Qui una volta c’era Milano
Storie da un torneo che non c’è più

 
1 Febbraio 2008 Articolo di Gianluca Comuniello
Author mug

 

Cronaca e storia del torneo di Milano, un tempo secondo torneo d’Italia ed uno dei più importanti della gamba invernale della stagione indoor europea dell’atp.

 

Febbraio. Febbraio un tempo era il mese del torneo di Milano. Primo turno di coppa Davis e poi Milano. Questo era Febbraio: un mese che il calendario bistratta, mozzandolo a 28/29 giorni, era bistrattato anche dal circuito atp, con una sequela di tornei minori e nessun big event. Ma non per noi italiani. Per noi il big event c’era eccome. Ed era appunto il torneo di Milano.

Un torneo che ogni tanto diceva qualcosa di importante su qualche campione del futuro. Un torneo che negli anni d’oro poteva essere considerato, per presenza di campioni, il più importante in Italia (anche se non si poteva dire). Se si sfoglia l’album vengono fuori tante immagini che ci fanno capire cosa rappresentava il torneo meneghino.

1984. Un biondo svedese che un giorno diventerà qualcuno.

Il 1984 viene ricordato tennisticamente per essere l’anno perfetto di John McEnroe. 82 vittorie e tre sconfitte. Mezzo slam vinto e sconfitta in finale a Parigi contro un microfono che si mise a gracchiare. Ma il 1984 è anche l’anno in cui un biondo (algido, diranno poi in molti) svedese si afferma per la prima volta in un torneo del tour. Stefan Edberg parte da under dog nel torneo, non essendo neanche testa di serie, ed infila tal Buehning, Jarryd(con cui formerà una forte coppia di doppio), Kevin Curren, Drewett. In finale ha Mats Wilander, lo svedese più famoso dopo la morte sportiva di Borg. L’incontro tra i due in futuro rivestirà significati extra-tennistici (per il “ratto” della Brigitte operato da Stefan a Mats) intanto è uno scontro tra due modi opposti di intendere il tennis. Sui tappeti milanesi il serve&volley di Stefan è molto più adatto, e questa volta il match finisce 6-4, 6-2 per Stefan. Primo torneo in carriera per l’angelo biondo. Non siamo ancora alla famosa profezia di Tommasi (“se non vince Wimbledon nei prossimi cinque anni smetto di fare il giornalista”) ma ci siamo incamminati.

 

 1985. Becker prende lezioni che imparerà alla svelta.

Nel 1985 John McEnroe dà lezioni di tennis a tutti, vincendo il torneo senza perdere un set. Fra i discenti c’è anche un certo Boris Becker, diciassette anni, che al primo turno viene battuto con un break per set. I presenti in realtà parleranno di primo set abbastanza complicato per John, con questo pazzo che tirava cannoni ad occhi chiusi da ogni parte del campo, e soprattutto serviva come ancora nessuno aveva osato fare. La lezione è utile al tedesco, che pochi mesi dopo trionferà a Wimbledon senza nemmeno essere inserito fra le teste di serie.

 

1992. Un italiano a Milano. Poco prima di Di Pietro.

Anticipando di qualche settimana “l’esplosione” della stella Antonio Di Pietro, Omar Camporese nel 1992 viene incoronato re di Milano, battendo in finale Goran Ivanisevic. E’ forse il momento degli ultimi venti anni in cui l’Italia arriva più vicina a “sognare realisticamente” un campione vero. Le parole di Ubaldo:

 MILANO _ Nel giorno in cui Jim Courier, a San Francisco, scavalca Edberg e diventa il n.1 delle classifiche mondiali, Omar Camporese diventa n.18  e al nuovo leader Omar, raggiante, non può non dedicare un pensierino: <L’ho battuto a Parigi-Bercy e quel ricordo mi dà  naturalmente ancora più fiducia nelle mie possibilità. Questo non vuol dire che io pensi di diventare n.1 del mondo, ma ho cominciato l’anno prefiggendomi il traguardo di entrare tra i primi dieci del mondo, e mi pare che meglio di così non potevo cominciare. […]<Non è come aver vinto a Wimbledon, ma vincere un torneo in Italia, e, dopo quel che è successo in coppa Davis, è una soddisfazione indescrivibile. Per fortuna Goran oggi ha avuto un leggero calo col servizio, altrimenti non credo che ce l’avrei fatta.> Quel numero 18 rimarrà la miglior classifica di Omar, ed anche il punto più alto di una carriera, che purtroppo per noi, sarà poi solo in discesa.    1996. Bombe su Milano.

