni. Il Circolo formisce questi servizi con tutti gli equipaggiamenti agli stessi bambini, in forma del tutto gratuita.
    La nostra società mette a disposizione delle scuole secondarie dell’Isola di Capri, durante l’orario scolastico, le proprie strutture rd attrezzature, in quanto le scuole secondarie dell’Isola di Capri non sono dotate di palestre.
    Il nostro Circolo segue con propri maestri, le scuole di agonistica per tutto il periodo dell’anno, non chiedendo alcun contributo ai genitori dei ragazzi, in quanto il servizio è offerto in maniera gratuita!
    A giugno del 2008 Davide Sanguinetti innaugura l’Accademia Sanguinetti nell’Isola di Capri.
    Nel 200
    “Ahò avemo vinto lo scudetto” è una frase che non ci appartiene!
    ‘E evidente che a conclusione di una stagione sportiva i giocatori possono anche gioire, ma questo viva Dio è anche lo Sport!
    Non crediamo di essere i migliori in quanto siamo gli ultimi arrivati e due scudetti vinti non ci hanno cambiato la vita.
    Siamo un Club giovane. Stiamo provando a dare un contributo al tennis, soprattutto quello della nostra Regione. Durante il Campionato, che giochiamo a Napoli, abbiamo ogni domenica circa 1000 spettatori di cui moltissimi bambini!!
    ‘E vero quello che facciamo è ancora troppo poco, ma dateci del tempo proveremo a fare meglio!
    Cordiali saluti a tutti
    r o b e r t o r u s s o

  28. roberto scrive:

    la censura che avete attuato sul nome dell’Alba ci sorprende!
    L’Alba è finanziata per una cifra pari a Euro 80.000 dalla Regione Piemonte!
    Perchè cassate questa notizia dalla mia e-mail?
    Non è corretto……..soprattutto in considerazione che se qualcuno insinua che i Circoli possono essere finanziati da Istituzioni, che sappiano chi sono ad essere finanziati!!!
    Se censurate lettere rimesse alla Vostra attenzione, il blog non è serio!!!

  29. raffaele caterino scrive:

    bè questa replica credo non se l’aspettasse nessuno (!).
    posso anche dare importanza alla frase finale “E vero quello che facciamo è ancora troppo poco, ma dateci del tempo proveremo a fare meglio!” che è comunque sintomatica di una presa di coscienza della situazione.
    il problema, come avevo accennato nell’altro post, FORSE parte anche da noi che critichiamo la manifestazione; infatti se non entriamo nell’ottica (a mio modesto parere sbagliata)del giocatore italiano che preferisce giocare challenger italiani piuttosto che tentare un secondo/terzo turno nei master series bè non riusciamo poi a capire cosa lo spinge a dare importanza a una manifestazione simile.come già dissi in un vecchio post i giocatori italiani nel proprio microcosmo sportivo si sentono forti, si accontentano della soddisfazione nazionale piuttosto che cimentarsi e mettersi in gioco col palcoscenico internazionale. ecco, partendo da questa base capiamo la nascita di simili manifestazioni….noi che siamo abituati a seguire il grande tennis e dei nostri tennisti (pur non volendo) ce ne dimentichiamo per forza di cose (la non-presenza nei tornei importanti).
    poi sulla frase finale “1000 di cui moltissimi bambini” bè è certamente positivo per certi versi e non sarò certo io a metterlo in dubbio, ma molto molto negativo per altri…..che noi partecipanti al blog ben comprendiamo.

  30. roberto scrive:

