Intervista a Rino Tommasi.
Scommesse, combines, Atp.
Colpe della tv e strane scelte

 
17 Dicembre 2007 Articolo di Michele Fimiani
Author mug

Perchè i media snobbano il tennis. Il connubio vincente con Gianni Clerici. “La più bella partita che ho commentato è…”. Sky e Eurosport. La replica a chi lo considera “poco patriota” e “ripetitivo”. I due ruoli del telecronista. La passione per Kramer. Woods, Gretzky e Jordan i tre fenomeni. L’aneddoto di Ashe. Pronostici per il 2008.

D: Partiamo dall’attualità; ha già sostenuto più volte la sua tesi secondo cui nessun giocatore in cambio di soldi perderebbe una partita che potrebbe vincere. Come spiega però il fatto che siano stati addirittura tennisti di vertice a denunciare il problema scommesse? I due ruoli di un telecronista.

R: Ho appena finito di discuterne al telefono con Gianni Clerici. Secondo lui qualche giocatore di bassa categoria ha perso apposta, io francamente se non ho una prova provata non ci credo. Sono sicuro che molti giocatori si sono messi d’accordo per regolare l’andamento di una partita, quello sì.
E anche gli outing di molti giocatori sono outing per modo di dire, che non vogliono dire assolutamente nulla.
Sostengono di aver ricevuto delle offerte per perdere delle partite ma non dicono chi è che ha fatto l’offerta! Senza contare che loro stessi dicono che poi la partita l’hanno vinta…
Il concetto è questo: che ci siano delle cose sporche è certo, ma secondo me non c’è un giocatore che abbia perso una partita che poteva vincere.
Che poi è quello che mi sta a cuore.

D: Quali delle seguenti piaghe pensa che in futuro possano danneggiare maggiormente il tennis: il doping, le scommesse o De Villiers…?
R: Nell’ordine: doping, De Villiers e le scommesse.
Soltanto che De Villiers si può eliminare, il doping no…

D: All’ultimo Masters di Shanghai erano presenti sul posto solo tre inviati italiani. La preoccupano le scelte editoriali dei nostri quotidiani che investono ormai solo nel calcio?
R: E’ un po’ colpa delle TV. Il fatto che questi grandi tornei siano trasmessi dalla televisione solleva i giornali dall’obbligo di mandare gli inviati. E’ chiaro ad esempio che sul posto era presente probabilmente qualche giornalista inglese pur non essendoci giocatori britannici. Questo perché i giornali inglesi sono piuttosto forti dal punto di vista economico e avendo Wimbledon hanno la necessità di avere un giornalista specializzato nel tennis che quindi adoperano.

D: Peraltro Ubaldo Scanagatta avendo esaurito il budget del giornale era lì a sue spese…

R: Anche gli altri due che sono andati sono gli editori della rivista Match Point e quindi avevano un interesse specifico e particolare ad andarci.
Non c’è stato nessun giornale italiano che ha pagato le spese ad un giornalista per andare a Shanghai!

D: Parliamo di altre scelte inconcepibili agli occhi degli appassionati di tennis: SKY dopo aver speso soldi per la Formula 1 (visibile in chiaro sulla Rai ) ha deciso di investire anche sulle esibizioni tra Sampras e Federer…Sono però già tre anni che si lascia sfuggire tre prove dello Slam su quattro! Pur essendo al momento solamente collaboratore, come si spiega tali scelte?

R: Queste scelte non me le spiego neanche io!
Per quello che riesco a capire c’è un patto di non belligeranza tra Eurosport e SKY.
SKY sa perfettamente che per Eurosport sono importanti quei tre tornei dello Slam, i quali permettono una programmazione di sei settimane di diretta. Inoltre SKY sostiene che comunque gli abbonati quei tornei li vedono lo stesso!

D: Domanda d’obbligo: il suo “connubio” con Gianni Clerici. A cosa è dovuto secondo lei il vostro grande successo?

R: Non parlerei di successo…
Secondo me ci sono due ingredienti fondamentali: il primo è che sia io che Clerici non ci prendiamo sul serio, e quindi facciamo la telecronaca come se stessimo in tribuna a commentare la partita.
La seconda cosa, con un pizzico di presunzione, credo sia la credibilità. Tutti possono essere d’accordo o meno ma nessuno ci può accusare di non conoscere le cose di cui parliamo.

D: Quale pensa siano state le più belle partite che avete raccontato assieme?

R: Per me la prima vittoria di Edberg a Wimbledon… Poi Agassi-Sampras con i quattro tie breack fu di grande qualità, e anche Becker-Sampras ad Hannover è stata molto buona.
Però, ripeto, quella che mi ha dato maggior soddisfazione è stata la prima vittoria di Edberg a Wimbledon; non è vero che avrei smesso di scrivere di tennis, però mi ha consentito di dirlo e di ripeterlo!
(Rino si riferisce alla scommessa che fece dopo aver visto giocare un giovanissimo Edberg; affermò che se quel ragazzino entro cinque anni non avesse vinto Wimbledon ( cosa che puntualmente successe) avrebbe smesso di scrivere di tennis).

!D: Una delle accuse che ricevete più spesso dal pubblico è quella di essere poco patriottici. Cosa pensa a tal proposito?

E’ vero, io lo considero un compplimento! Questo succede perché purtroppo le generazioni dei nostri teleascoltatori sono abituate a cronisti patriottici e allora avvertono come antipatriottica l’obiettività! Questa è la ragione principale.
Molti ci accusano addirittura di essere contenti se i giocatori italiani perdono, ma non è affatto vero, soprattutto per uno che fa il mio mestiere!
Se Becker fosse nato a Merano io avrei fatto molte più cronache interessanti e anche da un punto di vista giornalistico avrei avuto dei grandi vantaggi.
(Cosa che non hanno mai capito i nostri dirigenti…)

D: So che non le piacciono troppi complimenti (che riceve puntualmente e meritatamente in abbondanza!)…quindi le propongo un’altra “accusa” che spesso le viene fatta: in molti sostengono che sia molto ripetitivo su alcuni argomenti che le stanno molto a cuore (la formula sbagliata del Masters, gli italiani dovrebbero imparare da Ferrer, l’idiosincrasia per il doppio etc.) . Spesso in telecronaca questo è dovuto a telespettatori disattenti che nelle mail ripropongono sempre le stesse domande. Non crede che dando troppo spazio alla lettura di tali richieste vengano penalizzati gli aficionados che devono riascoltare le solite risposte magari a distanza di un giorno?

R: E’ verissimo, però bisogna anche tener conto che noi non parliamo sempre alla stessa gente.
E’ la stessa accusa che mi rivolge sempre mia moglie; ma mi sente dire le stesse cose da quando siamo sposati e quindi per lei sono ripetitivo, e forse anche per qualche ascoltatore!
Ma per altri magari quel che dico è in prima edizione.
Bisogna tener conto anche di coloro che si affacciano per la prima volta. Per certi argomenti che considero importanti vale la pena annoiare qualcuno che ha già sentito la stessa cosa ma nello stesso tempo informare chi quella cosa non l’ha mai sentita.

D: Sa che l’unico telecronista oltre a Clerici ad averla affiancata in una finale di Wimbledon è stato il nostro Ubaldo?

R: Sì, perché Clerici si era sentito male…Era la finale tra Krajicek e Washington se non ricordo male.
Partiamo dal presupposto che è meglio fare la telecronaca in due ma si può fare anche da soli.
Ma siccome c’era Ubaldo in tribuna stampa l’ho mandato a chiamare e l’ho fatto venire lì.
Secondo me Ubaldo (ma non bisogna dirglielo altrimenti si monta la testa…) è l’unico dei miei colleghi che può recitare due parti in commedia. Mi spiego: io posso fare sia la telecronaca che il commento tecnico mentre Clerici ad esempio può fare solo “colore”, non ha i tempi e forse neanche la voglia per fare la telecronaca.
Scanagatta può invece fare l’una e l’altra parte come faccio io.

D: E’ ormai chiaro che alla domanda “chi è stato il più forte tennista di sempre” non si può dar risposta! Essendo però un esperto di tutti gli sport le chiedo: secondo lei chi è stato lo sportivo che nella storia ha dominato e inciso di più in assoluto nel suo ambito?
R: Ci sono tre eccezioni, ho fatto un articolo al riguardo su un mensile che si chiama Men’s Health.
Le tre eccezioni sono Tiger Woods nel golf, Wayne Gretzky nell’hockey e Michael Jordan nel basket.Questi sono quelli che secondo me hanno dominato il loro sport al punto tale da non chiedersi nemmeno l’epoca in cui hanno giocato.
Lo stesso Kramer ha dominato il tennis come nessun altro, ma purtroppo ha avuto la guerra che gli ha accorciato la carriera e poi è passato professionista e il passaggio al professionismo impedisce di considerare le vittorie nello Slam un parametro credibile.

D: Molti lettori del blog sono affascinati dall’idea di vedere come se la caverebbero i campioni di oggi con le racchette di legno…Cosa ne pensa?

R: E’ un fatto ridicolo perché tanto non è possibile! Non c’è cifra al mondo per cui Federer accetterebbe di giocare un’esibizione con la racchetta di legno. Ormai loro possono cambiare tutto, ma non le racchette!
Noi possiamo solo divertirci a fare previsioni del tipo “Federer riuscirebbe a giocare bene anche con la racchetta di legno”, ma essendo impossibile verificarlo è inutile porsi il problema.

D: Record di Slam conquistati, numero di settimane in testa alla classifica, tornei vinti in carriera: quali di questi record possono essere battuti da Federer a suo modo di vedere?
R: Secondo me non riuscirà a battere il record dei tornei vinti in carriera, perché alcuni dei tornei vinti da Connors (detentore del record, nota di MF) erano stati organizzati da Bill Riordan che era il suo manager e aveva ideato questo circuito proprio per abituarlo a vincere.

D: Cino Marchese ci delizia spesso con le sue godibilissime storie di vita vissuta. Ci racconta l’aneddoto che la riguarda che più ritiene particolare o che in qualche modo ricorda con maggior piacere?

R: Artur Ashe ha scritto un libro assieme a Frank Deford, uno dei migliori giornalisti americani, che si chiama “Portrait in motion” e me lo ha dedicato scrivendo: “A Rino, senza di te non avrei mai saputo quante volte ho perso contro Rod Laver”. Ashe perse 16 volte di fila contro Laver e alla fine il bilancio fu di 19 a 3 per l’australiano.
Sempre Ashe una volta fu invitato dall’IBM per presentare la possibilità di far fare le classifiche al computer, e lui disse: “Questa è la macchina che farà diventare Rino Tommasi un disoccupato!”.

D: Ha sempre sostenuto che il tennis è lo sport che ha amato di più, la boxe è quello che le ha dato le maggiori soddisfazioni professionali e il calcio quello che conosce maggiormente; ci spiega in che senso sostiene di conoscere meglio il calcio rispetto al tennis, essendo lei considerato una vera e propria “enciclopedia vivente” di questo sport?

R: E’ chiaramente una dichiarazione provocatoria.: perché con il fatto di avere sulle spalle, non so se meritatamente o meno, l’etichetta di “super specializzato” in due sport, la gente è restia a credere che io sia un esperto anche di calcio.
Quindi con questa battuta volutamente provocatoria voglio dire alla gente: “Attenti che io il calcio lo conosco molto bene!”.
Sono convinto di capire di calcio; ad esempio ora sta esplodendo Di Natale, e io cinque anni fa durante una partita dell’Empoli dissi: “Questo è un fenomeno!”.
Il concetto è: lo sport è come un armadio, bisogna avere la chiave per poterlo aprire. E io credo di avere questa chiave.
Al di là della specializzazione, se io mi metto a seguire uno sport che ad oggi conosco meno, credo di avere gli strumenti per poter poi arrivare a capirlo e conoscerlo bene.
Credo di avere la mentalità per capire gli atleti al di là dei tecnicismi che sono poi specifici dei vari sport.

D: Infine qualche pronostico per il prossimo anno: ci dice secondo lei Chi chiuderà il 2008 come numero uno del mondo, Chi vincerà il Roland Garros e Chi vincerà Wimbledon?

R: Wimbledon lo vince Federer che chiude in testa alla classifica di fine anno.
Roland Garros è meno certo. Sono convinto che prima o poi Federer lo vinca ma sono già stato smentito due anni di fila! L’anno della seconda vittoria di Nadal in particolare, dopo la partita di Roma con due match point, pensavo proprio che Federer ce la facesse.
Evidentemente c’è qualche cosa nella sua testa che gli impedisce di vincere.
E’ quindi più probabile che rivinca Nadal. Tutto come prima quindi.
Penso che Djokovic sia molto forte e si avvicinerà, ma non abbastanza.

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122 Commenti a “Intervista a Rino Tommasi.
Scommesse, combines, Atp.
Colpe della tv e strane scelte”

  1. Gudpis scrive:

    Rivolgo un complimento al maestro Rino Tommasi. Dietro alla freddezza dei numeri con cui ci ha inondati nelle sue telecronache è comunque riuscito a trasmetterci la sua vera …. limpidissima passione per lo sport.
    La passione per lo sport (la passione in genere, forse) è cosa ben diversa dal tifo, dall’incapacità di ricevere godimento da uno spettacolo senza faziosità dettate da appertenenza. Rino Tommasi è uno spirito critico. Vero! Ma quale buon giornalista non ne ha! Certo qualche giornalista/addetto stampa non dimostra di averne, ci riporta fedelmente le notizie e polemizza secondo una logica asservita e di appartenenza. Ma allora: da chi Vi aspettate di ricevere la verità, quale di questi due profili di giornalista preferite?
    Una domanda avrei rivolto a Tommasi: quale sarebbe stato il suo atteggiamento se nella sua carriera si fosse trovato a commentare le gesta in tornei “top” di un ipotetico super campione del tennis italiano. Serebbe riuscito a mantenere la sua freddezza e il suo distacco, o si sarebbe una volta tanto lasciato andare? Mi piacerebbe sapere se dietro alle tante critiche (a mio avviso GIUSTE) rivolte al nostro tennis a volte non si sia celata un pò di “sindrome di Pizzul” (non riuscire mai a raccontare che un nostro atleta era “campione di Wimbledon”), ovvero il dispiacere di essere uno tra i più famosi giornalisti sportivi italiani all’estero da sempre costretto a narrare le vittorie degli stranieri!?
    Ancora complimenti.

  2. Marco scrive:

    Da quanto ho letto anche per il 2008 i tornei dello slam, eccezion fatta per wimbledon, verranno trasmessi su eurosport.
    Un vero peccato!!!
    E’ innegabile infatti che il servizio offerto da sky,sia in termini di copertura televisiva che di qualità dei telecronisti, è nettamente superiore a quello di eurosport.
    Vorrei chiedere a Tommasi se c’e qualche speranza che almeno un altro dei tre slam rimasti, ad esempio Roland Garros, possa essere trasmesso anche da sky,sarebbe veramente fantastico!!!
    E’ possibile che voi della redazione del tennis non abbiate alcuna voce in capitolo sulle scelte aziendali???

  3. marcos scrive:

    nel 2004 rino commentò le imprese di potito a parigi. se non ricordo male, si lasciò trascinare dal nostro, senza mai raggiungere le vette del tifo galeazzesco, naturalmente.

    anche a roma 2007, malgrado clerici cercasse di frenarlo, rino partecipava strabiliato ed entusiasta all’imperioso cammino di filippo.

    il patriottismo di rino non è incondizionato: e questo è positivo, anche per me. quando un italiano merita, però, sa riconoscerlo.

    le critiche ai giocatori italiani, mi pare, si stanno sempre più spostando sulla federazione italiana: i suoi commenti su fognini e bolelli, per esempio, all’inizio anche per me troppo duri, stanno cambiando. in questo caso, dalla critica si passerà al complimento, sono sicuro!