L’edizione in cui serviva un ombrello. Per ripararsi dagli aces. La finale fu Ivanisevic-Rosset. Il report di Ubaldo:

  MILANO _ <Se c’è qualcuno che mi può dare qualche suggerimento sul modo di rispondere al servizio di Goran Ivanisevic…gli farò avere il mio indirizzo!>. L’ha presa con humour e filosofia il simpatico gigante svizzero Marc Rosset, travolto anche lui al Palatrussardi dai cannonballs di servizio di Goran Ivanisevic in meno d’un’ora, 59 minuti, davvero un tempo record per una finale che ha richiesto comunque 22 games.Dire che è stata divertente sarebbe raccontare una bugia. Era stato facile prevedere una gara di tiro al piccione, e tale è purtroppo stata.Se ne sono accorti anche i due protagonisti, tanto che l’unico momento memorabile si è avuto quando, sul 2 a 1 40-0 per Ivanisevic nel secondo set e a seguito dell’undicesimo e dodicesimo ace (in sette turni di servizio), Rosset è andato a sedersi al posto di un giudice di linea, gli ha messo in mano la sua racchetta e l’ha invitato a provare a rispondere alla battuta del croato. <Tanto che ci fossi io o un altro era lo stesso> avrebbe detto più tardi Marc.Ivanisevic è stato pronto a reagire anche in quella circostanza: anche lui è andato a sedersi al posto del giudice di linea, una ragazza, che stava alle sue spalle. Le ha detto di servire in vece sua e lei lo ha fatto. Allora, fulmineo, Marc ha ripreso la sua racchetta, giusto per mancare (platealmente) la palla. Il pubblico, ben disposto, ha mostrato di gradire il siparietto. Tre anni fa, quando lo stesso Ivanisevic vinse il torneo di Bercy seppellendo il malcapitato Medvedev di aces, i francesi sugli spalti furono assai meno comprensivi: per la prima volta dacché vedo tennis gli aces furono sonoramente fischiati e mai applauditi.Anche Rosset è un bomber, dall’alto dei suoi due metri abbondanti: sabato sera, nel match vinto al terzo contro Kafelnikov ha servito per 34 volte a velocità superiori ai 200 km orari. Ivanisevic fa più  aces, ieri 20 contro i 5 dello svizzero, perché piazza di più la palla, grazie anche al suo effetto mancino, mentre Rosset tira mediamente più forte e confida soprattutto sulla potenza. Anche ieri, nel sesto game del primo set, ha tirato talmente forte che una sua <prima> stava per colpire al petto Ivanisevic il quale non ha trovato di meglio, per schivarla, che buttarsi a terra.Per dare un’idea del tipo di tennis cui hanno assistito ieri gli oltre 5.000 paganti _ sono stati 45.049 in tutta la settimana, 9.000 più dello scorso anno _ basti dire che Ivanisevic ha perso appena 9 punti in 11 turni di servizio (e un decimo nel tiebreak conclusivo) e il suo avversario 14 in 10, e che soltanto in due games si é arrivati sul 40 pari.Su 116 punti soltanto 9 hanno richiesto più di tre scambi, cioé servizio, risposta e prima volee. 

 

Il torneo si “spegne” nel 1998, per tornare nel circuito nel 2001. E anche in questo caso dice qualcosa di importante…

2001. La prima vittoria in carriera di Roger Federer.

E’ appunto il torneo del ritorno nel circuito, e la partecipazione è di estrema qualità:

 MILANO _ All’open d’Australia, quasi 20 miliardi di montepremi gli italiani hanno vinto poco. Ma la più bella vittoria del tennis italiano nel 2001 è per ora certamente il ritorno del torneo di Milano, dopo tre anni di assenza. E gli sforzi dei promoter Cino Marchese e Franco Bartoni sono stati subito premiati da un tabellone straordinario per un torneo di appena 900 milioni: c’è Marat Safin n.1 del mondo, c’è un altro top-five, Yevgeny Kafelnikov che vanta due Slam e un oro olimpico nel suo palmares, ci sono alcuni dei giocatori più interessanti visti a Melbourne, lo slovacco Hrbaty (giustiziere proprio di Safin, oltre che bestia nera di Kafelnikov) ma atteso da un brutto pesce come il francesino <quadrumane> Santoro (gioca dritto e rovescio a due mani, ha battuto 3 volte Sampras e 5 volte Safin), il tedeschino Kiefer pochi mesi fa ancora n.6 Atp (subito contro Ivanisevic), lo svizzero Federer che ha talento da vendere e un prossimo avvenire da supercampione. 

 

E lo svizzero con talento da vendere farà vedere di che pasta è fatto:

MILANO _ La Svizzera del tennis non è solo Martina Hingis. C’è anche Roger Federer, svizzero tedesco di Basilea, 19 anni e mezzo _ ne compierà 20 ad agosto _  che ha vinto ieri a Milano il primo torneo della sua carriera, ma certamente non l’ultimo.[…]Federer, che ha il merito di non essersi disunito quando si è visto annullare un matchpoint nel secondo set, ma ha anzi reagito strappando subito la batttuta a Boutter nel primo game del terzo set, ha vinto perché pur essendo sei anni più giovane dell’avversario ha però più tennis alle spalle, più esperienza. Oltre ad aver giocato tutte le finali giovanili più importanti Federer aveva già giocato 2 finali Atp, e quella per la medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Sydney, perdendole tutte. Boutter, invece, non ne aveva giocate neppure una e ha pagato un po’ lo scotto dell’emozione. In 4 incontri qui non aveva perso che una volta il servizio, ieri lo ha ha ceduto 5 volte, commettendo una dozzina di doppi falli. Sia nel primo set che nel secondo è stato avanti di un break, 4-2 nel primo, 5-3 nel secondo, ma il servizio _ proprio per una questione di nervi _ non è stato così solido come nei giorni scorsi.  Sono passati ormai 16 anni da quando, proprio qui a Milano, un giovane svedese diciottenne, tal Stefan Edberg, conquistò il primo torneo della carriera battendo nettamente il connazionale Mats Wilander che, a 20 anni, era già un veterano per aver già conquistati un Roland Garros due anni prima. Edberg da junior aveva vinto tutti e quattro gli slam giovanili. Federer due anni fa era il n.1 del mondo under 18. Corsi e ricorsi storici…a Milano.  Il torneo vivrà a mio avviso altre due edizioni significative. Il 2002, con la vittoria di Sanguinetti proprio sul title-defender Federer. E il 2003, che vedrà l’esplosione della meteora Verkerk, destinato ad arrivare di lì a pochi mesi ad una finale a sorpresa al Roland Garros (“Chi l’è quel lì?” riporterà Clerici il commento udito più di sovente in tribuna circa il lungagnone olandese).Ci saranno altre due edizioni, 2004 e 2005 e poi calerà il sipario. Viene da chiedersi perché una città come Milano, supposta capitale economica d’Italia, non riesca a tenere in vita un torneo da 500mila dollari. Viene da chiedersi perché il tanto celebrato mondo della moda milanese non capisca le possibilità di visibilità date dalla sponsorizzazione di un buon torneo indoor. Viene da chiedersi se nessuno ha pensato che una soluzione potrebbe essere proprio legare il torneo alla moda, spostandolo alla fine di settembre per legarlo alla settimana milanese. Viene da chiedersi tante cose e intanto un torneo che vanta nel suo palmares Edberg, McEnroe, Lendl, Ivanisevic, Becker e Federer non esiste più.