    Ringrazio di cuore il signor Roberto Russo per la sua risposta. Cerco di chiarire meglio il senso del mio articolo, che ovviamente voleva essere una critica “di sistema” e non mirata al caso singolo.
    Uno dei principali problemi che il nostro paese incontra nella costruzione di giocatori di livello internazionale è costituito dagli altissimi costi che le famiglie dei giovani agonisti che abbiano ambizioni devono sostenere. In particolare dai 14 anni in su.
    Negli ultimi anni, attesa la limitatezza delle risorse economiche della Federazione, che le consentono di seguire, a Tirrenia, una piccola percentuale dei ragazzi promettenti di ciascun anno, i nostri giovani per avere speranze di emergere nel tennis devono essere dotati non solo di talento, ma devono anche avere la fortuna di provenire da una famiglia facoltosa. Ciò restringe enormemente la base di potenziali agonisti con effettive possibilità di successo, e diminuisce le probabilità di avere giocatori di vertice, limitando lo sviluppo e il richiamo di tutto il movimento.
    In questo quadro, a mio avviso i circoli dovrebbero avere un obiettivo di lungo periodo: la costruzione di buoni professionisti, fino ad arrivare magari all’esplosione di un giocatore italiano in grado di arrivare nei primi 10 del mondo. Questo consentirebbe un ritorno di immagine, di entusiasmo, di interesse, di praticanti, di giovani agonisti, del quale i circoli stessi sarebbero ovviamente i primi, cospicui beneficiari.
    Credo che, stante la limitatezza delle risorse finanziarie, e la difficoltà di “vendere” il prodotto tennis fra gli sponsor, i circoli dovrebbero mirare il più possibile a sostenere degli agonisti promettenti.
    Ciò premesso, sono contento di apprendere quanto lei ci ha riferito in merito al sostegno che il suo circolo fornisce al Tennis nell Scuole nell’isola di Capri.
    Mi permetto di rilevare, tuttavia, atteso che gli abitanti di Capri sono attualmente circa 13.000 che la portata di tale progetto sia alquanto limitata.
    Dal circolo Campione d’Italia, evidentemente, sarebbe lecito attendersi un impegno maggiore nei confronti dei piccoli agonisti della propria regione, magari aprendo una succursale della vostra scuola direttamente sul continente, in modo da poter raggiungere una platea più ampia e significativa. Fare di Capri un piccolo gioiellino è cosa meritoria in se, ma ovviamente non aiuta in modo significativo il tennis giovanile della Campania, dove vivono 4 milioni di persone.
    A quanto ho capito, invece, nella popolosa Napoli ci giocate il campionato, ed avete il caldo tifo di 1000 sostenitori, ma lì non insegnate tennis.
    Questo per quanto riguarda l’allargamento della base dei piccoli agonisti e il miglioramento della capacità di reclutare bimbi promettenti.
    In secondo luogo, sarei interessato a capire quali sono i risultati dei suoi giovani tesserati nelle competizioni giovanili nazionali.
    Sostenete dei giovani promettenti a livello under?
    So che in Campania c’è uno dei più forti atleti italiani del 1990, Enrico Fioravante, che è attualmente 121 nel ranking Itf. Ne state in qualche modo aiutando la crescita? (Non è una domanda retorica, non lo so, magari lo fate, e mi farebbe piacere…).
    Ecco, io auspicherei, in generale, e non solo nel caso del vostro giovane circolo, che il notevole impegno finanziario profuso nella improduttiva serie A venga dirottato verso un sostegno più diretto all’attività agonistica, nazionale e internazionale, dei nostri giovani più promettenti, molti dei quali sono costretti a smettere perché la famiglia non può sostenere le spese.
    Inoltre, con riferimento al ritorno di immagine e di promozione fra i giovani che si ottiene con il campionato di serie A, le testimonio i miei dubbi. Quei tifosi vanno a vedere gli incontri per amore del tennis o per amore del campanile? Durante la finale a Torino, il comportamento dei tifosi vostri e di quelli del TC Alba è risultato al limite della scorrettezza, vicino ai peggiori esempi di matrice “calcistica”.
    Fa bene tutto ciò all’immagine del tennis?
    Infine, gentile signor Russo, le chiedo se può dirci qualcosa in merito all’ultimo punto del mio articolo. E’ vero che gli sponsor sono più interessati a finanziare la squadra di Serie A piuttosto che a investire su un giovane agonista? Lei che è interessato di persona , può confermare questa mia impressione? E cosa ne pensa di questo fenomeno, amio avviso triste?
    Grazie ancora per averci onorato del suo contributo.
    Roberto Commentucci

  31. marcos scrive:

    il mio sogno d’avere il tennis nelle scuole pubbliche si avvera a capri: se questo è lo spirito con cui intendete il tennis, andate avanti senza sosta!

    il presidente dell’accademia spiega che fondi privati sono ripartiti tra le squadre che partecipano e parteciperanno ai campionati degli affiliati e molte altre attività, in cui vengono impegnati giovani e giovanissimi.
    la quota di fondi destinata al settore giovani e giovanissimi, quindi, potrebbe essere maggiore, se si impegnassero meno sostanze per la costruzione ed il mantenimento della squadra di A. io penso, però, che, se non ci fosse la squadra di A, sarebbe molto più difficile reperire soldi privati. questo comporterebbe, temo, l’abbandono delle altre iniziative, che, francamente, mi paiono solo meritorie.

    credo anche che l’esempio dell’accademia di capri sia abbastanza isolato: mi piacerebbe che altri presidenti di circoli, impegnati in serieA ed in serieB, descrivessero in questo blog il loro modo di intendere lo spirito del tennis e le loro possibilità/difficoltà di tradurlo in un sistema pratico, divertente e volto alla crescita (sportiva ed umana) di giovani tennisti.

    il tono della riposta del presidente conferma che le sue iniziative (sempre migliorabili, naturalmente) sono quelle che ci aspettiamo: senso civico e spirito sportivo, legati per sempre, sono alla base dell’armoniosa crescita di un paese.

  32. Francesco da Lugano scrive:

    La replica del direttore Roberto Russo merita certamente rispetto, per i toni che ha usato.

    Rimane comunque una situazione di “sostanza”, di opportunità. Il nocciolo della questione non è tanto quello dei soldi utilizzati, gettati o investiti (fate voi) nella serie A tennistica. Quanto piuttosto, e qui sono d’accordo con Roberto Commentucci, sull’assoluta inutilità della manifestazione. Anzi, dannosa. C’è da inorridire, se un tennista di grandi qualità come Andreas Seppi vada a giocare, il giorno prima dell’inizio di un torneo Atp come quello di Vienna (indoor), in Piemonte la semifinale del suo tennis club (per giunta sulla terra battuta). O che un giovanotto come Naso (che per inciso ha gli stessi anni di Djokovic, a quando il debutto in un torneo Atp?) vada alla festa di Torino anziché giocare i challenger di fine anno, per fare punti necessari per affacciarsi nel 2008 al circuito dei tornei principali.

    Accuse che più dei circoli chiamano in causa la Federazione. Pochi minuti fa ha letto sul post “genitori-figli” un meraviglioso commento di Enzo Lo Iacono. Chiude il suo intervento così: “puntualizzo comunque con una chiara vena polemica nei confronti della nostra federazione che, se la SNM si stà aggiornando, la parte politica della FIT continua ad andare nella direzione opposta con regole e regolette che rallentano l’attività dei nostri ragazzi”.

