Il 1992 anno d’oro per il tennis.
Ecco la generazione dei fenomeni.
Cinque stelle pronte a dominare.

 
17 Aprile 2008 Articolo di Roberto Commentucci
Author mug

Forse mai nel tennis si era vista una tale concentrazione di talenti nati in un solo anno. E il bello è che fra i magnifici cinque c’è anche un azzurro. Giacomo “Jack” Miccini, l’americano di Recanati, a pieno titolo nel gruppo dei migliori talenti del tennis mondiale.

La clamorosa impresa di Ryan Harrison, il quindicenne statunitense capace qualche giorno fa di issarsi fino al secondo turno di un torneo Atp (negli ultimi dieci anni solo Gasquet e Nadal sono stati capaci di tanto) ha posto sulla ribalta, oltre all’americano, una intera pattuglia di suoi coetanei (sono tutti nati nel 1992), provenienti da tutte le parti del mondo, che pare destinata a dominare il tennis che sarà. Tenete a mente questi nomi: Ryan Harrison, Stati Uniti. Bernard Tomic, Australia. Yuki Bhambri, India. Giacomo Miccini, Italia. Philip Krajinovic, Serbia. Cinque ragazzi promettentissimi, che oltre a mettere in mostra grandissimi mezzi tecnici, hanno già raggiunto risultati notevoli, anche sotto il profilo statistico.
Basti pensare che allo scorso Australian Open juniores (competizione aperta a giocatori nati negli anni 1990 e seguenti) tre semifinalisti su quattro erano del ‘92: Harrison, Bhambri e il padrone di casa Tomic, che ha poi vinto il titolo per la gioia dei suoi connazionali. Sono state le più giovani semifinali nella storia dei tornei junior dello Slam.
Ma cerchiamo ora di conoscere da vicino questi ragazzi.

Il più famoso di tutti, (almeno fino all‘exploit di Harrison), è l’australiano Bernard Tomic, strombazzatissimo e precocissimo talento, messo sotto contratto dalla IMG già a tredici anni, formatosi alla Bollettieri Academy. Bernard è nato il 10 ottobre 1992 in Germania, da genitori di origine croata, trasferitisi di lì a poco in Australia. E’ attualmente n. 3 del mondo nelle graduatorie Itf, e n. 1080 della classifica Atp. A livello giovanile, oltre all’Aus Open junior, è stato capace di vincere l’Orange Bowl nelle categorie under 12, under 14 e under 16, oltre a moltissimi altri tornei. In patria è considerato una sicura promessa. Garantiscono per lui, tra gli altri, Fred Stolle e Pat Cash, oltre, naturalmente, a Nick Bollettieri. Ma il ragazzo ha stupito ugualmente tutti qualche mese fa, nel primo turno delle qualificazioni dell’Australian Open, dove gli avevano concesso una wild card per fargli fare un po’ di esperienza. Bernard, 15 anni e 3 mesi, è stato capace di sconfiggere il giocatore di Taipei Hieu Tzu Wang, classificato intorno alla 120a posizione del ranking.
Dal punto di vista tecnico Tomic, piuttosto alto ma non molto robusto, ha la sua dote migliore nella capacità di cambiare ritmo. Ha un servizio poco appariscente ma già pungente e molto continuo e preciso. Il diritto è visibilmente un colpo costruito, ma è profondo e carico di rotazione. Il colpo migliore dell’aussie è il rovescio bimane: piatto, naturale, giocato con un grandissimo anticipo e un timing perfetto. Con esso Bernard sa trovare ogni tipo di traiettoria e nasconde benissimo la direzione del colpo, ricavandone angoli impossibili, accelerazioni mortifere e improvvise. Sono stati fatti paragoni importanti per il rovescio di Tomic. Il più azzeccato, forse, è con quello del mai dimenticato “gattone” Mecir. Nientemeno.

Ryan Harrison ha oggettivamente sorpreso tutti all’inizio di questa settimana, superando di slancio le qualificazioni a Houston dove poi ha battuto un giocatore solido come Cuevas nel primo turno. Ma se ne parlava da tempo come uno dei tennisti più promettenti del panorama mondiale. Sul giovane americano potete trovare qui il breve profilo che ne ha tracciato il nostro Luca Labadini.
Il ragazzo yankee, fisicamente più potente di Tomic, è dotato di un servizio incisivo, con un gesto molto fluido, e una azione della spalla davvero eccellente, grazie alla quale ha sviluppato un’ottima soluzione in kick. Dei due fondamentali, pare migliore il rovescio, giocato prevalentemente bimane, ma molto efficace anche in back a una mano. Il diritto, giocato con un’apertura molto chiusa, è un colpo pesante ma meno sicuro. Harrison tuttavia fa parlare di se soprattutto per la notevole predisposizione per il gioco al volo, dove coniuga eleganza ed efficacia. Un giocatore spettacolare, insomma, oltre che già fortissimo.