AMARCORD -  Storia e statistiche del torneo di Milano indoor (a cura di Remo Borgatti)

Albo d’oro – Sedici i vincitori, la maggior parte dei quali tennisti di assoluto valore mondiale. Di questi, solo sei (tra cui gli ultimi quattro in ordine di tempo) non hanno conquistato nella loro carriera anche un titolo dello Slam. I pluri-vincitori dell’appuntamento meneghino sono John McEnroe e Boris Becker, con quattro vittorie a testa, seguiti da lendl (3) e Ivanisevic (2). Anche tra i finalisti figurano ben cinque vincitori di major: sono Connors e Bruguera (2 volte ciascuno), Gerulaitis, Wilander e Korda. Anche nel doppio Mac e Boris sugli scudi; tre vittorie a testa: John con Fleming (2 volte) e Hlasek, Becker con Zivojinovic, Jelen e Forget. Eccezion fatta per quella del 1988 (ritiro di Connors contro Noah sul punteggio di 4-4 nel primo set), la finale più netta è stata quella dell’anno dopo, quando Becker dispose del russo Volkov in un totale di 15 games. Il tedesco è stato anche protagonista, ma stavolta sfortunato, della finale più combattuta: nel 1995 un altro russo, Kafelnikov, lo sconfisse dopo 37 giochi.     Italiani – Due vincitori, un finalista e ben tre semifinalisti: è questo il più che lusinghiero bilancio dei nostra portacolori nel torneo del capoluogo lombardo. Omar Camporese nel 1992 vinse mettendo in riga nell’ordine Nijssen (57 75 75), Thoms (76 46 76), Javier Sanchez (63 64), Cherkasov (63 46 63) e Ivanisevic (36 63 64). Dieci anni dopo fu Davide Sanguinetti a ripetere l’impresa: le sue vittime furono Vinck (75 36 75), Ferrero (62 64), El Aynaoui (76 76), Escude (36 63 62) e Federer (76 46 61). Di rilievo anche la finale conquistata nel 1991 da Cristiano Caratti, che ebbe la meglio su Lundgren, Lendl (numero 1 del seeding), Kulti e Steeb, prima di cedere al talento di Volkov. Prestigiose le semifinali raggiunte da Panatta (1979, battuto da John Alexander), Ocleppo (1981, sconfitto 75 76 da Borg) e Pescosolido (che dopo aver eliminato Pozzi nel derby dei quarti, perse con Ivanisevic). Anche in doppio non sono mancate le soddisfazioni per i nostri colori. Camporese ha vinto nel ’90 (con Nargiso) e nel ’91 (con Ivanisevic), Gaudenzi nel ’96 (ancora con Ivanisevic) e la coppia Bracciali-Galimberti nel 2005, dopo essere stati finalisti l’anno precedente. Curiosità –  Quella del 2004 tra Dupuis e Ancic è stata l’unica finale in cui si sono affrontati due tennisti esclusi dal seeding. Prima del francese avevano vinto, senza essere testa di serie, Edberg (1985), Camporese (1992), Sanguinetti (2002) e Martin Verkerk (2003). Nel 1986 per la prima e unica volta la finale venne disputata sulla distanza di tre set su cinque.

ALBO D’ORO1978    B.Borg 1979    J.McEnroe 

1980    J.McEnroe 

1981    J.McEnroe 

1982    G.Vilas 

1983    I.Lendl 

1984    S.Edberg 

1985    J.McEnroe 

1986    I.Lendl 

1987    B.Becker 

1988    Y.Noah 

1989    B.Becker 

1990    I.Lendl 

1991    A.Volkov 

1992    O.Camporese 

1993    B.Becker 

1994    B.Becker 

1995  E.Kafelnikov 

1996    G.Ivanisevic 

1997    G.Ivanisevic 

2001    R.Federer 

2002    D.Sanguinetti 

2003    M.Verkerk 

2004    A.Dupuis 

2005    R.Soderling 

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23 Commenti a “Qui una volta c’era Milano
Storie da un torneo che non c’è più”

  1. Voortrekker Boer scrive:

    Il torneo l’abbiamo perso, non l’ho mai frequentato quindi non posso dire come fosse, però gli albi d’oro da soli non bastano più nel tennis odierno. Se poi era gestito come quello romano non c’è da stupirsi che l’abbiano tolto, abbiamo veramente la speranza di far concorrenza a Dubai?

