Pillole di Wimbledon : Dove Mangiano I Giocatori

 
26 Giugno 2008 Articolo di Angelica
Author mug

Ovvero mini guida su dove si può andare a mangiare prima e dopo aver passato una giornata di tennis

Wimbledon Station, Wimbledon Village e Wimbledon. Sembrano la stessa cosa ma sono 3 posti diversi.

Wimbledon Station è l’ultima fermata della linea verde District line. Tu arrivi e pensi che dietro l’angolo ci siano i campi da tennis. E invece no. C’e’ un quartiere con negozi, ristoranti e pub. Poi ci sono i bus speciali che con 2 sterline e 50 solo andata, 3 sterline e 50, andata e ritorno, ti portano al All England Lawn Tennis Club. Ti fai veloce calcolo di quanto cosa il biglietto in euro(circa 3) e spontanea nasce una domanda: ‘E a piedi quanto ci si mette?’ Circa 15 minuti.
Le scarpe sono comode, si sceglie per la passeggiata e si parte a passo baldanzoso. Anche quando la strada comincia a salire per la collina. Oddio, a metà della collina, ti accorgi che la tua forma fisica è scarsa, quando sei vicino alla vetta hai la sensazione di scalare un colle di Seconda Categoria del Tour di France. Ma finalmente si arriva in cima della colina dove comincia Wimbledon Village o come viene chiamato da tutti : The Village.
La particolarità del torneo londinese e’ che, più o meno, tutti i giocatori, allenatori, famigliari e quasi chiunque sia coinvolto nel torneo non alloggiano negli alberghi ufficiali, ma affittano una casa per le 2 settimane. Perciò al Village, la mattina oppure la sera non è difficile o inusuale, incontrarli per strada, nei negozi o nei ristornati.
Appena scollino (come si direbbe in gergo ciclistico) con la sensazione di aver vinto una tappa del Tour de France, mi prende anche la convinzione di avere le allucinazioni: il primo che incontro e’ Clemond con un sacchetto di plastica delle spesa, piena di hamburger e bistecche. Fosse stato italiano, spuntavano i pacchi della Barilla. Ma in questi giorni capiterà anche di vedere la Kuznetsova, fare la spesa come una brava massaia. Vincent Spadea, con il suo inseparabile cappellino che passeggia e sembra senza precisa destinazione.
Llodra, computer in mano, recarsi verso il locale ‘Pain Quotidien’, probabilmente per fare colazione ma soprattutto per approfittare della loro connessione WiFi.
Sempre per colazione, è stata avvistata un paio di volte Serena Williams al ‘Giraffe. Love Eat Live’ un piccolo locale aperto principalmente per colazione e pranzo. Che sta proprio di fronte a Starbucks, la danese Wosniaki passa di là per un Cappuccino mentre Daniela Hantucova quasi ogni mattina va a prendersi la colazione che poi porta a casa. Per cena va spesso al ristorante Thai con la madre. Kuznetsova non disdegna il ristorante italiano la Strada. Baghdatis, invece spesso lo vedi girovagare indeciso in quale andare: ristorante cinese oppure Cafè Rouge? A Dinara Safina, piace la cucina Indiana al Wimbledon Tandori, quello stesso ristorante dove lo scorso anno fu avvistato Roddick con Connors. Maria Sharapova va spesso a prendersi da mangiare, e anche lei lo porta a casa, in un piccolo locale, il Maison St. Cassien dove su una parete c’e’ la sua foto della sua vittoria a Wimbledon, con dedica ‘Thank you for the good service’. Samantha Stosur e Lisa Raymond andare a prendere le pizze al Pizza Express. Lo scorso anno Marat Safin, si era visto abbastanza spesso bersi un birra nei tanti locali che ci sono, tipo il Dog and Fox. Quest’anno non lo si è visto quasi per nulla.
L’altra sera, faceva una passeggiata in bicicletta Tathiana Garbin. Andava sul marciapiede. Cosa quasi inconcepibile per le persone del posto. Insomma anche per i giocatori è un torneo diverso dal solito.
Lo scorso anno nella chiesetta c’era il cartello ‘E Dio Creò Roger Federer’ quest’anno invece c’è scritto : ‘Gesù ha servito meglio di Andy e attirato più gente di Maria’.

