Binaghi rieletto con il 94 per cento.
Ma un avversario non c’era.
Il “caso” Bolelli: tutti innocenti? Possibile?
Foster Wallace suicida: il suo saggio su Federer qui sotto è tutto da leggere.
Yancey: “Ubaldo, tu disinformi!”

 
14 Settembre 2008 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

L’avvocato Brunetti carica la pistola, con un pistolotto morale, perchè la Fit spari a …Bolelli, reo di aver snobbato la Davis. Ma Barazzutti, in tutto ciò, che ruolo ha? E’ la mano armata del presidente? Non sarebbe suo interesse (oltre che del presidente che governerà altri 4 anni il tennis italiano) creare armonia in un gruppo anzichè contribuire a lacerarlo? Non sono d’accordo con la scelta fatta da Pistolesi e Bolelli, soprattutto nei modi, ma mi domando che cosa succederebbe se domani Bolelli  diventasse n.15 del mondo. Nei commenti uno scritto-capolavoro di Wallace, appena suicidatosi, su Federer

Il titolo dice già molte cose, credo. Bisogna leggere come si è concluso il comunicato FIT _ pubblicato fra i commenti dell’eccellente articolo scritto da Roberto Commentucci _ con l’intervento dell’avv.Michele Brunetti, stimolato da un precedente intervento di Nicola Pietrangeli _ a proposito auguri per i 75 anni appena compiuti  ma non mi sarei prestato, così come Brunetti, all’orchestrazione della mossa _ per capire che dopo queste mosse chiaramente concertate, la federtennis si appresta a far pagare in qualche modo a Simone Bolelli il suo rifiuto a disputare il match di Coppa Davis con la Lettonia. Ho già scritto da più parti di ritenere abbastanza pretestuosa la rinuncia di Bolelli, ispirata _ come ritiene anche Rino Tommasi e lo ha espresso con l’abituale chiarezza su questo sito-blog _ più dai dissapori esistenti fra l’attuale dirigenza FIT e il coach di Bolelli Claudio Pistolesi che si ritiene da essa snobbato (avrebbe voluto andare alle Olimpiadi, vorrebbe essere interpellato più spesso, vorrebbe essere preso in considerazione dalla FIT che invece non se lo è mai filato) che non da mere esigenze tecniche. So che Pistolesi ha telefonato a Rino per dirgli che erano invece proprio Bolelli padre, Bolelli figlio e l’agente-manager che la Fit non ha formalmente riconosciuto _ no comment, il fatto si commenta da solo _ a voler affrontare la trasferta asiatica nella speranza di conquistare punti Atp onde migliorare la propria classifica. Una scelta che per la verità avrebbe potuto voler fare anche Andreas Seppi, se non Potito Starace, da sempre recalcitrante rispetto all’idea di giocare su campi più veloci della natìa terra.
E se anche Seppi avesse “mollato” l’Italia di Davis? E lo avessero fatto anche Starace e Fognini? L’Italia in C allora? E domani magari in D? Ecco perché ritengo che la federtennis, che distribuisce soldi, wild-card, assistenza tecnica, favori in cambio della cosiddetta preparazione olimpica (il grande bluff cui tutti fanno finta di credere, perchè altrimenti non arrivano i soldi del Coni e su quelli non sputa nessuno, né FIT né giocatori) debba in qualche modo tutelarsi nei confronti degli egoismi dei giocatori che vorrebbero giocare quando fa a loro comodo _ magari in un serie A conquistata da altri _ e tirarsi indietro quando c’è uno scomodo lettone, leggi Gulbis, che magari ti fa lo sgambetto in casa, oppure quando giocando da qualche altra parte c’è la possibilità di acchiappare un ingaggio più sostanzioso.
Per tutelarsi, però, ci sono tanti mezzi, tanti modi. Quello migliore è quello di non arrivare a uno scontro frontale. Di saper usare cioè l’art della diplomazia. Di accontentare magari oggi un giocatore, magari domani un altro. Ovvio che la diplomazia vada usata da ambo le parti, giocatori da una e fit dall’altra. Se in maniera più o meno rozza un giocatore, il suo allenatore o il suo procuratore, dichiarano ai quattro venti di non voler rispondere ad una chiamata in azzurro, è probabile che urteranno qualche suscettibilità. Al tempo stesso se una federazione farà la voce grossa e dirà: “Il primo che non risponde ad una chiamata in azzurro lo squalifico”, ecco che suonerà come una dichiarazione di guerra.
Non so perché ma quest’atteggiamento inutilmente bellicoso è stato caratteristico di quasi tutta la gestione Binaghi, fin dall’inizio. Credo di conoscere abbastanza bene il presidente FIT appena rieletto _ auguri di buon lavoro, nell’interesse di tutto il tennis italiano…e non perché suoni a mo’ di sviolinata, sia chiaro _ e mi sono fatto un’idea abbastanza precisa di come sia fatto.
E’ un tipo che parte lancia in resta, e se è convinto di aver ragione _ ne è quasi sempre convinto, e questo se da una parte può essere un bene perché lo aiuta a esser decisionista in un mondo di persone titubanti, non lo è in tutte quelle occasioni in cui invece si sbaglia _ va per la strada che ha imboccato senza tentennamenti di sorta, senza abbozzi di deviazioni diplomatiche: non è uno che va mai per il sottile, uno che si faccia condizionare dal garbo o talvolta _ come magari sarebbe preferibile _ dal fair-play. Dio perdona, Binaghi no. Difficilmente chi non va d’accordo con lui viene accettato…se fa parte della sua squadra.
Più facile che accetti uno come il sottoscritto, l’Ubaldo Scanagatta giornalista che non vuole volutamente fare parte di alcuna squadra, e che caso per caso si schiera a seconda di quel che gli detta la propria coscienza, il proprio sentire e pensare perché a niente tiene di più che alla propria autonomia e indipendenza, che non uno che secondo lui dovrebbe far parte obbligatoria della sua squadra ma non gli è sempre fedele al cento per cento, nelle decisioni “politiche” giuste come in quelle sbagliate.
Persona certamente intelligente Binaghi non si comporta però sempre con altrettanto buon senso (lo scrivo oggi che è stato appena rieletto, così non si dirà che io avessi lo scopo di influenzare gli elettori, né oggi che io voglia arruffianarmi il neoeletto). Guai a sbagliare contro di lui: diventa implacabile, vendicativo. Il guaio è che mentre Dio è infallibile, Binaghi _ come tutti gli esseri umani _ non lo è. E allora può diventare anche ingiusto. A Dio non capita.
 Nel suo staff, salvo una buona parte di consiglieri che sono lì per ragioni geopolitiche (rappresentando questa o quella regione, questo o quel comitato regionale), gli uomini che hanno maggior potere gli assomigliano un po’. Sergio Palmieri è uomo certamente capace nel suo mestiere, certamente sicuro di sé, ma altrettanto certamente tutt’altro che un uomo dal tatto delicato, dalla raffinata diplomazia, dall’abilità nel comunicare con i media e l’opinione pubblica. Corrado Barazzutti è un altro la cui serietà non si può discutere, ma la sua capacità di intrattenere rapporti con il prossimo, di relazionarsi con i giornalisti (sono più quelli con i quali non ha rapporti che gli altri, se restringiamo il cerchio a quelli davvero assidui che seguono il tennis torneo dopo torneo; va d’accordissimo con quelli che vengono poco invece…facile intuirne il perché) e con gli stessi suoi giocatori è molto modesta, per non dire semi-inesistente.
Personalmente, ad esempio, sono convinto che molti dei dissapori spesso affiorati all’interno della squadra di Davis siano dipesi da sue mancate comunicazioni, da un rapporto mai davvero vicino. Per carità, un capitano deve anche mantenere le distanze con i suoi giocatori, però senza esagerare. Ricordo benissimo quando a Milano Sanguinetti si lamentò un giorno perché Corrado non gli aveva ancora nemmeno parlato a pochi giorni da una convocazione possibile dopo anni e anni di onorevoli prestazioni in maglia azzurra. E ogni anno a Flushing Meadows, a pochi giorni dall’immancabile convocazione di metà settembre, si incontrano dai due ai tre giocatori papabili per una maglia in Davis nei primi giorni dell’US Open che ti dicono: “Barazzutti? No, non l’ho più sentito da un pezzo, non so nulla”. E sì che quest’anno c’era pure stata l’occasione delle Olimpiadi di Pechino. Eppure parli loro della Davis e cascano tutti dalle nuvole. Ma è mai possibile? Di che parleranno mai allora?
Arrivo, dopo queste lunghe premesse al caso Bolelli. Io penso che se Pistolesi e Barazzutti, oppure lo stesso Bolelli e Barazzutti, avessero un rapporto appena appena corretto, la cosa più semplice del mondo sarebbe stata parlarsi, scambiarsi le rispettive idee _ sempre che Barazzutti sia in grado di dire chiaramente come la pensa senza aspettare l’imbeccata del suo Presidente datore di lavoro _ e magari si sarebbe potuto evitare di arrivare allo scontro frontale che invece mi pare oggi sia quasi ineluttabile, dopo le …genuine imbeccate di Pietrangeli e Brunetti.
Bolelli, o chi per lui, avrebbe potuto dire a Barazzutti. “Corrado, senti, per me sarebbe davvero meglio poter giocare stavolta Tokyo e Bangkok, ho bisogno di punti, voglio entrare fra i 32 entro fine anno per essere testa di serie in Australia, visto che la Lettonia ha solo Gulbis e io non sono poi così indispensabile perché Seppi e Starace sulla terra valgono me, ti sta bene stavolta se lascio a loro la palla e poi magari una prossima volta in cui me lo chiedi e loro invece opterebbero per un altro programma ti darò io la mia disponibilità?”.
Io credo che davanti a un ragionamento onesto del genere perfino Binaghi avrebbe fatto sapere a Barazzutti che…ci si poteva stare. E il “soldatino avrebbe detto “Signorsì”. Ma né Bolelli né Pistolesi (arrogante la sua parte spesso…) hanno un tale rapporto con Barazzutti per potersi permettere un approccio del genere. Così hanno mandato una lettera firmata dal procuratore (non riconosciuto…; no comment, di nuovo a quest’episodio) che ha ottenuto esattamente l’effetto contrario ai desiderata.
Che la nostra sfortuna, quella di non avere un vero insostituibile campione, contribuisca a tutto questo? Il dubbio c’è, perché basta guardare cosa succede a due passi da noi: ad un numero 1 del mondo alla Federer che decide di giocare in Davis quando gli va, la Svizzera _ e non solo perchè tradizionalmente neutrale e non bellicosa per principio_ non si sognerebbe mai di minacciare sanzioni d’alcun tipo. Chissà, magari sarebbe bastato a Bolelli essere n.15 del mondo (non n.1 come Roger) per esser maggiormente ascoltato. Se ora Binaghi lo facesse squalificare e putacaso Bolelli diventasse n.10 del mondo vi immaginate che casino? Andrebbe a finire che per non dover affrontare un casino del genere ci sarebbe chi in casa Fit finirebbe per fare il tifo cotro i progressi di Bolelli! A tanto si potrebbe arrivare. Ci pensi bene, quindi, il presidente, prima di adottare provvedimenti impulsivi (e lo dico anche se penso che il clan Bolelli non abbia agito come avrebbe potuto e dovuto; al limite poteva anche chiedere a Seppi, Starace e Fognini il loro assenso, dichiarandosi disponibile a restituire il favore all’occorrenza; sono tutte cose che non si potrebbero ufficializzare, ma nei team in cui regna solidarietà e armonia vi assicuro che accadono). Perchè non pensare, in futuro, a far come fanno gli Stati Uniti? All’inizio dell’anno captan McEnroe chiede la disponibilità a un gruppo di giocatori prescelti, se quelli dicono sì è fatta. Restano quelli. E non rispondono alla chiamata solo se sono davvero infortunati.   

Insomma, sbagliano un po’ tutti, ma gli errori nascono da un ambiente che non è sereno, perché serene non sono le persone (Binaghi, Palmieri, Barazzutti, Pistolesi, Pietrangeli), che lo popolano con le loro diverse responsabilità. Qualcuno di loro per troppa personalità, per intima arroganza, qualcun’altro per troppo poca. Così, c’è da giurarci, dopo quest’articolo, saranno ancora meno sereni tutti quanti. E più arroganti. Almeno nei miei confronti. Ma almeno avranno trovato un motivo di concordia: nel sostenere cioè che questo Scanagatta è proprio uno str… un semina zizzania.
 Quando in realtà io sostengo umilmente invece che con un po’ più di buon senso, di tatto, di fair-play, di rispetto reciproco, e forse anche di educazione, tante frizioni non nascerebbero neppure. Possibile che da anni nascano immancabilmente alla vigilia di ogni match di Coppa Davis (quando è Volandri, quando è Starace, quando è Sanguinetti, quando è Bolelli)…? Possibile che ogni volta tutti quei lor signori di cui sopra (sia quelli compresi fra le prime parentesi che quelli inclusi nelle seconde parentesi) ritengano che la responsabilità non sia mai loro ma di uno degli altri? Ma un po’ di autocritica non la si sente mai fare da nessuno? Ottimo il presidente rieletto con il 94 per cento dei voti. Ottimo il capitano in sella da 8 anni nonostante risultati non proprio esaltanti e un clima non proprio invidiabile. (altro che armonia di gruppo). Ottimi i giocatori tutti bravi ragazzi (chi può dire che un Bolelli, un Sanguinetti, uno Starace etc non lo siano?) che a oggi non ci garantiscono la permanenza in B. Ottima l’iniziativa del Club Italia voluta da Palmieri a cementare l’amicizia di tutti.
Peccato, però, che poi, in realtà, siano tutti cane e gatto. Peccato, però, che basti una minima scintilla a far intervenire i procuratori di questo e quello (Sammarini come Mosconi), i probi viri della Fit per minacciare multe e squalifiche, i giocatori a dir peste e corna di questo e quello, i coach privati a prendersela con quelli pubblici e viceversa.
 Sarò mica soltanto io, maligno toscanaccio senza peli sulla lingua, a riscontrar subdolamente (e per oscuri, inconfessati motivi) tutto quest’ignobile andazzo?

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153 Commenti a “Binaghi rieletto con il 94 per cento.
Ma un avversario non c’era.
Il “caso” Bolelli: tutti innocenti? Possibile?
Foster Wallace suicida: il suo saggio su Federer qui sotto è tutto da leggere.
Yancey: “Ubaldo, tu disinformi!””

  1. DARTAGNAN scrive:

    La vicenda - eterno conflitto - fa venire in mente un detto tipico toscano: il marito che per far dispetto alla moglie si da una sonora martellata sulle p….

    Auspichiamo da appassionati di tennis l’utilizzo del buon senso evitando dispetti retroattivi e vendette, per il bene del nostro tennis, che di bene ha bisogno.

  2. Nikolik scrive:

    Ottimo articolo di Ubaldo, che approvo in pieno, in ogni singola parola.

    Ubaldo sta tracciando la strada che auspicavo, cioè quella che porta a critiche serene e ragionevoli, quindi costruttive, senza sbracarsi in critiche a volte veramente assurde.

    E’ questa la strada che bisogna seguire, quella del buon senso, dell’analisi della realtà, senza prendere posizioni ferree contro uno o contro l’altro.

    Bravo, i miei sinceri complimenti per avere tracciato la strada giusta, che spero venga seguita da tutti.

  3. Roberto Commentucci scrive:

    Ubaldo ha perfettamente ragione. Non è possibile che nel nostro movimento nessuno faccia mai autocritica.

    Qui bisogna che tutti facciano un passo indietro.

    In primis, i due principali antagonisti, che sappiamo benissimo essere Angelo Binaghi e Claudio Pistolesi.

    Sono loro i maggiori responsabili di questo pasticcio.

    Binaghi, perché come Presidente Federale dovrebbe mirare al bene del movimento, e saper usare soprattutto le armi della diplomazia e del dialogo, anziché brandire sempre il machete, come ha ben spiegato Ubaldo. Inoltre, dovrebbe avere ormai capito che Barazzutti in quel ruolo non funziona, non c’è nulla da fare.

    Binaghi dovrebbe creare le condizioni perché i giocatori siano contenti di venire in nazionale. E queste condizioni non si creano con i proclami minacciosi e retorici da chiamata alle armi e da Canzone del Piave che abbiamo letto ieri. Ma instaurando un dialogo continuo con i giocatori, dialogo che Barazzutti non si è dimostrato in grado di gestire.

    Faccio un piccolo esempio. Se la scelta del luogo e della superficie dove giocare fosse meno legata a motivazioni più o meno geopolitiche (compiacere il circolo di turno) si riuscirebbe a meglio coniugare le esigenze della Davis con quelle dei giocatori. Contro la Lettonia, se si vogliono convocare giocatori che in questa fase della stagione vengono dal cemento e che si stanno preparando per la stagione indoor (al torneo di Bucarest, isolata propaggine della stagione su terra, ha preso parte solo Starace) si può benissimo giocare sul veloce.

    Tanto, Gulbis se gioca bene i suoi due punti li fa su qualsiasi superficie. E per vincere il doppio e gli altri due singolari, se si vuole puntare su Seppi e Bolelli si può benissimo giocare sul veloce. In questo modo, si sarebbe evitato di complicare la programmazione ai nostri (chiamati ad una difficile alternanza cemento-terra-cemento) e si sarebbe dato un segnale concreto di rispetto delle esigenze altrui. Ma Barazzutti, poverino, disse qualche mese fa che Gulbis sulla terra non sa giocare… Tanto è vero che ha fatto quarti di finale a Parigi!

    Un’occasione perduta, per la FIT, che deve dimostrare di saper seguire i progressi di un movimento che, grazie ai nostri giovani, lotta per diventare meno terracentrico e si programma in modo più ambizioso.

    Ma anche Pistolesi ha le sue colpe: in questa vicenda ha commesso un numero enorme di errori, iniziando, lui per primo, da lungo tempo, una sterile guerra mediatica alla Federazione della quale, davvero, non si sentiva il bisogno. Una guerra fatta di continue esternazioni polemiche, spesso fuori luogo, ad ogni intervista, ad ogni comparsata tv come commentatore, finendo spesso per coprirsi di ridicolo.

    Più volte è capitano di assistere a surreali interviste di questo tipo: “Come ha giocato oggi Simone?” “La prestazione è stata buona, nonostante la sconfitta… … e nonostante la FIT faccia di tutto per metterci i bastoni i fra le ruote, essendo guidata da dirigenti dilettanti, incapaci, etc., etc.,”. E giù con un interminabile comizio… A che pro?

    Il mio personalissimo parere è che Pistolesi, che si è trovato a gestire un giocatore che lascia intravedere grandi potenzialità (sebbene ancora in larga parte inespresse) come da molti anni non capitava nel nostro tennis, si sia rivelato inadatto a sostenere la pressione e la responsabilità derivante dal suo compito. Pressione che è cresciuta a dismisura dopo le belle prestazioni di questa primavera, che avevano suscitato grandi speranze non solo nei tifosi, ma anche nella stampa specializzata.

    Nel tentativo di proteggere il suo assistito dalle critiche, inoltre, Claudio ha trovato il modo di polemizzare in modo altrettanto virulento anche con alcuni giornalisti (tra cui Ubaldo), accusato di malafede, quando non di incompetenza, per aver osato criticare l’impostazione tattica di alcuni match. Insomma, Pistolesi contro tutti.

    E così, anzichè togliere pressione al suo ragazzo, a mio avviso gli ha tolto tranquillità. Quella tranquillità che è forse una delle migliori caratteristiche dell’azzurro.

    Ora questa vicenda della Davis non può che peggiorare le cose.

    Tra l’altro, bisognerà capire come questa scelta di non giocare influirà sui rapporti personali fra Bolelli e gli altri giocatori italiani. Per quanto ne sappiamo dal di fuori, Simone ha una bella amicizia con Seppi, e anche con Fognini e Starace c’è grande stima e rispetto.

    Sarà ancora così dopo la Davis? O invece gli altri azzurri si offenderanno per il suo comportamento e non lo vorranno più in squadra?

    Simone andrà a giocare in Asia con un carico emotivo enorme, carico che si porterà sulle spalle per un mucchio di tempo. La sua unica chance è quella di entrare, davvero nei primi 10-15 del mondo.

    Sa che se fallirà sarà messo sulla graticola da tutto l’ambiente. C’è il concreto rischio di uscirne con le ossa rotte.

    Pistolesi dovebbe prendere esempio da Massimo Sartori, a mio modesto avviso, che parla poco, e lavora molto.

    Ma la Federazione non può permettersi di perdere uno dei pochi, autentici talenti del nostro tennis.

    E Simone deve stare attentissimo a non prendere una strada che potrebbe rivelarsi senza uscita.

    Se ci si ostina al muro contro muro, la perdita di Bolelli alla causa azzurra rischia di diventare definitiva.

    Che il buon senso prevalga.

  4. GIANNI OCLEPPO scrive:

    Si fa dura per Bolelli ma noi siamo bravi nelle lotte interne mentre in quelle esterne perdiamo sempre.

  5. paolo rogora scrive:

    E se Bolelelli vincesse BANGKOK e l’ITALIETTA va in C, come si metterebbero le cose?
    Binaghi e Barazzutti farebbero ancora la guerra a BOLELLI?

  6. Nicola De Paola scrive:

    Sottoscrivo in pieno le parole di Ubaldo.

  7. bob scrive:

    Una riflessione:
    in tutto questo Barazzutti sembra sempre e solo l’agente di Binaghi…ma un cervello indipendente ce l’ha o no?

  8. Karlovic 80 scrive:

    Sulla questione della superficie sono d’accordo con Roberto Commentucci.
    Ieri sera gli ho rivolto una domanda, ma forse non avrà letto, e che ripropongo. Karlovic 80 scrive:

    14 Settembre 2008 alle 00:14
    @Commentucci
    Scusa se sono poco attento, ma alla fine Bolelli contro la Lettonia gioca?
    E ti volevo chiedere se la scelta di optare per la terra rossa di Montecatini, sia una scelta giusta.
    Calcolando che Gulbis ha fatto un buon Roland Garros.
    O forse era meglio mettere su un cemento indoor come il RukortHard di Dubrovnik in Davis, o come a Ponticelli in Fed Cup contro la Spagna?
    Dato che i nostri, a mio avviso, forse si trovano meglio sui campi veloci indoor.

    Calcolando anche che il loro secondo giocatore è molto scarso, a maggior ragione un cemento avrebbe aumentato la forbice di divario, che non sul rosso.

    Certo, Gulbis sul veloce è molto pericoloso, ma che ne pensi?

    In pratica già ha risposto sopra.

  9. Karlovic 80 scrive:

    Prima dell’avvento di Gulbis, la Lettonia in casa, optava sempre per la terra rossa. Poi,da due anni a questa parte con Gulbis si è scelto di giocare indoor sui tappeti.

    Scelta condivisibile la loro, sfruttano le caratteristiche da veloce del loro rappresentante più quotatto quando giocano in casa.

    Ci fossero stati Volandri e Starace, forse la terra poteva aiutare, ma viste le attitudini di Seppi/Bolelli un campo veloce forse ci avrebbe aiutati di più.

    A mio avviso, quando giochiamo in casa, dobbiamo sempre guardare al nostro, sopratutto quando giochiamo contro una Nazione molto più debole di Noi.

    Ma Noi in casa siamo la squadra che contro la Spagna opta per la terra rossa……

  10. Matteo Rinaldi scrive:

    Tra Binaghi e Pistolesi non so chi si stia comportando peggio, è una bella lotta.

    Il pezzo di Ubaldo è un bellissimo e appassionato “grido di dolore”, di un giornalista che vorrebbe il meglio per il nostro tennis ed invece da decenni assiste a queste guerre fra poveri con ripicche, veleni e minacce che portano ad un solo risultato, quello di vedere la nostra squadra di Coppa Davis in “lizza” per non finire in C.

    Lo dico subito, a me della Davis oggi come oggi importa poco. E’ rimasto il fascino e la tradizione, ma anche una formula anacronistica non più al passo con l’iper-professionismo che c’è. E giudicare lo stato di salute di un movimento dalla Davis era un errore negli anni ‘90, quando questa competizione fungeva da anti-dolorifico per una malato molto grave, con i nostri tennisti che in quei week-end si trasformavano in leoni(grazie anche ad un grande capitano come Adriano Panatta, autore di scelte coraggiose, che dimostrò di conoscere davvero il tennis.)per poi tornare ad un rendimento mediocre nei grandi tornei del circuito.

    Allo stesso modo è un errore anche ora definire la squadra italiana inferiore a Giappone, Corea e Perù che hanno giocato il World Group. Questa è una competizione nella quale il sorteggio ed il fattore campo hanno un ruolo preponderante, quello che accade in Davis conta fino ad un certo punto.

    Le cose potranno tornare a funzionare solo quando la FIT capirà che col decisionismo dittatoriale gli scontenti saranno sempre tanti, i giocatori sono alla fine quelli che scendono in campo e cercano di rappresentare al meglio il tennis italiano, i coach hanno anche sborsato soldi di tasca loro per farli crescere ed arrivare a questo livello, non si può far finta che non esistano.

    E a proposito di FIT sottolineo anche la fantozziana gestione di Matteo Trevisan, non tanto quest’anno(il ragazzo ha avuto un sacco di problemi)ma l’anno scorso, quando gli hanno fatto giocare tornei juniores fino allo sfinimento per farlo diventare n.1 nel ranking ITF(risultato che conta meno di niente)e naturalmente poi prendendosene il merito. Però nel frattempo i coetanei di Trevisan già da diversi mesi disputavano tornei pro, facendo esperienza importante contro giocatori “veri”(Nishikori, Elias, Eysseric, Berankis tanto per fare qualche nome).

    Questi sono i programmi di una FIT che pensa solo all’orticello e al suo rendiconto personale, invece che al vero sviluppo del tennis italiano.

    Pistolesi sta dimostrando con le sue uscite un certo nervosismo e l’incapacità evidentemente di gestire le aspettative che ci sono su Bolelli, e con questo suo atteggiamento non contribuisce certo a dare tranquillità al ragazzo, che difatti in questi ultimi mesi ha deluso molto proprio nel momento in cui ci si attendeva il salto di qualità.

    Visto che parliamo di gente che ha superato gli -anta, che la smettano con questi litigi da scuola elementare e comincino a dialogare, come si conviene tra persone serie e intelligenti.

  11. BB 1980 scrive:

    Penso che Bolelli, e così gli altri giocatori italiani, dovrebbero preoccuparsi unicamente di far bene nei grandi tornei, infischiandosene altamente di fattori esterni a nessun valore aggiunto.
    Ve l’immaginate Federer o Nadal alle prese con uno come Binaghi ?
    Sarebbero preoccupati delle vendette della Federazioni del loro paese ?
    Non vorrei ricordare male, ma all’epoca Borg non mi pare avesse dei buoni rapporti con la federazione svedese, eppure ha avuto dei buoni risultati sul campo da tennis, o no ?

  12. mets74 scrive:

    Quello che mi preoccupa di più in questa querelle è la qualità delle parti in causa: Federazione - Pistolesi. Ho poca stima della nostra Federazione ma ne ho ancor meno di Pistolesi.

  13. paolo rogora scrive:

    La FIT è la peggior federazione italiana.
    Ha prodotto solo danni al tennis italiano e in particolare per il settore tecnico maschile è stata del tutto incompetente con risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
    Da oltre 30 anni non è riuscita a sfornare un vero giocatore di tennis degno di questo nome.
    E ora che fa la FIT?
    Anzichè pensare seriamente e collaborare aiutare i migliori tennisti pensa solo a punire Bolelli uno dei migliori tennisti italiani ?
    No, non ci siamo proprio.
    La FIT è una federazione in mano a dilettanti e credo che Binaghi, Barazzutti e staff siano da serie C.