  2. Karlovic 80 scrive:

    Bellissima edizione nel 96(ce l’ho in dvd),grande report di Ubaldo che racconta degli aces di Goran…….in effetti il servizio di Goran era “incalcolabile”(complice anche i superveloci tappeti dell’epoca)forse il segreto del Croato era il lancio di palla,sempre uguale sia che servisse piatto,sia di slice e con un movimento velocissimo e mai imitato nella storia.Ma per me,il più grande battitore della storia è Karlovic.Vi immaginate Karlovic negli anni 90?Altro che fischi a Bercy,al 6ft 10in gli avrebbero impedito si servire la 2° palla!!!!
    Se fosse per me eliminerei la terra rossa,a discapito di molti più tornei Carpet.Ridatemi i supervelocissimi tappeti sintetici.

  3. luca scrive:

    @ Karlovic 80
    Ti ho finalmente visto giocare su You Tube. Mi raccomando, dai qualche dispiacere a Federer e Djokovic. Epidermicamente, non mi sono simpatici

  4. Lorenzo90 scrive:

    raccogliendo l’assist di Karlovic 80 vorrei fare i miei auguri a un altro giocatore dallo straordinario servizio: lo sfortunatissimo Pim-Pim Johansson che oggi ha annunciato il suo ritiro…..

  5. Karlovic 80 scrive:

    @ Luca.
    Veramente su YouTube ci ero finito per un altro motivo:mi ero filmato con la mia “amata” Omega Lotus Biturbo a 290 kmh!!!(sulla Caserta-Roma)Peccato che il filmato sia improvvisamente sparito.(e l’Omega Lotus ferma ai “box” per essere rettificata di testata).
    Peccato per J.Johansson,gran bel giocatore di soli 25 anni,e si doveva incontrare con Ivo all’ultimo torneo di Stoccolma(peraltro vinto dal ragazzo di Zagabria)solo che lo Svedese si ritirò,o la gente più che ad una gara di tennis avrebbe assistito ad una gara di Pelota Basca!!

  6. luca scrive:

    @ Karlovic 80
    Allora è il tuo omonimo, lungo e magro, cronometrato a 225 km / h sul campo da tennis !!!!!
    Grande auto, molto cattiva; 360 CV. Molto rara. Tuned by Lotus. All’epoca, anche la Lotus era di GM. ( se non sbaglio )
    Faceva la concorrenza alla BMW M5 3.8 da 340 CV, ed alla Mercedes 500 E da 326 CV

  7. Karlovic 80 scrive:

    @ Luca.
    Per quanto riguarda le velocità,a confronto con il buon Ivo le buscano tutti,servizio più veloce 246,3 kmh(Nottingham 07 vs Clement)e detiene anche il record della 2° palla più veloce 231 kmh!!(Washington 07 vs Capdeville)ha il numero 16(americano)di scarpe!(51 e mezzo),oltre ad aver “sceso” oltre 1300 aces nel 2007.
    Si’,all’epoca(1991)Lotus era nell’orbita GM,in Italia ne furono importate circa 70 esemplari(su 1100 esemplari in tutto,di cui 200 destinate al mercato UK denominate Vauxall Carlton)e ricordo che mio padre andò fino a Roma per comprarla nuova a 115 miloni di lire!
    Lotus,cercò invano di “infilare” il propulsore della Corvette ZR1 nel vano Omega,ma il tentativo falli’……….della Vette ha solo il cambio a 6 marce.
    Però i CV sono 377…………

  8. marcos scrive:

    fin dalle medie ho seguito il torneo di milano. non so come, un anno, ero molto piccolo, mi trovai nel box di fianco a fausto gardini. un altro, quindicenne, si faceva così tanto casino, che l’arbitro brambilla, dopo averci inutilmente chiesto di fare meno tifo (giocava un italiano - ocleppo o colombo?), inviò i carabinieri a placarci i bollenti spiriti. qualche anno dopo, se non ricordo male, presi un cafè di fianco all’ubaldo nel baretto del parterre: naturalmente, lui non sapeva chi ero ed io sapevo chi era. nel 96 vidi le semifinali…con l’elmetto! ivanisevic/forget e kafelnikov/rosset.

    anche a me viene da chiedermi perchè il torneo non si giochi più.

  9. lorenzo scrive:

    bellissimo torneo, se analizziamo l’albo d’oro fino al 2001 notiamo una qualità eccelsa probabilmente superiore ad alcuni slam (vedi roland garros)

  10. fulvio scrive:

    impensabile e incredibile che in una metropoli come Milano non si riesca a trovare un pool di sponsor per organizzare un torneo ATP.

