Il 75 per cento della cattiva pubblicità sul tennis è colpa dell’ATP.
Quanti errori stupidi! Starace non meritava più di un nocchino…
E Davydenko torna all’attacco

 
1 Gennaio 2008 Articolo di Richard Evans
Author mug

 Condannati per scommesse che basterebbero a malapena ad acquistare il mangime d’una gallina. “I tennisti italiani hanno ragione”. Il round robin, i punti Atp alla Davis, il caso Davydenko con sanzioni ridicole poi rimangiate…Come rovinare un anno altrimenti straordinario per il tennis. 

Caro Ubaldo
Ho pensato che potrebbe interessare a te e ai lettori del tuo blog questo pezzo che ho scritto per Tennis Week e che l’Atp certo non gradirà. Ma secondo me qualcuno doveva sottolineare i loro errori. Il 75 per cento della cattiva pubblicità che si è riversata sul tennis in quest’ultimo anno è dipeso dalla loro stupidità
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Richard Evans

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Speravo proprio che si potesse arrivare alla fine del 2007 senza altri fastidiosi attacchi di cattiva pubblicità ad uno sport che ha vissuto uno dei suoi anni di maggior successo. Ma non doveva andare così.
Nel diciannovesimo secolo potevi rischiare di essere deportato in Australia su una nave di detenuti per aver rubato una gallina. Adesso l’Atp ha decretato che due italiani non potranno andare in Australia per aver fatto delle scommesse che basterebbero appena a comprare… del mangime per quella gallina!
 Nello squalificare Potito Starace,

