Intervista: Martina Navratilova.
“La mia cattiva America”
“Olimpiadi cinesi? Scandalo!”

 
8 Ottobre 2007 Articolo di Massimo Lopes Pegna
Author mug

(tratto da Sport Week del 6-10-2007)

Martina e il lavoro. “Nastase e Panatta erano pigri”. E le scommesse: “Per sconfiggere il problema degli incontri combinati bisogna cambiare il sistema del conteggi dei punti”. La fuga dalla Cecoslovacchia. “La ricordo come se fosse oggi”. Bush a Pechino: “E’ un ipocrita”. Gay? “In alcuni Paesi c’è ancora la pena di morte”

Si è fatta inseguire per molte settimane. Impegni di ogni tipo in giro per il mondo: commentatrice tv, motivational speaker nelle grandi aziende, conferenziera, scrittrice (ha un libro in uscita) e anche pittrice (una mostra a Parigi. assieme all’artista slovacco Jaraj Kralik: spara palline colorate contro una tela). Poi, agli Us Open di New York, si siede in poltrona e accetta di parlare. Lo fa alla sua maniera, senza peli sulla lingua: tennis, ma anche temi politici e sociali.

Martina, che cosa vogliono sapere da lei le grandi aziende quando la chiamano per motivare i propri dipendenti?

«Come si arriva al top e ci si rimane, come fare a essere sempre concentrati e determinati. Perché costanza, impegno e voglia di vincere sono concetti che si applicano alla vita di tutti i giorni, mica soltanto al tennis”.

È vero che lei è stata la prima a pensare che l’allenamento maniacale l’avrebbe aiutata a vincere?

«In verità lo facevano già gli australiani negli Anni 50. Ai miei tempi, però, molti si affidavano solo al talento. Esempio, Panatta e Nastase: forse erano pigri. Diciamo che io ho portato il training a un livello superiore. Poi su questa strada era andato anche Lendl. Oggi senza allenamento non si va da nessuna parte».

Oggi, voltandosi indietro, che cosa pensa della lunghissima lista dei suoi successi?

«Ci penso soltanto quando qualcuno come lei me lo chiede. Però so che sono stata la miglior giocatrice di tutti i tempi. Il mio obiettivo era arrivare al livello di gente come Margaret Court, Billie Jean King, Steffi Graf. Ma quando si mettono insieme numeri e record, credo di essere stata io la migliore».

Lei ha condotto una vita sempre all’arrembaggio. Primo atto di coraggio nell’1975: fuga negli Usa dalla Cecoslovacchia. Non aveva neppure 19 anni. Che cosa ricorda di quel giorno?

“Tutto, il momento in cui andai alla polizia, le emozioni che mi passarono per la testa. A quell’età siamo un po’ incoscienti però ero un’emigrante speciale: conoscevo l’inglese, sapevo che avrei giocato a tennis, guadagnato soldi e vissuto negli Stati Uniti facile così. La grande paura è stata quella di dover tagliare con il passato, di non poter tornare a casa mia”.

Erano altri tempi, ma ancora oggi molti Paesi in tema di democrazia devono fare passi avanti. Che cosa ne pensa?

«Credo che la maggior parte dell’Europa abbia ormai dei sistemi molto democratici. Sicuramente non l’America, noi non siamo un Paese democratico. Non lo siamo mai stati la gente non elegge il presidente, lo fanno i Grandi Elettori: puoi anche totalizzare più voti, ma non diventare presidente. Le democrazie non funzionano così. Siamo indietro rispetto all’Europa sul tema dei diritti umani: per le donne, per gay e lesbiche e sul sociale. Sotto l’amministrazione Bush ci sono tante persone che non vengono aiutate, non c’è assistenza sanitaria, la classe media si sta restringendo sempre di più. Una volta eletto un Presidente, per quattro anni c’è poco che tu possa fare. Si può dire che un Paese cosi sia una democrazia?

A proposito, ritiene che assegnare alla Cina i Giochi Olimpici sia stata una buona idea?

