L’ultimo match di Andre Agassi.

 
3 Settembre 2006 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

di Ubaldo Scanagatta
3 settembre 2006

NEW YORK _ Doveva giocare l’ultimo matchpoint, ma l’impietoso primo piano televisivo avrebbe mostrato le lacrime che sgorgavano già irrefrenabili sul viso di Andre.
Così, tristemente, senza riuscire nemmeno a toccare l’ultimo cannon-ball di servizio del tedesco Benjiamin Becker (27 aces!), un Carneade uscito dalle qualificazioni e appena n.112 del mondo (447 a dicembre) _ e tuttavia capace di servire a 230 km orari e in possesso di un dritto letale _ ecco che alla partita n.745 da “pro” e all’US Open consecutivo n.21, dopo 60 tornei vinti e 109 settimane da n.1 del mondo, è finita la straordinaria carriera della più grande icona del tennis moderno, di Andre Agassi.
23.000 spettatori in piedi gli hanno tributato l’ultima interminabile standing ovation, tutti in piedi per cinque minuti, mentre Andre, accasciato sulla sedia si copriva il viso con le mani.
La CBS, per dargli modo di riprendersi più che per doveroso fair-play, intervistava il tedesco.
Pareva rattristato perfino lui. “E’ stato un onore giocare contro di lui ed è un dispiacere averlo battuto. E’ stato il mio idolo. Questo risultato non cambia quello che lui ha fatto nella sua carriera…grazie Andre!”
Andre, lento nei riflessi e appesantito nelle gambe nell’assolata mattina nuovayorkese (almeno quanto era stato bello di notte contro Pavel e Baghdatis) per i 4 set e le 3 ore e tre minuti della sua ultima fatica, non aveva davvero recuperato gli sforzi compiuti con il rumeno e il cipriota, nonostante il giorno extra di riposo regalatogli dall’uragano Ernesto.
E pur tuttavia aveva avuto un setpoint nel quarto, annullato dall’ace n.25 del tedesco sul 4-5. Ma con il microfono in mano ha subito ritrovato se stesso: “Voi _ rivolto agli spettatori che non finivano più di gridare Andre! Andre! _ mi avete dato la forza.
Mi avete prestato le vostre spalle su cui salire per raggiungere i miei sogni. Senza di voi non sarei mai uscito dai momenti bui e non sarei mai arrivato dove sono oggi”.
E’ finita 7-5,6-7,6-4,7-5 per Becker che ha comandato il gioco prendendo enormi rischi (82 vincenti e 71 errori, contro 37 e 36). Insomma bye bye for ever Andre e beata la Germania del tennis. Non gli bastava un Becker. Ne ha prodotti due. Del primo si diceva, anni fa: “Ma non poteva nascere a Merano?” Curioso che sia stato proprio il secondo Becker, il semisconosciuto Benjamin, a scrivere la parola fine sulla carriera di Andre, su quello stesso campo in cui invece il celebre Boris con Agassi ci aveva rimesso le penne in due semifinali (1990 e 1995).
E sì che sul “centrale” l’altro giorno, durante lo show Agassi-Baghdatis, Becker n.2 non era neppure riuscito ad entrare. “Non c’erano più posti _ ha raccontato il buon Benjamin, 25 anni della Saar (Horscolz vicino Mettlach), _ per un po’ mi hanno fatto stare in piedi, poi mi hanno cacciato via, così sono tornato in albergo e l’ho visto in tv”.
Benjamin avrebbe voluto seguire il consiglio del suo allenatore Tarik Benhabiles, l’ex allenatore di Roddick che aveva raccomandato al suo pupillo l’altro giorno, quando Agassi era in campo con Baghdatis: “Vai sul campo centrale, senti il rumore, cerca almeno di abituarti all’ambiente”.
Un giorno in più per lui per pensare, per Andre per riposare (e per iniettarsi del Toradol, un antidolorifico), dovevano fare più differenza di 11 anni all’anagrafe. Non è stato così. Addio Agassi, niente sfida Agassi-Roddick (con Connors all’angolo di Andy). Ma, se non altro, Agassi ha perso da un Becker.
Safin b.Nalbandian 6-3,7-5,2-6,3-6,7-6.

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1 Commento a “L’ultimo match di Andre Agassi.”

  1. match agassi scrive:

    vorrei sapere come fare a reperire tutti i match di Agassi

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