La grandezza di Rafa.
Tutti i progressi del maiorchino.
Sarebbe un degno campione di Wimbledon?

 
3 Luglio 2008 Articolo di Roberto Commentucci
Author mug

Lo spagnolo è solo un giocatore muscolare o invece è dotato anche di talento? Cerchiamo di scoprirlo in questa dettagliata analisi.

Nello sport, come nella vita, è tutto un saliscendi di alterne fortune. Si passa dalla polvere agli altari, e viceversa, nello spazio di un mattino.

Il tennis non fa eccezione. Prendete quel che è successo a Nadal in questo 2008.

Solo pochi mesi fa, alla fine di gennaio, il maiorchino veniva definito come un giocatore in parabola discendente, un tennista muscolare che aveva prematuramente logorato il suo fisico con un gioco troppo dispendioso. Si susseguivano le voci sui suoi malanni alle ginocchia, si registravano sconfitte brucianti, come i due durissimi ko subiti da Youzhny a Chennai e da Cassius Jo Tsonga a Melbourne. La nuova stella, l’altro nascente, era Novak Djokovic, che sembrava destinato a scavalcare lo spagnolo e addirittura a sedersi in breve tempo sul trono del tennis.

 

Mentre i soloni pontificavano Nadal, in silenzio, con la solita truce determinazione, svolgeva il suo massacrante programma di allenamento, continuava ad affilare le armi e ad affinare la sua tecnica. Le prime avvisaglie del nuovo Rafa si sono viste sulla superficie a lui più più avversa, il cemento, con la finale raggiunta a Miami. Poi, la primavera europea sulla terra rossa è stata una apoteosi, un dominio imbarazzante, terrificante, con gli avversari, tutti, ridotti al ruolo di sparring partner, fino alla finale di Parigi, nella quale il terribile balearico ha spietatamente demolito un inerme Roger Federer dall’alto di una superiorità mai così netta. Non fosse stato per una enorme vescica, che gli ha impedito di trionfare anche al Foro, a Rafa quest’anno con ogni probabilità sarebbe riuscito uno spaventoso en plein rosso (Montecarlo-Barcellona-Roma-Amburgo-Parigi).

 

Si passa sui prati, e la musica non cambia: ecco subito la vittoria al Queen’s, sull’erba più rapida. A Wimbledon, nel tempio, è di nuovo nei primi quattro, dopo aver dato ieri l’ennesima dimostrazione di forza travolgendo l’enfant du pais, uno sbigottito Andy Murray. Domenica Rafa con ogni probabilità si presenterà nuovamente in finale, per il terzo anno consecutivo, e stavolta sembra davvero avere tutte le carte in regola per espugnare l’ultima roccaforte di Federer e realizzare così la storica accoppiata Roland Garros-Wimbledon, un’impresa che nel tennis maschile non si verifica da 28 anni, dai tempi di Bjorn Borg. Ma da dove viene questo nuovo Nadal?

 

La verità è che tutti noi siamo stati ingannati. La traboccante forza fisica del maiorchino, il suo precocissimo spessore agonistico, la sua enorme capacità di concentrazione, l’inarrivabile abilità difensiva, ce lo hanno fatto collocare, prematuramente e affrettatamente, nello stereotipo del giocatore muscolare, privo di talento, pedalatore. Di lusso, ma pedalatore. Una versione isolana e vitaminizzata di Thomas Muster, insomma. Inoltre, la sua grande maturità tattica, e il fatto che sia arrivato giovanissimo ai vertici, ce lo fanno sembrare più vecchio di quanto non sia. Infine, c’è stato molto scetticismo sulla capacità dello zio Toni, il suo allenatore da sempre, di rendere Rafa un giocatore più evoluto.

 

Apriamo gli occhi e vediamo le cose come stanno: Rafael Nadal è un giovane, potente e talentuoso tennista di 22 anni. Quindi nella fase ascendente della sua carriera, in costante miglioramento fisico, tattico e soprattutto tecnico. Rispetto allo scorso anno, infatti il maiorchino ha apportato diversi perfezionamenti al suo gioco, e ha notevolmente ampliato il suo bagaglio tecnico. Sono questi progressi che spiegano il suo fin qui fantastico 2008. Vediamoli nel dettaglio.

In primo luogo, il maiorchino ha leggermente accorciato l’apertura del diritto, divenuta un po’ meno ampia. Questo accorgimento consente a Rafa di giocare più vicino al campo, di essere più incisivo in fase offensiva, specie sulle superfici rapide, e di spendere quindi meno energie che in passato.

E’ stato ulteriormente migliorato il servizio. Nadal, come nelle scorse stagioni, continua a servire una percentuale molto alta di prime palle, ma la penetrazione della battuta è cresciuta notevolmente, e ora supera spesso i 200 km/h, dandogli molti punti gratis e consegnandogli quasi sempre l’iniziativa nello scambio. Anche questo progresso gli consente di fare meno fatica che in passato.

Ma i progressi più cospicui sono stati compiuti dal lato del rovescio, un colpo dove lo spagnolo è cresciuto tantissimo: fino allo scorso anno, Nadal giocava quasi esclusivamente il rovescio bimane in top spin sulla traiettoria incrociata. Questo limite lo rendeva prevedibile nel palleggio e anche nel passante, nei rari casi in cui il maiorchino si trovava a fronteggiare un attaccante intelligente (vedere il match con Tsonga in Australia). Ora invece quando viene pressato sul rovescio Nadal ricorre al lungolinea con frequenza e sicurezza. Questo gli consente di girare con efficacia lo scambio sulla diagonale preferita, la sinistra, dove il suo diritto arrotato gli consegna quasi sempre il punto. In più, Rafa ha reso molto più imprevedibile il suo gioco, imparando a staccare la mano destra dal rovescio per giocare un back di ottima fattura, con il quale sottrae ritmo all’avversario, che viene disorientato dal trovarsi prima a raccattare una palla bassa e senza peso, e poi a fronteggiare un colpo arrotatissimo, pesante e dal rimbalzo estremamente alto. Un cocktail micidiale.

Infine, Rafa è sempre più a suo agio nel gioco al volo. La voleè di rovescio è molto buona e tecnicamente ineccepibile. Quella di diritto risente un po’ dell’impugnatura molto chiusa, ma è decisamente migliorata. Inoltre. sulla rete, Nadal può avvalersi di grandi doti acrobatiche e di una eccellente reattività, non disgiunte da un discreto tocco, doti che rendono difficile negare l’evidenza anche ai federeriani più irriducibili: Nadal ha talento da vendere, eccome.

Pertanto, se lo spagnolo dovesse vincere questo Wimbledon, non vi sarà certo da scandalizzarsi, o da gridare alla profanazione del tempio, o da imprecare per la lentezza della superficie. Il maiorchino sarebbe un degnissimo campione, e meriterebbe ampiamente di diventare membro onorario del club di Church Road, come e forse più di tanti vincitori del passato.

Roberto Commentucci

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65 Commenti a “La grandezza di Rafa.
Tutti i progressi del maiorchino.
Sarebbe un degno campione di Wimbledon?”

