Tiriac contesta i diritti degli Slam.
“Ingiusti privilegi eterni per loro”.
Marchese: “Ion lo conosco bene… mente sapendo di mentire”

 
22 Ottobre 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

 Nei commenti il racconto di Cino Marchese che si snoda attraverso gli incontri fra Philippe Chatrier, mitico dirigente francese e dell’ITF, Mark McCormack, il geniale creatore di IMG e del management nel tennis e Ion Tiriac, l’uomo che mangiava i bicchieri di vetro e non ha paura di nulla, fino a sfidare la tradizione più consolidata. 

Una volta Bernie Ecclestone, il boss della Formula Uno, stufo della pioggia di Wimbledon, chiese al suo amico Ion Tiriac _ una sera che anch’io mi trovavo al San Lorenzo, un ristorante molto “in” di Beauchamp Place a Londra nel quartiere di Knightsbridge…c’era anche Boris Becker e la sua prima moglie Barbara Feltham che mi avevano invitato al loro tavolo, mentre a quello di Tiriac e Ecclestone c’era un certo…Pelè _ se sarebbe stato possibile offrire 102 milioni di dollari ai gentlemen di Wimbledon e organizzare il torneo in un altro modo. Chissà che cosa avrebbe fatto. Forse avrebbe coperto di tetti mobili non soltanto il centre court ma tutti i campi, anche il 17. E allora è meglio che Ecclestone sia rimasto ad occuparsi della Formula Uno!
Ion Tiriac, 68 anni, però, non la pensa diversamente da Ecclestone riguardo agli Slam. Non gli sembra giusto

che i quattro tornei debbano in eterno godere di una posizione di privilegio. Non contento di essere riuscito a conquistare un posto fra i Masters Series (o Mille, come si chiameranno dal 2009) sostiene tre punti. Il primo: “Il tennis dovrebbe consentire una libera competizione. E io voglio competere. Voglio andare al Roland Garros, chiedere quanti premi danno, 15 milioni di euro? Bene, io voglio dare 15 milioni anch’io e poter dare gli stessi punti del Roland Garros e non di un torneo Mille! Perché io non dovrei poter competere? Chi l’ha detto? I Grand Slam non vogliono e li capisco, ma…nemmeno l’ATP! E questo lo capisco meno “
Il secondo punto di Tiriac, ex campione di tennis, ex coach, ex manager, businessman, banchiere è che gli Slam sono arrivati al massimo di quello che possono offrire, perché non hanno più spazi per crescere: “Non credo che Sarkozy farà costruire altri campi, altri stadi nel Bois de Boulogne…hanno già abbattuto abbastanza alberi lì. E hanno perso le Olimpiadi del 2012, a beneficio degli inglese. Il terzo punto di…Cicero pro domo sua, è che Madrid incarna più di ogni altra città al mondo la città che può andare oltre i limiti ben definiti di Londra e Parigi. “La mia “Magic-Box”, il complesso fantastico costruito a Madrid dall’architetto francese Dominique Perrault è unico al mondo. E’ in grado di offrire “facilities” che nessun altro torneo al mondo ha. Nessun altro, infatti, può chiudere il tetto su tre campi nell’arco di cinque minuti consentendo di giocare anche se piove…”
Mah, che dire? Certo Tiriac è uno che…mangiava i bicchieri di vetro per mantenersi quando non aveva una lira e doveva fare un po’ di show al Tennis Parioli, lui impugnava la racchetta come la mazza da hockey che aveva afferrato anche da “Nazionale”, poi ha capito che poteva sfruttare e far fruttare il talento degli altri (Nastase, Vilas, Leconte, Becker, Ivanisevic), poi l’entusiasmo di un Paese per la nascita di un campione (la Germania di Becker)…agganciando gli sponsor più ricchi, coinvolgendo la Mercedes, poi cavalcando l’onda rivoluzionaria anti-Ceasescu in Romania fino a mettere su la Banca Tiriac…insomma è uno che ha sempre dimostrato di avere la vista lunga. Da promoter è riuscito prima a inserire un torneo che era un’esibizione, Stoccarda, fra i Masters Series nel ’96, senza pagre nulla, poi finito il boom di Becker, Graf-Stich ha annusato il vento propizio in Spagna (Nadal…) e ha trasferito il suo torneo a Madrid nel 2002, ora (dal 2009) avrà un combined event nel bel mezzo della stagione europea sulla terra battuta in barba a tutte le tradizioni (Montecarlo, Amburgo).
Se Ion avesse 50 anni invece di 68…sarebbe capace di vincere anche l’ultima battaglia, la mission impossibile di scalzare uno Slam per infilarci un suo torneo. Anche se fosse quello di Dubai ex Milano (che era suo, anche se gli eredi Bartoni oggi non si dicono d’accordo e Ion rischia di pagar caro il fatto di averlo “intestato” a Franco quando lui Ion non poteva esserne proprietario per il fatto che già ne possedeva altri tre.

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42 Commenti a “Tiriac contesta i diritti degli Slam.
“Ingiusti privilegi eterni per loro”.
Marchese: “Ion lo conosco bene… mente sapendo di mentire””

  1. miraccoloso scrive:

    il lato oscuro della libertà.
    ambizioni legittime, per carità.
    come avere cento canali in tv, e la mattina dopo, in treno, restare in silenzio perchè nessuno ha visto ciò che ha visto l’altro.
    come il calcio spezzettato fra anticipi e posticipi, gli ipermercati al posto del negozietto sotto casa, i crocifissi via dalle scuole, come avere cento donne e sentirsi soli.

    cose legittime. viva la libertà, viva la concorrenza.
    ma uno ha bisogno di punti di riferimento. comuni.
    e nel microcosmo del tennis gli slam lo sono. certo, ci godranno economicamente nell’esserlo, ma hanno quantomeno il merito di essere nati prima.
    e ora, si vuol credere, ciò che li tiene lì dove sono non è solo la volontà loro, ma il desiderio di tutti gli appassionati.
    si vuol credere sia anche questo.
    chi sarebbe contento, se qualcuno gli proponesse una meravigliosa festa al posto del natale?
    ma presto faranno anche questo……….

