Justine Henin sull’orlo del divorzio
Ecco perchè non va in Australia
Non è ancora ufficiale ma pare scontato

 
5 Gennaio 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

Quando ho letto che Justine aveva gravi motivi familiari per non presentarsi all’appuntamento australiano, dopo un mese e mezzo di inattività, ho pensato subito che il suo matrimonio con Pierre-Yves-Hardenne _ sposato il 16 novembre 2002 _ fosse entrato in crisi. Amici belgi mi avevano riferito già tempo addietro che le cose non andavano troppo bene in casa Hardenne e difatti lui , prima sempre così assiduo al seguito di Justine, non era venuto all’US open e anche ad altri tornei. Dicevano dovesse una volta prendere il brevetto di pilota, un’altra volta far qualcos’altro. E lei si mostrava sempre molto comprensiva. Per ora conferme ufficiali all’indiscrezione non ne ho, anche se Paolo Leonardi _ un collega di chiare origine italiane che lavora per Le Soir a Bruxelles e che di solito è molto bene informato _ pare non avere troppi dubbi, nonostante Justine sia stata molto reticente e non ci siano conferme ufficiali. Premesso, ma questa è un’opinione del tutto personale, che lui a a me non è mai stato troppo simpatico _ a differenza di Carlos Rodriguez che più che un coach è stato per Justine un secondo padre, dopo che il primo si era talmente mal comportato da essere ripudiato dalla figlia _ mi pareva che la stampa belga avesse fin troppo enfatizzato negli anni passati questo grande amore fra il bel ragazzo dall’aspetto un tantino arrogante e la piccola (e non particolarmente avvenente ma ricchissima ) tennista di Rochefort. Già severamente bastonata dalla sorte, con la madre morta quando lei aveva soltanto 12 anni, senza più alcun rapporto nè con il padre nè con i due fratelli maschi _ recentemente aveva riaperto il dialogo almeno con la sorellina minore _ per Justine un eventuale fallimento coniugale sarebbe più duro da sopportare che per molti altri. Si era sposata a 20 anni con grande entusiasmo, probabilmente sentiva davvero l’esigenza di farsi quella famiglia che difatti non aveva quasi più avuto da otto anni e che tanto felice non dveva essere stata neppur prima. Nonostante tanti infortuni, il citomegalovirus che l’aveva tenuta lontana dal tennis per mesi e mesi un paio d’anni fa, una certa fragilità intestinale (la grande tensione nervosa l’ha spesso bloccata durante molte prove dello Slam, come in Australia un anno fa quando preferì ritirarsi nella finale contro la Mauresmo) e muscolare forse dovuta a un eccesso di lavoro atletico, Justine aveva riconquistato nel 2006 grazie a quattro finali negli Slam, alla vittoria al Roland Garros e al Masters, la leadership mondiale già detenuta in precedenza.
Ma la decisione di disertare l’open d’Australia :_dopo aver già dichiarato forfait a Sydney _ con la più che probabile conseguenza di vedersi scivolare al terzo posto dietro Sharapova e Mauresmo se le due sue più immediate inseguitrici (a 466 e 607 punti Wta appena) si comportassero bene a Melbourne, non poteva essere motivata da ragioni minime. Ragioni familiari? Beh, finora _come dicevo _ la sua famiglia è stata soltanto il marito. Sul suo sito Justine annuncia: “Appena avrò novità sul mio calendario vi farò sapere”. Ha un tal carattere, lo scricciolino belga, che se anche le arrivasse questa nuova, pesantissima mazzata, sono certo che saprà reagire. In quanto tempo non so. Ma è ancora giovanisisma, e anzi proprio il tennis probabilmente sarà la sua via d’uscita. Una fibra più forte _ dirà qualcuno _ avrebbe potuto passare anche sopra ad un doloroso divorzio. Beh, insomma, per fare commenti del genere bisognerebbe saperne di più. E io non lo so. Magari nei prossimi giorni ne sapremo di più, ammesso che sia importante. Certo a Melbourne viene a mancare un motivo di interesse, la gara a tre per la leadership : che era stao il leit-motiv alla Masters Cup di Madrid _ verrà a mancare. La perdita di Justine si farà sentire. Ma speriamo che non duri più d’uno Slam

.

Collegamenti sponsorizzati


16 Commenti a “Justine Henin sull’orlo del divorzio
Ecco perchè non va in Australia
Non è ancora ufficiale ma pare scontato”

  1. Raffaele scrive:

    Caro Ubaldo se non sbaglio però mr. Pierre Yves Hardenne conobbe Justine prima che diventasse la campionessa che è oggi. MI sbaglio?Se non erro sono amici di infanzia…

  2. Fabio F. scrive:

    Ciao,Ubaldo, complimenti per questo splendido e interessante Blog( bellissime le riflessioni di e su chris lewis).