  14. marcos scrive:

    le cose possono cambiare solo se si trova unità e compattezza nel gruppo dei nostri migliori.

    se simone decidesse di presentarsi a montecatini non perchè spinto da minacce, ma per coltivare l’unità di una squadra di compagni più o meno coetanei, con i quali costruire un avvenire comune (non solo per la coppa davis), a prescindere dalla federazione e da chi la presiede grazie a votazioni che ricordano (per modalità) le farsesche consultazioni elettorali di nazioni poco liberali, metterebbe la prima pietra sul nuovo edificio che s’ha da costruire perchè questo, così com’è, date le relazioni, non va da nessuna parte.

    spunterebbe le armi a coloro che si fan grandi, accusandolo di diserzione o tradimento. placherebbe il desiderio di qualcuno di farsi portatore di una rinnovata morale patriottica e sportiva. mostrerebbe ai compagni la sua capacità di fare un passo indietro, prerogativa dei grandi, solo per rispetto ad una squadra, che nessuno vuole compatta, se non i giocatori.
    risponderebbe alla provocatoria convocazione del presidente e del suo entourage (se avesse potuto decidere il capitano, a mio parere, non l’avrebbe convocato) con la miglior lettera possibile: “non sono qui perchè temo provvedimenti disciplinari, cari signori. sono qui perchè intendo far parte di una squadra di compagni con cui mi trovo bene e con cui giocherò per i prossimi dieci anni. sono qui perchè intendo rappresentare il mio paese, non ritenendo questa federazione in grado di svolgere tale compito in maniera adeguata. sono qui per il rispetto che devo ai miei compagni, adeguandomi alle loro scelte: a maggioranza, hanno deciso che il muro contro muro individuale non porta sollievo al movimento. sono qui perchè non intendo essere in alcun modo protagonista di una continua querelle, alimentando il potere e le speranze di chi, nella continua polemica, trova linfa per andare avanti per la propria strada, senza cogliere alcun suggerimento esterno. sono qui perchè sono giovane ed intendo contribuire alla costruzione di una nuova armonia di gruppo, assieme a miei compagni di squadra, per smontare le teorie di chi crede che si possa progredire a colpi di minacce, ordini e provvedimenti disciplinari. è solo il comune e gioioso sentimento di far parte di una squadra, pur essendo il tennis uno sport individuale, a spingere un gruppo ai migliori risultati”.

  15. Avec Double Cordage scrive:

    L’articolo di Ubaldo, che definirei praticamente un lettera aperta a funzionari e atleti professionisti (e i loro team) scritta dal punto di vista degli appassionati, dovrebbe servire ad evitare il peggio, ovvero che si passi veramente a sanzioni da una parte e rifiuti definitivi dall’altra, almeno lo spero anche se tradizionalmente non è cosi. Io do comunque ragione e Bolelli e Pistolesi perché, come ho già scritto più volte, sono professionisti e il loro guadagnano dipende dai risultati nel circuito ATP, in questo particolare caso per Bolelli è di assoluta importanza raggiungere il più presto possibile la migliore posizione classifica possibile a lui al momento, ovvero una posizione intorno al numero 30 per poi da li giocarsi le sue chance e magari riuscire a fare qualche risultato che il tennis italiano aspetta… quarti o semi di un torneo del grande slam o finale di un master series. L’unico errore, che forse, è stato commesso è un uso non sufficiente di diplomazia, ma questo secondo me è un compito che spetterebbe a un manager e non a un coach come Pistolesi.

    Potrei dare torto a Bolelli soltanto se si fosse giocato sul veloce dove lui è sicuramente superiore a Starace e probabilmente anche a Fognini, ma sulla terra Starace e Fognini possono ottenere gli stessi risultati di Bolelli contro il team lettone e in doppio una squadra vale l’altra… converrebbe secondo me dare un aiuto a Cipolla e Naso per fare in modo che si dedichino maggiormente al doppio visto che giocano anche più o meno gli stessi tornei

    Vista la situazione attuale comunque la scelta di giocare sulla terra è giusta perché consente di valorizzare Starace e Fognini anche se si tratta di una scelta risultata giusta solo per via della rinuncia di Bolelli, forse… perché personalmente penso che la terra per ora sia ancora la superficie migliore per Bolelli almeno fino a quando non saranno migliorati i suoi spostamenti e la risposta, la terra gli da più tempo non solo in risposta ma anche nei colpi da fondo dove le sue aperture non troppo brevi ne profittano.

    Mi sorprende vedere Nikolik per una volta concordante ;) ma è un buon segno.

    Per una volta invece non mi trovo completamente d’accordo con Roberto Commentucci, che a caldo si fa trascinare forse troppo dalla passione per il tennis quando dice che l’unica possibilità di Bolelli sia raggiungere il numero 10 - 15 per riabilitarsi nell’ambiente, penso che con il livello di successi degli ultimi anni, tutto l’ambiente sia molto più realista e disilluso, sia funzionari che giornalisti che appassionati. Molto probabilmente tra qualche settimana la cosa sarà quasi dimenticata a meno che qualcuno dall’interno non butti benzina sul fuoco.

    Bolelli e Seppi sono davvero amici e probabilmente Bolelli andrà ad allenarsi a Caldaro per qualche settimana con Pistolesi nella pausa invernale e Seppi e il suo team dopo ricambierà la visita, non vedo problemi tra i giocatori quindi e penso che nemmeno con gli altri ci siano problemi e che i giocatori si siano già parlati e chiariti tra di loro.

    Vedo invece problemi a livello di comunicazione tra i giocatori e Barazzutti e penso che sia corretta l’analisi di Ubaldo. Se in otto anni non si è riusciti a migliorare la comunicazione tra giocatori e capitano a mio avviso è chiaro che bisogna risolvere la situazione per tornare ad un rapporto come cera quando Panatta poteva tirar fuori il meglio da Camporese, Canè e Gaudenzi. Il modo migliore secondo me sarebbe quello di mettere sulla panchina di ciascun giocatore il suo proprio allenatore lasciando al capitano la panchina del doppio e il compito di selezionatore e consigliere per i singolari, ma forse il regolamento della Coppa Davis non lo permette nemmeno, qualcuno mi sa dire se ciò sarebbe teoreticamente possibile?

    La proposta di Marcos, quella di un Bollelli che si presenta alla sfida con la Lettonia con una posizione chiara e contrapposta a quella anacronistica della federazione sicuramente sarebbe quella più bella e utile al tennis italiano, ma purtroppo penso che sia chiedere troppo, comunque se Bolelli arrivasse a tanto meriterebbe un premio per fair play e sportsmanship e il rispetto di tutti.

    Più realisticamente secondo me Bolelli non dovrebbe pensarci più e concentrarsi invece con tranquillità sui prossimi tornei perché lui non ha fatto nulla di sbagliato e penso che farà proprio cosi… magari dovrebbe cercarsi un manager per curare le relazioni ufficiali visto che sono cosi delicate e dispendiose di energie.

  16. madmax scrive:

    per onore del vero il problema nasce dal fatto che la fit aiuta i giocatori che poi però devono rispondere alle convocazioni… come scritto più volte, bolelli (ed il suo team) avrebbe tutte le ragioni del mondo a non rispondere alle convocazioni ed a pensare a se stesso ma il fatto è che quando ha avuto bsogno, i soldi li ha presi…ora le uniche via di uscita per rimanere dalla parte della ragione sono due: la prima è quella di restituire il ricevuto (che reputo la migliore visto che ora può..) mentre la seconda è quella di fare come fanno tutti gli altri che hanno preso gli aiuti e cioè stare zitto ed andare a giocare contro la lettonia….

  17. john john scrive:

    scusate, un off topic molto triste
    si è tolto la vita uno dei migliori scrittori americani degli ultimi tempi
    e per gli appassionati tennisti forse il migliore in assoluto
    nello scrivere del nostro sport, non so se avete mai letto i suoi libri o più recentemente un articolo su federer

    USA: SUICIDA FOSTER WALLACE, LO SCRITTORE DI “INFINITE JEST” = (AGI) - Washington, 14 set. - Si è suicidato David Foster Wallace, lo scrittore americano il cui romanzo d’esordio “Infinite Jest” nel 1996 divenne un immediato “cult” della letteratura post-moderna. Foster Wallace, che aveva 46 anni, è stato trovato impiccato dalla moglie nella casa di Clermont, nel sud della California.
    Considerato uno dei più lucidi narratori e saggisti della postmodernità, Foster Wallace aveva uno stile pirotecnico che è stato paragonato a quella di Jorge Luis Borges, Thomas Pynchon e Don DeLillo. Il “New York Times” lo definì un “Emile Zola post-millennio” lodando la sua ironia cupa e la fondazione “MacArthur” gli fece avere un finanziamento per premiare il suo “genio”.
    Con “Infinite Jest”, romanzo di 1.434 pagine pubblicato in Italia nel 2000 da Fandango, Foster Wallace descrisse le ossessioni della società: la dipendenza dalle droghe, il disagio psichico, la difficoltà nel rapportarsi con gli altri, l’esasperata competitività esemplificata dal tennis. La storia è ambientata in un’America del 2010 profondamente cambiata da rifiuti tossici e stravolgimenti politici. A Boston si intrecciano storie che hanno per sfondo l’Eta, un’accademia per futuri tennisti professionisti, e la Ennet House, casa di recupero per tossicodipendenti.
    Foster Wallace era nato a Ithaka, nello Stato di New York, figlio di un professore di filosofia e di un’insegnante di inglese. (AGI)
    Sar
    141712 SET 08

  18. Avec Double Cordage scrive:

    @madmax
    secondo me Bolelli non deve restituire proprio nulla, quello che ha ricevuto era per diventare un buon giocatore di tennis, attività che si svolge nel circuito ATP, il resto fino a quando non verrà cambiata la formula della Coppa Davis sono favori e cortesie, che si possono fare ma non si devono fare

    chi la pensa diversamente è rimasto fermo ai tempi di Pietrangeli, quando i migliori erano professionisti e non giocavano ne i tornei del grande slam ne la Coppa Davis, e quelli che giocavano la Coppa Davis erano dilettanti …pagati sotto banco

    spiace dirlo ma in Italia quelli rimasti fermi ai tempi di Pietrangeli sono molti, anzi troppi

    Mi sono visto il video dell’assemblea elettiva FIT e sono a dir poco allibito, specialmente da quel che ha detto il tipo del circolo di Verona intervenuto per primo …sputare sangue! Va beh che l’è un vecio ma è completamente al di fuori dalla realtà, non sa nemmeno che Federer gioca la Coppa Davis quando gli pare e piace.

    Mi domando inoltre come è che su ca 200.000 tesserati poi invece ad eleggere il presidente (tra l’altro candidato unico) e le linie politiche siano solo in 1500, mi sembra una farsa. Soprattutto adesso che c’è internet, c’è una chiara carenza di democrazia.

    Il modo di presentarsi, le facce, gli sguardi e il linguaggio sul palco poi ha dell’assurdo, un tuffo indietro nel tempo che fa pensare a certi governi totalitari sud americani e est europei di 30 anni fa quando i nostri tennisti erano ai vertici e quei paesi sommersi di tristezza, adesso la situazione pare ribaltata

    Unica eccezzione il signor Ottolini (mi sembra di Goito vicino Mantova) che per altro purtroppo era poco critico rispetto all’andazzo abituale dei circoli (niente campi pubblici in sintetico praticabili anche d’inverno, niente collaborazione con le scuole, niente accesso gratuito ai giovani negli orari pomeridiani dove i campi sono sempre vuoti, troppo dispendio a favore dei pensionati in forma di saune, idromassaggi, piscine etc.) ma forse era cosi poco autocritico perché nel suo circolo tira una aria diversa, non lo so ma mi ha incuriosito e se capito da quelle parti andrò a verificare. Per quel che ne so io può anche essere che abbia torto marcio comunque.

    Buono l’intervento del rappresentante del circolo di Silvi riguardo al problema delle scuole elementari ma mi è sembrato troppo remissivo, sorvoliamo sulla qualità della gran parte dei tecnici (certo ci sono anche molti bravi tecnici, ma non sicuramente la norma, altrimenti i risultati sarebbero diversi) anche perché visto che non capiscono l’inglese non gli serve a nulla che persino tramite internet potrebbero aggiornarsi… invece poverini stanno li ad aspettare che qualcuno faccia qualcosa anche per loro.

    Uniche parole positive di Binaghi “meno burocrazia più sport” …purtroppo non abbastanza meno burocrazia e troppo peso sulla vittoria in fed cup di due anni fa …assurdi poi i piccoli intermezzi sonori che sembravano sciabolate

    una triste puntata resa ancora più triste della mancanza di candidati e proposte alternative con un risultato di 94,94%

  19. king of swing scrive:

    oramai c’è questa cattiva abitudine di prendersela con Pistolesi per ogni cosa che riguarda Bolelli..anche quando Claudio non è che c’entri poi più di tanto…questo far apparire Bolelli una specie di pupo che fa tutto quello che dice il suo coach…credo sia una mancanza di rispetto nei confronti di Simone..perchè Bolelli ha una sua personalità e l’ha ben resa manifesta quando contro la volontà del suo allenatore ..ha scelto…(e a mio parere pure sbagliando)..di giocare il torneo di Stoccarda sulla terra ..invece di prepararsi per i tornei sul duro e giocare ad Indianapolis…

    Pistolesi ripeto non c’entra con la scelta di Simone di non voler giocare la Davis..Simone avrà sicuramente parlato con Claudio…come credo sia normale…ma alla fine ha preso lui la decisione..come l’altra volta per il torneo di Stoccarda..

    Simone è un ragazzo intelligente…e ha capito che è in un momento importante della sua carriera..e ha fatto la sua scelta…giocare in Asia sul veloce alla ricerca di quei punti che non è riuscito a prendersi in America…la sua speranza è pure la nostra credo..che possa entrare per lo meno tra i primi 30 a fine anno..questo era il suo obiettivo ad inizio anno..e sta cercando di realizzarlo…

    ho letto sia questo articolo che quello di Tommasi…come dice giustamente Tommasi in altre situazioni e con altri giocatori la FIT si è comportata in maniera diversa…di conseguenza si sbaglierà di brutto se si prenderanno dei provvedimenti disciplinari nei suoi confronti..questa stessa situazione potrebbe capitare tra l’altro pure ad altri nostri giocatori in futuro..

    quindi auspico che il buon senso alla fine abbia la melgio..in Federazione devono imparare a gestire i rapporti con i nostri giocatori…Binaghi non è un dittatore..è il presidente della FIT…dovrebbe essere dunque il primo di tutti a cercare un punto d’incontro…questo significa che devono parlare con i giocatori..verificare i loro impegni..se e quando sono disponibili a giocare la Davis..e poi fare le convocazioni…nel caso ci fossero problemi a formare una squadra all’altezza…bisogna sempre parlare con i giocatori per trovare una soluzione…nel caso non si riuscisse a formare lo stesso una squadra decente…la FIT non dovrebbe fare ugualmente nulla contro chi rifiuta di giocare..si giocherà con chi è disponibile a giocare..in Italia la leva obbligatoria non esiste più…non si può forzare nessuno a giocare la Davis..

    secondo Tommasi ..Bolelli sbaglia …rispetto il suo parere e di chi la pensa come lui..ma la scelta di Simone è legittima…e va rispettata..

  20. madmax scrive:

    ADC su questo punto sbagli… purtroppo uno di dei tanti propblemi italiani è l’assoluta mancanza di valori ed in questo caso specifico la mancanza di riconoscenza e di parola ma allora poi non ci si può lamentare se anche gli altri si comportano male e se quello detto ieri non è più valido oggi…. oltretutto il prestito d’onore è denaro che al raggiungimento di una certa classifica devi restituire e se la fit ti dice lascia stare o tu dici no tenete è roba vostra grazie mille per l’aiuto oppure un favore almeno per educazione, gentilezza e riconoscenza dovrai pur farglielo…. tanto è vero che fulvio (fognini) su g&f aveva scritto qualcosa in merito a questa questione e nonostante non approvasse i molti dei metodi federali ha più volte riconosciuto che a livello economico si sono sempre comportati signorilmente… quindi per essere a posto con la coscienza le strade sono quello già indicate…. poi è vero esiste anche chi ha la faccia come il c..o ma ripeto poi allora è ovvio e quasi giusto aspettarsi ritorsioni….

  21. Avec Double Cordage scrive:

    @madmax
    evidentemente non ne so abbastanza di queste cose di soldi prestito d’onore etc. mi dispiace aver detto cose sbagliate, pensavo che ti riferissi ad aiuti nel senso di maestri e aiuti per viaggi a torne etc.

    @john john
    questa è una grande perdita, non solo per la letteratura ma anche per il tennis basta leggersi un pezzo dell’articolo che David Foster Wallace ha scritto per il New York Times qualche anno fa, eccone un (breve) estratto:

    Almost anyone who loves tennis and follows the men’s tour on television has, over the last few years, had what might be termed Federer Moments. These are times, as you watch the young Swiss play, when the jaw drops and eyes protrude and sounds are made that bring spouses in from other rooms to see if you’re O.K.

    The Moments are more intense if you’ve played enough tennis to understand the impossibility of what you just saw him do. We’ve all got our examples. Here is one. It’s the finals of the 2005 U.S. Open, Federer serving to Andre Agassi early in the fourth set. There’s a medium-long exchange of groundstrokes, one with the distinctive butterfly shape of today’s power-baseline game, Federer and Agassi yanking each other from side to side, each trying to set up the baseline winner…until suddenly Agassi hits a hard heavy cross-court backhand that pulls Federer way out wide to his ad (=left) side, and Federer gets to it but slices the stretch backhand short, a couple feet past the service line, which of course is the sort of thing Agassi dines out on, and as Federer’s scrambling to reverse and get back to center, Agassi’s moving in to take the short ball on the rise, and he smacks it hard right back into the same ad corner, trying to wrong-foot Federer, which in fact he does — Federer’s still near the corner but running toward the centerline, and the ball’s heading to a point behind him now, where he just was, and there’s no time to turn his body around, and Agassi’s following the shot in to the net at an angle from the backhand side…and what Federer now does is somehow instantly reverse thrust and sort of skip backward three or four steps, impossibly fast, to hit a forehand out of his backhand corner, all his weight moving backward, and the forehand is a topspin screamer down the line past Agassi at net, who lunges for it but the ball’s past him, and it flies straight down the sideline and lands exactly in the deuce corner of Agassi’s side, a winner — Federer’s still dancing backward as it lands. And there’s that familiar little second of shocked silence from the New York crowd before it erupts, and John McEnroe with his color man’s headset on TV says (mostly to himself, it sounds like), “How do you hit a winner from that position?” And he’s right: given Agassi’s position and world-class quickness, Federer had to send that ball down a two-inch pipe of space in order to pass him, which he did, moving backwards, with no setup time and none of his weight behind the shot. It was impossible. It was like something out of “The Matrix.” I don’t know what-all sounds were involved, but my spouse says she hurried in and there was popcorn all over the couch and I was down on one knee and my eyeballs looked like novelty-shop eyeballs.

    Anyway, that’s one example of a Federer Moment, and that was merely on TV — and the truth is that TV tennis is to live tennis pretty much as video porn is to the felt reality of human love.

  22. marcos scrive:

    ecco ancora david foster, tradotto da fabio galimberti per la repubblica.

    Federer il mutante e il segreto del tennis perfetto
    Repubblica — 03 settembre 2006 pagina 42 sezione: DOMENICALE