  2. Stefano scrive:

    Tiriac sa bene che ci sono degli accordi tra ATP ed ITF che è impossibile scardinare, non si pesteranno certamente i piedi a vicenda, credo che questa volta si scontrerà inevitabilmente contro un muro.
    E poi, anche ipotizzando la nascita di nuovi grandi tornei, mancando la tradizione (ed oltre un secolo di storia) finirebbero per trasformarsi in semplici operazioni di marketing, e come tali destinate a vita breve (tipo Coppa del Grande Slam).
    Tiriac, lascia perdere.

  3. Lorenzo scrive:

    Mah. Tiriac è bravo a fare il manager. Ma non ha centrato il problema. Vuole che Madrid assegni gli stessi punti e soldi di uno Slam? E se anche dovesse accadere? Federer, Nadal, Djokovic continueranno a voler vincere qualunque dei tornei dello Slam perchè ciascuno dei tornei dello Slam resterebbe prioritario e più importante, a meno che non si voglia modificare lo status di Madrid o qualche altro torneo ed ergerlo a Slam aggiunto….ma le tradizioni? Ho capito che oggi conta il Dio Danaro e non la tradizione, ma ce lo vedete un quinto torneo dello Slam? Mah, che schifezza dai..preghiamo Iddio che non accada…e credo che non accadrà…

  4. Nikolik scrive:

    Da un punto di vista formale, i tornei dello slam sono tornei come gli altri, solo che danno più punti e più soldi degli altri.
    La stessa definizione di slam è solo giornalistica e il fatto che siano importanti è dovuto solo al prestigio che si sono guadagnati. Quindi, nessuno potrebbe creare un quinto torneo dello slam, perchè gli altri 4 non li ha creati nessuno, si sono gudagnati la fama.
    Se qualcuno vuole iniziare una nuova tradizione, con propri soldi, perchè impedirglielo’ Che faccia pure. Se non ce la farà, perchè gli altri 4 tornei sono più nel cuore dei tennisti, peggio per lui, avrà sprecato tempo e denaro.
    Ma impedirgli di provarci mi sembra proprio ingiusto. Anche perché non fa nulla di male, anzi: una boccata di aria fresca in un calendario molto ingessato.

  5. Matteo B. scrive:

    off topic: VARIAZIONI DI CLASSIFICA

    la sfida al master:

    ATC RACE:
    1 Federer
    2 Nadal
    3 Djokovic
    4 Davydenko
    5 Roddick
    6 Ferrer 425
    7 Gonzalez 368
    8 Haas 329
    9 Robredo 328
    10 Blake 327
    11 Gasquet 321
    12 Berdych 318
    13 Moya 316
    14 Ljubicic 315
    15 Canas 295

    dal numero 14 al numero 8 ci sono solo 14 punti di differenza….bella lotta! Roddick e Davydenzo sono matematicamente qualificati.

    ATP Ranking
    1 Federer
    2 Nadal
    3 Djokovic
    4 Davydenko
    5 Roddick
    6 Ferrer +1
    7 Blake +1
    8 Gonzalez -2
    9 Robredo
    10 Haas
    11 Gasquet
    12 Canas +2
    13 Berdych -2
    14 Ljubicic -1

    18 Nalbandian + 7
    36 Lopez + 6
    37 Ancic + 12
    41 Safin - 5
    49 Del Potro + 4
    55 Koubek + 13
    58 Acasuso + 9 (grazie a un challenger)
    64 KIEFER + 48 !!!
    72 Pavel + 10

    WTA

    quasi tutto invariato…

    9 Bartoli + 2
    10 Hantuchova - 1
    11 Dementieva - 1
    14 Vaidisova + 1
    15 Golovin + 3
    16 Safina - 2
    25 SCHIAVONE + 7
    26 Radwanska + 5

  6. Fabio P. scrive:

    In teoria Tiriac ha ragione …
    Si scontra pero’ con poteri forti, molto forti …
    Potrebbe fare come Lamar Hunt con il WCT … un suo circuito alternativo con sotto contratto i migliori giocatori del mondo.
    Sul piatto deve mettere pero’ un transatlatico pieno di denaro.