    Lo sport va avanti, il Coni e le sue Federazioni (Fit, Figc ad esempio) sono per l’immutabilità delle cose. Magari con il beneplacito della politica bipartisan.

    Va bene così. La strada è quella giusta. Il tennis italiano è in salute. Abbiamo 5 giocatori nei primi 100. Siamo vice-campioni del mondo nel tennis femminile. La base ha aumentato gli iscritti ai circoli nell’ultimo anno.

    In questi giorni, in Svizzera, c’è invece aria di tempesta. Si sta aprendo un dibattito, almeno a livello mediatico, sul dopo Federer. Nel senso, quando Roger si ritirerà (il più tardi possibile, ci auguriamo tutti), ci sarà un ridimensionamento del boom tennistico che si è registrato da queste parti? Wawrinka o qualcun altro possono garantire alla Svizzera una presenza nei top-ten a prescindere da Roger? COSA SI PUò FARE A LIVELLO FEDERALE (si chiama Swiss Tennis)? Si può migliorare qualcosa? Più che dormire sugli allori, gli svizzeri sembano avere già l’angoscia del “dopo”.

    Insomma, niente a che vedere con l’entusiasmo che pervade il tennis italico di questi tempi. Grazie a campioni come Volandri, Starace e Seppi, grazie alle illuminate intuizioni federali, alla serie A con il Capri campione, a Binaghi e a Baccini. Tutto ciò, nonostante il parere contrario di Rino Tommasi.

    Amen

    P.S. Visto che nel tennis italiano esiste la serie A, mi chiedevo, esiste anche un “tennismercato”?

  33. Francesco da Lugano scrive:

    Rettifica: Gianluca Naso, secondo il sito della Atp, ha già giocato 3 partite nei tornei del circuito principale. Nessuna di queste presenze, però, riguarda il 2007.

  34. pibla scrive:

    Vorrei dire a Gudpis, a Roberto ed a tutti gli altri lettori di questo blog che ieri pomeriggio circa una-due ore prima che Baccini scrivesse quella cosa sull’Avv. delle cause perse, sul suo blog, nello spazio sul tennis italiano in crisi (4) gli avevo scritto un post con sette domandine che erano più o meno queste:
    1-E’ vero che il giovane tennista Daniel Lopez ha “rotto” con la FITe che c’è la possibilita che in futuro decida di non giocare più per l’Italia? E se sì, quali sono i motivi di questa “rottura”?
    2-E’ vero che la FIT ha deciso di non rinnovare la collaborazione con Cristian Brandi? E se sì, per quale motivo?
    3-E’ vero che la FIT ha deciso di investire in modo considerevole su Fabbiano? E se sì, questa cosa è in qualche modo in connessione con le due domande precedenti, ad es. perché si sono “liberate” delle risorse che prima magari erano destinate a Lopez?
    4-E’ vero che dal prossimo anno le donne non si alleneranno più a Tirrenia? E se sì, per quale motivo?
    5-E’ possibile sapere quale sarà l’organico di Tirrenia il prossimo anno e quali giocatori vi si alleneranno?
    6-E’ possibile sapere a che punto è la vicenda di Romina Oprandi e se la Federazione sta cercando in qualche modo di darle una mano? E se sì, come lo sta facendo?
    7-E’ possibile per noi appassionati di tennis essere informati di cose di questo genere, invece di dover assistere alle inutili polemiche con Tommasi?

    Dopo queste domandine ringraziavo in anticipo, dicendo che i ringraziamenti sarebbero aumentati se avesse anche avuto voglia di rispondermi. Ho inviato il post ed ho avuto conferma che il post era stato inviato correttamente e che sarebbe stato pubblicato il prima possibile.

    ORA, non solo non ho ricevuto alcuna risposta alle mie domandine, cosa che davo abbastanza per scontata, ma IL MIO POST NON E’ STATO NEMMENO PUBBLICATO e circa due ore dopo è apparso quell’intervento di Baccini sull’Avv delle cause perse che tra l’altro ha contributo a levare dall’evidenza lo spazio in cui io ero intervenuto. Oggi, come Gudpis ha visto, ci sono alcuni interventi sotto quella cosa dell’Avv. con relativa risposta di Baccini ed il mio commento, che sarebbe stato il numero 28 nella sezione “Eh sì il tennis italiano è proprio in crisi (4)”, NON E’ ANCORA STATO PUBBLICATO E CON OGNI PROBABILITA’ MAI LO SARA’ perché sennò ovviamente lo si sarebbe già potuto fare.
    Nel mio post C’ERANO SOLO DOMANDE, ERA SCRITTO IN MODO RISPETTOSO ED EDUCATO E OVVIAMENTE SENZA NESSUN OFFESA, chiunque ha letto qualche mio intervento su questo blog sa perfettamente che non ho mai offeso nessuno e che il tono con cui scrivo è tutto meno che offensivo od irrispettoso.

    Direi che ogni commento su questo episodio, che io trovo di una gravità assoluta, è superfluo e che sono le cose come queste che devono aprire gli occhi a noi appassionati di tennis, se si fa così con delle domande, figuriamoci con tutto il resto….