    Quasi tutti quelli che amano il tennis e seguono i tornei maschili in televisione avranno sperimentato, negli ultimi anni, uno di quelli che potrebbero essere definiti “Federer Moments”. Ci sono delle volte, quando guardi giocare il giovane tennista svizzero, in cui la mascella scende giù, gli occhi si proiettano in avanti ed emetti suoni che inducono il coniuge nell’ altra stanza a venire a vedere se ti è successo qualcosa. Questi Federer Moments sono ancora più intensi se hai abbastanza esperienza diretta di gioco da comprendere l’ impossibilità di quanto gli hai appena visto fare. Tutti possiamo citare qualche esempio. Questo è uno. Finale dello US Open 2005, Federer contro Agassi, siamo all’ inizio del quarto set, Federer ha il servizio. C’ è uno scambio piuttosto lungo di colpi da fondocampo, con il caratteristico andamento a farfalla del tennis da picchiatori che predomina ai giorni nostri, con Federer e Agassi impegnati ognuno dei due a far correre l’ avversario da un lato all’ altro del campo, cercando di trovare il colpo vincente~ fino a quando, improvvisamente, Agassi tira fuori un potente rovescio incrociato che costringe Federer a decentrarsi alla sua sinistra: ci arriva, in allungamento col rovescio, ma il tiro esce corto e tagliato, mezzo metro oltre la linea di battuta, una di quelle situazioni in cui Agassi va a nozze, e mentre Federer si scalmana per cambiare direzione e recuperare la posizione centrale, Agassi si fa sotto per prendere la palla corta di controbalzo e la scaglia con forza nello stesso angolo di prima, per cercare di prendere Federer in contropiede, e in effetti ci riesce: Federer è ancora vicino all’ angolo, ma sta correndo verso il centro, e la palla ora è diretta verso un punto dietro di lui, dove stava appena un attimo fa, e non c’ è tempo di girare il corpo, e Agassi segue il colpo scendendo a rete sul rovescio~ ed ecco che Federer, non si sa come, riesce a invertire istantaneamente la spinta, arretra di tre o quattro passi quasi saltellando, a velocità impossibile, e colpisce la palla di diritto sul suo lato di rovescio, con tutto il peso spostato all’ indietro, e quel diritto è un topspin lungolinea da urlo, e Agassi, sceso a rete, si protende per cercare di intercettarlo, ma la palla lo supera, corre lungo la linea e va a atterrare esattamente sull’ angolo destro del campo di Agassi, conquistando il punto, con Federer che ancora sta danzando all’ indietro quando la palla tocca terra. E poi segue quel consueto, breve secondo di silenzio attonito prima che la folla newyorchese esploda, e in tv John McEnroe, con il suo auricolare da commentatore in testa, che dice (più che altro a se stesso, sembra): «Come ha fatto a far punto da quella posizione?». E ha ragione: considerando la posizione di Agassi e la sua straordinaria velocità, Federer doveva indirizzare la palla dentro un corridoio largo cinque centimetri se voleva superarlo, ed è quello che ha fatto, muovendosi all’ indietro, senza tempo per preparare il colpo, e senza poter sfruttare il peso del corpo per imprimergli potenza. Era impossibile. Era una roba alla Matrix. Non so che razza di suoni siano usciti dalla mia bocca, ma la mia consorte dice di essere accorsa nella stanza e di aver trovato il divano pieno di popcorn e il sottoscritto in ginocchio, con gli occhi che sembravano quelli finti a palla che si trovano nei negozi di cianfrusaglie. Questo è un esempio di Federer Moment, ed era solo in tivù, e la verità è che il tennis in tivù sta al tennis dal vivo più o meno come il video porno sta alla realtà percepita dell’ amore umano. Giornalisticamente parlando, non ho notizie succose da offrirvi su Roger Federer. A venticinque anni è il miglior tennista vivente. Forse il migliore di tutti i tempi. Biografie e profili si sprecano. Il programma di informazione della Cbs, 60 Minutes, gli ha dedicato una puntata lo scorso anno. Tutto quello che volete sapere su mister Roger N. M. I. Federer, il suo passato, la sua città natale in Svizzera, Basilea, il modo assennato e disinteressato con cui i genitori hanno sostenuto il suo talento, la sua carriera tennistica giovanile, i suoi iniziali problemi di fragilità e carattere, il suo amato allenatore delle giovanili, la morte accidentale di quell’ allenatore, nel 2002, che lo ha al tempo stesso annichilito e temprato e lo ha aiutato a diventare quello che è oggi, i trentanove titoli conquistati finora in singolo nella sua carriera, gli otto titoli del Grande Slam, l’ attaccamento, insolito per costanza e maturità, alla sua ragazza, che lo segue nei suoi viaggi (nel circuito maschile è una cosa rara) e gestisce i suoi affari (nel circuito maschile è una cosa mai sentita), il suo stoicismo di altri tempi e la sua solidità mentale e la sua bella sportività e la sua generale, evidente modestia e la sua meditata e filantropica prodigalità: è tutto a portata di Google. Rimboccatevi le maniche. Il presente articolo vuole descrivere il modo in cui Federer viene sperimentato da uno spettatore, e il contesto in cui ciò avviene. La tesi specifica è la seguente: se non avete mai visto il ragazzo giocare dal vivo, e poi lo andate a vedere, di persona, sul sacro manto erboso di Wimbledon, in mezzo a un caldo letteralmente disidratante, seguito da vento e pioggia come nell’ edizione di quest’ anno, allora siete il soggetto ideale per sperimentare quella che uno degli autisti dei pulmini riservati alla stampa durante il torneo descrive come «un’ esperienza che rasenta lo spirituale» <…&. La bellezza non è l’ obbiettivo degli sport di competizione, ma lo sport di alto livello è uno degli ambiti in cui la bellezza umana ha le maggiori probabilità di esprimersi. Il rapporto è più o meno quello che intercorre fra il coraggio e la guerra. La bellezza umana di cui parliamo in questa sede è una bellezza di tipo particolare: la potremmo chiamare bellezza cinetica. La sua forza e il suo fascino sono universali. Non ha niente a che vedere con il sesso o i modelli culturali. Sembra legata, in realtà, alla riconciliazione degli esseri umani con il fatto di avere un corpo. Naturalmente, negli sport maschili nessuno parla mai di bellezza o di grazia del corpo. Gli uomini possono professare il loro “amore” per lo sport, ma questo amore deve sempre essere casto e rappresentato secondo la simbologia della guerra: eliminazione contro avanzamento, gerarchia del rango e della classifica, ossessione per le statistiche, analisi tecniche, fervore tribale e/o nazionalista, uniformi, masse rumoreggianti, striscioni, gente che si batte il petto, facce dipinte, ecc. Per ragioni non per tutti evidenti, i codici espressivi della guerra dalla maggior parte di noi sono considerati più sicuri dei codici espressivi dell’ amore. Magari la pensate così anche voi, e in questo caso il mesomorfico e marzialissimo spagnolo Rafael Nadal è l’ uomo-uomo che fa per voi, con la manica tirata su a mostrare il bicipite e le autoesortazioni in stile teatro Kabuki. E per di più, Nadal è la nemesi di Federer nonché sorpresa dell’ anno a Wimbledon, dato che è uno specialista della terra battuta e nessuno si aspettava di vederlo andare più avanti dei primi turni. Mentre Federer, dal primo turno alle semifinali, non ha offerto la minima sorpresa o la minima suspense competitiva. Ha surclassato ogni avversario con tale eclatante superiorità che stampa e televisione si preoccupavano che i suoi match, troppo noiosi, non riuscissero a tener testa al fervore nazionalista dei Mondiali di calcio. Ma la finale del 9 luglio è il sogno di chiunque. Nadal contro Federer è un replay della finale del Roland Garros del mese prima, vinta da Nadal. Federer, in tutto l’ anno, aveva perso appena quattro partite, ma sempre contro Nadal. <…& E si aggiunga che Nadal aveva adattato il suo stile di gioco terragnolo all’ erba, avvicinandosi più alla linea di fondo per i tiri da fondocampo, potenziando il servizio e superando la sua allergia alla rete. Al terzo turno, ha praticamente sventrato Agassi. <…& Nella finale di quest’ anno va in scena il fascino della vendetta, la dinamica re-contro-regicida, il contrasto stridente fra i caratteri. Il machismo passionale dell’ Europa del sud contro la contorta, clinica abilità artistica di quella del nord. Apollo e Dioniso. Scalpello e mannaia. Destrorso e mancino. Numero uno e numero due al mondo. Nadal, l’ uomo che ha spinto fino alle estreme conseguenze il tennis moderno tutto potenza e fondocampo, contro un uomo che ha trasfigurato questo tennis medesimo, eccezionale sia per precisione e varietà sia per ritmo e rapidità, ma che può essere incredibilmente vulnerabile, o intimidito, di fronte al primo. Un giornalista sportivo britannico, eccitatissimo insieme ai suoi colleghi in tribuna stampa, ripete due volte: «Sarà una guerra». <…& La bellezza di un grande atleta è quasi impossibile da descrivere in modo diretto. O da evocare. Il diritto di Federer è una grande frusta liquida, il suo rovescio a una mano può diventare piatto, carico di effetto o tagliato, tagliato con una spinta tale che la palla cambia forma nell’ aria e schizza sull’ erba ad altezza caviglia. Il suo servizio ha una velocità e un livello di precisione e varietà tale che nessun altro riesce ad avvicinarcisi; quando serve, il suo movimento è sinuoso e diseccentrico, distinguibile (in tivù) solo da un particolare schiocco tipo anguilla che coinvolge tutto il corpo al momento dell’ impatto. La sua capacità di anticipazione, il suo senso del campo, sono di un altro pianeta, e il suo gioco di gambe non ha eguali nel mondo del tennis (da bambino, era anche un calciatore prodigio). Tutto questo è vero, eppure niente di tutto ciò spiega veramente qualcosa, niente evoca l’ esperienza di guardare quest’ uomo che gioca. Di testimoniare, in prima persona, la bellezza e la genialità del suo gioco. Ti devi avvicinare all’ essenza estetica per vie indirette, girarci intorno, o come faceva San Tommaso d’ Aquino col suo ineffabile soggetto di studio, cercare di definirlo dicendo ciò che non è. <…& Esistono tre tipi di spiegazioni valide per dar conto dell’ ascendente di Federer. Una ha a che fare con il mistero e la metafisica ed è, ritengo, quella che più si avvicina alla realtà. Le altre sono più tecniche e più praticabili per un testo giornalistico. La spiegazione metafisica è che Roger Federer è uno di quei rari, soprannaturali atleti che sembrano essere esentati, almeno in parte, da certe leggi della fisica. Esempi analoghi sono quelli di Michael Jordan, che oltre a riuscire a saltare ad altezze disumane era capace di rimanere sospeso in aria un istante o due di più di quanto consentito dalla forza di gravità, e Muhammad Ali, che riusciva a “galleggiare” sul ring e a mettere a segno due o tre diretti nel tempo necessario per assestarne uno. Dal 1960 a oggi di altri esempi del genere ce n’ è forse una mezza dozzina. E Federer appartiene a questa categoria, una categoria che si potrebbe chiamare geni, mutanti o incarnazioni divine. Non è mai in affanno o sbilanciato. La palla che si avvicina rimane sospesa, per lui, una frazione di secondo in più di quanto dovrebbe. I suoi movimenti sono sinuosi, più che atletici. Come Ali, Jordan, Maradona e Wayne Gretzky sembra essere al tempo stesso meno solido e più solido degli uomini che affronta. Specialmente nel completo bianco che Wimbledon ancora ama imporre ai partecipanti, Federer appare quello che forse (secondo me) è: una creatura dal corpo fatto sia di carne sia, in un modo o nell’ altro, di luce. Questa storia della palla che con spirito collaborativo rimane sospesa lì, rallentando, come se fosse suscettibile al volere dell’ elvetico: la metafisica sta qui. Qui e nel seguente aneddoto. Dopo la semifinale del 7 luglio in cui Federer ha distrutto Jonas Bjorkman - non semplicemente battuto, distrutto - e subito prima della rituale conferenza stampa post-partita in cui Bjorkman, che è amico di Federer, dice di essere contento di «aver avuto un posto in prima fila» per vedere lo svizzero «giocare il tennis più vicino alla perfezione che si possa immaginare», Federer e Bjorkman chiacchierano e scherzano fra di loro, e lo svedese gli chiede se la palla quel giorno per lui era più grande del solito, visto come aveva giocato, e Federer gli conferma che «era grande quanto una palla da bowling o da basket». Per Federer era solo un modo modesto e scherzoso di consolare Bjorkman, per confermargli che anche lui era sorpreso dalla qualità del gioco espresso quel giorno; ma è anche una battuta rivelatrice di quello che è il tennis per lui. Immaginate di essere una persona con riflessi, coordinazione e velocità soprannaturali, e di giocare a tennis ad alti livelli. Giocando, non vi sembrerà di possedere dei riflessi e una velocità fuori dal comune; vi sembrerà invece che la palla sia grande, che si muova lentamente e che avete tutto il tempo che volete per colpirla. In altre parole, non proverete niente di simile alla velocità e all’ abilità (empiricamente reali) che vi attribuirà il pubblico dal vivo, guardando le palline muoversi a una velocità tale da diventare indistinte masse sibilanti. La velocità è solo un elemento. Ora passiamo al tecnico. Il tennis spesso è definito un «gioco di centimetri», ma è un luogo comune che prende come punto di riferimento più che altro il punto in cui atterra la pallina. Se il punto di riferimento è il giocatore che colpisce la palla in arrivo, allora il tennis è più correttamente un gioco di micron: cambiamenti tanto sottili da essere quasi inesistenti riguardo al momento dell’ impatto, avranno ripercussioni considerevoli sulla direzione e la traiettoria della palla. Lo stesso principio spiega perché la minima imprecisione quando si mira a un bersaglio con un fucile farà sbagliare il tiro, con un bersaglio sufficientemente lontano. Per illustrare la tesi, rallentiamo il tutto. Immaginate di essere un giocatore di tennis, posizionato appena dietro la linea di fondo sull’ angolo destro. L’ avversario vi serve una palla sul diritto, voi ruotate in modo che il vostro fianco sia sulla traiettoria della palla in arrivo, e cominciate a portare indietro la racchetta per effettuare la risposta di diritto. Continuate a visualizzare il punto in cui vi trovate quando siete a metà del movimento: la palla ora è all’ altezza del fianco più avanzato, a una quindicina di centimetri dal punto di impatto. Consideriamo alcune delle variabili implicate. Sull’ asse verticale, cambiare l’ angolo di inclinazione della testa della racchetta di un paio di gradi soltanto produrrà rispettivamente un topspin o un colpo di taglio; mantenendola perpendicolare, verrà fuori un diritto piatto, senza effetto. Orizzontalmente, spostare anche di pochissimo a sinistra o a destra la testa della racchetta, e colpire la palla un millisecondo prima o dopo farà la differenza tra una risposta incrociata e un lungolinea. Ulteriori, piccole modifiche nella curva del movimento del vostro colpo da fondocampo e dell’ accompagnamento del colpo contribuiranno a determinare se la palla supererà la rete a una distanza lontana o vicina dal bordo della medesima, e questo, insieme alla velocità del colpo (e a certe caratteristiche dell’ effetto che imprimete alla palla) determinerà la profondità della risposta, l’ altezza del rimbalzo, ecc. Queste, naturalmente, sono solo le distinzioni di massima: per esempio, c’ è la distinzione tra topspin potente e topspin morbido, o quella fra colpo incrociato da un angolo all’ altro del campo e colpo incrociato appena accennato, e così via. E poi c’ è anche la questione della distanza a cui consenti alla palla di avvicinarsi al tuo corpo, della presa che usi, di quanto pieghi le ginocchia e/o di quanto porti avanti il peso, se sei in grado o meno di guardare la palla e simultaneamente vedere cosa sta facendo il tuo avversario dopo aver servito. Anche tutte queste cose contano. E in più c’ è il fatto che non stai mettendo in moto un oggetto statico, stai invertendo la traiettoria e (in varia misura) l’ effetto di un proiettile che arriva verso di te, a una velocità, nel caso del tennis professionistico, tale da rendere impossibile un pensiero cosciente. Il servizio di Mario Ancic, ad esempio, spesso viaggia a una velocità intorno ai 210 chilometri orari. Considerando che dalla linea di fondocampo di Ancic alla vostra intercorre una distanza di poco meno di 24 metri, questo significa che il suo servizio impiega 0,41 secondi per arrivare fino a voi. è meno del tempo necessario per battere le ciglia due volte, rapidamente. La conclusione è che il tennis professionistico comporta intervalli di tempo troppo brevi per agire in modo deliberato. Da un punto di vista temporale, siamo piuttosto nel raggio d’ azione dei riflessi, reazioni esclusivamente fisiche, che bypassano il pensiero cosciente. E ciononostante, rispondere a un servizio in modo efficace dipende da un ampio insieme di decisioni e aggiustamenti fisici molto più consapevoli e intenzionali di un battito di ciglia, del sobbalzo che facciamo quando qualcosa ci spaventa, ecc. Per riuscire a rispondere con efficacia a un servizio potente ci vuole quello che qualcuno chiama “senso cinestetico”, che significa la capacità di controllare il corpo e le sue estensioni artificiali tramite un sistema complesso e molto rapido di compiti. La nostra lingua ha un vasto campionario di termini per descrivere i vari elementi di questa capacità: percezione, tocco, forma, propriocezione, coordinamento, coordinamento occhio-mano, cinestesia, grazia, controllo, riflessi, e via elencando. Per i giovani tennisti promettenti, l’ obbiettivo principale dei durissimi programmi di allenamento quotidiani di cui si sente parlare è affinare il senso cinestetico. <…& Siamo sul 2-1 per Nadal nel secondo set della finale, e lo spagnolo è al servizio. Federer ha vinto il primo set lasciando l’ avversario a zero, ma poi ha avuto un leggero calo, come a volte gli succede, e si è trovato subito sotto di un break. Siamo ai vantaggi, è avanti Nadal, un punto con 16 tocchi. Rispetto a Parigi, le battute di Nadal sono molto più veloci, e in questo caso serve centrale. Federer tiene a galla la palla con un diritto morbido alto: può permetterselo perché Nadal non scende mai a rete dopo il servizio. Lo spagnolo effettua un tipico diritto potente in topspin, con palla indirizzata in profondità sul rovescio di Federer; Federer replica con un rovescio in topspin ancora più potente, quasi un colpo da terra battuta. Nadal è preso di sorpresa ed è costretto ad arretrare leggermente e risponde con una palla corta, bassa e tesa, che atterra appena oltre la T della linea di battuta, sul diritto di Federer. Contro qualsiasi altro avversario, più o meno, Federer su una palla del genere potrebbe semplicemente chiudere il punto, ma una delle ragioni per cui Nadal lo mette tanto in difficoltà è che è più veloce degli altri, può arrivare su palle su cui gli altri non arrivano: e quindi Federer in questo caso si limita a incrociare di diritto, piatto e di forza media, cercando, più che il colpo vincente, una palla bassa e non troppo angolata, che costringe Nadal a salire decentrandosi sul lato destro, quello di rovescio per lui. Nadal effettua un rovescio lungolinea in corsa; Federer, sempre di rovescio, restituisce la palla tagliata con un backspin, sulle stessa linea, lenta e fluttuante, costringendo Nadal a tornare nello stesso punto. Nadal rimanda la palla indietro tagliandola - e siamo a tre colpi lungo la stessa linea - e Federer a sua volta gliela rimanda indietro, sempre tagliata e sempre nello stesso punto, questa volta ancora più lenta e più fluttuante, e Nadal pianta i piedi per terra e spara un violento rovescio a due mani in lungolinea sempre sullo stesso lato, è come se ormai lo spagnolo avesse piantato le tende sul suo lato destro: non cerca più di tornare indietro al centro della linea di fondo tra un colpo e l’ altro, Federer lo ha come ipnotizzato. Ora lo svizzero tira fuori un rovescio in topspin, profondo e violentissimo, di quelli che fanno sibilare la palla, in un punto leggermente spostato sulla sinistra di Nadal: Nadal ci arriva e spara un diritto incrociato; Federer risponde con un rovescio incrociato ancora più forte e potente sulla linea di fondo, talmente veloce che Nadal deve colpire di diritto all’ altezza del piede di appoggio e poi correre verso il centro mentre la palla atterra a mezzo metro circa da Federer, di nuovo sul rovescio. Federer fa un passo avanti e confeziona un altro rovescio incrociato, ma completamente diverso, molto più corto e angolato, un angolo che nessuno avrebbe previsto, e talmente potente e carico di effetto che atterra corto, appena al di qua della linea laterale, schizzando via dopo il rimbalzo, e Nadal non può avanzare per intercettare il tiro e non può arrivarci lateralmente sulla linea di fondo, a causa dell’ angolazione e dell’ effetto: fine del punto. è un punto spettacolare, un Federer Moment: ma guardandolo dal vivo, ti rendi conto che è anche un punto che Federer ha cominciato a costruire quattro o cinque colpi prima. Tutto quello che è avvenuto dopo quel primo lungolinea tagliato è stato progettato dalla svizzero per abbindolare Nadal, cullarlo e poi spezzargli il ritmo e l’ equilibrio aprendosi quell’ ultimo, inimmaginabile angolo, un angolo che sarebbe stato impossibile senza un topspin estremo. <…& Federer <…& non ha niente da invidiare a Lendl e ad Agassi quanto a potenza dei colpi, si solleva da terra quando colpisce ed è capace di colpire da fondocampo con una potenza che nemmeno Nadal. La raffinatezza, il tocco e la classe non sono morti nell’ era del tennis dei picchiatori. Perché ora, nel 2006, siamo ancora nell’ era del tennis dei picchiatori: e Roger Federer è un picchiatore di prima categoria, uno dei più agguerriti. Il fatto è semplicemente che lui non è soltanto questo. è anche la sua intelligenza, la sua capacità occulta di anticipare gli eventi, il suo senso del campo, la sua capacità di interpretare e manipolare gli avversari, di mescolare effetto e velocità, di sviare e mascherare, di usare capacità di visione tattica, vista periferica e gamma cinestetica invece della semplice potenza meccanica, e tutto questo ha messo in mostra i limiti, e le possibilità, del tennis maschile così come viene giocato oggi. <…& Roger Federer sta dimostrando che la velocità e la potenza del tennis professionistico odierno sono semplicemente lo scheletro, non la carne. Federer, in senso figurato e in senso letterale, ha reincarnato il tennis maschile, e per la prima volta da anni il futuro di questo sport è imprevedibile. <…& Copyright New York Times Magazine-la Repubblica David Foster Wallace è l’ autore di “Infinite Jest”, “Consider the Lobster” e molti altri libri (Traduzione di Fabio Galimberti) - DAVID FOSTER WALLACE

  23. king of swing scrive:

    io invece sono totalmente d’accordo con Avec..anche per quanto riguarda l’assemblea..anche a me ha incuriosito l’intervento del diplomatico signor Ottolini…diplomatico ma non troppo…sì perchè non escludo sia stato anche piuttosto ironico…per lo meno dalla faccia che ha fatto Binaghi..ho avuto questa sensazione…

    ovviamente hanno messo in risalto tutto ciò che di buono è stato fatto in questi anni di gestione Binaghi…ammetto che a tratti mi son pure divertito..quel tipo del primo intervento poi…beh è stato il più applaudito da Binagone..

    per me questa gestione Binaghi rimane nel complesso molto deludente..poi è vero che qualcosa di buono è stato fatto…Binaghi è stato un buon contabile soprattutto…però nel complesso lo trovo inadeguato per quel ruolo…

  24. Roberto Commentucci scrive:

    Urca, che penna! Me ne avevano parlato, ma non avevo mai letto nulla.

    Sono davvero dispiaciuto che uno scrittore così dotato abbia compiuto un gesto simile.

    Grazie di cuore, Marcos, domani andrò ad acquistare i libri di Wallace.

  25. bob scrive:

    nel frattempo il bulgaro Dimitrov (un ‘91) dopo aver vinto gli US open junior, ha vinto il suo secondo Future (un 15.000 in Spagna) senza perdere un set…meditate allenatori di Trevisan, Fabbiano etc, meditate…

  26. Avec Double Cordage scrive:

    di questo Dimitrov si dice un gran bene, tra l’altro gioca in Coppa Davis… lo potremmo probailmente incontrare e conoscere meglio l’anno prossimo se Gulbis ci da una scoppola …pare quasi che stiamo sondando un po’ tutto quello che c’è di talentuoso in giro tramite la coppa davis

    @Roberto Commentucci
    considera che nella traduzione per La Repubblica dell’articolo originale mancano tutte le footnotes e le footnotes delle footnotes (17 in totale) che nei libri occupano anche un centinaio di pagine

    se ti interessa c’è un intervista di metà anni novanta a David Foster Wallace con Charlie Rose, dove accena anche che non è ancora pronto per buttarsi giù da un palazzo, questo è il link

    http://www.charlierose.com/shows/1997/03/27/2/an-interview-with-david-foster-wallace

    Charlie Rose ha il pallino per il tennis, se cerchi sul sito trovi molte interviste interessanti che toccano l’argomento

    aggiungo tre frasi estrapolate dalle footnotes dell’articolo perché sono troppo gustose

    Formwise, with his whippy forehand, lethal one-hander, and merciless treatment of short balls, Lendl somewhat anticipated Federer. But the Czech was also stiff, cold, and brutal; his game was awesome but not beautiful. (My college doubles partner used to describe watching Lendl as like getting to see “Triumph of the Will” in 3-D.)

    The thing with Federer is that he’s Mozart and Metallica at the same time, and the harmony’s somehow exquisite.

    But the truth is that whatever deity, entity, energy, or random genetic flux produces sick children also produced Roger Federer, and just look at him down there. Look at that.

  27. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Mentre partecipavo a Montecatini alla piacevolissima festa per il cinquantunesimo compleanno del Prof.Laser Francesco Parra, preceduta da una partita di calcio conclusa con un 6-3 per la squudra rossa di cui faceva parte lo stesso Professore _ secondo Stefano Meloccaro di Sky il gol più bello l’ha fatto Filippo Volandri (evidentemente guarito al ginocchio), Fognini è stato un uomo-assist prima e un intervistatore degli azzurri di Davis poi, Starace schierato fra i gialli (che a un certo punto erano in 14 contro 11 perchè l’arbitro cercava di aiytarli a recuperare…) gioca bene ma è un po’ individualista il pallone lo vuole tutto per sè ce ne vogliono due, Parra è un bel centravanti boa tipo vecchi tempi, Seppi e Sartori sono arrivati dopo aver partecipato(insieme a Bracciali) a un raduno di beneficienza a Cortona in memoria di un ragazza scomparso 4 anni fa _ mi è giunta un’improvvisa e inattesa telefonata di Claudio Pistolesi.
    Il coach di Bolelli mi ha spiegato di aver fatto esattamente quel che io gli avrei consigliato di fare. E cioè telefonato da New Haven a Barazzutti per segnalargli le intenzioni di Simone, e la preghiera di non convocarlo. Io ho detto a Pistolesi _ che mi ha detto che avrebbe scritto ma ancora non lo ha fatto…chissà magari lo farà _ che per la verità io avevo suggerito come comportamento ideale quello di parlare a quattr’occhi a Barazzutti, o anche a più occhi de visu, lui, Bolelli, Barazzutti e magari anche Binaghi…a Pechino mancava Pistolesi però meglio de visu che non per telefono. Ma Pistolesi mi ha assicurato che aveva fatto proprio quel che avevo suggerito. Cioè cercato, dopo aver parlato anche con gli altri tennisti della Davis, di suggerire amichevolmente a Barazzutti di non convocarlo, e questo prima della lettera poi scritta dal procuratore. Questo mi ha detto al telefono Pistolesi e questo io riferisco. Se qualcuno ha altre versioni dello svolgimento dei fatti, si faccia avanti. Lo spazio, su questo blog, è aperto a tutte le voci, tutte le correnti. Quando siano rispettose delle opinioni degli altri.

  28. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Ho dimenticato di dire che, in attesa che Angelo Tonelli, mi mandi qualche foto della piacevolissima serata Parra _ si è mangiato divinamente, addio dieta! _ erano presenti anche diversi altri nomi noti. Due vicepresidenti federali, Gianni Milan e Alfredo Bartolini, Corrado Barazzutti, Massimo Sartori, Umberto Rianna coach di Starace e del Blue Team di Arezzo, il collega di tanti libri insieme e curatore del sito internet della Gazzetta dello Sport Luca Marianantoni, papà Fognini, l’ingegner Giannino Algeri che è il socio che studia e “prepara” scientificamente la miracolosa macchina laser usata da Parra (e uscirà fra breve, a dicembre, un prototitipo di supporto che i pazienti del prof. Parra potranno usare a casa (se avranno imparato ad usarlo…), la specialista medico chirurgo nonchè fisiatra dottoressa Maria Conforti, l’ex cestista Niccolai, il presidente Adriano Bandini che è in pratica l’organizzatore del match di Coppa Davis e tanti altri personaggi che adesso mi sfuggono e della cui mancata citazione spero mi scusino considerando che per dare con la massima tempestività queste notizie le sto scrivendo alle due di notte, reduce appunto da Montecatini. Ci sarebbero state anche le ragazze di Fed Cup se non fossero state impegnate nei vari tornei in giro per il mondo. Meloccaro (accompagnato dalla sua bella e giovane moglie) ha fatto intervistare gli azzurri di David da Fognini con una sua telecamera e forse vedremo qualcosa su Sky. Compresa l’intervista che Starace, per reciprocare, ha fatto a Fognini, alla sua prima chiamata in azzurro-Davis.
    Dimenticavo di dire che i protagonisti del match di calcetto indossavano magliette con su scritto sulla schiena, tanto su quelle gialle che su quelle rosse, Doc 51. I 51 anni del dottore.

  29. Ubaldo Scanagatta scrive:

    stavo leggendo il migliaio di commenti che avevo letto di sfuggita da agosto in poi, nel timore di aver dimenticato di rispondere a chi me lo avesse chiesto esplicitamente, e cosa ho trovato? Questo commento di papà Fognini che pubblico qui, con un copia e incolla. lo aveva scritto il 3 agosto scorso: mi pare che spieghi abbastanza quel che ho scritto nel pezzo di qui sopra.
    Nuovo commento all’articolo #2242 “Genitori & Figli, si ricomincia da 11…”
    Autore: fulvio fognini
    giorgio che la Fit ABBIA OTTIMI RAPPORTI CON I COACH(PARLO DEI PRIMI 6) non è proprio cosi,sartori pistolesi piatti e cipolla sono da tempo in disaccordo con la federazione,per poi non parlare del responsabile bARAZZUTI IL QUALE PUR SAPENDO CHE MIO FIGLIO SI ERA ROTTO IL POLSO,NON HA MAI DICO MAI IN 3 MESI DI INATTIVITà fatto uno squillo per sapere le condizioni reali.da sempre ho difeso la Federazione,perchè riconosco a titolo personale le cose buone che ha fatto,ma dire cose non vere è mia premura farle sapere.se poi per coach intendi nella generalità alora non posso sapere ,ma di quelli che ho citato ne sono sicuro”.

    Beh, più chiaro di così papà Fognini non poteva essere. e ora spero che non me ne voglia perchè ho rispolverato questo suo scritto (che non ricordavo nemmeno) adesso che suo figlio è stato convocato in Davis per la prima volta da Barazzutti.

  30. Gudpis scrive:

    Ve lo avevo detto che si vendicheranno con Bolelli…. ma correggo il tiro: si vendicheranno con Pistolesi! E’ lui l’anello debole della catena e su di lui spareranno. Della serie: ne abbiamo pochi buoni non ci possiamo permetterci di combatterli. Quindi guerra al coach… guerra sempre e comunque. Attacchi rancori, circoli morosi, questioni morali addirittura! Ma non si rendono conto che di IMMORALE ci sono solo le quote che chiedono ai CIRCOLI? € 7,00 per ogni socio senza un servizio a parte la PRAVDA (super tennis) che di fatto finanziamo e con la quale portano solo attacchi ai nemici e ci informano di quanto sono belli e di quanto sono bravi!? Ma lo sanno che alcuni tornei costano più di venti euro anche per un under 12?
    Ma lasciamo stare. Spero che il piglio Federale cambi, ma da Verona i messaggi non sono proprio incoraggianti.
    Auguri Presidente di buon lavoro.

  31. Fabrizio Scalzi scrive:

    sono sicuro che questa squadra dimostrerà il suo vero valore in campo,a cominciare da questo difficile incontro con la Lettonia.Mi spiace continuare a leggere di queste prese di posizione da parte della fit,nei confronti di questi giovani giocatori che giocano e maturano SOLO grazie ai propri coach,e ai sacrifici della proprie famiglie.La vicenda di Bolelli è veramente ridicola.Mi sembra che in passato ci siano stati dei casi di rinuncia della maglia azzurra,e non sia successo niente .(ammutinamento Gaudenzi e Co. a parte!) Questa dirigenza mi auguro che ritorni in sè per il bene del nostro tennis…….senza colpevolizzare nessuno.

  32. pedrinho&luvanor scrive:

    La storia rischia di ripetersi.
    Italia-Finlandia come Italia - Lettonia
    Corrado sceglie la terra perche’ Nieminen giocava bene sul veloce cosi’ come Gulbis.
    Risultato: Sanguinetti sconfitto da Tilikainen.
    Galimberti massacrato da Nieminen.
    Partita finita dopo due giorni.
    Quando imparerà il ct che deve far giocare bene i nostri e non male gli avversari?

  33. anto scrive:

    Binaghi e la fit hanno messo all’angolo Bolelli. Cosa fare? Se fosse un top 10, potrebbe puntare i piedi…..e forse otterrebbe qualcosa, ma non lo è. E poi Pistolesi, faccenda spinosa la sua, in quanto inviso dai vertici fit. E’ un buon allenatore, ma forse nel suo lavoro ogni tanto con la diplomazia potrebbe portare a casa qualcosa. Credo che se fossi in Bolelli, a questo punto risponderei alla convocazione e farei buon viso a cattiva sorte. Bolelli non ha la personalità diciamo alla gaudenzi e sopratutto la forza per incanalarsi in un braccio di ferro con la fit dove uscirebbe con le ossa rotte. Per quanto concerne Barazzutti, è risaputo che il ct non ha un grande rapporto con i suoi giocatori i quali giocano per loro ma non per lui….e lui ne è super consapevole.Fossi stato Binaghi, avrei cercato di creare consenso e avrei sacrificato Barazzutti nominando ct Sanguinetti. Il viareggino è molto amico di pistolesi, il quale è stato anche suo coach storico, appianerebbe le tensioni tra il clan bolognese e la fit e probabilmente convincerebbe il bolognese a remare per la causa. Inoltre ha immagine e per noi italiani è importante questo, è giovane, ha voglia di fare, ha lasciato il tennis professionistico da poco, è aggiornato è motivato e sopratutto ci tiene da morire alla maglia azzurra e poi forse costerebbe anche meno rispetto all’attuale ct alle casse della fit. credo che questa possa essere la soluzione giusta e poi bisogna puntare su un giovane emergente come fognini e non convocarlo per farlo poi ammuffire in panchina, non ha senso. staremo a vedere, ma sinceramente sono abbastanza pessimista.

  34. anto scrive:

    sono sicuro che questa squadra dimostrerà il suo vero valore in campo,a cominciare da questo difficile incontro con la Lettonia. Per una volta non sono d’accordo con Scalzi, ma come si può pensare di perdere con la modesta Lettonia, allora se ciò accadesse siamo davvero alla frutta.

  35. Gus scrive:

    Tre considerazioni:
    (1) non capisco perchè il tennis in certe cose debba essere uno sport a sè. Se uno preferisce seguire la propria carriera (stile Totti, Nesta) lo fa ma poi, a mio modo di vedere, non deve essere convocato a meno che non si renda disponibile nuovamente (ma non quando gli garba, ovviamente). Non capisco questo stile per cui una volta me ne vado a giocare a Bangkok e poi, se rientra nei miei programmi, gioco. Ho si è disponibili oppure no. Punto. Mi sembra perfetta la scelta del McEnroe CT. Per il resto la gestione FIT ha luci e ombre, a partire dal sistema elettorale;
    (2) io credo che Bolelli farebbe bene a cambiare allenatore. In qualsiasi ambito lavorativo, non basta essere bravi a fare una cosa (dando come assunto che Pistolesi sia un bravo allenatore), nel caso specifico allenare, ma anche la relazione e la comunicazione hanno la lo loro importanza; a maggior ragione ai livelli di eccellenza. Bolelli è giovane e forte e può trovare un allenatore che non abbia quelli che almeno da fuori sembrano degli evidenti limiti caratteriali di Pistolesi.
    (3) Quello che vale per Pistolesi, vale anche per il CT, anzi vale al quadrato, perchè nel suo ruolo la relazione con i giocatori e le varie parti interessate vale ancora di più.