n.1 d’Italia e 31 del mondo per sei settimane e multandolo di 30.000 euro…nello squalificare Daniele Bracciali per tre mesi con una multa di 20.000 euro, l’Atp ha tentato di far vedere al mondo quanto intenda mostrarsi dura nel rapportarsi allo scandalo delle scommesse che è affiorato quest’anno.
Ma questo non è altro che un inganno. Starace era assolutamente nel giusto quando ha detto: “Si sono attaccati a noi senza risolvere il vero problema, gli incontri truccati!”
I fatti dicono che gli Italiani hanno ragione. Starace ha piazzato 5 scommesse per un totale di 90 euro in incontri nei quali non era coinvolto. Bracciali, nel frattempo si era invece buttato a corpo morto nelle scommesse…piazzando ben 50 scommesse di 5 euro ciascuna…(A Las Vegas hanno un tappeto rosso pronto per questo ragazzo…) “investite” fra il 2004 e il 2005. E questi due incalliti scommettitori sono stati multati prima per 50.000 euro e poi con due squalifiche che gli hanno tolto ancora di più…Non è assurdo?
Parlando delle campagne elettorali per il Presidente degli Stati Uniti recentemente Chris Mathews ha detto: “La politica è tutta una questione di…buon senso e la capacità di esprimere giudizi corretti”. Lo stesso vale per lo sport. Negli ultimi 12 mesi la leadership dell’Atp, con tutta l’energia, il duro lavoro e la determinazione di voler creare dei cambiamenti, ha dimostrato che la capacità di esprimere giudizi corretti (il giudizio inteso anche come buon senso), troppo spesso, non è cosa che fa per lei..
Prima c’è stata quella farsa del round-robin. Poi la non necessaria retrocessione di Amburgo quando altre soluzioni, più diplomatiche, avrebbero potuto essere trovate. Poi c’è stato anche il tentativo di soddisfare l’ITF in relazione alle date, attribuendo punti ATP a chi gioca la Coppa Davis, cosa che non si può fare se si vuole mantenere l’equità e l’integrità di un sistema che ha funzionato brillantemente per 35 anni.
Infine Nikolay Davydenko è diventato il punto focale di qualsiasi problema nato quando 7 milioni di dollari erano stati puntati sulla sua sconfitta nel mezzo di un incontro giocato in un piccolo torneo polacco. Dopo di che è stato multato per scarso impegno in un incontro a San Pietroburgo e multato di 2.000 dollari, una somma ridicola se, in effetti, fosse stato colpevole come dichiarato perchè _ guardiamo in faccia la realtà _ “regalare” un match significa frodare il pubblico ed è assai peggio che fare una scommessina da 5 euro. Ma secondo il giudizio dell’Atp la prima infrazione è punibile con 2.000 dollari di multa e la seconda con 30.000. Ma davvero?
Dopo di che, dopo aver inflitto al tennis tutta la cattiva pubblicità emersa dai titoli sul tipo del “Ha perso apposta!”, l’Atp ha tirato delle altre uova sulla faccia del suo sport decidendo di aver commesso uno sport e revocando la multa.
L’Atp avrebbe dovuto capire che Davydenko, un agonista indefesso che non si riposa mai e che si è impegnato così tanto da mantenere un ranking fra i primi 5 del mondo per due anni, si era semplicemente “rotto”…nella testa e nel corpo.
Come diversi giocatori improvvisamente hanno cominciato a parlare e ad ammettere di essere stati avvicinati per “truccare” degli incontri, lo scandalo delle scommesse si è dilatato e l’Atp, abbastanza giustamente, si è data un gran daffare per annunciare “nessuna tolleranza” nei confronti del fenomeno emergente.
John McEnroe ha puntato il dito contro la mafia russa come una possibile fonte del problema e potrebbe avere ragione. Ma una cosa è certamente chiara: la mafia italiana non ha ordinato a Starace e Bracciali di piazzare quelle scommesse da 5 euro!
Di nuovo, dove sta il ragionevole giudizio? L’Oceano che sta di mezzo fra una scommessa di 5 euro su un tizio vincente di un incontro e l’accettare una ricca somma di denaro per “aggiustare” un incontro… non merita neppure di essere discusso.
Impedire a tutti i giocatori di scommettere sul tennis non è necessariamente una brutta cosa, ma le intenzioni e le somme scommesse devono essere prese in considerazione.
Starace e Bracciali non meritavano più d’un nocchino sulla testa con un consiglio bonario: meglio mettere i soldi in una slot machine se uno vuol disfarsi di qualche spicciolo.
E’ vero quel che mi ha detto un portavoce dell’Atp: “E’ un sentiero molto scivoloso quello che porta da una scommessa al lato più sinistro di queste vicende”. Ma stiamo sempre avendo a che fare con la percezione che, in quest’era di comunicazione istantanea, infliggere una multa per un divieto di sosta davanti ad una casa dove è stato commesso un omicidio…fa semplicemente sembrare stupido il poliziotto. Qui è la stessa cosa.
Nella sua rivisitazione di un anno di sport il Financial Times ha dedicato una sola riga riguardo ai traguardi raggiunti da Roger Federer e Justine Henin ma poi ha scritto invece: “Gli amministratori del tennis, tuttavia, hanno speso l’ultima parte dell’anno con un esercito di denunce per incontri truccati connessi a scommesse on line illecite”.
Questo postulato non corrisponde al vero. Non c’era un …esercito di incontri truccati. Ce n’era uno solo e per il momento ancora non provato. Il Financial Times ha mescolato il tennis a quegli sport “troppo spesso dominati da denuncie di pratiche illecite”. Questo non è assolutamente giusto. Una mezza dozzina di tennisti può essersi fatta avanti ammettendo di essere stata avvicinata da loschi personaggi che volevano persuaderli a “combinare” un match. Ma nessuno ha poi ammesso di averlo fatto e nessuno ha provato che fossero dei bugiardi. Ma il fatto che avessero parlato ha fatto uscire tanti titoli sui giornali e improvvisamente il tennis è stato percepito dall’opinione pubblica come uno sport… con un problema.
Fino a che i giocatori diranno no, il problema non esiste, ma…siamo realisti, verranno avvicinati ancora. Pensare diversamente vorrebbe dire vivere nel Paese degli Ingenui. Le scommesse on line sono un business diffuso e colossale. E non finirà. Il tennis, uno sport da uno contro uno, sarà sempre un bersaglio da colpire.
Il lavoro dell’Atp deve essere far venire una paura del diavolo ai giocatori dicendo loro una verità basilare: “Accordati per combinare anche una sola partita e sarai per sempre nelle mani dei ricattatori, dei malfattori, forse degli assassini”.
Questo parlar chiaro, se fatto nei modi giusti dovrebbe avere un impatto ben superiore che il sospendere qualcuno per tre mesi per aver scommesso 5 euro.
E cerchiamo di sbattere in faccia a tutte le sensazioni, le insinuazioni e le false accuse che hanno circondato questo furore attorno alle scommesse una verità basilare che magari non piacerà agli editori dei tabloid a caccia di un titolo sensazionalistico, ma che _ ribadisco _ resta la pura verità. Non un solo tennista o un arbitro, un dirigente che abbia a che fare con il tennis è stato trovato colpevole di aver “combinato” un match.
Il problema che l’Atp deve fronteggiare sta nell’individuare chi stava dietro quei 7 milioni scommessi su quel match in Polonia che è stato il primo ad essere sospeso da BetFair nella sua breve ma assai remunerativa esistenza. L’Atp è stata molto attiva nel cercare di arrivare in fondo alla cosa e Davydenko, sia pur riluttante, ha alla fine accettato di consegnare i suoi tabulati telefonici. Ma niente è emerso…salvo questa farsa italiana.
Tutto questo è stato una vergogna perchè sui campi, il tennis ha vissuto un anno meraviglioso. Una superba finale di Wimbledon, folle incredibili all’US Open, una copertura televisiva espansa negli USA grazie all’innovativo Tennis Channel, un salto in avanti del fatturato vendite del prodotto tennis negli USA. Non meno importante abbiamo alcune superstars in cima al nostro sport come Roger Federer e Rafael Nadal, come Justine Henin, Maria Sharapova, Ana Ivanovic e le sorelle Williams, insieme a numerose altri che non sono soltanto grandi campioni ma giovani intelligenti e disposti ad impegnarsi per migliorare l’immagine di quello sport che giocano così bene.
Il tennis professionistico è attualmente molto fortunato ad avere giocatori di questo calibro capaci di trasmettere il giusto tono dei comportamenti e dell’etica negli spogliatoi.
Incrociate le dita ma il tennis non ha giocatori che abusano di animali, che vengono accusati di stupri o restano coinvolti in orge notturne (qui Evans allude ai recenti casi che hanno visto coinvolti calciatori del Manchester United e di altre squadre inglesi; n.di UBS). C’è sempre la possibilità che questo accada, naturalmente, come ci sarà sempre quando giovanotti poco più che ventenni guadagnano sacchi di soldi e si trovano a sfiorare le tentazioni della vita spregiudicata di una celebrity.
Se la leadership dell’Atp vuole trovare una via d’uscita….farebbe meglio a consultare lo spogliatoio piuttosto che una di quelle costosissime società di consulenza che dovranno a loro volta cercare esperti che possano rispondere a quelle domande alle quali loro stessi sono stati richiesti di rispondere da parte di chi…dovrebbe conoscere quelle risposte prima di chiunque altro. Il buon senso, la capacità di giudizio, purtroppo, non sono cose che si possono comprare!
Richard Evans

