Maria Sharapova ai raggi X:
un po’ Dokic, un po’ Kournikova.
Secondo voi tornerà ad essere numero 1?

 
12 Novembre 2007 Articolo di Egizio Trombetta
Author mug

Le sette sindromi della bella siberiana. Analisi dettagliata del comportamento in campo e della personalità, prendendo ispirazione da un giornale russo: ecco la “Maria svelata”.

Faccio riferimento ad un articolo preso da una rivista russa. L’articolo era ovviamente scritto in cirillico.. spero che lo sforzo profuso nel tradurre e trascrivere possano in qualche modo farmi perdonare per le banalità che andrò in seguito a scrivere.
Sono fra quelli che pensano che Maria Sharapova in carriera ha vinto (fin ora) quel che doveva e non sono d’accordo su chi ritiene che poteva fare di meglio. Ma non mi astengo però a considerare Maria un’autentica fuoriclasse, per grinta e per abnegazione dimostrata in tutti questi anni.
Fu a mio avviso molto brava a saper spiccare il volo nel 2004 quando alcune giocatrici di vertice erano latitanti. Brava ma anche fortunata. Diciamocelo. Fu altresì abile a tal punto da saper capitalizzare nel migliore dei modi la fiducia in se stessa acquisita dopo la vittoria nei Championships. Arrivò persino ad essere la numero uno del mondo. Ma se possiamo considerare Masha come l’autentica “Venere Planetaria”, la numero uno del mondo in quanto a bellezza, non altrettanto si può fare se ci riferiamo alla sua tecnica tennistica.
Masha vale, e vale molto, ma pretendere da lei un palmares da numero uno del mondo, sarebbe un errore. La finale di Madrid (persa con l’Henin 57 76 63 dopo 3 ore e 25 minuti di battaglia vera) si può considerarsi un tipico esempio, anche se nel corso di quest’ultimo master la russa ha sfoggiato un tennis esemplare.
I suoi connazionali però la pensano diversamente. Da lei il popolo russo vuole le vittorie, quelle negli slam. I colleghi di “Pro Sport”, una prestigiosa rivista russa, hanno cercato di analizzare con attenzione le cause dei mancati successi della bella Masha. Le attribuiscono sette possibili sindromi, ognuna delle quali prende il nome da una giocatrice che l’ha preceduta nella “patologia” specifica.
Sindrome Kournikova. Maria così come Anna si sarebbe fatta distrarre un “tantino” dal marketing e dai guadagni. E’ probabile che la ricchezza ubriacante raggiunta a seguito della vittoria Wimbledon 2004, dopo un’infanzia di ristrettezze, l’abbiano stordita. Su questo punto non c’è altro da aggiungere.
Sindrome Jelena Dokic. In comune con la giocatrice serba e Maria hanno un problema: il padre ingombrante. Jury ha sacrificato la sua vita per far arrivare Masha, anche se ora si sta godendo i suoi risultati. Spesso cerca di imporre il suo pensiero alla figlia e questo può essere nocivo per l’equilibrio di Maria. Hanno due personalità molto forti, il conflitto fra i due è latente. Infine, parlare sempre di tennis, anche quando si sta in famiglia, può creare avversione nell’atleta.