  1. jan scrive:

    Fa piacere che anche Commentucci si sia accorto della grandezza di Rafa.
    Ai meriti di Nadal bisogna ascrivere anche questo: aver convinto un attento, profondo e obbiettivo conoscitore del tennis il quale solo poche settimane fa nutriva i soliti qualunquistici scettici dubbi sulle sue prestazioni “troppo” atletiche.
    Quei dubbi sono rimasti a Gianni Clerici, al quale però si perdona tutto, La sua più che telecronoca è fantasia allo stato puro. Può permettersi perfino di apprezzare Verdasco perché possiede uno dei rari rovesci a una mano del circuito (non lo avrà confuso con Almagro?) e di rifare il cast di Via col vento infilandoci dentro Laurence Olivier. E nella sua infinita e snobistica propensione ad allontanarsi dalla realtà vagheggia sulla caramella che Rafa succhia prima dell’incontro.

  2. fabrizio brascugli scrive:

    Bisognerebbe trovare una definizione condivisa della parola talento. personalmente ritengo che nel tennis come negli altri sport ci siano non uno ma più talenti che interagiscono tra loro, anche sorreggendosi a vicenda. Un grande capacità atletica può sopperire ad alcune mancanze tecniche o viceversa. Una forte determinazione può spingere un atleta a giocare sempre al limite delle proprie capacità. Nadal ne ha tanti di talenti, ma possiede anche una condizione che nel tennis è molto importante, perchè permette di imparare colpi di versi, di modulare la velocità dei colpi dalla smorzata al vincente, di affinare la tecnica e di far interagire al meglio anche ogni altra qualità atletica e mentale. Nadal possiede l’effetto farfalla. Forse non è un caso se a 14 anni sconfisse Pat Cash 62 (credo) in una esibizione.

  3. marcos scrive:

    analisi perfetta, roberto.

    credevo anchio che federer e nadal stessero per subire il sorpasso dai giovanotti alle loro calcagna: non è ancora tempo, invece.

  4. madmax scrive:

    bravo rob ciò che hai scritto è tutto vero. ed il lavoro che sta facendo lo zio toni è praticamente quello che diciamo noi di genitori&figli da mesi e cioè che sin da piccoli si deve creare un vero atleta fisicamente superiore con sviluppate tutte quelle capacità motorie che poi gli permetteranno di assimilare con grande facilità qualsiasi movimento che gli verrà proposto, in modo da diventare un giocatore completo ed anche talentuoso e finalmente forse finirà la storia di quello che ha talento e di quello che non ce l’ha. se si prova a far mente locale tutti quei giocatori cui i padri hanno messo a sudare sin da bambini (hingis a parte ma era un altro tennis e fisicamente era molto leggera) sono tutti giocatori che corrono e picchiano (sharapova agassi williams bartoli capriati etc etc) e questo perchè non perchè non siano talentuosi, ma solo perchè sin dall’inizio gli hanno insegnato a fare solo quello e che tra l’altro bastava per vincere. ora siamo passati ad una fase successiva e cioè si è capito che non è assolutamente detto che un giocatore forte fisicamente, che corre e diifende bene non possa con il dovuto allenamento imparare a fare anche tutto il resto. ovviamente è molto più semplice se gran parte del lavoro l’hai fatto prima anche perchè poi è necessaria un abitudine al sacrificio per continuare a migliorarsi ed a aver voglia di farlo, al contrario dei nostri (non tutti fortunatamente) che appena raggiungono qualche piccolo risultato tendono diminuire l’impegno dirigendosi verso i lidi dei soldi facili con la serie A ed i tornei minori.. per rendersi conto di tutto questo basta guardare safin: quando non si allena sembra uno che passa di li per caso mentre con un po’ di allenamento esegue colpi che solo un talentuoso può fare. ed il talento secondo molti c’è o non c’è, ma forse l’italia tennistica intera dorebbe cominciare a ricredersi ed a pensare diversamente….

  5. Voortrekker Boer scrive:

    riposto lo stesso discorso che ho fatto sulla piattaforma:
    al di là del tema centrale dell’articolo su cui si può essere d’accordo, non capisco la frase finale, ossia ci sono campioni del passato che non avrebbero dovuto avere il nome inciso sulla coppa? Guardando l’albo d’oro di Wimbledon ne trovo solo due a ben guardare: Hewitt e Kodes, ma che non son stati certo dei grandi…ma non capisco davvero quel ” come e più di “tanti” vincitori del passato”.gradirei delucidazioni.

  6. +PSTN+ scrive:

    Ottima analisi peraltro condivisa.
    Riconosco completamente tali meriti al grandissimo Minotauro spagnolo il quale avrà un gioco meno celestiale di Federer ma certamente non meno efficace!

    Safin permettendo, gli ingredienti per un’ottima finale ci sono veramente tutti in quanto convinto che Nadal in semifinale faccia una seduta d’allenamento con arbitro con chiunque esca vincitore dal quarto “zoppo” (come l’ha definito Tommasi).

    Da tifoso di Federer non faccio assolutamente mistero di temerlo in modo inverosimile!
    Ma nel caso lo svizzero cedesse il Titolo, Nadal se lo sarà ampiamente meritato.

  7. +PSTN+ scrive:

    Mah, secondo me son sciocchezze quelle che portano a dire “lo merita meglio di altri” e diiscorsi del genere.

    Se uno ha vinto un torneo qualsiasi esso sia, di qualsiasi ambito sportivo, se fatto con ONESTA’, è semplicemente perchè in quella precisa congiuntura temporale s’è dimostrato all’altezza di superare tutti gli avversari presentatisi alla contesa.
    Per me non troppo scandalo anche se, paradossalmente, questo Wimbledon lo dovesse vincere Rainer Schuettler.
    Certo farà storcere il naso oltre ad un’altra serie di considerazioni, non discuto, ma se dovesse vincere non è banalmente perchè ha superato tutti gli avversari sul suo cammino pertanto ha meritato di vincere non avendo rubato nè niente?

    Che poi uno possa essere facilitato da una serie di circostanze più o meno fortuite e non ripeta mai la sua impresa posso anche essere d’accordo ma il nome nell’albo d’oro in ogni caso c’è.
    E vincere qualsiasi titolo a livello professionistico e a maggior ragione quello definito lo Slam più prestigioso non è mai semplice.
    Concetti scontati, per carità, ma ritenevo d’esporli.

  8. vincenzo torzillo scrive:

    sarebbe il disonore più grande della storia di Wimbludon,una lesa maestà,peggio di Courier finalista,insomma un colpo di grazie per il tennis……non ci voglio pensare nemmeno

  9. +PSTN+ scrive:

    Vincenzo Torzillo tu sei lo stesso che tempo fa sosteneva che Nadal si barcamena per il campo buttandola di là (qualcosa di simile) oltre ad essere tra i grandi nostalgici del quasi estinto serve&volley?

    In caso fossi tu ti capisco. Parzialmente non ci voglio credere nemmeno io a tale scenario ma temo avverrà, ahimè.