Richard Evans (mio vecchio amico e notissimo giornalista) scrive oggi anche per il New York Times, e ha scritto per i principali giornali inglesi (The Times etc) dopo aver lavorato per la BBC, essere stato capufficio stampa dell’Atp per molti anni. Quest’articolo me lo ha segnalato in anteprima per averlo inviato alla rivista Tennis Week cui da tempo collabora.

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34 Commenti a “Il 75 per cento della cattiva pubblicità sul tennis è colpa dell’ATP.
Quanti errori stupidi! Starace non meritava più di un nocchino…
E Davydenko torna all’attacco”

  1. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Off Topic: essendo le sei meno dieci del mattino (questo blog è proprio una malattia…ho finito ora di tradurre il pezzo assai interessante dell’amico Evans, più innocentista nei confronti di Starace e Bracciali di tanti pezzi scritti da noi italiani…) e avendo visto sui risultati on line, che vi ricordo potete cliccare da questo blog, che Sara Errani ha colto una bella vittoria su Michela Krajicek S. Errani 7.6,6-7,6-2 ,vi dò il primo Buon Anno del 2008 (quelli di ieri non valgono, erano dati nel 2007) con questa bella notizia per Sara e per noi.

  2. mauro scrive:

    Auguri anche a te, Ubaldo (vecchio cuore viola come me, toscano come me etc…) Bell’inizio dell’anno delle nostre ragazze con 4 vittorie su 4 incontri di primo turno, impresa di Errani e Garbin (Petrova), facile la Pennetta contro una semisconosciuta, gran botta di posteriore per la Schiavone. Buon Anno

  3. tilden scrive:

    Buon 2008 Ubaldo , ed a tutti i frequentatori del blog

  4. Nikolik scrive:

    Quest’anno le nostre ragazze del tennis femminile faranno un’annata straordinaria.

  5. enzo cherici scrive:

    Intanto buon anno a tutti anche da parte mia. L’articolo di Evans è molto interessante, tendente all’innocentista, ma scavando sotto sotto differenzia bene le diverse fattispecie. Una cosa sono le scommesse online, altra cosa gli incontri truccati. Nel difendersi i nostri tennisti hanno cercato di mettere tutto nello stesso calderone, probabilmente per sfumare le loro responsbilità, ma stiamo parlando di due cose diverse e Evans lo dice chiaramente. E’ come se io fossi beccato dai Carabinieri a commettere un reato “minore” e mi giustificassi dicendo “ma con tutti gli omicidi che ci sono venite a rompere le scatole a me?”. No. Chi sbaglia paga. Nella giusta misura, chiaro. Mi aspetto che se venisse scoperto davvero qualcuno a truccare un suo match paghi una cifra spropositatamente superiore ai 20 o 30.000 dollari versati dai nostri. Ma questo non significa che Starace e Bracciali siano innocenti.