  11. Nicola1985 scrive:

    @karlovic
    a mio parere il croato nn ha assolutamente il miglior servizio della storia,poichè è troppo facilitato dall’altezza…cioè mi spiego meglio,ha sicuramente un grandissimo servizio(senza quello nn giocherebbe a tennis),ma qst suo colpo è forte soprattutto xkè è molto alto,altri giocatori molto + bassi di lui raggiungevano la sua stessa efficacia nel servire,e ciò era da imputare soprattutto a delle doti personali e di talento…x citarne uno,sampras,se nn erro alto intorno all’1,85

  12. Voortrekker Boer scrive:

    Karlovic se non avesse il servizio sarebbe fuori dai primi 100, evidentemente non era tagliato per giocare a basket e ha ripiegato sul tennis, che sia scarso tecnicamente è più che oggettivo tanto è vero che ha perso nettamente da Christophe Rochus che si aggira attorno alla 188° posizione e che è alto 1,65.

  13. Karlovic 80 scrive:

    @ Nicola 1985.
    Dimmi un giocatore che ha fatto oltre 1300 aces?Sampras al massimo ne ha fatti 900,solo Goran nel 96 ne fece oltre 1400 ma giocando una quarantina di gare in più di Ivo!!L’anno scorso Ivo ha tenuto una media di 20 aces a gara,roba che il buon Pete si sognava!Ti assicuro che non basta solo l’altezza per sparare aces,sennò parecchi giganti sarebbero al livello del Croato(Querrey,Isner,Guccione,Norman,tutti giocatori dal buon servizio e niente più).Per arrivare a questo livello è grazie a doti tecniche e antropometriche ed a un lavoro eccezzionale,perche già è un successo che con quel fisico è arrivato sino al n°22(il buon Volandri ancora ci deve arrivare).
    Poi l’ace è il colpo più comodo,ma il più difficile da imparare,altrimenti tutti farebbero ace.
    Certo,ma più degli aces l’altezza ne favorische l’8-10% in più di 1° palle in campo,vero forse Goran e Pete variavano di più e facevano tanti aces “lenti”,diciamo sui 175-180 kmh esterni(leggere il loro servizio ancora oggi è impossibile)invece Ivo quando mira(piatto al centro o esterno)tira dritto per dritto di norma sui 230 kmh e variando poco,poi ci si mette l’altezza……Certo Federer varia di più(piatto,slice,kick).
    Karlovic varia poco perche non gli serve,lui spara “TGV” e fa sempre centro.
    Infine,sicuramente dati alla mano e non,ha la 1° palla più efficace della storia(chi dice il contrario?)Sampras al massimo ha avuto la miglior 2° palla(con Edberg).Se lo dice Ivanisevic……….

  14. Karlovic 80 scrive:

    @ Voortrekker.
    Anche tutti gli Spagnoli(compreso Nadal)senza gambe e fisico sarebbero fuori dai cento!!E ci metto pure Davydenko.Ma che ragionamento fai,d’altronde con i se e con i ma non andiamo lontani…….
    Se Federer sarebbe capitato negli anni 80-90,le avrebbe buscate di santa ragione anche dal buon Borg(scusa luca se accosto Federer a THE GOAT)e al massimo sarebbe arrivato al n°5.

  15. rochus69 scrive:

    forse sarebbe meglio dire se federer fosse capitato negli anni 80-90……comunque dai Rochus (Oliver e Cristoph) ha sempre perso…………….

  16. rochus69 scrive:

    mi riferivo a Karlovic,ovviamente

  17. Voortrekker Boer scrive:

    Con i se e con i ma non andiamo lontani?? “Ma se Federer”…non l’ho detto io…Karlovic serve solo meglio di Isner e gli altri perchè è da più tempo nel circuito. Un croato che supera i 2 m di solito gioca a basket (sport nazionale) evidentemente era troppo alto per fare l’ala piccola e troppo leggero per fare l’ala grande o il centro. Karlovic è così in virtù del suo servizio, non dico se non avesse, ma dico è.

    Davydenko ha una capacità di anticipo palla quasi pari a quella di Agassi, solo che non ha la stessa potenza e la stessa classe (ovvero saper vincere gli scambi che contano e essere più aggressivo mentalmente) ne ha saputo qualcosa Nadal a Roma.