    Gus

  36. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Mi scrive CLAUDIO PISTOLESI e qui di seguito pubblico il suo scritto:

    Ho voluto chiamare Ubaldo direttamente al telefono perche’ mi ha fatto piacere leggere le sue seguenti parole su questo tormentone ( non certo voluto o provocato da noi ) di Simone Bolelli che non va in coppa Davis :” Andava chiamato Barazzutti e dirgli che avremmo preferito che non convocasse Simone perche’ i programmi erano di rimanere sul duro e quindi andare a Bangkok e a Tokyo ” . Ho chiamato Ubaldo per dirgli che e’ ESATTAMENTE cio’ che e’ accaduto, cosa che Ubaldo non poteva sapere. Mi fa piacere che la pensiamo allo stesso modo. Ogni tanto con Ubaldo ci ” becchiamo ” come succede tra chi e’ appassionato dello stesso sport e vede a volte le cose in maniera diversa ma fa parte anche questo del divertimento del fare di uno sport il proprio lavoro, sia per me che per lui. I problemi veri nella vita sono certamente altri. Non sei d’accordo Ubaldo ? Oggi ad esempio sono andato ad Avezzano a rendere omaggio a Paolo Tomassetti , un maestro mio amico scomparso per un grave tumore tre mesi fa. Ho lasciato, tra le lacrime, la mia targa di tecnico nazionale al Suo circolo di Avezzano vicino alla sua, per simboleggiare la mia vicinanza alla sua famiglia e ai ragazzi della sua scuola con la quale collaboravo. Aggiungo solo, per quanto mi riguarda personalmente , che vado avanti a testa alta come sempre nel mio lavoro di coach , come ho fatto con ottimi risultati negli ultimi dodici anni con diversi giocatori e giocatrici. Qualche inevitabile critica la accetto volentieri ma sono consapevole e fiero di tenere un alto profilo e rigore morale nelle scelte sempre e unicamente finalizzate alla migliore crescita dei giocatori ( al momento al giocatore ) che alleno. Non mi permetterei mai di “istigare” un giocatore per qualche ragione personale (come purtroppo e’ stato scritto ) e non ci sono i presupposti umani al momento perche’ mi possa minimamente interessare qualcosa ” contare ” in una FIT che e’ lontana anni luce dalla mia mentalita’ di coach professionista. Giovedi’ si parte per la Thailandia e spero di poter far arrivare buone notizie nei prossimi 6 tornei che mancano da qui a fine anno . Ogni giorno diamo il massimo nelle 5 o 6 ore complessive di allenamento scrupoloso .Se non ci si riuscira’ ci rimboccheremo le maniche per la prossima stagione. Non ci fa paura niente. Sono certo che ci farete tutti il tifo. Vi ringrazio anticipatamente

    Claudio Pistolesi

  37. madmax scrive:

    mah forse per fare le cose nella maniera corretta si dovrebbe far fare a pistolesi l’allenatore (se lo si ritiene bravo) e quindi il proprio lavoro e poi prendere un addetto stampa per la comunicazione altrimenti succede che bolelli diventerà un giocatore amato dai media ma sempre battuto in campo….

    a milano si dice: ofelè el so mestè….

  38. Marcelus Edberg Wallace scrive:

    Su D.F.W.
    E’ morto uno dei miei preferiti, un grandissimo appassionato di tennis, uno che quando scriveva di tennis era così bravo a creare identificazioni (totali o parziali) tra il suo pensiero, il lettore, e l’oggetto del suo scrivere, che il lettore stesso si illudeva quasi, alla fine del saggo, di avere compreso la psicologia di quello o di quella tennista, e il suo approccio mentale al gioco (il che è impossibile, a meno che il tennista stesso non sia un tuo amico, e parli spesso con te).
    Ho tutti i suoi libri, ritengo che sia il massimo del decennio appena trascorso, e consiglio, oltre ai saggi di tennis, le sue “Brevi interviste di uomini schifosi” (recentemente rappresentato anche a teatro, in Italia, in maniera quasi perfetta), davvero un caposaldo della letteratura americana contemporanea.
    Non sono mai stato così triste per la morte di uno scrittore. Anche perchè il suicidio di un grande (di ogni campo) mi sconforta.

  39. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Ho ricevuto una telefonata anche da Fuilvio Fognini, il papà di Fabio che giustamente (dal suo punto di vista) mi faceva rilevare come l’aver ricordato quanto lui aveva scritto a proposito delle mancate chiamate di Barazzutti nei tre mesi in cui Fabio era bloccato dal suo infortunio, poteva mettere in difficoltà sia suo figlio, convocato per la prima volta, sia lui stesso che spesso ha la cortesia e la disponibilità di intervenire su questo sito.
    Gli ho spiegato che ha abbastanza ragione _ potevo risparmiarglielo in questo frangente _ ma che al tempo stesso se io devo far capire al pubblico per quale motivo non ritengo Barazzutti adatto per gestire un gruppo, di giocatori e di tecnici, di un esempio più appropriato non mi potevo servire. Per l’appunto, a seguito del caso Bolelli, gestito malissimo, avevo scritto quel pezzo che qui sopra avete letto, e l’intervemnto di papà Fognini era troppo in tema perchè io potessi trascurarlo sotto un profilo giornalistico (che è quello che io sono chiamato a ricoprire per fedeltà deontologica i miei lettori).
    Ho spiegato ancora a papà Fognini che non ho scritto quel che ho scritto perchè _ come lui ha pensato di dirmi _ a me Barazzutti sta sulle scatole. Le mie simpatie o antipatie personale non c’entrano assolutamente nulla con quello che penso, Ho sempre cercato di spersonalizzarmi dei miei personali feelling, nel momento in cui penso una cosa. Ritengo _ ribadisco _ Barazzutti una persona seria che fa con coscienza il suo lavoro. Sottolineo che si è sempre dimostrato anche molto corretto e gentile anche con persone della mia famiglia (mio figlio ad esempio) e non ho personalmente niente contro di lui, così come io con sua moglie Barbara. Ma ritengo di essere nel mio pieno diritto di critico quando sostengo di non ritenerlo un uomo di comunicativa nè un uomo di comunicazione. E invece il ruolo di capitano di davis richiede entrambe quelle caratteristiche. Anche recentemente a Flushing Meadows, sull’autobus, ho cercato civilmente di farmi spiegare come intendesse comportarsi a margine del caso Bolelli e le sue risposte erano così evasive, così volutamente schive, che mentre qulhe sua parola avrebbe potuto contribuire a stemperare il caso, o quantomeno a far capire che cosa ne pensasse lui personalmente, che alla fine uno poi scrive quel che pensa e quel che sa. Punto.
    Voglio aggiungere che Papà Fognini mi ha fatto presente che invece il presidente Angelo Binaghi si era fatto vivo, e più volte, per sapere le condizioni di Fabio in quegli stessi tre mesi. E ciò fa onore alla sensibilità che Binaghi in quelle occasioni ha dimostrato. Va dato a Cesare quel che è di Cesare. Secondo me quel che ha fatto Binaghi, bene, avrebbe dovuto farlo anche Barazzutti. E se non siete d’accordo con me scrivetelo pure, che io non ho mai censurato chi dissente da me.

  40. pibla scrive:

    PARLIAMOCI CHIARO:
    Chiunque sappia un pò di tennis sa perfettamente che a questo giro Bolelli non serviva praticamente a niente (diverso se avessimo giocato sul duro), se non forse un pochino per il doppio ma non ne sono poi così sicuro (e qui ovviamente era il caso di chiamare Cipolla, buon doppista su terra battuta).
    L’idea di Bolelli di sfruttare questi tornei in Asia per finire la stagione nei trenta (difficile, ma non impossibile) in modo da presentarsi come testa di serie al via del prossimo Slam in Australia, non è così banale e non è certo una bizza, quella della Federazione di volerlo chiamare a tutti i costi invece sa tanto di ripicca.
    Bastava fare come si era già fatto con Volandri, per il quale fu importante lo scorso anno continuare a giocare su terra in quel momento della stagione, da lì prese il ritmo e lo slancio per darci quelle soddisfazioni che poi ci ha dato a Roma ed anche a Parigi.
    Tutto sarebbe stato semplice se a capo della squadra di Davis avessimo avuto una guida tecnica capace (di Bolelli a questo giro si può fare a meno) e forte (vado per la mia strada e diplomaticamente spiego a Binaghi che sfrutti un altro pretesto per far la guerra al coach di Bolelli, dato che Simone mi tornerà buono ed indispensabile in altre situazioni ed il favore che gli faccio oggi, non convocandolo, mi [ci] tornerà con gli interessi in futuro) che avrebbe ben potuto mediare le due opposte posizioni, ma purtroppo così non è; un Presidente despota si è infatti naturalmente dotato di un Capitano di Davis completamente subordinato ai suoi desiderata.
    Il fatto di non essere in grado di gestire in modo appropriato una situazione come questa la dice lunga sul valore dei vertici della attuale Federazione, capitano di Davis compreso.

  41. madmax scrive:

    chiunque nell’ambiente tennistico abbia o abbia avuto a che fare con la federazione ne parla male, almeno fino al giorno che per un motivo qualsiasi la fit ha bisogno di questo chiunque, comincia ad elargire ed a concedere privilegi ed allora come d’incanto questo chiunque cambia opinione e salta la staccionata….. i sentimenti che provo sono schifo e sdegno…. ora ho capito, la fit fa bene a comportarsi in questo modo e deve andare avanti così perchè i suoi interlocutori sono peggio di loro….

  42. madmax scrive:

    ovviamente solo quelli che saltano la steccionata!!!

  43. marcos scrive:

    a mio parere, l’esempio più eclatante dell’insufficiente attitudine di corrado a coprire il ruolo di CT l’abbiamo avuto nel 2005, quando ha deciso (a prescindere dalle ottime prove di seppi e del doppio bracciali/galimba) di affrontare la spagna di nadal sulla terra, senza convocare volandri (era malato, oppure…). era lo spareggio per tornare nella massima serie, se non ricordo male. a suo tempo, sempre se non ricordo male, la federazione non era del tutto convinta di avere giocatori da serie A. purtroppo, non ci capiterà più di dover affrontare nadal a fine settembre, quando è al minimo delle sue energie. nel 2005, con nadal stremato, non si poteva che scegliere di giocare sul duro…sul molto duro. nel 92 e nel 97 battemmo la spagna a bolzano ed a pesaro: non abbiamo mai perso contro la spagna sul duro. chi era capitano nel 92? chi nel 97? quel capitano sapeva quali sedi scegliere e quali giocatori chiamare. anche il capitano che venne dopo sapeva cosa fare in questo senso. corrado, a mio parere, sarebbe un buon capitano, se non dovesse fare i conti con dirigenti amministrativamente ben preparati, ma sportivamente poco adeguati.

  44. Avec Double Cordage scrive:

    l’ho già scritto varie volte, io do pienamente ragione a Pistolesi e Bolelli, adesso dopo aver letto quello che ha scritto Pistolesi ad Ubaldo mi pare difficile per chiunque dare ragione alla Federazione, che tra l’altro usa pure un linguaggio non professionale nei suoi comunicati.

    “Viene pertanto dato mandato al Presidente ed al Consiglio di considerare coloro che rifiutano di difendere il proprio Paese persone che non condividono i comuni valori e si mettono conseguentemente e volontariamente al di fuori della nostra comunità.”

    Ma in quale periodo del medioevo credono di vivere? Difendere il proprio paese? Ma da che cosa? Semmai si tratta di rappresentare la tradizione sportiva di un paese …con impegno, fair play e sportsmanship, ma non certo difendere l’onore o chi sa cosa.

    Sembrerebbe quasi auspicabile mettersi al di fuori di una comunità che condivide valori simili, si può solo sperare che sia dovuto ad una carenza di esperienza in pubbliche relazioni, ma temo invece che il linguaggio utilizzato sia dovuto a sentimenti che vengono dal profondo del cuore.

    Mi fermo qui altrimenti vado oltre, ad ogni modo come avevo già scritto altre volte Pistolesi farebbe bene ad ingaggiare un portavoce per il suo team che tratti gli argomenti che riguardano i giocatori (o il giocatore attualmente) nelle cose che vanno oltre il semplice rapporto con gli appassionati come ad esempio le relazioni con la federazione, perché ci sono troppi fraintendimenti e incomprensioni, almeno fino a quando Bolelli non sarà al sicuro da attacchi e malizie.

    Il buon senso direbbe che dovrebbe bastare velegiare nei top 20, ma 30 anni di fame di risultati lasciano presagire che nemmeno se entrasse nei top 10 cesserebbero attacchi e pretese.

  45. Roberto Commentucci scrive:

    Una situazione simile si sta verificando nella squadra russa, impegnata nella semifinale del world group di Davis.

    Marat Safin ha fatto sapere che non si unirà alla squadra, avendo una programmazione analoga a quella di Bolelli.

    Ma, a differenza della nostra, la federazione russa non ci pensa nemmeno, a prendere provvedimenti disciplinari nei confronti di Safin. Marat ha infatti dichiarato di aver ricevuto il permesso dal capitano russo Shamil Tarpischev.

  46. Nikolik scrive:

    Beh, insomma, Roberto, non è proprio come dici tu, cioè che “la federazione russa non ci pensa nemmeno, a prendere provvedimenti disciplinari nei confronti di Safin”.
    Al contrario, è come dici dopo: “Marat ha infatti dichiarato di aver ricevuto il permesso dal capitano russo Shamil Tarpischev”.
    Si tratta, quindi, di un’operazione concordata con la Federazione, no? Perché mai, quindi, la Federazione dovrebbe prendere provvedimenti? Sono d’accordo!
    La situazione, quindi, non è “simile”, come hai detto tu, è molto diversa, invece! Qui non c’era nulla di concordato!
    Semmai, vorrai dire che la situazione è simile a quella di Volandri, non certo a questa.

    Insomma, a farla breve, è come quando vengo io a Roma. Tu dici a tua moglie: guarda che stasera esco con Nikolik e Alessandro. E tua moglie ti dice: certo Roberto, esci pure, anzi, salutameli tanto.
    Operazione concordata.
    Se invece tua moglie ti dice: no, altro che Nikolik, mandalo a quel paese lui e il tennis, stasera usciamo insieme, e tu esci lo stesso con me ed Alessandro.
    Beh, amico mio, in quel caso è un’operazione non concordata.
    E son litigi, son litigi, dopo, amico mio…
    Quello che sta succedendo ora con la moglie-federazione!

  47. enzo cherici scrive:

    Nikolik, la moglie di Roberto non è così scema da impedirgli di uscire con te. A differenza della nostra Federazione. È tutto qui il succo del problema ;)

  48. anto scrive:

    E ti credo Roberto che il ct della squadra russa permette a Safin di comportarsi in questo modo, Marat gli ha fatto vincere la davis.

  49. andrew scrive:

    Io credo che mai come in questa occasione la FORMA sia SOSTANZA…

    Binaghi, paragonando la FIT ad una azienda (FORMA), ha esplicitato la SOSTANZA, ossia la FIT è oggi un’azienda che opera nel mercato del tennis come monopolista di stato, in assenza di concorrenza e opposizione interna, senza neppure la possibilità di fallire e quindi senza alcun incentivo a “riuscire”.

    In quest’ottica aziendale di stato, sostenuta dai circoli con piscina e altre amenità, filiali di stato dedite all’accaparramento di soci paganti, gli UTENTI-Tennisti sono attualmente ostaggi senza possibilità di uscita (se non estiva nei Campi di rieducazione estiva FIT).

    La maggior parte delle energie, come nei regimi autoritari e nelle grosse corporation, va spesa nel soffocamento dei dissidi interni e della concorrenza esterna. Quando sei unico referente, gli utenti sono alla tua mercé.

    A me personalmente dispiace che Ubaldo e altri autorevoli giornalisti tocchino solo di striscio queste problematiche, volgendo spesso lo sguardo al grande tennis che dalla nostra prigione italica possiamo solo osservare.

    Purtroppo è colpa anche loro, oltre che dei piccoli circoli che continuano ad affiliarsi alla FIT, se si è giunti a questo punto.

    Il capitolo Pistolesi-Bolelli è solo il portato di questo sistema, dove ai risultati e alle esigenze di atleti/utenti è sostituito il PRESTIGIO DELLA FIT, come nei circoli IL PRESTIGIO DEL CLUB è superiore alle esigenze dei tennisti.

  50. Avec Double Cordage scrive:

    Nikolik ti stai agrappando a un filo d’erba, pergiunta secco, però hai ragione nel dire che le due situazioni sono differenti, la Russia si gioca la finale di Coppa Davis, noi la serie C

  51. Avec Double Cordage scrive:

    ecco la g mancante ;)

  52. daniela scrive:

    Una richiesta, per Scanagatta o i suoi collaboratori. Non so se qui sono la sola a sentirsi a disagio nel vedere intervallati il cordoglio e il ricordo di un grande scrittore di tennis con i commenti e le polemiche sulla nostra Federazione e la coppa Davis.
    Sarebbe possibile scorporare tutti i post su Wallace e farne un unico argomento da trattare in un altro luogo? scusate, ma mi sembrerebbe in questo modo di dimostrare maggior rispetto e delicatezza verso chi non è più e ha dato tanto al tennis con la sua penna, anche se mi sembra che sia sceso in campo solo in tornei giovanili ed era specialista nel giocare con il vento. Grazie.

  53. giorgio scrive:

    @ Ubaldo
    Hai perfettamente ragione, caro Ubaldo, quando scrivi (faccio copia-incolla) che ” l’intervemnto di papà Fognini era troppo in tema perchè io potessi trascurarlo sotto un profilo giornalistico (che è quello che io sono chiamato a ricoprire per fedeltà deontologica i miei lettori). Permettimi, però, di non essere d’accordo con te in questa occasione su quanto hai detto, e per due motivi. Il primo è che forse non c’era necessità in questo momento di continuare a soffiare sul fuoco e di cercare di innescare una nuova miccia sfruttando un dato di fatto espresso dal papà di Fognini con molta leggerezza in un commento di questo blog. Dico molta leggerezza perchè, anche se un‘affermazione è veritiera, come certamente lo è quella di Fognini, in un blog non sai mai chi ti legge, e le tue parole potrebbero essere usate per chi sa quali scopi, come guarda caso, in questo caso è successo, usate in veste di giornalista addirittura dallo “proprietario” del blog stesso per avvalorare le tesi espresse in un suo articolo. Il secondo motivo per il quale non mi trovo d’accordo con te (forse perché non essendo io un giornalista ho un modo totalmente diverso di vedere le cose) è che ritengo che il “sentimento” del rispetto verso una persona, in particolare di una per bene, come mi dicono sia papà Fognini (non lo conosco personalmente!), debba prevalere su tutto e si deve trovare il coraggio di saper rinunciare a qualunque altra tentazione anche se questa può determinare “un tornaconto” personale. Mi sbaglierò, forse perché, come ho già detto non sono giornalista per il quale la notizia è notizia e non si guarda in faccia nessuno, ma io la penso così ! E visto che hai chiesto a tutti di esprimere un parere sull’argomento mi sono permesso di farlo!
    Permettimi, inoltre, un mio personale parere sui coach italiani. Ritengo giusto che ognuno cerchi, in ogni campo di tirare acqua al proprio mulino, e che molti (fortunatamente non tutti) prendono una posizione anziché un’altra nei confronti della Fit a seconda del proprio tornaconto, ma bisognerebbe prendere ad esempio, ne dico uno per tutti, Sartori che, anche se come dice Fulvio non ha buoni rapporti con la Fit, non ha mai creato problemi per la convocazione di Seppi in Coppa Davis.
    Rimango perplesso su quanto detto da Pistolesi nel suo ultimo post: “Qualche inevitabile critica la accetto volentieri ma sono consapevole e fiero di tenere un alto profilo e rigore morale nelle scelte sempre e unicamente finalizzate alla migliore crescita dei giocatori ( al momento al giocatore ) che alleno. Non mi permetterei mai di “istigare” un giocatore per qualche ragione personale (come purtroppo e’ stato scritto ) e non ci sono i presupposti umani al momento perche’ mi possa minimamente interessare qualcosa ” contare ” in una FIT che e’ lontana anni luce dalla mia mentalita’ di coach professionista.”. Per le critiche accettate di buon grado sappiamo tutti qualcosa! E sul fatto che tempo fa era interessato a ricoprire qualche incarico all’interno della Fit lo sanno anche le pietre! E’ chiaro che attualmente, avendo un giocatore come Bolelli (che è migliorato grazie anche al suo coach, Pistolesi oltretutto è un bravo coach!), è facile sputare nel piatto dove non si è riusciti a mangiare. E non mi sorprenderei se lo stesso atteggiamento lo tenesse in futuro un altro personaggio del movimento tennistico che si è andato a proporre ultimamente in Fit. Infine poiché il post di Fulvio a cui tu facevi riferimento era a me indirizzato, per completezza di discorso, ti faccio copia-incolla di cosa ho scritto successivamente sull’argomento, aggiungendo anche che Fanucci, di cui non abbiamo accennato né io né Fulvio, pubblicizza sul suo sito (quello della Florence Accademy) il fatto che fa parte dei PIA. Chissà, nonostante questo, sarà pro o contro la Fit?

    • giorgio scrive:
    4 Agosto 2008 alle 11:45

    ………………………………………….
    @ FULVIO
    Hai fatto bene a fare quella precisazione circa a quanto avevo scritto sui coach ma, come hai giustamente evidenziato, non sono solo quelli i coach italiani, anche se forse attualmente i migliori. Ci sono tanti altri, per fare solo due nomi Coppo e Rianna che, almeno credo, non sono stati mai in disaccordo con la FIT. Un caso a parte è quello di Pistolesi che per il suo carattere un pò particolare, non va d’accordo, da quello che mi risulta e che leggo sui giornali, compreso su UBITENNIS, con alcuno (colleghi coach, giornalisti, FIT ed addetti ai lavori). E questo è veramente un peccato

  54. Avec Double Cordage scrive:

    @daniela
    l’informazione riguardo la morte di David Foster Wallace è un aggiunta recente al titolo del articolo, penso di oggi, almeno non l’avevo notata in precedenza. John John aveva dato la notizia del suicidio come off topic al che si sono susseguiti alcuni commenti. pMa hai ragione, enso anche io che la notizia della morte di uno scrittore non andrebbe conficcata nel titolo di un articolo, in un secondo momento, anche sel’intenzione era buona, la notizia invece meriterebbe un articolo a se stante.

  55. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Ho messo l’articolo scritto da Wallace sotto al bel pezzo scritto da Gianluca Comuniello per favorire chi se lo fosse perso. Ora è un pezzo a se stante. Com’è andata l’ha capito e spiegato bene avec double cordage.
    Aggiungo invece che a una corrosiva risposta di Thomas Yancey, sull’argomento relativo a Davydenko e vassallo Arguello prosciolti dall’ATP, ho dato a mia volta la mia contrrisposta allo stesso Thomas che mi accusava di aver fatto del cattivo giornalismo. Giudicate voi, io mi sento la coscienza a posto.

  56. Ubaldo Scanagatta scrive:

    Devo dare atto a Giorgio di aver scritto cose piene di buon senso. E confesso di essermi fatto trascinare io stavolta, dalla vis polemica per avvalorare la mia tesi, mettendo in difficoltà papà Fognini che per la sua schiettezza (magari eccessiva quando difende a spada tratta il figlio Flavio reo di non comportarsi sempre da stinco di santo, suvvia….ma ai papà si deve perdonare quasi tutto) forse non se lo meritava. Spero di aver corretto in parte la…malefatta giornalistica, ricordando che invece binaghi si era fatto vivo più volte con la famiglia Fognini per sincerarsi delle sue condizioni. Di ciò, peraltro, sono stato informato soltanto ieri dalla telefonata di Fulvio Fognini, altrimenti per correttezza l’avrei riportato subito.

  57. Gudpis scrive:

    @ ubaldo
    ho letto con interesse i tuoi interventi. Concordo in pieno, soprattutto con quanto sostieni nell’ultima parte del primo. E’ quanto dico da tempo io stesso! E’ inutile dire che le cose funzionano perchè chi le gestisce è capace! Questa non è democrazia. Democrazia è procedura: le cose devono funzionare perchè si svolgono secondo una procedura collaudata capace di garantire che, se chi governa funziona verrà riconfermato col voto, altrimenti verrà cambiato. Ora una considerazione sul CANDIDATO UNICO. Possibile che venga considerata una cosa normale? Il Presidente stesso se animato da spirito democratico saprebbe che una gara vinta senza concorrenti vale meno di una vinta con tanti avversari. Purtroppo in questa nuova logica introdotta in FIT Binaghi sarà fortissimo, perchè la procedura è stata spezzata! Ora speriamo che la gestione sia d’ora in poi più conciliante… anche se i primi segnali (caso Bolelli) non appaiono così. Se eravamo in Spagna e uscivamo dalla Davis, per il boicottaggio dei giocatori, la Fed Spagnola avrebbe potuto comunque difendersi adducendo di aver raggiunto una marea di risultati grazie al proprio sistema. In Italia come fanno? Non hanno risultati! Questa è la realtà. Non c’è discuntinuità rispetto alle gestioni del passato, tutti i vecchi presidenti si mascheravano dietro la Davis per mascherare la mancanza di altri risultati. Cosa scrivono se l’Italia va in C? Cosa faranno se anche gli altri cominciano a seguire Bolelli. Il rispetto si ottiene con i risultati che si ottengono col lavoro, non con l’ostentazione di forza e numeri bulgari! Vediamo come va… ma una cosa è certa: il 94% non è un gradimento reale. Proviamo a lanciare un sondaggio nel blog?

  58. anto scrive:

    Qualche inevitabile critica la accetto volentieri ma sono consapevole e fiero di tenere un alto profilo e rigore morale—-questa è la frase estrapolata dalla lettera aperta che coach Pistolesi ha indirizzato ad Ubaldo che più mi lascia perplesso. Credo che tutti i coach cerchino di comportarsi con professionalità e con la serietà necessaria che il loro ruolo richiede. Pistolesi ormai ha una sola chanche, far entrare Bolelli nei top 15 nel più breve lasso di tempo possibile…..tutti ormai lo aspettano al varco, la fit, i giornalisti con i quali ha polemizzato fino all’altro giorno, ed anche la Bolelli family. Se da qui a dieci mesi non dovesse farcela, credo che la sua sorte sarebbe segnata. Bolelli è uno dei giocatori assieme a Fognini più talentuosi che il movimento ha prodotto negli ultimi anni, e di conseguenza lui sa perfettamente che non ci sono alibi, la squalifica pressochè certa, penalizzera Bolelli oltre che economicamente anche a livello di immagine. Non credo che un suo sponsor tecnico sia contento che il proprio opinion leader rifiuti la maglia azzurra, soppratutto di questi tempi, dove il nazionalismo soffia forte. io comunque sono del parere che l’errore sia stato fatto a monte, a pistolesi doveva essere posto un paletto da parte della famiglia Bolelli, lui doveva pensare esclusivamente alle questioni tecniche e a nient’altro. Il resto era la famiglia che avrebbe dettato i dik tat sulla strategia manageriale. La fit ha anche ragione per quanto concerne il fatto che la società che cura e gestisce l’immagine del giocatore bolognese non sia iscritta all’albo degli agenti fit. Se ci sono delle regole, queste debbono essere rispettate, sia che piacciano che non piacciano.

  59. andrew scrive:

    …io, con il mio rozzo sproloquiare, vi invito a questo punto a dedicarvi agli sport di squadra, a commentare la Serie A di tennis o i campionati giovanili tra circoli…

    Purtroppo, se non si riesce proprio ad uscire dalla logica imperante in Italia che il tennista “debba essere altro da sè”, parte di una squadra, parte di un circolo, parte di una federazione, parte di…, allora conviene DICHIARARLO ESPLICITAMENTE e IMPORRE PER REGOLAMENTO il tennis come sport di squadra in Italia.

    Almeno sarebbe più naturale e semplice trasferirsi direttamente all’estero per coloro che lo ritengono invece uno SPORT INDIVIDUALE PROFESSIONISTICO IPER-COMPETITIVO. Una parolaccia. SPORT INDIVIDUALE PROFESSIONISTICO è ancora una parolaccia in Italia. Ancora non si riesce a vederlo come un termine asettico e fattuale.

    Ma chi si innamora del tennis, vede davanti a sé la vittoria dell’Alba sul Capri in Serie A oppure la finale tra Federer e Nadal? Si ricorda della partita Italia-Svezia o della partita Cané-Wilander?

    Perché in Italia ci rifiutiamo di aiutare L’INDIVIDUO? Egoismo? Invidia? Comunismo? Perché i nostri giocatori devono DOVER guardare l’angolo dove siede il presidente della federazione e non l’angolo dove siedono le persone per lui più importanti?

    Noi abbiamo un sistema che ostacola l’iniziativa INDIVIDUALE, non la gradisce, non la coadiuva, sempre sospetta, sempre additata come egoistica. Viene impedito al SINGOLO di prendersi i meriti, ma deve prendersene TUTTI i rischi.