  6. marcos scrive:

    buonanno!

    l’articolo riassume perfettamente quello che si è scritto per mesi su questo blog.

    l’invito finale non c’è: sono i giocatori a doverlo inviare ai vertici dell’atp.

  7. karlovic 80 scrive:

    Off topic:pare che al torneo di Adelaide,verso 1.40 di pomeriggio si siano toccati i 40° centigradi!
    Da questo punto di vista il Plexicushion dovrebbe “restituire”meno il calore rispetto al Rebound Ace.
    Purtroppo anche Bolelli a perso contro Dancevic.

  8. Luca -top 100- scrive:

    Buon anno a tutti ed in particolare al mitico Ubaldo, con la speranza di una stagione esaltante per i nostri colori!

  9. angelica scrive:

    E’ una analisi lucida, semplice e perfetta della situazione.

    A differenza di Enzo non credo che tenda all’ “innocentista”, ma traccia dei confini chiari fra le varie situazioni.

    “Richard Evans stato capufficio stampa dell’Atp per molti anni”.
    dopo avere letto il suo articolo mi vien da dire peccato non lo sia piu’.

  10. Giovanni Rossi scrive:

    Buon Anno a tutti e in particolare ad Ubaldo che ci permette di avere un luogo interessantissimo dove si parla di tennis. Ciao da Boston Giovanni Rossi

  11. giorgio spalluto scrive:

    A me sembra che Evans faccia molta confusione. Non si capisce quale sia la responsabilità dell’Atp nel caos scoppiato in agosto, dopo il famigerato incontro Davydenko-Vassallo.

    - Cosa c’entra l’Atp con le denuncie anonime, che hanno fatto la gioia dei tabloid?

    - Quali sono le responsabilità dell’Atp in merito alla rivisitazione negativa del Financial Times?

    - “I fatti dicono che gli Italiani hanno ragione.”
    Quali fatti?

    - “Non c’era un …esercito di incontri truccati. Ce n’era uno solo”
    Mah, caro Evans, l’esercito di denunce per incontri truccati (connessi a scommesse on line), più che provenire dagli amministratori del tennis, deriva dalle denuncie degli scommettitori e dalle stesse agenzie.

    Insomma, va bene le responsabilità per i round-robin, Amburgo e quant’altro, ma questo articolo denota, a mio avviso, una ricerca spasmodica di qualsiasi appiglio per screditare i vertici dell’Atp.

  12. Francesco da Lugano scrive:

    Totalmente d’accordo con Giorgio. Trovo un po’ di approssimazione nella disamina di Evans.

    “I fatti dicono che gli italiani hanno ragione”, dice. Peccato che poi elenchi le infrazioni commesse da Starace e Bracciali, ammettendo implicitamente che qualcosa è successo. Non una multa, men che meno una squalifica, piuttosto un paternalistico nocchino da parte di ET (o chi per lui).

    Ma la cosa più grave e allo stesso tempo “consolante” è quando cita Matthews: “La politica è tutta una questione di…buon senso e la capacità di esprimere giudizi corretti”. Che sollievo, adesso so che non solo noi italiani confondiamo la politica con la giustizia. Sono due cose diverse. Devono viaggiare su binari diversi.

    Alla magistratura tennistica non vengono chiesti giudizi politici, o dettati dalla contingenza dell’aria che tira, o “di buon senso”. Viene chiesto di applicare leggi e regolamenti.

    Per questo spero sin dal primo giorno che le sentenze comminate a Starace e Bracciali siano state dettate dall’applicazione del regolamento Atp e nient’altro.

  13. olm scrive:

    Il problema e’ che l’ATP cerca di confondere le acque spacciando l’azione contro i nostri tennisti come un passo della declamata e fin qui fallimentare super-indagine sui match truccati, con l’aiuto di tanta stampa che supinamente ha inquadrato le squalifiche a Bracciali & C nel contesto dell’affaire match truccati (presunto)? E questo con gravi danni per il tennis, come spiegato nell’articolo. Richard Evans ha solo scammuffato questa operazione indegna, e lo ringrazio calorosamente.

    Colgo l’occasione per augurare buon anno a tutti. Non sto giocando per problemi al gomito, e mi consolo leggendo questo blog, dove trovo interventi eccezionali.