    De Gustibus, ma quando vedo Karlovic (o qualche altro spilungone) preferisco cambiar canale, quando vedo Federer, “gli Spagnoli” (sembra il nome di un clan malavitoso) e pure Davydenko mi fermo un po’ a guardare…

    la vittorie dei Rochus, Clement e Santoro sugli spilungoni è veramente un ironico contrappasso del destino…più che mai azzeccato

  18. luca scrive:

    @Karlovic 80
    Scuse accettate.
    Sulla spinta delle considerazioni di chloe e margherita, ho rivisto alcuni pezzi di Djokovic / Federer AO 08 e US Open 07; li ho confrontati con Borg / Lendl Master 80 e RG 81.
    Mah, forse erano sensati i commenti ai matches. Gli attrezzi hanno stravolto il tennis; le racchette in legno ed in generale con lo sweet pot così ridotto costringevano ad una condotta guardinga del gioco. Un millimetro scentrata la palla, punto perso.
    O eri ipertalentato come Mac, o eri iperallenato come Lendl, o eri….Borg.
    Che era veramente asfissiante. Lendl, tennista quantomai attuale - rifilò un 6/0 a Sampras nel 1993, a lui molto inferiore nei fondamentali - aveva la faccia stravolta dalla stanchezza e la maglietta inzuppata di sudore. Era in debito di ossigeno; e di gioco : sempre in affanno.
    Borg sembrava uscito dalla doccia.

  19. luca scrive:

    P.S. Borg vinse la prima edizione del WCT di Milano nel 1978, Battè, fra gli altri, Stan Smith - convertitosi all’esagonale Fisher Superform - e Panatta.
    Fuggì nel 1979 minacciato dalle Brigate Rosse, eliminato da John Alexander, anch’egli con la Superform

  20. alenar scrive:

    Personalissimo ricordo del torneo della mia città: sfida tra Ocleppo e Gene Mayer, primi anni ottanta, mi sembra si giocasse al Palasport di San Siro, quello mestamente crollato in seguito alla nevicata dell’85.
    Ocleppo giocò benissimo e mi sembra che alla fine vinse contro il quotato americano che, per chi non lo ricordasse, entrò tra i primi 5 della classifica mondiale ed era un bimane alla Santoro, più potente e geniale del francese.
    Non ricordo il risultato finale con certezza, ma mi è rimasto in mente lo scambio più divertente cui abbia mai assistito dal vivo: Mayer chiamò a rete Ocleppo con una palla corta, poi lo scavalcò con un pallonetto, poi nuova palla corta, pallonetto, pallacorta…6 o 7 volte di seguito finchè il torinese sfinito cedette il punto.
    Ovazione del pubblico.
    Piccola grande nostalgia per un tennis di tocco purissimo…
    Se qualcuno mi aiuta a ritrovare risultato finale di quel match ed edizione del torneo…e magari se qualcuno sa che fine hanno fatto Gianni Ocleppo e Gene Mayer…

  21. Voortrekker Boer scrive:

    Quarti di finale 1981 Ocleppo d. Mayer 6-3 4-1 RET, io a quel match c’ero, è il primo match di tennis a cui ho assistito dal vivo, avevo 5 anni. Ocleppo si arrese poi a Borg in semifinale.

  22. luca scrive:

    @ Voortrekker Boer
    Il crollo di IceBorg cominciò probabilmente al Cuore Cup. Perse in finale da Mac 6/4 7/6 e successivamente perse da Noah ai quarti a Montecarlo (?????). A febbraio - dopo il trionfale Master 80 - aveva invece annientato Mac 6/0 6/2 al Gold Challenge.
    Bergelin ammise per la prima volta che IceBorg necessitava di assoluto riposo, causa marcato affaticamento.
    Anche se vinse Parigi, non era più lo stesso giocatore di prima.

  23. stefo scrive:

    Ciao a tutti sto scrivendo una inchiesta sul palasport di Milano e i ricordi che sono crollati il 17.1.1985 con la nevicata. Potreste darmi dettagli sul torneo di tennis che lì si giocava?
    Grazie
    Stefano

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