  7. Cino Marchese scrive:

    Conosco Ion da sempre ed ho sempre avuto stretti contatti con lui. Ho anche lavorato per lui quando lasciai l’IMG e lo aiutai con il compianto Franco Bartoni ad avere la gestione commerciale delgi Internazionali d’Italia nel 1994 e sono pertanto in grado apprezzarne le sue qualità, ma anche di conoscere i suoi limiti o difetti che dir si voglia. Dicendo quello che ha detto mente sapendo di mentire perchè la sua fortuna lo ha fatta in funzione degli Slam e sa benissimo che ha potuto costruire la sua credibilità attraverso questi tornei di cui il tennis ha bisogno maledettamente. Una volta Philippe Chatrier, senza alcun dubbio il più grande dirigente che il tennis ha avuto, disse ad una riunione di Direttori di Torneo a New York che il tennis era il Grande Slam, un po’ di Coppa Davis se vincono quelli che devono vincere e quindi, ma a grande distanza anzi grandissima tutti gli altri. Mi ricordo che insieme ad altri ci alzammo in piedi ed inveimmo contro l’allora Presidente dell’ITF che rappresentava all’interno dell’allora MIPTC( Men International Tennis Counsil) uno dei tre posti riservati alle Federazioni, gli altri 6 erano tre per i Direttori di Torneo e tre per i giocatori. Chatrier ci guardò con commiserazione e ci disse che ne avremmo parlato tra qualche anno. Mai ebbe così ragione come quella volta e dopo molti anni, spenti gli entusiasmi e la combattività che mi contraddistengueva in quei momenti incontrai Regine la sua storica segretaria e gli dissi che volevo far sapere al Presidente che avevo capito e soprattutto che in quella occasione era stato un buon profeta. Tutte queste vicende Tiriac le conosce meglio di me e sa quanto Philippe aveva ragione ed ora cerca di confondere le carte, pur sapendo di tentare una missione disperata perchè lui sicuramente farà la sua Casa Magica, ma gli Slam nel frattempo aumentano sempre i loro incassi e di conseguenza investono sempre di più nei loro impianti e dalla loro hanno qualcosa che non si può comprare e cioè il prestigio e la tradizione che sono la vera magia dello sport. Ion è una delle poche persone di cui il mio grande e compianto capo, Mark Mc Cormack, aveva una sorta di complesso e lo soffriva enormemente e sapendo che io ero suo amico mi incaricava sempre durante gli Slam di organizzare una cena con lui. A Parigi era Ion, che da parte sua stimava enormemente Mark pur tacciandolo di industriale del tennis mentre lui si autodefiniva un artigiano del tennis, a scegliere il ristorante, mentre a Londra e New York ero io per conto di Mark, in Australia non ci andavo per cui non so, ma queste cene erano molto ristrette e solo alcune volte si aggiungeva qualcuno. I due si squadravano per tutto il tempo e non si dicevano quasi nulla e tutto finiva così senza un soggetto di discussione od un argomento preciso, ma in quei silenzi c’era solo timore e molta stima non confessata ma credetemi enormemente percebibile dai loro sguardi e dai loro movimenti. Di Mark Ion ha cercato di copiare tutto e ci è ben riuscito raggiungendo livelli impensati da quando al Parioli giocava e scommetteva, anche in questo è stato un precursore, con l’attuale Presidente Emanuele Scarfiotti. Forse però da Mark non ha preso il rispetto quasi sacro che lui aveva per gli Slam dove lui cercava di infilarsi o con il merchandising o con i diritti TV o con le operazioni di Corporate Hospitality, ma mai si è sognato di dimuirne l’importanza ed il prestigio con altri tornei anche se saranno magici.

  8. raffaele scrive:

    salve,
    scusatemi se metto questo commento qui ma sarebbe andato bene su “tennis sui giornali” ma i commenti sono off:
    voi grandi appassionati e conoscitori di tennis dovete leggere questo articolo scritto da un “grande” giornalista tennistico (io non riesco a capire chi, quando e come decreta che un giornalista è grande quando in realtà è un incompetente e non professionale come questo), un insulto verso un grande giocatore scritto in maniera boriosa e poco educata come mai dovrebbe un “grande” giornalista…..un insulto verso il tennis.
    http://www.tennis.com/features/general/features.aspx?id=107260
    grazie e scusate l’intromissione.
    raffaele caterino

  9. Enzo Cherici scrive:

    Non è una questione di soldi o di punti, ma di prestigio. C’è una cosa che Tiriac non potrà mai comprare: la tradizione. Se investirà più soldi i giocatori se li intascheranno, lui avrà il suo tornaconto, ma Madrid resterà Madrid, non sarà mai Parigi. Mi meraviglia che un manager del suo calibro si perda in discorsi da commenda da quattro soldi.

  10. marcos scrive:

    quando il ricco trova modo di invidiare gli ultimi 4 rimasti più ricchi di lui, allora l’uomo si spiega indignato perchè l’amore ha meno forza dell’ambizione: quella di tiriac si scontra con la consapevolezza d’esser giunto al massimo delle sue possilbilità. quest’intervista, rancorosa anzichenò, mostra l’inappagabile desiderio di potere di alcuni uomini.
    s’accontenti, tiriac: per uomini così, quando finisce la strada, benchè dorata e ricca di soddisfazioni, inizia un bosco buio e triste.

    dovrebbe essere orgoglioso di quello che ha fatto fin qui e, invece, quel che ha fatto non gli basta.

    come giustamente qualcuno prima di me ha fatto notare, i soldi non possono comprare la storia. in un momento di sopimento collettivo, possono riscriverla. gli appassionati di tennis, però, sono sempre all’erta!

  11. Fabio P. scrive:

    Enzo, Tiriac scende in campo per i soldi .. del resto non gliene e’ mai fregato assolutamente nulla.