    Poi si potrebbe parlare del trito e ritrito discorso di superficie più lenta, palle più pesanti, evoluzione dell’attrezzatura ecc…..ma non avrebbe troppo senso considerando che non si potrà mai tornare indietro nel tempo per collocarvi Nadal o chi per esso. Ergo: non si saprà mai nonostante ipotesi più o meno fondate e verosimili si possano fare…
    Si accetta la situazione attuale e si commenta di conseguenza.

  10. chloe de lissier scrive:

    nadal sta a federer come i led zeppelin stanno a mozart.

  11. andrew scrive:

    Diciamocelo…

    …la maggior parte dei giocatori ormai si piscia addosso al solo pensiero di giocare contro Nadal…

    Ha talmente innalzato la barra del lato agonistico-mentale-atletico del tennis che anche atleti dotati quasi quanto lui si sgonfiano dopo poco…

    Il suo segreto è questo: lui praticamente lotta anche per l’avversario e piano piano lo sgonfia, lo fa sentire inutile…

  12. andrea scrive:

    bellissimo articolo che secondo me inquadra alla perfezione il “nuovo” Nadal: un giocatore che sulla piattaforma costituita da una preparazione atletica superiore sta costruendo un gioco “ingiocabile” per gli altri.
    in particolare la capacità di risposta al servizio è secondo me il fattore determinante, perchè grazie a questa nadal mette pressione addosso all’avversario sin dal servizio: se non fai ace aspettati che ti ritorni un missile ingiocabile, e questo secondo me spiega perchè contro Rafa scendano le percentuali di prime palle e soprattutto di punti fatti sulla prima (pe rtacere dei punti fatti sulla seconda…) anche di giocatori che hanno nel servizio un punto di forza.

  13. andrea scrive:

    @chloe
    nel tuo paragone io ci leggo che Nadal è uguale a Federer in quanto a genio, solo sono di epoche diverse.
    volevi dire questo?

  14. Nikolik scrive:

    Incredibile, Roberto, veramente incredibile.
    Ma chi l’avrebbe mai detto?
    Non ci volevo credere, non ci volevo.
    La vita, del resto, concede sempre sorprese!

  15. Voortrekker Boer scrive:

    Io sto ancora aspettando una spiegazione su quel “come e forse più di tanti vincitori del passato”

    Prima sono andato a togliere un po’ di polvere dal librone di Clerici, sfogliandomi l’albo d’oro di Wimbledon, non riesco ancora a trovare un vero “intruso” nell’albo d’oro, sarei felice se il sig. Commentucci mi illuminasse su quei “tanti”.

  16. Mriz scrive:

    Sembra che Federer sia oltre il top…….meglio così altrimenti Nadal gli avrebbe dato 3 set a ZERO anche sull’erba! ! ! !
    Settore per settore ci sarà partita o meglio Federer potrà vincere SE E
    SOLO SE SERVIRA’ AL MEGLIO. statisticamente infatti può far più punti
    di Nadal solo con aces o servizi vincenti o attaccando su risposte corte.
    In tutti gli altri settori Nadal è SUPERIORE, non c’è più niente da fare.

    Ciao!

  17. Nikolik scrive:

    Beh, Voortrekker Boer, insomma, tanto per dirne uno, Kodes, insomma, eh…brav’uomo, questo Kodes, ma insomma…

  18. Roberto Commentucci scrive:

    Allora. Innanzitutto vi ringrazio tutti per aver letto e commentato il mio pezzo, che inevitabilmente è piaciuto più agli aficionados di Nadal di quanto sia stato gradito dai tifosi di Federer.
    Per quanto mi riguarda, fedele alla buona norma anglosassone in tema di conflitto di interessi (”declare or abstain”) devo confessare che ho sempre tifato per lo svizzero. Il tifo tuttavia non deve andare a discapito dell’obiettività dell’analisi. E bisogna riconoscere che Nadal ha saputo lavorare sul suo gioco in modo incredibile negli ultimi 3 anni, lasciando emergere sempre più, fra le pieghe della sua immensa muscolarità, il genuino talento tennistico di cui è naturalmente dotato, che rischiava di rimanere soffocato dall’esuberanza dei suoi bicipiti e dalla sua truce determinazione. Questo era il senso del mio articolo, che mirava a combattere i facili stereotipi.
    Rispondendo alle vostre sollecitazioni, inizio da jan: purtroppo i miei dubbi di natura chimica permangono, caro jan. Essi si riferiscono essenzialmente al sensazionale potenziamento muscolare che lo spagnolo ha mostrato fra l’inverno del 2004 e la primavera del 2005, che mi è parso troppo rapido e cospicuo, anche per un fenomeno atletico come è sicuramente Rafa. Ma sono dubbi miei, personali, e l’oggetto dell’articolo, in questo momento, era un altro.
    Fabrizio Brascugli pone un tema interessante: la definizione univoca di talento. Secondo me accade spesso che la definizione di talento nel tennis venga fatta coincidere con la nozione di sensibilità di mano, di tocco di palla, che è invece solo uno degli ingredienti del talento. Talento è anche tirare un passante stretto in corsa da 3 metri fuori dal campo, specie se nel momento clou della partita. Talento è tentare con successo un cambio di ritmo, o una variazione tattica, magari fin lì mai tentata, sulla palla decisiva. E quindi Nadal ha talento, non c’è niente da fare. Talento fisico (dubbi chimici a parte) talento tecnico, talento tattico.
    All’impaziente Boero: concordo con te che l’albo d’oro di Wimbledon è forse quello che più dice la verità sulla grandezza dei giocatori, sicuramente più di quello del Roland Garros, che ha visto a volte prevalere eroi di una sola stagione e giocatori con limiti non piccoli. Quando ho scritto quella frase avevo però in mente tre o quattro vincitori di Wimbledon che nella storia del tennis lasceranno un segno meno indelebile di quello che ha già lasciato Nadal. Oltre a Hewitt e a Kodes, da te citati, credo che anche Ivanisevic e Krajcek, come spessore complessivo, siano da ritenere inferiori al maiorchino.
    Tuttavia, credo che la cosa più saggia la abbia detta PSTN: se uno è nell’albo d’oro del torneo, è perché è stato il migliore di tutti. E quindi si è dimostrato degno del titolo.
    A chloe: anch’io preferisco Mozart. Ma apprezzo anche i Led Zeppelin, esempio notevole di arte rock. La strada per l’elevazione, per la crescita intellettuale, passa a mio avviso per esperienze molteplici e multiformi, come già sapeva Elio Adriano e come ci ha spiegato Marguerite Yourcenar.
    O non ci sarà possibile percorrere nessuna “Stairway to Heaven”.
    Saluti, amici.

  19. Voortrekker Boer scrive:

    Forse su Ivanisevic si potrebbe essere d’accordo, ma Kraijcek in quel Wimbledon 1996 ci sta tutto.