  4. Cino Marchese scrive:

    Quando lasciai il mestiere di famiglia, la gioielleria, e incominciai la mia carriera di manager sportivo uno dei primi giornalisti che frequentai fu Rino che conoscevo per il suo passato di ottimo seconda categoria e avversario di uno dei miei migliori amici di quel tempo, Ciccio Gorla. Direi quasi che Rino mi introdusse nell’ambiente aiutandomi a conoscere personalmente i vari giornalisti. Non venendo mai meno alle sue idee e convinzioni spesso e volentieri le sue idee stridevano con le mie che avevano come obiettivo un risultato di marketing che invece a Rino non interessava affatto ed io mi arrabbiavo tantissimo e non mi capacitavo che un amico si comportasse così.
    Fu Gianni Clerici che mi disse “Ricordati che Rino non cambierà mai una sua idea per compiacere qualcuno e così venire meno a quanto crede, ma con il tempo ti convincerai che non esiste persona al mondo più pulita ed onesta di Rino !!” A distanza di anni devo dire grazie a Gianni che mi ha aiutato a capire un uomo di grande rigore soprattutto con sè stesso che deve essere ed è un esempio per tutti noi

  5. lorenzo scrive:

    Sull’imperioso cammino di filippo a roma 2007 avrei qualche dubbio…

    Bellissima intervista ed ottima la risposta di Tommasi che considera un complimento il fatto di essere poco patriottico.

    Mi incuriosisce la sua affermazione relativa a Gretzky, dovrò cercare l’articolo in questione per vedere i numeri ed i dati che sicuramente sosterranno tale tesi. Su MJ invece impossibile avere dubbi!

  6. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Sottoscrivo in pieno quanto ottimamente scritto da Cino Marchese. E chi non lo giudica così…semplicemente non lo conosce abbastanza, si fa fuorviare e influenzare dai suoi toni che tendenzialmente per solito non ammettono repliche… I veri amici, quelli che hanno più confidenza, non si lasciano intimidire dalla sua forte personalità e replicano ugualmente guadagnandosi, se non il consenso alle idee sostenute, anche la sua stima oltre che la sua amicizia. Un’amicizia spontanea, disinteressata, che non chiede mai nulla in cambio. Proprio come le vere amicizie. E ringrazio Michele Fimiani che, facendo una sorpresa a me e a tutti voi, ha curato questa bella intervista a cuore aperto a Rino

  7. marcos scrive:

    insomma, lorenzo!

    con tutte le attenutanti del caso, tre dei migliori le hanno prese secche da filippo: cambiamo pure aggettivo, ma speriamo che ricapiti!

  8. roberto commentucci scrive:

    E’ vero, Tommasi non è più tanto aggiornato, non conosce approfonditamente i giocatori da challenger, inizierà anche a perdere qualche colpo, data la non giovanissima età.
    Ma possiede, fra le altre, anche una qualità piuttosto rara, che io personalmente apprezzo moltissimo: l’onestà intellettuale. In questi giorni si è parlato di Infantino, e del suo rapporto con Omar Camporese. Ebbene, all’inizio degli anni ‘90 Omar era destinatario abituale degli strali di Rino Tommasi, che lo accusava (peraltro giustamente) di disperdere il suo grande talento a causa della scarsa predisposizione al lavoro atletico.
    Con Infantino, le cose parvero cambiare. L’argentino seppe trovare, per un certo periodo, le corde giuste per motivare il bolognese, e l’Australian Open del 1991 ci consegnò un Camporese nuovo, resistente, veloce, reattivo. Ricordo la telecronaca di Tommasi durante il memorabile match di terzo turno che il nostro Omar giocò contro uno dei migliori Becker di sempre, (che si sarebbe aggiudicato il trofeo). Furono 5 bellissimi set, durante i quali Tommasi fece puntigliosamente (ed entusiasticamente) notare i progressi atletici di Omar, la sua solidità, nei colpi (memorabile un commento, dopo uno scambio violentissimo: “eh, nel braccio di ferro con il dritto Camporese non ha nulla da perdere con nessuno, nemmeno con Becker”).
    Inoltre, quando Omar iniziò a seguire a rete il rovescio in back, mettendo spesso in crisi il tedesco, Tommasi fu prontissimo a coglierne la novità tattica, e darne i meriti a giocatore e ad allenatore. Finì 14-12 al quinto per Becker, più abituato a giocare a quei livelli, ma Camporese ne usciva benissimo.
    Peccato che poi, dopo 6 mesi, il rapporto con Infantino si interruppe e Omar tornò quello di sempre.
    Ma quanto mi sarebbe piaciuto sentire le telecronache di Tommasi con in campo un italiano in grado di giocarsela con continuità alla pari con i migliori… E credo che proprio questo sia stato per lui il più grande dei rimpianti della sua vita da giornalista.
    Insomma non si può accusare una persona di disfattismo patriottico solo perché ha competenza tecnica, esperienza del mondo, perché ha il cervello che funziona, e perché dice sempre quello che pensa.
    W Rino!
    In con

  9. stefan scrive:

    sull ‘onestà di Tommasi e le capacità dimostrate in passato nulla da obiettare ma adesso come tanti preferisco ascoltare le telecronache di altri

    anche Volandri avrebbe preferito che i suoi match 2007 al Foro li avesse commentati qualcun’altro…quando li rivedrà toglierà il volume…

  10. Avec Double Cordage scrive:

    Trovo che Rino Tommasi sia un esempio importante, e le parole di Gianni Clerici riportate da Cino Marchese ne sono ulteriore conferma

    Non venendo mai meno alle sue idee e convinzioni spesso e volentieri le sue idee stridevano con le mie che avevano come obiettivo un risultato di marketing che invece a Rino non interessava affatto ed io mi arrabbiavo tantissimo e non mi capacitavo che un amico si comportasse così.
    Fu Gianni Clerici che mi disse “Ricordati che Rino non cambierà mai una sua idea per compiacere qualcuno e così venire meno a quanto crede, ma con il tempo ti convincerai che non esiste persona al mondo più pulita ed onesta di Rino !!”

    lo spirito critico è secondo me una delle essenze fondamentali del giornalismo che in Italia avrebbe terreno di conquista, e Rino Tommasi è uno dei pochi virtuosi in questo, uno che sa come criticare in modo costruttivo senza rischiare di non essere sentito, spesso invece chi viene criticato o semplicemete chi viene a conoscenza di critiche riguardando altrui le confonde con denigrazione o addirittura offesa.

    mi sembra che nell’intervista però venga confuso patriottismo con nazionalismo, non trovo nulla di male in un sano spirito patriottico anzi avvolte è la mancanza di questo che crea problemi, come ad esempio nello stato di abbandono che si trovano le infrastrutture italiane e tutto ciò che è di utilità comune e non spiccatamente privata. In questo senso vedo il patriottismo necessario nei nostri tempi inyeso come altruismo comunitario, e non un esagerazione egoistica di questo che invece porta al nazionalismo in italia ancora presente in forma di farsa nel campanilismo. Trovo che il nazionalismo sia un sentimento completamente fuori luogo in un periodo che è probabilmente il più importante non solo del paese ma della nostra specie, quando ci stiamo avviando trasformare la nostra civiltà in contiuno rischio di guerre, che alla fine di questa fase hanno raggiunto senso ultimativo, in una civiltà globale che grazie a scienza e teconologia avrà tra poco le capacità di liberarsi dalle forze naturali terrestre come precedentemente si è liberata dall’evoluzione biologica. Probabilmente questo punto verrà raggiunto ancora dalla generazione dei “bamboccioni” moderni, ma senza un adeguata coscienza culturale l’inaresstabile crescita scientifica e tecnologica può portare al disastro, è quindi “necessario” forzare anche un evoluzione culturale. Uno degli aspetti importanti è lo spirito critico e un altro è lo spirito di collaborazione - di senso comunitario, entrambi connessi ed entrambi con gravi lacune nel nostro paese. Prendiamo come esempio il rinascimento, le città italine come firenze, milano, venezia, genova, bologna etc. primeggiavano in scienza e cultura ma non essendo unite si spensero e al posto delle città italiane si misero gli stati di spagna, francia ed inghilterra. In questi la degenerazione del patriottismo in nazionalismo avvenne molto tempo prima e venne di conseguenza anche risolta prima che in giovani stati come italia e germania dove questa arretratezza culturale combinata al progresso tecnologico ha portato in brevissimo tempo a mostruosità, che possono essere superate solo dopo un attenta analisi autocritica cosa avvenuta parizalmete in gemrania molto meno in austria e quasi per nulla in italia, ulteriore causa della nostra situazione attuale. Uno degli ultimi esempi di cosa quasi inevitabilmente succede quando progresso culturale e tecnologico non vanno a pari passo e quello che successe nello scorso decennio nell’ex jugoslavia. Attualmente è difficile non notare la mancanza di separazione di autorità spirituali da governative nel medio oriente, una separazione che in europa ha richiesto molto più di una generazione per essere attualmente per lo meno accettata da una maggioranza. Se a questo difetto aggiungiamo entrate di capitale proveniente da oligopoli petroliferi, tecnologie nuclerai e politiche economiche basate su crisi e scarsità di offereta come massimizzatori di profitti ne viene fuori una bella frittata che ci richiederà ancora molto tempo per buttarla giù e digerirla… ma cosa fare se questo tempo non c’è se consideriamo la velocità con la quale procedono scienza e tecnologia nelle non poche isole felici?

  11. angelica scrive:

    Le telecronache di altri? Altri chi?
    Qualsiasi nome venga fuori puo’ essere esaltato o massacrato a seconda se ci piace oppure no in 3 secondi netti.

    Nessuno piace a tutti e sempre.

    Sopratutto se dall’altra parte ad ascoltare ci siamo noi tifosi.
    Oramai abituati ad essere coccolati dai telecronisti di calcio
    (dove sembra accettata la regola che il telecronista della squadra che gioca in casa e’ quasi sempre o un tifoso dichiarato oppure un simpatizzante. A volte invece il telecronista segue la squadra Io personalmente trovo Bergomi che commenta l’Inter e’ …’buffo’)

    E poi ’sta storia di Sky e Eurosport. Come se fosse facile togliere ad Eurosport i 3 Slam.
    Non conosco le dinamiche commerciali che ci sono dietro, comunque Eurosport non trasmette solo in Italia. Mi sembra improponibile dire, va be’ per l’Italia lascia tutto a me e per il resto d’Europa fai pure tu.

    Intanto gli appassionati di tennis maschile potrebbe anche chiedere più tornei ATP e non solo gli Slam a Sky, visto che forse in quel settore non si pesterebbero troppo i piedi.

    Sono d’accordo con Tommasi quando dice di considerare un complimento l’accusa di essere poco patriottico.
    I complimenti vanno conquistati per quello che viene fatto su di un campo da tennis e non per la nazionalità.

  12. luca scrive:

    E’ un blog o “Arcadia tennistica” ? Piacevolissima intervista ed altrettanto piacevoli post !

  13. Gudpis scrive:

    Non mi sembra di aver mai sentito un giocatore lamentarsi chissà quanto delle critiche (che poi concordo con Commentucci, nel caso di Tommasi sono sempre commenti tecnici). Stando a coloro (gli invidiosi!!!) che tutti i giorni attaccano Tommasi (vedere Blog FIT per credere!) i giocatori italiani dovrebbero tutte le sere attendere Tommasi sotto casa e vibrargli un rovescio in back sulla fronte…. senonchè gli atleti Italiani non sono stupidi ed hanno probabilmente le facoltà intellettive sufficienti x capire che se Tommasi dice che con un Federer in forma probabilmente Volandri non vincerà mai, Filo stesso sa che Rino dice la VERITA’. Magari un pò si arrabbia, ma non più di tanto.
    Vorrei cambiare brevissimamente argomento per fare il mio elogio alla rete e alle grandi possibilità che ci da. Mai avrei pensato di poter interloquire con giornalisti che ho sempre apprezzato. Io sono un giovane dirigente di un circolo periferico e chissà, spero che anche i miei interventi possano essere utili per far capire il mondo del tennis italiano a livello periferico, a coloro che sono impegnati in platee più importanti. Un saluto a tutti.

  14. Francesco da Lugano scrive:

    Intrigante intervista, questa di Michele Fimiani a Tommasi.

    La ragione è semplice. Il mondo dello sport ha il suo tendine di Achille proprio nelle interviste ai suoi protagonisti (siano essi atleti, allenatori o prestigiosi opinionisti), che il più delle volte si riducono a banalità, frasi fatte, spesso dettate da pigrizia intellettuale o, peggio, interessi legati alla propria parrocchia.

    Bisogna ammettere che nel tennis la situazione va meglio: Rino, Ubaldo, Gianni, Lombardi, insomma gli “storici”, hanno dato il loro contributo alla promozione del tennis in Italia, perlomeno ad un determinato pubblico.

    Hanno avuto un grande vantaggio: non sembrano legati ad editori o referenti professionali. Basti pensare la risposta che Tommasi ha dato sulla rinuncia di Sky a trasmettere gli altri Slams per capire che lui, alla categoria degli aziendalisti, non appartiene davvero.

    Forse è l’indipendenza a dare al giornalista una valida patente di credibilità. In quanto l’indipendenza libera il talento, nello sport e nel giornalismo.

    Per questo scrivo le mie modestissime opinioni su questo blog. Perchè non avverto ombra di faziosità. Di questi tempi, almeno in Italia, non è cosa da poco.

  15. Enzo Cherici scrive:

    Propongo di forwardare questa bellissima intervista di Rino direttamente a Mr. Baccini (altrimenti detto “il censore)….

  16. Fabio scrive:

    Seguo cio’ che scrive Rino da Tennis Club in avanti e ogni tanto mi vado a rileggere quei vecchi articoli che fanno parte della mia fornitissima collezione.
    L’accusa di antipatriottismo e’ totalmente infondata !
    Mentre sul patrottismo di Gianni Clerici non giocherei un copeco bucato … ma a me Clerici sta antipatico quindi …

    OFF-TOPIC
    Oggi ricorre l’anniversario della Davis in Cile.
    Caro Ubaldo, ho letto (anzi riletto …) che tifavi per schierare Bertolucci al posto di Barazzutti a Santiago … vabbe’ .. sbagli di gioventu’ :-)

  17. Nikolik scrive:

    Quando parla di tennis, c’è poco da fare, Rino Tommasi è infallibile, non sbaglia mai, è il n. 1 assoluto, come ho più volte detto.
    Peccato che ogni tanto parli di Federazione e si attorcigli inutilmente in polemiche federali, quello è un vero peccato.
    Gravissimo, poi, l’errore di candidarsi come Presidente della Federazione.
    Ma fa nulla, perdonato.

  18. pibla scrive:

    Carissimo Gudpis, già mi stai simpatico, la mia stima nei tuoi confronti si accrescerà notevolmente quando smetterai di chiamare “blog” quella specie di rubrica tenuta dall’addetto stampa della FIT sul sito della Federazione e ciò perché in un blog non si censurano gli interventi, cosa che invece è accaduta con i tuoi, con i miei e con molti altri interventi e del resto è anche una questione di rispetto nei confronti di questo di Ubaldo, che invece è un Signor blog, il massimo che ti concedo in futuro è “pseudo-blog”….
    …stesso discorso vale per il mitico Enzaccio, basta stare sempre a nominarlo, semplicemente perché non ne vale la pena, io di Baccini conosco solo il cantante….a proposito grande Enzo, ma nel 2008 ce lo faranno fare il circuito di Fantatennis??…non se ne sente più parlare, mi sa che Gianluca e Giorgio si sono stufati….
    Per quanto riguarda la bellissima intervista al grande Rino, sposo in pieno, come al solito del resto, quello che scrivono Roberto ed Angelica, che ormai potrebbero firmare i loro post anche con il mio nome, oltre che con il loro, tanto scrivono sempre le stesse cose che penso anch’io e di solito e per fortuna le scrivono prima di me, così mi risparmiano la fatica!!!

  19. luca naitana scrive:

    se non ricordo male tommasi un paio di anni fa sosteneva che wayne gretzky poteva essere considerato il migliore sportivo in una ipotetica classifica tra tutti gli atleti di tutte le discipline sportive. motivava la sua scelta con un semplice (ma efficace) ragionamento: se i tempi di reazione, cioè il tempo trascorso tra pensare e compiere effettivamente un’azione di gioco (banalmente riflessi) sono la principale dote di uno sportivo allora il migliore atleta (gretzky) dello sport indiscutibilmente più veloce (l’hockey su ghiaccio, appunto) può considerarsi il migliore tra tutti.