  12. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Raffaele, i commenti erano off lì perchè avevo messo nelle prime righe di metterli in coda a quel precedente art. nel quale si parlava di Gazzetta dello Sport.
    Marcos: Tiriac ha forse lanciato una provocazione, a suo modo. Non so se invidia quei tornei. Quel che mi sembrava interessante era discutere il…principio dell’immutabilità. Anch’io sono per il rispetto delle tradizioni, tant’è che mi ha choccato perfino il fatto che Madrid si sia sostituito ad Amburgo (torneo che peraltro non ho mai troppo amato ma era lì da oltre 100 anni…se fosse accaduto a Roma?) e abbia relegato in virtù della sua maggior potenza politico-economica Barcellona ad un torneo di secondo piano con grave nocumento (sponsor, aficionados non avranno certo gradito). Però, e faccio un caso…come dire…di scuola (di quelli teorici che non si verificheranno mai): se uno Slam capitasse in mano a promoter pessimi che combinassero un disastro dopo l’altro, sarebbe giusto che i quattro Majors fossero sempre loro in virtù d’un certificato anagrafico, quello del Grande Slam attribuito (in fondo…) da un paio di giornalisti del New York Times, Kieran e Danzig, in quei giorni in cui Jack Crawford mancò in finale agli Internazionali degli Stati Uniti il traguardo del quarto Slam conquistato nello stesso anno?
    E ricordo anche che io già respiravo tennis quando, con l’Australian Open assai zoppicante, sembrava che Roma fosse un torneo più importante e prestigioso di quello aussie…Fu probabilmente perso un treno, allora _ scrissero in parecchi _, e chissà se oggi 40 anni sarebbero bastati a caratterizzare una tradizione diversa da quella che oggi ci sembra essere sempre esistita ed immutabile. Nel dire questo, ribadisco per chiarire definitivamente senza che restino zone d’ombre, non sposo certo la tesi di chi valuti l’importanza e il prestigio di un torneo in base alla ricchezza del suo montepremi.

  13. marcos scrive:

    sono pienamente daccordo con te, ubaldo, sull’immutabilità: le tradizioni si costruiscono negli anni e, talvolta, hanno bisogno di esser rotte.

    allo stato, mi pare che non vi sia alcun bisogno di rompere la tradizione dei quattro slam: tiriac ne sente l’urgenza perchè non riesce a conquistarne manco uno, malgrado il suo potere.

    la tradizione si rompe, a mio parere, perchè i costumi cambiano… e non a colpi di euro!

    mi pare, per altro, che i 4 slam riescano a seguire bene l’evoluzione dei costumi: per questo, credo, la loro tradizione sarà perpetua ed immutabile!

  14. Enzo Cherici scrive:

    Fabio, Tiriac fa il suo lavoro, nessun dubbio. Non voglio criminalizzarlo per questo, ci mancherebbe altro. Mi mettevo solo nei panni di un qualunque giocatore professionista: meglio incassare, che ne so, 2 milioni di dollari vincendo Madrid o “accontentarsi” di 1 milione vincendo uno Slam?
    Tieni anche conto che ho provocatoriamente dimezzato il valore economico di una vittoria di Slam ben sapendo che mai un Parigi o Wibledon potrebbero valere solo la metà di un Madrid. Giusto per dire che Tiriac potrà pensare o fare ciò che vuole, ma nessun giocatore baratterebbe mai una vittoria di Slam per la sua ricchissimo, anzi “magica”, corrida madrileña ;-)

  15. angelica scrive:

    In realta’ c’e’ gia’ stato un tentativo di Quinto torneo dello Slam: Miami.
    Un torneo mandatory per i giocatori (anche perche’ era il torneo organizzato da ATP e WTA) , su 10 giorni invece di 14, con un montempremi altissimo e quando e’ nato, nel 1985, oltre a singolo e doppio prevedeva anche il misto.
    Se si guarda al suo albo d’oro, be’ nulla da dire sui vincitori. Tutti grandi campioni.

    Pero’ e’ rimasto un torneo importante ma non essenziale nella carriera di un giocatore/giocatrice e non si e’ mai nemmeno avvicinato ai 4 tornei per eccellenza.
    E’ che se la tradizione non ce l’hai, non te la puoi comprare. (e per fortuna! almeno questo)

    E questo vale anche per come la vedono gli spettatori:
    a Wimbledon, sono stata due ore sotto un ombrello piccolo piccolo mentre diluvia, perche’ su un campo laterale c’era un match che non volevo perdere ed ero seduta in prima fila. E non ero l’unica! il 90% degli spettatori non si era mosso.
    Solo per un torneo come quello si puo’ rimanere al freddo e all’umido come degli stupidi. Per Madrid? Mah, penso che mi sarei velocemente cercata un posto all’asciutto e bevuto una sangria.

  16. Stefano Grazia scrive:

    Premesso che:
    1)una volta c’era la Grand Slam Cup che dava al vincitore due milioni di dollari e nessuno si è mai sognato di considerarla degna di uno degli Slam
    2)d’accordissimo con miraccoloso quando parla dei silenzi in treno perchè tutti hanno visto la TV ma nessuno lo stesso programma
    non vedo però cosa ci sia di male nel coprire di tetti mobili tutti i campi di Wimbledon…Tra l’altro pur essendo io sostanzialmente d’accordo con Ubaldo e anch’io a favore dei 4 Slams e basta, perchè ci vuole Tradizione e Stabilità nel Calendario anche per poter giudicare storicamente (anche se forse fino a non poi molto tempo fa c’erano tornei che valevano di più degli Aussie Open), faccio fatica a condannare chi di batte contro la Tradizione a tutti i costi perchè altrimenti saremmo ancora qui a discutere di sangue blu,nobili, aristocratici e servi della gleba…Senza i mercanti come Tiriac (siano essi i fenici, i greci, i nuovi ricchi dell’italia dei comuni etc etc, anche se così disprezzati da chi ha troppo spesso la puzza sotto il naso, il mondo forse non si sarebbe evoluto così in fretta, nel male ma anche e soprattutto nel bene…

