Federer bravo ad eguagliare i poker consecutivi di Bjorn Borg e Pete Sampras.

 
9 Luglio 2006 Articolo di Ubaldo Scanagatta
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di Ubaldo Scanagatta
9 luglio 2006

WIMBLEDON. Grande, super Roger Federer, elegantissimo sul centre court con la sua giacca bianca dalle tre racchette (quanti i trofei con la doppia W vinti fino a ieri), le iniziali, il filo d’erba stilizzato, la croce svizzera, ma soprattutto con la quarta coppa di Wimbledon stretta fra le mani per il quarto anno consecutivo.
Per Federer è l’ottavo Slam della carriera, Sampras è a quota 14, ancora lontano, ma Roger ha solo 24 anni e tanto tempo davanti a sé.
Ma più importante per lui è la rivincita sulla bestia nera Nadal che lo aveva battuto le ultime cinque volte ed era l’unico ad averlo sconfitto quest’anno.
Guance rigate dalle lacrime per lo svizzero che più vince e più si commuove, bravo ad eguagliare i poker consecutivi di Bjorn Borg e Pete Sampras ma se Federer entra nella storia, Rafa Nadal va ringraziato calorosamente per averci offerto una gran bella finale.
Nadal, al quinto torneo sull’erba (contro i 19 dello svizzero) ha reso a Federer _ che evidentemente lo soffre _ la vita molto più dura di quanto tanti esperti avessero pronosticato.
Gli ha tolto un set come non era riuscito a nessuno nel torneo, avrebbe potuto vincerne un altro _ nel secondo è stato avanti 5-3, ha servito sul 5-4, e poi è stato anche 3-1 avanti nel tiebreak che lo ha deciso _ e ha lottato fino all’ultimo, perfino quando stava perdendo due set a uno e 5-1 nel quarto set.
Avesse perso per la sesta volta di fila, addirittura sull’erba prediletta, Federer sarebbe finito dallo psicanalista per chiedergli: “Sono il n.1 del mondo con un gran margine di punti sul n.2 ma perdo sempre con Nadal…”.
La pressione era tutta sulle sue spalle, aveva tutto da perdere. “Onestamente non pensavo che Nadal arrivasse in finale, pensavo avessero più chances Roddick e Hewitt”.
48 vittorie di fila per Federer sull’erba. Ma chiunque avesse perso per 6-0 in un battibaleno il primo set della sua prima finale a Wimbledon contro un tennista superfavorito come Roger Federer, neppure un set concesso ai primi sei avversari (e due soli servizi perduti in tutto il torneo), si sarebbe quantomeno demoralizzato.
Chiunque ma non Rafa Nadal, l’ipermuscolato ragazzone di Manacor che si è costruito il record delle 60 vittorie consecutive sul pianeta terra grazie al suo terribile drittone iperliftato ma ancor più alla sua straordinaria “mentalidad ganadora”.
Lo spagnolo ha cominciato il secondo set come se nulla fosse, come se le sue chances di riuscire nel clamoroso exploit fossero ancora intatte. Il tutto proprio mentre invece Federer si concedeva un minimo di pausa, da campione che resta essere umano. Gli era già successo in finale al Roland Garros, dopo il primo set vinto 6-1. E aveva perso in 4 set. Anche sotto due set a zero Nadal non si è arreso. Il suo gioco dava fastidio a Federer.
E quando è arrivato a giocarsi un altro tiebreak lo ha dominato, 7 punti a 2. Gli è stato fatale invece il quarto game del quarto set, un estemporaneo serve&volley sulla palla-break del 3-1 per Federer _ rarissime le discese a rete dei due; erano venute molto più a rete Mauresmo e Henin ieri _ si è concluso con un goffo smash steccato in tribuna.
Poi lo svizzero, pur teso al momento di servire una prima volta per il match sul 5-1, è riuscito a liberarsi delle sue angosce con il game finale, sul 5-4, tenuto a zero.
Di Nadal fino a ieri dicevano le stesse cose che si dicevano un tempo di Bjorn Borg, che non avrebbe mai vinto Wimbledon. Ora credo che non lo pensi più nessuno.
Federer b.Nadal 6-0,7-6,6-7,6-3.

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