Il terzo semifinalista dell’ultimo Australian Open, come detto lo Slam junior più verde della storia, è stato l’indiano Yuki Bhambri, nato a Nuova Delhi il 4 luglio di quel fatidico 1992 e laureatosi pochi mesi fa campione under 18 ITF Asia-Oceania. L’indiano è attualmente n. 5 nel ranking mondiale juniores ed è al n. 1205 della classifica Atp. Nel suo paese è seguitissimo, è già sotto contratto con la IMG ed è ritenuto una grande speranza, a dispetto del suo fisico minuto. Bhambri in effetti non è un picchiatore, ma è rapidissimo negli spostamenti e ha un tennis molto brillante, fatto di colpi da fondo piatti, anticipati e incisivi, con accelerazioni improvvise alternate a ottimi tocchi.

E veniamo ora al nostro Giacomo Miccini da Recanati, che è nato… 24 ore dopo Bhambri, il 5 luglio 1992. Jack, oramai al quarto anno alla Bollettieri Academy, poche settimane fa è stato messo sotto contratto dalla IMG (che pare fosse riluttante a puntare su un italiano, nonostante i notevoli risultati del ragazzo). Miccini, a differenza di Harrison, Tomic e Bhambri, non ha ancora conquistato punti Atp, ma vanta già risultati sensazionali per la sua età. Giacomo qualche mese fa, prima di iniziare a dedicarsi ai tornei pro (a ciò spinto dal nuovo coach Ariel Gaitan, lo stesso che ha costruito Kei Nishikori) ha raggiunto la 20a posizione nel ranking Itf, una classifica record per un quindicenne azzurro. E negli scontri diretti con i pari età, gli altri terribili ‘92, non sfigura affatto: è in parità con Tomic (dal quale ha perso un match lottatissimo e leggendario a Reggio Emilia, nella Davis Cup junior, competizione a squadre under 16, per poi prendersi la rivincita nelle qualificazioni dell’US Open junior); è in vantaggio per 2-0 con l’indiano Bhambri; e con Harrison ha giocato solo una volta, poche settimane fa, nelle qualificazioni di un future in Canada, perdendo un match lottato, 63 64, due soli break e partita decisa da pochi punti.
Sotto il profilo tecnico Miccini è il tipico giocatore da cemento. Molto dotato quanto a potenza, il suo schema preferito è il classico uno-due servizio diritto, grazie anche ad una prima palla di battuta che supera già i 200 Km/h. Rovescio bimane, gioca vicino al campo e spinge da fondo, soprattutto con il notevole diritto, un colpo pesantissimo che lui controlla molto bene grazie ad una gran frustata di polso. Giacomo ha grandi margini di miglioramento nel rovescio (con cui si difende bene, ma che non gli consente per ora di comandare il gioco), nella seconda di servizio e negli spostamenti laterali, dove ha qualche problema anche a causa del rapido sviluppo corporeo dell‘ultimo anno (è già alto intorno al metro e 85). Giacomo questa settimana è tornato a giocare in Italia, al Future di Francavilla, dove ha perso nettamente al primo turno dall’argentino Galdon, anche a causa di alcuni problemi fisici. Nelle prossime settimane dovrebbe partecipare ad alcuni Future italiani per poi prendere parte al Bonfiglio e al Roland Garros juniores, prima di tornare a tuffarsi nell’attività pro.