«Non avremmo mai dovuto darglieli. Ho una serie di cattivi pensieri sulla Cina. La Wta ha incrementato laggiù il numero di tornei, ci faremo tra poco anche il Masters. Decisioni discutibili. Fra l’altro non so neppure se mi lasceranno entrare”.

Ha sentito? Ai Giochi di Bejing ci andrà persino Bush…

“Lasciamo stare, noi americani siamo degli ipocriti: non abbiamo rapporti con Cuba e con molti altri Paesi, attacchiamo l’Iraq. ma con la Cina intratteniamo normali relazioni Per forza, economicamente parlando sono i nostri padroni Se i cinesi ritirassero i loro investimenti, gli Stati Uniti fallirebbero. Ok, mi può star bene, ma poi però con che diritto andiamo a ficcare il naso in altri posti perché non hanno diritti umani?”

Non è stata è stata una bella estate per lo sport: doping nel ciclismo e nel baseball; la Nba ha avuto uno scandalo con un arbitro corrotto; il football americano ha dovuto allontanare una delle sue stelle per atti di crudeltà verso animali; nel wrestling si muore per gli effetti dei prodotti dopanti. (E l’intervista di Lopes Pegna è stata fatta prima che Marion Jones ammettesse di essersi dopata; nota di UBS) Martina, che cosa sta succedendo?

«Forse certe cose accadevano anche prima e facevamo finta di non vederle. Nel baseball gli steroidi c’erano. Si sapeva, ma si voltava la testa dall’altra parte, per via del successo che quello sport stava ottenendo. Alcuni chiedono di liberalizzare il doping. Io appartengo ad una vecchia scuola; sono totalmente contraria. Che esempio daremmo ai nostri figli? Senza contare gli effetti deleteri…..”

E il tennis?

“Qualcuno è stato trovato positivo. ma abbiamo un bel sistema di controlli ai quali è difficile sfuggire”.

Ora però c’è il problema delle scommesse?

“Fra le donne non ho mai sentito nulla del genere. Fra gli uomini forse c’è qualche caso. Si dovrà per forza fare pulizia e in fretta. Ma si deve cambiare il sistema delle classifiche: giochi 30 tornei ma te ne contano solo 15. In questo modo si possono fare più soldi uscendo al primo turno. E poi nel tennis perdere apposta senza farsi scoprire è facile”.

Secondo atto di coraggio: 1981. poco dopo essere diventata cittadina americana. fa outing, dichiara ufficialmente di essere omosessuale. Martina, perché nel 2007 le preferenze sessuali di un atleta hanno ancora tanta importanza per la gente?

“ Non lo so. Mi piacerebbe non doverne parlare, ma fino a quando noi gay non avremo raggiunto l’eguaglianza dei diritti con le persone etero, dobbiamo continuare a discuterne e a combattere. Non è una questione di diritti per i gay, ma di diritti civili. Che, soprattutto in questo Paese non abbiamo ancora conquistato del tutto. Però non mi sorprende. ti guardi intorno e vedi nazioni in cui le donne non possono votare e sono proprietà degli uomini. Ci sono alcuni Paesi che puniscono l’omosessualità con la pena di morte e altri con la prigione. Abbiamo ancora tanta strada da percorrere. Dobbiamo continuare a educare le persone: è l’unica via”.

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23 Commenti a “Intervista: Martina Navratilova.
“La mia cattiva America”
“Olimpiadi cinesi? Scandalo!””

  1. Alessandr0 scrive:

    E’ una mia impressione o Martina in questa intervista sembra aver detto solo banalità, imprecisioni o generalizzazioni qualunquiste? Sia sulla Cina, sia sul sistema elettorale americano, sui controlli antidoping nel tennis. Ed è banale anche l’idea di dipingere buttando contro la tela palline di tennis. O contribuire a questa idea. Mah! Spero che in lingua originale o in un’ipotetica intervista di maggior lunghezza abbia detto cose più interessanti di quanto appaia qui sopra. Lo spero anche per i dipendenti delle aziende che devono ascoltare i suoi discorsi motivazionali.