  35. Gudpis scrive:

    Investigatori privati di tutto il mondo del tennis…. datemi una mano a risolvere l’arcano! CHI E’ L’AVVOCATO (delle cause perse, non necessario un avv vero e proprio) CHE BACCINI massacra oggi sul sito FIT. Per ora sappiamo solo che deve aver scritto un articolo su di un gionale (criticando la serie A di tennis). L’articolo non dovrebbe essere su Tuttosport e sul corriere dello sport… Ragazzi al lavoro!

  36. pedrinho&luvanor scrive:

    Ho trovato il dato auditel.
    Alla finale su raisatsport hanno assistito 1200 telespettatori.
    In pratica, tutti i parenti di Starace e Petrazzuolo + Baccini.

  37. kill bill scrive:

    Faccio i miei migliori complimenti al Capri Sport Academy e al suo Presidente per il lavoro che sta facendo sul proprio territorio per i suoi ragazzi.

    Il vero scudetto, a mio modesto avviso, lo state vincendo con questa attività.

  38. Gudpis scrive:

    Pibla ci sono passato anche io!!! Prova a chiedere lumi sul blog FIT sui commissariamenti dei CR operati dal “governo” nazionale o quantomeno dai suoi sicari! Potete farlo, ovviamente evitando turpiloqui e frasi ingiuriose e vedi se ti pubblicano! La democrazia ha molte interpretazioni, quella della fit è questa: se mi vai contro ti commissario e diventi mio nemico. Siamo al punto che non puoi criticare neanche la seria A che diventi “l’avv. delle cause perse”. Insomma io sono stufo e spero che tanti lo siano al mio pari. Quando c’è stato da prendere atto di qualche cosa buona l’ho fatto con tanto di complimenti sempre sul Baccini-Blog. Così come ho proposto di passare dalla critica alla proposta. Ovviamente un buco nell’acqua….. non si può neanche proporre, la loro democrazia è fatta solo di obbidienza.
    la speranza è che gli opinionisti e i cronisti facciano la loro parte segnalando le anomalie. Ci resta solo la loro voce e la nostra su blog seri come questo!

  39. raffaele caterino scrive:

    @francesco da lugano
    “Insomma, niente a che vedere con l’entusiasmo che pervade il tennis italico di questi tempi. Grazie a campioni come Volandri, Starace e Seppi, grazie alle illuminate intuizioni federali, alla serie A con il Capri campione, a Binaghi e a Baccini. Tutto ciò, nonostante Rino Tommasi sia convinto del contrario.”

    tommasi è uno che conosce benissimo il tennis e tutte le magagne e le cose inutili che si fanno in italia.

  40. pibla scrive:

    Ieri, dopo aver scritto il post qui sopra, ho scritto di nuovo a Baccini , questa volta nellla famosa sezione dell’Avv. delle cause perse, e più o meno gli ho chiesto : Egr. Dott. Baccini, cosa aspetta a rispondere alle mie domande di ieri, l’ha capito che agli appassionati di tennis come me sono quelle le cose che interessano e non continuare a seguire le sue inutili polemiche con questo e con quell’altro?

    Anche perché e questo invece lo aggiungo oggi, è chiaro che tutte quelle inutili polemiche gli servono per mascherare e non dover parlare di tutte le magagne ed i problemi in corso…

    Comunque, ovviamente non è stato pubblicato nemmeno quest’altro post, ma vi rendete conto che scandalo, sarei davvero curioso di sapere cosa ne pensano Ubaldo, a cui tra l’altro auguro una buona convalescenza e guarigione, e tutti gli altri collaboratori del blog.
    In ogni caso una cosa è certa, io ho capito definitivamente con chi abbiamo a che fare e spero che anche tutti i lettori di questo blog lo abbiano capito, ammesso che, a differenza di me, non lo avessero già capito da soli….

  41. pedrinho&luvanor scrive:

    avv. massimo rossi …puo’essere?

  42. Gudpis scrive:

    Grande pedrinho&luvanor ci hai dato un indizio…. (sia chiaro… trattasi di pura curiosità)… eppoi vorrei sapere di chi si tratta x esprimeregli la mia solidarietà.
    PS: doppietta azzurra nel gigante di sci in Austria (nella tana del lupo!!!).
    Mi immagino già l’addetto stampa della FISI (Federazione sport invernali) che si strappa le vesti leccaculando (si può dire? e sì dai!) il pres. federale e MAGNIFICANDO la federazione per i super risultati raggiunti!
    INVECE NOOOOOOOOOOOO, breve comunicato stampa, gioioso come giusto che sia e BASSO PROFILO!!! Questa è la strada giusta secondo il mio avviso.
    CAPITO FIT?

  43. roberto commentucci scrive:

    Desideravo scusarmi con il signor Roberto Russo, a nome dello staff del blog, per la parziale censura del suo post di risposta al mio articolo (apparso il 7 dicembre alle 11.48), nella parte dove si parlava del contributo pubblico a favore del TC Alba, dovuta ad un deplorevole malinteso.
    In genere, è prassi del blog quella non far apparire riferimenti a transazioni finanziarie, se non si ha la possibilità di controllarne la veridicità. Purtroppo, nella concitazione del momento (arriva un gran numero di messaggi ogni giorno) la persona che ha moderato il suo messaggio non ne aveva interpretato correttamente la provenienza, (in sostanza, non aveva capito che l’autore era il presidente del club Capri Sports Academy) e aveva pensato ad una diatriba fra tifosi dei due circoli. Come prova della nostra buona fede, la prego di notare che il suo successivo commento di protesta non è stato soggetto ad alcuna censura. Con l’auspicio di poter presto beneficiare di ulteriori suoi contributi ai dibattiti su questo blog, le invio i miei cordiali saluti.
    Roberto Commentucci