  20. flexible scrive:

    raga usiamo gli occhi invece delle parole, ieri rafa è stato mostruoso, da cagarsi sotto. E basta. Federer ti vince rafa ti ammazza. E tra i due quello che ha paura è Roger. questo è il punto. se vuole vincere deve essere magico. ed esserlo per più di 3 ore. se si rilassa un secondo quello ritorna come un demonio.dio che bello il tennis…

  21. bob scrive:

    Sono pronto a scommettre che questo e’ l’anno buono per Nadal per vincere Wimbledon. Credo che demolira’ Roger in finale…

  22. Voortrekker Boer scrive:

    Ragazzi, e se vincesse Clement? O Schuettler….io sarei contento lo stesso, un po’ come la Grecia che vince gli europei,

    Sarebbe la Rivincita con la erre ultra-maiuscola di tutti i carneadi di questo mondo.

  23. pibla scrive:

    Concordo in tutto e per tutto in quello che Roberto dice nel suo ottimo articolo e nel suo commento di replica; a tal proposito talento è anche capire dopo al massimo tre games di ogni partita quale sia il punto debole dell’avversario e massacrarlo lì fino allo sfinimento o giocare alcuni dei più bei e miracolosi punti di una partita nel momento clou della medesima. Ecco, è proprio la splendida e feroce perfezione tattica quello che forse più mi sconvolge del gioco di Nadal.
    Ho già scritto più volte qui sul blog del massacrante allenamento solo di serve and volley che gli vidi fare a Roma nel 2006 prima di asfaltare Volandri che fece non più di tre games e dei due allenamenti giornalieri a cui lo vidi sottoporsi l’anno dopo a Montecarlo con interminabili sessioni riservate solo al servizio, quando si dice che il servizio negli anni è migliorato è difficile capire gli enormi sacrifici e la quantità di lavoro che ci è voluta per farlo.
    Ciò di cui spesso negli scorsi anni si è poco tenuto conto è che si parlava di Rafa come di un prodotto finito, senza rendersi conto che invece si parlava di un ventenne con ancora enormi margini di miglioramento che infatti ora si stanno vedendo.
    Onestamente, pur da grande ammiratore di Sampras e di Federer quale sono, penso che per ritenere che Nadal non sia un grande campione o si è totalmente e completamente accecati dal tifo -o meglio, dall’odio verso Rafa- o di tennis se ne mastica proprio pochino; se anche Rafa domani sera smettesse di giocare a tennis sarebbe ricordato come uno dei più grandi giocatori di sempre su terra battuta e come uno che ha raggiunto tre volte la finale a Wimbledon…..il problema è che domani sera non smetterà di certo!!!
    Unici piccolissimi nei sono che su cemento ed indoor non è (o non è ancora) grandissimo e che, a mio modesto avviso, le enormi pressioni a cui la sua massa muscolare sottopone le sue giunture non fanno pensare ad una carriera lunghissima, ma del resto è stato talmente precoce che il tempo non gli sarà davvero mancato.
    Un saluto a tutti.

  24. enzo cherici scrive:

    Se consideriamo “gli anni specifici” allora tutti i vincitori ci stanno. Quel determinato anno erano i più forti ed anno vinto. Se consideriamo gli “imbucati”, allora aggiungerei ai nomi già citati anche quelli di Cash e Stich, autori di quell’unico exploit. Che poi giocassero bene su erba grazie tante, altrimenti non avrebbero vinto. Ma certo non lasceranno tracce indelebili nella storia del tennis.

  25. enzo cherici scrive:

    E aggiungo…Hewitt imbucato, ma mica tanto. Oltre a Wimbledon ha vinto anche lo Us Open ed è stato numero uno per un botto di settimane consecutive. Quindi metterlo sullo stesso piano di Kodesch, Stich o Cash mi sembra un filino affrettato.

  26. fabrizio brascugli scrive:

    Stich era forte. Ricordo una sua partita incredibile al Roland Garros contro Muster che alla fine se non ricordo male lo applaudì. Giocava tutti i colpi con tutte le varianti. Dopo l’infortunio al tendine di achille, che si strappò di netto (se non ricordo male), non è più tornato lo stesso.

  27. Agatone scrive:

    Bello l’articolo e la discussione successiva. Considerazioni di una certa profondità, non solo tennistica.
    Una domanda a me veniva, guardando la partita Murray-Nadal. Ma qual è, se c’è, la tattica migliore per giocare contro Nadal?
    Ieri a un certo punto Bertolucci ha detto che negli scambi da fondo nadal aveva fatto 47 punti contro 17. Quindi con lui l’unica tattica è non arrivare a scambi superiori ai cinque tiri. Chi lo sa fare questo?
    Quello che a me pare è che troppi giocatori siano strategicamente poco avveduti e non sappiano correggersi in corsa. Se una tattica, magari prestabilita prima, non funziona bisogna cambiarla. Non arrivare in fondo così perdendo la partita. Ieri Murray forse ci ha provato un po’ nel terzo andando a rete di più ma era tardi,
    Come dice un mio amico tennista (da circolo, come me): ci sono animali corridori, con quelli la prima cosa è non farli correre. Ecco forse bisognerebbe farlo correre il meno possibile. Non dargli mai ritmo.
    Invece trovo Nadal molto sveglio tatticamente, oltre a tutto il resto

  28. Voortrekker Boer scrive:

    Stich e Cash…il loro gioco rimarrà indelebile, specie quello dell’australiano che difettava solo del cervello, ma che nel braccio aveva l’Aida e la 9° sinfonia di Beethoven una dietro l’altra.

    Di intrusi a Wimbledon ce ne sono pochi, i clandestini vanno cercati a Parigi e in Australia….

  29. Karlovic 80 scrive:

    Ottima l’analisi di Commentucci,cui mi complimento.Agatone,ad oggi e negli ultimi due mesi,l’unico in grado di fare gara alla pari col Maiorchino è stato il buon Ivo Karlovic,che al Queen’s perse nel tie break del terzo sets per una manciata di punti.In quella occasione parvero di sfidarsi il n°1 e il n°2,tanto fu equilibrata la gara.La differenza non si notò proprio.Purtroppo ad Ivo non bastarono 35 aces.Ivo,a mio avviso,ha le caratteristiche giuste per dare del filo da torcere a Nadal sui campi rapidi.E lo può benissimo battere.Magari Roberto Commentucci potrà confermare,e ci potrà fare una disamina tecnica di come si deve affrontare lo Spagnolo.
    A meno che non ti chiami Ivo Karlovic!!!!

  30. Diego scrive:

    Io continuo a pensare che l’unico modo per battere Nadal sull’ erba, se non si è Federer, sia quello di fare SEMPRE serve and volley, e chip and charge sulla seconda. Posto che Murray, uno dei migliori giocatori del mondo, a casa sua, raccatti un punto su 4 da fondo, io credo sarebbe meglio un attacco sistematico. Del resto mi viene difficile pensare che Nadal riesca a passare con successo 3 volte su 4. Il problema però è sempre quello: non esistono giocatori di volo in grado di attuare questa tattica con successo. Comunque io credo che giocatori a tutto campo come Murray o Gasquet, o dotati di gran servizio come Roddick, avrebbero solo da guadagnare affrontando il maiorchino battendo e scendendo. Perlomeno non si è spossati dalle lunghe rincorse cui ti costringono le rotazioni di Nadal! Vorrei conoscere il parere di Commentucci in materia. Del resto Karlovic, l’ unico quest’anno ad aver affrontato il mairchino col serve and volley sistematico, seppur aiutato in modo decisivo dal servizio, è andato vicinissimo a batterlo.