  2. roberto scrive:

    E’ proprio vero che nello stile di gioco si esprime il carattere delle persone: Martina, una vita all’attacco!
    Intervista molto bella. Opinioni nette, decise, cristalline.
    Grande ordine mentale.
    Una donna formidabile.

  3. Alessandro Nizegorodcew scrive:

    Saranno anche cose banali, ma è importante che qualcuno ogni tanto le ripeta..come sulla Cina, a volte si dimentica o non si fa caso a come vengono trattate le persone in certi paesi.. un esempio su tutti: grande scandalo in Italia per i giocattoli della Mattel sequestrati che potevano nuocere ai piccoli.. pensate che lì sono fatti in questo modo.. e i bambini cinesi?!? ma parliamo di tennis che è meglio.. è una distrazione.. uno sfogo..

  4. Stefano Grazia scrive:

    AlessandrO e roberto…ma vi siete messi d’accordo?

  5. marcos scrive:

    l’intervista di martina contiene temi che, se approfonditi, meriterebbero mesi di blog. durante un’intervista, magari di un quarto d’ora, raramente si riesce a rispondere esaurientemente, soprattutto, a domande come quelle di massimo lopes pegna.
    un conto è rispondere ad una domanda del tipo: “come mai, oggi, non ti entrava la prima?”; un altro è rispondere sui diritti civili negati in alcuni paesi e sul grado di democrazia raggiunto da un paese.

    quanto all’eventualità di partite giocate senza impegno (o, peggio, combinate), condivido la denuncia di martina: quando un giocatore ha raggiunto (o quasi raggiunto) i propri obiettivi di breve o medio termine, oppure, quando ha ottenuto soddisfacenti risultati dal punto di vista della classifica annuale (e, quindi, è anche soddisfatto economicamente), può più facilmente mollare la presa, rilassarsi e, magari, essere tentato dai diavolacci che s’aggirano per il circuito.

    talvolta, considerandomi, rimpiango i tempi in cui la pigrizia non pesava più di tanto: ora, è la pigrizia ad aumentare il peso!

  6. giorgio scrive:

    Mah, le affermazioni di Martina su doping e scommesse mi lasciano abbastanza perplesso. E’ vero quello che dice Marcos sulla scarsa attendibilità di un’intervista di un quarto d’ora, ma l’affermazione sulla lotta al doping grida vendetta. Sulle scommesse, sembra non essere molto informata visto che parla di giocatrici che hanno raggiunto i propri obiettivi, quando ad essere sospettati sono proprio i giocatori che, non riuscendo a sbarcare il lunario, sono più sensibili alle rischieste dei malintenzionati.

    Le affermazioni anti-Bush (per quanto condivisibili) sono un pò forzate. L’intervistatore le chiede dei paesi non democratici, pensando a Cina e Russia, e lei vira il discorso sul sistema elettorale americano. Che delusione…….

  7. remo scrive:

    Che Martina si ritenga la miglior tennista di sempre non è una novità e che l’umiltà le faccia un tantino difetto pure. Questa poteva risparmiarsela. Così come sparare a zero sugli Stati Uniti, non foss’altro per il fatto che è stata lei a chiedere di diventarne cittadina fuggendo dal suo paese di origine. Poi, è vero, su tanti altri argomenti trovo abbia ragione e continui a mostrare quel coraggio che talvolta le è mancato sul campo da tennis.

  8. Tonygay scrive:

    Una cosa è certa, in Italia sui diritti civili siamo indietro anni luce dal resto d’Europa e nonostante tutto siamo ancora lontani anche dagli USA, perlomeno in certi stati ci si può anche sposare tra persone dello stesso sesso.