  17. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Stefano ti quoto: “non vedo però cosa ci sia di male nel coprire di tetti mobili tutti i campi di Wimbledon,”!
    Dovessi mettere al mondo altri figli con la passione del tennis magari te li affiderei per tirarli su _ dopo tutta l’esperienza che ti sei fatto con “genitori e figli” un po’ di cose dovresti averle imparate e magari con i filgi degli altri (a proposito complimenti per la coppa vinta da tuo figlio) saresti ancora più bravo ed oggettivo che con il tuo _ ma una città come urbanista invece non te la metterei mai in mano, nemmeno in Angola.
    Ma hai provato a immaginare cosa diventerebbe quel meraviglioso luogo sacro che è Wimbledon, il tempio del tennis, se anzichè una distesa di verde, di prati, la Henman Hill, quei fiori ovunque, il brulichio della gente che si sposta da un campo all’altro, i tennisti vestiti di bianco che si vedono dalla terrazze, dall’alto…si dovessero vedere 17 megacapannoni industriali con il tetto mobile e le tensostrutture. Spero davver di essere morto prima che tale scempio avvenga…meglio che tu continui a fare il medico piuttosto che l’architetto o l’urbanista (lo dico con affetto, naturalmente). Per il resto, pur stando sempre molto in guardia quando si tratta di seguire le logiche dei mercanti, proprio il fatto che io abbia proposto questo discorso significa che non tutto è così scontato e che anche i gesti, le sfide un po’ donchisciottesche, o provocatorie alla Tiriac non sono completamente insensate, seppur certo discutibili. Difatti siamno qui a discuterne…

  18. angelica scrive:

    Stefano, io lo ammetto che per quanto riguarda il tennis sono decisamente una tradizionalista e mi piace molto la frase ‘if it ain’t broke, don’t fix it’
    E da spettatrice munita con ombrello e k-way, credo proprio che Wimbledon funziona bene cosi’ come e’. Anche con 7 giorni di pioggio su 14.

  19. Fabio P. scrive:

    Enzo … mi piacerebbe tanto vedere un giocatore messo davanti alla scelta di giocare Wimbledon senza premi in palio oppure un qualsiasi torneo con 1 milione di dollari di premio per il vincitore :-)
    Secondo me Wimbledon andrebbe deserto … :-)

  20. angelica scrive:

    Io invece punto su Wimbledon.
    Puoi non avere soldi dal torneo, ma i guadagni ‘indotti’ che ti da la vittoria di un Slam, non te lo da nessun altro torneo

    Credo che fosse la Sharapova che disse che i guadagni derivati da una vittoria dello splam si aggirano almeno a 10 milioni di dollari.

  21. Fabio P. scrive:

    Mi rispondo da solo :-)
    Fior di campioni rinunciarono ai tornei del Grand Slam pur di passare al professionismo …

  22. Enzo Cherici scrive:

    Fabio, Wimbledon stravincerebbe anche se in palio ci fosse un cornetto Algida! Non scherziamo su ;-)

  23. Nikolik scrive:

    Fabio, anche io, come te, farei volentieri la prova mettendo un giocatore davanti alla scelta di giocare Wimbledon senza premi in palio oppure un qualsiasi torneo con 1 milione di dollari di premio per il vincitore.
    Anzi, sai una cosa, Fabio? In realtà, non c’è nessun bisogno di fare questa prova, perché, in realtà, questo è già avvenuto.
    Beh, forse nessuno ha più memoria storica, oppure si preferisce dimenticare, ma, quando per giocare gli slam era obbligatorio non guadagnare ed essere dilettanti, tutti, tutti i migliori passarono al professionismo senza esitazioni, fregandosene bellamente di Wimbledon. Tutti, Rosewall, Laver, Kramer, Gonzalez, tutti.
    Lasciarono tranquillamente il modesto Emerson a vincere tutti quegli slam.
    Ah, quanto hai ragione, Fabio…
    Lasciaglielo fare, a Tiriac, il quinto slam, e poi vedrai cosa fanno i giocatori per andare da lui…

  24. albi scrive:

    Fabio secondo te un giocatore che da ragazzino avesse avuto il sogno di vincere uno slam e che poi diventato professionista grazie alle sue capacità fosse in grado di farlo se lo lascierebbe sfuggire? Soprattutto considerando che se un tennista fosse in grado di poter vincere Wimbledon i suoi guadagni sarebbero sostanziosi a priori.

  25. Fabio P. scrive:

    Come ha gia’ ho scritto, e ha gia’ fatto notare anche Nikolik, e’ un fatto gia’ avvenuto !
    Al dunque i giocatori scelsero i soldi …
    Ricordo pure che i giocatori ,e non di secondo piano, si prestarono alle “stramberie” del WTT .. probabilmente Connors si gioco’ la vittoria al Roland Garros del 1974 per questo.
    Ai nostri tempi un Wimbledon senza montepremi perderebbe progressivamente interesse, i migliori non vi parteciperebbero’ piu’, le tv smetterebbero di trasmetterlo e l’indotto ora generato cesserebbe …
    Non siate ingenui :-) … altro che cornetto Algida Enzo …

  26. Fabio P. scrive:

    E poi, dimenticavo … ci sono giocatori professionisti che si vendono le partite … e voi pensate che parteciperebbero gratis a Wimbledon ?