  31. stefan scrive:

    sarebbe un degno campione di wimbledon? post chilometrici x una domanda inutile,certo che sì che deve dimostrare ancora?

  32. Paolo scrive:

    e’ una questione di stile, di estetica, di grazia dei movimenti, di eleganza dei gesti, di bellezza dei colpi

    in due parole: Federer usa il pennello, Nadal il motopicco

    fatevene una ragione

  33. riccardo scrive:

    più leggo certi commenti e più capisco il perchè in italia il tennis faccia pena. c’è un tale razzismo che spazia da questioni fisiche, di provenienza (vedi lo scarso rispetto per gli “arrotini spagnoli”), addirittura di stile che fa si che molti accettino solo chi gioca con un bel gilettino bianco, saltelli come una ballerina classica,abbia il fisico da ragioniere fantozzi e magari parli anche con la erre moscia e abbia l’automobile obbligatoriamente tedesca. C’è uno stereotipo del tennista troppo duro a morire, quasi che il tennis sia rimasta la riserva personale di una certa classe sociale. Così si terrà lontana troppa gente e campioni non ne arriveranno mai, in compenso lo stuolo di saggi, tuttologi e depositari del verbo quello non ci mancherà mai. Peccato che magari a rovesciarli a testa in giù scuotendoli un pò si scopra poi che magari non hanno neanche mai preso una racchetta in mano o giocano solo da maggio a settembre dalle 19 alle 20.

  34. andrea scrive:

    @Paolo
    e i pantaloni al rovescio di Federer a Wimbledon l’anno scorso cosa sarebbero? una pennellata di stile?
    http://sportsbybrooks.com/roger-federer-pants-on-backwards-wimbledon-trophy-presentation-13297
    ;-D

    concordo con Riccardo e con Fabrizio Brascugli: il tennis è uno sport e come tale richiede il massimo in termini di tecnica, preparazione fisica e tenuta mentale, doti che al momento Nadal sembra possedere in ottima misura.

    e poi un’altra cosa: come mai i tanti detrattori di Nadal che lo vedono come la morte del tennis auspicano spesso che si trovi davanti giocatori come Karlovic, Guccione etc.?
    sarebbero questi i fulgidi esempi del tennis elegante fatto a colpi di pennello?

  35. spinner scrive:

    articolo encomiabile anche se condito da un po’di veleno federeriano dell’autore (I dubbi sulla naturalità del fisico mi sembrano alquanto fuoriluogo;la cultura del sospetto ormai è l’unico modo x non accettare il fatto che Rafa è un campione purosangue)…

  36. Danij scrive:

    Le considerazioni di Roberto Commentucci sono tutte condivisibili:servizio, volèe, ecc..
    Però secondo me LA differenza fondamentale è più semplice e banale: Nadal tira ancora più forte.

    Fino all’anno scorso i suoi colpi erano prevalentemente finalizzati a tenere inchiodato l’avversario fuori dalla riga di fondo e a logorarlo, aspettandone l’errore.

    Oggi è invece in grado, per la maggiore pesantezza dei suoi colpi, di andare in pressione sull’avversario e chiudere lo scambio anche in due-tre colpi.

    Che poi alcuni punti derivino dalla migliore volèe, dal miglior servizio, dal back ok, ma non spostano la sostanza del gioco di Nadal.

    Io penso che Federer metterebbe la firma per avere un Nadal che tiri il rovescio sempre in back , invece dei traccianti in top che gli ha sparato contro a Parigi!

    Confrontando alcune immagini del Master di fine 2007 e di oggi, mi sembra che Nadal sia ancora più “muscolare”, e questo senza tirare in ballo pensieri strani: è chiaro che a 22 anno il fisico può ancora svilupparsi.

    Senza togliere nessun merito a Nadal, che se vince domenica - come penso - sarà un degnissimo vincitore, la realtà e che nel tennis di oggi - forzando un pò il concetto - vince chi tira più forte.

    Djokovic è il prototipo del giocatore del futuro: proiettili di diritto e di rovescio e via andare.

    Murray se vuole competere dovrà mettere su molti muscoli.

    Spero che Federer prenda esempio da Nadal per l’allenamento, perchè altrimenti anche per lui si prospettano tempi grami; forse sull’erba potrà ancora salvarsi con il servizio, ma ne dovrà tirare tanti vincenti: da fondo oggi Rafa è superiore, anche sull’erba.

  37. jan scrive:

    Commentucci, io non alludevo ai tuoi dubbi riguardanti il “sensazionale potenziamento muscolare che lo spagnolo ha mostrato fra l’inverno del 2004 e la primavera del 2005″, ma quelli da te esposti meno di un paio di mesi fa in occasione della vittoria ad Amburgo di Rafa contro Djokovic:
    “Rafa ha corso il doppio di Nole. Ha giocato sempre lontanissimo dal campo. Ha dovuto compiere decine di recuperi eccezionali sulle millimetriche palle corte del serbo, eppure non ha mai perso lucidità. E’ sempre stato mentalmente presente al 150%, mentre alla fine chi aveva i crampi era Nole… E’ vero che il doping è un argomento tabù, e che è del tutto inutile parlarne, ma a me oggi, in più di una circostanza, qualche dubbio è venuto, inutile nasconderlo”.

    Per fortuna tu stesso hai fugato quei dubbi con la tua attenta analisi tecnica e ti sei dato una risposta da solo: “Rafael Nadal è un giovane, potente e talentuoso tennista di 22 anni. Quindi nella fase ascendente della sua carriera, in costante miglioramento fisico, tattico e soprattutto tecnico. Rispetto allo scorso anno, infatti il maiorchino ha apportato diversi perfezionamenti al suo gioco, e ha notevolmente ampliato il suo bagaglio tecnico. Sono questi progressi che spiegano il suo fin qui fantastico 2008″.
    Infatti sono proprio questi progressi che spiegano…
    Quindi forse prima d’esporre pubblicamente e non a cena con la nonna certi dubbi pesanti nei confronti di un atleta e del suo lavoro costante, forse meglio analizzare più attentamente i fatti. A meno che non si vogliano portare dati, notizie, informazioni, voci di spogliatoio e far diventare quei dubbi inchiesta.

  38. chloe de lissier scrive:

    roberto, saremo molteplici e multiformi, saremo elio e marguerite, ma mozart ha lasciato all’umanità un patrimonio di bellezza, sentimenti, conoscenza, i led zeppelin sicuramente no.
    se non impariamo a distinguere resteremo sostanzialmente incolti. se siamo giunti al trionfo del pressappochismo in tanti ambiti ci sono certo molte diverse ragioni. ma una di queste è indubbiamente il progressivo assottigliamento delle nostre capacità critiche.

