Le pagelle di . . . Toronto II° round

 
25 Luglio 2008 Articolo di Marcos
Author mug

Meloccaro/Galimberti – Djokovic/Soderling

“Siamo 3 pari, eh? Il famoso 3 pari”

“Se comincia lo scambio, per Soderling, poi, diventa dura. Deve fare affidamento al suo servizio”, Galimberti, offrendo una facile lettura del match, spiega mirabilmente l’importanza del servizio nel tennis giocato sui terreni duri. “E qui…ci siamo persi il segnale dal Canada: interruzione video sul collegamento internazionale. Così si usava dire una volta, alla Rai”. 1 a 0 per lo svedese, serve Djokovic, che inizia in salita: “Ottimo! Questo è bellissimo: rischio calcolato”. Con uno stupendo diagonale dritto e vincente, Novak recupera dallo 0030, ma, poco dopo, deve affrontare una palla break. Giorgio, che ha giocato a buoni livelli fino all’anno scorso, consiglia allo svedese di attaccare alla prima palla utile: Soderling, però, non trova il coraggio e perde il game. 1 pari. “Non vedo bene Djokovic, negli ultimi tempi: rispetto al suo standard, è un po’ troppo falloso”. Con l’ace, Robin si riporta in vantaggio.

Meloccaro, particolarmente incuriosito dalle mail inviate da casa, oggi concentrate quasi solo sulla sconfitta patita ieri notte da Federer, si sbilancia: “Il mio pensiero personale è che Roger faccia a tempo a vincere ancora quattro o cinque slam”. Il collega di cronaca è d’accordo, io un po’ meno. “Oh…però! Che riflesso!”, sbotta Giorgio: Soderling a rete, Djoko a pochi passi da lui, con la palla sul dritto; sceglie il passante diagonale e spinge al massimo; lo svedese, nel primo millesimo di secondo, s’assicura che la traiettoria non stia per trapassarlo, poi, nel secondo millesimo, si butta a destra come il piccione che sta per essere investito, ma non va mai sotto, ed intercetta come può il missile serbo, meritando il punto. “Questo rovescio, poi…te ne viene uno su venti, con la palla dietro la schiena. Come dicevamo, rovescio perfetto: scuola svedese”, l’ex davisman azzurro sottolinea un ottimo lungolinea. E continua, sul pezzo come pochi: “Djokovic deve inventarsi qualcosa di più del normale palleggio. Cerca qualcosa in più e sbaglia: altra palla break!”, sprecata da un dritto anomalo in corridoio dal rivale. S’inventa l’ace, per salvarne un’altra. Poi, ne salva una terza con una magnifica palla corta rovescia e, con due buoni servizi, si porta sul 2 pari. Inizio complicato per il serbo, superato con stile e carattere.

Soderling, invece, mette solo prime: 3 a 2 per lui. “Ehhh! Disegnato il campo: smorzata e pallonetto. Perfetto!”, sempre Giorgio, veramente appassionato. Seguono un servizio e dritto lungolinea vincente, un servizio e rovescio lungolinea vincente ed un servizio e dritto diagonale vincente: “Game perfetto, dai!”. 3 pari. Robin sembra incassare con noncuranza, ma s’accorge della netta ripresa dell’avversario ed inizia a pensare. Galimberti, vecchio frequentatore dei campi, la butta lì: “Questo è il settimo game…”. Stefano riesce ad inserirsi: “Due doppifalli ed un dritto buttato fuori di un metro e mezzo: tre palle break per Djokovic!”. Con un rovescio in diagonale eseguito in corsa, Novak strappa il servizio all’avversario e si porta sul 4 a 3, con servizio a disposizione. “Mi sembrava strano che Soderling potesse tenere il ritmo dell’inizio per molto tempo…”, riflette Galimberti, che continua: “Guarda che roba! Aveva il peso indietro, aveva…però ha una velocità di braccio molto elevata. Non si fa travolgere dalla palla: è lui a comandarla, sempre”. Djokovic, mal messo con le gambe, sferra un drittone impressionante all’incrocio delle righe. “Finta e palla corta di rovescio”, riassume Stefano. “Ha una sensibilità pazzesca”, chiude Galimberti, che riparte subito con un racconto stuzzicante: “Fanucci era molto convinto di prendere Djokovic e di coaccharlo per un paio d’anni, quando il serbo era solo un promettente ragazzo. Avrebbe dovuto divedersi tra lui e Volandri, però. La Tennis Florence Academy giudicò quell’investimento troppo rischioso: avrebbe dovuto mantenere giocatore ed allenatore in giro per il mondo per due anni, avendo in cambio una percentuale sugli eventuali futuri guadagni di Novak. Se avessero saputo che sarebbe diventato il numero tre al mondo…”. “In questi casi, ci vorrebbe la sfera di cristallo!”. Intanto, Djokovic vince il primo set per 64.

