Trevisan, che peccato!
Cede al tiebreak del 3° contro Bjorkman.
I nostri lottano, ma passa solo Fabbiano.

 
3 Maggio 2008 Articolo di Roberto Commentucci
Author mug

Primo turno di qualificazioni al Foro: la speranza azzurra Trevisan si arrende solo al tiebreak contro Bjorkman. Fuori anche Marrai e Arnaboldi, che cedono lottando solo al terzo set.

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Molti azzurri, ben nove, impegnati nelle qualificazioni della 78a edizione degli Internazionali d’Italia, ma senza troppa fortuna, dal momento che il bilancio ci vede registrare una sola vittoria e ben 8 sconfitte. Va peraltro detto che in tutti match i nostri giocatori partivano largamente sfavoriti, dovendo affrontare avversari più esperti (come nel caso delle quattro wild card Trevisan, Marrai, Arnaboldi e Fabbiano) o di superiore caratura tecnica. A parziale  consolazione, va sottolineato come i nostri abbiano almeno venduto cara la pelle. Tutte le sconfitte sono venute dopo match molto lunghi e combattuti, e tutti hanno richiesto tre set, al punto che l’ultima partita della giornata, quella che vedeva opposti Francesco Aldi e l’argentino Del Potro, si è conclusa dopole 10 di sera.

Bjorkman - Fabbiano 64 36 76 (5) Il match del giorno è stato senza dubbio quello che ha visto opposti il giovane Matteo Trevisn, classe ’89, oltre la 900a posizione del ranking, al veterano svedese Jonas Bjorkman, che a 36 primavere suonate è ancora ben saldo nei primi 100 (n. 59 atp). L’azzurro, dopo una gran lotta e quasi tre ore di partita a tratti molto spettacolare, ha ceduto solo al tie-break del terzo set, perso per 7 punti a 5, con il piccolo “giallo” di un fallo di piede (che probabilmente ha commesso, tanto è vero che il ragazzo ha accettato la chiamata con serenità e senza alcuna polemica) chiamatogli mentre era al servizio sul 5 pari, a due punti dal match. Sulla seconda di servizio dell’azzurro, lo svedese si è esibito nella sua specialità, il chip and charge con il rovescio bimane, e Matteo non è riuscito ad organizzare un passante competitivo. Poi, sul match ball a suo favore, un’altra bella conclusione al volo ha consegnato l’incontro al veterano scandinavo.

Matteo ha perso il primo set, nel quale ha servito malissimo, dopo aver recuperato per ben due volte un break di svantaggio, prima di subirne un terzo, decisivo, sul 3 a 4. Bjorkman ha poi chiuso con il servizio al decimo game annullando però con bravura e fortuna (due righe) due palle del 5 pari. Nella seconda partita Matteo anziché scoraggiarsi è partito in forcing a testa bassa, spingendo da fondo come un forsennato, è andato subito 3 a 0, si è fatto rimontare sul 3 pari ma ha poi chiuso 6 3 e, sempre dominando gli scambi da dietro, si è portato 2 a 0 nel set decisivo. Bjorkman però non si è arreso, ha iniziato a buttarsi costantemente a rete ed ha rimontato, tornando avanti 3 a 2.Matteo è stato molto bravo a restare attaccato fino al tie break finale, perso di misura.

Trevisan, che quest’anno, a causa di una mononucleosi, ha giocato pochissimo, e che ha una limitatissima esperienza a livello pro, ha sorpreso per la qualità del suo tennis: un servizio e un diritto di notevole livello, un rovescio pesante, una grande determinazione e capacità di lottare. L’allievo di Infantino ha però confermato anche i suoi limiti tecnici, sia nella fase difensiva (il passante di rovescio è stato messo a dura prova da Bjorkman, ma bisogna trovare maggiore sicurezza nel lungolinea), sia soprattutto quando è chiamato a staccare la mano dal rovescio bimane. Lo svedese, per uscire dallo scambio soffocante al quale lo costringeva l’azzurro, ha infatti trovato molti punti indirizzando la palla corta sul rovescio dell’azzurro, che chiamato a toccare nello stretto ha mostrato molti impacci. Infine, sul piano tattico, Trevisan deve assolutamente imparare a capitalizzare al volo le tantissime aperture di campo che i suoi colpi pesanti gli procurano. Perdere così brucia, ma la stoffa c’è tutta, ora che ha ritrovatola salute il ragazzo va lasciato lavorare con tranquillità.