Il quinto fenomeno della nostra lista è il serbo Filip Krajinovic, nato a Belgrado il 27 febbraio (indovinate di che anno…). E’ approdato solo da alcuni mesi alla corte di Bollettieri, ma ha bruciato letteralmente le tappe. Pur avendo giocato pochissimi tornei a livello junior, ha messo in mostra le sue qualità lo scorso mese di novembre all’Eddie Herr, uno dei più prestigiosi eventi juniores americani, dove ha battuto uno dopo l’altro Bernard Tomic e Ryan Harrison, arrivando in pochissimo tempo fra i primi 70 del mondo. Dopodichè, ha subito iniziato a giocare a livello professionistico e ha centrato due qualificazioni a livello Future, dove ha impegnato allo spasimo il n. 1 del mondo ITF, il lituano Berankis, già 700 Atp.
Krajinovic sul piano tecnico è poco conosciuto, ma viene descritto come un autentico bombardiere, dotato di un gran fisico, di un braccio velocissimo e di colpi già pesantissimi, sebbene per ora non riesca a tenerne molti dentro le righe. C’è chi pensa che sia proprio lui il più forte dei cinque.
Non possiamo sapere, oggi, chi di loro arriverà più lontano, quale sarà il migliore, chi si rivelerà, insomma, il nuovo Federer. Ma sicuramente di questi ragazzi ne risentiremo parlare. Garantito.

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29 Commenti a “Il 1992 anno d’oro per il tennis.
Ecco la generazione dei fenomeni.
Cinque stelle pronte a dominare.”

  1. Nikolik scrive:

    Penso che l’errore peggiore che Miccini potrebbe commettere (ma non lo commetterà, spero) sarebbe quello di correre dietro agli altri della sua età, come se il tennis fosse il Giro d’Italia.
    In realtà, visto il talento indiscutibile, non c’è proprio nessuna fretta, ogni atleta ha i suoi ritmi ed i suoi tempi per raggiungere il top della carriera.
    Top della carriera che nessun tennista può mantenere per più di 5-6 anni, che lo faccia prima o dopo è totalmente irrilevante.
    Oltretutto, i miglioramenti non sono esponenziali, per cui eventuali ottimi risultati a 18 anni non garantiscono progressi proporzionali a 22. Molto spesso si raggiunge prima il limite di carriera, a 18 anni, per poi scendere.

    Piuttosto, se Miccini continuerà a rimanere da Bollettieri, prevedo che diventerà sempre più forte con il diritto, cioè il suo colpo più forte, senza miglioramenti sensibili con il rovescio, in cui secondo Roberto ha grandi margini di miglioramento.
    Bollettieri, infatti, ha sempre esaltato i punti forti dei proprio giocatori, senza curarsi molto dei punti deboli. Tradizionalmente, con i suoi giocatori, è sempre stato così.
    Accade questo, secondo me, proprio per la ricerca di risultati precoci: se si potenzia ulteriormente un colpo già forte, all’inizio si ottengono risultati positivi più velocemente.
    I risultati precoci, per Bollettieri, sono importanti, lui non può permettersi di essere lungimirante e di pensare ad un futuro che non sia quello prossimo: lui è un imprenditore e deve rientrare in fretta nel suoi investimenti.
    Attenzione, quindi: quando, ad un certo punto della carriera, si incontrano avversari più forti e tatticamente più evoluti, che sanno approfittare dei punti deboli del gioco altrui, si può andare in sofferenza, e migliorare dopo può essere difficile.

  2. stefano grazia scrive:

    Nikolic, stai parlando di cose che non conosci…Quello che dici di Bollettieri poteva essere vero 20 anni fa ai tempi di Krickstein e Arias ma gia’ ai tempi di Agassi e Seles le cose erano notevolmente cambiate e lo sono maggiormente ora che Bollettieri si occupa relativamente della conduzione tecnica (il Direttore del Programma Junior infatti e’ comunque Gabriel Jaramillo) ma persegue quello che potremmo definire la traduzione dei concetti dell’Academy in libri,video,DVD,etc…Cerca cioe’ di vendere,mettendo per iscritto e in DVD, la Didattica. Certo, segue sempre il gruppo di elite ma il suo e’ un lavoro di supervisione, e comunque gia’ da 20 anni lui propaganda l’importanza si di un colpo dominante (e sicuramente il suo marchio di fabbrica e’ e rimarra’ il killer forehand) ma anche del complete game (Quando a 7 aa lui vide mio figlio disse : excellent feet but more important:excellent grip…good, we can teach him the complete game…). Siccome ormai conosco il tuo pensiero, credo sia molto riduttivo e forse anche meschino insinuare che siccome Miccini e’ da Bollettieri, ahime’, rimarra’ un giocatore incompleto…(fosse invece andato a Tirrenia, chissa’ che rovescio avrebbe ora…). Pensa a Tommy Haas, a Malisse…alla Yankovic (che mi sto vedendo in queste sere quando era ancora una bambina nei video/dvd della Strategy Zone),soprattutto alla Sharapova… Tra l’altro Bollettieri NON nveste piu’ nulla e non deve rientrare di nulla: e’ l’IMG che investe, fa i contratti…Bollettieri tutt’al piu’ puo’ metterci una parola…lui ormai guadagna con le lezioni private (800$ all’ora ma anni fa ne prendeva anche 1500) a ricchi e negati figli di miliardari giapponesi,colombiani,etc etc, con le Conferenze in giro per il mondo, coi suoi articoli, con i suoi libri e DVD per Coaches,etc etc
    Detto questo, sono d’accordo con la prima parte del tuo post: Federer e’ diventato compiuto a 22, Lendl perfino dopo, Panatta ha vinto il RG a 26… ogni stagione ha i suoi frutti, ogni individuo ha i suoi tempi…Ovviamente se non hai nessuno a coprirti le spalle qualche risultato (per pagarti le spese e per attirare gli sponsors) lo devi ottenere ma questo non e’ il caso di Miccini che puo’ permettersi ancora una crescita regolare e costante