  14. stefano grazia scrive:

    COSCIENZA CIVILE
    SANZIONE PROPORZIONATA ALLA PENA
    CERTEZZA DELLA PENA
    L’unica imputazione che si puo’ fare all’ATP,semmai,e’ di essere intervenuta SOLO dopo che e’ scoppiato lo Scandalo Scommesse…fosse vero che gia’ si sapeva, fosse intervenuta prima, non vi sarebbe nessuna polemica. Evitiamo di andare a cercare il pelo nell’uovo: se fumare in un luogo pubblico (o in ospedale) e’ reato, che tu sia fumatore o no, che tu sia d’accordo oppure no, non dovresti fumare e se fumi dovresti pagare una multa salata (specialmente in Ospedale). Io non fumo ma a casa mia gli amici possono fumare: ma se uno fuma al cinema o in un ospedale la cosa mi fa girare i cosiddetti…soprattutto il fatto che fumino sotto il Cartellone che indica il divieto di fumare… Mettici una MULTA DI 500 EURO e falla veramente pagare e vedrai che non fuma piu’ nessuno…

  15. Nicola De Paola scrive:

    Sono pienamente d’accordo con Stefano Grazia,Francesco da Lugano e Giorgio Spalluto. In tre hanno detto tutto e non potrei aggiungere altro. E’ vero anche che questa Atp non mi piace,ma questo è un altro discorso…

  16. Francesco da Lugano scrive:

    Chi mi conosce sa che non mi è mai piaciuto il board dell’Atp.

    Ma nello specifico della vicenda Starace/Bracciali hanno applicato il regolamento. L’affettuoso buffetto che si augurava Evans, quello sarebbe stato fuori luogo.

    Il programma anti corruzione esiste dal 2003, mica da ieri. E’ anche molto chiaro su cosa non si può fare, chiunque lo può visitare al link http://www.atptennis.com/en/common/TrackIt.asp?file=/en/players/rulebook2008.pdf

    Le sanzioni le trovate a pagina 146: esse prevedono una multa sino a 100 mila dollari e una squalifica sino a tre anni dalle competizioni. Quindi, nel caso di Starace possiamo parlare di sanzione minima (sei settimane di stop e 30 mila dollari di multa).

    Anche io, come l’amico Stefano Grazia, sono perplesso sul fatto che sembra si sia intervenuti a bomba deflagrata. ma questo non significa assolutamente che una volta scovati gli illeciti non vadano puniti. Oltretutto, l’Atp è molto garantista: infatti non prevede la sospensione cautelativa dell’atleta. In pratica, sino a quando non è condannato dal giudice sportivo è innocente e può pertecipare ai tornei senza alcun problema.

    Infine, cosa di cui nessuno ha parlato è che l’Atp prevede l’appello alla sentenza di primo grado. Cioè se Starace e Bracciali erano convinti della loro innocenza perché non andare al secondo grado di giudizio? Perché non agomentare su basi giuridiche la loro difesa di fronte ad un secondo giudice?

    Al giorno d’oggi, temo sia più importante giocare la propria battaglia per verità e giustizia a colpi di articoli sui giornali, in cui si esprimono opinioni, sia pur rispettabili come quella del signor Evans, a discapito dei fatti.

    Inizia l’anno nuovo e mi tocca difendere l’Atp, chi l’avrebbe mai detto… :)

  17. angelica scrive:

    Sotto il termine scandalo scommesse si sono due situazioni molto diverse:

    1 - scommesse senza scopo di truffa da parte di un giocatore.
    E qui ci sta la sanzione per non aver rispettato il regolamento ma non c’e’ stato dolo
    (la famosa auto parcheggiata in divieto di sosta)

    2 - scomesse su partite truccate. quindi Dolo.
    (il famoso omicidio)
    Qui ci sta la squalifica, decidete voi quanto: 2 anni, a vita, scudisciate in pubblica piazza.

    La differenza messo in mostra da Evans e’ questa.
    Chiara semplice cristallina.
    La famosa tolleranza zero (termine talmente abusata che incomincia ad averne la nausea) da parte dell’ATP si sta rivelando un tolleranza 1 e mezzo, visto che poi non si possono ‘danneggiare’ i tornei per mancanza di giocatori.

    (personalmente delle scommesse non mi importa nulla, compresi i match venduti perche’ di tutti quelli ipotizzati sono sempre in tornei piccoli e con giocatori di medio basso valore. Finchè non mi dicono che si sono venduti la finale di Wimbledon, la cosa non mi scandalizza).

  18. Giovanni Di Natale scrive:

    Ecco alcune dichiarazioni rilasciate da Davydenko a Doha.