  9. Alessandr0 scrive:

    Spiego meglio le mie riserve su ciò che ha detto Martina. Innanzitutto mi pare che abbia liquidato l’argomento doping sostenendo che non sia dopo tutto un problema. Dire che abbiamo un bel sistema di controlli ai quali è difficile sfuggire mi pare quantomeno esagerato, se non addirittura fuori dal mondo. Per quanto riguarda il discorso Cina mi sembrava eccessivo gridare allo scandalo perchè le sono stati attribuiti i giochi olimpici. Cosa bisognerebbe fare? Escludere la Cina da tutte le competizioni sportive? Penso che le Olimpiadi a Pechino possano anche diventare qualcosa di positivo per favorire una meno problematica coesione tra Cina e resto del mondo. E inoltre anche sostenere che gli Stati Uniti non siano una democrazia mi pare assurdo. Che poi sia stato eletto presidente un personaggio discutibile che abbia fatto più danni che cose positive è un altro discorso. Ma è meglio parlare di tennis. Perchè alla fine sto dicendo cose banali anch’io. Non che ci sia nulla di male nella banalità. Però mi sembrava di individuare una frattura tra forma e contenuto nelle parole di Martina. Roberto ha parlato di “opinioni nette, decise, cristalline”. A me sembrava netto, deciso e tagliente il tono delle sue parole. Ma non ho visto grandi argomentazioni e alcune delle poche argomentazioni presenti mi sembravano fuori luogo. Come avete giustamente notato suppongo anche che in parte sia dovuto al fatto che sia difficile essere esaurienti in una breve intervista di questo tipo. Detto ciò, eviterei volentieri la sua arte e le sue conferenze motivazionali. Che poi ha vinto quello che ha vinto più per il suo talento che per doti motivazionali.

  10. francesco scrive:

    No, Alessandr0, non è una tua impressione, è la pura verità.
    E’ l’effetto Sicko traslato, la gente comune ha bisogno di cose semplici.

  11. thomas yancey scrive:

    Ingmar Bergman era tenacemente avverso alle interviste. Gomez Davila scriveva che limitando il nostro uditorio limitiamo i nostri passi falsi. La solitudine è l’unico arbitro incorruttibile.
    Solo la nostra vanità ci impedisce di concordare.

  12. Luigi Ansaloni scrive:

    Le persone come la Navratilova credono di essere talmente in alto rispetto a noi comuni mortali da poter dire ciò che vogliono. E la cosa più triste (e bella allo stesso tempo) è che forse hanno ragione. Trovo le dichiarazioni della Divina Martina esagerate per certi punti di vista, ma indubbiamente giuste per altre…

  13. marino scrive:

    confesso di avere sempre avuto un’acritica predisposizione verso il martina pensiero, per cui sono indulgente sulle sue poco umili dichiarazioni in merito alla sua grandezza e sulla poca profondità con la quale liquida l’affaire doping nel tennis.
    tuttavia la sua vita, i suoi modi e quello che ha fatto nel tennis hanno un peso così importante che se anche ne prendessimo l’un per cento dovremmo dirle grazie per sempre.
    nominatemi un tennista maschio con la sua stessa personalità e coraggio.
    forse ashe, che guarda caso era nero…

  14. francesco scrive:

    vva l’autismo

  15. Antonio scrive:

    Poche idee ma confuse, la signorina Navratilova
    Se gli Stati Uniti non sono una democrazia, perchè mai non se n’è rimasta in Cecoslovacchia? Inoltre qualcuno le spieghi che il fatto che può vincere una qualsiasi elezione il candidato che abbia avuto globalmente meno voti non ha nulla a che fare con la democrazia o meno, ma al sistema elettorale maggioritario
    I grandi, quelli veri, mai e poi mai parlando di se stessi direbbero ” il più forte di tutti i tempi sono stato io”, questa è una dichiarazione che fanno solo i montati, e se per di più l’autoproclamatasi più grande di tutti i tempi non è neanche riuscita una volta a completare il Grande Slam, al fatto di essere una montata si aggiunge anche il ridicolo

  16. egizio scrive:

    Caro Antonio, questi sono i discorsi che sanno fare bene le Ceche… sono stato 12 anni con una di loro…ma la mia non era gay…per fortuna! Scherzi a parte è una razza molto piena di se. Però il valore di Martina non si discute. Forse è tardi per ricevere una risposta da qualcuno:ma è davvero lei la giocatrice più forte di tutti i tempi?
    Comunque l’intervista mi è piaciuta, forse di dirà qualche banalità, ma nella media le sue risposte mi sembrano buone.