  20. luca naitana scrive:

    francesco da lugano hai fatto un bel commento conciso e intelligente. complimenti

  21. Enzo Cherici scrive:

    Caro Piblaccio, sull’argomento Baccini-censura con me sfondi un portone aperto! Siccome sotto le grinfie della sua censura ci sono passato anch’io (roba da pazzi, manco avessi scritto insulti o chissacché) m’ero abbassato a citarlo soltanto per fargli avere, fosse possibile, un esempio di giornalismo e competenza legata allo sport. A lui che attacca Tommasi un giorno si e l’altro pure, farebbe assai bene leggere questa intervista. Se non altro gli insegnerebbe qualcosa.
    Quanto al Fantatennis, mi spiace deluderti ma non sono io la persona cui devi rivolgere questa domanda. I nostri Gianluca e Giorgio avevano annunciato un 2008 ricco di novità e sono sicuro non mancheranno di meravigliarci e farci divenrtire a noi giuggioloni (o bamboccioni?) del tennis ;-)

  22. karlovic 80 scrive:

    concordo su tutto con rino,ad eccezzione di 2 cose:
    io ho l’abbonamento a sky,dal giugnio 2003(tra i primi abbonati)soprattutto per vedere calcio e tennis,e non capisco perche non trasmetta gli altri slam,non dico come wimbledon,ma almeno come i master.
    che significa patto di non belligeranza con eurosport?

    per quanto riguarda lo sportivo piu dominante in assoluto,non sono d’accordo con rino.
    i piu dominanti:eddy merckx e michael schumacher.
    i piu grandi:fausto coppi e ayrton senna.

    se federer riuscira a dominare per altri 2 anni,ma soprattutto riuscira a vincere 2 ori olimpici,entrera nell’olimpo dei leggendari.

  23. LucaGE scrive:

    Si dica una volta per tutte che è IVAN LENDL il vero detentore del maggior numero di tornei vinti in carriera, ci sono almeno 10 se non 15 tornei di Connors a dir poco ridicoli nel computo dei suoi 109 titoli, mentre nei 94 di Lendl non vengono conteggiate le 5 vittorie in un torneo di altissimo livello e tutt’altro che di esibizione in quanto ad agonismo come Anversa, senza contarne parecchi altri (si veda la voce Lendl su wikipedia in inglese), finiamola con Federer, se avesse giocato con la concorrenza degli anni 80 oggi avrebbe 6-7 slam al massimo; chi ha avuto? Nadal sulla terra e BASTA! Infatti Parigi non lo ha mai vinto, è il giocatore più sopravvalutato della storia! I suoi 12 slam ne valgono al più 7 di quelli conquistati negli anni 80, ed il discorso vale, anche se in misura minore, per Sampras, che di concorrenza ne ha avuta più di Federer, ma molto meno di Lendl, Mc Enroe, Edberg, Becker, Wilander, Connors e Borg; io penso che vdendo il tennis maschile di oggi ci siamo davvero tutti dimenticati di quanto fosse infinitamente più difficile vincere 15-20 anni fa!

  24. LucaGE scrive:

    Molti continuano a parlare delle olimpiadi, ma la verità è che per un tennista vincere un’oro olimpico vale meno di vincere un toreno come Amburgo o l’open del Canada; affinchè Federer possa cominciare a essere davvero considerato da leggenda, non è le Olimpiadi, magari sul solito cemento, che deve vincere, ma Parigi! Ovvero il torneo che non probabilmente non vincerà mai

  25. stefan scrive:

    grazie luca x aver introdotto un nuovo argomento di discussione,fino ad oggi colpevolmente trascurato su questo blog…x una risposta esauriente sulla questione”il + forte di sempre” contatta cmq Tommasi,sarà lieto di fornirtela a stretto giro.

  26. cesare scrive:

    Grande Rino.
    Sono qui a casa che mi godo la mia musica (la mia? di tutti!) e leggo e rileggo le righe dell’intervista.
    Beh, è splendida. Fredda, lucida e incommensurabilmente appassionata. Ho 25 anni e sono un appassionato di tennis e, che tu ci creda o no, da quando seguo il tennis seguo te.
    Vai così Rino, chiudi anche il 2008 da n.1 dei giornalisti!
    ps: se entro cinque anni Gasquet non vince il Roland garros mi ritiro da allenatore!!

  27. luca scrive:

    @ Nikolik
    Concordo son te sul fatto che Tommasi non debba mettersi a livello di questa federazione.
    Se dovesse ricandidarsi, mi auguro che l’attuale - non so se futuro - presidente FIT abbia il buon gusto di farsi da parte.
    Sono contento per quello che ha detto su Federer e l’ipotetica esibizione con attrezzi di legno

  28. Sette scrive:

    Se è sufficiente a non aver vinto Parigi per non essere considerati “da leggenda” allora escluderemmo, oltre a Federer, tipi come Sampras, McEnroe, Connors, Edberg, Becker. Giusto per la cronaca. Che dire poi, seguendo la stessa logica perversa, dello stesso Lendl, tennista immortale che però mai ha conquistato IL Torneo, ovvero Wimbledon.

    Lo svizzero è già ampiamente nella leggenda, che piaccia o no ai noiosi e stantii nostalgici dell’”ai miei tempi invece…”, il resto son chiacchiere.

  29. Anakyn scrive:

    Devo ancora capire come sia possibile che persino da un intervista a Tommasi, si finisca poi a discernere della presunta incapacità di Federer e del confronto con la preistoria.

  30. Elisabetta scrive:

    D’accordo con Angelica e Roberto , Rino è un mito e per me non si tocca , proprio come lo Scriba . A me piacciono molto anche Elena Pero e Bertolucci ma non vuol dire nulla ,non esiste un telecronista che piace al 100 per 100 del pubblico televisivo , è umanamente impossibile che ciò avvenga . Rino Tommasi è un giornalista serio e rigoroso e anche se non ho la fortuna di conoscerlo di persona ho sempre apprezzato il rigore ,la coerenza e l’obbiettività delle sue affermazioni , possiede un’onestà intellettuale che molti suoi colleghi semplicemente non hanno .

  31. Michele Fimiani scrive:

    Caro Luca, mi riferisco a te e a chiunque continuera’ a riproporre il tormentone “il piu’ forte di sempre”; come sottolinea Rino nell’intervista e’ una questione che non avra’ una risposta.
    Tu, tifoso di Lendl, continuerai ad essere convinto che sia stato il piu’ grande di sempre e che avesse piu’ concorrenza, e gli altri tifosi di grandi campioni resteranno della loro idea.
    La discussione a mio parere e’ sterile e senza sbocchi costruttivi. Nessuno potra’ mai provare che la concorrenza di Nadal, Djokovic, Hewitt, Roddick &Co. e’ di piu’ basso livello rispetto a quella di Edberg, Becker o Wilander.
    Quindi non vedo il motivo di proseguire queste polemiche calcistiche del tipo Maradona e’ stato piu’ forte di Pele’.
    Mi sembra che siano stati toccati temi ben piu’ interessanti ed e’ brutto che si scada sempre nelle solite banalita’ (questo e’ ovviamente un parere personalissimo).
    Colgo comunque l’occasione per ringraziare personalmente Rino Tommasi che ha dimostrato una disponibilita’ e una gentilezza fuori dal normale per un giornalista del suo livello.
    Non e’ da tutti dedicare piu’ di mezzora al primo Michele Fimiani che ti chiede un’intervista. Penso che anche in quanto a stile, Rino abbia molto da insegnare a tanti…
    Ancora tante tante grazie.

  32. pedrinho@luvanor scrive:

    Troppe lodi al grande Rino.
    Al posto suo comincerei a grattarmi.

  33. pibla scrive:

    Bravissimo Michele e grazie per l’intervista!!!
    Grande Stefan….
    Che dire Enzo, il fatto che anche uno come te sia stato censurato la dice davvero lunghissima, probabilmente io, te e Gudpis siamo sovversivi e manco ce ne accorgiamo, ma comunque finiamola davvero qua una volta per tutte, è solo l’ennesima conferma….
    Ciao!!

  34. Fabio P. scrive:

    Stile Rino ne ha da vendere !!!
    Qualche anno fa gli scrissi e lui addirittura una sera mi telefono’ dalla sala stampa del Foro Italico !

  35. Fabio P. scrive:

    Cesare, comincia a cercarti un’attività alternativa a quella di allenatore … :-)

  36. luca scrive:

    @ Michele Fimiani
    Non sono io, è LucaGE !!!

  37. Fabio P. scrive:

    @Luca
    Chiedere all’attuale Presidente Fit di mettersi da parte nel caso in cui Rino decidesse di ricandidarsi mi sembra veramente eccessivo :-)
    Non e’ certo questione di buon gusto.

  38. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Una rispostina breve breve a quell’accennodi Fabio che ha riletto di una mia predilezione “tecnica” per Bertolucci nei confronti di Barazzutti. Io non ricordavo di averla sostenuta per Santiago, ma se lo dice Fabio che ha la bontà di rileggermi (ma dove, su Matchpoint?) sarà certo vero. Certamente all’inizio della loro rivalità, Paolo è del ‘51, Barazza del ‘53, e quindi parlo degli anni’ ‘73l’74 e ‘75, io ero più impressionato dalla tecnica di Bertolucci che non da quella di Barazzutti (che pure avevo visto giocare da quanco aveva 13 anni, mi pare la prima volta in un torneo a Viareggio e alzava quasi solo pallonetti…ma li metteva tutti sulla riga e aveva un grinta da far paura).
    Il fatto è che in quegli anni, convocato con la nazionale junior a Formia, avevo conosciuto più da vicino e apprezzato lo straordinario talento naturale di Bertolucci, che c’era, che non quello di Barazzutti che non c’era.
    All’inizio degli anni Settanta ho giocato due volte contro Bertolucci e ci ho perso nettamente (mentre avevo battuto due volte su due Lombardi…). Poi, quando al ritorno dalla mia esperienza universitaria (e tennistica) negli Stati Uniti, ho incontrato agli Assoluti di Perugia Corrado Barazzutti al secondo o terzo turno, ci ho perso 7-5,6-2 (o 3),7-5 dopo essere stato in vantaggio 5-2 sia nel primo sia nel terzo set. E mentre con Bertolucci mi ero sempre sentito quasi impotente, per i contropiedi, le smorzate o gli attacchi in controtempo, mi era paraso che Barazzutti avesse limiti ben più definiti. Queste esperienze influenzarono certo il mio modo di pensare, finchè non poteri fare a meno di rendermi conto che Corrado aveva, rispetto a Paolo, tanta di quella determinazione in più che alla fine avrebbe fatto la differenza. Perchè lui sarebbe stato sempre a posto atleticamente, e come resistenza, 365 gionri l’anno, mentre Paolo avrebbe vissuto tornei magari memorabili (il trionfo ad Amburgo su un certo Orantes in finale…), la semifinale a Roma, i quarti a Parigi, le vittorie nel “mio” torneo di Firenze, ma non avrebbe mai avuto la stessa continuità. E anche la stessa fiducia nelle proprie possibilità di rimontare un risultato compromesso, la stessa voglia di lavorare per migliorarsi (e anche dimagrire, quando fosse stato necessario). Insomma, alla fine i risultati parlano chiaro. Può anche essere, aggiungo, che alla fine io non riuscissi ad essere troppo obiettivo anche perchè al fianco di Bertolucci, in doppio, non ho mai perso una partita. Ed ero spesso affascinato dalle cose che lui riusciva a fare nel coprire metà campo. Giocammo tre tornei e li vincemmo tutti. Giocammo in Coppa DeMorpurgo a Padova e battemmo 6-0 al quinto una coppia, Crotta-Fachini, formata da un giocatore di Coppa Davis e una riserva di Davis (fachini-Bergamo non giocarono mai solo perchè c’erano pietrangeli-Sirola a chiuderli). Il nostro era il doppio decisivo, ci consentì di battere quella squadra (non ricordo più quale città rappresentasse) e il giorno dopo invece nel doppio giocai al fianco di Pierino Toci e perdemmo da Tiriac e Majoli (fu una scelta tattica: un giocatore non poteva disputare più di due incontri e a Bertolucci dopo il singolare capitan Galgani fece giocare il misto al fianco della Gobbò perchè ritenevano di avere più chances di vincere quel punto…e il calcolo fu sbagliato). Dovevo essere brev, poi i ricordi hanno preso il sopravvento…L’unica cosa che posso garantire è che non peroravo la causa di Bertolucci per amicizia: non sono mai stato influenzato, nelle mie scelte giornalistiche, nelle mie opinioni, da quella. E ne vado fiero. Così come le mie critiche a questa o quella federazione, non sono influenzate dalla simpatia. Mi stava simpaticissimo Paolo galgani, ci scherzavo, giocavo a Peppa, andavo a cena, ma lo trovavo un pessimo presidente _ è stato un ottimo avvocato, grande facondia, eloquio, brillantezza, ma un pessimo manager che ha gestito come peggio non si poteva, nel modo più clientelare un periodo di vacche d’oro per i bilanci federali dissipando mille possibili risorse per miopia politica imperniata fondamentalmente sull’innato istinto di conservazione del potere _ e non mancavo di scriverlo ogni volta che, a mio avviso, combinava un guaio o faceva una sciocchezza (subendo, per via di queste mie critiche, anche pesanti, pesantissime conseguenze…che ora non vi sto a raccontare).

  39. Fabio P. scrive:

    Ubaldo, ti rileggo sui vecchi MatchBall del 1976 ! :-)

  40. luca scrive:

    @ Fabio P
    Io mi comporterei così.
    Personalmente ritengo che la carica di Presidente federale debba essere ricoperta da una figura di riconosciuto prestigio, anche a livello internazionale. In tal senso, è plausibile ritenere Tommasi più titolato dell’attuale - non so se futuro - presidente FIT. I voti dei circoli possono ben poco sulla considerazione accordata ad una persona anzichè ad un’altra. Ma posso sbagliarmi

  41. Enzo Cherici scrive:

    Caspita Ubaldo, vuoi rubarti la rubrica di Cino Marchese per caso?
    Scherzi a parte, simpaticissima questa replica-amarcord ;-)

  42. anto scrive:

    Rino Tommasi può essere paragonato al Gianni Brera del calcio. L’unica cosa che non riuscirò mai a capire, la sua battutaccia su Fognini. I francesi hanno Gasquet, noi purtroppo Fognini.

  43. roberto commentucci scrive:

    Interessantissimi i tuoi ricordi, Ubaldo.
    Una curiosità: tra i limiti di Paolone, oltre a quelli di carattere fisico, a quanto mi ricordo c’era anche una scarsa incisività con il dritto, che era nettamente il suo colpo meno forte (col rovescio se arrivava sulla palla ben piazzato di gambe faceva letteralmente quel che voleva). Quale era la ragione di questa sua relativa debolezza tecnica?

  44. Francesco da Lugano scrive:

    @ luca

    E se avessimo scoperto l’uovo di Colombo grazie a Tommasi?

    Mi riferisco alla discussione sul the greatest. Più volte Rino ha sottolineato la grandezza di Jack Kramer- Non solo nell’ottima intervista di Fimiani, ma anche in articoli e telecronache. Sembra affascianto dal personaggio. Nell’intervista infatti dice che il vecchio Jack “ha dominato il tennis come nessun altro, ma purtroppo ha avuto la guerra che gli ha accorciato la carriera e poi è passato professionista e il passaggio al professionismo impedisce di considerare le vittorie nello Slam un parametro credibile”.

    Volendo forzare (non me ne voglia nessuno) la frase anche il nostro Rino, velatamente, si “schiera”.

    Meno di me con il pastorello svizzero e di te con l’orso svedese, certo.

    Eppure, se consideriamo gli anni d’oro di Kramer (il biennio 1946-47), erano gli anni della giovinezza, appena adolescenza di Rino. Età in cui si è più sensibili agli eroi. Magari ne ha subito il fascino, il mito. Così come me per Federer (che seguo da quando sconfisse a 17 anni Sanguinetti in Davis), e tu per Borg.