    «L’Atp ha agito in maniera idiota. Hanno cominciato con me e hanno finito per punire Starace. Voglio difendere la mia reputazione». Nikolay Davydenko continua ad attaccare il board dell’Atp. Da 6 mesi il russo è sotto inchiesta per presunti match truccati, ovvero da quando si è ritirato a Sopot durante il match contro Martin Vassallo Arguello. “Questa storia potrebbe durare tutta la vita» ha spiegato il russo a Doha, dove è impegnato nel primo appuntamento stagionale. Finora, gli unici tennisti puniti per alcune scommesse effettuate on line sono gli italiani Alessio Di Mauro, Potito Starace e Daniele Bracciali. Ma nessuno di loro ha manipolato incontri. «Non è ancora finita - afferma con convinzione Davydenko - È cominciato un nuovo anno e la situazione è peggiorata. Io non posso far altro che pensare a gioocare. Sono un tennista, sono paziente e questo non mi condiziona». Ha ragione il tennista di San Pietroburgo. Da quando è scoppiato lo scandalo ha mantenuto un buon trend (20 successi e 10 sconfitte: semifinali agli Us Open e a Cincinnati, successo a Mosca). E’ ancora numero 4 al mondo ed alla fine della scorsa stagione ha partecipato al Master di Shanghai. Ma i suoi recuperi mozzafiato o le sue maratone a fondo campo non sembrano far più notizia. Fino a quando non sarà chiusa la vicenda “giudiziaria” con l’Atp, Davydenko verrà sempre visto con sospetto. Tanto che anche a Doha si continua a fare domande sull’inchiesta e non sulle condizioni fisiche del tennista.
    «All’inizio di dicembre ho messo a disposizione documenti relativi alle mie telefonate. L’Atp ha chiesto anche dati relativi a mia moglie e a mio fratello: a quel punto abbiamo negato il consenso. Se permettessimo una cosa simile, chiederebbero documenti anche a mia nonna», dice ancora. «Non ero nelle condizioni ideali dal punto di vista psicologico ma sono comunque riuscito a giocare un buon tennis. Questo è senz’altro positivo».
    Ieri a Doha, dove è prima testa di serie, ha esordito battendo in due set il qualificato Dorch (6-3 6-0). Ora affronterà il genio francese Fabrice Santoro, che al primo turno ha battuto Seppi (6-4 1-6 6-2)

  19. Francesco da Lugano scrive:

    @ angelica

    Chiaro che la vicenda Starace e la (presunta) vicenda Davydenko sono due cose diverse. Chiaro che la sanzione deve essere proporzionata al reato commesso.

    Peccato che per Evans la multa in divieto di sosta di Starace NON vada sanzionata. Che sia stata una bravata da chiudere goliardicamente (il famoso nocchetto) e nulla di più.

    Infatti l’Atp, a regolamento, ha dato il minimo sindacale a Starace. Di meno, secondo le regole Atp, forse proprio non si poteva.

    Onestamente ho trovato più chiarezza nelle ultime sentenze Atp (a norma di legge) che nelle argomentazioni di Evans (che per carità, è sicuramente un ottimo giornalista).

  20. ivo scrive:

    Davydenko può dire quel che vuole e fino a prova contraria (ma le prove dell’affaire del match di Sopot non si troveranno mai) avrà sempre ragione. Chi, invece, conosce certe situazioni, sa bene che Davydenko farebbe bene a star zitto.

  21. angelica scrive:

    Fracnesco, il “nocchino” puo’ anche essere una multa (bassa) senza squalifica, una squalifica (breve) senza multa.
    (io sarei per la multa e basta)

    Ho l’impressione che a forza di parlare di Starace e Bracciali ci siamo dimenticati di Di Mauro.
    Ma vi sembra proporzionata la pena al siciliano? A me sembra assurda.
    Forse a me non e’ molto chiara le regola : Fino a x euro y mesi di squalifica?

    E ripeto (perche’ ho deciso di annoiarvi a morte :P ) se ATP vuole avere un immagine credibile, squalifica senza preoccuparsi dei tornei.
    MA l’Atp sono anche i tornei e non solo i giocatori. Allora ci sono degli “aggiustamenti”, dei compromessi

    Aggiustamenti che parliamoci chiaro, convengono anche ai giocatori:
    perche’ se squalifichi Bracciali per 3 mesi piu’ o meno nel periodo che lui si doveva operare la pena e’ piu’ lieve perche’ il danno per lui e’ minore.
    Se squalifichi Starace prima della stagione su terra, il danno e’ minore.

    Quello che a me non e’ piaciuto di questo modo di gestire il ‘problema scommesse’ e’ “predicare bene e razzolare male”.

  22. pibla scrive:

    Detto sommessamente tra di noi, se io fossi completamente pulito senza aver nulla da temere e lo volessi dimostrare in tutti i modi, non negherei mai l’autorizzazione ad acquisire i tabulati anche di mio fratello e della mia fidanzata e non veniamo fuori con le libertà da garantire, a Sopot c’è stato qualcosa di strano e, nell’ottica di fare pienamente luce su quanto successo, l’acquisizione dei tabulati telefonici dei giocatori coinvolti e delle persone del loro entourage era il minimo che si potesse fare….