  17. Stefano Grazia scrive:

    Suzanne Lenglen, direbbe Clerici. Ma se valutiamo l’era Pro, come a mio parere si dovrebbe,la scelta deve ricadere su Navratilova o Graf. Qualcuno ci aggiungerebbe la Evert, 18 slams come Martina, e la Court, 24 Slams, ma con un fracasso di Australian Open quando non tutti li giocavano. Io credo che dominante come Steffi e Martina ve ne siano state poche, in un epoca in cui anche il tennis femminile è diventato sport vero, pro e con una certa profondità di tabellone…Sulla Graf pesa la macchia Seles: se non fosse stata accoltellata quanti slams avrebbe ancora vinto? Sulla Seles pesa la remora psicologica…fosse capitato alla Graf, magari riprendeva a giocare dopo un mese…Ovviamente, non avesse avuto altri grilli per la testa, poteva essere della partita anche Serenona…Ovviamente, se si giudicasse solo dalla qualità del gioco, anche la Henin potrebbe essere considerata almeno fra quelle atlete subito a ridosso di Grafd/martina ed Evert ma ovviamente non vincerà mai un’altra decina di majors…

  18. roberto scrive:

    Io credo che Martina sia stata la più grande di sempre, o almeno quella che ha giocato al livello più elevato mai visto nell’era Open.
    Ho ancora negli occhi alcune sue strepitose, nettissime vittorie contro la Evert sulla terra rossa, sulla quale esprimeva il suo tennis d’attacco con la stessa naturalezza che dimostrava sui campi veloci.
    Ecco quella Navratilova lì, che dominava la Evert, una grandissima passatrice, facendo serve & volley e chip & charge sulla terra battuta, per me è la più forte giocatrice di sempre.

    Ovviamente la Lenglen non la ho mai vista giocare, sono del ‘65.

  19. Stefano Grazia scrive:

    si,roberto, ma a me è rimasta impresso il commento di Venus Williams la prima volta che si è imbattuta in Martina negli spogliatoi: Ho visto Martina! E’ così piccola!
    La Navratilova ha dominato anche perchè fu la prima a fare della Preparazione Atletica una Arma Letale rimodellando il suo corpo così come fece anche Ivan Lendl (tutti e due ceci,tutti e due fuoriusciti…e le somiglianze si fermano qui!)… Probabilmente avrebbe dominato meno se la Graf, atleta eccezionale, fosse nata 5 anni prima o se lei stessa fosse nata nel periodo odierno…Sono convinto che molti pensino invece che nata oggi farebbe sfracelli più di prima quando comunque doveva battere la Evert ma io non ne sono così convinto…Serena,Venus,la Henin, occasionalmente Sharapova e Mauresmo e la Davenport le avrebbero tolto qualche vittoria…Certo, una dozzina di slams li avrebbe vinti comunque…Quello che impressiona tutti è che è stata l’ultima a dominare, maschi e femmine, giocando un reiterato e insistente Serve & Volley… Comunque in un’altra intervista io l’avevo sentita citare se stessa e la Graf (22 slams) come quelle fra cui scegliere la migliore di sempre…