    Un divorzio,come qualsiasi forma di separazione dal coniuge, è una forte fonte di stress. Comprensibile dunque anche secondo me che Justine non se la sia sentita di difendere la finale dello scorso anno. Resta un ritiro che è un duro colpo per gli Australian Open femminili, ben più di quello di una Myskina che da l’impressione di essere sempre più lontana dal tennis ( per la serie,” tanto i soldi ormai li ho fatti”,in quanto mancherà non solo la numero uno ma la giocatrice che quando è in palla resta la migliore in assoluto del circuito.
    Volevo chiederti questo: il violento attacco di Rodriguez alla WTA in generale e alla Cljisters e alla sharapova in particolare dei giorni scorsi ( nel caso di kim arrivando anche,sbagliando, all’ insulto ) ,alla luce di questa news,non appare più un rabbioso sfogo “paterno” ( visto il forte legame esistente tra lui e Justine) che l’ennesimo, “semplice” litigio interno alla WTA?

  3. Giovanni Rossi scrive:

    Che peccato l’assenza di Justine! Usualmente non guardo il tennis femminile perche’ lo trovo noioso: gli errori sono troppo numerosi, e per avere una partita guardabile dal punto di vista competitivo, bisogna aspettare almeno i quarti di finale. Inoltre ci sono pochissime giocatrici che hanno un gioco decente. Il gioco di Justine e’ incredibile, e come dice Fabio, quando e’in palla, e’ solo un piacere guardarla.
    E’ proprio una grande perdita non vederla in Australia.
    Posso solo augurarle che superi questo momento difficile, non se lo merita certo

  4. Giovanni Di Natale scrive:

    Trovai sorprendente il matrimonio della Henin a 20 anni. All’inizio di una carriera brillante, quanto stressante. Un matrimonio di grande coraggio, forse giustificato dal reale bisogno di costruirsi una famiglia, ma comunque difficile da gestire. Sempre in giro per il mondo. Lontano da casa, dagli affetti. Nè alcune presenze nei tornei possono rendere meno pesante la lontananza pressochè continua. Le uniche eccezioni potrebbero essere rappresentate dai mariti-coach, ma lì si vengono a creare altre tensione. E la possibilità di “incomprensioni” è altissima.
    Cosa diversa è in campo maschile. Sarà un discorso maschilista, ma credo che l’uomo sappia sopportare meglio la distanza. Vuoi perchè alcuni non sono fedeli, vuoi perchè altri sono innamorati ma non hanno fretta di metter su famiglia.
    Conosco bene Roberta Vinci ed il suo fidanzato-coach. Lei, come tutte le donne, sogna la famiglia. Il matrimonio ed i figli. Ma è consapevole che non è il momento adatto, finirebbe con il compromettere la carriera. Ha appena 24 anni e per altri 6 può giocare ad alti livelli, con la certezza di aver accanto il proprio uomo senza bisogno di convolare a nozze.
    In fondo oggi la vita di coppia è più libera di 40 anni fa.