    La conclusione per me è: guai chi ci tocca i miti! :)

    Il tennis, come tutti gli sport individuali, è appassionante per gli atleti che lo nobilitano.

    L’importante, e qui Tommasi insegna, è che le nostre convinzioni vadano al di là di quella soglia ideale che per praticità chiamiamo “onesta intellettuale”.

  45. luca scrive:

    @ Francesco da Lugano
    Concordo con te.
    D’ora in poi potremo dissertare su “the greatests” ( con la esse finale).
    Senza Kramer non ci sarebbe l’ATP, e dunque nè Borg nè Federer.
    Se ci fosse qualche filmato di Kramer lo vedrei molto volentieri

  46. Gudpis scrive:

    Lasciamo da parte le discussioni sul più forte ecc… qua mi pare che emerga dagli interventi una fatto ineluttabile: VOGLIAMO TOMMASI PRESIDENTE DELLA FIT!
    Non so se Rino Tommasi sia anche un buon dirigente (è sicuramente un grande giornalista), ma l’ affermazione di cui sopra credo possa essere riletta in questo modo: vogliamo un Presidente-Tommasi, uno che (non necessariamente Rino in persona) ne incarni però lo spirito, la sincerità, l’ambizione di poter dire la propria nei tornei e nelle statistiche che contano (SLAM e MS).
    Non ne possiamo più di questa FIT che si occupa più di commissariare i CR in odore di eresia e di fare la guerra via blog (anzi ha ragione Pibla PSEUDO BLOB) a grandi giornalisti. La cosa più bella è che si pongono come il nuovo quando sappiamo benissimo che chi raccoglieva le deleghe a livello di circolo e le votava in certo modo era lo stesso che le raccoglieva per i predecessori! La frase su Fognini… ma secondo Voi chi prende più in giro il ragazzo: la FIT che lo esalta perchè è uno dei tanti tra i primi 100 e ci racconta che può diventare un grande … o Tommasi che onestamente fa presente che tra lui e Guasquet c’è un abisso? Inoltre i nostri giocatori si dovrebbero domandare cosa accadrebbe loro in caso di qualche dissapore con la FIT, visto come trattano tutti coloro che non la pensano come loro e qualche ex giocatore.

    Riformulo la proposta: siamo tutti più o meno invischiati in qualche circolo…. questo blog è il blog ufficiale del tennis italiano (basta vedere quanti post riceve e quanti ne riceve quello pseudo ufficiale!) ORGANIZZIAMO una squadra SERIA, raccogliamo le deleghe e rovesciamo democraticamente l’attuale governo. Credo che con il tempo che abbiamo e con una distribuzione territoriale variegata ce la possiamo fare! Facciamo questo esperimento? Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano a riguardo qualcuno degli illustri opinionisti di questo blog!
    Sono pazzo? Forse, ma vi assicuro quello che hanno subito le Marche e la Lombardia, gli attacchi quotidiani a giornalisti, dirigenti, ex giocatori meritano una risposta, soprattutto la merita il nostro tennis.

  47. Fabio P. scrive:

    Gudpis, quanta ingenuita’ in quello che scrivi …
    “Raccogliamo le deleghe e rovesciamo democraticamente l’attuale governo” … mi dispiace ma non funziona esattamente in questo modo.
    Ci abbiamo provato nelle scorse elezioni … non mi far aggiungere altro.
    Lascia stare ti prego …

  48. lucaGe scrive:

    Mi spiace che ce l’abbiate tutti con me…Pazienza…
    Io amo il tennis davvero, e purtroppo la magia di certi momenti degli anni 80 non l’ho mai più vissuta…
    Negare che il numero 1 di oggi abbia meno concorrenza di 20 anni fa scusate, vuol dire negare l’evidenza…
    Parlo degli uomini, nelle donne anzi, è successo l’opposto…
    Ciao, dal noioso e stantiio nostalgico, come sono stato definito

  49. paolo v. scrive:

    eurosport è un canale paneuropeo e potrebbe benissimo coesistere con sky nel senso che su Eurosport danno le immagini solo da un campo e sky potrebbe usare 6 canali per trasmettere le immagini dai sei campi principali con determinati accordi per quanto riguarda il commento. BASTA VOLERLO. PURTROPPO SKY NON LO VUOLE PER QUESTO SPERO CHE PRESTO ANCHE MOLTI APPASSIONATI NON VOGLIANO PIU L’ABBONAMENTO A SKY.
    Ricordo infine che Eurosport, altrove, ha delle versioni ad hoc che so, per esempio, eurosport francia, eurosport germania ecc che privilegiano almeno gli atleti di casa nella scelta dei campi. Noi invece subiamo le scelte della regia centrale e di solito siamo collegati al carrozzone tedesco per cui nei primi turni ci sorbiamo kiefer, Kohlschreiber Florian Mayer ecc
    SIAMO TRATTATI A PESCI IN FACCIA ALTO CHE STORIE. NON SAREBBE ORA CHE COMINCIAMO A PROTESTARE TUTTI?

  50. luca scrive:

    @ lucaGe
    Lo credo bene che Federer non si azzarda a fare un’esibizione con le racchette in legno; pensa il confronto con IceBorg : impietoso !!!!!!
    Godiamoci il tennis attuale con queste racchette.
    L’attuale gestione FIT ha ottenuto risultati più significativi della precedente, tanto vituperata ?
    E possibile quantificare questi successi cui fa riferimento l’attuale - non so se futuro - presidente FIT e confrontarli a quelli della precedente gestione in termini numerici ?
    Può Tommasi fare un confronto del genere ?

  51. Fabio P. scrive:

    @Paolo V.
    Ok protestiamo tutti .. ma quanti siamo ?
    Che share fa Sky con i primi turni di Wimbledon per esempio ?
    Non vorrei che fossimo magari meno di 100.000 …
    Dove troviamo questi dati ?

  52. andrew scrive:

    x gudpis:

    lascia stare questa federazione. Già essersi scelta un portavoce simile significa avere le idee chiare su dove non si vuole arrivare.

    L’unico modo è formare una nuova federazione non basata sui circoli bensì su associazioni sportive che si appoggiano a circoli o strutture pubbliche da incentivare.

    GRANDE TOMMASI!

  53. giulia scrive:

    Rino Tommasi è un grande e per ora sicuramente il migliore su piazza…poi quando è in coppia con Clerici(che adoro) sono irresistibili e per ora inarrivabili..
    per quanto riguarda Federer, sono convinta che prima o poi a Parigi trionferà anche a costo di sacrificare un’intera stagione..
    lo svizzero è un fenomeno a prescindere dalla sua epoca..

  54. stefan scrive:

    cavoli Ubaldo non sapevo tu fossi cosi forte nel giuoco del tennis………………………… :)

    compliments

  55. michele scrive:

    noto che l’atmosfera natalizia ha reso più buono luca per la bellezza di tre ore (dalle 16:55 alle 20:35)… ;-)

    ad ogni modo il più grande della storia è The Marvelous Marvin Hagler!!!
    roberto duran, thomas hearns, ray sugar leonard, john the beast mugabi…quelli si che erano avversari!

    grande Rino!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  56. raffaele caterino scrive:

    @anto
    “i francesi hanno gasquet, noi purtroppo abbiamo fognini”
    se vuoi te la spiego io, ci vuole un minuto. ti premetto che per me non è una battuta…..:)

  57. Sette scrive:

    Affermare che un vincitore di 12 slam e numero 1 per 4 anni filati non sia da leggenda invece non è negare l’evidenza? Mah!
    Senza nulla togliere ai mitici supercampioni inarrivabili degli anni 70-80 capeggiati dallo stramitico IceBorg, ci mancherebbe: non dimentichiamo che contro di loro Federer rimedierebbe punteggi barazzuttiani, è ampiamente dimostrato e/o dimostrabile!

  58. Stefano scrive:

    Vorrei dire la mia sul confronto tra campioni di epoche diverse…si dice che i campioni del passato usavano racchette di legno quindi è per quello che tiravano piu piano..penso sia un discorso che lascia il tempo che trova..è cambiata la tecnica di colpire la palla piu che i materiali..ho visto immagini del passato coi giocatori che giocavano quasi sempre in back pure il dritto, non giocavano mai d’anticipo, ci credo che poi la palla viaggiava a due allora..un agassi con la rachetta di legno tirerebbe sempre piu forte di un pietrangeli perchè è diverso e molto più incisivo il modo di portare il colpo e colpire la palla..facile, no? ;-)

  59. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Roberto…beh certo il dritto di Paolo _ che all’epoca aveva più soprannomi di Gonzo Gonzalez, molti dei quali affibbiatigli da Bud Collins, da “Pasta Kid” a Profitteroles, a Porthos, a Rotolo, a Braccio d’Oro, a Paolone (che però divideva con Galgani…) _ non era all’altezza del rovescio, ma non lo si poteva davvero definire un colpo limitato. La palla corta, il tocco, il lob, erano straordinari anche con il dritto, e così anche il colpo che andava impattato d’incontro. Magari, per via della sua presa continental (che del resto aveva anche Panatta, ma era più alto…), non riusciva a dare quei liftoni che si vedevano giocare già allora con chi teneva la racchetta nel modo opposto, alla Borg, però ti assicuro che Paolo in buona forma era forte anche di dritto. Lui giocava a destra perchè non copriva tanto campo, non so se per pigrizia o per un problema di allunghi. Sbaglierebbe chi credesse che Paolo non avesse scatto, per via del suo fisico rotondetto. Sui due, tre metri, anzi, era uno dei giocatori più reattivi e con la mano che aveva riusciva ad addomesticare anche le palle e le traiettorie più maligne. In doppio la cosa più difficile è forse rispondere di rovescio da destra, quando ti servono sulla riga centrale. lui ci riusciva alla grande.
    Semmai se avevaun difetto come doppista, era uno che intercettava poco, cambiava di rado, a differenza di Panatta che sottorete non stava mai fermo fin da quando era ragazzino, apriva le ali e arrivava dappertutto. Adriano, peraltro, ha sempre giocato con compagni che coprivano poco la rete, fin dai tempi in cui, junior, giocava fisso al fianco del consocio del Parioli Stefano Matteoli, figlio dell’ingegner Matteoli, superappassionato di tennis finchè la morte non gli strappò l’altro figlio, Fabrizio, campione d’Italia di seconda categoria…morto mentre faceva jogging al tennis Parioli. Fabrizio era un ragazzo delizioso, generoso, simpatico…
    Tornando a cose più allegre In finale ai campionati italiani di terza categoria, a Como, sui campi di Villa Olmo, Adriano e Matteoli erano favoritissimi contro di me e il catanese Agostino Serra _ loro avevano dominato la coppia testa di serie n.1 costituita da Zacchi Biadene e Carlo Tommasi (coppia n.1 del Parioli in Facchinetti, la gara a squadre di terza categoria, mentre Adriano e Matteoli erano considerati la n.2 ed erano la n.4 del torneo), mentre io e Serra ci eravamo salvati a stento contro Gianni Bartoni e Bruno Orecchio (ebbero due matchpoints, io ne salvai uno prendendo uno smash di Orecchio con una demivolee da sotto le gambe, passando la racchetta dietro la schiena, ne venne fuori un lob a sorpresa…che ancorra oggi quando incontro Orecchio e Bartoni me la rimproverano), poi in semifinale avevamo battuto se non ricordo male il grande e compianto Chiarino Cimurri e il carpigiano Valenti…, e invece serra ed io ci togliemmo una delle più belle soddisfazioni della nostra mediocre carriera vincendo la finale 6-3 al quinto set, il mio primo titolo tricolore. Già, si giocavano cinque set anche nelle finali di doppio di terza caegoria, pensate come sono cambiati i tempi. Cavolo, sono partito da Bertolucci e guardata un po’ dove sono andato a finire….ma per non lasciare a Cino (come diceva sopra qualcuno) praterie deserte nel racconto degli aneddoti e visto che qualcuno ha mostrato di gradirli…mi sono lasciato prendere la mano. piuttosto, visto che Paolo Bertolucci, punto sul vivo, si è preso la briga di rispondere ad un lettore (grazie di averlo fatto), nel post in cui si parlava di Piatti e Furlan, chiedendo spiegazioni a Andrew che lo accusava di…lavorare solo quando aveva voglia, lo invito a riprendere mouse e computer in mano e ad aggiungere qualcuno dei suoi ricordi anche in questo post.

  60. marcos scrive:

    che bel racconto, ubaldo!

    ho capito bene…hai preso uno smash di orecchio?? e chi sei, barbablù!?

  61. chloe de lissier scrive:

    lo credo bene che schumacher non si azzarda a fare un’esibizione con le bighe. pensate al confronto con hot ben hur: impietoso!!!!!!
    godiamoci le corse attuali con queste macchine.

  62. pedrinho@luvanor scrive:

    gudpis sei davvero cosi’ ingenuo?
    Nemmeno il Padreterno riuscirebbe a vincere un’elezione con questo sistema elettorale.
    Prima di essere mandato a casa Galgani raccoglieva il 90% dei voti.
    Non è difficile.
    Basta contrattare con sole 20 persone: I Presidenti dei Comitati Regionali.
    Non è giusto, funziona così’.
    La differenza tra Binaghi e Galgani e’ una sola.
    Galgani lasciava tranquilla l’opposizione, Binaghi passa direttamente al Commissariamento.
    Obiettivo di Binaghi: Controllo totale dei Comitati Regionali.
    Se interessa spiego nel dettaglio come funziona.

  63. joe77 scrive:

    Scommesse nel tennis

    Sabato ho letto un articolo sulla Gazzetta relativo alle scommesse nel tennis, pratica che sembra molto diffusa tra I giocatori.
    Ho deciso di scrivervi per testimoniare un episodio relativo ad un incontro truccato di cui sono stato testimone.
    E’ l’estate del 2003 e ricevo una telefonata di un amico il quale mi dice di scommettere sull’incontro di primo turno del torneo di Sopot in Polonia, torneo che nemmeno conoscevo.
    Io sono uno scommettitore online, ma l’ho sempre fatto per puro diletto senza mai pensar di arricchirmi o truffare nessuno con le scommesse.
    Ad ogni modo il mio amico insiste e mi dice anzi di scommettere la sconfitta secca di uno dei protagonisti per 2-0 (due set a zero). Colui che avrebbe dovuto perdere era molto più avanti in classifica rispetto al suo semisconosciuto avversario.
    Mi collego a globet.com e infatti la vittoria del tennista semisconosciuto è pagata 3.5, poi mi collego al sito di William Hill dove la vittoria è pagata più o meno uguale mentre il 2-0 secco è pagato ben 6 volte!
    Decido di puntare pochi euro su Globet più per curiosità che per convinzione o per smania di guadagno.
    Subito noto che la mia puntata viene accettata con riserva da parte della Globet e poi rigettata, chiaro segnale che le puntate su quell’incontro sono state eccessive per quel tipo d’incontro e che quindi i gestori del sito sospettato la combine.
    Con la giocata rifiutata decido comunque di gustarmi l’incontro collegandomi al sito livescore.com. Cosa succede? Stranamente il favorito perde effettivamente 2-0 e coloro i quali hanno scommesso con William hill hanno vinto ben sei volte la posta giocata. Ero disgustato!!!
    Un pò di tempo fa ho letto su un giornale proprio un commento di quel giocatore che diceva che bisognava punire i colpevoli, ecc..ecc..che ipocrisia!! Che vergogna!! Che orrore!! Purtroppo, infatti, ho constatato che quel giocatore non aveva perso il vizietto e che le sue partite sospette si sono ripetute altre volte dopo quell’episodio. Credo che personaggi del genere vadano radiati e che certi episodi non possano passare per impuniti.