    Uscirne al momento sembra impossibile, IN QUANTO TUTTI GLI ADDETTI SONO COMUNQUE SODDISFATTI. I CIRCOLI, non essendo associazioni sportive, sono placidamente affacendati a sottrarsi vicendevolmente soci o a incrementare il prestigio con le competizioni intra-club. La FEDERAZIONE, federazione di circoli, è interessata all’affiliazione dei circoli e al prestigio che può derivare da qualsiasi attività riuscita che rechi la scritta “Tennis” (anche se Beach) per giustificare la propria funzione. I MAESTRI, deresponsabilizzati da qualsiasi ANELITO di creazione di giocatori. I GIORNALISTI, comunque impegnati a scrivere, se non di Italia, almeno del tennis estero.

    Per cui, paralizzati dalla SPERANZA o dalla PAURA, che comunque un campione possa nascere anche qua (e chissà quanti ne sono già nati e morti), spiazzandoci nel bel mezzo di un cambiamento, siamo qua, come ogni anno, a parlare della Davis, di Bolelli, di Volandri, di Quinzi (rinchiudetelo in una camera asettica, acché non si ammali), della comunità, della patria e forse, in questo caso, ma solo in questo caso, sarebbe giusto parlare anche della famiglia.

    RIPARTIAMO DALL’INDIVIDUO. TESSERA INDIVIDUALE SGANCIATA DAI CIRCOLI.

  60. madmax scrive:

    ma cosa dici anto??? allora se da domani il governo dice che tu non puoi mangiare due volte al giorno cosa fai, salti?? oppure se ti dicono che la tua azienda devi farla gestire a chi ti dicono loro tu cosa fai?? oh ma i tempi di stalin sono finiti….sai cosa significa far gestire un qualcosa (in questo caso il proprio figlio) da uno che sconosciuto di cui non ti fidi (e che tra l’altro ha interessi opposti, visto che nella realtà è una persona certificata fit) solo perchè è iscritto all’albo? oltretutto l’iscrizione a tale albo non è per nulla trasparente, nel senso che alla fine scelgono loro se puoi far parte di tale albo o meno (ecco perchè certificato fit), quindi figurati è un po’ come avvalersi di un commercialista da poco conosciuto amico del tuo più acerrimo nemico e concorrente…in buona sostanza tu fai l’investimento, lavori dalla mattina alla sera e loro decidono cosa è meglio per te, insomma fallimento certo….ma fate parte dei sindacati per caso?? no perchè vi rendo noto che il mondo civile funziona diversamente!!!! ed è anche vero che noi non siamo una nazione civile, i risultati però sono davanti agli occhi di tutti è non è scritto da nessuna parte che si debba per forza accettarlo… in più è stato scritto chiaramente che la scelta è stata di bolelli e non di pistolesi che certamente l’avrà avallata ma vorrei conoscere uno che a livello tecnico (avrebbe dovuto fare decine di ore di vole con annessi fusi e cambiare superficie) non l’avrebbe fatto…

    noto per l’ennesima volta che il tennis non viene tratttato per quello che oggi realmente è e cioè un’impresa commerciale a fini di lucro dove chi investe ha il diritto sacrosanto di fare le scelte che crede e dove è necessario avvalersi di professionisti certi e non ritenuti e considerati tali solo perchè essendo amici degli amici hanno conseguito l’iscrizione ad un albo deferale… anche perchè immagino che i migliori procuratori a livello internazionale non siano iscritti all’albo fit ed allora cosa facciamo, per andare avanti facciamo due salti indietro???

  61. giancarlo scrive:

    andate a leggere l’articolo di Alberoni sul corriere di ieri, calza a pennello per il nostro presidente.
    Che facesse un po’ di autocritica e come primo impegno vedere di abbassare le tasse federali, ormai insostenibili per molti circoli, invece di perseguitare quelli morosi.
    Presidente, erano morosi anche prima, ma allora erano utili portatori di voti per la sua elezione !!!
    Oggi con il plebiscito bulgaro sono da buttare a mare. Meditate gente, meditate.
    Qualcuno si ricorda di Panatta e Bertolucci squalificati dalla FIT tanti anni fa ? Ecco siamo tornati indietro, che schifo

  62. Avec Double Cordage scrive:

    @madmax
    “…immagino che i migliori procuratori a livello internazionale non siano iscritti all’albo fit ed allora cosa facciamo, per andare avanti facciamo due salti indietro???…”

    questa tua frase dovrebbe mettere la parola fine

    è incredibile (o meglio sconvolgente) che nel 2008 ci sia ancora bisogno di spiegare queste cose, questi albi vanno aboliti!

    Un altro esempio è l’albo dei giornalisti, guarda caso nato nel ventennio.

    Purtroppo chi l’ha pensata, la ha pensata bene, infatti di solito queste malefatte resistono tanto a lungo perché c’è moltissima gente coinvolta, fosse anche solo per un piccolissimo apparente vantaggio individuale che però a cospetto del grandissimo svantaggio della comunità risulta essere uno svantaggio anche individuale.

    Quindi ci sono moltissime persone che PENSANO (si potrebbe anche dire suppongono, sperano, ipotizzano…) di guadagnarci, alcune anche solo perché pensano che ci guadagni un loro parente o amico e quindi stanno zitti, mentre in realtà a guadagnarci sono un esigua minoranza della società. Questa è la stessa strategia che sta alla base della criminalità organizzata e di crimini contro l’umanità come quelli avvenuti negli anni 30 e 40 etc.

    prova a spiegarlo alla gente che invece viene riempita sistematicamente di TG1 papa e grande fratello TG2 cavalieri e isola dei famosi TG4 tetteculi e serie a TG5 e altra spazzatura

    il problema fondamentale è la mancanza di rielaborazione storica e la manipolazione dell’informazione resa pieghevole e dipendente da inserzioni pubblicitarie e minacciabile da querele

    ma nessuno va alle fondamenta perché quasi tutti sono troppo occupati con il fogliame superficiale

  63. Gudpis scrive:

    ma siamo seri: nel 2008 dobbiamo sentir parlare dell’album degli agenti FIT? Io propongo di formare il sindacato dei custodi pensionati dei circoli FIT! che ne dite? Per favore! Nessuno obbliga nessuno! Se Totti non vuole andare in nazionale non ci va punto e basta, e la FIGC gli dice peggio per te, ne abbiamo altri forti che non vedono l’ora di venire, e cmq la situazione non degenera perchè la maglia azzurra è ambita. Ora nel tennis: vuoi perchè non è uno sport di squadra, vuoi perchè nessuno dei giocatori si sente figlio della FIT, ogni tanto il caso esplode… e cmq la FIT deve stare attenta perchè se il caso esplode e coinvolge altri giocatori…. non vorrei che … per la prossima partita (forse di serie C) devono riesumare Mosè Navarra!

  64. Marco Lombardo scrive:

    Avete detto tutto voi e in modo più che esaustivo. Intervengo solo per dire che sposo pienamente quanto scritto da Ubaldo e da Roberto Comentucci. E se uno come Bolelli e il suo clan dimostrano scarsa delicatezza, il compito della Federazione è quello di mediare e di farglielo capire, anche con un po’ di severità. Temo invece che anche il terzo mandato di Binaghi si trasformerà invece in una guerra tra bande

  65. anto scrive:

    @ Carissimo Mad max, le regole sono queste, o si sta al gioco oppure si chiede la residenza a San Marino…….si può essere d’accordo o no……..il signor Luzzi, a causa di un disguido tecnico, non ha potuto presentare ricorso alla sua squalifica e purtroppo per lui non ha avuto un minimo sconto di pena……..Non dimentichiamoci che Bolelli dalla federazione è stato aiutato non poco, wc e servizi accessori. Che poi la fit stia sbagliando nei confronti del giocatore questo è un altro discorso. E’ come se un imprenditore del nord che paga il 70% di tasse, decide di versare all’erario solo il 25% in quanto ritiene che il resto vada a sperperarsi nei meandri di Roma………

  66. madmax scrive:

    anto se è per quello come ho già scritto bolelli non ha preso solo wc e servizi accessori ma anche denaro fresco ed infatti avevo scritto che a mio giudizio avrebbe dovuto restituirli o rispondere alla convocazione… ma in questo caso non è questo il punto, il punto è che al nord il 90% della gente le tasse non le paga tutte, molti non le pagano proprio ed altri ancora portano i capitali all’estero…. e questo in un ambito dove almeno se un governo non ti soddisfa lo puoi cambiare e non fa nulla se poi il nuovo è peggio del precedente… oltretutto trovo scandaloso il solo pensare che essendo queste le regole uno debba adeguarsi, soprattutto quando è sacrosanto e condiviso da tutti (oltre che queste regole sono lì da vedere) che sono sbagliate…

  67. ilbellodeltennis scrive:

    Ho letto con molta attenzione tutti i vostri interventi e posso dire che:
    - il tennis soffre da molto tempo di una carenza di stile in tutti i suoi livelli e naturalmente non è esclusa la dirigenza federale
    - focalizzerei l’attenzione su un post di andrew che ha secondo me con intelligenza estrapolato un passaggio del discorso di Binaghi piuttosto preoccupante … ormai la FIT è un’azienda. Il problema è che la FIT non è un’azienda ma una federazione e finchè non sarà privatizzata e diventerà una Spa, come è successo per le squadre di calcio, dovrà essere una federazione in cui lo scopo commerciale, come negli statuti di tutte le associazione senza fini di lucro, è un aspetto marginale dell’attività che invece deve essere concentrata sulla promozione dello sport e sull’attività sportiva. Questo perchè in caso contrario avremo una “azienda” che compete con altre aziende, queste però vere, che rispondono a leggi di mercato ben precise, ma con posizioni di privilegio.
    - sarebbe quindi auspicabile che la FIT si preoccupasse del bene del tennis italiano, dei suoi tesserati e dei suoi giocatori di punta (che poi sono quelli che possono trainare il movimento portando soldi alla FIT stessa ma tramite il tesseramento, cioè una delle azioni consentite dagli statuti delle associazioni). Non ha molto senso andare fieri di risultati anche economici ottenuti con forzature in alcune casi discutibili.
    - sarebbe ancora auspicabile che il Presidente Binaghi si mettesse in mostra per una grande capacità decisionale, cosa che gli appartiene, ma anche per uno stile di comportamento e diplomazia con gli attori del movimento tennistico; troppe volte si sentono persone condotte a determinate scelte attraverso il “terrore” seguendo una tesi quasi macchiavelliana in cui il fine giustifica i mezzi … non è propriamente un principio che sta alla base dell’etica sportiva (altrimenti perchè condannare chi usa il doping ?)
    - in conclusione preferirei un presidente più gandhiano (che di certo era un decisionista visto che ha liberato l’india dagli inglesi, ma che usava il principio della non violenza anche verbale e del dialogo; parlava con tutti ma per ribadire le sue idee non per sottometterli) e più “sportivo”; Binaghi è il Presidente di tutti … dovrebbe essere un po’ come un padre per tutti coloro che ruotano attorno al mondo del tennis cercando di vedere di buon occhio tutte le iniziative che mirano al bene del nostro sport … spesso invece è più un padrone che tende a soffocare tutte le iniziative che potrebbero in qualche modo minacciare la sua leadership nella FIT; insomma più che un presidente autorevole è un presidente autoritario e come ben sappiamo dalla storia, sono le personalità autorevoli a ottenere i risultati lasciando un bel ricordo nei libri; per tutti gli autoritari, finita la loro epoca, resta uno strascico di brutti ricordi che offuscano anche le cose positive.

  68. anto scrive:

    Un presidente più gandhiano……è pura utopia!

  69. tilden scrive:

    una volta la Fit aveva cercato di fare approvare una legge per cui chi il maestro di tennis l’avrebbe potuto fare solo chi era inscitto all’albo Fit. Bocciata in commissione, nenche approdata in aula, perché contraria alle direttive comunitarie di libera circolazione. L4albo Fit vale come la legge di cui sopra

  70. Nikolik scrive:

    Non riesco a comprendere il vostro assurdo rancore verso la recente istituzione dell’albo degli agenti, o come si chiama.
    Sono già intervenuto, a dire la verità, una volta, per cercare di spiegarvi, ma è stato inutile.
    Speriamo stavolta!

    La stessa norma, lo stesso albo, o come si chiama, c’è in tutte le Federazioni, guardate e verificate pure: in tutte le Federazioni in cui gli atleti sono professionisti e guadagnano quattrini, ovviamente non c’è nella pallamano, è chiaro.
    Non capisco tutto questo scandalo, riguardo alla FIT: nelle altre Federazioni è così da anni, ma dov’è la novità?

    Trattasi di norma, come sanno benissimo tutti coloro che sono un minimo addentro al mondo delle Federazioni sportive, imposta dal CONI. Punto.
    Questa è la verità assoluta.
    La FIT è stata l’ultima Federazione, in cui gli atleti guadagnano, ad adeguarsi. Punto.
    Ma vi dirò di più. la Federazione Francese di Tennis, che tanto ammirate, beh…l’albo degli agenti ce l’ha da anni.
    Ma, per favore, ragazzi, per favore, informatevi, vi prego, prima di criticare a vuoto…

    Ogni vostra polemica anti-FIT, almeno riguardo a questo tema, è assolutamente infondata, perchè si basa su presupposti di fatto assolutamente sbagliati.

  71. Nikolik scrive:

    Tilden, ti devo correggere, perchè, in realtà, è ancora così, in effetti: in Italia, si può legalmente insegnare tennis solo se si fa parte dell’Albo dei Maestri o degli elenchi degli istruttori, tenuti dalla FIT.
    Chiunque insegni tennis senza essere almeno istruttore di primo grado è un abusivo, per il nostro ordinamento.
    E, infatti, ogni circolo espone le targhe dei maestri e degli istruttori, no?

    Del resto, anche in questo caso, è così per tutte le Federazioni: per fare l’allenatore di calcio in serie A, ad esempio, devi avere fatto il corso a Coverciano e anche per allenare tra i dilettanti, comunque, devi avere una specie di “patentino” da allenatore.

    Insomma, nulla di nuovo sotto al sole, come diceva il saggio.

  72. madmax scrive:

    nikolik i casi sono due, o tu fai parte della fit ed allora non fai testo oppure basterebbe che tu ti informassi presso la quasi totalità degli addetti ai lavori per conoscere le modalità (reali e non quelle scritte di facciata) di ammissione o meno a tutte le varie qualifiche fit perchè come ben sai in tutti i settori esistono i cavilli e quindi dipende dall’onesta e dagli interessi delle persone usarli o meno.. il caso bolelli ne è l’esempio lampante…

    oltretutto non capisco perchè quando copiano dagli altri le cose sbagliate che fanno è giusto normale e fattibile, quando invece non lo fanno per le cose positive, non era possibile e via dicendo

    per finire secondo il tuo punto di vista nessuna polemica anti fit è fondata e questo non fosse altro che per la legge dei grandi numeri è impossibile e questo rende chiarissima la tua credibilità

  73. Nikolik scrive:

    Naturalmente parlo di ordinamento sportivo, eh…non di quello nazionale!
    E quando dico che si può legalmente insegnare in Italia solo in quel modo, mi riferisco alla normativa CONI e FIT, ovviamente.

    Per il resto, chiunque può insegnare a giocare a tennis, ma non in un circolo FIT, ovviamente.

  74. Nikolik scrive:

    La mia credibilità, Madmax? Che c’entra?
    Guarda il calcio, guarda la pallacanestro, hanno tutti l’albo degli agenti o dei procuratori, da anni.
    Ma che dici?
    A leggere voi, sembrava un’invenzione della FIT, è una cosa che la FFT ha da anni….
    E’ la solita polemica infondata, tutto qua.
    La mia credibilità non c’entra nulla, dovreste solo informarvi un po’, prima di partire lancia in resta contro la FIT, come al solito.
    Tutto lì.

  75. stefano grazia scrive:

    Non c’ntra nulla con quanto state scrivendo ma

  76. stefano grazia scrive:

    Dicevo, non c’entra nulla con quanto stavte scrivendo ma ho appena notao che nella traduzione (nelle quotes) dello scambio di parole alla rete fra Federer e Murray è stato completamente,temo, perso il senso ironico (o sarcastico?eheheh…). Chi ha tradotto nelle QUOTES la frase di Murray infatti l’ha tradotta non solo non correttamente da un punto di vista grammaticale ma quel che è peggio ne ha tradito lo spirito…o il sense of humour tipicamente anglosassone
    “And I replied that, you know, I agreed with everyone that he’s had a terrible year,” Murray said.
    E gli ho risposto: sai, io tendo ad essere sempre d’accordo con chiunque abbia avuto un anno terribile
    Sembra una sciocchezza,ma sono due frasi completamente diverse….
    Che poi non sia molto importante al cospetto dei temi dibattuti in questa area in questo momento, bè, concordo con voi… E io a volte ho fatto anche errori peggiori nelle mie versionidi latino e greco al liceo…
    Piuttosto, sono contento di leggere che Ubaldo ha avuto il tempo di leggere anche se di corsa G&F e spero che abbia letto,sia pure di sfuggita, anche altri posts oltre a quello di papà fognini … Volevo appunto scrivergli, una volta tornato dalle Olimpiadi e dagli US ma aspettavo che passasse anche il week end di Davis … Di cui per inciso io sono fra quelli a cui non gliene può fregar di meno … Anzi per me la Tennis Season è già finita: tutto quanto succede da qui a Natale è superfluo e pleonastico. Per quest’anno Nadal è stato il numero uno ma Federer è ancora vivo e anzi, col dopio a Pechino ha dimostrato di divertirsi ancora e con l’USOpen di essere di nuovo in sella con rinnovata grinta e motivazione… oi se vogliamo confermare il trend delle nostre previsioni s questo blog (di solito sempre completmente sballate) il2009 dorebbe essere sicuramene l’anno di…Djokovic.

  77. Stefano 77 scrive:

    Ciao a tutti,
    seguo il blog da un pò senza intervenire ma in tal caso desideravo fare una considerazione. Nessuno di voi ritiene che la rinuncia di Bolelli alla Davis rappresenti, al di là delle varie motivazioni di bottega e dei vari risentimenti presenti nel suo ambiente con la Fit, una allarmante dimostrazione di carenza di personalità e di carattere da parte del nostro giocatore?
    Io vi intravedo infatti, parlo ovviamente con beneficio di inventario, una presa di posizione frutto della volontà di perseguire modelli di crescita professionale moderni e dalla visione ampia costruiti però con un provincialismo che del moderno ha ben poco. Mi spiego meglio: Bolelli vuole andare a giocare in Asia per seguire i più forti del circuito evitando torneini e sottotorneini, e giustamente vuole prepararsi adeguatamente, dimostra perciò di pensare in grande e ciò é positivo e propositivo.
    Successivamente, con modalità fumose e incerte, rifiuta una convocazione per una partita comunque decisiva della nazionale denotando scarso interesse per una vetrina importante da lui però ritenuta di secondo piano. Il problema secondo me é che per dimostrare di poter sostenere le proprie ambizioni di carriera bisogna mostrare di saper gestire anche tali circostanze con l’autorità ed il carattere che tali ambizioni richiedono. Tali ambizioni necessitano di chiarezza, anche nei rapporti e nei metodi per affrontare i rapporti, cosa che Bolelli non ha avuto, (che senso ha scegliere di farsi rappresentare da una agenzia a gestione familiare per comunicare concetti che lui stesso avrebbe potuto esprimere amichevolmente con gli interessati evitando l’esplosione di questa vicenda?), e tutto questo mi pare sintomo di scarsa capacità di autogestirsi. Se Bolelli si fa consigliare in tal modo dal suo ambiente, che evidentemente lo considera prematuramente una gallina dalle uova d’oro, come pretende di impostare la carriera dalle vedute ampie che vorrebbe intraprendere? Dico ciò perchè sono certo che se la partita fosse stata la finale di Davis Bolelli ci sarebbe andato di corsa e in assoluto accordo col parentado.
    Ma allora non sarebbe stato meglio giocare, acquisire ancora più visibilità a livello nazionale e, magari anche attraverso ciò, ottenere gli strumenti per proseguire nei propri intenti con un seguito più folto e quindi un più forte “potere politico”?
    Da qui la mia domanda iniziale: se questo ragazzo promettente e dalle indubbie capacità tecniche già tentenna e si nasconde dietro a un dito invece che prendere in mano le sue sorti e quelle della nazionale cercando di cogliere al balzo l’assoluta mancanza di leaders nel nostro tennis per tentare di divenirne il simbolo e il trascinatore, quali ambizioni può realmente avere per il futuro?

  78. madmax scrive:

    ciao nikolik quando leggerai e risponderai non solo su quello che ti va di leggere riprenderò a risponderti altrimenti vai avanti da solo così hai sempre ragione…. tanto già qualcun altro in questi giorni ha corso da solo…

    caro stefano 77 è molto semplice… un giocatore deve pensare solo a giocare e non deve pensare a dire amichevolmente un bel nulla… che poi la società che lo gestisce sia la più grande del mondo o quella del paesino non ha nessuna importanza è una sua scelta se faranno bene avrà risparmiato una valanga di soldi altrimenti avrà sbagliato, come una qualsiasi azienda. mai sentito parlare di rischio d’impresa? in qualunque caso sarà stato lui insieme alla sua famiglia a decidere e non un perfetto (per lui) sconosciuto…. dopodichè mi sembra che si voglia sentire solo quello che si vuole poichè nei vari interventi di pistolesi e riportati da ubaldo è stato detto chiaramente che E’ STATO BOLELLI A DECIDERE DI NON GIOCARE CONTRO LA LETTONIA… quindi sia che abbia fatto bene sia che abbia fatto male tutto ha fatto tranne che nascondersi….

  79. Ubaldo Scanagatta scrive:

    off-topic risposta a Yancey sull’argomento proscioglimento dalle accuse Davydenko-Vassallo arguello: Lo riscrivo qui perchè sembra sfuggito ai più e alllo stesso Yancey, ma vi prego di non commentarlo qui bensì nell’apposito post.
    Thomas Yancey scrive:

    15 Settembre 2008 alle 09:08

    L’articolo su questa notizia avrebbe dovuto essere scritto da Ubaldo Scanagatta. Il quale, nell’occasione della “questione Davydenko”, ha dato al blog una linea fatta di insinuazioni ambigue e di illazioni di colpevolezza non consone e non rispondenti ai fatti effettivamente conosciuti. Nel merito della “vicenda Davydenko” Ubaldo Scanagatta, sulle pagine di questo blog, ha reso un cattivo servizio all’informazione e al giornalismo.

    Nota di UBS: Caro Thomas non sono per nulla d’accordo con te e con le tue certezze. E rinvio i lettori che abbiano pazienza ad andare a rileggersi i miei articoli dell ‘epoca. Ivi inclusa l’intervista esclusiva resami dallo stesso Davydenko a Shanghai in compagnia di Ronnie Leitgeb, il suo manager. Ho riferito una campana e l’altra. Poi, se Thomas mi permette, ho espresso anche la mia opinione personale, che credo in un blog sia doverosa per rispetto degli stessi lettori che mi usano la pazienza di leggermi. Può essere anche che io abbia sbagliato, per carità, mi succede spesso, ma non è una sentenza _ o peggio l’abbandono di una causa per l’impossibilità di provare una tesi _ che mi farà cambiare opinione sul caso Valpreda, sul caso Pinelli, su alcuni casi Berlusconi, sul caso _ domani - Del Turco. Se la stampa avesse dovuto aspettare una sentenza per accertare l’esistenza della Mafia, negata dalle prove e dalla giurisprudenza ufficiale, per molti decenni, avremmo dovuto tutti far finta che non esistesse. Quando sapevamo che esisteva eccome.
    L’informazione non è soltanto quella ufficiale, delle veline, ma anche quella che risulta dal controllo delle fonti più disparate. Se tu Thomas credi di averne più di me nel mio ambiente, ti prego di venir a farne parte al più presto, perchè di gente bene infomrata abbiamo sempre bisogno.
    Le insinuazioni ambigue cui tu alludi sono quelle che hanno spinto l’ATP a imbastire un processo e ad attivare un gruppo di investigatori che è costato all’ATP qualche milione di dollari, sulla base di sospetti che non dovevano essere così campati in aria, a meno che tu pensi che l’ATP avesse voglia di scialacquare il suo patrimonio. Anche l’Atp, figurarsi, non è immune da vizi, errori, false credenze (vedi come si è comportata nel caso scommesse con gli italiani) però proprio deficienti non saranno. Quel che l’Atp aveva sottovalutato, ingenuamente, è che fosse possibile risalire dalle matrici telefoniche russe appartenenti a tutto un nutrito gruppo di persone, forse perfino vicine alla mafia russa. Ma un qualsiasi frequentatore dei bookmakers _ e non solo le agenzie collegate, e non solo BetFair (magari avrà orchestrato il tutto per farsi pubblicità: ma non aveva mai sospeso prima delle scommesse, guarda caso ) _ riteneva l’andamento di quelle scommesse, sul match Davydenko- Vassallo Arguello, del tutto anomalo. Quindi, per carità, mi sarò sbagliato io, ho certo meno sicurezza di quelle che oggi manifesti tu caro Thomas, ma a me la vicenda Davydenko tuttora non convince. Anche se l’Atp, non riuscendo a trovare prove (e sottolineando il fatto che dato il perdurare delle indagini le sono state sottratte anche le disponibilità di alcuni tabulati telefonici), si è dovuta arrendere. Chiarisco. Non sono per nulla certo che Davydenko fosse colpevole (come si fa ad esserlo?), ma ritengo per averlo appreso anche da giocatori russi, che molti di loro vengano aiutati all’inizio della carriera anche da persone non del tutto disinteressate che, prima o poi a seconda dlele circostanze, chiedono favori indietro. E che certe facce che giravano a Sopot e dintorni (in questo me lo confermano anche amici polacchi) non fossero proprio raccomandabili, come quel russo che feci cacciare dalla sala stampa degli internzionali d’Italia dopo che Riccardo Bisti me lo segnalò alle prese con il computer e le scommesse on line. Cari saluti e se ho sbagliato perdonami, spero di riscattarmi in avvenire con qualche buon servizio all’informazione (anche non quella paludata dall’ufficialità) e al giornalismo che indegnamente mi sforzo di onorare da una trentina di anni.strong>

  80. bob scrive:

    Off topic:
    voglio dare il benvenuto a Federico Luzzi, che dopo una lunga ed ingiusta squalifica (che Federazione abbiamo, cosi’ brava a proteggere i nostri tesserati…) e’ rientrato nel circuito ATP. E lo ha fatto con una bella vittoria al challenger di Todi contro lo spagnolo Menendez, TDS n. 8. Alla faccia dell’ ATP e della FIT…

  81. Gudpis scrive:

    @nikolik
    sei molto preciso, complimenti! Però dimmi: ti dibatti, porti argomentazioni, ma non ci dici cosa pensi davvero. L’albo degli agenti ce l’ha imposto il Coni? Ok mi fido, ma devi dirci se pensi che serva a qualcosa, onestamente? Insegnamento del tennis: tutto giusto quello che dici… solo che ti sei dimenticato di dire che tutte quelle regole valgono per circoli affiliati. E se si continua così, con la criminalizzazione di chi OPERA VOLONTARIAMENTE e negli scampoli di tempo che ha a parte il lavoro e la famiglia…. i circoli affiliati saranno sempre di meno! Sai che bello sarebbe non affiliarsi: non avrei più tasse senza senso, quote, minacce, regolette, balzelli e soprattutto SERVIZI ZERO! Tutti soldi che investirei nei ragazzini! Con €5.000 all’anno se ne fanno di cose! Oppure potrei proporre ai circoli vicini di tesserare i ragazzini con loro, o fare un sito alternativo a quello regionale e organizzare un circuito di tornei alternativo non FIT… mamma quante idee, quante cose si potrebbero realizzare senza il tappo della FIT!
    QUESTIONE MORALE? Sono furioso: vi rendete conto da che pulpito viene la predica! Da chi si vantava di aver triplicato il numero dei tesserarti, mentre la realtà è che aveva obbligato i circoli a tesserare tutti i soci e a pagarci un balzello di €6, ora 7 su ogni socio… senza dare nessun servizio aggiuntivo!
    CMQ basta, mi tengo la rabbia dentro e da ora in poi passo alle proposte… tanto lo spirito critico è inutile! Ho sognato sempre di fare il giornalista, e così mi consigliavano anche i professori, per la capacità di osservazione/critica/proposta che da sempre mi caratterizza, ma mi domando a che cosa serva oggi. Se un movimento di stampa tra i più autorevoli con a capo involontario gente come Rino Tommasi, alcuni di Voi del blog (Ubaldo), con le proprie riflessioni, non sono riusciti a smuovere un minimo l’opinione pubblica tennistica, figuriamoci come vanno le cose oggi! Forse bisogna soffiare un pò sul fuoco, e affidarsi alla rivolta degli atleti (non è quello che hai cercato di fare grande Ubaldo pubblicando il post di Fognini-padre?).
    Infine potrei raccontare tante di quelle cose che ho visto e che sò che avvalorerebbero le mie tesi, ma qualcuno capirebbe la mia identità e di questi tempi mi pare che la VENDETTA sia molto alla moda!