  39. enzo cherici scrive:

    Certo che bisogna distinguere. Proprio per questo ci sono momenti in cui è meraviglioso ascoltare la K550 di Mozart, altri in cui non c’è niente di meglio di Stairway To Heaven. E mi piace gustarmeli tutti e due quei momenti, così diversi, ma così ugualmente fantastici. A costo di passare per incolto :-)

  40. Roberto Commentucci scrive:

    Grazie ancora a tutti per gli stimolanti spunti di dibattito.
    A jan e a spinner sui dubbi di doping: io non intendevo cospargere il mio articolo di veleno federeriano. I miei dubbi di natura chimica su Nadal sono solo miei, personali, è una cosa che sento dentro, ma riconosco di aver forse sbagliato ad esternarli. Non ho certo prove né intendo cercarle. A spinner volevo dire che non sono dubbi che scaturiscono dal mio (tenue) tifo per Federer, ma sono legati al mio vissuto di appassionato di sport. Mi spiego: ricordo la sensazione di ebbrezza che provai dopo i fantastici 100 metri piani di Ben Johnson alle olimpiadi di Seul, e la terribile delusione alla notizia della sua positività. Ci rimasi malissimo. Un’altra tremenda delusione la provai quando Pantani fu arrestato durante il Giro d’Italia. Rammento l’incredibile impresa che il Pirata aveva compiuto uno o due giorni prima. Alla fine di una lunghissima tappa, era previsto un arrivo in salita, una salita di una 15ina di chilometri. Il gruppo è compatto, Pantani è nelle prime posizioni, ma a poche centinaia di metri dall’inizio della salita buca una gomma e deve aspettare l’ammiraglia. La voce si sparge fra il gruppo, e tutti scattano furiosamente per mettere fuori causa lo scalatore romagnolo. Quando arriva l’ammiraglia, con la nuova bici, Pantani è staccato di 5 minuti dalla testa della corsa. Sembra finita. E invece il Pirata sale in sella, si alza sui pedali, e a uno a uno rimonta tutti gli avversari, arrivando al traguardo con 3 minuti di vantaggio sul secondo, fra il tripudio e l’incredulità generale. Capite, 8 minuti recuperati a 30 corridori in 15 km. di salita! Una cosa ai limiti dell’umano. Ero sulla poltrona, quel pomeriggio, in uno stato di esaltazione. Poi, la mattina dopo, i Carabinieri e tutto il resto. Fu bruttissimo. Ecco, quando vedo Nadal giocare, con i suoi bicipiti enormi e con i suoi recuperi in corsa ai limiti dell’umano, mi esalto allo stesso modo, ma poi mi tornano sempre in mente quelle due immagini (Ben Johnson e Pantani) e ho la costante paura di provare un’altra terribile delusione. Che ci posso fare? Però, jan, non dovete nemmeno prendermi troppo sul serio. Qui dentro, finché si parla fra appassionati, dobbiamo anche un po’ sentirci a cena con la nonna. Io non sono un giornalista, nè voglio diventarlo. I miei articoli vogliono essere solo spunti di discussione e di approfondimento. Io non sono Rino Tommasi, o Gianni Clerici, o Ubaldo. Lo avessero detto loro, “secondo me Nadal si è dopato”, senza portare alcuna prova, allora si che sarebbe una cosa deontologicamente grave, per dei giornalisti professionisti. Ma io sono solo un appassionato, come te. E possiamo discutere civilmente di ciò che sentiamo, no?
    A Danij: la maggiore penetrazione dei colpi di Nadal, la sua maggiore pericolosità offensiva, a mio avviso derivano soprattutto dal fatto che gioca un po’ più vicino al campo, piuttosto che da un aumento di forza (che pure non si può escludere). Ma se si tira un colpo a 140 km/h da due metri fuori, l’avversario è in grado di colpire senza troppi problemi. Se si tira lo stesso colpo con i piedi sulla riga, molto probabilmente si ottiene un vincente. E ora Rafa colpisce più da vicino.
    Ad Agatone, Karlovic80 e Diego, che si domandano che tattica usare contro Nadal. Beh, mica facile, dato il rendimento attuale del maiorchino. Appurato che restare nello scambio prolungato è un suicidio, per gli avversari dello spagnolo resta da capire come fare per abbreviare lo scambio stesso senza commettere troppi errori e senza finire infilati dai mortiferi passanti di Rafa come tanti polli allo spiedo. Ovviamente, disporre di un servizio super efficace è condizione necessaria, per ottenere molti punti gratis e risparmare energie per i giochi di risposta. Se si comincia a soffrire sui propri turni di battuta, è difficile portarla a casa. Sulle superfici rapide, finora il giocatore che ha meglio interpretato, anche tatticamente, il match contro Nadal è stato Tsonga a Melbourne, anche se va detto che quel Nadal non valeva questo. Tuttavia Tsonga non ha fatto un serve & volley costante (tattica suicida) ma ha alternato sapientemente discese a rete dietro il servizio slice da destra (la traiettoria che Rafa soffre di più) con botte di battuta centrali, neutralizzando così la risposta dello spagnolo. Inoltre, Tsonga ha mosso la palla verso il diritto di Rafa, per poi aggredire l’angolo destro e costringere Nadal a giocare il passante di rovescio in corsa. Il problema è che la maggior parte degli avversari di Nadal, temendo il suo drittone arrotatissimo, gli cercano il rovescio, ma così facendo spesso sono poi costretti ad attaccarlo sull’altro angolo, cioè il sinistro, sul diritto. E con il diritto Rafa è capace di passarti anche dalla seconda fila della gradinata.
    A mio avviso la tattica base dovrebbe consistere in una pressione contro il diritto dello spagnolo, in modo da aprire campo sul rovescio, per poi giocare, alla prima palla utile, un approccio in back lungolinea basso e corto, per costringere Nadal a correre non solo lateralmente verso destra, ma anche in avanti, con l’impaccio della presa bimane. Federer esegue benissimo quel tipo di colpo, ma purtroppo per lui lo sa fare solo sulla traiettoria incrociata. Riuscisse a doppiare il dritto a sventaglio con un back di rovescio lungolinea corto e basso (da alternare a qualche palla corta ben mascherata), da seguire a rete, potrebbe metttere in crisi Nadal anche sulla terra. Ma riconosco che si tratta di operazioni difficili: è molto difficile controllare un back lungolinea contro il peantissimo spin mancino di Nadal, si rischia di tirarle tutte in corridoio. D’altronde, se fosse facile il maiorchino non avrebbe lo straordinario record che può vantare in questa stagione. Sarei stato molto curioso di vedere battagliare Nadal e questo rinato Safin sulla diagonale sinistra. Forse Marat è l’unico in grado di reggere, con il suo magico rovescio bimane, il terribile liftone dello spagnolo. Saluti.

  41. Nikolik scrive:

    Ah, finalmente, Roberto, sono finite le sorprese e ti riconosco nell’ultimo messaggio.
    Parlare di Nadal senza parlare dei suoi muscoli, insomma, non ti riconoscevo, troppo buono mi sembravi.
    Ora ti riconosco, bravo.

  42. Daniele Bartolini scrive:

    Marat insieme al Nalbandian di Madrid e Parigi 2007.