  20. Avec Double Cordage scrive:

    premetto che di tennis femminile non ne capisco molto, non necessariamente perchè sia d’accordo con “quel tale” che lo definì “una specie di tennis” ma semplicemente perchè non lo vedo mai, maggiormente ora che è sparito dalla tv. Ma mi ricordo quando ancora ogni tanto lo vedovo, ai tempi di Graf - Navratilova che era spuntata anche un altra Martina che aveva un gioco bello completo. Ora non so se Justine Henin sia superiore come gioco all Hingis di allora, perchè sinceramente la Henin non l’ho mai vista giocare, ma considerando la cmpletezza e solidità del gioco della Hingis magari potrebbe far parte anche lei delle più forti di sempre, probabilmente non la più forte perchè non ha vinto tutto quello che hanno vinto Graf e Navratilova. Però penso anche che Graf e Navratilova abbiano vinto cosi tanto non esclusivamente per merito loro ma anche per via del livello inferiore del campo di avversarie che avevano ai loro tempi di maggiore successo. Non che ora tutte le giocatrici siano vicine al loro livello, ma sicuramente faticherebbero di più anche Graf - Navratilova per vincere, magari non nei primi turni ma in generale forse si, finendo per inciampare ogni tanto anche loro.

    Anche se istintivamente mi è sembrata poco bella l’autoproclamazione di Navratilova a migliore di sempre, e io su due piedi avrei detto Graf, ma ripensandoci anche se magari la Navratilova anche ai suoi tempi migliori contro la Graf più forte non avrebbe vinto più di tanto, come gioco quello della Navratilova era più completo. Della Graf mi ricordo solo un gran dritto più sempre lo stesso rovescio slice e se non sbaglio una prima palla di servizio superiore alla media.
    Quindi alla fine magari veramente la Navratilova andrebbe messa al numero uno, poi perchè trattasi di Gianni Clerici terrei in considerazione anche la Lenglen pur non avendo la più pallida idea sulla consistenza del suo gioco, ma se Gianni dice veramente che era lei la migliore avrà le sue ragioni.

    In linea di massima penso che non emarginare ma anzi coinvolgere la cina nella vita economica e culturale mondiale abbia anche delle buone ragioni, perche cosi facendo si inalza il livello economico della popolazione cinese, al quale inalzamento seguira una richiesta di magggiori libertà (oltre al collaterale ed inevitabile imbrutimento di larghe fasce di popolazione) che teoreticamente dovrebbero portare alla caduta del totalitarismo in cina. Praticamente l’opposto di quello che è accaduto nell’ex unione sovietica, dove prima si è devastato il regime sostituendolo con una specie di democrazia, ora in inversione di marcia senza un adeguata crescita economica. Il problema maggiore con la cina è forse che al posto di un coinvolgimento della cina a livello economico si sia sostituita una dipendenza economica globale dalla cina, tant è che i prezzi di materie prime e varie situazioni politiche concatenate (ad esempio in africa) sottostanno ormai al dettato o ricatto cinese, forse anche per questo la politica degli stati uniti si sta superando nello stile a loro appartenente ormai da quasi un secolo. Inoltre la dipendenza dalla cina contraposta ad una mirata collaborazione economica in realtà impedisce la critica seria di vari casi di trasgressione dei diritti umani.

    Si può solo sperare che quando il cambiamento a livello politico in cina avverra, questo non sfoci in una disastrosa rivoluzione armata prolungata, che probabilmente provocherebbe una crisi economica mondiale non indifferente, ma forse anche di queste cose non ne capisco più del tennis femminile.

  21. Stefano Grazia scrive:

    bè, Martina Hingis è una delle favorite di tutti ma non può certo essere annoverata fra le migliori, è anzi la dimostrazione che vincere un Gran Slam (lei lo ha quasi fatto mancandolo per una caduta da cavallo!) non ti pone automaticamente fra le più grandi…Il fatto è che lei vinse tutto approffittando proprio di una finestra di tempo (un po’ la stessa che ha permesso a Hewitt, e lo dico anche se è uno dei miei preferiti, di finire due anni da N°1) in cui non c’erano grossi avversari se non la Davenport mentre le Williams e la Mauresmo dovevano ancora maturare…Appena le due americane sono esplose, la Hingis è ahimè sparita: materia grigia in abbondanza, tecnica e geometrie superiori ma…zero potenza…E poco spirito di reazione: appena visto che non ce la faceva, non si è accontentata di un ruolo di secondo piano e ha smesso per tre anni. Di diversa tempra la Henin, sia come carattere, e spirito di sacrificio ma anche credo come gioco: più potente nonostante i pochi cm ma anche lei varia, completa,intelligente, spettacolare…Il miglior giocatore di tennis al momento, maschio o femmina (secondo Tommasi e forse anche secondo Clerici,chissà). Certo più completa di Graf e Seles e probabilmente anche di Navratilova…ma se non vince un’altra mezza dozzina di slam il paragone non si può fare…Curiosa la tua affermazione, che al tempo di Navratilova/Graf non vi fossero altre campionesse…Molti affermerebbero il contrario. Io potrei concordare sotto certi aspetti (e l’ho fatto in uno dei post precedenti) ma non possiamo certo nasconderci che a quei tempi c’erano una certa Evert prima e una certa seles poi…