  82. giancarlo scrive:

    per Nikolik, scusa ma penso che tu non conosca bene la realtà degli insegnanti di tennis.
    Ci sono circoli affiliati alla FIT dove insegnano tesserati FIT non abilitati FIT all’insegnamento ma UISP, ENDAS o PTR ecc.
    Spesso con ottimi risultati sia quantitativi che qualitativi.
    Capita che questi tesserati siano anche componenti di commissioni nazionali FIT (alla faccia delle carte federali)
    Poi dipende, se il circolo dà la delega o è elettoralmente attivo, il CR competente chiude non uno ma due occhi, se il circolo non dà la delega allora ecco scatenarsi la caccia all’abusivo (secondo la FIT)
    Non ti sei chiesto perchè molti preferiscono i corsi degli enti e non della FIT? semplice, costano molto meno sia all’atto dell’iscrizione sia per il rinnovo annuale, fanno comunque interessanti aggiornamenti (spesso molto meglio della FIT), garantiscono la stessa tutela legislativa come attività professionale, non subiscono ricattucci elettorali.
    Io sono un inguaribile ottimista, spero che il vento federale cambi direzione (anche con questo nuovo consiglio), purtroppo l’inizio di Verona non lascia spazio alle mie speranze

  83. madmax scrive:

    Infine potrei raccontare tante di quelle cose che ho visto e che sò che avvalorerebbero le mie tesi, ma qualcuno capirebbe la mia identità e di questi tempi mi pare che la VENDETTA sia molto alla moda!

    quest’ultima frase di gudpis rende chiaro a tutti, che gli addetti ai lavori sanno benissimo a cosa vanno incontro esternando le proprie opinioni e ribellandosi…e nikolik quando dice le sue castronerie manca di rispetto a tutti quelli che lavorano nel tennis e che giornalmente si sentono minacciati oltre a non venir messi nelle condizioni migliori di svolgere il proprio lavoro. tant’è che da oltre un anno frequento la vavassori, prima avendo mia figlia partecipato alla pia cup ho conosciuto ed avuto a che fare con tutti i responsabili del pia lombardia 10 (3 volte campione d’italia ed una volta 3° o 4°), prima ancora con una decina di circoli del varesotto ed alto milanese e TUTTI DICO TUTTI SONO STATI O SONO IN GUERRA CON LA FIT. e molte di queste persone oltre ad essere ottimi professionisti sono anche ottime persone quindi è matematicamente impossibile che abbiano sempre tutti sistematicamente torto. proprio in questi giorni unna persona mi diceva: “hanno creato un clima di terrore ed attualmente è impossibile batterli e per far si che questo possa accadere deve guardarci dentro qualcuno molto in alto ed influente. per ora l’unico obbiettivo raggiungibile è quello di riuscire a non farsi rompere le scatole.”

    nell’attesa che cambi qualcosa ognuno di noi però può e deve fare qualcosa, non si deve mai tacere, bisogna sempre urlare il proprio disaccordo, ribellarsi e soprattutto sperare e lavorare alla creazione di un top ten, perchè se certe cose vengono dette da noi qui sul blog servono a poco ma se lo dice il nr 3 del mondo con il suo team a canale 5 dopo aver vinto parigi le cose cambiano… non a caso la fit fa ben poco per agevolare l’entrata nei top ten di un nostro giocatore…

  84. pedrinho&luvanor scrive:

    Tutto studiato a tavolino.
    Il grande Nicola che lancia casualmente il grido di dolore.
    Brunetti che prepara la mozione.
    Il Presidente che la fa approvare all’unanimità.
    Che tristezza.
    Mi dispiace per Nick.
    Sembra Primo Carnera a fine carriera quando faceva il lottatore.

  85. pibla scrive:

    Si sa nulla dell’incontro che ci doveva essere ieri con Alemanno riguardo agli Internazionali??? Proviamo ad informarci???
    Un saluto a tutti.

  86. ilbellodeltennis scrive:

    Scusate se proseguo con il mio taglio “buonista gandhiano” anche a proposito degli argomenti maestri e manager dei giocatori.
    La FIT secondo me dovrebbe essere come una “grande famiglia” visto che una federazione sportiva dovrebbe portare avanti i valori dello sport, dell’amicizia, della solidarietà; farne parte dovrebbe essere un piacere e un vantaggio per circoli, maestri, giocatori. Ma come vedete i condizionali si sprecano. In realtà la federazione è diventata una sorta di clan in cui nei modi non vengono rispettati i valori della lealtà e dell’amicizia (vige la legge del o con noi o contro di noi … chiedere a chi ha avuto dissensi anche solo di opinione); anzi una volta dentro si è vittime di ricatti e minacce (non fisiche naturalmente ma sportive) un po’ come succede quando si fa un “giuramento d’onore”; si perde la propria autonomia di poter decidere cosa piace e cosa non piace, cosa è giusto e cosa non lo è. Tutta questa strategia del “terrore” è finalizzata alla sopravvivenza delle persone che lì dentro si sono insediate. Questo è il metodo grazie al quale Galgani prima ed ora Binaghi sono stati per molti anni alla guida della federazione … ripeto autoritari più che autorevoli.
    Questo crea una disaffezione nei confronti di iniziative come l’albo dei maestri e l’albo degli agenti che vengono visti come strumenti per controllare le persone più che per agevolarne il lavoro.
    Che bello sarebbe poter avere un turn over ogni 4 o al massimo 8 anni di gestione federale: via un gruppo dirigente e dentro uno nuovo più giovane in una alternanza che farebbe solo bene. Ognuno lascia cose buone e magari cose meno buone ma almeno non avrebbe interesse ad autoalimentare con forzature una struttura che ha una scadenza e si potrebbe concentrare sulle cose veramente importanti: i circoli, i maestri, i giocatori.

  87. Nikolik scrive:

    Non capisco proprio quale cstroneria avrei detto ed in che modo, addiirittura, mancherei di rispetto nei confronti degli altri.

    Dico solo fatti oggettivi, che ognuno di voi può verificare. L’albo degli agenti in Francia ce l’hanno da 6 anni. Da anni ce l’hanno diverse altre federazioni, quelle più importanti, senza che nessuno si sia mai lamentato.

    Quante ne ho lette: la FIT dittatrice perchè vuole impedire la concorrenza, ecc., quando tutti fanno così da anni…in tutti i paesi.

    A legger voi, sembrava fosse un’invenzione della FIT, quando ce l’hanno, la stessa cosa, il calcio, la pallacanestro, ecc.

    Non ho detto la mia opinione, ho solo corretto degli errori su presupposti di fatto.
    Non capisco come, correggendo un errore, mancherei di rispetto.
    Certo, a volte si dice dell’albo degli agenti, poi è stata quella volta che si era detto che un circolo poteva votare all’assemblea per trenta..c’è qualcuno, a quel punto, che interviene per correggere un errore che è stato detto, portando così un contributo al dibattito. Tutto lì. Tutti si può sbagliare, è giusto essere corretti.

    Mi dispiace, Gudpis, mi diaspiace Giancarlo, ai vostri legittimi ed interessanti quesiti potrei rispondere con facilità e si potrebbe aprire un bel dibattito, fondato sulla realtà e su cose reali.
    Ma perchè dovrei? Per sentirmi dire che manco, addirittura, di rispetto? E chi se ne frega allora!? Che ci guadagno ad essere preso per questo?
    Continuate, quindi, felici e contenti, con le vostre critiche anti-federali, che, essendo basate su presupposti di fatto totalmente errati, nemmeno verranno ascoltate, come, in effetti, non vengono ascoltate.
    Infatti, Binaghi, con i vostri sitemi, ha preso il 94% dei voti, senz’altro anche per mancanza di critiche fondate.

    Se le vostre critiche alla FIT sono queste, ma perchè, per quale motivo, Binaghi non dovrebbe riperendere il 94% dei voti?
    E, infatti, li ha ripresi!

  88. madmax scrive:

    questo allora secondo te sarebbe un covo antifederale? perchè facendo due rapidi calcoli a parte te giorgio e forse un’altro (e chissà che sia uno di voi celato sotto altro nick) tutti gli altri della fit hanno scritto peste e corna… e non mi sembra che nel blog siano in pochi ad aver scritto riguardo a questo, quindi mi sembra che percentualmente non siate messi benissimo…

    comunque per la precisione è il 94% dei votanti, perchè il 32% non ha votato per paura. (ed è contro). ma visto che parli di numeri di certo c’è che il 94% dei votanti non è interessato ai risultati sportivi che sono li da vedere, esattamente come il tuo 94%, e che forse sarebbe l’unico dato importante da dover prendere in considerazione, perchè quello conta dei dati è saperli e volerli leggere correttamente… certo, raggiungere i risultati è più difficile e bisogna essere bravi mentre per voi l’importante
    è comandare, gestire
    intrallazzare fare politica mettersi a 90% e lì c’è da dire che siete dei maestri…fortunatamente ci sono persone che la mattina vogliono potersi guardare allo specchio, vogliono poter guardare i propri figli negli occhi ed è questo che ci differenzia ed è per questo che i nostri figli non
    smetteranno di giocare a tennis, perchè siamo persone credibili che fanno il bene dei ragazzi, mentre a chi non c’è ed a chi non riescono a guardare dritto negli occhi non credono essendo molto più intelligenti di quello che voi credete…. voi pensate
    di essere intelligenti invece siete dei poveracci incapaci di convincere, incapaci di fare.. intendiamoci questo ha anche molti aspetti positivi, perchè come
    dico sempre a mia figlia le auguro di incotrare nella propria vita la massa enorme di imbecilli ed incapaci che ha incontrato sulla sua strada suo padre altrimenti sarebbe molto più difficile la vita e sarebbe impossibile
    poter lavorare una settimana al mese 3/4 ore al giorno e vivere bene…

    quindi caro nikolik andate avanti così e grazie di esistere!!!

  89. andrew scrive:

    secondo me, con l’abolizione degli ordini professionali, in primis quello degli avvocati, si risolverebbero molti problemi anche in casa FIT…

    comunque sia, a Nikolik piace sempre basarsi su “dati di fatto” leggermente (ma significativamente) distorti o incompleti.

    Innanzitutto, non tutte le federazioni facenti parte del CONI hanno nel loro statuto la figura dell’Agente o Procuratore o Traffichino…Quindi, bisognerebbe sapere se esiste una direttiva del CONI che sia cogente in tal senso o se le singole federazioni sono libere o meno di introdurla nel loro statuto.

    Secondotutto, l’esempio francese sarebbe pertinente solo se la figura dell’Agente fosse soggetta allo stesso tipo di trattamento delineato in Italia, dove sono richiesti esami, albi, commissioni, avvocati al lavoro, ecc… o se magari più snella e liberale.

    Terzotutto, la questione delle votazioni è comunque aperta in quanto ancora vigente la delega, l’accorpamento di circoli, i circoli da 3 voti e quelli da 1.

    Quartotutto, all’assemblea di Verona erano rappresentati il 66% per cento degli aventi diritto (dati FIT). Il 34% evidentemente non era lì. Di quel 66% (comprese deleghe, ecc.), il 94% ha votato un candidato unico.

    Considerazioni:

    1. La questione Italia non è l’assenza di regole, ma la loro interpretabilità a seconda di casi ed esigenze particolari, e QUI risiede il POTERE. La FIT non fa eccezione e, non a caso, l’ordine degli avvocati penso sia ben rappresentato all’interno di essa.
    2. La questione di cui sopra potrebbe essere in qualche modo attenuata se, invece che con circoli, il Tennista-Ostaggio si trovasse a confrontarsi con associazioni sportive o se la FIT fosse una federazione di associazioni sportive e non di circoli. Ne deriva che sarebbero auspicabili le seguenti riforme:
    a) Tesseramento agonistico direttamente alla FIT, che a parte i nipotini di Nikolik non tessera direttamente.
    b) Separazione netta tra Circoli e Associazioni sportive, facenti capo a entità diverse e controllate da terza parte.

    Dopo, se vogliamo chiuderci gli occhi, sperare che…, augurarci che.., certo è possibile farlo. Sono 30 anni che lo facciamo e 30 anni che non si agisce per la paura che mentre si lotta per un cambiamento venga fuori il tanto atteso campione a smentirci….

  90. Gudpis scrive:

    @Nikolik
    Premetto che non ti rimproverato di nulla, mi sono permesso solo di rivolgerti una domanda (se pensi che l’albo sia una cosa utile ndr). Detto questo, non lancio anatemi, ma racconto cose vere, e così come io credo a te, spero che tu creda a me. Leggo sempre i tuoi interventi prima degli degli altri, perchè mi stimola culturalmente il punto di vista di coloro che non la pensano come me, e ti assicuro, che cerco sempre di ragionare su quello che dici, per capire se ho ragione o se un punto di vista differente mi può far capire se sbaglio. Quindi non ti offendere, dì quello che pensi come hai sempre fatto in maniera libera.
    Ti prego però di ragionare sulla percentuale del 94,94%. Scusa se ti faccio altre domande. Ma davvero non ti preoccupa un pò? Ma davvero ti piace una Federazione a candidato unico, senza dialettica interna? Davvero credi che noi siamo solo numericamente il 5,06% del tennis italiano. Brunetti, Bartolini, Palmieri, Scarfiotti ecc.. sono sempre gli stessi quelli che erano con Galgani. Certo, Binaghi è più capace, sta facendo di più, ma la continuità è evidente.
    E’ mesi che si dice che Binaghi avrebbe corso da solo, perchè ha dimostrato di schiacciare ogni opposizione interna, lo si diceva in tutti i circoli (ho frequentato almeno tre regioni… stessa cosa). Questi non sono presupposti buoni, così non si va da nessuna parte. Anche da parte nostra lo ammetto: ormai abbiamo perso di vista l’obiettivo (il nostro sport) e siamo tutti protesi ad organizzare lo sgambetto al capo (avverrà presto, già alle prossime elezioni dei CR). Così ci distruggeremo, per colpa di tutti, ma una cosa è certa: non lo abbiamo voluto noi, l’ha voluto LUI!

  91. Avec Double Cordage scrive:

    ilbellodeltennis scrive:
    “…Che bello sarebbe poter avere un turn over ogni 4 o al massimo 8 anni di gestione federale: via un gruppo dirigente e dentro uno nuovo più giovane in una alternanza che farebbe solo bene…”

    Negli USA, considerati patria della democrazia dalla maggioranza degli andreottiani & company, oltre ad avere molte cose poco democratiche hanno questa cosa che chiamano TERM LIMITS

    Si può essere allergici ad un concetto?

  92. laura scrive:

    Sono d’accordo con chi dice che è ora di cambiare ci vorrebbe una rivoluzione per far cambiare mentalità a chi è ancora ancorato al tennis dei “pantaloni bianchi” IL PROBLRMA DELLA FIT è che sono rimasti agli anni in cui a tennis giocavano 3 gatti (sempre quelli che non mollano il cadreghino ). A proposito mi sapete dire le cifre relative alla trasferta in cina? chi c’era chi accompagnava chi era in gita turistica(tutto spesato s’intende) ? Si può avere qualche informazione al riguardo? forse un posticino per un coach ci poteva stare risparmiando in altre voci di spesa (superflua)

  93. giorgio scrive:

    @ Madmax
    Ho fatto copia-incolla di una frase contenuta nel tuo ultimo post: “perchè se certe cose vengono dette da noi qui sul blog servono a poco ma se lo dice il nr 3 del mondo con il suo team a canale 5 dopo aver vinto parigi le cose cambiano… non a caso la fit fa ben poco per agevolare l’entrata nei top ten di un nostro giocatore…”. Allora attivati per far vincere Wimbledon anziché Parigi e farle dire su Italia 1, anzichè su Canale 5. Così può darsi che la Fit agevoli l’entrata nei top ten di un nostro giocatore (finalmente ci hai fatto capire perchè la Fit fa di tutto per non avere un top ten. Speriamo cambino le cose quando sarà il momento di tua figlia!). E meno male che addebiti a qualcuno il dire castronerie (leggi Nikolik)! E, spesso (nota, non dico sempre. E’ quasi un atto di stima) le tue che sono? Per quanto riguarda le lamentele di alcuni dirigenti di Circolo della Lombardia, che come dici tu sono “ottimi professionisti e persone per bene”, ma aggiungo io senza attributi, se volevano dimostrare qualcosa, e prendere posizione contraria a Binaghi, dovevano venire in Assemblea (c’era invece solo Ottolini, subito zittito nella replica da Binaghi con dati di fatto acclarati), cosa che non hanno fatto. Sai quanti erano i delegati della Lombardia? Erano 105, tutti allineati e coperti, ed ognuno di loro oltre alla propria delega potevano portarne altre 3. Fai tu un po’ i conti! E dov’erano queste persone “per bene e professionisti” quando il Comitato Regionale della Lombardia, con il suo Presidente Trezzi, creava dei fondi neri a margine della contabilità del Comitato stesso? Per questo è stato commissariato il Comitato! Ma tu non lo puoi sapere sei un neofita e parli sempre con persone che te la raccontano come vogliono. Senti la risposta su questi argomenti di Binaghi ad Ottolini! Anche la magistrtura ordinaria ha rigettato tutti i ricorsi inoltrati da Trezzi condannandolo al pagamento delle spese processuali! Questa è storia e non chiacchiere come parecchi di voi fanno in questo blog su cose di cui hanno sentito solo parlare ed anche alla lontana. State facendo un sacco di confusione su tesseramenti, trasferimenti, figure di insegnanti, insegnanti di altre associazioni, leggi che sono state portate in Parlamento dalla Fit per il riconoscimento giuridico dei Tecnici di tennis (qualcuno, Tilden, l’ha accennato perché a tal proposito ha sentito qualcosa, ma non sapeva di cosa precisamente stava parlando) e di tutto e di più. Ci vorrebbe tantissimo tempo per precisare tutte le inesattezze di cui ho letto ma visto lo spirito con cui vengono scritte le cose ed i preconcetti di chi le ha scritte non ne vale neanche la pena farlo! Vi invito solo a documentarvi almeno un pò sugli argomenti che andate a trattare! Poichè si è parlato del vincolo di trasferimento per gli Under, visto che si tratta di ragazzi e con i ragazzi non si scherza, vi faccio copia-incolla di una parte di un mio intervento inviato al blog “Genitori e figli” su quest’argomento: . “Hanno sempre lodato il lavoro che si fa al Tennis Caldaro (ed è giusto che sia così perché conosco bene Sartori e so quanto sia bravo e competente) e qualcuno ha evidenziato come, non mi ricordo in quale anno, è stato vinto un titolo giovanile (regionale o nazionale?) con una squadra composta solo da elementi cresciuti nella propria scuola tennis. Che bella cosa e così dovrebbe sempre essere! Ma così non lo era da diversi anni, perché anche a livello giovanile esisteva un mercato scandaloso di piccoli atleti. La FIT ha pensato di stroncare questo mercato con l’unico modo possibile (il blocco dei trasferimenti per gli UNDER per alcuni anni) ed apriti cielo, sul blog addosso alla FIT anche per questa cosa.”. Ho riportato quanto avevo scritto sul vincolo di trasferimento per far capire per quale motivo la Fit aveva preso quel provvedimento. Comunque questo vincolo viene a cadere se, come ha detto Nikolik, la famiglia cambia residenza ed anche se, aggiungo, se su richiesta del genitore di rilascio della tessera da parte del circolo di appartenenza, questo non provvede a farlo in un breve lasso di tempo (rispondo a chi mi chiedeva come fare se i Circoli sono d’accordo). Per gli altri argomenti potrei intervenire con cognizione di causa su ognuno, ma come ho già detto, credetemi, non ne vale proprio la pena pur rispettando tutti voi ed tutti i vostri pregiudizi.

    @ Giancarlo
    Penso che le Carte Federali non prevedano in alcun articolo che un insegnante di tennis con qualifica che non sia Fit non possa essere nominato in commissione. Se dovessi sbagliarmi citami l’articolo. Per correttezza non entro nel merito del perchè la gente prende qualifiche che non siano Fit, anche se a me risulta il contrario e cioè che vorrebbero ma non tutti possono per mancanza di requisiti minimi prendere una Fit, e nè so quanto si paga per essere iscritti all’albo che non sia Fit, ma mi sono documentato su quanto si paga per essere iscritto a quello della Fit e che servizi vengono elargiti con il pagamento della quota. Ti specifico solo i più importanti: polizza assicurativa Unipol 24 ore su 24 anche per incidenti extra-professionali (conosco maestri che hanno preso migliaia di euro oltre che per incidenti occorsi mentre svolgevano il proprio lavoro in campo anche per incidenti avuti con il motorino e con la motocicletta), invio annuale di un capo d’abbigliamento sportivo riportante la qualifica in possesso, possibilità di accesso alla rivista dell’ITF “I-Coach” (se un maestro volesse fare singolarmente tale abbonamento gli costerebbe 100 euro all’anno) e altri servizi che ora non ricordo. Non mi sembra poco se consideriamo che un Istruttore di 1° grado ha diritto a tutto questo pagando per l’iscrizione all’Elenco (l’Albo è previsto solo peri Maestri ed i Tecnici) 88 euro. Un poco in più pagano i Maestri ed i Tecnici (138 Euro i primi e 188 i secondi), ma hanno diritto durante l’anno, oltre ai servizi di cui ho scritto, anche a partecipare gratuitamente a corsi e/o seminari di aggiornamento (in questi giorni ho letto che è stato effettuato un con Elliot che un famoso professore australiano di biomeccanica). Spero che anche in questo caso sia riuscito, con le poche cose di cui sono a conoscenza, a chiarire qualche dubbio!

  94. Nikolik scrive:

    Andrew, non ho mai detto che i miei nipotini si sono tesserati direttamente alla FIT, leggi bene.
    Si sono tesserati tramite un circolo, come tutti.
    Marcos, in quel post, faceva un ragionamento diverso, cioè pensava che per tesserarsi alla FIT occorresse essere soci di un circolo (almeno così avevo capito io, perché lui diceva che ci volevano 1000 euro): questo non è assolutamente vero, non è necessario.
    Puoi benissimo prendere la tessera FIT senza essere socio di nessun circolo come hanno fatto, appunto, i miei nipoti.
    Tutto lì quello che avevo detto.

  95. giorgio scrive:

    Ho dimenticato di ricordare a tutti coloro che hanno scritto sulla vicenda Bolelli solo una cosa che nessuno si è ricordato di citare. Per l’incontro di Coppa Davis contro la Spagna disputato a Torre del Greco, la Fit ha dimostrato di avere e di voler dare fiducia ad un giovane, che ancora non aveva avuto risultati tali da giustificare una convocazione in Coppa Davis e che usciva da un periodo critico per un infotunio, convocando come quinto uomo Bolelli. Ed è andata anche ben oltre perchè lo ha fatto affiancare dal suo coach personale che all’epoca era Ronzoni, nonostante si sapeva per certo che non avrebbe potuto giocare (nelle coppe a squadre internazionali la formazione ufficiale deve essere composta tassativamente da quattro giocatori più il capitano. Se ricordate Starace ha lasciato il ritiro il giovedì per motivi di salute, ma non è stato possibile sostituirlo) . Per la felicità di Madmax preciso anche che all’epoca Bolelli si allenava alla Vavvassori e Ronzoni faceva parte del team di quella Accademia, anche se poi, come può succedere anche nelle migliori famiglie, i rapporti si sono rotti, si è incominciato a parlare male di tutto e di tutti, per arrivare alla fine a sputare nel piatto in cui si è mangiato (purtroppo è così caro Madmax, e se non sai che è andata così, come al solito, hai sentito solo alcune campane). Non esprimo alcun giudizio su come si è comportato Bolelli, ma mi sembrava giusto ricordare anche questo episodio senza voler citare altre attenzioni (non solo in termini economici) che la Fit ha riservato a questo giocatore.

  96. Thomas Yancey scrive:

    Mi sono imbattuto nell’affermazione di Madmax, il quale si augura che sua figlia incontri la stessa quantità di imbecilli e incapaci che ha incontrato suo padre perché questo le assicurerebbe gli stessi vantaggi che tale massa di stupidi ha garantito a lui. Ho trovato almeno singolare l’asserzione di Madmax, considerato che mi pare un uomo realizzato e dunque persona alla quale gli stupidi dovrebbero piacere come il fumo negli occhi. Condivido però la sua convinzione che la quantità di stupidi ed incapaci che ci circonda è veramente impressionante.
    Ogni qual volta, infatti, mi avventuro nella lettura di blog e forum, gli scritti, i commenti, le discussioni che sommergono l’etere come una congerie alluvionale, tutto ciò insomma mi fa venire in mente Carlo Cipolla. Alcuni anni or sono questo eminente storico pubblicò un divertissement, presto diventato celebre, che aveva per oggetto la stupidità umana, e riportato recentemente, nelle sue linee essenziali, in un eccellente saggio di Giovanni Jervis, “Pensare dritto, pensare storto”.
    Cipolla definisce alcune leggi fondamentali. La sua terza legge, l’aurea, stabilisce: “Una persona stupida è una persona che causa danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita”. Da questa enunciazione scaturisce la suddivisione degli esseri umani in quattro categorie fondamentali: gli sprovveduti, gli intelligenti, i banditi e gli stupidi.
    Cipolla separa gli stupidi dai malandrini, che danneggiano gli altri a proprio favore, per esempio rubando o truffando; in secondo luogo separa gli stupidi dai semplici sprovveduti, cioè dagli sciocchi presenti ovunque. Questi ultimi sono bene identificabili per la pochezza delle loro azioni quotidiane. Infatti, gli sprovveduti (non i veri stupidi) per definizione si danno la zappa sui piedi ed è loro caratteristica danneggiare soltanto sé stessi, suscitando compatimento negli altri, che comunque non sono toccati più di tanto dalle loro iniziative. Al contrario di quanto accade con i malandrini che danneggiano solo gli altri ma non sé stessi. Gli stupidi, invece, i veri stupidi, sono i più nefasti perché, nota Carlo Cipolla, non risparmiano nessuno. Danneggiano tanto sé stessi quanto gli altri. Come si muovono fanno disastri e non ne traggono peraltro, e questo è tipico, nessun vero vantaggio. Viceversa, e per concludere con bella simmetria il ragionamento, è caratteristico degli individui intelligenti riuscire ad assumere comportamenti che vanno a vantaggio sia di sé che del prossimo.
    Cipolla sosteneva che la percentuale di stupidi sembra essere più o meno la stessa in tutte le culture, per cui il problema consiste nell’evitare che godano di un potere eccessivo. Un tempo, nelle società preindustriali, egli osserva, la rigidità delle classi e la presenza di particolari organizzazioni di casta (laiche ma anche ecclesiastiche, sottolinea) garantivano a moltissimi stupidi l’accesso al potere. Nelle odierne società industriali, viceversa, entrano in gioco nuovi meccanismi di promozione: fra i rituali tipici delle democrazie “le elezioni generali sono uno strumento di grande efficacia”, dice ancora il nostro studioso, per garantire che una frazione cospicua di persone nocive e incapaci trovi posto fra i potenti.
    E’ naturale che siamo catturati dal risentimento più viscerale verso gli scippatori, i truffatori di strada e gli assassini, e magari anche, per chi si informa sui giornali, verso gli speculatori e tutti coloro che si arricchiscono con metodi disonesti. Ma quanti sono davvero questi individui, questi poco di buono? Una minoranza. Sono dannosi per gli equilibri generali? Sì, se accade che in qualche zona del mondo siano particolarmente numerosi. Ma non succede spesso. Nei Paesi civili la loro presenza sporadica svolge persino qualche funzione, com’è dimostrato da cinquant’anni dalla sociologia della devianza. Nella maggioranza delle situazioni storiche, può darsi che i veri e più pericolosi antisociali non siano loro ma siano invece gli incapaci e gli irresponsabili: ovvero, secondo la convenzione lessicale dello scritto di Cipolla, sempre gli stupidi.
    E’ evidente che gli stupidi non hanno l’esclusiva della stupidità. Noi tutti, chi più chi meno, chi più spesso, chi più di rado, chi quasi sempre e chi quasi mai, siamo afflitti da varie forme di stupidità, cioè da atteggiamenti, modi di pensare, comportamenti che possiamo classificare come stupidi nel modo che si è detto, e dunque tali da portar danno, in ultima analisi, sia a noi stessi sia a chi ci sta intorno. Benché per fortuna nessuno, neppure un individuo che sia molto malato nel cervello, riesca a essere mai interamente, totalmente stupido in tutto quello che fa.
    Seguendo la logica e le allusioni del discorso di Carlo Cipolla, possiamo convenire che il danno prodotto da una stupidità così definita è immenso: per convincersene basta cominciare a pensare ai settarismi locali e ai miti della terra e del sangue con i loro pur evidenti margini di idiozia; ai circoli viziosi delle vendette e contro-vendette su cui in alcune parti del globo si dissanguano per decenni famiglie e tribù; al consenso attivo e talora entusiasta delle masse alle guerre.
    Vi propongo un gioco, considerato che avete avuto la pazienza di seguire il mio discorso fin qui. Applicate le leggi di Carlo Cipolla ai blog che frequentate abitualmente e verificatene l’esattezza. Vi divertirete molto. A me succede immancabilmente.