Passato the Village, si gira a destra e si incomincia la discesa che porta al tanto sospirato All England Lawn Tennis Club. A vedere che razza di discesa c’è e pensando che al ritorno sarà tutta salita, quel biglietto a due sterline e mezzo non sembra poi così caro.
Scendendo, si incontrano i vari Steward che danno indicazioni: ‘Chi deve comprare i biglietti vada sul lato destro della strada, chi ha i biglietti sul marciapiede di sinistra’. Mentre ci si avvicina si nota anche il filo spinato sui muri del club, per evitare che qualcuno scavalchi, però ad essere sinceri ci stona un po’ perché fa tanto effetto film di guerra. Ma e’ solo un momento, poi appena si arriva davanti al Cancello principale, il Gate 13 quella sensazione sparisce e riamane solo la soddisfazione che ti da quel pezzo di carta che hai in mano che ti permettere di entrare. Sei arrivato a Wimbledon.
Fiori ovunque, tutto molto curato. Panchine lungo i campi laterali per sedersi a vedere la partita (e se hai acchiappato il posto hai la tendenza a non mollarlo più) Tavoli da pic-nic, orchestrina jazz e poi le fragole con la panna (8 fragoloni, 2 sterline e spicci) e Pimm’s bevanda leggermente alcolica tradizionale: un bicchiere 6 sterline. E fra persone che mangiano e bevono (soprattutto) ti rendi conto:
1) a meno che tu non decida solo di respirare, spenderai una marea di denaro e ti riprometterai di fare la spesa come la Kuznetsova prima di mettere piede nuovamente qui
2) sei a Wimbledon e almeno per quel giorno non te ne importerà nulla. A fare economia si ricomincerà appena si sarà tornati a casa

Se non devi correre a prendere i posti per vedere un match in particolare e comici a gironzolare, ti capita di vedere la Ivanovic che si allena con il suo team: coach, preparatore atletico, e sparring partner. Non la mollano un attimo. E tutto un continuo di provare e riprovare un colpo con il coach che parla, spiega e poi fa cenno di si con la testa oppure blocca lo scambio se non va bene.
Certo, a volte è curioso che dopo tanto allenamento quello che può fare la differenza è un nastro vincente su un match point contro, come oggi con la Dechy.

Su un altro campo invece ci sono Safin e Bagdathis che si allenano insieme. E almeno per come hanno giocato ieri, sembra si stato un allenamento proficuo. Speriamo che continuino.

All’ ”Isola dell’autografo” (lo stand dove i giocatori firmano gli autografi) ieri alle 16.30 era previsto Stepanek. Se l’altro giorno per la Kuznetsova, c’era una fila a doppia “S”, per lui c’era una ‘I’ semplice. Ma a lui sembra non importate molto, finisce prima e cosi’ puo’ tornare a parlare al suo cellulare.

Insomma Wimbledon non e’ soltanto il tennis. Ma c’è anche tanto “contorno”. Servono scarpe comode e buona preparazione fisica.

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4 Commenti a “Pillole di Wimbledon : Dove Mangiano I Giocatori”

  1. marcos scrive:

    sempre gradevolissimi questi racconti di angelica…

    confermo la necessità di una buona preparazione fisica, per affrontare tornei del genere, ma anche tornei minori, soprattutto d’estate, quando il sole picchia senza pietà. in questo senso, è utile portarsi dietro un berretto ed un paio di litri d’acqua, magari mescolata a sali minerali. anche la banana potrebbe servire: dopo qualche oretta di match sotto il sole, urge rifocillarsi, senza aver bisogno di raggiungere il bar. è come una gita in barca, in buona sostanza.

    è sconsigliabile, durante i tornei vissuti dal vivo, impazzire di blog fino a notte tarda: si rischia di svenire sugli spalti, nel primo pomeriggio. questa teoria, però, è confutata dalla resistenza di angelica, di ubaldo e di alcuni altri nostri inviati speciali…son troppo forti, per me!

  2. anto scrive:

    Veramente godibile o gustabile questo pezzo………..diciamo gustabile

  3. daniela scrive:

    Grazie come sempre angelica, i tuoi articoli sono i primi che vado a cercare nel blog…non me ne voglia Scanagatta:)

  4. Piero Pardini scrive:

    Un articolo bellissimo proietta il lettore in quella splendida realtà che non ho avuto ancora il piacere di conoscere. Come sempre i tuoi articoli hanno qualcosa in più, quel particolare, che sono uno sguardo femminile riesce a percepire. Complimenti ancora, l’articolo mi è unico!!!

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