  5. Ubaldo Scanagatta scrive:

    A Fabio dico che…mi dovrò preparare più e meglio per soddisfare le sue richieste. Non avevo letto, ad esempio, degli insulti che Rodriguez avrebbe inviato all’indirizzo di Clijsters e Sharapova (e mi pare strano conoscendolo) e allora perchè non ricostruisci tu questa storia, dicendo dove l’hai letta etcetera? Così la sapranno anche i lettori di questo blog. E’ proprio quello che vorrei che voi faceste, purchè citaste correttamente le fonti e…cum juicio manzoniano. Poi starà a me fare in modo di rispolverare i mie vecchi studi di giurisprudenza (Ehi, non vorrei fare come Vittorio Cecchi Gori quando al Processo di Biscardi esclamò “Io sono laureato!” e ancora gli ridono dietro…) ed evitare le querele pubblicando frasi che mi possano attirare querele per diffamazione a mezzo stampa.
    a Giovanni, di cui ho letto cose ben scritte (e se non sbaglio proprio a tu per tu con la Vinci) dico che non è maschilista e non è un problema di sopportare meglio la distanza. Intanto l’uomo anche se diventa padre poi non è tradizionalmente deputato a seguire i figli come una madre (e non resta incinto 9 mesi). poi se un uomo cambia fidanzata ogni settimana, ogni mese o ogni anno, non si rovina la reputazione. Se lo fa una donna la cosa cambia (giusto o sbagliato che sia). E allora la donna resta più facilmente sola per lunghi periodi, fra un amore e l’altro se ne ha più d’uno, per non esporsi a boomerang malevoli. Se sta fissa con un uomo ma non lo vede mai, perchè questi non è un tennista del circuito, difficilmente potrà trovare compagnie maschile ogni sera senza suscitare pettegolezzi. Credo che questo sia anche uno dei motivi per cui, proprio perchè soffrono di solitudine e frustrazioni varie, che molte ragazze finiscano per avere una relazione con il proprio coach oppure anche dopo tanti anni da etero deviazioni omosex. Il sostantivo deviazione qui non va assolutamente inteso in senso negativo, ma per quello che è: prima avevano intrapreso una strada, poi ne hanno imboccata un’altra. D’altra parte stare fuori 30,40 settimane all’anno _ e per anni _ senza avere nessuno di veramente vicino, direi intimo, con cui gioire per una bella vittoria o con cui consolarsi per una brutta sconfitta, deve essere durissimo. E, almeno sulle prime, credo sia molto più facile riuscire a confidarsi con un’amica che non pensa ad approfittare di un tuo momento di debolezza che non con un amico maschio. ma…in che ginepraio mi sono cacciato. tutta colpa tua e della Vinci! Voi che ne dite?

  6. Giovanni Di Natale scrive:

    Dico che la Vinci fa bene. Anzi benissimo. Perchè da appassionati di tennis siamo stanchi di vedere protagoniste del circuito uscire di scena per fare le mamme… C’è tempo per tutto. L’importante è non avere fretta.

  7. Fabio F. scrive:

    Ubaldo, le tue osservazioni su come tennisti e tenniste vivano diversamente la vita del circuito sono estremamente interessanti.
    Jack kramer stesso nella sua biografia uscita nel 1979 sottolineava come nel massacrante circuito pro degli anni 50′ diversi tennisti , a volte per la necessità nascente da mesi di lontananza più che per effettivo piacere finissero con l’avere relazioni extraconiugali ( forse, va anche detto, non tutti avevano una moglie come Gloria,la splendida partner di jack).
    Concordo anche sul differente, ahimè, grado di riprovazione che un comportamento simile ha quando viene tenuto da una giocatrice. effetti di una cultura maschilista per cui se un uomo si comporta in una data maniera è un ganzo, mentre se a comportarsi così è una donna nei suoi confronti si sprecano epiteti e termini che variano dal poco lusinghiero all’ offensivo.
    Penso che vincere un torneo dopo tante fatiche, sia esso un Tier I o un Tier IV, e non avere quella sera stessa nessuno con cui festeggiare quella vittoria sia una bruttissima sensazione. in un libro di Mario Puzo, I Folli Muoiono, il protagonista di una colossale vincita in un casino di las Vegas si suicida la notte stessa del suo trionfo, resosi conto di non avere, di fatto, nessuno con cui gioire realmente della propria vittoria. esempio estremo,ovviamente, letterario,ma, coi dati parametri di riferimento, che può inquadrare anche cosa provino in dati momeni i tennisti e,sopratutto,le tenniste. E perchè ci si affezioni tanto ad allenatori o gente del seguito.Non che tutti i maschi siano robot. Guy Forget, mi pare di ricordare, girava sempre con qualche familiare o persona conosciuta proprio per non sentirsi solo .

    Interessante anche l’argomento/tabù dell’ omosessualità. Sotto questo aspetto le donne ( Navratilova/Mauresmo) sono apparse più manifeste. Tra gli uomini, come nel calcio ( e altri sport) pare regnare invece l’assoluta omertà.

  8. Fabio F. scrive:

    Sulla “polemica” rodriguez-WTA è intervenuto Carlos stesso sul sito ufficiale della henin:

    http://www.henin-hardenne.be/bin/shownews.asp?Lang=fr&id=2835

    Rodriguez parla di un’ intervista resa al master di Madrid palesemente travisata, e sottolinea come ora justine e Kim filino d’amore e d’accordo, e come non abbia mai messo in dubbio le qualità di maria Sharapova.

    In tal caso, è forte il sentore,purtroppo, di una “bufala informatica” costruita via internet.

    Occorerebbe, questo sì, avere il testo “originario” dell’ intervista..