Fabbiano - Hanescu 64 30 rit. Il suo coetaneo Thomas Fabbiano è stato invece più fortunato, avendo trovato un Hanescu non al meglio della condizione, ma è stato anche molto bravo a mettere a nudo tutti limiti di mobilità del rumeno con una tattica di gioco spregiudicata e aggressiva. Tommy si è sforzato di non perdere campo, di non muovere i piedi dalla linea di fondo, ha giocato un match fatto di anticipi e controbalzi, togliendo il tempo all’avversario e annullando il gap di potenza a suo sfavore. Vinto il primo set 64, il giovane pugliese ha continuato a spingere ed è andato avanti anche nel secondo, 3 a 0 e servizio. A quel punto, Hanescu ha preferito ritirarsi. Thomas a differenza di Trevisan è già molto maturo tatticamente ed ha un bagaglio tecnico molto completo. Deve migliorare il servizio (dove certo la statura non lo aiuta) e acquisire maggiore massa muscolare per aumentare il suo peso di palla. Domani se la vedrà con il serbo Pashanski, che ha sconfitto in tre set molto duri il mancino azzurro Arnaboldi, un ventenne (è dell‘87) che si allena da tempo in Spagna.

Pashanski Arnaboldi 46 63 63 Ha giocato un match molto coraggioso Andrea Arnaboldi contro il solido Boris Pashanski. Il mancino di Cantù ha molto divertito il pubblico con eleganti soluzioni di tocco ed alcune angolazioni davvero pregevoli, ma ha costantemente subito la superiore potenza dell’avversario e per fare match pari si è sfinito in tantissime rincorse, pagando dazio alla distanza. Arnaboldi gioca infatti troppo lontano dalla linea di fondo per poter impensierire avversari di questo livello con i suoi colpi, che sono eleganti e ben portati, ma ancora troppo leggeri.

Cuevas Marrai 63 46 61 Ha ceduto alla distanza anche Matteo Marrai, contro l’ostico uruguagio Cuevas. Il toscano è entrato in campo tesissimo, è partito male nel primo set, ma ha poi giocato una bellissima seconda frazione, nella quale ha sciorinato un repertorio davvero ampio di soluzioni, in particolare con il rovescio, suo colpo naturale, con il quale sa alternare con grande efficacia grandi accelerazioni lungolinea a improvvise palle corte. Purtroppo il ragazzo di Forte dei marmi, classe ‘86, all’inizio del terzo set ha avuto un passaggio a vuoto che gli è stato fatale. Il suo avversario, molto più esperto a questi livelli , si è imposto con un agevole 61. Tuttavia, Marrai è sembrato tecnicamente pronto per questi palcoscenici.

Insomma, nel complesso le wild card azzurre sono state tutte onorate con grande dignità.

Negli altri match si registrano le sconfitte in tre set di Galvani contro Patience e di Azzaro contro Clement. Il talentuoso mancino fiorentino si è fatto rimontare dopo aver vinto il primo set, ma alcune sue giocate hanno molto divertito il pubblico. Alla fine, tuttavia, la maggiore solidità del francese ha avuto la meglio. Pure in tre set ha ceduto l’ascolano Vagnozzi, superato dal tedesco Benjamin Becker. Ha lottato a lungo anche Paolo Lorenzi, opposto all’ecuadoriano Lapennti, ma anche lui si è dovuto arrendere, anche se solo per 75 al terzo. Nei pochi incontri che non vedevano coinvolti azzurri, va segnalata la divertente partita fra Max Mirnyi e Luis Horna, due giocatori in fase calante, che però hanno giocato un ottimo match, nel quale Horna ha prevalso di misura al decimo gioco del terzo set. Ha passato il turno anche il giovane mancino tedesco Zverev, che ha superato il kazako Schukin in tre partite.

Infine, a chiusura di una lunghissima giornata, è arrivata, oltre le 22 di sera, anche la sconfitta di Francesco Aldi, che ha anche lui combattuto a lungo con un avversario più forte di lui, l’argentino Juan Martin Del Potro, prima di uscire sconfitto con il punteggio di 60 46 62.

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18 Commenti a “Trevisan, che peccato!
Cede al tiebreak del 3° contro Bjorkman.
I nostri lottano, ma passa solo Fabbiano.”

  1. Ronnie scrive:

    Deliziare il pubblico purtroppo non fa classifica. Al momento Mathieu ha sfruttato tutte le palle break (3) che ha avuto, Bolelli una su sei. La differenza direi che sta tutta qua. Comunque vada buon torneo per Bolelli.