  97. giorgio scrive:

    Non ho capito come si fa a dire che la percentuale di deleghe non costituite erano contro la linea Binaghi? Son certezze che solo chi scrive su questo blog può avere! Ma se pure così fosse hanno fatto male i contrari a non dimostrare il proprio dissenso, perchè il 32% era una bella base di partenza. Ma credetemi non è così! Non sono state portate tutte le deleghe per motivi logistici e perchè era un’Assemblea tranquilla (per questi motivi la mia regione ha portato il 60% delle deleghe, ma il rimanente 40% era sulla stessa linea). Comunque, alla prossima elezione, tra quattro anni, le cose cambieranno, almeno per quello che ci dice Gudpis, perche mettere lo sgambetto a tre Presidenti di Cr vicini a Binaghi è già un buon inizio. Non so chi sono questi poveri Presidenti, ma lo scopriremo presto potendoli individuare tra quelli che, dopo le elezioni, cammineranno con il bastone per lo sgambetto subito.

    P.S. Per quanto riguarda il tesseramento (tessera socio) quello bisogna farlo necessariamente e per fini fiscali. I circoli, specialmente quelli piccoli, lo fanno a tutti i frequentatori indipendentemente se uno è socio o no, perchè l’uso del bar, avendo un tipo di licenza particolare, è consentito solo ai soci e con la tessera Fit si dimostra l’appartenenza al Circolo stesso.

    @ Laura
    Alla gita turistica, come dici tu, hanno preso parte: i giocatori/trici, Barazzutti, Binaghi, il capo delegazione, il dott. Parra e Coppo, responsabile tecnico della preparazione olimpica, che addirittura non aveva il pass per “Casa Italia”. Come vedi lo stretto necessario, e voluto dal CONI.

  98. ilbellodeltennis scrive:

    @giorgio
    Vedo con piacere che hai un’ottima conoscenza delle cose federali. Molte cose che scrivi le condivido anche perchè ne sono a conoscenza. Io personalmente non sono entrato nel merito delle cose che ha fatto la federazione perchè solo chi fa può sbagliare. E sono convinto che questa federazione ha fatto molte cose buone. Quello su cui, almeno io, cercavo di concentrare l’attenzione sono i metodi, lo stile (nella questione Bolelli, nei rapporti con i giornalisti, nella gestione della “politica” della FIT). Visto che sei così informato reputi che Binaghi, persona intelligente e capace, sia una persona corretta ? Pensi che i suoi metodi bulgari giustifichino i risultati ottenuti ? Hai informazioni per dire che è una persona democratica e aperta alla dialettica ? Hai esempi in cui Binaghi abbia in qualche occasione visto di buon grado iniziative fatte per il bene del tennis che non passassero dal suo controllo ? Conosci persone che senza timori siano stati in grado di discutere apertamente un dissenso con lui ? Non credi che sia contornato da yes men ? Ti ricordo che ci fu un personaggio tanti anni fa che con uno stile simile (con le dovute proporzioni naturalmente) riuscì a portare in piazza milioni di italiani, a far iscrivere al suo partito praticamente tutti (un plebiscito come a Verona) e a fare anche alcune cose che ancora oggi sono ritenute grandi traguardi … peccato che era un dittatore e non mi sembra sia ricordato come persona stimata. Mi piacerebbe, e lo ripeto, un presidente autorevole e non autoritario perchè potrebbe ottenere gli stessi risultati intestardendosi come è giusto sulle cose importanti ma lasciando da parte le battaglie personali contro chi non la pensa come lui, chi non lo appoggia, chi non lo vota (i circoli che non lo votano dovrebbero avere gli stessi diritti degli altri, invece rischiano di essere boicottati pesantemente, come da sempre d’altronde). Se la leadership si può mantenere solo con l’autorità … allora viviamo in una falsa democrazia. Io penso che si possa invece conquistare con l’autorevolezza e se non si riesce a mantenerla vuol dire che non ci si merita l’attributo di leader. Troppo facile fare paura per stare su … più difficile stare su per meriti.

  99. Stefano 77 scrive:

    Madmax,
    conosco sufficientemente il rischio d’impresa, fa parte del mio lavoro, non intendevo mettere in dubbio la praticità dei propositi di Bolelli & Company, seppure la loro metodologia mia sia parsa un pò macchinosa (se vuoi essere formale hai la credibilità per esserlo e non mi pare i suoi risultati la garantiscano altrimenti risulti ridicolo e, nel caso, usi i canali adeguati a sostenerla e anche qui mi pare che non ci siamo).
    Inoltre la mia critica si riferiva al fatto che Bolelli mi sembra uno di quegli alunni che ha studiato la lezione ma non ne ha compreso completamente lo spirito, cosa sulla quale dovrebbe intervenire forse Pistolesi se é tutta farina del suo sacco.
    Parlando di rischio di impresa non sarebbe stato infatti più conveniente “prendersi in spalla” la nazionale e guadagnare credito in quell’ambito e su quel palcoscenico per poi concentrarsi sulla propria crescita professionale sulle orme dei grandi giocatori?
    Se in Asia, cosa che non gli auguro assolutamente, esce nei primi turni, cosa ci avrà guadagnato? Ne sarà valsa proprio la pena?
    Avrà in ogni caso perso simpatie e alleati senza ottenere neppure quel ritorno di immagine che la Davis con una prestazione dignitosa gli avrebbe comunque garantito.
    Per questo metto in dubbio la sua personalità (a maggior ragione se la scelta é sua), perchè il vero campione sa gestire adeguatamente queste circostanze senza lasciare adito a incertezze o fraintendimento alcuno e, in assoluto, sa approfittare pienamente di queste opportunità per guadagnare carisma e accattivarsi consensi a livello mediatico, tutto utile in prospettiva.
    Comunque il mio é un umile parere e il mio auspicio resta in ogni caso che la strada da lui imboccata si dimostri la migliore e che ciò valga a smentire completamente il mio ragionamento.

  100. madmax scrive:

    giorgio io ho detto che ho conosciuto persone ottime e competenti non ho detto tutte!! e trezzi non è una di quelle che ho conosciuto… tu e nikolik e quindi la fit siete eccezionali nel mettere in bocca della gente cose mai dette o prenderne solo la parte a voi più utile… per il resto chi vivrà vedrà..

  101. Gudpis scrive:

    @giorgio
    prendo atto che sei informatissimo! Complimenti.
    Solo una curiosità: mi puoi raccontare come si è risolto il commissariamento delle Marche? Dovrebbe essere stata una vicenda speculare a quella della Lombardia, ma non mi risulta che la Procura abbia condannato nessuno del Consiglio Commissariato. Sai come è andata a finire? Grazie

  102. madmax scrive:

    dopodiche caro giorgio visto che tu mi hai detto di aver ascoltato una campana sola ti rispiego per l’ultima volta…

    che qualunque neofita non influenzato da nessuna cattiva informazione che entra a dare un’occhiata allo sport tennis e vede che nelle scuole non esiste, risultati a livello mondiale 0 etc etc etc lo reputerebbe uno settore gestito male…..ora le possibilità sono due, in malafede o incompetenti…

  103. anto scrive:

    Madmax, il quale si augura che sua figlia incontri la stessa quantità di imbecilli e incapaci che ha incontrato suo padre perché questo le assicurerebbe gli stessi vantaggi che tale massa di stupidi ha garantito a lui. ——–Credo che questa volta mad max sia scivolato sulla classica buccia di banana…….in tempi di precariato, in tempi in cui i lavoratori hanno 1000 proroghe prima di essere assunti, in tempi in cui i datori di lavoro vorrebbero dipendenti che lavorano 18 ore per poi sottopagarli………mi cadono le braccia mad max e te lo dice uno che ha votato centro destra………..credo che ci voglia il rispetto per il prossimo, e poi si inorridisce se un giocatore spacca una racchetta o bestemmia per un punto perso………la cosa brutta è che ci sono molti ipocriti……….Tempo fà parlavo con un giovane allenatore che seguiva una ragazzina di talento, ebbene il giovane allenatore aveva deciso di troncare il rapporto in quanto i genitori di quest’ultima, contestavano al giovane coach durante una trasferta in inghilterra, durante il torneo di aver consumato del dolce e aver fatto lievitare la fattura di una cena in quanto loro dovevano sborsare anche per lui…….disgustato il coach aveva rassegnato le dimissioni consigliando ai genitori di scritturare un ex profugo coach in modo da tenerlo a pane e acqua…………….

  104. madmax scrive:

    anto ma che caspita stai dicendo?? e cosa c’entrano il precariato ed i lavoratori?? qui sei proprio tu che caschi sulla classica buccia di banana perchè io sono sempre stato uno che strapagava i miei dipendenti non fosse altro chè volevo lavorare solo con i migliori!! purtroppo ancora una volta devo constatare (e non ce n’era per nulla bisogno) che si considera bravo chi guadagna di più (questo è quello che dovrebbe accadere..) mentre in italia quasi sempre i più bravi sono messi nell’angolino perchè scomodi ed ai posti di comando vengono messi i paraculati e gli yes men che in grandissima maggioranza sono delle emerite teste di c…o e poi infatti i risultati lo dimostrano. ma l’esempio della fit non t’ha insegnato proprio nulla??

  105. robertop scrive:

    @madmax : stalin?!

  106. giorgio scrive:

    @ Madmax
    Vedo con piacere che hai usato una frase da me più volte ripetuta nel blog “Genitori e figli”, con l’unica differenza che io ogni volta che lo facevo ero sicuro di poterlo affermare a ragion veduta e avvaloravo la mia tesi riportando le frasi incriminate e dimostrando che le mie parole erano state veramente interpretate in modo non corretto. Con dispiacere devo constatare anche che continui a leggere solo superficialmente spero solo i miei post e nelle risposte fai in guazzabuglio incredibile. Tu mi rispondi: “giorgio io ho detto che ho conosciuto persone ottime e competenti non ho detto tutte!! e trezzi non è una di quelle che ho conosciuto…”, ed io avevo scritto “come dici tu sono “ottimi professionisti e persone per bene”, ma aggiungo io senza attributi, se volevano dimostrare qualcosa, e prendere posizione contraria a Binaghi, dovevano venire in Assemblea (c’era invece solo Ottolini, subito zittito nella replica da Binaghi con dati di fatto acclarati), cosa che non hanno fatto. Sai quanti erano i delegati della Lombardia?”. Come vedi avevo fatto riferimento solo alle persone che tu avevi citato, senza quantificare e senza dire e metter in mezzo in questo punto del mio post il nome di Trezzi. Di Trezzi ho solo parlato quando ho citato la risposta che aveva dato Binaghi ad Ottolini. Nè tantomeno ho mai detto che hai conosciuto Trezzi. Per l’altro addebito che mi fai circa l’ascoltare una sola campana ti sbagli ancora una volta perchè avevo scritto così: “Per la felicità di Madmax preciso anche che all’epoca Bolelli si allenava alla Vavvassori e Ronzoni faceva parte del team di quella Accademia, anche se poi, come può succedere anche nelle migliori famiglie, i rapporti si sono rotti, si è incominciato a parlare male di tutto e di tutti, per arrivare alla fine a sputare nel piatto in cui si è mangiato (purtroppo è così caro Madmax, e se non sai che è andata così, come al solito, hai sentito solo alcune campane).”. Come vedi, ho parlato di campane in riferimento ad uno specifico fatto ed ho puntualizzato che se non sapevi come erano andate veramente a finire le cose nel rapporto Ronzoni-Bolelli chi te le ha raccontate non ti aveva detto la verità! Cerca di leggere con più attenzione i post, rispondi, se ritieni e vuoi rispondere ma con fatti concreti e stai attento che se le campane si ascoltano spesso e troppo da vicino c’è il rischio di rimanere rintronati e rinc……. Non penso che per te ci sia questo pericolo imminente anche se qualche volta mi vengono seri dubbi, come leggendo il tuo ultimo post dove qualcuno parlava di lavoro e precariato e tu alla fine, come al solito hai infilato la Fit. Ma, stammi a sentire, non la stare a pensare sta’ Fit e vedrai che dormirai sonni tranquilli!!!!!!

    @ Gudpis
    Purtroppo del commissariamento delle Marche in Assemblea non si è parlato, e quindi non ti posso essere d’aiuto. Quello che ho saputo su quello della Lombardia l’ho appreso, come ho già detto nel mio post, dalla voce di Binaghi che in Assemblea aveva risposto ad Ottolini. Se sei veramente interessato a sapere come sono andate le cose posso informarmi chiamando al telefono l’avv. Brunetti, che è, come ben sai, il Presidente del CR delle Marche e che penso tu conosca meglio di me! Anzi, fammi la cortesia informati tu, e poi fammi sapere. Mi hai fatto venire molta curiosità. Sappi, comunque, che i commissariamenti, a volte, riservano grosse sorprese e qualche volta risultano molto strani nel loro percorso. Ricordo che, negli anni 80, l’allora Presidente della Fit, Paolo Galgani, e lo continuò ad essere ancora per molto tempo, fu commissariato dal CONI e fu nominato commissario lui stesso. Quindi, nella doppia veste di controllore e controllato porto avanti la gestione ordinaria della Fit fino alle elezioni, dove lui stesso era candidato Presidente. Uno dei tanti misteri italiani. Consoliamoci, fossero solo questi i misteri italiani!!!!! Mi raccomando, ricordati che aspetto tue notizie!!! Grazie!!!

  107. madmax scrive:

    sinceramente è vero non ti avevo letto approfonditamente, purtroppo la tua parrocchia non è atterndibile e sto cominciando a rompermi com’è già successo con genitori&figli…

    e non lo farò nemmeno ora visto quello che scrivi nel tuo ultimo post, dove dici una cosa che ai miei occhi ti classifica e squalifica e cioè che secondo te sarebbero serviti gli attributi per venire all’assemblea..

    una qualsiasi persona di buon senso, che vi conosce e che con voi ha avuto a che fare non perde tempo e nemmeno viene a legittimarvi… ringrazia poi il tuo dio che sono persone con attributi si ma brave persone poichè a volte nella vita quando ci si comporta male, si può essere anche più sfortunati e fare brutti incontri…..

    sulla questione bolelli…beh se vuoi puoi venire a palazzolo a spiegarmi come è andata!!! sono lì tutti i giorni…

    per finire sonni tranquilli li faccio sempre perchè so stare al mondo e non ho il problema di dover difendere la sedia che scaldo.. io lavoro, chi lavora con me e per me è felicissimo, creo benessere e soprattutto per rendere possibile tutto ciò non metto in difficoltà nessuno….

    come vedi alla fine la gente si stufa e molla (ed è quello che volete..) tieni presente una cosa però. io rido scherzo mi diverto faccio battute discuto poi mi stanco e riparto, questo però finchè il tutto succede agli altri…

  108. andrew scrive:

    A tutti i “Gandhiani” che sperano che…, si augurano che… ecc. ecc.

    Ho appena riascoltato una frase della grande anima…

    “Sii tu il cambiamento che vorresti nel mondo (del tennis)”

  109. Gudpis scrive:

    @Giorgio
    purtroppo non credo che chiamando il Pres. attuale avrai notizie obiettive sul commissariamento di quello precedente (forse sì forse no). Potrebbe essere utile sentendo anche l’altra campana.
    Comunque il commissariamento delle Marche dovrebbe essere abbastanza ricco di “sfiziosi” dettagli: ero a Torre del Greco e durante l’incontro di Davis contro la Spagna si riunisce il Consiglio Federale. Uno dei tanti ben informati che si aggirano nel nostro ambiente mi dice che in quella riunione avevano deciso il commissariamento delle Marche, in quanto nel CR marchigiano dominava un personaggio che non aveva votato, senza preavviso, le deleghe marchigiane per Binaghi (a tal punto mi viene da ridere e penso: ma come, giochiamo contro Nadal & C e questi non hanno di meglio che pensare alle piccole Marche!).
    Ovviamente questa non è stata poi la motivazione addotta a tale atto, ma di sicuro avranno opposto una qualche altre contestazione formale (reale) sulla gestione del CR Marche. Di più non sò (forse!) e comunque ci tengo a ribadire che l’episodio (riguardo a Torre del Greco) che ho narrato è frutto di una fuga di notizie che non si basa su nessuna prova provata!
    La mia curiosità riguardava la vicenda giudiziaria, ovvero mi piaceva sapere se in tale sede era stata confermata la contestazione verso quel CR. Ciao e grazie

  110. laura scrive:

    visto che siamo in tema di trasparenza e che “LA CASTA” ci ha un pò aperto gli occhi non sarebbe il caso di pubblicare sul sito della FIT i compensi dei nostri rappresentanti federali compreso sintende quello del presidente con relativo orario di lavoro incarico doveri di produttività e quant’altro interessi la loro funzione pubblica? Ho cercato sul sito della FIT E NON HO TROVATO NIENTE non credo che queste informazioni rientrino nella privacy o no? per quanto riguarda la vicenda devis: come si può sperare di costruire un “movimento” quando i giocatori sono ostaggio di beghe interne e personali?

  111. giancarlo scrive:

    @Giorgio
    la Lombardia è stata commissariata quando Trezzi non era più presidente da 4 mesi - ho letto la delibera di commissariamento del CR lombardo: più di 20 capi di accusa di cui solo 7/8 ricondicibili al nuovo comitato insediato 2 mesi prima; tutti comunque mai dimostrati dalla FIT con prove concrete - per i cosiddetti fondi neri mi risulta che questa “procedura” era già in atto con trasparenza da 3/4 anni con deliberazioni del CR lombardo sempre trasmesse alla FIT di Roma che quindi pur essendone a conoscenza non ha mai ritenuto di intervenire nemmeno con le periodiche osservazioni dei revisori(evidentemente ritenendole regolari)
    Guarda caso la situazione è improvvisamente cambiata con la decadenza del vecchio consiglio (quello di Trezzi) dove, guarda caso, c’era l’attuale presidente regionale, rimasto escluso dal comitato commissariato.
    IL Presidente Binaghi è stato inoltre citato dal consiglio commissariato al Tribunale di Milano per una lettera diffamatoria da lui inviata a suo tempo ai Presidenti dei Circoli lombardi, nella quale spiegava le ragioni del commissariamento, promettendo ulteriori comunicazioni di aggiornamento sui fatti, naturalmente mai arrivate (evidentemente per mancanza di prove)
    I dirigenti lombardi condannati sono stati poi costretti a patteggiare le condanne federali alla Camera di Conciliazione del CONI solo per evitare un’assurda sanzione pecuniaria (qualche migliaio di euro a testa); naturalmente la squalifica ha superato l’anno così da renderli ineleggibili per i prossimi dieci.

  112. giorgio scrive:

    @ Laura
    Tutti i dirigenti della FIT, sia quelli eletti che quelli in carica per nomina, sono dei dilettanti e di conseguenza non hanno diritto ad alcun compenso. Percepiscono solo eventuali rimborsi di spesa. Per i professionisti (Barazzuti, Furlan, Infantino, ………) è un altro discorso. Credo che così sia per tutte le Federazioni!

  113. BB 1980 scrive:

    @ giorgio
    Mi chiedo chi glielo faccia fare. Se è realmente così, non mi pare giusto

  114. anto scrive:

    I compensi della fit non verranno mai resi pubblici, è un segreto da non rivelare a nessuno………….pensate che se si sapessero i giocatori che vanno in davis si accontenterebbero di 800 euro di gettone di presenza……..

  115. Agatone scrive:

    Il saggio di Cipolla sulla stupidità dev’essere intrigante. Grazie a thomas Yancey. E spero che nessuno venga a scrivere che ci provo con anche con lui

  116. Nikolik scrive:

    Giorgio, non solo è così come dici tu, per tutte le Federazioni, ma aggiungo che i rimborsi spese (che oltretutto vengono, a volte in modo molto offensivo, anche tagliati ingiustamente, per cui ci rimetti ogni anno migliaia di euro di spese non rimborsate) giungono a destinazione con circa 15-16 mesi di ritardo, i rimborsi, cioè, vengono fatti dopo più di un anno. In tutte le Federazioni.
    Il Dirigente, quindi, in pratica, fa da finanziatore della propria Federazione, ecco qual’è la verità.

    Ma non solo: lo stesso problema, veramente molto grave, lo hanno anche alcuni tipi di dipendenti federali, poveracci: quelli che non sono dipendenti della CONI Servizi, ma della singola Federazione, con contratti a termine, possono vedersi recapitare il magrissimo stipendio con un anno e più di ritardo (ne sono stato testimone diretto, più volte). Cosa, questa, veramente grave, perché si tratta non di dirigenti, ma di ragazzi (più spesso ragazze) che ci campano, con quei soldi, ci fanno affidamento.
    Ripeto: è così per tutte le Federazioni.

    Questi sono i mezzi economici che hanno le Federazioni.

  117. giorgio scrive:

    @ Anto
    Mi accorgo, purtroppo, che a dare un contributo costruttivo a questo blog, rispondendo a domande precise con certezze e dati di fatto, è solo tempo perso. Perchè continui a fare illazioni gratuite sui compensi dei dirigenti della Fit anche dopo che ho precisato, in una risposta a Laura, come veramente stanno le cose. E’ vero che non bisogna prendere per oro colato tutto quello che viene scritto in parecchi post, ma penso che in ogni mio intervento, non su idee espresse perchè ci possiamo trovare non d’accordo ma su cose concrete facilmente riscontrabili come regolamenti e vita federale, ho dimostrato di essere una persona intellettivamente onesta che scrive solamente le cose che sa per certo. Comunque, per farti contento, ti dico quello che ti fa piacere sentire.
    Binaghi, per quanto risulta ai più, percepisce uno stipendio netto di 100.000 euro (centomila), scusami ma non ricordo se al mese o a settimana, naturalmente oltre il rimborso delle spese sostenute , mentre i Consiglieri e gli altri dirigenti prendono un poco di meno, poveretti, mi pare 85.000 euro (ottantacinquemila), pure loro non ricordo se al mese o a settimana. Contento? Abbiamo fatto della fanta economia, ma per farti felice sono disposto a tutto, anche a scriver put……. Anzi, non mi risparmiare, se hai da soddisfare qualche altra necessità in questo campo (non mi fraintendere, ho detto solo in questo campo) non hai che da chiedermelo e subito ti sarà dato!!!!!!!!

  118. madmax scrive:

    giorgio più vai avanti e più non sei credibile!!! come se non fosse acclarato che il vero compenso dei “politici” non sia lo stipendio….. forse tu nella tua testa pensi di avere a che fare con bingo bongo….

    in italia l’unico che ruba è berlusconi che (almeno oggi) è certamente quello che ne ha meno bisogno, mentre a leggervi sembrerebbe che nessuno guadagni un euro e per di più nessuno è interessato a farlo… insomma a parte il nostro presidente del consiglio sono tutte mammolette sante ed immacolate… peccato però che poi appena si scoperchia una qualsiasi pentola salti fuori di tutto e di più e tutto solo ed esclusivamente per questioni di denaro…piaccia o meno nella nostra società è tutto ma proprio tutto in vendita ed i primi ad esserlo sono la nostra classe politica, ovviamente fit esclusa…

  119. giorgio scrive:

    @ Madmax
    Io ho solo risposto ad una domanda di Laura che chiedeva delucidazioni circa i compensi del presidente della Federazione. Tutte le altre cose che dici tu sono da acclarare, come quella del rubare (chiaramente riferita alla Fit). Altrimenti, per quello che tu dici sul fatto di stare bene economicamente lavorando solo 3/4 ore al giorno (anche se affermi che lo puoi fare perchè in tutta la tua vita hai trovato gente stupida, e per questo non so se invidiarti o compiangerti) e sapendo che hai lavorato nel mondo tanto chiacchierato dell’ippica, anch’io potrei pensare che tu stesso chissà quante corse di cavalli avrai truccato. Ma questo non mi passa lontanamente per la testa, e crederò che tu sia una persona per bene ed onesta fino a quando qualcuno non mi dimostri il contrario, ma con dati di fatto e non solo a chiacchiere. Una cosa che sfugge ai più è che tutti, anche i suoi più acerrimi denigratori, ammettono che una delle cose (fosse pure l’unica) che Binaghi ha fatto è quella di aver moralizzato la Federazione. Poichè ti reputo una persona intelligente, ti prego e ti invito, quindi, in futuro di dimostrare con dati di fatto e con prove concrete certe tue affermazioni! Altrimenti, mi fai ricredere, ed allora sì che ai miei occhi apparirai come Bingo Bongo! Con tutto il rispetto per Bingo Bongo.

  120. anto scrive:

    @ Giorgio Un giudice arbitro FIT racconta il suo calvario per denunciare alcune anomalie nel settore degli Ufficiali di Gara. Una gestione irregolare di tornei ed eventi a squadre, e soprattutto uno strano bilancio sui rimborsi spese non sono bastati a fargli avere una risposta soddisfacente. E ora si rivolge alla Procura della Repubblica. Questa è solo la prima parte dell’articolo estrapolato dal sito http://www.tennisbest.com

    Caro Giorgio, siccome sei una persona così altamente qualificata, e che mi inviti a soddisfare certe mi curiosità, sai qualcosa di questa noiosissima faccenducola……….naturalmente vanno bene anche i sentito dire……..

  121. laura scrive:

    @Giorgio
    Dato che sei così informato su tutto volevo chiederti quali sono i rimbborsi spesa ( visto che non percepisce stipendio ) di un qualsiasi vostro dirigente in trasferta -(es. Pietrangeli al RG che compito ha , qual’è la sua funzione nelle vari trasferte ecc…ecc.) come vedi non sto parlando diprofessionisti che lavorano sul campo tutti i santi giorni vedi Furlan e altri ma di federali che vanno in giro per il mondo a spese della federazione? afare che? ad intrattenere sugli spalti la belloccia di turno o a far da comparsa al nostro Presidente? SE le cose non stanno così me ne scuso con chi ho tirato in ballo ma credo che tu sia l’unico informato ( come mai nessun’altro?) illuminaci su queste cose e se sei in grado con fatti e cifre sbarazza il campo da queste”leggende metropolitane”!ciao

  122. BB 1980 scrive:

    I casi sono due :
    - Binaghi non prende una lira ed è seguace di Don Bosco
    - Binaghi guadagna 100.000 € ( all’anno ),ed è una vergogna, dati i risultati del tennis italiano ed essendo il suo un incarico per elezione e non per curriculum vitae, dunque per merito e capacità.
    Se davvero le cariche federali sono retribuite in quel modo, allora si spiega il fatto che Binaghi abbia tanto a cuore quell’incarico. E si spiegano anche i risultati del tennis italiano.
    Piaccia o no, sic stantibus rebus.
    Mi auguro proprio che questo post venga pubblicato

  123. Roberto Commentucci scrive:

    BB1980, sai benissimo che non è come dici. I Dirigenti federali sono tutti Dilettanti, come spiegato da Giorgio e come ho scritto anch’io nel mio articolo.

    Giorgio ha solo cercato di ironizzare, nel suo post precedente, su questo interesse per i (presunti) stipendi federali e sulla relativa dietrologia.

    Perciò il tuo post è destituito da ogni fondamento.

  124. BB 1980 scrive:

    @ Roberto Commentucci
    Sinceramente non mi sembra giusto che una persona - dunque anche il presidente FIT - investa risorse e tempo proprio e non abbia perlomeno un riscontro economico.