Sindrome Mariana Lucic. La Lucic è una giocatrice croata che ha avuto una carriera lampo, ancora più precoce di quella di Maria, anche se non ebbe però i stessi risultati di quest’ultima. Saper gestire i risultati, i successi e i guadagni di una carriera precoce non è uno scherzo. Nei primi anni di carriera la programmazione adeguata sui tornei da disputare non è uno scherzo. Anche gestire al meglio gli allenamenti per non impedire un’evoluzione è importante . Può essere molto difficile saper gestire tutto questo se non si è ancora pronti. Non a caso la bella Masha sembra volersi prendere del tempo quando dichiara:”Sono ancora molto giovane, non devo vincere a tutti i costi”. E’ infatti fondamentale lavorare bene negli anni della crescita tecnica. E’ lo stesso Federer che afferma:”per le vittorie bisogna lavorare molto, ma nei tempi giusti!”.
Sindrome Cljisters. L’ex numero uno del mondo belga ha chiuso la sua carriera a soli ventitre anni. Nelle sue dichiarazioni, nelle sue scelte, ha sempre fatto capire che di non gli piace mettere il tennis al primo posto della sua esistenza. La vita privata di Maria resta spesso un mistero. E comunque anche lei non sembra voler rinunciare ad una vita sentimentale. Ad inizio stagione poi dichiara che il tennis per lei non è l’unica cosa e che sogna un giorno di metter su famiglia. Inoltre sembra che per Maria sia molto importante piacere alla gente. Si dice addirittura che lei urli durante gli scambi perché le sue grida sono considerate molto sexy dagli uomini, creando così dipendenza negli stessi che la seguono con particolare attenzione.
Sindrome Hingis. Si fa riferimento ai noti problemi fisici che ebbe la giocatrice svizzera al piede. Anche Maria lamenta da tempo numerosi problemi. Per cominciare, nel 2004, la russa lamenta un problema alla spalla destra, successivamente ai “pettorali”. I medici formulano la loro diagnosi e gli rispondono:”è normale che tu abbia dolore, ti sta crescendo il seno!”. Successivamente ancora i stessi professori sentenziano che i muscoli di Masha crescono con una velocità diversa dalle sue ossa. Nel 2006 ancora un’altra diagnosi: costola declinata. Non ci si capisce più nulla. E nel 2007…ancora problemi fisici. In sostanza: infortuni non compatibili con le ambizioni di Maria.
Sindrome Capriati, ovvero la sindrome latente della Star. Come noto la giocatrice americana, dopo una carriera molto precoce si ritrova ad essere impantanata in storie di furti e di droga. Che Maria abbia qualche tendenza a sentirsi un pochino star può venire il dubbio, diciamocelo. Basta assistere ad una sua conferenza stampa. Ma bisogna anche capirla, con tutte le attenzione che hanno per lei i media.. E’ anche vero però che grazie alla sua infanzia difficile dovrebbe essere abbastanza immune a questa “patologia”. Ricordando l’infanzia Masha dice:”Non dimenticherò mai quando facevo i compiti dietro al tavolino rovinato della cucina mangiando i fiocchi di mais”. Il suo atteggiamento un po’ snob potrebbe anche spiegarsi con il desiderio di crearsi una barriera protettiva.
Sindrome Hantuchova. La slovacca fin da inizi carriera ha alternato vittorie importanti a sconfitte inspiegabili. Non ultima la sconfitta a Wimbledon 2007, perdente contro una Serena Williams menomata da problemi muscolari. Paura di vincere? Benché Maria si sia con merito conquistata la fama di “guerriera” non si esclude a priori che la sua emotività (ben nascosta) la porti a fare i conti con problemi di natura psicologica. Che anche lei sia affetta da “Nikefobia”? Che anche lei senta il peso di avere un “padre padrone” a tal punto da proiettare la sua figura sul proprio avversario con l’effetto poco conveniente di non aver più voglia di vincere?