  23. Francesco da Lugano scrive:

    @ angelica (perdona la corrispondeza epistolare di queste ore :) )

    Ma perché squalificare i tornei? Cosa c’entrano gli organizzatori di Sopot se sul match Davydenko-Vassallo-Arguello ci sono state scommesse sospette? Mica le hanno giocate in Polonia, magari sono state realizzate su internet a migliaia di chilometri di distanza, anzi credo che i tornei siano vittime di tale sistema, immagina la cattiva pubblicità ricevuta…

    So che sono tornei piccoli, con bassi montepremi e parterre in campo e sugli spalti non sempre hollywoodiano (a differenza di Wimbledon o Foro Italico), ma è un bene che siano tutelati. Sono importanti anche loro. Sono alla base del movimento.

    Comunque chiedo scusa ad angelica e tutti gli altri per la vena polemica di oggi. Sarà stata la cazoela (o come cavolo si scrive) ticinese di fine anno, che ad un pugliese verace come me è andata di traverso. E quindi sproloquio…. :)

  24. Fabrizio Scalzi scrive:

    potito è un grande,
    ho seguito sempre i suoi incontri da safin al roland garros fino A davidenko Quest’anno a roma.spero non ascolti chi lo accusa(ATP) delle scommesse..

  25. angelica scrive:

    Francesco, scusami non mi sono espresa bene (per la serie mi sono capita da sola :P )

    Intendevo dire che se si squalificano i giocatori tutti insime o quasi, i tornei medio piccoli si trovano quasi senza giocatori.
    Facciamo un ipotesi: diciamo che sotto indagine ci sono altri 25 o piu’ giocatori di media bassa classifica.
    Li squalificano tutti insieme a partire da gennaio. I tornei dei primi 4 mesi si trovano penalizzati.
    L’Atp e’ formata dai giocatori ma anche dai tornei. Percio’ mica si possono dare la zappa sui piedi da soli. E allora via con lo stillicidio di nomi.

    Pero’ se Atp parla di pulizia, di non dover guardare in faccia nessuno etc etc e poi cerchi compromessi, secondo me non va be.
    Allora forse e’ meglio, parlare di meno e agire di piu’.

    Ma quello che veramente mi interessa piu’ di tutto, caro Francesco e’:
    come si prepara la cazoela ticinese ? Un giorno ti chiedero’ la ricetta ! :D

  26. Francesco da Lugano scrive:

    @ angelica

    Meglio lasciare perdere la cazoela credimi…. :)

    Ecco il menu del giorno ideale: trofie e cime di cavoli scottati con acciughe e molliche di pane tostate, più baccalà ai pomodorini. Frutta di stagione come dessert :)

    Spero che passi questo off-topic :) (ogni tanto ci vuole)

  27. stefano grazia scrive:

    Pero’ Ubaldo dovresti dirlo a Richard Evans (di cui ho letto e apprezzato una sua bio su Johnny Mac-Taming for talent,mi sembra si intitolasse ma non ne sono sicuro e non ho voglia di controllare- che stavolta,secondo la maggior parte dei tuoi lettori, ha scritto parecchie sciocchezze ma in compenso anche in maniera abbastanza confusa…Poi magari e’ possibilissimo che noi si abbia torto ma non vorrei che lui pensasse che gli abbiamo dato ragione solo perche’ lui e’ Richard Evans e ha preso le parti degli italiani. Italiano o neozelandese, se uno scommette laddove non si puo’ (o fuma in un ospedale) deve essere punito.
    Non sono d’accordo con Angelica: avrebbero dovuto squalificarli tutti e tutti insieme E NON PER NAZIONALITA’…di giocatori ce ne sono fino al numero 1000,no? Giocheranno gli altri, sotto a chi tocca: all’inizio sara’ dura ma poi tutto si aggiusta.
    D’accordo invece sul fatto che la squalifica di Bracciali e Starace e’ proprio il nocchino che tu volevi: quindi,se vogliamo,una pena proporzionata. Che vogliamo di piu’? Di Mauro non so: tutti dicono che e’ la quintessenza dell’onesta’,del bravo ragazzo,etc etc ma ormai neanche anto lo difende piu’: alla fin fine lui ha scommesso per anni…Non ha vinto fortune,non scommetteva su se stesso, va bene, ma e’ come quello che fa i 200 all’ora di notte e non ammazza mai nessuno pero’ il limite era di 70 e la Multanova o come diavolo si chiama l’ha fotografato 450 volte…Ecco, semmai avrebbero dovuto notificarglielo subito cosi’ magari la smetteva (e su questo sono d’accordissimo) ma non si puo’ obiettivamente dire che e’ innocente. Io per esempio sono piu’ innocentista nel caso di chi risulta positivo all’antidoping per aver preso medicine che noi comuni mortali prendiamo regolarmente tutti i giorni per il raffreddore,l’allergia,l’asma,la tosse…Certo, c’e’ chi ci marcia, ci sono i moduli per avvertire il medico, c’e’ tutto un sistema ma a volte ho veramente il dubbio: cavolo, quello stava male e potrebbe davvero aver preso la prima medicina sotto mano… Uno che piazza una scommessa invece mi sembra meno scusabile dal punto di vista dell’emergenza: sai, non ce la facevo proprio piu’, non resistevo e ho dovuto davvero farla quella scommessa…
    Non e’ come uno che si sveglia con mal di testa,naso che cola, gola in fiamme e magari il medico che non sa gli prescrive…no,non un diuretico come il medico di Canas ma un antistaminico,un cortisonico, uno sciroppo con l’efedrina…