  27. Avec Double Cordage scrive:

    beh fabio stai tralsaciando un fattore, adesso non bisogna più essere dilettanti per giocare negli slam, quindi il paragone con allora non funziona. la scelta di laver e rosewall allora era tra il dilettantismo e il professioniso e non tra giocare gli slam o i tornei con gli assegni più alti.

    adesso uno fa molti più soldi con i contratti pubblicitari vincendo uno slam qualunque figurarsi wimbledon che vincendo il masters o un ipotetico masters series a montepremio pompato. conta più vincere negli slam che essere numero uno in classifica. Penso che se si facesse un sondaggio tra i giocatori e loro rispondessero in modo onesto anche loro preferirebbero una vittoria nello slam (e anche li penso ci sono delle differenze tra vincere wimbledon e australian open) a un paio di settimane come numero uno.

    secondo me dovrebbero lasciarli fare il montepremi che vuole lui a triac, ma i punti per la classifica andrebbero fatti in base al valore del torneo non al suo montepremi, cio è quel che conta e la tradizione che crea la gloria nel vincere, il numero e la qualità dei concorrenti, il fatto che si gioca best of five.

    penso che non ci sarebbe spazio per un quinto torneo del genere, al massimo potrebbe fare un secondo masters con i migliori tra di loro ma questo avrebbe la durata della grand slam cup, e non essesndo tutti ugualmente motivati a vincerlo non potrà mai arrivare al rango di uno slam. lo potrà fare al massimo superficialmente per gli sponsor e gli organizzatori ma con dei media critici ed indipendenti da questi ci sarà sempre un ridimensionamento.

    ubaldo ma fare un tetto sul centrale di wimbledon, magari facendolo fare a un ingegnere che lo sa fare in modo da non stravolgere lo stadio sarebbe comunque un sacrilegio? Se si lo si potrebbe fare su uno degli altri campi o costruirne uno apposta, magari uno con una capienza molto grande utilizzandolo solo quando c’è rischio serio di pioggia. Cosi per gli appassionoati nel mondo che non possono essere a londra ci sarebbe sempre una partita. In vista delle olimpiadi del 2012 sarebbe il momento giusto per fare questa scelta.

  28. Fabio P. scrive:

    Volevo semplicemente dire che quando ci sono di mezzo i soldi non si sa mai … e, personalmente, non metto le mani sul fuoco per nessuno :-)

  29. Nikolik scrive:

    Avec Double Cordage, una vittoria dello slam rende tantissimo da un punto di vista economico ma anche, e soprattutto, essere numero uno in classifica.
    Infatti, tutti i contratti di sponsorizzazione che firmano i tennisti sono, per così dire, a rendimento, con premi e corrispettivi ancorati al raggiungimento di varie posizioni in classifica. Tanto più è alta la posizione in classifica, tanto più si riceve dallo sponsor.

  30. Enzo Cherici scrive:

    Ma non è accaduto proprio un bel niente. Non scherziamo dai.
    Una volta erano tutti dilettanti, oggi no. Ma come si fa a paragonare le due situazioni? Boh!
    Come mai la straricca Coppa del Grande Slam (o come diavolo si chiamasse) non esiste più? Ribadisco: tra Wimbledon a zero euro e un qualunque altro torneo a 1 milione nessun giocatore professionista (non dilettante: professionista!) sceglierebbe il milione. Anche se a pensarci bene, magari Volandri…;-)

  31. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Un conto è un campo coperto (ben venga!), un altro è pensare a coprirli tutti (di fatto non ci pensano nemmeno).

  32. String scrive:

    Secondo me, sfugge il punto che Tiriac vorrebbe affermare, che mi sembra anche legittimo.

    Perchè vietare “a priori” la possibilità di organizzare un torneo di tennis open combined event, di due settimane, con tabellone simile a quello di uno Slam, stesso numero di set a partita, stesso numero di money prize e punti assegnabili ai giocatori. Saranno poi pubblico, giocatori (oltre che tv e sponsor) a deciderne il successo.

    Alla fine, se Amburgo è stata declassata (e Roma ha rischiato di essere declassata) non è un caso e non è per puro capriccio, ma perchè era uno dei tornei più deboli in calendario (visto da un’ottica internazionale).

    Anche il riposizionamento del Master da Shangai a Londra non è un caso, ma la constatazione che quella location non “tirava” più.

    Tiriac probabilmente dovrebbe pensare di più a come migliorare per molti versi l’organizzazione del torneo attuale di Madrid, ma se fosse in grado di organizzare un nuovo torneo al pari uno dello Slam, e magari con maggior successo, che sò, di Melbourne, perchè no!

    L’unico limite che gli porrei, è che non potrà pretetendere per il suo esperimento, di avere l’esclusiva nelle due settimane del suo torneo, come avviene oggi per gli slam.

  33. Avec Double Cordage scrive:

    Ubaldo ho visto che hai messo su un nuovo sonadaggio, se la Coppa Davis vada fatta ogni 2 o 4 anni in sede unica o non, secondo me dovresti metterci anche la possibilità di scegliere per una davis annuale in sede unica (almeno la finale con più di due squadre)

    spero sia ancora possibile aggiungere questa opzione altrimenti i risultati del sondaggio non sarebbero utilizzabili nel miglior modo

    Vorrei argomentare anche il perchè: le altre due proposte non sono realisticamente realizzabili, sarebbe come chiedere di fare le finali di coppa del mondo di sci solo ogni 4 o 2 anni o come chiedere di svolgere la champions un anno si e uno no, non realizzabile figurasi poi con una manifestazione che si è tenuta per un secolo ogni anno, a questo punto non sarebbe neanche giusto, sarebbe quasi come pretendere di svolgere il torneo del grande slam su terra battuta un anno a parigi e l’altro a roma, insomma sarebbe veramente troppo per uno sport con le tradizioni del tennis.