Ecco, queste sono le sette ipotesi formulate dai colleghi della rivista “Pro Sport”. Come detto ad inizio articolo, ho altre idee, ma sarebbe interessante sapere cose ne pensate voi…

http://www.youtube.com/watch?v=roetoF8ULoM

TRADUZIONE DI:
Sergej Bratchun digitalartworks@katamail.com

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15 Commenti a “Maria Sharapova ai raggi X:
un po’ Dokic, un po’ Kournikova.
Secondo voi tornerà ad essere numero 1?”

  1. Nikolik scrive:

    Quando gioca bene, è la più forte.
    Poi, certo, dipende anche se hai altri interessi di vita oppure no.
    La Henin, no. Lei sì.
    Quindi, anche giustamente, la Henin che vinca pure tutti gli slam che vuole.
    Sono sicuro che la Sharapova, a cambio, non vuole farci.
    Anche il successo nel tennis ha un prezzo. Quello che hanno pagato la Hingis e la Capriati è un po’ troppo alto. Quello di Maria, che ha altri interessi di vita, molto meno alto.

  2. egizio scrive:

    A “microfoni spenti” vorrei aggiungere che lei si, è bellissima, inarrivabile…ma non so se riuscirei ad “andare” con lei… preferirei decisamente una tipo Chakvetadze o Ivanovic, almeno nei miei sogni… :-)

  3. Domenico scrive:

    No, non è la più forte. La più forte, e anche di gran lunga, è la Henin, che l’ha dimostrato oltre ogni possibile dubbio, e che ieri ha vinto nonostante non abbia neanche giocato bene (un sacco di errori di dritto, approccio tattico alla partita molto discutibile). Avesse tenuto un rendimento simile a quello del recente UsOpen, la partita finiva ni due set comodi comodi.

    Masha ieri è stata eccezionale, ha lottato fino alla morte su ogni game e su ogni punto, modulando il grado di rischio dei suoi colpi meglio di quanto faccia di solito, ma alla fine la grandissima completezza recnica di Justine e la sua maggiore mobilità sono venute fuori (anche perchè, verso la fine del match, si stava finalmente accorgendo che era il caso di far correre di più la sua avversaria!).
    D’altronde, anche i precedenti fra le due parlavano piuttosto chiaro.

    Dicevo, la Sharapova ieri ha messo in risalto una volta di più le sue doti di grandissima combattente, da questo punto di vista è una delle migliori che la storia del tennis ricordi. Il problema per lei è che le sue giustissime ambizioni da numero uno non sono supportate da una sufficiente completezza tecnica, il che la priva del comunque necessario “piano B”.
    In pratica, anche adesso che la spalla sembra pienamente recuperata e che il servizio ha ricominciato ad andare come si deve, restano gli eterni problemi del dritto ballerino e delle solitamente imbarazzanti voleé, nonchè della poca propensione (per non dire nulla), sia tecnica che mentale, al cambio di ritmo.
    Ciò ha come conseguenza il doversi affidare esclusivamente ad un tennis tutto padellate e ben poco altro, contro il quale spesso continuerà a trovare alcune giocatrici che andranno a nozze, o perchè tirano più forte di lei (Serena Williams, e anche Venus se ha voglia di giocare) o perchè si muovono e sanno trovare gli angoli meglio di lei (Henin, Mauresmo fino allo scorso anno).

  4. Nikolik scrive:

    In ogni caso, mi sembra evidente che la formula dei masters deve essere rifatta.
    La Sharapova, infatti, non doveva partecipare nemmeno, ha partecipato solo per il ritiro familiare di Venus Williams. Per poco non vince.
    Sono d’accordo con Roberto, dovrebbero partecipare i migliori 16. O, almeno, i migliori 12.
    Comunque, sono contento che il masters abbia chiarito, una volta di più (non ce n’era bisogno, perché era già chiaro) che la classifica della Jankovic e della Kuznetsova.