  44. anto scrive:

    Anch’io ho scritto al sig Baccini, ponendo alcune domande, ma con mia enorme sorpresa non sono state pubblicate. Per inciso riguardavano le elargizioni sotto forma di borse di studio ai giocatori italiani. Alla faccia della trasparenza……………

  45. roberto scrive:

    Gentile Signor Commentucci,
    il tennis è uno dei pochi sport in Italia a cui gli sponsor non sono interessati.
    Se gli sponsor contribuiscono a finanziare i Club, tutto questo lo si deve solo al faticoso ed incessante pressing dei Presidenti dei Circoli sugli stessi sponsor.
    Il giovane agonista può essere solo sopportato e finanziato dai Circoli.
    Agli sponsor già importa poco o nulla finanziare un Club di tennis, si figuri quanto possa interessare sponsorizzare, un giovane tennista!
    Noi collaboriamo, già da diverso tempo, con giovani atleti, soprattutto in Campania, ma non ci vantiamo per così poco!
    Ripeto, il nostro è un Club giovane nato appena il 2001!
    Abbiamo fatto poco per il passato; purtroppo stiamo facendo ancora poco per il presente; desideriamo migliorare per il futuro.
    ‘E un obiettivo, mi creda, ci dia del tempo!
    La città di Capri ha solo 6200 abitanti non 13.000.
    Per quanto riguarda Napoli, come Lei potrà comprendere, esistono Circoli storici e ben organizzati sul territorio che stanno facendo molto bene la loro parte.
    Siamo a loro disposizione oggi come lo saremo, SEMPRE, domani.
    La nostra squadra gioca a Napoli da due anni, in quanto a Capri il nostro Club non dispone di campi al coperto, ed in caso di pioggia siamo obbligati in due ore a trovare soluzioni alternative.
    Capri non ha soluzione alternative.
    La nostra squadra gioca da ottobre a dicembre e non sempre le condizioni del tempo, nella nostra isola, ci assicurano bel tempo e come a Lei noto, la Federazione non ammette eccezioni!
    Condivido e mi scuso personalmente, a nome della società che rappresento, per il comportamento non eccellente dei nostri (pochi) tifosi.
    I nostri tifosi, egregio Signor Commentucci erano solo 12 pp a Torino.
    Al PalaRuffini, dicono, che c’erano circa 3000 pp!
    Ovviamente non è il numero che fa la differenza perchè se un tifoso crede di vedere una partita di tennis con la mentalità di un tifoso di calcio, qualunque sia il tifoso, e cioè dell’Alba o del Capri, è preferibile che lo stesso stia a casa!
    Le mie scuse più sincere per quanto accaduto a Lei e a tutti coloro che erano presenti al PalaRuffini.
    A Napoli, posso assicurarLe che gli spettatori vengono solo per amore del tennis e non per spirito campanilistico.
    In Campania esistono quasi 150 Circoli di tennis; non sono pochi per una realtà come quella della Campania; un grosso merito lo si deve anche all’eccellente lavoro del Presidente Federale della Regione Campania, il Dott. Michele Raccuglia.
    Mi permetta solo di aggiungere e concludo, egregio Signor Commentucci, che è immorale che testate giornalistiche come Rai e Mediaset, o giornali come la Gazzetta dello Sport, il Corriere dello Sport e TuttoSport dedicano poco o nulla al tennis, soprattutto al tennis giocato in Italia.
    Di Federer o Nadal, sappiamo già tutto!
    In Italia, nonostante tutto, si gioca un grande Campionato di serie A maschile e femminile, con grandi campioni italiani e stranieri
    Di chi la colpa?.
    Quest’anno per la prima volta, il Corriere dello Sport e TuttoSport hanno dedicato il martedì di ogni settimana, (durante il Campionato maschile e femminile di serie A) una pagina intera solo perchè la stessa pagina era stata acquistata dalla Peugeot
    L’Hockey su giaccio trova più spazio incredibilmente, del tennis su giornali e televisione.
    Le sembra mai possibile?
    Con stima
    Cordiali saluti

    CAPRI SPORTS ACADEMY
    i l p r e s i d e n t e
    r o b e r t o r u s s o

  46. Nikolik scrive:

    Interessante il progetto di aprire una Academy nientemeno che a Capri, così come quello di portare il tennis nelle scuole di Capri.
    Certo, a leggerlo così non può che tornare alla mente la divertente parodia che faceva Crozza di Pavarotti, quando spiegava delle iniziative di beneficenza a favore dei bambini monegaschi…
    Che dire, speriamo che i figli di John Elkann diventino campioni e vincano Wimbledon…

  47. pedrinho&luvanor scrive:

    perche’ non aprite un serio dibattito sulle scelte di questa Federazione?

  48. raffaele caterino scrive:

    nikolik, per parafrasare dan peterson…..notazione FE-NO-ME-NA-LE!! grande :)

  49. pedrinho&luvanor scrive:

    Il mondo del tennis e’ in lutto.
    La squadra femminile del presidente Binaghi e’ retrocessa in A2.
    Pronta la riforma dei campionati.
    Gli ultimi retrocederanno solo dal 2009.