  34. Gabri scrive:

    oh, ma possibile che io stato l’unico c…onazzo a non aver pensato alla bellezza del verde dei prati, (l’azzurro dei cieli, i marroni dei cavalli…)…lì per lì non mi era nemmeno passato per la testa ma non credo fosse così immediato…Da questo punto di vista mi ritiro su tutta la linea e concordo perfettamente con Ubaldo ma il Tetto mobile sui due (o tre?) centrali si possono fare: se ci sono già le strutture da stadio intorno,voglio dire…
    Sulla diatriba Wimbledon a zero e Madrid a 6 milioni di dollari, non avrei dubbi: sceglierebbero tutti di giocare Madrid.,non scherziamo.Se è per un anno solo, magari..Ma se fosse sempre così, in 4-5 anni a wimbledon ci andrebbero solo I vorrei ma non posso…E’ già successo, hanno ragione Fabio ,Nikolic & Co… SCi andrebbero quelli della volpe e l’uva: lo facciamo per la gloria e la tradizione, voi non siete sportivi, noi invece si… Potrebbe essere una soluzione,però: facciamo i 4 Slam GRATIS e tutti i soldi dei montepremi mettiamoli in beneficenza, nelle Federazioni del Terzo Mondo, anzi no: mettiamoli a rigeberare il Doppio…dai, perchè non lo suggerite non a Federer o Sampras ma a quelli fra il N°20 e il N°100 e sentite quel che vi risponderebbero…
    No, è giusto quel che dice Ubaldo: Viva la Tradizione a patto che si mantenga tale …e abbia il Montepremi più alto!

  35. Stefano Grazia scrive:

    Ovviamente il post sopra non era di Gabrì,mia moglie, ma era mio…

  36. angelica scrive:

    Certo Stefano, anche perche’ Gabri, tua moglie ti avrebbe tirato le orecchie per averle fatto usare certe espressioni! :P

    Comunque non mi e’ mai chiaro perche’, qui, ogni tanto si va avanti a iperbole. Madrid 6 milioni gli Slam tutti gratis! e magari aggiungiamo anche distribuzione di cioccolata gratis.
    Stefano, hanno provato seriamente a fare il 5to slam. Tanti soldi, obbligo di parteciapazione, tabellone a 96 giocatori etc etc. Non e’ cambiato nulla. Continua ad essere uno torneo importante ma niente piu’. E quanti si ricordano che e’ un torneo mandatory? E allora quale dovrebbe essere la differenza? dovrebbe funzionare perche’ sarebbe organizzato da Tiriac?
    Mah, io rimango con i miei dubbi. (si sa, sono una testarda patentata :P)

  37. Enzo Cherici scrive:

    Insomma, siamo partiti con la proposta di tornei MS con lo stesso montepremi degli Slam. Provocatoriamente ho detto, a titolo di esempio, Madrid 2 milioni, lo Slam 1 milione. Qualcuno - l’amico Fabio P. - ha ipotizzato Wimbledon a zero e madrid a 1 milione. Ora è il turno di Stefano (credo sarà insuperabile): Wimbledon a zero, Madrid a 6 milioni. Boom!
    Ma perché non teniamo anche i tennisti a pane e acqua durante Wimbledon e magari fargli spaccare qualche pietra come riscaldamento pre-partita? Naturalmente, nel frattempo, il montepremi di Madrid sarebbe schizzato a 12 milioni. Che dite, cosa sceglierebbero? ;-)

  38. marcos scrive:

    qualcuno ha suggerito ad amburgo di prendersi la data del madrid attuale?

    fa un freddo cane, in quel posto, anche in agosto. si giochi indoor a fine stagione: avrà certo più successo di lione e sanpietroburgo!

  39. Fabio P. scrive:

    Enzo, e’ chiaro che la mia era una estremizzazione .. ma ti ricordo che professionisti, Connors in testa, non giocarono tornei dello slam, pur di giocare il World Team Tennis.
    L’unica cosa che volevo mettere in evidenza e’ che non ci si puo’ fidare esclusivamente della tradizione, tanto e’ vero che gli organizzatori degli slam ogni anno aumentano il loro montepremi.

  40. Stefano Grazia scrive:

    enzo e angelica:io sono d’accordo con voi sul mantenere i 4 slams…veramente io ho fatto l’iperbole perchè voi avevate detto per primi che anche a zero montepremi,gli slams,figuriamoci…Lì ho qualche dubbio, anche senza costringere i top 100 ai lavbori forzati…. Mi sembrava chiaro che il mio pensiero era quello di mantenere viva la tradizione mantenendone alto il livello organizzativo e il montepremi. Forse quel che dice Tiriac è che per non far adagiare sugli allori “i parrucconi di wimbledon ” (Perchè di lamentele su Wimbledon e l’organizzazione se ne sentono parecchie…poi basta che chi li ha criticati li vinca e non dice più nulla…) è bene che ci siano altri tornei combined e con montepremi e punti elevati…Ma guardate che anch’io, per pigrizia anche mentale, preferisco l’immota rassicurazione della Tradizione,della Storia…per es nel Golf c’è un Quinto Slam, il torneo denominato The Players,dove il montepremi è il più ricco e il campo partecipanti più vasto di almeno un paio di Majors, eppure quando si va a fare la conta a Tiger e aNicklaus, si contano solo il MaSTER DI aUGUSTA, us E bRITISH oPEN e il PGA… Però è vero che se un torneo nato tutto sommato di recente come Miami possa assurgere a rango di Slam, un po’ di anni-almeno 50?-ne dovrebbero passare …E contemporaneamente l’Australian Open avrebbe dovuto continuare a dissolversi come stava facendo negli anni 70…Fortunatamente non è successo e io sono il primo a rallegrarmi: è il mio Slam preferito, forse perchè Agassi lìha vinto 4 volte, forse perchè è il primo dell’anno, forse perchè tutti i giocatori lo preferiscono per l’organizzazione a tutti gli altri, forse perchè è ancora una festa, c’è meno stress… Si guiocasse a marzo sarebbe meglio,però. Di fatto poi Miami ci ha rinunciato passando a un tabellone di 96 e rinunciando al Doppio Misto… Quindi se Tiriac o chi per lui volesse tentare di creare il Quinto Slam probabilmente non vivrebbe abbastanza per vedere coronato il suo sogno…