  5. Stefano Grazia scrive:

    La più forte ora è la Henin,non ci piove. Masha potrà diventare la N°1 e anche restatci per un po’ di tempo: bisogna vedere chi STA per uscir fuori fra i nomi nuovi ora (io per esempio non trascurerei la Sesil Karataschenkova) o ancora di più fra 2-3 anni …
    Non sarei coì sicuro di un dissidio Yuri-Sharapova …mi sembra che siano più i media ad auspicarselo, a volerlo, a immaginarselo … Io on ho mai letto nè sentito di attriti fra i due…ANZI! Magari mi sbaglio ma spesso siamo noi a farci dei gran viaggi e poichè il mondo è pieno di meschini ad augurarci che qualcosa vada storto… perchè il successo altrui ci fa male e nn vogliamo avere rimorsi e sensi di colpa perchè i nostri figli non siamo riusciti a portarli al uccesso come i figli di Williams, Sharapova e Agassi e Tursunv… Dall’essere un Padre DOKIC e un Padre Sharapov, se permettete, c’è una bella differenza … Fino a prova contraria, non mi pare che Masha si sia mai lamentata. E se non credete a me chiedete a Fabio Della Vida o leggete la sua rubrica (Il Talent Scout) su Tennis Italiano… Qualche mese fa parlava di Genitori Modello guarda un po’, citava i Genitori di Djokovic quelli di Masha.

  6. roberto scrive:

    Secondo me, potessimo avere in un torneo tutte le giocatrici di vertice al meglio della forma, fisica e tecnica, al 100% sia mentale che fisico, in finale arriverebbero, nove volte su dieci, le due sorelle Williams.
    Che acciacchi fisici a parte, restano le più forti. Se hanno abbastanza voglia.

    Non sono uno che rimpiange il passato, ma ricordo bene il commento in inglese su Eurosport, credo di Virginia Wade (potrei sbagliarmi, l’ottimo Riccado mi correggerà…) durante una finale degli US Open di qualche anno fa tra le sorellone, dopo l’ennesimo scambio a trecento all’ora, bordate spaventose e recuperi incredibili.
    La Wade, solitamente compassata, inizia ad urlare:
    THIS IS NOT CONVENTIONAL WOMEN TENNIS!!
    THIS IS WILLIAMS TENNIS!
    IT IS SOMETHING COMPLETELY DIFFERENT!!
    Effettivamente, scambi a quel livello, a quella velocità, in questi ultimi 3 o 4 anni, non ne ho più visti.

  7. Domenico scrive:

    Io ho differenti ricordi sulle finali di casa Williams… una sciagura, pessimi incontri nei quali entrambe (ma soprattutto Venus) davano il peggio di sè.
    Non le rimpiango neanche un po’.

    Quanto al consueto ritornello secondo il quale loro due se sono al 100% sono le più forti, bè, non se può più sentì.
    Questo è quello che ci hanno fatto credere loro cercando regolarmente scuse esterne dopo ogni singola sconfitta, ed è anche il loro principale problema: non accettano che ormai ci sia una (almeno) più forte di loro, che le batte regolarmente.
    Non accettano il fatto che ormai il loro tennis muscolare non faccia più così paura come prima. Non accettano il fatto che dovrebbero cambiare qualcosa nel loro gioco, dato che tirere banali sportellate dall’altra parte non basta più per battere la Henin (neanche una Venus in formissima ci è riuscita, a New Jork), e dato che i loro fisici si sono rivelati inadeguati a sostenere i ritmi che loro stesse hanno imposto.
    E non riconoscere l’esistenza di questi problemi le porta a non fare niente per cambiare questa situazione, convinte che gli Slam siano loro dovuti come diritto divino.

    Ma forse siamo noi che non accettiamo il fatto che queste due campionesse abbiano dei limiti, limiti che non sono solo tecnici ma anche caratteriali. :)
    Specialmente nel caso di Serena, infatti, una incrollabile convinzione di essere sempre e comunque la più forte di tutte, se una volta la aiutava a vincere molte partite, adesso si sta rivelando un pericolosissimo boomerang. :)

  8. roberto scrive:

    Caro Domenico, c’è del vero in quello che dici sulle Williams, in particolare con riferimento ai loro limiti caratteriali e alla loro supponente mancanza di sportività.

    Tuttavia non tutte le finali tra loro hanno avuto lo sviluppo squallido che tu hai descritto, quella agli US Open che citavo prima fu uno spettacolo straordinario. E bada bene. non è che io senta la mancanza dei loro scontri diretti, dico solo che avevano (ed hanno) un potenziale superiore a quello delle altre, Henin inclusa.