  28. asterix scrive:

    I colpevolisti si sono chiesti come mai, se le scommesse sono proibite dal 2003, Bracciali e Starace sono stati sqaulificati soltanto adesso a due-tre anni di distanza da quando avevano scommesso? Perché l’ATP non li beccati e castigati subito? Questo sospetto ritardo è la prova che l’ATP è in malafede e ha usato i nostri come capri espiatori.

  29. stefano grazia scrive:

    cioe’,prode guerriero gallo,ha colpito solo gli italiani perche’ ce l’ha con gli italiani? Ma allora sono proprio dei cattivoni …
    No,scherzi a parte …Io aspetto di vedere le altre condanne, dicono tutti che ci saranno, meglio aspettare prima di dire sciocchezze…certo, dove i piu’ hanno ragione, e’ nel criticare queste condanne a compartimenti stagni: prima gli italiani, poi i francesi, poi tedeschi, poi gli svizzeri… Mah!

  30. angelica scrive:

    Stefano, io sono dell’opinione cha vanno squalificati tutti insieme e non a gruppetti. L’ho detto piu’ volte.
    Ed e’ per questo che non mi piace il comportamento dell’Atp, perche’ per tutelare i tornei hanno optato per questo stillicidio di nomi.

    Non sono d’accordo con la squalifica in questi termini (squalifica + multa), perchè agli occhi di chi non e’ appassionato di tennis fa passare lo ’scandalo’ scommesse per una fesseria. Tanto rumore per nulla.

    Per Di Mauro continua a rimanere della mia opinione: pesce piccolo piccolo e la prima squalifica va mostrata in mondo visione e quindi giu’ la mazzata.

    Per questo ritenego quello scritto da Evans una perfetta descrizione della situazione e degli errori dell’ATP.
    E stefano, tutto puoi dirmi tranne che io metto il tricolore davanti a tutto (se pensi che poi si tratta di tennis maschile … :P)

  31. Francesco da Lugano scrive:

    @ asterix

    Bracciali e Starace sono stati squalificati solo adesso perché la documentazione relativa alle loro infrazioni è stata ricevuta dall’Atp nell’agosto 2007 dall’Essa (European Sports Security Association). Poi considera i tempi tecnici per esprimere un giudizio, ed eccoci arrivati a dicembre. Le informazioni le puoi trovare al link:
    http://www.tennis-x.com/xblog/2007-12-27/344.php

    Caspita, in questi giorni mi sembra di essere l’addetto stampa dell’Atp….

  32. marcos scrive:

    forse, i nostri sono stati squalificati prima perchè hanno patteggiato la pena?

  33. Francesco da Lugano scrive:

    @ marcos

    Forse… certo è che potevano presentare appello (lo prevede lo statuto Atp) se lo ritenevano opportuno. Perché non l’hanno fatto?

  34. marcos scrive:

    io credo, francesco, che i loro avvocati abbiano ritenuto congrua la pena inflitta o, comunque, che non vi fossero spiragli per ottenerne una diminuzione. una norma è stata infranta, una pena è stata comminata.

    sarei lieto, nel grande dispiacere di veder fermi i nostri, che non vi fossero altri tennisti (di qualunque nazionalità) meritevoli di pena: così non pare proprio. che almeno si siano superficialmente macchiati, come i nostri, di una scorrettezza, per me, tanto leggera.

    è chiaro che, se dovessimo venire a sapere che gli eventuali prossimi squalificati si sono, comunque, avvalsi della facoltà di patteggiare… o i nostri sono stati bravi ad anticipare la squalifica (il braccio si deve curare e potito salta il cemento), oppure l’atp ha seguito una pista geografica poco dignitosa.

    per alessio è un altro discorso: la sua pena è molto superiore a quella degli altri. voglio “sperare” che anche la quantità delle sue giocate sia stata superiore: sennò, si dovrebbe spiegare la sanzione in base alla logica della punizione esemplare, essendo stato il primo ad essere stato squalificato. se così fosse, l’atp avrebbe parimenti preso una decisione poco dignitosa.

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