  3. giulio scrive:

    Caro roberto, so che sei competente e appassionato, ma questi articoli sulle “sicure promesse” li leggo ormai da vent’anni e mi lasciano sempre perplesso. mi rifaccio all’esperienza degli italiani. Il più strombazzato era Nargiso. a 18 anni era n. 67, una posizione che non ha mai migliorato. Una carriera buttata via. Pistolesi: campione del mondo junior, mai entrato nei primi 70. Gaudenzi: vincitore di diversi slam junior, ha rischiato di bruciarsi perchè affidato a un coach sbagliato (mcMillan o Hewitt, non ricordo), poi è riuscito a fare una bella carriera solo ripartendo da zero. in senso opposto, nessuno avrebbe scommesso su Furlan, che avrebbe poi ottenuto dei risultati eccellenti da pro. Omar Camporese sembrava il gemello sfigato di Nargiso, ma avrebbe avuto una carriera molto migliore. Starace a 23 anni era n. 250. Insomma, io spero che Miccini diventi un top ten, ma giudicare un giocatore a 15 anni è un’acrobazia spericolata. Potremmo sospendere il giudizio?

  4. fulvio scrive:

    ero sono e resterò sempre contrario ai titoloni su i nostri migliori under.Miccini a 15 anni deve seguire il suo corso,deve lavorare migliorandosi,deve sopratutto…perdere.mi hanno insegnato che le migliori vittorie in era giovanile sono appunto le sconfitte se analizzate intelligentemente.anni indietro ho visto titoloni ,addiritura prima pagine dei nostri più illustri giornali di tennis ,per fare un esempio a Natali,caricand di responsabilità lui e la sua famiglia,dandogli una enorme pressione mediatica,sappiamo tutti come è andata a finire.per questo sono convinto che meno titoli e complimenti si devono fare a Miccini,meglio sarà per lui e il suo entourage.è giovane lasciamolo lavorare tranquillo!!

  5. Alberto83 scrive:

    Oltre al Bonfiglio e all’Avvenire, ci sono altri tornei giovanili a Milano? In che data?

  6. chloe de lissier scrive:

    l’evenienza che uno di questi ragazzi possa imporsi un giorno sulla scena tennistica è più plausibile di un completo fallimento di tutti. è meglio avere vagamente ragione che chiaramente torto. la disamina di roberto commentucci è ragionevole, seppure vagamente a causa dell’ipoteticità. senza ipotesi saremmo costretti a parlare solo del passato e non ci sarebbe progresso.

  7. Anakyn scrive:

    Sarà un caso, ma mi par di capire che nessuno di questi 5 talenti giochi il rovescio ad una mano.

    Ricordo che, parlando mesi fa con un mio amico tennista e appassionato di questo sport, che a suo parere il “giocatore del futuro”, cioè costruito per rispettare i canoni tecnico/atletici promossi dal tennis del terzo millennio, avrebbe dovuto essere (semplifico) qualcosa del genere:
    - molto alto (attorno a metro e 95, non di più altrimenti perde troppo in velocità) e fisicamente robusto
    - gran servizio, per comandare il gioco nei propri game e scongiurare il rischio di subire break
    - rovescio assolutamente bimane, che garantisce solidità e potenza, a discapito della varietà di gioco e del back tagliato

    Stiamo effettivamente andando in questa direzione?
    In altre parole: il modello Federer, prototipo del giocatore completo ed elegante, diventerà un ricordo?