  2. Ros scrive:

    E’ la prima volta che son davvero contenta che un italiano vinca una partita,Davis a parte. Ma Simone ha talento,e adesso pare vaere imparato anche a lottare (da 2-4 nel terzo). Contro il Gonzo non sarà facile,ma è comunque un gran risultato.

  3. gianpaolo scrive:

    bolelli in finale!!! non gli mettiamo pressione adesso per roma

  4. Ronnie scrive:

    Devo aver portato bene, visto che appena scritto il post Bolelli ha controbekkato Mathieu al servizio per chiudere il match, l’ha portato al tie-break ed ha vinto! Ottimo scalpo per Simone, ed ora una finale tutta da giocare. Speriamo solo che le 3 ore di oggi non incidano più di tanto domani…

  5. paola scrive:

    grande bolelli…15 aces..per una volta mi sento pienamente felice per un italiano cui affido davvero molte delle mie speranze…bravissimo simone e per di più inatteso…mi auguro solo possa continuare cosi…

  6. Matteo B scrive:

    Al contrario di Ronnie sono più ottimista! Anche perchè…

    BOLELLI b. MATHIEU 76 46 76
    Simone non solo ha battuto uno che in classifica sta molto più su, ma ha anche convinto! 15 ACES sulla terra un italiano da quanto non si vedevano?!?! Abbiamo trovato uno con un servizio buono! Lo aspettavamo da tanto! Con la finale di domani Simone dovrebbe entrare nei 50…e chissà se a Roma non si possa aprire il tabellone…

  7. Sav11 scrive:

    Vivissimi complimenti al bole!
    L’ultimo italiano con un grande servizio credo sia stato omar camporese.

  8. dino scrive:

    …e pensare che c’è stato chi si è lamentato perchè Arnaboldi e Aldi non avevano avuto la WC per il tabellone principale !!! Chissà perchè a noi italiani sembra che tutto ci sia dovuto, il miglior modo per crescere, in tutti gli sport (vedi Ferrer e Davydenko), è fare sacrifici.

  9. Roberto Commentucci scrive:

    Dal sito ufficiale del torneo:

    Prima volta nelle qualificazioni agli Internazionali BNL d’Italia e quasi ci scappava l’impresa. Matteo Trevisan è una delle giovani speranze del tennis italiano e oggi è stato ad un passo dal battere al primo turno del tabellone di qualificazione Jonas Bjorkman, uno dei vecchi “lupi” del circuito con i suoi 36 anni, giusto il doppio dell’azzurro. Lo svedese di Vakjo, lo stesso paese natale di Mats Wilander, si è imposto in tre set dopo quasi tre ore di battaglia: 64 36 76 (5). “Una bella emozione. Era la prima volta che giocavo al Foro Italico in un torneo così importante - racconta Trevisan - all’inizio c’era un po’ di timore anche perché di fronte avevo un giocatore vero, che in carriera ha vinto tanto”. Numero 59 del ranking Atp (ma nel 1997 è stato 4), 6 titoli Atp, grande specialista del doppio ma capace di raggiungere due anni fa le semifinali a Wimbledon. “Sono entrato in campo prudente - aggiunge Matteo - poi pian piano ho preso fiducia e penso di aver giocato bene. Lui onestamente qualche errore lo ha fatto. Sul cinque pari del terzo set ho pensato di vincere…”. Invece ha prevalso l’esperienza di Bjorkman. Inoltre sul 5-5 del tie break a Matteo hanno chiamato un fallo di piede. “Lasciamo perdere…”, commenta l’azzurro.
    Ad inizio stagione Matteo è stato fermo per la mononucleosi, lo stesso problema che ha condizionato nei mesi scorsi il rendimento di Federer e nel 2007 di Ancic. “Ora sto bene - dice Trevisan - mi sento meglio fisicamente e sono fiducioso. Oggi ho perso, ma in campo ho avuto buone sensazioni. Pensavo che tra me e un giocatore come Bjorkman, con una classifica molto più alta della mia, ci fosse un abisso. Invece ho capito che ci posso giocare”. Trevisan da inizio anno si allena con il coach argentino Eduardo Infantino, che in passato ha seguito anche il top ten David Nalbandian. “Eduardo è un grande professionista, con lui mi trovo benissimo”, conclude Matteo.

  10. Alessandro Nizegorodcew scrive:

    Le cose che più mi hanno impressionato in positivo e in negativo:

    - il diritto di Trevisan, perchè può accelerare da ogni posizione e verso ogni direzione (anche se dovrebbe osare qualcosa di più) e il back di rovescio che è assolutamente insufficiente. In più deve venire a prendersi il punto a rete, come ripete spesso Roberto giustamente.