    Resto convinto che se le due sorellone avessero in testa solo il tennis, per le altre non vi sarebbe molto spazio. Infatti, con la dovuta motivazione al lavoro, non si sarebbero limitate ad allenarsi per mantere in buona salute il loro fisico, ma avrebbero potuto (cosa ben più importante) continuare a sviluppare il loro gioco, ed affinare il loro repertorio, cosa che negli ultimi 3-4 anni non hanno più fatto, paghe del livello tecnico raggiunto,
    Per questo motivo, entrambe le sorellone, come giocatrici, nonostante tutte le loro vittorie, sono ancora delle incompiute, non hanno ancora espresso tutto il loro potenziale, e forse non lo esprimeranno mai.
    E sì, perché entrambe non hanno la più pallida idea della dimensione tattica di un incontro di tennis, non avendo mai avuto prima il bisogno (perché vincevano di sola potenza), e poi la voglia (perché ormai erano e sono appagate) di lavorarci su.
    Le Williams potrebbero infatti giocare un tennis a tutto campo, uniche nel panorama femminile: non solo tirano sportellate, non solo servono meglio di tutte, ma sono anche (se al meglio fisicamente, cosa ormai improbabile) nettamente più rapide negli spostamenti rispetto a tutte le altre e le più dotate nella copertura della rete.
    Se in questi anni, invece di darsi alla moda e alle fiction, avessero lavorato con assiduità sulla parte tattica, con un buon coach, imparando a massimizzare il rendimento in partita delle loro armi fisiche e tecniche, sarebbero ancora le più forti, credimi Domenico.
    Purtroppo, non sapremo mai come stanno veramente le cose, dal momento che un loro ritorno al tennis giocato con il 100% dell’intensità e dell’applicazione è francamente improbabile.

  9. Domenico scrive:

    Appunto, il tennis è fatto di tante cose, non solo di potenzialità fisiche (è di questo che parli, dal momento che tecnicamente le due non si possono neanche mettere vicine alla Henin), anche di tecnica, agilità (dote in cui Serena per esempio non ha mai brillato), rapidità negli spazi brevi, testa, capacità di applicazione. Altrimenti, dire cosa sarebbero le Williams se avessero la testa della Sharapova equivale a dire cosa sarebbe la Henin se fosse alta 1.80, e a dire che se Bracciali avesse più continuità e testa sarebbe top 5. :D 8)

    Non ci si può limitare ad osservare la loro superiorità atletica (ma anche di questo, parliamone… così d’acchito mi vengono a mente 3-4 tenniste rapide come o più di Venus, e almeno una trentina più rapide di Serena), sono troppi gli aspetti importanti del tennis.
    Venus, per esempio, per essere alta com’è, ha una seconda palla davvero scarsa, e mai è riuscita a migliorarla (eppure ci sta riuscendo la Dementieva!). Logico che presto o tardi le avversarie riescano ad entrare dentro questa lacuna, ed a metterne in evidenza altre, come per esempio una certa fatica a coordinarsi quando viene ricacciata indietro dalla parte del dritto (Serena ancora peggio in questo aspetto).
    Se poi vai a vedere i risultati degli scontri diretti, noterai che in realtà Serena non ha mai avuto vita facile contro Justine, che è riuscita a batterla già nel 2002 e (due volte) nel 2003, proprio nel famoso periodo in cui Serena era “imbattibile” (in questi due anni, gli scontri sono 3-3…). Questo, nonostante invece Justine non fosse ancora arrivata al suo massimo rendimento: infatti, è solo un anno più giovane, ma è maturata più tardi, come è logico avendo un gioco ben più complesso: infatti, quando nel ‘99 Serena vinceva il suo primo Slam, Justine giocava ancora i suoi ultimi ITF… :roll:

    Ci andrei dunque molto ma molto piano a decretare che una Serena al 100% la batterebbe sempre e comunque.