  41. maxolds scrive:

    scusate l’ot, ma pur sempre tennistico e riferito cmq al valore di certi tornei

    (se il grande ubaldo vorra’ eventualmente spostare questa mia in un altro-apposito spazio saro’ grato e d’accordo)

    sono andato a rinnovare gli abbonamenti agli internazionali di italia, riservati a quelli degli anni passati… e ho scoperto che i miei posti, i distinti tevere.. non esistono piu’.
    visti i lavori-peraltro ancora da fare- e la nuova organizzazione del centrale-provvisorio-ex pallacorda-futuro di nuovo pietrangeli etc, i distinti tevere sono stati trasferiti-allocati-inglobati-deportati nei distinti monte mario, di fronte, e al loro posto andranno i ground- tribuna laterale che erano gli anni scorso dal lato ”corto”

    questo significa che
    -non ho piu’, almeno per quest’anno, il solito scelto posto dietro al seggiolone dell’arbitro- in fronte al sole (fui credo il 7′ abbonato quando si scelsero i mejo posti..)
    - non vedo come possano non sovrapporsi perdersi confondersi i posti di qua con quelli di la’…se due aficionados hanno entrambi da sempre il 3′ posto prima fila, a chi tocca? a chi arriva prima- a chi c’era gia’- a sorteggio? con buona pace di diritti pregressi e posto riservato…
    - non era meglio lasciare i distinti tevere, e inserire gli abbonamenti ground (che gia’ mi pare una contraddizione in termini) tra l’altro senza posto fisso e fino a esaurimento e-o affollamento , nei vuoti rimanenti dopo il rinnovo degli abbonamenti nelle varie sezioni?

    mi pare sia ingiusto, poco logico e perfino poco legale che mettiamo io vado da 20 anni in una casa in multiproprieta’ a riccione , vado a confermarmi per la prossima estate e mi dicono.. la stiamo ristrutturando - e vabbe’- ma invece di mandarmi le due settimane che so, a rimini o darmi i soldi per trovarmene un’altra li’ ..dove preferisco- mi mandano a bibione!! ahh ma li’ stara’ benissimo!!…e dover pure contendere i loculi ai bibionesi stanziali..
    mah

    si puo’ fare qualcosa? saperne di piu’? non credo sia solo il caso mio- e cmq fin da ora… qualcuno vuole scambiare distinti monte mario- di ieri/oggi con … con posto assolato tevere di domani?
    :-p

    inoltre mi hanno detto - i volenterosi addetti- non gli irraggiungibili eterei capi, che magari l’anno prossimo terranno conto del fatto che io prima ero di la’ e cerceranno magari di riportarmi di qua… (come? con post it sul pc o asterisci nell’hard disk?!!) ma intanto mi conviene tenermi stretti la mia prelazione…anche se non e’ piu’ affatto quella che avevo scelto e che intendevo confermare..
    ari-bah

    mi hanno anche detto - tutte le mie fonti locali dirette e attendibili di prima mano- che… nessuno ha ancora deciso-o la piu’ pallida idea- di come dove e quando sara’ il prossimo centrale.
    di certo si attendono le sistemazioni dei calendari, i soldi di sponsor e finanziatori, i vincoli della zona e le qurellle legalitarie di coni e comune… eppero’..
    idee chiare, noo??

    aspetto e spero. :-)

  42. Fabrizio scrive:

    Tiriac ha lanciato un provocazione. Il suo pensiero potrebbe spingersi anche più in là e lasciar intendere la possibilità di circuiti alternativi. Un po’ come il grnade fiorire di nuove sigle di federeazioni che ci fu nella boxe qualche anno fa. Se ci fossero altri tornei con lo stesso montepremi degli slam molti giocatori potrebbero decidere di giocarli, ma resta il problema che tutti i mesi dell’anno sono coperti o da una prova dello slam o da un master series, e perchè i migliori dovrebbero andare a giocare il torneo di Tiriac che non ha tradizione? E se non ci andassero i migliori chi andrebbe a vedere le partite del torneo di Tiriac, quando i primo 60 sono a giocarsi il master di Roma o di Montecarlo con molta più tradizione (senza parlare degli slam). A chi venderebbe i diritti televisivi il signo Tiriac? Forse il problema vero è che manca un numero di giocatori sufficentemente bravi per far nascere due circuiti? Se i molto bravi fossero più del numero dei giocatori previsti in un tabellone dello slam e la fluidità di classifica fosse elevata con una competitività maggiore allora, forse, sarebbe più facile organizzare tornei che potrebbero entrare in competizione con gli slam e i master series. Che manchino i giocatori e non i tornei? Cmq la mia è solo una considerazione di ordine ipotetico

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