    NOTA di UBS :Caro Joe77
    non ho motivo di dubitare che quel mi hai scritto (e che ho dovuto modificare in più parte sottacendo i nomi dei protagonisti della tua storia) corrisponda alla verità _ almeno per quanto concerne la tua esperienza _ ma se pubblicassi per intero quel che hai scritto il minimo che mi potrebbe capitare è beccare una super-querela per diffamazione a mezzo stampa e un bel processo penale. perchè anche se dal tuo racconto molto sembra deporre contro quel giocatore, prove provate non ce ne sono, e toccherebbe a me trovarle. E non saprei da che parte cominciare. Tutta la tua ricostruzione può tutt’al più costituire un minicastello di indizi, ma non basta per considerare qualcuno colpevole di un reato. Il reato va provato e dieci indizi non bastano. Chi ci può assicurare che quel giocatore non stesse male e che qualcuno non lo sapesse in anticipo? Magari quello che ti ha telefonato…Quindi, anche se certo a malincuore ho tolto…succo, alla tua esperienza, e magari avrò fatto incuriosire tanti lettori di questo blog (alcuni dei quali, peraltro, mi hanno già scritto cose analoghe alle tue….), credimi non è voglia di censurare, ma necessità. Questo non significa, ovviamente, che io non ti sia grato per avermi raccontato questa tua esperienza. Così come lo sarò se altri lo faranno. Un domani dovesse succedere che, per mia distrazione o di qualcuno dei moderatori, qualcosa di diffamatorio uscisse per sbaglio, almeno avrei un bel po’ di indizi e di denunce (anche se quelle fatte con il nick-name sono anonime…) da portare a mio parziale discarico. La prudenza non è mai troppa.

  64. Fabio scrive:

    Ubaldo, non è che Paolo giocava a destra perchè Adriano voleva per forza giocare di risposta i punti più importanti ? :-)
    Non è che con la sua risposta, soprattutto di rovescio, Adriano facesse sfracelli, tutt’altro … ma a Adriano piaceva imporsi …

  65. stefano grazia scrive:

    Da sempre sostenitore anche su questo blog del duo Tommasi Clerici, non sono invece d’accordo sul giocatore piu’ dominante…credo che Federer meriti almeno la citazione …ne sono convinti anche gli americani che lo citano al ari di Tiger Woods e ne e’ convinto anche Sampras che nell’articolo apparso oggi sul blog dice: “Quello che ha fatto Roger negli ultimi 3 anni è stato fenomenale. Penso che sia stato l’essere umano più dominante nello sport. Non riesco a trovare, a livello di sport individuale, un altro personaggio che abbia avvicinato quello che ha fatto Roger negli ultimi anni”

  66. Francesco da Lugano scrive:

    @ Gudpis e tutti gli altri paisà :)

    Credo che alla base di una rivoluzione della Fit sia necessario una raadicale riforma dello statuto della federazione. In sostanza, cambiare le leggi che la regolano.

    In Italia l’organo supremo, l’Assemblea nazionale, poi il Presidente federale, il Consiglio federale e il Consiglio di presidenza. Più il Collegio dei revisori dei conti. Sono troppi. Soprattutto perché tutti hanno le loro specifiche competenze.

    Altro problema: il meccanismo elettivo per l’Assemblea nazionale. L’articolo 14 dello statuto Fit disciplina il diritto di voto degli affiliati (che rappresentano Circoli e associazioni varie su scala nazionale). Un complesso meccanismo che suddivide in tre categorie tali soggetti, a seconda dei risultati sportivi ottenuti nei campionati giovanili. Agli affiliati della categorie A e B viene riconosciuto il voto plurimo (da interpretare anche qui, ma in questa sede la sto facendo già troppo lunga).
    In più, si riconosce il voto anche a tecnici ed atleti, che secondo l’articolo 15, possono eleggere i propri delegati. Così tutti sono rappresentati e nessuno è scontento. tranne forse gli appassionati neutrali (almeno a vedere Slams e MS).

    Perché non fare come in Svizzera? Qui la Sta (Swiss tennis association) ha una struttura più snella, se vogliamo più brutalmente “privatisitca” nel suo Statuto.

    Per prima cosa qui abbiamo l’Assemblea dei Delegati, un Comitato con funzioni direttive (molto subordinato ai primi). E un organo di controllo (come in tutte le decmocrazie). Stop.
    Ma soprattutto (tenetevi forte), la ripartizione dei seggi all’Assemblea (secondo l’articolo 15 dello statuto svizzero) viene calcolata in base alla somma delle tasse pagata dagli elettori alla Swiss Tennis. Cioè, chi paga di più, chi investe di più nella promozione del tennis svizzero ha più voce in capitolo.

    E poi, non esiste un vero e proprio ruolo di presidente federale come da noi. Qui esiste un Presidente Centrale, a capo del Comitato dei direttori, senza funzioni esclusivistiche, forti, ma invece dalla forte connotazione rappresentativa di unità della Federazione che rappresenta tutti i vari Cantoni. Infatti il vicepresidente deve provenire da un’area longuistica diversa del presidente. Quindi una funzione di immagine.

    Da noi, invece, al Presidente federale lo Statuto Fit dedica un intero capitolo (cosa che non accade in Svizzera, vista la non grande importanza). E’ il numero 25. Addirittura al comma 9 leggiamo: “il Presidente ha la facoltà di concedere la grazia purché risulti scontata almeno la metà della sanzione irrogata”. Un piccolo esempio per far capire che al Presidente sono conferiti incarici che talvolta solo lui può assolvere.

    In sostanza, sia Fit che Sta sono associazioni di diritto privato. Quello che manca alla Fit è una revisione delle proprie leggi per favorire l’iniziativa privata in uno sport individuale come il tennis. Vedere un giorno da noi Academies private alla Bollettieri. O centri federali sovvenzionati da circoli privati come Ecublens. Dove è nato Federer, dove si è allenato Wawrinka, il fior fiore del tennis elvetico. Un piccolo movimento che ha saputo però ottimizzare le risorse

    Risorse private e di successo.

    P.S. per chi volesse, su http://www.mytennis.ch, trovate le informazioni dalle quali ho attinto per lo statuto svizzero (solo in tedesco e francese)

  67. Ubaldo Scanagatta scrive:

    No, Adriano a destra non sarebbe riuscito mai a rispondere di rovescio (giò lo faceva con difficoltà da sinistra), e anche il suo dritto, anch’esso con presa continental, era molto più efficace se riusciva a coprirlo da sinistra, coprendolo un po’, e giocando a volte anche palle calanti che si abbassavano nei piedi di chi seguendo il servizio veniva a rete.
    Stando a sinistra, poi, un destro può _ spostandosi verso destra _ intercettare le volee con la volee di dritto (anche in acrobazia, in volo) quella che gode di maggior allungo (reach, dicono gli anglofili). Inoltre anche il pallonetto che scavalca il tuo compagno _ e Bertolucci non era un gigante _ correndo da sinistra verso destra puoi anche arrivare a smecciarlo, mentre correndo in senso opposto è molto più difficili, sei quasi costretto ad una “veronica”…che era sì la “specialità” di Adriano, ma non era ugualmente così efficace (contro due avversari di là dalla rete…) come quanto avrebbe potuto essere un bello smash.
    Ciò detto c’è una parte di vero in quello che dici, nel senso che sicuramente un giocatore di personalità, e dai nervi saldi (ricordi gli 11 matchpoints annullati a Warwick a Roma ‘76 e il matchpoint annullato a Pavel Hutka a Parigi ‘76?) come Adriano, era il giocatore più indicato per giocare a sinistra.
    Per gli stessi motivi d cui sopra, e fatte ovviamente le debite, debitissime proporzioni, risposta di dritto abbastanza più incisiva da sinistra piuttosto che da destra, smash piuttosto buono, volee di dritto anche in movimento migliore di quella di rovescio bimane (migliori riflessi su quel lato, ma minor allungo…), anche io gocavo a sinistra in coppia con Robertino Pellegrini (eccellente, straordinario anzi, dritto con lob liftati degni di Manolo Santana ma alto meno d’un metro e 70…) quando vincemmo i campionati italiani di doppio di seconda categoria nel ‘75 (mi pare quell’anno). Idem in coppia con il fiorentino Raullino Saggini (altro…brevilineo) quando vincemmo gli Assoluti Universitari a (Viareggio…o a Montecatini? A Viareggio vinsi di sicuro il singolare sull’aquilano Totò Bon che era il favorito…)…
    Mentre giocai a destra con Maurizio Bonaiti (dritto pazzesco schiacciato dall’alto in basso, ma il torinese fratello del maestro Sergio era un singolarista puro…difatti dominò il singolare, mentre in doppio non aveva quasi mai vinto nulla e noi eravamo solo testa di serie n.4 se non adddirittura 8…) quando vincemmo i campionati italiani di secona categoria nel ‘72 (o era il ‘71?) ad Alessandria in finale sulla coppia formata dal bergamasco Fabio Savoldelli e dal faentino Francesco Ricci Bitti (sì, l’attuale presidente della federazione internazionale).
    La vera finale la giocammo però in semifinale contro i romani Fabrizio Castelnuovo e Gerardo Bonardi (tutti nomi che a voi non diranno granchè, ma invece erano tutti giocatori compresi fra i primi 30 italiani; a “Tapiro” Castelnuovo, prematuramente scomparso è stato intiolato un torneo al Tennis Parioli, i suoi due figli hanno entrambi giocato benino, mentree “Giraffa” Bonardi, che poi ha sposato la prima categoria Roberta Beltrame, campionessa italiana di misto, aveva un talento che molti dei primi 10 tennisti italiani di allora e di oggi si sarebbero sognati; fosse stato un po’ meno indolente, e perennemente assonnato avrebbe potuto fare sfracelli).
    Eccedo un po’ in questi racconti semi-autobiografici _ me ne scuso _ vi prego di credere, non per smania di protagonismo o di autocelebrazione, ma perchè ho ricevuto diverse email anche private, e telefonate, di persone (ex tennisti…e non) che mi hanno detto di trovare divertenti questi amarcord che citano anche personaggi piuttosto noti nell’ambito del tennis italiano (anche se non di vertice assoluto) degli anni Settanta-Ottanta.
    Un aneddoto, ad esempio, che mi viene in mente, è quello del tennista romano, della Canottieri Roma, Aldo Bulgherini, che si apprestava a disputare un match di Coppa Croce (il campionato a squadre di seconda categoria) in quel di Livorno, un circolo dove gli arbitri godevano di pessima fama e vincere contro i fratelli Fanfani, Giorgio e Luli (quest’ultimo era più forte, arrivò in prima categoria, un anno vinse mipare a Mantova singolare doppio e misto agli Italiani di seconda), più il mio amico Pellegrini, rinforzati dagli spezzini Paolini, Bonati e Benedetti, era davvero un’impresa ardua. La squadra era omogenea, fortissima nei doppi (si giocavano quattro singolari e due doppi, più l’eventuale doppio decisivo quando la manifestazione diventava ad eliminazione diretta)
    Comincia il primo match e proprio sul primissimo quindici una palla sulla riga di Bulgherini viene chiamata fuori dall’arbitro di casa affeto da miopia…patriottica.
    Al che Bulgherini si precipita verso il seggio arbitrale e , nello scuoterlo un poco facendolo traballare, sbotta in una frase rimasta celebre, e che avreste dovuto sentire nel suo più verace romanesco: “Aho’ arbitrooo, io nun te dico de non ruba’ ma…aaassspettaaaa!!!”.
    Grandioso, no?

  68. luca scrive:

    @ pedrinho de luvanor
    Se le cose stanno così, a Binaghi piace vincere facile !!!
    E’ possibile applicare alla FIT un metodo di selezione aziendale, ovvero per C.V. ?
    Le leggi di mercato esistono per tutti; non vedo perchè non debbano esistere anche per la FIT.
    Binaghi è un ingegnere, se non sbaglio. Pertanto avrà ricevuto una qualche nozione di organizzazione aziendale

  69. alessandro scrive:

    joe 77 si riferisce a un match chiacchierato appunto da 4 anni.

    prove provate non ce ne sono ma la voce nell ambiente degli scommettitori perdura da allora e non mi pare sia diffamazione riferirla, magari uno dei due tennisti stava semplicemente male e la notizia si era sparsa….

    G.D.N.: Alessandro il problema, invece, esiste. Come la regola vale per Joe, vale anche per te. Senza prove provate evitate di fare nomi. E’ importante raccontare le nostre esperienze, ma per favore facciamo attenzione a non passare dalla parte dei “colpevoli”.

  70. Fabio P. scrive:

    Quiz per Ubaldo e per chi altri lo sa naturalmente :-)
    Chi disse “giocano a tennis come una smorfia nella metropolitana nell’ora di punta” e a chi si riferiva ?

  71. Fabio P. scrive:

    Ubaldo, le tue considerazioni tecniche sono naturalmente ineccepibili.
    Ma credo proprio che, nel caso specifico, alla base di quella scelta ci sia esclusivamente il fatto che Adriano era cosciente di essere piu’ forte … e che i punti importanti li dovesse giocare lui …. :-)

  72. Gudpis scrive:

    Ecco a Voi l’ingenuo…..
    Allora cerco di farmi intendere. Nelle Marche nonostante TUTTE le deleghe contrarie il ribaltone era riuscito (il tutto poi è naufragato in un bel commissariamento di 9 mesi, col commissario che è diventato presidente! e ciò con scarso consenso perchè non si è mai visto un candidato unico prendere la metà dei voti…..ah ah gli altri sono state astensioni!). Siete certamente più informati Voi di me. E gli argomenti che avete addotto li condivido tutti. Dico che però bisognerà pure provarci se si ha la motivazione giusta per farlo. E affermo ciò basandomi su alcuni fattori che credo potrebbero essere di aiuto.
    Innanzitutto in questi anni il Presidente si è fatto un mare di nemici anche tra gente “importante” (giornalisti, ex tennisti, gli avv delle cause perse e anche qualche politico); credo che la giustizia sportiva e il Coni abbiano anche loro storto il naso in qualche occasione (il lodo/Marche credo sia ancora legalmente aperto); i piccoli circoli contano poco ma sono TANTI! Nelle Marche il conflitto con Roma è nato perchè un dirigente regionale una volta raccolte le deleghe le ha votate secondo le indicazioni di coloro che lo delegavano, mentre il presidente regionale trombato si arrogava il ruolo di indizre lui per chi votare a livello nazionale, negando il ruolo dei singoli pres di circolo (INCREDIBILE!). Le deleghe dei piccoli contano e come, basta non farle arrivare ai CR (controllati al 100% dal governo attuale). Infine vi rendete conto che Tommasi senza campagna elettorale e senza deleghe ha preso se non erro il 20 %. Sarò ingenuo ma non c’è assemblea reg. in cui vado che non sento lamentele e scontento. credo che il consenso sia un’arma forte. E’ altresì chiaro che non sarò io a poter far qualcosa… ma se si dovessero muovere pezzi da 90 con le giuste conoscenze e con le giuste referenze… chissà
    E poi ..ultima considerazione… se non ha paura di qualcosa e qualcuno… cosa ci fa con il suo addetto stampa? La verità è che sanno che non avere consensi e cercano dipsperatamente che a qualcuno importante venga la tentazione di metterli alla porta.
    un saluto

  73. Fabio P. scrive:

    Nelle ultime elezioni si era pensato, come giustamente dici tu Gudpis, di coinvolgere un Tronchetti Provera, proprio perchè dietro di lui ci poteva essere una Telecom, sponsor degli Internazionali d’Italia.
    Sembrava un vero pezzo da novanta, difficilmente battibile.
    Anche se penso che non si sia impegnato a sufficienza …
    E le cose sono andate come sappiamo, con percentuali contrarie difficilmente prevedibili … e qui ti lascio immaginare come …

  74. Francesco da Lugano scrive:

    Quoto il Riccardo Piatti di qulache giorno fa, alla domanda su come vede il futuro del tennis italiano.

    «In 2-3 anni può diventare molto forte, se si avvale delle persone più valide. e più adatte e facciamo qualità subito, Abbiamo giovani come Miccini; Quinzi, Donato e Napolitano che sono potenzialmente molto forti. Ma l’ambiente frena, non punta ai 4 obiettivi che paesi come Croazia, Serbia, Belgio, Austria, Svizzera raggiungono, senza Federazione e tradizione: entrare fra primi 10 del mondo, vincere uno Slam, una Davis, una Fed Cup una medaglia olimpica…..Io vivo a Montecarlo, dove non si sentono nostri freni e il tennis è internazionale».