  9. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Vedi fabio che ho ragione a voler stare attento? Per carità a volte, spesso, vengono smentite interviste effettivamente rilasciate, o _ come ha detto Rodriguez _ vengono “travisate”.
    Che uno si inventi tutto di sana pianta è improbabile. Ma non conosco Olè (il titolo del magazine non mi pare troppo rassicurante, ma guai a peccare di superficialità nei giudizi…), conosco abbastanza la stampa argentina e _ come dappertutto _ ce n’è di buona e meno buona. Quella meno buona non ha scrupoli. E tanti ancora oggi scrivono in un Paese trascurando l’esistenza di Internet e il fatto che se ti inventi qualcosa qualcuno che ti becca in fallo c’è sempre. Avere l’originale dell’intervista non significa leggere l’intervista, ma semmai ascoltare un nastro di quell’intervista. E’ al di fuori delle mie possibilità. Non resta, in questi casi, che fidarsi o dell’intervistatore o dell’intervistato. L’intervistato lo conosco e quelle frasi pesanti, soprattutto l’insulto in argentino alla Clijsters, non mi sembra da lui. Se l’intervistatore fosse un Guillermo Salatino, un Moro, un Bonadeo mi fiderei di più, per es. crederei che Rodriguez possa avere detto quella cosa. Altra ipotesi, l’ha detta parlando con un amico davant a un bicchiere e qusti invece gliela ha scritta. Succede anche questo e allora…

  10. Ubaldo Scanagatta scrive:

    aggiungo: ancora più improbabile mi pare l’ipotesi che Rodriguez abbia detto cose così stupide sulla Sharapova. Un conto è dire che il suo management non perde occasione per pompare notizie che la riguardano, altro è dire _ più o meno _ che la Sharapova è solo un bluff montato dai media o è addirittura controproducente per il tennis. Sbaglio ha già vinto un Wimbledon e un US open? Insomma, io stesso sottolineo con un certo fastidio il fatto che i giornali esagerino a riproporci Maria in tutte le salse, ma senza perdere però la dovuta obiettività, Maria è prima di tutto una straordinaria tennista, almeno come sono straordinarie tutte quelle che sono arrivate ad essere n.1 del mondo, restano fra leprime tre a lungo, hanno vinto un paio di Slam e sono state più volte semifinalista a testimoninanza di una continuità ai vertici tutt’altro che casuale.

  11. Fabio F. scrive:

    http://www.ole.clarin.com/notas/2006/12/26/01333901.html

    se l’intervista è questa, non vi è il minimo cenno nè alla Cljisters nè alla sharapova.

    Sì, Ubaldo,avevi ragione tu. Aria fritta.

    restando a Justine. Un giornalista di tennis Italiano, in un suo articolo apparso sul numero di gennaio ha definito il rovescio della belga “il miglior rovescio ad una mano della storia del tennis femminile”. condividi o lo trovi un commento eccessivo?

  12. anto scrive:

    Leggendo l’intervento di Fabio, nel quale secondo la sua opinione le donne nei confronti dell’omosessualità sono più manifeste rispetto agli uomini, vorrei fare alcune considerazioni in proposito. Se nell’ambiente femminile l’apripista Martina ha aperto una breccia su questo argomento, seguita poi a ruota dalla transalpina Amelie, negli uomini il discorso è alquanto diverso. Se un federer, ipoteticamente si dichiarasse omosessuale, le sue quotazioni in campo pubblicitario e di appeal crollerebbero praticamente a zero.Ma questa è una cosa logica, un tifoso potrebbe difficilmente accettare una cosa del genere. Anche se nella società moderna ultimamente sta passando il messaggio che essere gay è in (ed io sono tremendamente out, anzi di cultura gattopardiana), nel mondo sportivo l’outing di qualsiasi giocatore, praticamente segnerebbe la sua fine. Non posso che non sorridere a quando un acida Hingis disse che giocare contro Amelie, le sembrava di incontrare un uomo, in quanto la sua avversaria girava in Harley ed aveva la ragazza. Cosa che invece forse pochi sanno, se non gli addetti ai lavori e i giocatori, che ci sono alcuni allenatori di giocatori professionisti che sono gay, ma questo naturalmente non deve essere visto come una discriminante, in quanto ognuno della propria vita privata, fà ciò che meglio crede.

  13. Fabio F. scrive:

    Donna bastonata nei sentimenti, sì, Justine. Uno stop comprensibilissimo.

  14. compravendita scrive:

    luogo interessante, soddisfare interessante, buon!

  15. pirandello scrive:

    Grande! Il luogo cose buon, tutto e abbastanza ragionevole e piacevole..

  16. per trucchi scrive:

    L’information interessante que vous avez! I’am allant revenir bientot.

Scrivi un commento