Meloccaro, sempre molto attento alle mail degli appassionati, trova continui spunti per Galimberti e lo stuzzica sulle difficoltà dei giovani italiani una volta usciti dal mondo junior. Giorgio non si tira indietro: “Gli italiani juniores sono fortissimi. Il problema è che ci si crede invincibili: io l’ho vissuta sulla mia pelle. Ci vuole tanto allenamento ed allenatori che non ti fanno perdere tempo. Ai miei tempi non venivamo ben istruiti alla vita da professionisti. Gaudenzi, per esempio, è riuscito a sfondare solo quando s’è allontanato dal suo guscio, seguendo le orme di Muster. L’allenatore deve essere ben preparato, ma, soprattutto, deve tenerti coi piedi per terra. Gli unici che mi tenevano coi piedi per terra erano i miei genitori: ma io ero sempre lontano. Bisogna scegliere allenatori che pensano solo al tennis e non ad altre cose. Così ha fatto Filippo con Fanucci. Starace con Rianna. Bolelli con Pistolesi…io l’ho visto Nadal a Barcellona, a quindicianni: cinque ore di allenamento, e non ai bordi della piscina a chiacchierare. Trevisan ha qualità sopra la media: vanno incanalate nella giusta direzione. Io ho molta fiducia in questo ragazzo”. Stefano lo stuzzica ancora: “Sei tu che hai battuto Djokovic?”. “No…Fognini, nelle quali di Roma di un paio d’anni fa: incontro stupendo!”. Intanto, i due tennisti continuano a giocare: 2 a 1 per Soderling, senza break. Giorgio, poi, continua, sempre sollecitato da un Meloccaro curiosissimo: “Una delle soddisfazioni, dopo la vittoria in doppio a Torre del Greco contro Lopez e Nadal, è stata quella di vedere Rafa rompere tre racchette sulla transenna! 97 al quinto, dopo quattro ore e quaranta…”

La regia inquadra una bella ragazza, completandola coi sottotitoli: “La signorina Mostrom, fidanzata di Soderling…la signorina non è per niente un Mostrom!”, Stefano piazza il battutone. 2 pari. “Alla luce della vittoria di Nadal a Wimbledon, mi vien da pensare che Rafa sia il tennista più vicino al Grande Slam”, Giorgio risponde ad una mail, mentre lo svedese conquista il quinto gioco. Servizio, dritto, nastro e game: il serbo pareggia i conti. “Siamo 3 pari, eh? Il famoso 3 pari”, il Galimba ci prova ancora, ma Soderling serve bene e s’aggiudica il settimo. “Djokovic colpisce più avanti rispetto allo svedese perché non si vuole fare investire dalla palla….questa è magia!”, dopo un lungo scambio, il serbo chiude il punto con un dolcissimo rovescio lungolinea: 4 pari. Il famoso 4 pari! Meloccaro decide di porre termine al match e lancia l’anatema: “In questo secondo set, non si registrano palle break, né per l’uno, né per l’altro”. Appunto. Stefano si distrae un attimo, leggendo l’ennesima mail, ed inizia un off topic sulla fidanzata di Novak. Soderling, con caparbia, recupera fino alla parità. “E questo? Guarda…che spreco! Dopo aver recuperato il game da 0040, vai proprio a cercar la riga!”, Giorgio non si capacita del facile dritto largo dello svedese. Nel punto successivo, sbaglia un altro dritto, questa volta gettandolo a rete: break per Djokovic, 5 a 4.

Servizio e lungolinea dritto e vincente: 1500. Ace: 3000. “Qui ha pescato un bel jolly, Soderling…”, con un passante rovescio in back e rallentato: 3015. Una risposta lunga del rivale porta Novak al match point: il pubblico si fa sentire. Ace, game, set and match: 64 64. Meloccaro sigilla: “Il timbro del campione!”. Nell’ultimo game, Stefano riesce ad occuparsi anche dell’order of play: curioso che abbiano programmato Simon proprio per il primo incontro, dopo aver terminato il suo match contro Federer la sera precedente. “Non importa se Simon ha fatto tardi ieri sera: è nettamente favorito contro Acasuso”. Giorgio chiude la cronaca, azzeccando un pronostico. Bravo…e non solo per questo!

Meloccaro: 6
Galimberti: 7+
Soderling: 5/6
Djokovic: 7/8

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8 Commenti a “Le pagelle di . . . Toronto II° round”

  1. anto scrive:

    Galimberti non è male come commentatore, voto 6,5….sicuramente più simpatico di quando giocava.

  2. francesco da napoli scrive:

    Galimberti sicuramente migliore della nuova commentatrice…si permise di dire che Federer aveva una terza classe!!!!!!! ma lo sa’ cos’e’ una terza classe? Esporsi con sicurezza su degli argomenti che non ti son proprio familiari, d’altronde durante una diretta televisiva nella quale sei seguita (seppùr di notte) da milioni di spettatori, non ti da’ molto credito come commentatrice. Comunque….voto per Giorgio 7,5. Mi astengo per l’altra…

  3. francesco da napoli scrive:

    anzi…le dò un 3….come la classe di Federer! :)

  4. anto scrive:

    Sulla commentatrice stendiamo un velo pietoso……..

  5. lorenzo2 scrive:

    me la sono persa…
    chi è la nuova commentatrice?

  6. Angelica scrive:

    Una delle commentatrici del MS di Toronto è Laura Garrone (miglior classifica quando giocava n.32 al mondo)
    Non so se le critiche si riferissero a lei. C’e’ anche Raffaele Reggi che commenta.

  7. marcos scrive:

    commenta anche golarsa, oltre ad elena pero, se non ho sentito male.

    piacevolmente sorpreso dalla capacità di raccontare con semplicità le cose del tennis, credo che galimberti, anche per la simpatia del tono di voce e per la passione espressa, saprà divertirci per molti anni ancora.

    sento un pò la mancanza di bertolucci, ma pare che sia in spiaggia. tra un pò ci vado anchio, quindi…non lo biasimo!

  8. sergio scrive:

    Spero vivamente che le mie parole, mai offensive ed estremamente pensate e ragionate, vengano pubblicate. Sono un uomo onesto e chi sta nel tennis lo sa. Credo di avere il diritto, come tutti, di esprimere opinioni studiate e non parole messe lì come fanno tutti i giovani. Grazie

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