    Allora, c’è chi vince senza Federazione, secondo Piatti. Tutti i Paesi citati hanno avuto numeri Uno, o perlomeno protagonisti, Top Ten. Noi siamo rimasti ai tempi di Panatta.

    Credo davvero che in Federazione ci vogliano nuove leggi, ma soprattutto una nuova mentalità. Nel senso che quel respiro “internazionale” di cui Piatti parlava lo si raggiunge attraverso un radicale cambiamento istituzionale. Anche dei Circoli.

    Sono andato sul sito Fit. E’ pubblicato l’elenco dei Circoli italiani per numero di affiliati. sapete chi c’è al primo posto? Reggio Calabria, con ben 4679 tesserati! Una città di tennisti. Al secondo posto la mia Bari, che si “accontenta” di 2083 soci.

    Non so a Reggio, ma nel capoluogo pugliese ho vissuto per 25 anni (ora ne ho 28, fate voi). Ebbene, io quasi non sapevo che esisteva un’Associazione, un circolo di tennis così numeroso. Il motivo? Non ho mai saputo di un torneo organizzato. O anche un evento promozionale. Non dico un Atp che pure c’era negli ‘80 (ora quella data è a Poertschach che avrà più o meno gli stessi abitanti del circolo tennis barese), ma almeno un challenger per vedere ed appassionarsi al tennis. Se lo hanno fatto, zero pubblicità.

    Per questo una critica la faccio pure ai singoli circoli. Si può pubblicizzare meglio questo sport. E’ dalla base che deve partire il rilancio del tennis italiano.

    Poi, il cambiamento di rotta in Federazione sarà solo una conseguenza.

  75. Fabio P. scrive:

    @ Francesco da Lugano
    La classifica che tu citi non va analizzata come fai tu :-)
    UN circolo di Reggio Calabria ha il piu’ alto numero di tesserati … una classifica cittadina o addirittura regionale da risultati diversi …
    Bosognerebbe poi vedere pure con che criterio tesserano i soci ….

  76. Fabio P. scrive:

    Reggio Calabria compare appena 4 volte in tutta la classifica (un di questi circoli ha soli 4 tesserati).
    Nota di colore: la presenza del Tennis Club Pinco Pallino di Roma con un solo tesserato !

  77. Fabio P. scrive:

    Il Circolo Tennis Rocco Polimeni ha 8 campi da tennis.
    4500 soci (fonte sito del circolo).
    Gli iscritti alla scuola tennis sono 150 tra adulti, ragazzi e bambini.
    Il Tennis Club Parioli di Roma ha 1701 tesserati … meno della meta’ del Rocco Polimeni.
    Peccato che abbia la bellezza di 22 campi da tennis … mica 8.
    Qui i conti non tornano …
    Semplicemente li hanno fatti tesserare tutti.
    Politica FIT …

  78. pedrinho&luvanor scrive:

    Sapete cosa pensai quando parlai con un Binaghi sconosciuto : Questo farà il Presidente a vita, solo la sua ulcera ce lo potrà togliere di torno.

  79. Gudpis scrive:

    Sono daccordo con quanto dice Piatti nella citazione sopra. Ho già espresso degli esempi a riguardo in un precedente post. In FIT non si prende neanche in considerazione che esisteno dei tornei che si chiamano Wimbledon e Roland Garros. Sono obiettivi luontani anni luce. Ogni giorno sul sito parlano di RECORD RECORD e ancora RECORD del Tennis Italiano grazie alla loro gestione. Forse sono un pò anche ingenui perchè sai che numeri che potrebbero tirar fuori se davvero un Italiano sarà competitivo a quei livelli? Ripeto: la loro strategia di attacco è solo finalizzata al mantenimento della poltrona non ci sono altre spiegazioni. Tutti questi attacchi nascondono una grande insicurezza.

  80. luca scrive:

    Chissà se Binaghi si sente più tennista, presidente FIT o più ingegnere !?!

  81. Francesco da Lugano scrive:

    @ Fabio P.

    Beh, la penso come te. Solo che ho visto i dati di un sito ufficiale come quello della Fit e mi sono fidato…. :)

    Comunque è qui una delle questioni: a cosa servono i circoli? A promuovere il tennis? A fare concorrenza, che so, al Rotary Club? Quanti degli iscritti sanno poi prendere la racchetta in mano?

    Il problema non si risolve con la storiella: tanto sono privati, possono fare quel cavolo che gli pare nel loro steccato.

    Infatti i circoli alla fine sono gli affiliati che deliberano in Assemblea nazionale le sorti del tennis del Paese. Sono il cuore pulsante del movimento.

    E vorrei che il tennis in Italia fosse in buone mani. In mani che possiedono competenza e passione. I dirigenti dei nostri circoli, da Aosta a Lampedusa, possiedono tali caratteristiche? Hanno come obiettivo prioritario quello della promozione del loro sport?

    Spero proprio di sì. Sarebbe triste scoprire che ad un torneo di tennis magari preferiscono uno a canasta.

  82. Nikolik scrive:

    Ragazzi, siete fuori strada, purtroppo, completamente fuori strada.
    Purtroppo, evidentemente non conoscendo il luogo, avete fatto un esempio completamente sbagliato.
    Il CT Rocco Polimeni è un bellissimo circolo, che, oltretutto, organizza, tra l’altro, un importante torneo di tennis ITF femminile, da 25.000 $. Trattasi, infine, di uno dei circoli storici del meridione d’Italia. Eppure, non sono passati tanti anni, da quando, addirittura, la nostra nnazionale ha giocato proprio in quel circolo un incontro di coppa davis.
    Il paragone con il Parioli, poi, è anch’esso gravemente sbagliato: certo che ha pochi soci, è uno dei circoli più esclusivi d’Italia! Provate voi a fare domanda per essere ammessi come soci al Parioli, così, senza essere conosciuti! Poi, così, mi saprete dire cosa vi rispondono…
    Ah, a scanso di equivoci sottolineo che non sono calabrese e che, anzi, vivo a circa 1000 km. di distanza da Reggio Calabria!
    Ma non c’è nulla da fare: il vostro solito furore antifederale.
    Bersaglio sbagliato, però. Avete colpito uno dei nostri migliori circoli, magari ce ne fossero di più, così, al sud.

  83. Francesco da Lugano scrive:

    Non conosco il Polimeni di Reggio. Conosco la presunta pochissima promozione a Bari del Circolo Tennis, almeno fino al 2006 (dopo non so).

    Non c’era intenzione di creare disfattismo, furore antifederale. Al contrario, si stava cercando di capire, senza preconcetti, attraverso dati CONCRETI a cosa servano i Circoli. Se a sponsorizzare, a far amare il tennis ai propri concittadini attraverso inizaitive nella comunità, oppure a giocare a burraco.

    Non c’erano giudizi sommari, ma solo qualche esperienza personale (e qualche dato) per capire se il tennis italiano ha un futuro che può partire proprio dai circoli, o se i circoli sono il primo ostacolo alla crescita.

    Niente livore. O preconcetti.

    Nello specifico, Fabio P. aveva citato un dato (Parioli, 22 campi da tennis e 1700 iscritti; Polimeni, 8 campi e 4500 iscritti). In pratica, sembrava che a Roma si giochi di più a tennis, nonostante a Reggio siano più del doppio gli iscritti. Un dato che non hai contestato, Nikolic.

    Fanno un torneo di 25 mila dollari. Un bello e lodevole sforzo, per carità. Ma qui a Lugano, con la metà della metà degli iscritti se ne fa uno da 100 dollari.

    Voglio dire. Al Sud come nel resto d’Italia si può fare di più forse. Ce lo stavamo domandando. Senza furore antifederale.

    Lo dice uno che al Sud c’è nato e che al Sud un giorno molto vicino vorrebbe fare (nel sociale, non nello sport) qualcosa di concreto per chi non ha avuto la mia fortuna.

    Per adesso, viva Bari e Reggio Calabria tennistica. Che il 2008 possa portare soddisfazioni.

  84. rino tommasi scrive:

    TENNIS – TOMMASI

    Mentre ringrazio tutti coloro che sul blog di Ubaldo mi hanno inviato complimenti e critiche in seguito all’intervista che ho concesso a Michele Fimiani e da lui correttamente e fedelmente riportata, vorrei chiarire qualche punto.
    Quello che mi sta più a cuore riguarda la mia scelta di accettare una improbabile candidatura alla presidenza della Federazione sette anni fa. Stavo seguendo il Masters a Lisbona quando alcuni amici mi hanno telefonato pregandomi di entrare in campo. Mancavano 10 giorni all’Assemblea di Fiuggi, loro non avevano probabilmente un candidato credibile ed io ero certo di due cose: che non avevo una sola probabilità su mille di vincere le elezioni e che l’ultima cosa che volevo (e voglio) fare era di diventare presidente della Federazione. Aggiungo, senza false modestie che non sono mai state la mia specialità, che ritengo che sarei stato e che sarei un presidente migliore e certamente più rappresentativo di quello attuale, ma il problema è un altro. La presidenza di una Federazione importante è un lavoro a tempo pieno e per farlo bene avrei dovuto cambiare o limitare la mia attività giornalistica e con tutto l’amore per il tennis e lo sport non sarei stato disposto a lasciare quello che mi piace fare.
    Qualcuno mi ha rimproverato di avere tradito la fiducia di coloro che mi hanno votato ma non avrei mai accettato se ci fosse stato disponibile un candidato con maggiori probabilità di successo.
    Credo di avere solo impedito che la cordata Binaghi-Panatta (perché di questo si trattava) prendesse il 90 per cento dei voti. In pochi giorni e senza fare una telefonata ho raccolto il 34,5 per cento dei consensi, il massimo mai raggiunto da un candidato di opposizione.
    In alcuni degli interventi sul blog ho colto una velata accusa per una mia predisposizione alle polemiche con la Federazione. La mia storia giornalistica mi ha sempre visto in posizione critica, quindi non c’è nulla di nuovo. Nel caso dell’estate scorsa, che ha mandato in fibrillazione il presidente e qualche impiegato della Fit, è stato originato da un ridicolo sondaggio promosso dall’ufficio stampa della Federazione che chiedeva, ad un certo numero di addetti ai lavori, di spiegare le ragioni del rilancio del nostro tennis. Ho risposto con un articolo sulla Gazzetta dello Sport dicendo molto semplicemente che per spiegare le ragioni di un rilancio bisognava attendere che questo rilancio ci fosse mentre i risultati di mostravano (e dimostrano) il contrario.
    Mi risulta che Binaghi non abbia gradito una risposta pubblica ad una inchiesta che lui considerava privata ma il numero e la qualità degli interpellati mi impedivano di considerarla tale.
    Il problema è che se io scrivo una cosa sulla Gazzetta o la dico in TV la leggono o la sentono in tanti, la rivista federale, anche considerandone la qualità, è per pochi intimi.
    Mi chiedono di spiegare che cosa intendo per patto di non belligeranza tra Sky ed Eurosport. I dirigenti di Sky ritengono che i loro abbonati possono seguire ugualmente i tre tornei dello Slam (Australia, Roland Garros e US Open) che noi abbiamo abbandonato io, avendo un contatto più diretto con gli appassionati di tennis, so che sono molto più contenti del servizio che noi offriamo per Wimbledon, tutto qui.
    Infine mi spiace che sia stata interpretata male una mia battuta su Fognini. Intanto si tratta del giocatore italiano che ha compiuto i maggiori progressi durante il 2007. Per farmi un’idea precisa del suo valore e delle sue qualità l’ho seguito per 3 ore al Roland Garros quando ha perso in 5 sets contro Monaco. Lo apprezzo soprattutto perché mi sembra un giocatore capace di vincere le partite che sono alla sua portata e forse qualcuna di più ma ciò non toglie che se il miglior giovane francese (Gasquet, classe 1986) è numero 8 ed il miglior giovane italiano (Fognini, classe 1987) è 94 la cosa non mi fa piacere.
    Un cordiale saluto ed i miei auguri a tutti coloro che seguono il blog di Ubaldo, che è ormai diventato l’organo ufficiale dei veri appassionati di tennis.
    Rino Tommasi

  85. Daniele Flavi scrive:

    Gli elogi del grande Rino….per noi rappresentano i più bei auguri di natale che potessimo ricevere……Intanto per restare in tema ho trovato questa news sul sito federale……

    DAL TRIBUNALE DI ROMA
    Respinta la richiesta di risarcimento di Rino Tommasi

    La I Sezione Civile del Tribunale di Roma ha respinto la richiesta di risarcimento danni (nella misura di euro 50.000,00) presentata il 29 gennaio 2004 da Rino Tommasi nei confronti della Federazione Italiana Tennis e del Direttore della Comunicazione della FIT, Giancarlo Baccini, per un articolo comparso sul sito internet federale nel maggio del 2002 e dal Tommasi ritenuto diffamatorio.
    Il giudice unico, dottoressa Rosaria Ricciardi, afferma nella sentenza che l’articolo, intitolato “Caro Rino, non siamo noi che manipoliamo la realtà”, è privo di ogni “valenza diffamatoria in quanto estrinsecazione del diritto di critica” e rispettoso di “tutti i requisiti di legittimità prescritti dalla giurisprudenza per il suo corretto esercizio”.
    “Le critiche si rivelano tutte espresse in termini, seppur duri e aspri, sufficientemente contenuti quanto ai toni e alle espressioni”, dice ancora la sentenza. “Trattasi di una normale ciritca dialettica tra giornalisti in una materia, quale lo sport, di interesse pubblico e al cui corretto svolgimento la collettività ha interesse”.
    L’articolo fu scritto in risposta a due articoli apparsi sul “Guerin Sportivo” a firma di Tommasi nei quali si attribuivano al presidente Binaghi frasi mai pronunciate e al comitato organizzatore degli Internazionali d’Italia la manipolazione del numero degli spettatori paganti.

  86. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Straordinario Daniele…un minuto dopo che avevo inserito il commento di Rino…Ovviamente quelle ultime cinque righe non virgolettate _ L’articolo fu scritto in risposta a due articoli apparsi sul “Guerin Sportivo” a firma di Tommasi nei quali si attribuivano al presidente Binaghi frasi mai pronunciate e al comitato organizzatore degli Internazionali d’Italia la manipolazione del numero degli spettatori paganti _ è quanto sostiene la direzione comunicazione della FIT, alias Giancarlo Baccini, e non le ha dette il magistrato Ricciardi.

  87. Nikolik scrive:

    Certo, Francesco, certo che ho contestato il dato che hai riferito, l’ho fatto espressamente.
    Purtroppo, però, oltre a non conoscere il Rocco Polimeni, non conosci nemmeno il Parioli. Non lo dico per rimprovero, ci mancherebbe, Francesco, anzi!
    Al Parioli sono stato ospite molte volte (a cena, non a giocare a tennis! Che ci vuoi fare, mi sto imbolsendo…), è un circolo estremamente esclusivo, in una zona di Roma estremamente esclusiva. Certo che ha 1.700 soci e 22 campi, anzi, devo dirti che sono sorpreso che siano così tanti i soci! Credevo meno!
    Semplicemente, a Reggio Calabria i criteri di ammissione saranno meno rigorosi. Oltretutto, a Reggio Calabria non ci sono altri circoli di quel livello, mentre, ovviamente, a Roma ce ne sono almeno altri 10 (se non di più). Questo spiega il numero di soci, ovviamente: a Reggio si concentreranno in un unico circolo, a Roma hai più scelta. Tutto lì.
    Per il resto, parlando in generale, contesto che i circoli siano il primo ostacolo per la crescita del tennis.
    Il primo ostacolo per la crescita del tennis (ovviamente, secondo la mia opinione) è la sua scarsa presa nei giovani, che legittimamente preferiscono, in tutta libertà, altri sport più divertenti, in specie di squadra.
    Fai una cosa, Francesco, fai questo esperimento: prendi un bambino di 8 anni e, senza condizionarlo, chiedigli: cosa preferisci, figlio mio? Andare a giocare a pallone (o a pallavolo, a basket, ora anche a rugby) con quei tuoi amici laggiù, oppure a tennis con questa racchetta, da solo, con un altro? Facciamo una statistica sulla risposta?
    Francesco, se non ci rendiamo conto dei gravissimi limiti, strutturali, congeniti, del nostro sport, si continua, volta a volta, a prendercela sempre con qualcuno, senza risolvere il problema.
    Ocorrerebbe severa autocritica tennistica, sulle regole, sui costi del tennis, sulle abitudini sportive degli italiani, stabilire quali siano i sistemi per introdurre il tennis nella società sportiva italiana.
    Ora, è la volta dei circoli, prima della federazione, poi dei giornalisti che non danno spazio al tennis nelle televisioni e che parlano solo di scommesse…è sempre colpa di qualcuno.
    Che volete che vi dica, eleggiamo Tommasi Presidente della Federazione, come qualcuno spera: sono proprio curioso di vedere come riuscirà a convincere quel bambino di 8 anni, di cui parlavo prima, a preferire questo tennis, con regole ed abitudini di 100 anni fa, a coinvolgenti e divertentissimi sport moderni, con regole moderne.
    Con amicizia, Francesco.

