Virtual Tour: day5! 

A Wimbledon sta succedendo quel che nessuno si aspettava. Gli americani, in crisi da qualche anno, ma pur sempre con due tennisti compresi fra i primi dieci del mondo, sono rimasti in lizza con un solo giocatore, Bobby Reynolds, che è appena n.102 del mondo e probabilmente perderà al prossimo turno. Gli italiani, in crisi da sempre _ mi verrebbe da dire _ con un tennista compreso a malapena fra i primi 30, Andreas Seppi, n. 30 appunto, hanno due rappresentanti al terzo turno. Sarà dura sia per Seppi con Safin (meglio lui che Djokovic comunque), sia per Bolelli con Hewitt, ma non è impossibile che uno dei due indovini la buona giornata e approfitti magari di un avversario appena un po’ sottotono.
Nel match fra Seppi e Safin dipende tutto da Safin, come sempre con Marat, mentre in quello fra Bolelli e Hewitt io sono moderatamente ottimista. Il match d’un anno fa non fa testo. “Sono un altro giocatore” ha detto Bolelli ed ha pienamente ragione. E’ un altro giocatore anche Hewitt rispetto a quello che vinse nel 2002 i Championships. Hewitt è un gran ribattitore, può rovesciare una situazione di difesa in una d’attacco _ ecco qualcosa che Gonzalez, che pure ha imparato a “remare” in difesa, non sa fare _ ma al tempo stesso non ha un colpo che ti ammazza come il dritto di Mano de Piedra. E anche il servizio di Hewitt, che pure ha un movimento molto rapido che impedisce una buona “lettura” della traiettoria della palla per chi risponde, non è così incisivo come quello di “Gonzo”. Il Bolelli di questi giorni mi dà fiducia… e soprattutto dà fiducia a lui stesso. Il suo tennis non è solo bello, altamente spettacolare, ma è diventato anche straordinariamente incisivo. Confesso che mi sembra un po’ titubante soltanto quando si avvicina alla rete per chiudere un punto al rimbalzo: lì, ricordando quel che ha combinato a Miami con Davydenko, e anche a Parigi con Llodra, mi fa sempre un po’ paura. Però questo Bolelli può battere Hewitt, ne sono convinto. Salvo ovviamente ricredermi se verrà dominato. Ma l’esperienza dell’anno scorso gli sarà utile, anche se ricordare una sconfitta non fa mai piacere. Eppure anche l’anno scorso, a dispetto dei soli cinque games raccolti, ci fu una fase _ purtroppo breve _ del match, nella quale Bolelli dimostrò di poter comandare il gioco con Hewitt e di non entrare in ansia quando Hewitt riuscì a recuperare parecchie palle impossibili. Ecco, Simone sa già che Lleyton ti fa rigiocare lo stesso punto anche cinque, sei volte: deve avere una gran pazienza, non farsi prendere dalla foga, non disorientarsi se gli torna indietro una palla, o anche due, tre, quattro, più del previsto.
Per Simone sarà un bel test di maturità. Certo la quota assurda dell’altro giorno, Bolelli pagato a 3 e mezzo per battere Gonzalez, non dovrebbe più essere riproposta.
Un’ultima nota: fra le cose che non ci si aspettava, ma che da qualche torneo si sta verificando, è che i tennisti italiani fanno meglio delle tenniste. La Pennetta ha perso dalla Sugiyama _ “E’ come giocare alla Playstation” aveva detto _ che è una tennista esperta ma anche un po’ arrivata. Ha 32 anni…Vinto il secondo set ci si aspettava Flavia potesse vincere il terzo. Lo ha invece perso nettamente, troppo nettamente, per avere valide giustificazioni. A meno che soffra di miopia: ha finito di giocare che era buio, non so come facesse a vedere la palla. Sospetto anzi che non la vedesse proprio, visto il risultato. Meglio in fondo la Santangelo, perché con la Petova ha perso in due set ma di misura. Quanto alla Schiavone beh, le occasioni perdute da Francesca sembrano non finire mai…E il tempo passa. Non ho buoni presentimenti per quanto riguarda il suo avvenire. E ho l’impressione che non li abbiano nemmeno nel suo clan.

Questo articolo è stato pubblicato Giovedì, 26 Giugno 2008 alle 22:53 e classificato in Grand Slam, Tennis Italiano, Wimbledon. Puoi seguire i commenti a questo articolo tramite il feed RSS 2.0. Puoi inviare un commento.