  10. Enzo Cherici scrive:

    Straquoto Domenico! Un’analisi impeccabile ;-)

  11. angelica scrive:

    D’accordo con Domenico su tutta la linea.

    E poi cos’e’ ’sta storia se fossero al 100%
    Se tutte le giocatrici, quando giocano una contro l’altra, fossero al 100% se ne vedrebbero delle belle.
    Le Williams, come Evert, Navratilova, Graf e Seles, molto spesso vincevano le partite gia’ negli spogliatoi, quando le avversarie speravano almeno di fare un paio di game a set.
    Quando poi quest’aurea di imbattibilita’ si incomincia ad incrinare (vedi per esempio papa’ di flavia pennetta che dice alla figlia se l’ha battuta la Razzano puoi farlo anche tu), allora devi sudare e tanto per portarti a casa la partita.

  12. Elisabetta scrive:

    D’accordissimo con Domenico!!! hai ragionissima su le Williams , non sono per nulla obiettive su se stesse e questo è pericolosissimo nel tennis e nella vita.
    Non accettano mai di aver perso per merito della loro avversaria e non per loro demerito ,sono sempre pronte a trovare scuse e alibi ..possono essere molto forti , ma per migliorare per prima cosa devono riconoscere i propri limiti , una volta individuati lavorarci su….ma loro no! se perdono è solo perchè stanno male ,l’avversaria è stata fortunata…Serena dopo essere stata nettamente battuta da Justine nei quarti agli Us Open è andata in conferenza stampa a dire che la belga aveva avuto un pò di fortuna su qualche colpo..(?!) e lei non si era espressa ai suoi massimi livelli ?! MA DICO SCHERZIAMO?JUSTINE TI FA 30 DICO 30 COLPI VINCENTI E PER TE E’ FORTUNA? MA PRENDI CONTATTO CON LA REALTA’ PROPRIAMENTE DETTA SERENA!!!

  13. Stefano Grazia scrive:

    Bè,cosa volete che vi dica, sono commosso…anch’io sono d’accordo con Domenico e Angelica anche se condivido parte delle affermazioni di roberto…ma il tennis è fatto anche di MENTAL e CAPACITA’ DI STARE LI’ SUL PEZZO…per questo Borg ha smesso una volta trovatosi di fronte McEnroe e per questo JIMBO CONNORS merita tutta la nostra stima per aver continuato nonostante Borg e MAC … o Agassi per aver vissuto DA GRANDE MERAVIGLIOSO BEAUTIFUL LOSER all’ombra di Sampras (consolandosi magari perchè comunque guadagnava più di lui) …Nel mio pressing a tutto campo pro Henin scrivevo in altra area del Blog: (…)credo che tutto sommato Justine sia da ammirare come gioco più della Graf perchè più completa e per via del fatto che lei è una David vs Goliath: si,lo so che ormai lo ribadisco ad nauseam, ma è l’elemento essenziale: certo, non è colpa della Davenport,delle Williams, delle serbe o delle Russe se loro sono 180cm e passa, ma è chiaro che come si tifava hingis anche per questo, il fascino dell’intelligenza (intesa come strategia) contro la forza bruta (le williams non sanno dove la mandano, tirano forte e basta-diceva Sampras)…Nella Henin, comparata alla Hingis, anche quello della Determinazione: la Hingis vedendosi sopravanzare dalle Big Babes mollò, la Henin rimase e si irrobustì il fisico e il carattere…ora nessuno se lo ricorda, ma all’inizio di lei si diceva che se la faceva sotto nei momenti più topici, che era fragile, che cedeva alla pressione… La prima volta che l’ho vista, contro la Davenport al RG, avanti un set, un gran sorriso ad ogni vincente di rovescuio mi era sembrato un simpaticissimo “topastro”…Nulla di più.
    Bè, bisogna ammirare qualcuno che è riuscito a migliorarsi così nel corso della carriera: fisico, testa, dritto, servizio…. Dirò di più: bisogna ammirare,moltissimo, anche il suo Coach.
    INVECE, i più la disprezzano perchè antipatica, non carismatica, perfino piatta … E se questo fosse solo il prezzo da pagare per evitare i cali di concentrazione? Non dimentichiamo il suo background, la sua storia familiare, il suo annus horribilis alle spalle, i suoi infortuni, le sue malattie…Non dimentichiamo che lei era già l’indiscussa N°1 quando si beccò la mononucleosi e perse in pratica un anno….Ritornare ai vertici non era facile soprattutto dal punto di vista mentale e lei ci è riuscita… Ogni tanto,vedi contro la Bartoli, qualcosa s’inceppa…Sicuramente contro le Williams potrà ancora perdere…ma già quello che ha ottenuto-anche se a forza di ALLEZ!secondo alcuni- in carriera,date le premesse, è straordinario e merita rispetto e secondo me anche tanta simpatia. Ma ok, qui parla,come dice angelica, l’innamorato (del suo tennis, ovvio).