  8. i scrive:

    Complimenti a Roberto per l’ articolo ed oltre a questi 92′ il più completo per i pro e Miccini visto che già di potenzaa non è male però mi dispiace che Miccini non abbia anocra fatto un punto da Pro me secondo me questo anno chiude con almeno 5-8 punti

  9. Safinator scrive:

    Ma…quello di Taipei che hai giocato contro Tomic…

    Avete visto che statistiche ha al servizio!?

    un cannone…

  10. marcos scrive:

    a proposito di recanati…passeggiando per le magnifiche vie della città, v’imbatterete certo nella casa del leopardi, ancora abitata.

    chiedete di visitarla e fatevi condurre nella magia della sua biblioteca: davanti ai volumi dell’enciclopédie di diderot e d’alambert sentirete l’antico profumo del sogno di un’europa finalmente unita.

  11. pibla scrive:

    Bello l’articolo, da conservare anche per vedere tra un pò di anni quanti di questi avranno davvero sfondato nel tennis, mi sentirei comunque di escludere che ce la possano fare tutti e cinque, anche se ovviamente ne sarei contento.
    Per il resto due considerazioni al volo:
    1-Come dice Fulvio, fino a che sono così giovani meno se ne parla, meno pressione gli si mette addosso e meglio è; in questo credo che la scelta di Miccini di crescere tennisticamente negli States possa essere giusta. E sopratutto sarebbe importante non dare un giudizio per ogni singola partita che questi ragazzi così giovani vincono o perdono, lasciamogli fare il loro percorso in santa pace; noi italiani al contrario siamo specialisti nell’esaltare e nell’affossare oltra misura i nostri sportivi anche quando sono adulti, con ciò creando in generale ai nostri atleti delle pressioni enormi, figuriamoci quanto può essere deleteria questa nostra caratteristica quando si ha a che fare con dei giovani o, come in questo caso, dei giovanissimi. Questo per dire che quando comincio a leggere le prime critiche a Miccini mi cascano davvero le braccia….

    2-La penso anch’io come Nikolik che ognuno ha il suo percorso ed i suoi tempi e l’età a cui si emerge è relativa, è però altrettanto vero che in genere nel tennis dopo i ventotto anni comincia un certo calo atletico, per cui sarebbe bene cominciare ad essere competitivi intorno ai venti anni, perché se si parte a 23-24 la carriera tennistica sarà necessariamente un pò corta; quindi, di sicuro non serve essere mostri di precocità, altrettanto di sicuro non va bene emergere troppo tardi come secondo me ad es. ha fatto il nostro Potito perché di sicuro in quest’ultimo modo ti precludi dei traguardi e delle possibilità.

  12. Voortrekker Boer scrive:

    Miccini fa bene a stare da Bollettieri, meglio lì che in Italia. E’ brutto da dire ma è così.

  13. i scrive:

    Per Safinator stai parlando di Yang vero?
    Quello aveva una media della prima palla superiore ai 210 km/h.

  14. Karlovic 80 scrive:

    @Safinator
    Anche io durante gli Aus Open rimasi folgorato dalle presunte velocita di Yang.Ecco i miei commenti dell’epoca:
    Si è appena conclusa la finale Junior trà Tomic ed Yang con il punteggio di 4-6 7-6 6-0.Il giocatore di Taipei e partito bene e poi………
    Guardando il tabellino sono rimasto folgorato dalla potenza al servizio di Yang,un classe 91 con un braccio bionico!A parte i 12 aces,sono rimasto IMPRESSIONATO!!dalla velocità del servizio(sempre che il contachilometri funzioni bene)216 kmh di fastest serve,ma sopratutto l’incredibile media della 1° palla di servizio 206 kmh!!!!!.Questo a Roddick se lo mangia a colazione,siamo ai livelli del miglior Karlovic(che è il giocatore con la più alta media di velocità al servizio).E noi abbiamo un Volandri che a malappena arriva a 190 kmh!!!
    Da come vedo ha un servizio mostruoso,soprattutto in velocità,con bombe piatte da far paura.Tra l’altro il giocatore di Taipei ha battuto il 2° Janowicz in quarti(polacco classe 90 alto 202 cm!).
    E’ impossibile che un classe 91 alto 173 cm,riesca a tenere una media al servizio di 206 kmh.In questi AO Open,la media più alta l’ha avuta Karlovic con 206 kmh,seguito da Roddick a 205 kmh,e giganti tipo Guccione,Querrey e Tsonga si attestano nettamente sotto i 200 kmh.
    Ho il ragazzino ha un braccio bionico,ho il contachilometri e truccato.
    Concludo dicendo che Yang sicuramente non è mai arrivato a quelle velocità,umanamente per un classe ‘91,alto 173cm è impossibile.