  50. roberto scrive:

    Nikolik , noi qualcosa nello sport, lo abbiamo fatto e stiamo lavorando per continuare a farlo, partendo dal nulla!
    Tu cosa hai fatto nella tua vita di così importante per il tennis?
    N U L L A !
    Il Tennis, guarda caso, noi lo portiamo nelle scuole pubbliche non private!!!
    Credo che i John Elkan non abbiano mai frequentato scuole pubbliche!!!
    Non mischiare la politica con lo sport……………………
    Sei fuori strada e sei molto confuso; cerca di riordinare le idee.
    Ricordati la politica con lo sport non centra NULLA!!!

    r o b e r t o r u s s o
    capri sports academy

  51. Gudpis scrive:

    Egr. Pres. Capri sport Academy
    come sopra ribadisco i miei NON complimenti per la NON vittoria conseguita nella ANTI MANIFESTAZIONE.
    Potrebbe sembrare che ce l’abbia con Voi, ma non è vero… ce l’ho con questo anti-sistema di mercenariato che spreca tante risorse e con gli atleti stessi.
    Vi rendete conto o no che uno come Starace a ridosso dei 30 DEVE avere un solo obiettivo: andare il più avanti possibile in SLAM e MS. La programmazione è fondamentale a quei livelli. I diversivi fanno solo i danni.

    PS: CAPRI COME MAIORCA OLE’!!!

  52. Gudpis scrive:

    pedrinho&luvanor ti avviso che i circoli con le squadre che hanno preceduto in classifica la squadra del presidente Binaghi (L’OTTAVIANO AUGUSTO del Tennis Italiano) VERRANNO COMMISSARIATE PER GRAVI IRREGOLARITA’!
    I GIUDICI ARBITRI che hanno consentito tutto ciò verranno MURATI VIVI e le statue verranno ESPOSTE al foro Italico come AMMONIMENTO per tutti gli OPPOSITORI al REGIME IMPERIALE DELL’ AUGUSTO.
    AVE

  53. andrew scrive:

    Salute a tutti…

    X Sig. Russo

    Qualsiasi sforzo nel settore tennistico deve essere apprezzato in sè ma criticato se si ritiene che vada in direzioni perlomeno controproducenti per il tennis. La serie A1 a mio parere non è altro che un costoso gioco di fantatennis con la quale i dirigenti (neanche i soci) di circolo si sfidano. La sfida è principalmente raccogliere le sponsorizzazioni con le quali allestire una squadra, nella quale non figurano, se non in rari casi, elementi del circolo. Quindi, si salta a piè pari tutta l’organizzazione di un settore giovanile. Si va direttamente alla fonte ad “affittare” la squadra per novembre. Poi il gioco del fantatennis prosegue nel saper “affittare” i giocatori giusti per eventuali incontri esterni su campi diversi etc etc…Esaltante, ma solo per gli entusiastici ds delle squadre.
    Ora, lo ammette anche lei, gli sponsor non sono entusiasti di questa manifestazione….e aggiungo io…hanno ragione in quanto l’interesse è infatti scarsissimo.
    Ma visto che i soldi li danno per tutt’altre ragioni, io credo che sarebbe comunque possibile raccogliere denari per spenderli in modo da potenziare la base, energizzare il sistema, abbassare le quote di accesso al tennis, ecc…

    Rispetto comunque il suo mettersi in gioco, anche se a mio avviso nella direzione errata….

    Un salulto…Andrea

  54. luca scrive:

    @ Roberto
    John Elkann era studente al Politecnico di Torino, dove si è laureato in Ingegneria gestionale, ed è un ex allievo della Villa San Giuseppe di Torino, Centro Universitario di cui sono anche io ex allievo, laureatomi al Poli in Ingegneria Meccanica.
    Beh, era veramente formativo il Poli; ingegneristicamnte parlando, è il……Roland Garros dell’Ingegneria ! Ogni esame è come un match sulla terra battuta al quinto set !!!!!
    La Villa San Giuseppe è come l’Accademia di Nick Bollettieri : molti alti dirigenti e Professori Universitari sono usciti da lì.

  55. roberto commentucci scrive:

    Nel ringraziare tutti coloro che sono intervenuti nel dibattito, volevo cercare di riassumere quanto è da esso emerso, anche grazie agli interessanti contributi del Presidente del Capri Sports Academy, signor Roberto Russo.
    Vorrei infine formulare una piccola proposta.
    Dante ci ha insegnato, con i gironi dell’Inferno, che esiste anche una graduatoria della colpa ed una gerarchia dell’errore.
    Quindi, posto che a mio avviso la serie A è globalmente controproducente, e sarebbe meglio per il nostro movimento tennistico se non ci fosse, è bene cercare di non fare di tutta l’erba un fascio e cercare di orientarsi meglio fra i diversi comportamenti dei circoli.
    Credo che tra questi fatta una prima distinzione: i circoli che utilizzano per la serie A fondi pubblici e quelli che invece si finanziano solo con sponsor privati;
    va poi fatta una seconda distinzione: fra i circoli che spendono tutto quanto ricevono dagli sponsor per la serie A e quelli che invece convogliano una parte di queste risorse verso le scuole di agonistica e il sostegno di giovani promettenti;
    infine, si può fare una terza distinzione, fra circoli che cercano di valorizzare al massimo i giovani, meglio se provenienti dal loro bacino di utenza (come ad esempio il Prato, nel campionato femminile, come segnalato da Nikolik) e quelli che invece formano una squadra composta prevalentemente da “mercenari” stranieri o da giocatori italiani prossimi alla pensione (come segnalato da kill bill).
    Fatte queste considerazioni, ecco che si può ipotizzare di organizzare le competizioni a squadre in modo che siano di stimolo, anzichè di ostacolo allo sviluppo dei nostri giovani. Nikolik propponeva di limitare la partecipazione agli under 20, in modo da consentire ai giovani promettenti di reperire un po’ di risorse per finanziare l’attività agonistica. Credo però che fra i 19 e i 20 anni un percorso ottimale di sviluppo di un atleta che abbia ambizioni vere di classifica Atp non possa prevedere la perdita di tempo connnessa con la serie A.
    A mio avviso, invece, la serie A potrebbe essere riservata agli under 18. In questo modo, si eviterebbero ai circoli investimenti improduttivi, non si assolderebbero giocatori stranieri, e i circoli sarebbero naturalmente portati a cercare di valorizzare i prodotti del loro vivaio locale. E d’altronde, i giovani di quella età potrebbero avere l’opportunità di raggranellare qualche soldo (certo sarebbero cifre inferiori a quell attuali) con cui iniziare a finanziare i primi tornei pro dell’anno successivo, senza che la Serie A disturbi troppo la loro stagione (la programmazione da junior è meno complessa di quella di un pro e lo spazio per qualche match di serie A si troverebbe senza pregiudicare l’attività internazionale). E’ un po’ la ricetta che proponeva Gudpis, che ha avuto successo nel volley e nel basket: usare le competizioni a squadre per stimolare i vivai delle società, e favorire la produzione di talenti italiani. Sappiamo come è andata: siamo in entrambe le discipline vice campioni olimpici.
    Ma nel tennis sembra ch e la gerontocrazia sia più forte che in altri sport: è più importante far divertire i (vecchi) soci, più o meno vip, con le gesta casalinghe di un Potito, piuttosto che puntare sui giovani e cercare di creare dei nuovi Starace, e magari anche più forti.

  56. Giovanni Di Natale scrive:

    Roberto accolgo il tuo invito alla riflessione. Ma stavolta non mi trovi concorde con il tuo “prospetto”. Mi spiego meglio. Ho vissuto per alcuni anni le geste delle squadre di serie A-1. Palermo, fino a tre anni fa (se non ricordo male), vantava due squadre nel massimo campionato (Saetta, finalista per quattro anni di fila - Ct Palermo, semifinalista in un’edizione).
    Tanti giocatori stranieri. Il Saetta era uno squadrone. Molto italiano (Starace, Messori, Galimberti, Galvani, il siciliano Di Mauro e Karlovic). Il Ct Palermo, invece, era un po’ più palermitano. In quanto c’era Aldi nel quartetto titolare. Esito della manifestazione? Poca gente, un centinaio al massimo.

    Immaginiamo adesso di avere squadre di under 18. Dove trovi tanti under 18 competitivi da poter comporre tra le 10 e le 16 squadre? In Italia, competitivi, penso che non superino i 10. D’altronde basta notare che non esistono i campionati regionali U18. Un motivo ci sarà. Quindi è sicuramente impensabile fare un “Supercampionato a squadre under 18). Anche perchè parliamo di serie A, che per quanto “poco seguita” deve comunque essere la principale manifestazione a squadre d’Italia. Dunque non può avere un livello tecnico inferiore ad un campionato di B.

    Sono inoltre contrario a questo sistema “economico” nato dopo la nascita dei campionati di serie A. Adesso ogni circolo è costretto a pagare. Anche per la serie C. Ed il risultato è che in pochi, tra i tifosi, si affezionano alla propria squadra. E’ vero che Palermo è una piazza tutta speciale, ma vi assicuro che quando esisteva la serie B (quella vera, diciamo 8-10 anni fa) c’erano molti più spettatori sugli spalti. Il tifo era vero, genuino, perchè in campo c’erano i figli del circolo. Nessun “acquisto” esterno. Nessuno “stipendio”, nessun “ingaggiato”.

    E se escludiamo la serie A, posso garantirvi che i migliori under (anche U14) cercano di giocare in squadre competitive a livello nazionale o che pagano. In pochi “restano” nel proprio circolo di nascita. Quindi un aiuto economico per la propria attività iniziano ad ottenerlo già dai primi passi nel mondo del tennis.