    - La crescita di personalità di Marrai

    - La risposta di Fabbiano contro le prime di Hanescu

    - Le accelerazioni in corsa, sia di diritto che di rovescio di Arnaboldi; l’uso dl polso nel rovescio ad una mano è eccellente

    - Del Potro: migliore giocatore visto in quali, anche se di certo non è una sorpresa

    -Colpo del giorno: Vagnozzi finta di attaccare con un rovescio in salto, e dopo aver staccato 50 cm da terra effettua una smorzata spettacolare in aria

  11. Nikolik scrive:

    Caro Roberto, cari amici,
    che delusione questa vostra Roma e che delusione voi Romani.
    Almeno per ora.
    Non c’è più la Roma di una volta ed i Romani di una volta.
    Non ci sono più, del resto, le mezze stagioni, non ci sono più le lucciole, non ci sono più le rondini.

    Che cosa succede a Roma? Succede che il nostro ragazzo batte sul 5-5 del tie break decisivo, contro un top 50 svedese, in un punto che, comunque vada, darà il match point a chi lo vince.
    E succede che sulla prima di servizio gli chiamano un fallo di piede, ecco che succede.
    Certo che voi Romani questo torneo lo avete iniziato proprio male.

    Ridatemi la Roma che ho conosciuto, per favore. Ridatemi i miei Romani.
    Questi non mi piacciono, sembrano Svizzeri.

  12. dino scrive:

    @Nikolik
    La correttezza non ha cittadinanza !! Se il fallo di piede c’era (c’era veramente) è stato corretto averlo chiamato.

  13. Roberto Commentucci scrive:

    Apprezzo molto la pungente ironia di Nikolik.
    E’ vero, qualche anno fa al Foro si era più bonari con i falli di piede degli azzurri. Ma il tutto faceva parte di una sottocultura sportiva che andava dai fischi sistematici a disturbare l’avversario fra la prima e la seconda, fino al lancio delle monetine. Pagine vergognose, che spero siano state voltate per sempre. Inoltre, questa sottocultura ha avuto l’effetto di crescere una generazione di giocatori viziati, vittimisti, inclini alle scenette, psicolabili, provinciali e svogliati. Tanto per non fare nomi, basta pensare alle tristi vicende che hanno visto protagonisti i vari Cané, Nargiso, fino ad arrivare ai Bracciali, Luzzi, Galimberti.
    Per fortuna, i nostri giovani sono diversi.
    Matteo ha un eccellente servizio e una buonissima seconda palla. Purtroppo ieri aveva di fronte un giocatore che vanta ancora una delle migliori risposte aggressive del circuito, in grado di prendere la rete sulle seconde di servizio dei top ten.
    Il servizio di Matteo è stato quindi sottoposto ad un indicibile stress. Eppure il ragazzo, praticamente all’esordio, pur molto teso (ha messo in campo poche prime) non si è mai disunito sulla seconda di servizio, ha limitato il numero dei doppi falli e non ha mai perso la testa. Ha commesso qualche fallo di piede (con la prima, per la verità). Ma a differenza di tanti sciagurati predecessori, non ma mai fatto una piega, ha accettato le decisioni avverse (pur in mezzo a qualche bordata di fischi del pubblico, che lo avrebbe invitato a fare il contrario) con grande serenità e maturità, senza lamentarsi, ha mantenuto un atteggiamento sempre positivo ed è rimasto con la testa nel match fino alla fine, smarrendolo solo sul filo di lana, più per la bravura dell’avversario che per demeriti propri.
    Anche per questo, e non solo per le bordate che è in grado di tirare, Matteo Trevisan farà molta strada.

  14. Alessandro Nizegorodcew scrive:

    Io credo però una cosa.. credo abiano chiamato in tutto a Matteo 5-6 falli di piede..
    E in effetti lo faceva sistematicamente fallo di piede, sia sulla prima che sulla seconda..il difetto è grave e va corretto subito…

    E’ anche vero che se gliene chiami 5 su tutti quelli che invece ha fatto.. non gli chiami quello sul 5-5 del tie al terzo

    Comunque sia l’ha fatto il fallo di piede, poca da dire..

  15. stefano grazia scrive:

    Bravo Roberto nella tua ineccepibile replica senza sconti al Federale.
    Piuttosto, se puoi, apri la tua email: c’e’ un messaggio che vorrei che tu leggessi.
    Per il resto, mi fido di te: Trevisan fara’ molta strada. Sono anche curioso pero’ di sentire anche da mio figlio, che ha visto il match in compagnia di Bob Brett, che cosa gli ha detto l’allenatore di Becker,Ivanisevic e Cilic. Come scrivevo in Genitori & Figli, pare che gli spiegasse punto per punto cosa facevano di giusto e sbagliato e del perche’ venivano fatte certe scelte…Credo che anche solo per questo valga la pena, per un bambino, di andare a vedersi le Quallies o i Primi Rounds dei Grandi Tornei…Piu’ facile avere Incontri ravvicinati del Terzo Tipo.