  15. leonardo scrive:

    Karlovic ma che “two balls” che fai con questo servizio! Cambiando discorso faccio una domanda da completo ignorante: ma siamo sicuri che la Bollettieri academy fabbrica fenomeni? Mi dite i giocatori numero 1 che ha prodotto nell’ultimo ventennio? (escluse le donne perchè tanto giocano tutte uguale) Thanks a lot

  16. Safinator scrive:

    @Karlovic…

    Io incuriosito feci delle ricerche…e anche siti specializzati stranieri parlavano di questo bombardiere dal fisico atipico…

    Ebbene pare che il giovanotto abbia raggunto i 220 kmh di velocita del servizio…

    Io,ci credo poco….cmq,ha dei risultati al servizio strabilianti

  17. Voortrekker Boer scrive:

    Una academy che produca solo numeri 1 non esiste e probabilmente non esisterà mai.

    D’altro canto, la Bollettieri academy ha prodotto molti top ten (che non è poco), credo più di qualsiasi altra federazione.

    D’accordo con Stefano Grazia, mio fratello da Bollettieri ci sette un anno (poi si ruppe le scatole), ma tornò completamente cambiato, e in meglio, dal “golden retriever” tutto dritto e zero rovescio/voleè che era, venne trasformato in un discreto attaccante da fondo, con un dritto più efficace e un rovescio e un servizio piuttosto buoni e variegati nelle angolazioni e nel ritmo. Le volèe mancavano all’appello, ma a Tirrenia le volèè le insegnano? ne dubito.

  18. Agostino scrive:

    Che il tennis insegnato da Bollettieri sia sempre lo stesso, non ci piove. Ma in genere la formazione dei ragazzi anche in altre academy avviene seguendo copioni predefiniti. Fa bene Miccini a starsene lì, e concordo pienamente con chi chiede di ignorarlo… Quanto ai titoli di Bollettieri, mi ricordo di un certo Agassi, poi forse di un tale Courier (qui potrei sbagliarmi)

  19. Safinator scrive:

    Leonardo…

    A G A S S i

  20. rochus69 scrive:

    Per quel che concerne Bollettieri, pur non condividendo parte della sua impostazione tecnica, ritengo che, se fossi nei panni di un giovane tennista italiano preferirei andare da lui piuttosto che a Tirrenia. Il segreto del’Accademy di Nick è determinato dalla possibilità di giocare 12 mesi l’anno all’aperto, da una notevole capacità organizzativa,da una eccellente politica di marketing, dalla possibilità di giocare contro tanti giocatori giovani, bravi e dalle enormi potenzialità,dal vivere ogni giorno in un ambiente molto americano e competitivo. Per questo penso che la scelta di Miccini sia ottima. Sul fatto che Giacomo (per uno di Recanati è un nome da predestinato) debba tra due anni ancora affidarsi ai coaches di Bollettieri,lì ho qualche dubbio.Ritengo che Piatti, Sartori, Castellani non abbiano nulla da invidiare agli americani, anzi hanno quel pizzico di genio italico che può portare a grandi risultati.Risultati che detti tecnici hanno già ottenuto a dispetto della scandalosa conduzione della FIT, di Riano, Cesenatico, Tirrenia, dei boicottaggi di Panatta, Galgani,Binaghi, etc., A dimostrazione che i metodi della inefficiente Pubblica Aministrazione italiana, se applicati al tennis non funzionano, contrariamente a quanto avviene con i cugini d’Oltralpe.

  21. stefano grazia scrive:

    Da Bollettieri, in un capannone con 4 campi Indoor, sono appesi degli stendardi con i nomi di tutti i giocatori che sono passati di li’…Non ha molto valore perche’ in pratica se passa uno a chiedere informazioni per la strada per Naples, tanto per dirne una,e risulta poi diventare un top 20, gli aggiungono subito anche il suo nome, e infattio vediamo i nomi di Sampras, Hingis, le Williams,etc etc Tutti atleti che magari hanno fatto un paio di settimane da ragazzini o quando erano gia’ famosi sono venuti a fare un mese di training etc etc etc Cio’ detto il numero di atleti che si sono veramente formati da Bollettieri e’ lunghissimo e nomn puo’ essere messo in discussione. E’ erito di Bollettieri? Ma certamente no:a parte il primo gruppo (Arias, Krickstein, Courier,Agassi,Seles) che aveva certe caratteristiche e che era stato veramente costruito dall’Academy, gli altri probabilmente sarebbero diventati campioni anche allenandosi altrove…Fatto sta che Bollettieri ha avuto il grande merito di industrializzare questo modello di allenamento in un Academy: mettere insieme i migliori, farli scannare fra loro e alla fine ne rimarra’ uno solo…O almeno, con lo stimolo della competizione, diventeranno piu’ forti. Da Bollettieri, o meglio alla IMG Academy, c’e’ tutto e il meglio di tutto: 70 campi, palestre,il mental, la videoanalisi (30 campi con la telecamera per analizzare il gioco nel Programma Strategy Zone diretto da Lance Luciani), la scuola, il medico…E poi campioni con cui giocare (il motivo principale per cui Miccini ha scelto di stare li’ anziche’ a Tirrenia era proprio il fatto che lui ogni settimana puo’ giocare con stepanek, Haas, Mirny, Malisse,Taylor Dent,la Vaidisova, la Sharapova… E chi passa di li’. A Dicembre c’era anche Andy Murray oltre a Stepanek e a Tommy Haas… Ecco, quest’ultimo viene spesso dimenticato ma e’ in tutto e poer tutto un prodotto di Bollettieri: non e’ diventato numero uno ma solo numero due nonostante una caterva di infortuni? Ok, allora e’ una merdazza, non contiamolo perche’ non ha mai vinto uno slam… Ci si sono allenati Korda, Rios, la Pierce (che ancora si allenava li’ fino all’ultimo infortunio…vabbe’, lei e’ un prodotto del padre -che a proposito era li’ con lei anche lui… Non dimentichiamo Malisse che avra’ vinto anche meno di Volandri ma io credo sia considerato, a livello internazionale e dai giocatori, un po’ di piu’ (nel senso: chi preferiresti trovarti contro? Malisse o Volandri? Nel senso che se malisse e’ in forma e’ capace della grande impresa…E Xavier e’ completamente un prodotto Bollettieri) Eppoi perche’ non si devono contare le Donne? Anzi, la valutazione di un Metodo conta proprio di piu’ se lo standard e’ inferiore: Vaidisova, Sharapova, Golovin, Yankovic…cito a braccio ma sono tutte prodotti Bolletta. Anche la Karatancheva, azzoppata dal doping ma che magari fra un po’ torna fuori…Le si possono riconoscere tutte, ragazzine di 12-14 anni non ancora famose, nei video/DVD dello Strategy Zone qualche anno fa mentre si allenano con Lance (il mago della videoanalisi) e Jose’ Lambert (Nick si limita a fare le introduzioni e a vendere/reclamizzare il prodotto, la sua filosofia) Non so se Max Mirny e’ un prodotto Bollettieri fin da piccolo ma da almeno 6-7 anni lo vedo li’…Eppure fa Serve ‘n Volley…Anche Stepanek. Certo, non e’ che il Serve ‘n Volley sia la strategia piu’ vincente al giorno d’oggi e quindi un coach sarebbe folle a sceglierla oggi a meno che tu non abbia straordinarie doti SOLO in quel tipo di gioco (potendo scegliere, il Coach sviluppa il tuo colpo migliore ma piu’ redditizio nell’economia del gioco…se il mio colpo migliore e’ il colpo dietro la schiena, cosa faccio? gioco sempre correndo all’indietro?) Io credo che esistano tanti posti dove uno possa imparare a giocare a tennis e sicuramente e’ vero che la Bollettieri sia ANCHE una macchina mangia soldi dove i 500 dei summer & easter camp pagano per permettere ai 10-20 dell’elite di diventare pro (a proposito, anche Nishikori e’ un prodotto Bollettieri) ma mi sembra assurdo questo continuo insistere nel disprezzare o anche semplicemente sminuire la Bollettieri Academy. Mi sembra veramente una espressione di provincialismo e soprattutto assoluta incapacita’ di inquadrare The Big picture continuando a fissarsi sui particolari. Poi, chiaro, per qualcuno puo’ essere meglio crescere ed allenarsi a Caldaro, alla Vavassori o ad Arezzo o a Tirrenia o al Circolo sotto casa col Maestro Pierino. Nessun uomo e’ un isola.Ma se continuiamo a denigrare gli altri senza capire, molta strada non si fa…

  22. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Beh, però il confronto oggettivo tra quelli del “primo gruppo” (Courier-Agassi-Seles) e quelli dei “gruppi successivi”, trasmette l’idea di un egregio lavoro iniziale, con giocatori diventati testimonial eterni dell’accademia, e un lavoro successivo in costante calo, e non crescita.
    Sminuire l’Academy è pazzesco, ma valutare criticamente il suo sviluppo nel tempo può essere utile.