  57. Gudpis scrive:

    Credo che le ultime righe del commento di Commentucci (mi perdoni la ridondanza….. è stato + forte di me!) siano sottoscrivibili. Per come sono strutturate le competizioni a squadre (Davis a parte ovviamente) a mio avviso devono avere solo uno scopo propedeutico per i giocatori in erba che devono fare esperienza e devono capire che in questo sport al braccio deve corrispondere il cervello! Mi spiego: sostengo da sempre che il tennis sia e debba essere concepito come sport individuale. Orbene, nelle competizioni a squadre intravedo la possibilità del confronto, del dialogo con i propri compagni magari più esperti che ti possono dire o dare sul campo la dimostrazione pratica di come si deve lottare in questo sport. Vedo anche la possibilità di radunare un gruppo di giovani under che possano allenarsi e condividere certi obiettivi. Niente di più. Ci sono passato personalmente. Il circuito è perveso ed è quello che uccide il nostro potenzialmente ricco vivaio: a 14 anni un C1 a livello di circolo è considerato Panatta. QUESTO E’ IL PROBLEMA… Spesso scambiamo il punto di partenza con quello d’arrivo. Si discusse per molto tempo nel mio circolo se dare il nulla osta ad un ragazzino molto promettente (campione regionale under in 2 cat) perchè era roba nostra…. I soci anziani (STI GERONTOCRATI MALEDETTI!) facevano a gara (l’ho scoperto io, no tu ecc) e non si permetteva ad uno che vinceva 61 61 con tutti di pretendere di allenarsi con gente del suo livello.
    La domanda è: la FIT sa niente di tutto questo? E’ possibile che ancora non ci sia una riforma dei tabellini e dei trasferimenti dei giocatori? E’ possibile che gente ok si bruci nei circoli totalmente inadatti di gestire gente forte e che dovrebbero solo occuparsi dell’avviamento degli stessi.
    Allora per non essere sempre critico avanzo la mia proposta:
    1. Benefit e agevolazioni sostanziali ai circoli che scoprono talenti (e ovviamente li cedono a strutture + idonee).
    2. ABOLIZIONE di ogni quota FIT per tutti i circuiti under (il mancato gettito dovrebbe essere ricoperto da sponsor privati che la FIT dovrebbe scomodarsi di trovare).
    3. Distinzione dei circoli in 2 categorie: circoli sociali/ricreativi e circoli dedicati interamente alle attività giovanili e scuole tennis (purtroppo l’unione di interessi di soci e agonisti NON HA FUNZIONATO).
    Vogliamo ragionarci?
    Saluti a tutti

  58. roberto commentucci scrive:

    Volevo segnalare a Gudpis questo articolo apparso sul blog un po’ di tempo fa (credo prima che lui iniziasse a commentare), dove viene dibattuto molto approfonditamente il problema dell’inidoneità del sistema dei circoli (e di converso della FIT tutta, che ne è l’espressione), a stimolare la crescita di giovani atleti agonisti.
    Lo trovi qui:

    http://www.blogquotidiani.net/tennis/?p=1005

    Inoltre, sul problema del vincolo che lega al circolo di serie B, fino a farcelo ammuffire, il ragazzino promettente, c’è stato un lunghissimo dibattito nel topic genitori e figli, che è lunghissimo (800 commenti), ma che con un copia e incolla su word, e un comando trova (fai fare al programma la ricerca della parola “vincolo”), dovresti riuscire a identificare.

    Infine volevo dire a Giovanni che probabilmente ha ragione: la mia ricetta della serie A limitata agli under 18 è ingenua e inattuabile.
    Ma credo che lo spirito di una riforma delle competizioni a squadre dovrebbe comunnque andare nella direzione di favorire i giovani e seguire i criteri indicati da Gudpis, che condivido.

    Infine mi scuso se a volte appaio a commentare con nome e cognome, e talvolta con il solo nome, dipende da quale dei due pc uso e sono un po’ distratto…

  59. luca scrive:

    @ Gudpis
    Concordo con te : alcuni quattordicenni che sono classificati C1 vengono considerati dei predestinati a livello di club, ed altro non sono che al punto di partenza.
    A parer mio, se non riescono ad andare avanti, molta colpa sta in chi li segue a livello di club.
    Non voglio fare cattiva pubblicità - e pertanto non faccio nomi - ma quando da ragazzino ho fatto la SAT in un circolo piuttosto blasonato ( più da chi ne ha le redini e lo ha strumentalizzato per il perseguimento di obiettivi personali ), nessuno dei 720 allievi dell’epoca ( 1977 / 81) ha mai combinato granchè.
    Erano tutti dei negati ? Oppure qualcuno li aveva strumentalizzati come “fattori produttivi” a fini elettorali, non avedo grosse capacità di suo di imporsi nè come tennista nè nella propria attività professionale, schermandosi attraverso l’appartenenza a consorterie locali ?
    Non me la sento di puntare l’indice contro qualcuno, ma certo che in uno stagno non nuotano squali

  60. Gudpis scrive:

    Yes Luca diciamo la stessa cosa… a livello di club quasi sempre li bruciamo. Proprio per questo il sottoscritto vede di buon occhio una riforma dei tesseramenti che permetta ai genitori di fare armi e bagagli e portare i figli che promettono in strutture ben più idonee. Per evitare che il lavoro dei club seri (che investono + nei giovani che nei settentenni che fanno il doppietto la domenica mattina sponsorizzati dal dott. Giboud- non me ne vogliano!) venga svilito si dovrebbe rendere totalmente libero il trasferimento, ma la FIT o la nuova struttura dovrebbero dare un premio avviamento al primo circolo prolungato nel tempo a seconda dei risultati (una cosa del genere c’è nel basket). Questo eviterebbe anche che alcune Accademie del Tennis Private (BIDONI!) investano su ragazzini facendo previsioni mirabolanti ai genitori (guarda caso sempre col portafogli ben messo!) sul talento dei propri figli che invece al più sono campioni alla Play Station (accade pure questo!!!!). Sono stato ad una pseudo selezione di questi pseudo Bollettieri e vi assicuro che si guardava più alle Mercedes/Bmw/Audi dei genitori che al tennis dei figli come criterio di selezione.
    Insomma siamo in una giungla! Alla Fit il compito di districare la foresta…. detto ciò, anche alla luce dell’ultimo argomento del blog…(sui nostri giovani) NON sono ottimista.

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