  43. jan scrive:

    Caro Roberto, mi sembra d’aver capito che i tuoi dubbi sugli aiuti chimici di Nadal restano, con l’unico rammarico d’averli esternati. Ma allora mi sembra irrazionale la conclusione del tuo post. Come fa per te a essere “un degnissimo campione” e a meritare “ampiamente di diventare membro onorario del club di Church Road” uno che non rispetta le regole del gioco?

    Comunque almeno per quest’anno credo che sia prematuro chiedersi se Rafa sarebbe un degno campione di Wimbledon. Ammesso che la finale sia Federer-Nadal, penso che Roger vinca in modo ancora piu’ netto dell’anno passato. E’ troppo forte al servizio, troppo focalizzato, troppo desideroso di rivincite. Se Nadal e’ migliorato, anche Federer non e’ rimasto fermo e ha aggiunto esperienza. E soprattutto l’erba di Wimbledon e’ roba sua.

  44. riccardo scrive:

    @roberto commentucci
    La leggo sempre volentieri nonostante la veda diversamente su parecchi argomenti. Mi fa piacere quel piccolo mea culpa iniziale sull’opportunità di esternare certe affermazioni personali su presunti aiuti, perchè quelli che come lei danno l’input alle discussioni hanno il dovere di cercare di sviluppare argomenti interessanti senza smontarli a priori. Perchè se si fanno ipotesi senza prove su certi argomenti non ha nemmeno più senso parlare dei giocatori. Personalmente, come già scritto in passato credo che nadal si aiuti, è vero, ma sono altrettanto convinto che si aiuti federer e così tutti gli altri. Su questo argomento se non erro anche l’esperto tommasi la vede un pò così e mi pare di ricordare che non ne voglia parlare in quanto ritiene il discorso archiviato.

  45. Roberto Commentucci scrive:

    a Jan: non vedo contraddizioni, e ti spiego il perché: i miei sono solo dubbi, non certezze. Finché non emergono prove, i dubbi sono solo aria fritta. I giocatori vanno giudicati per quello che fanno vedere sul campo. E in base al campo, a mio avviso Nadal sarebbe un degno vincitore di Wimbledon, perché da quanto ha fatto vedere è molto più di un bieco arrotino.
    A riccardo: hai ragione, non avrei dovuto farlo. Però i miei dubbi li esternai in un commento, partecipando ad un dibattito, non li scrissi nero su bianco in un articolo, nel dare il là alla discusssione. E’ stato l’ottimo jan, a ritirare fuori le mie affermazioni di qualche mese fa. Ripeto, avrei forse fatto meglio a tacere. Ma non prendiamoci troppo sul serio, amici. It’s just for fun!

  46. jan scrive:

    Ok, Roberto. It’s just for fun. Nel mio “fun” personale se io avessi “dubbi” su uno solo e non su tutti gli altri che giocano allo stesso gioco, non riuscirei a considerarlo un degno vincitore.

  47. pibla scrive:

    ….a questo punto già che ci siamo, l’impresa di Pantani fu al Santuario di Oropa, tutti i ciclisti che vincevano in quel momento si dopavano ed uno degli effetti del doping era proprio di appiattire, innalzandole verso l’alto, le prestazioni, questo vuol dire che ne traevano più beneficio i “normali” rispetto ai campioni, questo vuol dire che se tutti fossero andati a pane ed acqua i distacchi che Pantani dava in salita si sarebbero contati a decine di minuti per volta e infatti Pantani staccava regolarmente tutti già da bambino, questo per dire le cose come stavano e come stanno.
    Il doping aiuta moltissimo se uno lo lo fa e gli altri no, nel ciclismo del tempo era pratica diffusa, nel tennis di oggi non so……di certo Nadal si fa un mazzo ed ha una forza di volontà che altri si sognano, per il resto è bene rimanere su dati certi sennò si sballano tutte le valutazioni, certo non si può vietare ad ognuno di avere le proprie opinioni che però, fino a prova contraria, solo opinioni rimangono io.

  48. Voortrekker Boer scrive:

    Premesso che sono quasi certo che Nadal e Federer non si aiutino minamente con sostanze illecite.

    Penso tuttavia sia legittimo per alcuni pensare che se proprio deve esserci un aiuto chimico, si possa più facilmente attribuirlo a Nadal. Il gioco dello spagnolo è migliorato a livelli inimmaginabili nefli ultimi due anni, raggiungendo vette che paraveno incredibili nel 2005. Però il gioco rimane ancora molto dipendente da una forma fisica esplosiva. Il gioco di Federer in questo è assai meno dipendente. Il modo in cui Federer ha perso da Nalbandian a Parigi e a Madrid è stato diverso dal modo in cui ha perso Nadal nel senso che Federer pur essendo scarico fisicamente e mentalmente è riuscito cmq a fare partita, Nadal è semplicemente crollato..
    Non credo esistano ancora farmaci in grado di incidere sulla prestazione tecnica di un giocatore, quindi il sospetto se proprio ci deve essere, ricadrebbe con maggior facilità su Nadal che ha fatto del fisico una “conditio sine qua non” al suo gioco, nonostante gli impressionanti miglioramenti tecnici.

  49. silvano scrive:

    Dimantica Scannagatta la dose abbondante di anabolizzanti che il nostro rafa si ingoia ogni giorno..
    Senza quelle addio sogni di gloria….

  50. stefano scrive:

    @ Voortrekker Boer

    Io non sarei poi così sicuro…

    Il coinvolgimento di un “famosissimo ed importantissimo” tennista spagnolo nell’operazione condor non é una fantasia…

    E poi vi sono quegli strani crolli fisici di rafa….
    Strani, molto strani…

  51. stefano scrive:

    Operazione puerto scusate….

  52. stefan scrive:

    pessimo tirar fuori sospetti a manciate col mezzo sorrisino cosi tanto x dire,senza poter provare niente,poi togliendo la mano vero Commentucci? (al quale tanto piace scrivere tante righe x mostrare la prosa fluida)

    meglio prima avere certezze se mai ci saranno ed eventualmente poi commentare,come succcesse con pantani lui si beccato e condannato,con prove.

  53. riccardo scrive:

    Primo, nell’operazione puerto le voci su nadal sono state l’ennesima speculazione giornalistica, come poi dimostrato dalla mancanza di seguito.
    Poi i crolli fisici forse li vede chi li vuolte vedere, perchè anche quando va male nadal arriva nei quarti e tanto crollo non mi pare. Nello sport moderno è normale avere picchi e cali come dimostrat dal calcio in giù dove si programma il periodo di maggior forma sapendo che poi seguirà periodo di performance inferiore. Anche nel tennis non c’è nessuno che abbia un rendimento costante nel corso della stagione, tutti fanno lo yoyo. Per finire a stefan vorrei dire che condivido quello che ha scritto tranne per la chiusura, perchè pantani è l’emblematico caso dello schifo italiano poichè nessuno è mai riuscito a dimostrare nulla contro di lui durante la carriera sportiva e quando fu squalificato lo fu per il livello di ematocrito che potrebbe far supporre l’uso di epo ma che in se non lo dimostra. Ricordiamoci che il povero pantani fu perseguito da 14 procure in italia, meno di quelle che indagarono su riina, e fu trattato come un criminale un simbolo italiano che non faceva nulla di più di quello che facevano gli altri. Spero nel tennis non si assista mai ad un macello simile.