  88. Gudpis scrive:

    Buona sera Tommasi, è un onore per me rivolgermi direttamente a Lei. Ho capito, già da un pò, che le possibilità che Lei si ricandidi alla presidenza della FIT sono poche o nulle. Ho capito benissimo che Lei è un giornalista e vuole rimanere tale per il solo fatto che Lei fa (credo sia una delle cose più belle per un essere umano) il mestiere che Le piace e non intende sacrificare il suo ruolo. Le dirò di più… in un paese centripeto come il nostro dove tutti fanno talmente con passione il proprio lavoro che alla fine si buttano in politica (giornalisti, imprenditori, sindacalisti, giudici ecc) la Sua posizione è ancor più apprezzabile. Ma…. come già detto sopra credo che l’unico personaggio che può aiutare le “forze buone” del nostro movimento ad emergere sia Lei. La vedo non necessariamente come il futuro presidente ma come il catalizzatore, la forza propulsiva della nuova stagione. Questo non per meriti Suoi (sono franco come Lei), ma perchè di fatto è stata la FIT stessa e la sua intelligentissima (mai sono stato tanto ironico!) strategia di Comunicazione hanno fatto sì che Lei divenisse il simbolo della loro opposizione.
    Mi ripeto ancora perchè non voglio avere il dubbio che quello che dico non abbia diffusione (grazie al blog per questo): un uomo che abbia anche solo un minimo di attaccamento per un qualsivoglia principio democratico non può accettare quello che è accaduto in alcune ragioni. Lo avevo promesso all’epoca e (daccordo con altri colleghi) faremo tutto il possibile perchè certe situazioni non accadano più. Una prepotenza simile non si era mai vista. Il nostro Presidente deve capire che le sue azioni non vanno nel dimenticatoio e ognuno raccoglierà quello che ha seminato (è ovvio, ma lo preciso, che la democrazia, solo la democrazia ci deve fornire i mezzi - democratici- per attuare i nostri intenti). Ribadisco che non ricopro ne ho mai ricoperto, nè ho intenzione di ricoprire nessuna carica di nessun genere a livello di FIT, quindi non parlo per interesse.
    Finisco invitando cordialmente Lei e Ubaldo Scanagatta a leggere la lettera commuovente che Binaghi ha invitato a tutti i Presidenti di Circolo per fare gli auguri natalizi, ricca di cifre, numeri (e sì danno i numeri) e record elencati con dovizia… Se volete la posto sul blog. Vi assicuro è fantastica…. ci dà del Tu!
    Cordiali saluti e complimenti

  89. Fabio P. scrive:

    @Nikolik
    Veramente non parlavamo di soci ma di tesserati …
    Tesserati quindi gente che gioca … e mi stupisco che 4500 persone possano giocare, a rotazione, su 8 campi.
    Che poi il circolo sia bello ok, ho visto le foto :-)

  90. Fabio P. scrive:

    @Nikolik
    Sul resto hai perfettamente ragione !
    Sono stato classificato, conosco parecchia gente dell’ambiente, tutta la redazione di MatchPoint, collaboro con loro nell’ambito informatico, ho pubblicato un dvd di Panatta … ma non sono riuscito a far giocare a tennis nessuno dei miei due figli !
    La femmina di 11 anni gioca a volley e il maschio di 9 e 1/2 a calcio …

  91. zorromancino scrive:

    Bel Natale per il Sig. Tommasi dopo questa sentenza !!!!!
    Chissaà se si ricorda che ormai oltre una quindicina di anni fa’ inviai il mio curriculum all’allora responsabile dello sport di Tele+
    Buon Natale al SIg. Scanagatta ed a tutti gli amici del blog

  92. antp scrive:

    Si Raffaele Caterino, spiegamela tu questa cosa ……….

  93. andrew scrive:

    Nikolik, diciamo che rappresenti perfettamente la figura del socio di un circolo, ossia per te il tennis è nato così, funziona così, nei circoli, e tale deve restare…nella pigrizia, nell’indolenza, tra gli sbadigli. Diciamo che ti piace il gioco del tennis, ma lo sport tennis non ti è ben chiaro…
    Un circolo è interessato esclusivamente al mantenimento del circolo stesso e va benissimo per il “gioco” tennis. Lo sport è un’altra cosa…

  94. pibla scrive:

    Grandissimo Rino!!!
    la cosa più ridicola di tutte è che Rino, dopo sette anni, debba ancora spiegare le ragioni per le quali si “candidò” alla Presidenza della FIT e lo deve fare perché qualche personaggio a caso tra i “federali” quando lo critica senza esclusione di colpi ed anche andando sul personale tira fuori la storia che Rino voleva fare il Presidente e quindi ora, quando critica la Federazione, lo fa con il dente avvelenato e per partito preso.
    Ora, onestamente, non bisogna nemmeno essere addetti ai lavori per capire che a Tommasi di fare il Presidente non gliene importava un bel fico secco e che fare il Presidente in modo dignitoso avrebbe comunque comportato una serie di sacrifici che, un innamorato del suo lavoro come Tommasi non avrebbe mai accettato. Eppure, nonostante ciò, per giustificare tutti quegli attacchi così violenti si tira ancora fuori quella storia, è proprio vero che quando non si hanno, né giustificazioni, né argomenti, ci si attacca a tutto, anche alle motivazioni più ridicoloe ed improbabili……

  95. max scrive:

    intanto si dovrebbero convincere i genitori dei bambini a portarceli (perchè un bambino di 3/4 anni, da solo nn va da nessuna parte) facendo spendere loro di meno , dopodichè dovrebbe fare in modo di controllare che i suoi maestri mettano in pratica gli insegnamenti dati.. ma questo farebbe scappare i soci quindi meno voti ai circoli amici e via dicendo….. nikolik sveglia!! anche i risultati della giorgi di questi ultimi gg dicono che per provare ad arrivare esiste una strada sola e una federazione dovrebbe essere ben chiara nel dirlo sostenendolo davanti a tutti i genitori giocatori e maestri. ora vedrai l’anno prox il salto che farà camila… ed ovviamente sarà il risultato del lavoro svolto da bambina nn di che quello svolto quest’anno o del talento a cui si griderà…
    quindi la fit nn deve dare solo i soldi ma dovrebbe far si che tutti sappiano a cosa si va incontro cosicchè quelli che scelgono di proseguire (famiglie ragazzi e mestri) lavorerebbero da subito nella stessa e giusta direzione (e soldi ne servirebbero meno visto che nn si dovrebbe fare il giro del mondo per trovare dei seri profesionisti, oltre che ci sarebbero molti + giocatori buoni e le trasferte di gruppo costano molto meno!!!!)

  96. marcos scrive:

    straordinario successo di michele fimiani: bravo!

  97. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Non è per arrivare ai 100 commenti (bel traguardo per qualsiasi post, bravo a Michele lo dico anch’io (oltre che ovviamente a Rino che il suo impatto ce l’ha sempre) che scrivo questo commento, ma per rispondere a Gudbis e ad altri che ogni tanto dicono: se volete che posti questa lettera (o altro…è la stessa cosa)… Certo che la vogliamo. Ogni volta che qualcuno vede qualcosa che può interessare ailettori di quetso blog la riprenda e ce la faccia conoscere (o quantomeno se gli fa fatica…ci dia il link e ce l’andremo a vedere là anche se sarebbe più comodo qua citando peraltro correttamente la fonte…Capito Gudbis? ciao e grazie per i tuoi interventi e per quelli degli altri

  98. Lepre Africana che Corre detto anche Stefano Grazia scrive:

    nikolic ha perfettamente ragione quando dice che un bambino di 8 anni fra l’andare a giocare a pallone su un prato con 10 amici e giocare a tennis (sport molto piu’ difficile all’inizio) CONTRO un altro in un Circolo pieno di pensionati che giocano a tresette non ha dubbi e sceglie il calcio ma ha completamente torto quando pensa che non si possa invertire la tendenza. Come? Trasformando in Circoli…Campi gratis per gli Under 14 nelle ore del primo pomeriggio, iniziative propedeutiche per i bambini di 3 anni (cosi’ che a 8 sanno gia’ palleggiare e possono quindi scegliere il tennis invece del calcio), piu’ Maestri Pierino tanti cari a Nikolic ma anche piu’ Coach Veri come Stefar ed Enzo Lo Iacono tanto cari a me e a Mad Max … Certo, e’ un investimento ma prima o poi i Pensionati moriranno e chi prende il loro posto?

  99. Federico Ferrero scrive:

    Un saluto a Ubaldo e a tutti i lettori del blog.
    Quello che Rino dice sulla vexata quaestio del tennis (in particolare quello italiano) sulla pay tv è corretto: nessuno impedisce di completare l’offerta degli Slam attualmente disponibile per gli abbonati. Peraltro, dal fronte Eurosport, anche a noi farebbe estremamente piacere seguire gli Slam con un maggior dispiegamento di forze e soprattutto con una regia nazionale autonoma; sfortunatamente questa opzione (così come l’allestimento di studi in loco e la trasferta, se non a Parigi) non rientra nella politica della rete. Senza voler sviare il discorso, però, è anche onesto rendersi conto che il peso dell’Italia negli Slam è quello che è: contassimo regolarmente su atleti che si piazzano nei quarti o in semifinale otterremmo senz’altro maggior considerazione.

  100. Federico Ferrero scrive:

    Scusate, il messaggio è ‘partito’ prima del tempo.
    Chiudo riportando il mio recente ‘battesimo’ da parte dell’addetto stampa federale, che mi ha dedicato una cortesissima citazione (che il codice Rocco prenderebbe seriamente in considerazione) sul foglio istituzionale Fit per aver constatato, in un articolo pubblicato su Il Tennis Italiano, la pochezza dei risultati degli azzurri nei quattro major e l’assenza delle strutture del decantato Club Italia negli Slam cui ho fatto visita nel 2007. L’episodio è trascurabile giacché, per dirla con Rino Tommasi, le pubblicazioni federali sono per pochi intimi ma rimane indicativo di una forma mentis, coeva a chi la propugna e rappresenta, che spero venga presto aggiornata.

    Auguri a tutti e grazie per l’ospitalità!
    ff

  101. Gudpis scrive:

    Agli ordini maestro Ubaldo.. sono felice che mi e ci chiedi collaborazione… ti assicuro che non mancherò di darvela. Speriamo che il mio contributo sia positivo… di sicuro la passione per la racchezza non mi difetta!

  102. pedrinho&luvanor scrive:

    Tommasi poteva vincere tranquillamente quelle elezioni.
    Le perse perche’ 15 giorni prima delle votazioni Binaghi si alleo’ con il gruppo Bartolini (Toscana)e Annesi (Emilia Romagna).
    La storia la conosco bene.
    Se interessa a Rino gli spiego tutti i dettagli della sua mancata affermazione.
    P.s. : Non e’ vero che aveva una possibilità su mille. Binaghi era terrorizzato .

  103. Stefano scrive:

    Segnalo una cosa che non centra nulla con il post.
    Poco sopra c’è un intervento a nome “STEFANO” che non ho affatto scritto io :-)
    Non so se nel blog esista la possibilità che due utenti possano utilizzare lo stesso username per scrivere, mi pare strano, nel caso sarebbe una questione da correggere.

  104. Francesco da Lugano scrive:

    @ Nikolik

    La tua risposta educata ed esaustiva merita rispetto e l’onore delle armi. La tua posizione poggia su basi certamente solide, e non sono io certo a volerle metterle in discussione.

    L’unico circolo a cui sono stato è quello di Lugano, non conosco il Parioli e il Polimeni. E’ vero.

    Ma da come ne parli, è proprio qui il problema. I circoli italiani vivono di associazionismo stile Rotary a mio avviso. Prima il prestigio e la mondanità, poi l’agonismo. Almeno questo è quanto ho percepito quando vivevo a Bari. Una sorta di distacco, di “mondo a parte”.

    Il calcio, la pallacanestro, la pallavolo, le arti marziali, persino la vela, ecc., hanno in città squadre e manifestazioni che rappresentano il biglietto da visita, il Circolo Tennis non aveva questa ambizione. O se l’aveva la teneva nascosta ai più della comunità.

    Non so i circoli delle altre città. Ma sono d’accordo con quanto sotiene Stefano Grazia. I circoli possono investire di più in formazione e promozione presso le generazioni di adolescenti.

    E’ vero che viviamo in dittatura calcistica in Italia. Ma molti altri sport minori hanno avuto i loro campioni, le loro medaglie olimpiche, i loro titoli mondiali. Scherma, sci, canottaggio, e altri ancora.

    Il tennis rimane un “caso a parte”. Costa troppo? In Spagna, Francia, Austria, Argentina, ex Jugoslavia, e quasi tuto l’Est Europa i genitori hanno più soldi dei nostri?

    Un abbraccio a te Nikolik e buone feste amico mio

  105. roberto commentucci scrive:

    Volevo dire la mia sulla faccenda del confronto fra Fognini e Gasquet. Molto spesso capita, per spiegare un concetto, di ricorrere a delle semplificazioni, che hanno il pregio dell’immediatezza e della facile comprensione. Rino Tommasi voleva a mio avviso spiegare in modo sintetico la differenza fra la qualità della scuola tennistica francese e quella italiana, e la diversa efficacia dell’approccio delle due Federazioni. La frase aveva il pregio di fotografare, con sintesi ed efficacia, un concetto complicato. Tuttavia, quando si semplifica un concetto, si perde sempre qualcosa in accuratezza. Nel caso specifico, io trovo che i due tennisti citati non possono essere presi ad esempio come “prodotti” del lavoro delle due rispettive federazioni. Quanto al francese, perché si tratta di un purissimo, precocissimo talento naturale, la cui comparsa è un fatto diciamo “esogeno” rispetto all’operato della Federazione francese (anzi, ad essere maligni, si potrebbe obiettare che nel caso di Gasquet la FFT non sia riuscita ancora a trovare il modo di farlo rendere al 100% delle sue grandissime potenzialità). Anche Fognini, d’altro canto, non può in nessun modo essere considerato un prodotto del sistema federale italiano. Fabio non ha mai avuto maestri federali, ha iniziato a lavorare con un coach privato (Leonardo Caperchi) quando aveva poco più di 14 anni, ed il suo percorso di sviluppo, impostato a tavolino dallo stesso Caperchi, e dal manager Gaudenzi, con la consulenza di Riccardo Piatti, è stato completamente diverso da quello “standard” dei prodotti Fit, tanto è vero che ha giocato molto poco a livello juniores, iniziando invece molto presto l’attività professionistica.
    Quanto al gap tecnico esistente fra i due, esso è innegabile, ma non è né merito della federazione francese (alla quale va tuttavia riconosciuto di non aver disperso il talento di Richard, come invece a volte è capitato da noi), né demerito di quella italiana, che ha influito molto poco nello sviluppo di Fognini.
    Infine, a mio avviso nel caso di Fognini è un po’ presto per porre dei limiti precisi alle sue potenzialità. Il ragazzo a mio avviso appartiene alla tipologia dei giocatori “costruiti”, di quelli che, grazie alla grande disposizione al lavoro e alla eccellente base atletica, anno dopo anno aggiungono di continuo qualcosa al loro bagaglio tecnico, migliorando costantemente livello di gioco e classifica. Fabio ha 20 anni, è 95 Atp.
    Alla sua età il tedesco Schuttler (best rank n. 5 Atp) era 321 al mondo, lo spagnolo Ferrer (best rank n. 5 Atp) era n. 60, e il russo Davidenko (best rank n. 4 Atp) era n. 80 al mondo. Con questo non voglio dire che Fognini diventerà un top ten. Mi limito, a credere, tuttavia, conoscendo la enorme motivazione al lavoro del ragazzo ligure, che dare un giudizio definitivo, per ora, sia prematuro.