  16. Nikolik scrive:

    Cari amici,
    tanti anni fa, fui chiamato dalla nostra beneamata, e sgangherata, Repubblica, a ricoprire un oneroso Ufficio.
    Per far ciò, fui chiamato a rendere un giuramento, che mi impegnava, nientemeno, “ad osservare lealmente le leggi e la Costituzione della Repubblica”.
    Il Pretore Dirigente, davanti al quale lessi la formula del giuramento, mi disse: vede, le si chiede non solo di osservare la legge e la Costituzione, ma di osservarla lealmente, quindi lo stesso Stato, prevedendo una formula del giuramento del genere, dà per scontato che si possa rispettare la legge e la Costituzione in un modo non leale.
    Ho sempre tenuto a mente questo fatto.

    Inutile, quindi, amici miei, che invochiate la legge, il regolamento, la norma, per giustificare l’increscioso ed ingiusto fallo di piede di Trevisan: certo, il regolamento sanziona il fallo di piede, ma anche il regolamento, come nel caso del mio giuramento, deve essere osservato lealmente, non in modo sleale.

    Ebbene, amici miei, c’è poco da fare: se a un ragazzo di 18 anni, italiano, che gioca per la prima volta al Foro Italico, con tutti i parenti in tribuna, nella partita più importante per lui finora, con tutti i giornalisti a guardarlo, nel torneo più importante del mondo per lui, tu chiami un fallo di piede sul 5-5- del tie break decisivo, sul punto che comunque dà il match point a qualcuno, mentre gioca contro uno svedese di 40 anni, ormai finito, a fine carriera, contro uno che la sua carriera l’ha fatta ed una partita vinta in più non gli può cambiare nulla, contro uno che di Roma e del Foro Italico non gliene frega nulla, beh, se tu fai questo, tu osservi sì il regolamento, ma osservi il regolamento in modo non leale.
    Glielo puoi chiamare per tutta la partita, il fallo di piede; glielo puoi chiamare per tutta la vita, finchè non migliora, ma non in quel momento, non in quel luogo, non contro quel demotivato avversario, non così.
    Ci vuole un po’ di cuore, un po’ di sensibilità, un po’ di buon senso, anche nell’applicare il regolamento.

    E io ho giurato di osservare tutte le leggi di questo mondo in modo leale, per cui mai e poi mai avrei chiamato quel fallo di piede, mai e poi mai.
    Ai giuramenti ci tengo.

  17. Roberto Commentucci scrive:

    Nikolik, quando fai così, con i tuoi avvocateschi cavilli e cavilluzzi, mi fai venire voglia di citare, nientemeno, Napoleone Bonaparte.

    Come sicuramente saprai Napoleone fu ispiratore in Francia del primo Codice Civile moderno, che fu poi scopiazzato da tutte le nazioni civili di diritto “romano”.

    Ebbene, lui voleva unificare le fonti normative in un insieme ordinato, ma ogni pochi minuti i suoi collaboratori gli segnalavano difficoltà nuove. Gli avvocati di Parigi dicono che questa norma non si può abolire, quelli di Tolone dicono che questa modifica non si può fare, e così via…

    Napoleone, spazientito, ordinò:
    Dite a questa gente che deve obbedire. Se non lo faranno, gettate gli avvocati nei fiumi!…Alla Sorbonne, ne fabbricheranno altri”.

    Fu obbedito, ed il Codice Napoleonico è divantato l’architrave della convivenza civile.

  18. Nikolik scrive:

    Ma, Roberto, io mi sono richiamato al cuore, alla sensibilità, al buon senso, alla lealtà.
    Questi sono valori, non cavilli e cavilluzzi, non sono io ad invocare, per una volta, la lettera del regolamento.
    Parlo di valori, lo so che è una cosa da non credersi, ma per una volta parlo di valori.
    E voi mi tirate fuori il regolamento, il freddo e glaciale regolamento, bah!

    Continuo a vigilare il torneo: voi Romani avete trattano già molto male un Toscano.
    Voglio vedere cosa mi combinate la settimana prossima, non mi toccate la Dentoni, guai a voi se gli chiamate falli di piede o altre scorrettezze del genere.

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