  54. stefano scrive:

    Se i 7 game con Tsonga, l’1 con Youzhny, i 5 con Djokovic, i 6 con Davydenko ed i 7 (in due partite) con Nalbandian non sono dei crolli non so come definirli.

    Io non so se sia Nadal il tennista coinvolto nell’operazione puerto.
    Nessuno lo sa dal momento che il governo spagnolo ha secretato la lista (zapatero questo non va bene) , considerando gli sportivi clienti del centro pulizia sangue come vittime dunque non perseguibili e rimandando alle singolo federazioni il compito della lotta al doping (decisine discutibile ed assai criticata).

    Lascerei stare Pantani. Il suo uso massiccio di doping é verità storica e la sua figura merita solo umana comprensione considerata la triste fine.

  55. stefano scrive:

    Un’ultima cosa su Nadal.
    Lo seguo da tempo e sinceramente mi stupisce sempre di più.
    Nadal é il tennista più strano della storia del tennis.

    Sai già in anticipo i tornei che giocherà bene e dove giocherà male.

    Imbattibile (il più grande di sempre) sul rosso, buono sul cemento, scarsino sulla moquette (battuto anche da Seppi) e di nuovo forte sull’erba.

    Come se uno sciatore fosse forte sullo speciale e sulla libera e scarso nel superG.

    Come mai i progressi tecnici sulla moquette se ne vanno…???

    Preparazione, che dopo luglio va a picco?
    Forse….

    Ricordo il primo Nadal.
    Capace di un’ora e mezza di liberare energie quanto una centrale nucleare per poi crollare se la partita superava le due ore.
    E tutti a dire, per forza con quel dispendio energetico é UMANO crollare…

    Ma un giorno il miracolo avviene….
    Solo per 3-4 mesi all’anno, però.
    Miracolo una tantum…

  56. riccardo scrive:

    @stefano
    quando si vuole vedere il marcio da qualche parte non si può fare niente. tieniti l’idea che nadal sia dopato e gli altri no così tiferai contro meglio.

  57. Diego scrive:

    Dai Stefano, a me Nadal per come gioca, per come si veste e per come si comporta non mi piace però io credo che ci siano delle motivazioni tecniche fondate sulla sua ottima adattabilità ai prati: il servizio slice, i colpi ben giocati sugli appoggi bassi e sicuramente l’assenza di campioni veri da erba. Ha fatto finale sia a Bercy che a Madrid indoor tutto sommato. Detto questo capisco anche chi sospetta ma non nella misura in cui è fortissimo solo da aprile a luglio, ma per la sua evidentissima superiorità fisica. Solo Ferrer è lontanamente paragonabile ai suoi incredibili livelli

  58. stefano scrive:

    Oggi il tennis, inteso come come sport, é morto.

    Per rinascere deve ripensarsi…..
    Se non lo fà, diverrà come la boxe e diventerà una farsa cone il wrestling.

  59. stefano scrive:

    3 BUONI MOTIVI PER SOPRAVVIVERE ALLO STUPRO DI WIMBLEDON.

    1) Ora la forma di steroide-RAFA va in calo e per un anno il palcoscenico torna ai veri tennisti. Se ne riparla ad aprile 2009

    2) Ora roger si libera del complesso dell’imbattibilità e può concentrarsi sugl Slam per battere Sampras.

    3) La leziona mentale avuta oggi può abbaterlo ma pùò, al contempo, rafforzarlo. Dipende da lui.

  60. jan scrive:

    Non è ancora finita. A Federer manca un solo game per vincere il set. Poi comincia un’altra partita.
    Ma prima di definire Nadal “steroide-RAFA”, lasciamo finire il match, altimenti tanto astio rischia d’essere sprecato.

  61. grazia scrive:

    Io ho invece tanta paura che possa abbatterlo definitivamente. Non è il suo braccio, o le sue gambe, o il suo gioco a non reggere il confronto. E’ soltanto la sua testa e contro quella poco si può fare se si perde di vista la realtà. Quando hai 12 palle break e ne trasformi una sola, quando per arrivare alle palle break fai qualcosa di grandioso e poi la sprechi in un secondo, quando praticamente fai e disfai tutto da solo, quale può essere la cura?

  62. andrea scrive:

    quindi? è davvero morto il tennis dopo una partita così?
    vedo tanta tristezza nelle teste di quanti come stefano pensano (ovviamente senza alcuna prova) che Rafa sia anabolizzato o cose del genere.
    tenetvi le vostre chiacchiere e pensate al tennis dei bei tempi andati, e lasciate a noi (o quantomeno a meno a me) che non ne capiamo partite come quella di stasera.

  63. riccardo scrive:

    se nadal una farmaci certi tifosi di federe usano vino, e tanto.

  64. andrea scrive:

    @riccardo
    non penso che chi si balocca con sospetti e insinuazioni sia tifoso di federer, anzi penso e spero che chi aprezza il gioco di Federer (ovviamente sono tra questi pur “tifando” per Nadal) non ne voglia nemmeno sentir parlare.
    ma capisco il punto dei templari dei gesti bianchi che non avendo altro si attaccano alla memoria (corroborata da dosi di youtube) e a questo genere di argomentazioni per rivendicare la supremazia del proprio pensiero tennistico.
    ah, i bei tempi del tennis con i calzoni lunghi e le pause per il tè…

  65. riccardo scrive:

    io pure apprezzo federer e vorrei continuasse la rivalità con nadal, anche se nessuno si vuole rendere conto che dopo 5 anni così è normale avere un calo. Il federer che vinceva tutto credo sia finito come tutti i cicli finiscono. Vincerà altri slam e forse supererà sampras ma alla media di 1 e se andrà benissimo 2 slam all’anno. non si può pensare che un atleta giochi a certi livelli all’infinito e alcuni tifosi di federer non accettano che il loro idolo venga battuto da un giocatore meno elegante, che fa della violenza e le rotazioni il suo gioco senza accorgersi che nadal in relatà mano ne ha da vendere, solo che la usa in modo diverso ma tremendamente efficace. La cosa triste è che in questa bella rivalità alcuni tifosi di federer riescano, un pò per incompetenza, a rovinare le discussioni, che tecnico tattiche vanno benissimo, insultando nadal a tutto spiano, accusandolo pesantemente senza nessun argomento, attaccandosi al suo fisico, senza che nadal sia mai risultato positivo a nessun controllo. ti rendi conto dello schifo? Chi scrive dovrebbe almeno sapere qualcosa dell’argomento e certi commenti fanno capire che queste persone non sanno nulla di tennis, perchè se parlassero una volta nella vita con i coaches del circuito sentirebbero con le loro orecchie quanto è forte nadal tecnicamente, senza nulla togliere a faederer. ma cosa vuoi, quando non si capisce è più facile infangare e insultare.

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