  22. Avec Double Cordage scrive:

    grazie Stefano per le spiegazioni, è una questione di potenza quindi, ma come gioco allora non avevo completamente torto ad annoverare la Hingis tra le migliori, a quanto pare. Devo ammettere che la potenza nel tennis femminile non mi mi piace troppo, ho dato un occhiata su qualche filmato della Henin su youtube, ed effettivamente hai proprio ragione con quello che dici, gioca praticamente come i suoi colleghi maschili ciò nonostante con una certa grazia femminile, almeno un pizzico, pur essendo minuta. Mentre a vedere Serena Williams pare sempre di assistere alla finale di una torneo di bodybulider travestiti da drag queen, ammetto che è brava e sicuramente si allenera in palestra un giorno si e l’altro pure per avere braccia da pugile e coscie da Ben Johnson, ma di femminile rimane ben poco nel suo tennis. Insomma l’eccellenza nel tennis femminile io, personalmente, andrei a cercarla nella perfezione tecnica e tattica. Dal punto di vista tattico o mentale Evert e Seles erano sicuramente al top ma come bagalio tecnico almeno alla Seles mancavano una manciata di colpi, comunque non mi riferivo alla mancanza di giocatrici competitive al top (tra l’altro cerano pure Sabatini, Tauziat, Martinez) ma del livello di quelle che fanno il grosso del tabellone, che fanno si che fino ai quarti le teste di serie praticano un paio di allenamenti in pubblico. Questo nel tennis maschile ad eccezzione di qualche bestia sacra (momentaneamente Nadal sulla terra e Federer in generale mi sembra di aver capito, nonostante che per gli ultimi anni non abbia visto tennis in tv figurarsi dal vivo) non è cosi gia da decenni, tutte cose ovvie e risapute quindi che sto a sprecare tempo visto che molto probabilmente nessuno contraddirà. Non sono “tanto sicuro” se si possa definire la Henin il miglior tennista del momento in assoluto tra tennis maschile e femminile insieme, se non ho capito male questa era la tesi esposta. Purtroppo come detto tutto quello che ho visto della Henin sono un paio di filmati su youtube, quindi probabilmente non mi basta per valutare, ma da un lato c’è un certo Federer e non so se il suo gioco (messe da parte potenza e tenuta atletica) si possa sottomettere alla Henin e poi vorrei aggiungere che se uno come Hewitt ad esempio, giocasse 9 volte su 10 solo contro un centinaio di cloni di Skoff ci farebbe un figurone mica da poco, beh questa era un pò cattivella e potevo anche risparmiarmela, ma va beh tanto per esmplificare il mio tennis-nut pensiero, e vedo anche di chiudere che siamo gia oltre.

  23. Rosa Mattiacci scrive:

    Sono una tua grande ammiratrice e ti conosco molto bene come tennista.
    Ti ammiro da quando c’ era la racchetta di legno!!!
    Ora mia figlia di 10 anni gioca a tennis. . . puoi darmi qualche cosiglio per lei???

    By una tua GRANDISSIMA AMMIRATRICE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    wMarTINA w MarTInA wMaRtInA WMARTINA !!!!!!!!!

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