  14. angelica scrive:

    Stefano, qui sto pressing dobbiamo incominciare un po’ a stopparlo :P
    (Aspetta che arrivino gli AO e poi vedi che bombardamento ti faccio con la querelle Teste di Serie! :D)

    A parte gli scherzi, c’e’ una tua affermazione che non condivido
    “i più la disprezzano perchè antipatica, non carismatica, perfino piatta”

    Non so chi sono i piu’, ma per quel che mi riguarda (e non penso di essere la sola) io non disprezzo nessuno (forse hai un po’ esagerato con questo termine)
    1 - La questione simpatia-antipatia e’ un po’ diversa, a me non piace e non piacere mai un certo tipo di atteggiamento che trovo mancanza di fair-play e quindi come atteggiamento antipatico.
    2- non carismatica. Oh qui c’e’ poco da fare, il carisma ce l’hai o non ce l’hai. Ci sono moltissime persone sopratutto politici che non mi piacciano (e qui il termine disprezzo forse potrei anche usarlo) ma ammetto che hanno carisma.
    3- piatta. Oh be’ questo e’ un problema ehm…diciamo “mentale” tutto di voi maschietti! :P

    Se ti piacciano i davide contro golia spero che nella tua lista ci sia anche Anna Chakvetadze: e’ altro circa 1,70 m (anche se russa) e pesa 58 kg.
    Ha un solo enorme difetto: non ha mai indossato gli shorts. Spero che tu possa perdonarla per questo ;)

    Comunque, secondo me non si puo’ sempre e solo usare come termine di paragone i paramtri fisici.
    Esitono anche quelli psicologici che posso farti essere considerata un Davide. Per esempio, per certi versi, fino allo scorso anno Amelie Maueresmo era un Davide ogni volta che c’era di mezzo un torneo dello Slam.

  15. Stefano Grazia scrive:

    non so se sono stao censurato perchè mi davo del rinco non essendo capace di ritrovare l’Articolo in cui rispondevo affettuosamente a te ed Ubs diceno che di rugby non avevate afferrato i retroscena ma nello stesso post dicevo anche che quando mi riferivo a chi a disprezza, l’henin, certo non mi riferivo a te ,angelica o ad ubaldo,roberto & co ma solo a coloro che secondo me,e ce ne sono, la giudicano davvero a prescindere…Del resto succede, e lo leggiamo tutti i giorni proprio sul blog, anche a Federer.
    Ma con te ,e altri, cercavo solo di convincervi e sono quasi sicuro di ver rgione (ho detto quasi,eh!) che gli Allez! non sono figli di una antisportività della belga. Di altre esigenze,semmai.Ma non li dice per far irritare l’Altra, li dice per aiutare se stessa. Comunque ora la smetto. Sulle TdS alla fine vi avevo dato quasi ragione,no?

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