  106. chloe de lissier scrive:

    non so se roberto commentucci svolga un lavoro attinente al tennis. in ogni caso la sua competenza è infinitamente superiore a tantissimi che si occupano di tennis per professione.

  107. Nikolik scrive:

    Solo un piccolo intervento per confermare, qualora ce ne fosse bisogno, che quello che ha detto pedrinho&luvanor è l’assoluta verità.
    E’ verissimo, infatti, che la candidatura di Tommasi era molto tenuta in considerazione e presa sul serio, ovviamente.
    Verissime, poi, sono le circostanze riferite da pedrinho&luvanor sulle alleanze create in quell’occasione.
    Ma fa nulla, come ho già detto, Tommasi è perdonato, io gli ho perdonato da tanto tempo il gravissimo erore di candidarsi, al n. 1 assoluto si perdona sempre.

  108. roberto commentucci scrive:

    Ringrazio di cuore Chloe De Lissier per il suo apprezzamento. No, non sono professionalmente impegnato nel mondo del tennis, sono solo un appassionato, molto appassionato, nella vita mi occupo di tutt’altro.

  109. Lorenzo scrive:

    Io non sono mai stato molto bravo con i commenti, ma mi sento in grado di affermare che Michele sia riuscito a far esprimere al meglio i concettie e le idee di un grande giornalista come Rino Tommasi, che non perdo mai su SKY nè per il calcio nè tantomeno per il tennis. Pur essendo un incredibile ammiratore di Federer, che reputo di gran lunga superiore come tecnica e classe (magari non per potenza, ma quella non è un dono naturale, quella può essere acquisita da chiunque) a qualunque altro tennista nel circuito, penso che purtroppo Nadal riuscirà ben prima dell’attuale re del tennis a vicere sul terreno a lui avverso (Wimbledon); le capacità divinatorie di Tommasi (Di Natale nel calcio) mi fanno però dubitare delle mie certezze.

  110. Gudpis scrive:

    Ragazzi Vi invio per conoscenza gli auguri che il nostro Presidente ha inviato a tutti i Presidenti di Circolo. E a me che sono un umile segretario?! Vabbè ci passo sopra. Credo che il documento sia interessante….. numeri…..record eppoi me lo ha sollecitato il nostro blog/man Ubaldo Scanagatta in persona creatore del VERO BLOG del tennis!

    “Caro Presidente (NB:scritto a penna in corsivo)
    come e ormai consuetudine ma con sempre rinnovato piacere, colgo
    l’ occasione delle feste di fine anno per scriverTi e per fare il punto della situazione sul tennis italiano, analizzando i risultati del lavoro che stiamo svolgendo insieme.
    Anche nel corso del 2007 il nostro movimento ha fatto grandi progressi.
    In primo luogo, siamo cresciuti da un punto di vista numerico, superando per la prima volta quota 200.000. A fine novembre i nostri tesserati erano infatti già207.915, e fra di loro gli agonisti, cioe quelli che svolgono attività ufficiale, erano 63.297 (+ 7,9% rispetto al totale di fine anno del 2006) e i non agonisti, cioè prevalentemente i bambini delle scuole tennis, 29.280 (+ 22,6%).
    In secondo 1uogo, e proseguita la notevole crescita dell’attivita svolta: i tomei sono stati 3.884 (+ 12,35 %) e 227.574 Ie partecipazioni ai tornei (+ 8,7 %).
    Gli Intemazionali BNL d’Italia, infine, hanno stabilito un nuovo record di pubblico e portato nelle casse federali un sostanzioso utile da reinvestire nell’attivita agonistica.
    Insomma: uno sviluppo forte, indiscutibile, generalizzato e prolungato nel tempo che si rispecchia anche nella vitalità dei Circoli, nel crescente affollamento sui campi da tennis e nel successo prorompente che sta incontrando pure la pratica di una nuova disciplina, il Beach Tennis, che tante energie fresche sta convogliando sul nostro movimento.
    Per quanto riguarda l’attività dei migliori atleti azzurri, le nostre Campionesse del Mondo hanno difeso in modo encomiabile il titolo prima battendo due potenze come Cina e Francia e poi, nella finalissima di Mosca, rendendo dura la vita alla fortissima Russia. C’e stata la prima vittoria di un’italiana in un torneo del Grande Slam, con Mara Santangelo in doppio al Roland Garros. Un italiano, Filippo Volandri, ha raggiunto le semifinali degli Intemazionali d’Italia dopo 29 anni. Tre italiane, Roberta Vinci, Francesca Schiavone e Flavia Pennetta, hanno vinto un torneo del circuito WTA. Matteo Trevisan ha vinto il Trofeo Bonfiglio dopo 10 anni di assenza di un italiano dall’albo d’oro, e, più in generale, i nostri juniores hanno primeggiato nelle classifiche mondiali di categoria, conquistando anche due titoli di doppio nei tornei del Grande Slam: Trevisan-Lopez a Wimbledon e Fabbiano al Roland Garros. Fra i Top 50 ranking di fine anno ATP e WTA figurano 5 azzurre e 3 azzurri, che diventano rispettivamente 8 e 5 prendendo in considerazione i Top 100: cifre-record con pochi e lontani precedenti.
    II lavoro da fare e ancora moltissimo perche gli obiettivi che ci poniamo sono sempre più ambiziosi, ma i risultati sin qui raggiunti ci confermano che la strada intrapresa è quella giusta e ci stimolano a fare sempre meglio. In questo senso, consentimi di aggiungere che il 2007 e stato un anno che verrà ricordato anche come quello in cui sono stati avviati alcuni pragetti rivoluzionari, destinati a portare il tennis italiano all’ avanguardia.
    Mi riferisco alla crescita della struttura federale in termini di qualità e di organizzazione.
    Mi riferisco al nuovo ruolo che rivestiranno i Centri Federali Estivi nel percorso di formazione dei giovani e al lancio del FIT Ranking Program, il sistema nazionale unificato di valutazione didattica che renderà più divertenti i corsi delle SAT e legherà sempre di più al nostra sport le ragazze e i ragazzi.
    Mi riferisco all’utilizzazione di Internet per ampliare il dialogo con il movimento attraverso nuovi strumenti tecnologici quali il servizio di consulenza online messo gratuitamente a disposizione dei Circoli, la creazione di un portale internet interamente dedicato a Tecnici e Insegnanti, l’apertura di un blog che da spazio a tutti coloro che vogliono far sentire la propria voce.
    Mi riferisco, infine, al rilancio mediatico della Serie A1, all’assistenza diretta ai giocatori di vertice attraverso il Club Italia, allo sviluppo di nuovi programmi di attività agonistica per gli atleti diversamente abili.
    Tuttavia, voglio sottolineare ancora una volta che fenomeni come quello al quale stiamo assistendo ormai da cinque-sei stagioni non sarebbero possibili senza l’appassionato lavoro di tutti: dirigenti, ufficiali di gara, tecnici e giocatori. A Te e a tutti i Soci del Tuo Circolo invio pertanto il grazie del Consiglio Federale e mio personale per il contributo che state offrendo a questa straordinaria nuova stagione del tennis italiano.”

    Firmato a penna (?) da lui Angelo Binaghi in persona (secondo me gli è venuta l’epicondilite a firmale tutte!)

    Che ne dite?

    PS: scusate eventuali errori di trascrizione… non è colpa mia ma del mio scanner e dell’ocr!
    Un saluto e auguri di buone feste a tutti!

  111. luca scrive:

    La valutazione dei dati riportati da Binaghi deve essere fatta in rapporto a quelli relativi alle altre nazioni nello stesso periodo; i valori assoluti non rappresentano di per sè una indicazione della bontà o meno della disciplina

  112. asterix scrive:

    Dico che Binaghi è molto meno egotico di Tommasi, che non ha mai detto grazie a nessuno

  113. Gudpis scrive:

    Certo infatti avresti dovuto sentire che parole comprendevoli ed umane ha pronunciato il ns. presidente quando è venuto nelle Marche dopo nove mesi di commissariamento ed un movimento regionale in ginocchio! NON UNA PAROLA di dispiacere. Quasi ci guardava con sprezzo (certo tra noi c’erano il 60% dei circoli con gli erano ostili)! Come se in democrazia valesse il principio che se non mi voti io ti disprezzo! Evidentemete Tommasi deve dire grazie a molte meno persone….

  114. Fabio P. scrive:

    …..
    Chi disse “giocano a tennis come una smorfia nella metropolitana nell’ora di punta” e a chi si riferiva ?
    …..

    Visto che nessuno risponde (o e’ interessato) mi rispondo da solo :-)
    L’autore della frase era Gaio Fratini (raccontate voi, Ubaldo o Cino, chi era …) e i due “esteti” del tennis erano i fratelli Meneschincheri(parliamo di fine anni 70, primi 80 .. i Meneschincheri erano davvero tanti)

  115. giorgiobax scrive:

    secondo questo sito web…. chennay open su skysport italia….. cosa c’è di vero?

  116. Zacchi Biadene scrive:

    Ubaldo, dopo tanto tempo ti ricordi ancora di tanti vecchi compagni d’avventura….. bei tempi andati…. - appunto - Aldo Bulgherini giocava per il Tennis Roma e non per il Canottieri Roma. Anch’io credo che Rino Tommasi e Gianni Clerici siano insuperabili - forse solo Fiorello e Baldini possono competere con loro!!! Un abbraccio a tutti voi

  117. Zacchi Biadene scrive:

    Ubaldo, a Como ai campionati di 3.a non abbiamo perso con Adriano e Stafano Matteoli (magari fosse stato così, almeno il doppio lo sapevano giocare!) ma con Bruno Orecchio e Gianni Bartoni, che doppisti proprio non erano. Un saluto

  118. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Caro Zacchi, che piacere risentirti (si fa per dire…via web)!!!. Mi fa piacere che ti capiti di frequentare questo blog. Dove vivi adesso, Perugia, Roma? A proposito di Perugia avrai letto oggi sul ricordo di Cino Marchese e di Anna Kournikova …che parla di una nostra vecchia conoscenza, Poppi Vinti (io lo scrivo con i, lui con la y e gliela lascio….). Che non vedo da tempo immemorabile. Ti ringrazio delle precisazioni…è vero che era il Tennis Roma! Mi spiace non aver visto il tuo primo commento, l’ho scoperto oggi, lo deve aver “Moderato” qualcun altro altrimenti ti avrei salutato con piacer come faccio adesso…è che commentando un pezzo così indietro nel tempo, anche se era giusto farlo qui in realazione al mio scritto, mi era sfuggito. Beh…è vero che Panatta-Matteoli erano più doppio…però Matteoli andava a corrente alternata, e come ho scritto per pochissimo Orecchio e Gianni Bartoni non mandarono a casa pure noi.
    A chi ci legge, voglio dire che Zacchi Biadene era un giocatore di grande talento, capace di grandi colpi e grandi errori, dotato di un tennis spettacolare ma discontinuo. Uno dei primi a tirare molto forte il servizio, talvolta anche la seconda (con gran bello stile) e o erano aces o, nelle cattive giornate, doppi falli.E sicuramente non passava inosservato in un campo da tennis, qualche volta perchè gli scappava qualche… ruggito a seguito degli errori per lui più inspiegabili, e anche per il look che era …per quei tempi …da figlio dei fiori con racchetta. La cosa più divertente era il contrasto con il suo compagno di doppio Carlo Tommasi che invece era, in campo e fuori, sempre vestito in modo inappuntabile, un tantino dandy, molto playboy…
    Forze Zacchi saprà dirmi di più di sè e di lui, di Carlo… (se troppo privato anche via email a ubaldoscanagatta@yahoo.it).

  119. rochus69 scrive:

    RINO N.1 GRAZIE PER AVERMI FATTO INNAMORARE DEL TENNIS.

  120. federico castelnuovo scrive:

    ciao Ubaldo,
    grazie per aver ricordato papa’, “il tapiro”, sul tuo blog…come tu sai meglio di me, forse un po’ lo merita per quanto ha amato il tennis.
    Eh si’, Aldone Bulgherini era la bandiera del tennis Roma, non del Canottieri!! Papa’ ti avrebbe cazziato(tanto per cambiare!) per l’errore!
    E’ bello rileggere i racconti dei Vostri tornei(quando Vi divertivate anche fuori dal campo!).
    Un abbraccio grande da Roma

    p.s. aho’ so’ arrivato secondo in Italia assieme ad Alessandro Filippucci (figlio del grande Andrea!)nel campionato italiano a squadre over 35…mica male per un misero 4.3. come me eh!??oopss..dimenticavo..in squadra con noi giocava un certo Santopadre…ma questi son dettagli, no?!

    Peluche

  121. Luke scrive:

    Da appassionato di tennis vorrei dire la mia su Fabio Fognini, avendolo visto giocare qui a Genova al Challenger (sett. 2008). E’ il classico giocatore italiano, qui nell’accezione negativa: ovvero con un atteggiamento in campo adolescenziale, umorale anzichè volitivo, combattivo, grintoso.

    Non me lo so spiegare perchè così tanti giocatori italiani, anche in altri sport, beninteso, siano così dimessi.
    Eppure nelle trasmissioni televisive noi italiani stiamo tutto il tempo a litigare, nella politica, non ne parliamo, ma davanti allo straniero la bellicosità si trasforma in paralitica timidezza.

    Benchè Caperchi straveda per Fognini, io personalmente gli preferisco Gianluca Naso che qui a Genova ha preso a pallate giocatori molto più titolati di lui. Vorrei sottolineare una cosa: che non ha vinto, ma ha preso a pallate i giocatori battuti. Forse per gli altolocati non diranno molto i seguenti nomi, ma questi vinti erano: Ramirez Hidalgo, Berloq, e quest’anno Massu.
    Tuttavia malgrado il gioco estremamente potente, Gianluca Naso caratterialmente è troppo buono (non adolescenziale o viziato come il suo amico Fognini). Ma, secondo me, con un buon motivatore psicologico, potrebbe diventare irresistibile. Poi dovrebbero affiancargli un allenatore della velocità di atletica leggera e dargli pane per i suoi denti!! In due anni diventerebbe grande. Insomma è uno su cui, per me, sarebbe fruttuoso
    puntare.

  122. Francesco scrive:

    Ciao Ubaldo, bellissimo leggere i tuoi ricordi, peraltro lucidissimi anche sui punteggi di matches di 30 anni fa o piu’ :-) , ed i tuoi commenti.
    Personalmente, una ventina di anni fa sono stato allievo di Gerardo Bonardi, e spesso giocavo anche con Roberta Beltrame ed il loro figlio Stefano, ottimo doppista di 2a categoria. Mi permetto qualche ricordo anche io :-) Giocare con loro tre (Gerardo, Roberta e Stefano) era poesia tennistica, terapeutico direi. Stefano e’ circa mio coetaneo, Gerardo e Roberta un padre e una madre, tennistici ma non solo. Ho un ricordo bellissimo di loro. Avrei molto piacere se volessi raccontarmi altri ricordi che hai di Gerardo e Roberta come giocatori. Al tempo in cui ero sparring partner di Roberta, questa donna dal braccio d’oro (con un vole’ fatata) vinceva campionati veterani uno dietro l’altro, Gerardo (come tu egregiamente sottolinei indolente e perennemente assonnato :-D ) sempre piu’ assonnato, ma con un braccio fantastico. Giocavamo al Circolo Nomentano allora. Gerardo e Roberta, entrambi maestri di tennis e di vita.
    Un caro saluto.
    Francesco

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