  23. Gudpis scrive:

    ciao ragazzi, sono tornato! (il lavoro sta uccidendo le mie pulsioni tennistiche).
    Vi posso raccontare un piccolo aneddoto su Miccini….. Il ragazzo all’età di circa 11/12 anni faceva alcuni tornei di 4^ della nostra regione. Mi ricordo che in un torneo in una cittadina in provincia di Ancona il GA ebbe problemi a convincere un giocatore di quarta cat a scendere in campo contro Miccini (non aveva voglia di farsi maltrattare da un bambino!). Ho visto poi la partita e devo dire che il ragazzo mi aveva impressionato….. ma come al solito l’ambiente di circolo che ammorba il nostro tennis (peggio della malaria in Africa) aveva anche in quella occasione dimostrato tutto il suo becero provincialismo: commenti di ogni tipo, consigli al raggazzino e a chi lo accompagnava, anche consigli tecnichi impartiti da chiccessia….(”ce l’hai sto dritto…. tiralo!”) a volte anche esaltazione (”è più forte di Panatta!”). Insomma una tristezza!… e lasciatemelo dire meno male che è emigrato!
    Un saluto

  24. Gudpis scrive:

    PS.: OFF topic.
    Avete visto il Pseudo blob (blog) della Federazione? Cinque righe su Panatta candidato (poco votato) alle comunali a Roma: da circoletto rosso la verve ironica di colui che lo ha scritto! Preso in giro del Panattone con tanto di annotazione quasi razzista: ha preso meno voti di un Rumeno che era in lista con lui. La domanda mi sorge spontanea: tutto ciò cosa centra col Tennis e un organo Federale (pagato con le nostre tasse!!!!!!!) per quale motivo deve pagare lo stipendio ad uno che utilizza il nostro sito (la FIT siamo noi!) per polemiche tutte sue. Una cosa è certa: se il sottoscritto utilizzasse i mezzi che gli mette a disposizione la sua azienda per un uso privato….. sarebbe disoccupato in breve tempo!
    Ciao a tutti

  25. Lucabigon scrive:

    @ Gudpis
    Sul blog di Baccini avevo così commentato la notizia su Panatta:
    “Attinenza di tutto ciò con il tennis? Zero. Continua l’uso privato di cosa pubblica considerato che questo blog è ospitato dal sito della Federtennis”.

    Il risultato? Il buon Baccini, da par suo, si è ben guadato dal pubblicare tale messaggio, per nulla offensivo ma solo descrittivo della realtà, censurandolo ignobilmente.

  26. andrew scrive:

    …io invece vorrei lanciare una petizione sul blog per chiedere le dimissioni del “signore” in questione, per incompatibilità con il ruolo che ricopre,…

    prima firma, la mia…

  27. marcos scrive:

    stavo per commentare nel sito della federazione l’articoletto su panatta, peggiorato da una gionta, scritta sempre dallo stesso autore. poi, ho pensato che fosse meglio evitare.

    panatta ha lasciato un segno indelebile nella storia del tennis: non v’è suo insuccesso che possa scalfirne il ricordo.

    utilizzare il sito della federtennis, per pubblicare sberleffi di tal lignaggio, mi pare sintomo di inadeguatezza al ruolo ed uso improprio di danaro pubblico.

    mentre per sempre ricorderemo le gesta di adriano, presto dimenticheremo l’attuale gestione della federazione, che fa di tutto per nascondere ciò che di buono ha provato a fare, esaltando, appena ne ha l’occasione, uno spirito di bassa corte, di cui il tennis, francamente, non sente proprio bisogno.

  28. pibla scrive:

    Stefano Grazia wrote:
    “…se il mio colpo migliore e’ il colpo dietro la schiena, cosa faccio? gioco sempre correndo all’indietro?”
    Numero uno…
    Bentornato Gudpis!!!
    Benvenuto nel club Lucabigon!….ma mi sa che c’eri già….

  29. Lucabigon scrive:

    Si, si pibla…c’ero già. :)

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