  125. Gudpis scrive:

    A mio avviso, li pagherei pure bene, almeno ci sarebbe chiarezza: io ti pago profumatamente, se porti acqua al mulino del tennis…. bene, siamo tutti più contenti, se no ciao e grazie! Così cade l’alibi (che abbiamo anche noi dirigenti di circolo che uno non deve rispondere dei risultati che fa perchè volontario). Per carità quello dicono alcuni amici sopra è troppo forte e non lo condivido, ma tanta acredine, tanto vigore, tante guerre fatte nel nostro ambiente (da tanti) solo per l’onore della patria… suvvia neanche mia nipote di 3 anni ci crede! Eppoi ne conosciamo di storie (no?). Non lanciamo accuse generiche e non assolutamente circostanziate, ma non facciamo finta di cadere dal pero! N’est pas?

  126. chloe de lissier scrive:

    michael bloomberg è remunerato per il suo lavoro di sindaco di new york con la cifra simbolica di 1 dollaro all’anno. la carica rivestita da bloomberg è certamente molto onerosa per l’impegno complessivo che richiede a chi la ricopre.
    ma come sentenziò un politico che rappresenta assai bene lo “spirito italico” (”a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si prende”) noi “italidioti” non perdiamo mai l’occasione di pensare e parlare male degli altri.

  127. Roberto Commentucci scrive:

    Gudpis e BB1980 hanno toccato un tema interessante. Quello dello status di dilettante dei dirigenti delle nostre federazioni sportive affiliate al coni.

    Le norme che disciplinano tale status sono vecchie, obsolete. Risalgono ad una concezione romantica e cavalleresca dello sport (di tutto lo sport), molto “De Coubertin”, ma che poco ha a che fare ormai con il mondo contemporaneo, in cui vi è una competizione fortissima a tutti livelli.

    Quella concezione che fece squalificare il povero Dorando Petri o che faceva discriminare dal Comitato Olimpico inglese il velocista Abraham, malvisto perché ebreo, ma soprattutto perché si faceva allenare da un professionista (orrore!) un italiano di nome Mussabini (vedere il bellissimo film “Momenti di Gloria” sulle Olimpiadi di Parigi del 1924).

    Ormai da tempo, però, in pressoché tutti gli sport olimpici gli atleti sono professionisti a tempo pieno, condizione necessaria per poter competere ad alto livello.

    Sul versante della dirigenza, invece, si è rimasti legati a questa concezione anacronistica. Eppure, le esigenze sono le stesse. La competizione internazionale è sempre più forte, e le scelte di politica federale dovrebbero essere compiute nel modo più efficiente ed informato possibile.

    Lo status di dilettante, invece, limita moltissimo la possibilità per le federazioni di reclutare dirigenti capaci (si deve pescare solo fra gente con adeguate possibilità economiche e molto tempo libero). Inoltre, il dilettantismo obbligatorio costringe a tutta una serie di soluzioni di compromesso per ricambiare in qualche modo l’impegno di chi è chiamato a ricoprire certi ruoli. Questo genera opacità, scarsa trasparenza, maldicenze, e si presta a malversazioni e ad abusi.

    Quindi l’effetto finale è che si hanno due ricadute negative: sul piano dell’efficienza operativa delle federazioni sportive; e sul piano della loro reputazione, dell’immagine, come si vede leggendo gli ultimi post.

    Da questo punto di vista, quello della trasparenza amministrativa e dell’etica, io credo che l’attuale presidente della FIT abbia grossi meriti.

    Questo tuttavia, non è sufficiente per creare una struttura dirigenziale aggiornata e competente, davvero al passo con i tempi, in questo mondo globalizzato, ipercompetitivo e che cambia alla velocità della luce.

    Non a caso, le associazioni dei giocatori professionisti, quando si sono costituite e il tennis è diventato Open, hanno immediatamente capito queste cose, e i loro dirigenti sono professionisti (sebbene la loro azione sia spesso egualmente discussa e discutibile, come nel caso di De Villiers)

  128. madmax scrive:

    guardate che gli illeciti dei politici a tutti i livelli sono stati ampiamente dimostrati da tutte le procure d’italia..

    e giorgio ricorda che per molto tempo c’è stato chi diceva che la mafia non esisteva e chi ne parlava era solo un pazzo… i fatti poi hanno dimostrato quello che ora conoscono tutti, quindi non sempre per sapere una cosa è necessario aspettare le prove.. e normalmente qunado le campane suonano…..(e qui suonano dalla mattina alla sera a tutte le latitudini)

    riguardo alle corse dei cavalli l’unico modo con cui molti hanno veramente fatto i soldi in maniera illecita è stato con le tris e per fare questo è stata necessaria la connivenza tra “politica” ippica, mafia e/o camorra ed addetti i lavori…. ma soprattutto io non lavoro con paesi incivili che giornalmente disattendono le regole europee (ed infatti l’italia è sanzionata ad ogni livello) pur essendo nella comunità europea… ma questo devono farlo per sopravvivere poichè non essendo in grado (anche loro sono dilettanti.. però non lo dicono) nel momento in cui fossero obbligati a confrontarsi con chi lo fa per lavoro verrebbero spazzati via in un amen… la stessa cosa che accadrebbe nel tennis se la fit non inventasse tutti giorni leggi bavaglio…

    il risultato dell’ippica italiana (e lo dissi 10/12 anni fa) è che sta sprofondando, il gioco che è quello che fovrebbe mantenerla è vicino allo zero ed il governo saggiamente non ha nessuna intenzione di mantenere 4 incapaci che nel frattempo si sono arricchiti (anche se in assenza di qualche altro colpo di spugna presto pagheranno per le loro malefatte)…

    per il tennis prevedo la stesso percorso…

    per completezza d’informazione le nazioni ippiche che funzionano sono quelle che vengono gestite come un’industria (l’inghilterra ad esempio) e dove tutti i numeri devono essere positivi non ultimo quello della qualità degli attori (che in quel caso sono i cavalli e che nel nostro caso dovrebbero essere i giocatori).. per far questo però (e che invece non succede in italia) mettono in grado gli investitori di poter guadagnare investendo… a loro volta questi mettono in campo oltre che al denaro le varie capacità imprenditoriali ed a questo punto possono costruire impianti all’avanguardia che danno lavoro a migliaia di persone qualificatissime super pagate. l’unica cosa che la politica ippica inglese fa (in collaborazione con scotland yard) è quella di assicurare la trasparenza a tutti i livelli facendo pagare duramente ed immediatamente chi sbaglia… come vedi basterebbe copiare ma dove andrebbero a finire le centinaia di dilettanti incapaci???

    qualcuno poi potrebbe obbiettare che anche l’inghilterra tennistica non funziona ma bisogna rendersi conto che loro hanno meno necessità avendo wimbledon.. oltretutto mentre le tecniche d’allenamento e quindi le prestazioni ippiche sono rimaste molto simili (molti record sono datati e se piccoli miglioramenti sono arrivati ultimamente questi sono dovuti solo alla maggiore scorrevolezza delle piste), nel tennis la velocità di gioco e le prestazioni fisiche sono aumentate parecchio con necessità di maggior impegno e fatica dei giovani…. anche loro però sono un paese occidentale che in materia di alcool e droga sono addirittura avanti a noi e quindi… noi però vista la quantità di bambini che gioca e gioca anche bene avrebbe solo bisogno di linee guida valide che a loro volta devono essere messe nelle condizioni migliori di svolgere il loro lavoro all’interno delle strutture più moderne possibili… tutto questo ovviamente non è quanto sta succedendo ora in italia..

  129. giorgio scrive:

    @ Roberto Commentucci
    Grazie per la puntualizzazione e per la spiegazione che hai voluto dare a BB 1980 circa il mio pensiero sugli stipendi dei dirigenti della Fit. Sono cosciente che il mio scrivere in italiano non sia proprio il massimo ma in generale riesco a farmi capire. Però, come puoi ben vedere, caro Roberto, non esiste sordo più sordo di quello che non vuole sentire. E quindi dimmi se vale la pena continuare a portare un contributo costruttivo per spiegare come stanno le cose a chi lo chiede, se poi la mia risposta viene interpretata a proprio piacimento? No non ne vale la pena, almeno per come la vedo io. Ciononostante, voglio rispondere a Laura, perchè chiarire alcune cose su Pietrangeli è un mio dovere, sia perchè Nicola è una delle persone più per bene ed oneste che abbia mai conosciuto in vita mia, e non solo nel mondo del tennis, ed anche perchè sono onorato di essere suo amico.

    @ Laura
    Ti ho risposto su quello che chiedevi circa gli stipendi dei dirigenti Fit ma, visto che la mia risposta non andava nel senso che volevi, hai tirato fuori altri dubbi. Anche se mi sono stancato di prestarmi a questo gioco che non porta alcunché di costruttivo, ti voglio chiarire alcune cose sul personaggio Pietrangeli. Nicola è l’uomo immagine della Federazione per quanto riguarda la Coppa Davis (e credo abbia tutti i titoli per farlo) ed in quelle occasioni si muove a spese della Federazione, come è giusto che sia. Quando lo vedi a Roland Garros, a Montecarlo ed in altri tornei di solito va a spese sue e/o è ospite di qualche persona in vista o dall’organizzazione stessa del torneo. A Montecarlo, per esempio, è di casa, in quanto anni fa ha curato le pubbliche relazioni del Principato, e, devi sapere, che Alberto di Monaco non viene in Italia se non c’è Pietrangeli. Forse non sai che a Wimbledon, quando questo giovane settantacinquenne arriva all’aeroporto, c’è una limosouine (ho scritto bene?, maledetta ignoranza!) dell’organizzazione ad aspettarlo. E questo succede in tanti altri posti, non solo nel mondo del tennis, perché quel signore brizzolato, che chi non lo conosce lo può apprezzare solo superficialmente, è ben voluto e stimato da tutti ed in tutto il mondo. E credetemi, tanti sono gli aneddoti che potrei raccontare per avvalorare questa mia ultima affermazione, in alcuni casi di questi sono stato anche buon testimone, ma non ne ho voglia e, lasciatemelo dire, non ne vale la pena.

  130. Nikolik scrive:

    Roberto, quello che dici sui dirigenti federali, che dovrebbero essere professionisti, è assolutamente giusto.
    Però c’è un però: i soldi, assolutamente non ci sono, è assolutamente impossibile per le federazioni pagare indennità ai dirigenti.

    Quindi, semplificando. discorso giusto, ma non se ne fa nulla, non si pouò proprio.
    Come ho scritto sopra, rimborsano le spese di albergo dopo 15 mesi, con 15 mesi di ritardo, e ugualmente dopo 15 mesi pagano le segretarie, poverine: figurati se possono pagare addirittura indennità ai dirigenti.

    Non se ne parla.

  131. laura scrive:

    non ho mai messo in dubbio le qualita umane di PIetrangeli , ho solo chiesto quale contributo o funzione avesse nella federazione .Dalla tua risposta ne deduco che abbia solo una funzione di immagine del tennis italiano se non sbaglio risalente agli anni 50 60? quali sono sono le nuove immagini del tennis moderno che non ha niente a che fare con quello di allora quando a tennis giocava solamenta una elite? Io sono senzaltro una ignorantona e non vale la pena rispondermi ma ho lo stesso gli occhi per vedere che così restiamo al palo e come sempre la federazione non smentisce la fama degli italiani di masochisti(vedi vicenda davis)

  132. pedrinho&luvanor scrive:

    A Roberto.
    Al solito quando ti avventuri in giudizi su questa Fit senza conoscerla dall’interno sei superficiale. La tua affermazione : “Da questo punto di vista, quello della trasparenza amministrativa e dell’etica, io credo che l’attuale presidente della FIT abbia grossi meriti” su cosa poggia?
    1) Aver cacciato Panatta ?
    2) Aver Commissariato i Comitati regionali della Lombardia, Marche ecc. per regolarità amministative?
    3) Avere chiuso con un utile il torneo di Roma?
    Ti fermi in supeficie e non ragioni.
    Per capire il “fenomeno” Binaghi devi chiederti:
    1) Come ha fatto un giovane sardo mediocre tennista a diventare presidente Fit?
    2) Chi ha fatto a diventare presidente Fit un uomo sconosciuto alla stragrande maggioranza dei circoli italiani?
    3) Quali cambiali ha dovuto pagare e a chi il Presidente per vincere la prima elezione , che e’ quella sempre piu’ difficile da vincere con il nostro sistema elettorale?
    Giochetto divertente.
    Comincia a studiare e a rispondere.

  133. pedrinho&luvanor scrive:

    un paio di errori di battitura:
    regolarita’/irregolarità

  134. Giovanni da Roussillon scrive:

    Il gioco proposto da Thomas Yancey non riesce ad acchiapparmi, pur armandomi di tutta l’ironia. Tanto possono essere acute le categorizzazioni di Cipolla, quanto per me inutili sul piano delle relazioni, se non per doverne ritenere.
    Giova spendersi in un’analisi improduttiva? A me non pare.

    Perché improduttiva. Qualunque attività svolga, il mio bisogno di relazione con interlocutori, oggetti e pensieri primeggia. Amo e mi innamoro della mia compagna nelle discussioni accese fino al limite del litigio, del cane con cui gioco, dei contadini che incontro e mi parlano dei fatti legati alla loro magnifica professione, dei testi di Chloe/Yancey/Commentucci/Marcos/Comuniello che leggo, dei filmati che Ros inserisce sul suo forum, di un pensiero, anche doloroso che mi attraversa, sul quale impegno le mie riflessioni superficiali, pazientemente in tensione comunque con quello. Non provo questo amore diffuso per l’oggetto in senso lato, me ne disinteresso dopo aver tentato (superficialmente) di stabilire il ponte in qualche modo. A ben pensarci, ogni oggetto sarebbe fonte di relazione. Purtroppo la mia capacità di stare a sentirlo e costruire un rapporto “amichevole” è assai limitata, corro dove altre porte mi si aprono con su spazi a me interessanti, promettenti. Vado insomma per la mia strada.
    Ora io credo, che se gli stupidi del gruppo A, B, C ….N sono innumerevoli, ne tengo, come scritto, debito conto (avrei, ho, il dubbio ricorrente di essere io stesso un appartenente al gruppo A, B, C …N, un mutante in quei cassetti), ma poco più di nulla mi giova ripetermelo. Non faccio l’apologia della stupidità, la guardo e lascio perdere. Non lascio perdere chi penso ne sia portatore, se posso. Dei numerosi portatori di stupidità del mondo, io in primis non potrei in ogni caso neppure fare a meno. La vita. Semplicemente per mia necessità straziante di relazioni con tutti e tutto. Possibilmente benefiche.

    Per una volta, chiedo perdono, ma non riesco a partecipare al gioco.

  135. anto scrive:

    Brava laura condivido. Pietrangeli dovrebbe avere un vitalizio dalla fit di 50000 euro l’anno. Potrei anche sbagliarmi sulla cifra ma sul vitalizio no.

  136. Roberto Commentucci scrive:

    A Pedrinho.

    La mia affermazione sulla maggiore eticità della gestione Binaghi rispetto a quella precedente non è suffragata da prove, che non posso portare. Come sai sono un outsider, non sono addentro alle cose federali.

    E’però una mia ponderata opinione, che si basa su alcune mie esperienze professionali nello studio delle organizzazioni e delle patologie organizzative.
    Quando si porta avanti una azione moralizzatrice, infatti, uno dei sintomi è la crescita del contenzioso, perché le vittime del repulisti, in questo nostro paese eticamente corrotto, normalmente anziché ringraziare il cielo di essersela cavata senza un processo penale, intentano causa civile a colui che ha impugnato la scopa. E questo è solo un esempio.
    Tuttavia, non sono sicuro di ciò che dico. Credo che sia così. Ma posso sbagliare.

    La mia è solo una opinione, che non ho presentato come un dato di fatto.

    Forse potrebbe risponderti Giorgio, che invece è addentro alle cose federali.

  137. giorgio scrive:

    @ Pedrinho
    Visto che Roberto al tuo invito di studiare preferisce passare la palla a me cerco di farti felice prendendo parte al giochetto intelligente, come tu lo chiami. Le tre cose che tu elenchi tra alcune fatte da Binaghi
    “1) Aver cacciato Panatta ?
    2) Aver Commissariato i Comitati regionali della Lombardia, Marche ecc. per
    regolarità amministative?
    3) Avere chiuso con un utile il torneo di Roma?”
    già di per sè non mi sembrano poca cosa. Ma visto che dici a Roberto: “Ti fermi in supeficie e non ragioni.” e continui:
    “Per capire il “fenomeno” Binaghi devi chiederti:
    1) Come ha fatto un giovane sardo mediocre tennista a diventare presidente Fit?
    2) Chi ha fatto a diventare presidente Fit un uomo sconosciuto alla stragrande maggioranza dei circoli italiani?
    3) Quali cambiali ha dovuto pagare e a chi il Presidente per vincere la prima elezione , che e’ quella sempre piu’ difficile da vincere con il nostro sistema elettorale?”
    rispondo io punto per punto alle tre domande.
    1) Il giovane sardo, discreto (e non mediocre) giocatore di tennis, dopo aver fatto esperienza nel Comitato Regionale Sardo è entrato in Consiglio Federale con Ricci Bitti, che era stato il successore di Galgani. Nei due anni in cui rimase in carica Ricci Bitti, si dimise quando fu eletto Presidente dell’ITF anche se la carica era compatibile con quella di Presidente della Fit (per breve tempo fu anche Presidente europeo e questa carica era compatibile con nessun’altra), il testardo sardo si fece apprezzare per alcune idee (rivoluzione delle classifiche e dei campionati a squadre) che furono attuate da lì a poco dimostrando da subito di avere le carte in regola per diventare un leader.
    2) Una parte di merito nell’aver fatto conoscere questo “sconosciuto” alla stragrande maggioranza dei Circoli italiani fu di Adriano Panatta. Questo avvenne all’inizio, ma poi il sardo, con la sua testa dura e con il suo carattere “tira dritto” paragonabile ad un carro armato, incomincio a piacere ai dirigenti grazie alle sue idee.
    3) Conoscendo Binaghi credo che di cambiali non ne abbia mai pagato per la sua elezione. Tant’è che lo stesso Panatta continuò sì ad essere responsabile dei professionisti che lavoravano in Fit e direttore degli Internazionali ma è a tutti noto che, quando fu trovato con le mani nella marmellata, Binaghi non ci pensò due volte lo destituì da tutti gli incarichi e lo allontanò dalla Fit. Panatta perse in seguito, a tutti i livelli di giudizio, le cause che ha intentato contro la Fit.
    Come diceva Roberto, di cause messe in piedi contro la Fit ce ne sono tante e Binaghi, negli ultimi anni è diventato un abituè (è scritto bene?) dei Tribunali. Ma bada bene, i dipendenti che hanno intentato le cause a cui facevo riferimento non erano più in Fit negli anni della presidenza Binaghi. Appena eletto Presidente, Binaghi ha fatto una cosa intelligente invitando tutti i professionisti che avevano intenzione di continuare a lavorare con la Fit ad andare dal giudice del lavoro e firmare una tombale per gli anni precedenti in modo che in futuro non potevano accampare alcuna pretesa (qualcuno dopo aver firmato la tombale ha adito a vie legali, ma ha avuto in poco tempo una sentenza negativa).
    Altro provvedimento che è stato preso per il contenimento delle spese è stato quello dell’abolizione dei Comitati Provinciali, sostituiti con un delegato. In alcuni casi c’erano comitati formati da consiglieri in numero maggiore dei circoli presenti in quella provincia. E che dire del risanamento del bilancio. Binaghi è diventato Presidente nel periodo in cui il governo aveva ridotto i contributi al CONI e di conseguenza il CONI alle federazioni. Inoltre si è trovato a dover gestire un’asta per i diritti pubblicitari degli Internazionali d’Italia con le offerte che scadevano qualche giorno dopo gli attentati delle Torri Gemelle, con conseguente assegnazione dei diritti a prezzi molto più bassi dei precedenti. Fortunatamente, con una gestione oculata e con accordi molto vantaggiosi (leggi BNP e CONI SERVIZI) il sardo è riuscito a portare gli Internazionali ad un buon livello, e credo che nessuno mi possa smentire. E’ facile parlare bene adesso degli Internazionali, e sembra niente il lavoro fatto per chi non è addentro alle cose, ma credetemi ci vuole tanta fatica, dedizione e testardaggine. Potrei continuare a scrivere di tante altre cose fatte e di quelle che si ha in programma di fare, ma sono stanco e non ce la faccio. Non pretendo di aver convinto nessuno della bontà dell’operato di Binaghi, io stesso qualche volta non mi trovo d’accordo, ma, credetemi, quello che ho detto è vero e facilmente riscontrabile e poi sappiamo tutti che fa bene solo chi fa niente, e Binaghi sicuramente non fa e non farà parte mai di questa categoria! Alla prossima!

  138. Avec Double Cordage scrive:

    @Nikolik
    Tu scrivi: “…Roberto, quello che dici sui dirigenti federali, che dovrebbero essere professionisti, è assolutamente giusto.
    Però c’è un però: i soldi, assolutamente non ci sono, è assolutamente impossibile per le federazioni pagare indennità ai dirigenti…”

    I soldi non appaiono d’improvviso dal nulla, penso che non dovresti avere problemi a capirlo e per questo mi meraviglio (ripetutamente) delle tue risposte sempre ultra conservatrici quasi fintotontistiche - come se ti procurasse chi sa quale piacere orgiastico che tutto rimanga impantanato come è, per avere un budget serio a disposizione (lisordi) bisogna lavorare in modo professionale (in un mondo idealmente reale), per questo motivo è meglio mettere dei professionisti a lavorare in modo professionale, ti pare o hai da obbiettare? Essere professionisti non significa essere strapagati, in un sistema democratico-meritocratico chi lavora prende quel che si merita in base ai risultati. Meglio lavora, meglio saranno i risultati e più guadagnerà in seguito al raggiungimento di essi. Si può quindi partire con un poersonale retribuioto in base allo status quo, che con un sistema meritocratico produrrà un miglioramento dei risultati e con questo un aumento della retribuzione dell’incarico.

    E’ chiaro che dirlo a te è come urlare contro un muro, ma la tua ottusità discussionale è comunque un bene per il blog perché permette di ribadire (anche se non saranno pochi quelli che spesse volte si sentono tentati di mandare tutto a quel paese) e chiarire per l’ennesima volta criteri e concatenazioni basilari, sperando che ci sia chi possa trarre vantaggio da tale ridondanza, difficilmente potrai essere tu Nikolik visto che tu queste cose le sai, viene il dubbio che tu le sappia anche troppo bene…

    continua cosi comunque Nikolik e consiglierei agli utenti del blog di non perceperie la esternazioni di Nikolik in modo personale, ma di trarne vantaggio per portare luce in questo buio e triste groviglio di conservazionismo patriarcale retrograda. Sperando che questo in fin dei conti sia anche l’intento di Nikolik con le sue sparate difensivistiche.

    Giorgio mi pare uno troppo integrato, pluridecennale pergiunta, ma potrei sbagliarmi, ho comunque poche speranze che possa mai convincersi che ci sia spazio e motivo per cambiamenti radicali e fondamentali diretti verso un sistema più democratico-meritocratico-professionale e snello di organizzare un movimento.

    Tuttavia, la speranza è l’ultima a morire si dice, e sinceramente va bene anche se Giorgio non si converte, purché continui a rappresentare la situazione attuale come percepita dall’interno del sistema.

  139. Nikolik scrive:

    Avec, il tuo rancoroso messaggio dimostra una volta di più che voi non volete assolutamente affrontare i veri problemi.
    Voi volete solo sfogarvi, volete solo criticare la Federazione, non volete per nulla confrontarvi con i problemi reali.
    Volete solo entrare qua, dire peste e corna della Federazione, senza che nessuno vi contraddica e senza che nessuno vi riporti alla realtà delle cose.
    Avete una sola visione, quella che la Federazione è il Diavolo, punto.
    Che volete che vi dica, divertitevi a raccontarvele e a darvi ragione a vicenda.
    E appena c’è una voce fuori dal coro, un coro peraltro assolutamente inutile, perchè noto con piacere che con i vostri lamenti Binaghi continua indisturbato a prendere il 94%, cercate di farla passare per espressione di mala fede.

    E, secondo te, io, per la FIT, dovrei passare per quello che è in mala fede?
    Ma che mi importa? Ma tenetevela la FIT…io intervenivo solo per arricchire il dibattito con particolari che persone estranee alla vita di una Federazione non possono conoscere.

    Per quanto riguarda i soldi, infine, Avec, vedo che non leggi quello che scrivo.
    Allora, lo ripeto: tu parli di un “personale retribuito in base allo status quo”?
    Ora ti ripeto quale è, allora lo status quo:
    ai dirigenti federali, rimborsano le spese dell’albergo, del ristorante, del taxi, ecc., in genere dopo 12-15 mesi: io devo andare a Roma tutti i mesi e l’ultimo rimborso che mi è arrivato è relativo al mese di ottobre del 2007.
    Infine, ti ripeto che le segretarie assunte proprio dalla mia federazione, e che non dipendono dalla CONI Servizi, per tantissimo tempo hanno ricevuto il magrissimo stipendio (circa 450 euro al mese) con un anno di ritardo. Ora non so, penso sia ancora così, ma fino ad un anno fa di questa cosa sono stato testimone diretto.
    Punto.
    Non c’è altro da dire.
    Quindi, questo è lo status quo.
    In FIT la situazione non deve essere differente, perché, se non ricordo male (ma posso ricordare male, e mi scuso in questo caso), una delle polemiche che vi erano state era proprio il ritardo dei pagamenti ai coach, agli allenatori, ai fisioterapisti, ecc. delle spese vive sostenute. Se non sbaglio, ma posso sbagliare, avevo letto di ciò sul Tennis Italiano.

    E secondo te, con questa situazione, quale bravo professionista verrebbe mai ad amministrare una Federazione?
    Perchè dovrebbe farlo?
    A tutti piace guadagnare, quando si lavora, perché un manager professionista dovrebbe accettare un trattamento simile?

    Le Federazioni minori (come è anche quella del tennis) non hanno un centesimo. Punto.
    Questa è la verità.
    Se poi è una verità che ti è scomoda, Avec, perchè smonta con facilità tutte le vostre infondate teorie, non ci posso far niente.

    Comunque, con le vostre infondate lamentele antifederali, mi avete stufato.
    Peccato, perché ci sarebbe da dire contro le Federazioni, eccome, ma con voi non cresce il dibattito.
    Continuate pure a dirvele e a cantarvele tra di voi, così siete contenti, non interverrò mai più su questioni federali.
    Tanto, alla fine, che mi importa della FIT? Perchè dovrei fare la figura della persona in mala fede? Ma chi se ne frega…

    Continuate pure così, divertitevi, tanto nessuno vi ascolta, ve le dite tra di voi, sono parole in libertà.
    Beato Binaghi, resterà 100 anni ancora Presidente della FIT, se la sua opposizione è rappresentata dalle infondate critiche che gli proponete qua dentro.

    Ma che mi importa della FIT?
    Ma mai, mai, mai e poi mai spenderò più il mio tempo a parlare di FIT o Federazioni.
    Divertitevi!

  140. giancarlo scrive:

    @Giorgio
    continui a scrivere dei commissariamenti di Lombardia e Marche per “irregolarità amministrative”, se sei così informato come sembri porta argomenti concreti alle tue affermazioni perchè le irregolarità amministrative dei due comitati commissariati NON ESISTONO - quello Marchigiano era in carica da pochi mesi e quello Lombardo da due mesi e mezzo - spiegami come in così breve tempo si possano commettere reati tanto gravi da commissariare il Comitato Regionale - la verità è che non erano allineati con Binaghi (a Castellaneta avevano votato contro) e poi forse c’era qualche cambiale da pagare ai fedeli delle due regioni - non ti chiedi come mai nei consigli federali non compare mai un delegato lombardo o uno marchigiano (Brunetti a parte che però non mi sembra espressione della maggioranza delle Marche; è solo Pres. onorarionominato dal vecchio Comitato di Capodaglio) - per i Comitati Provinciali non tutti sono stati aboliti nel precedente quadriennio, addirittura in Lombardia (Mantova e Bergamo) sono stati esautorati nonostante eletti con regolari assemblee autorizzate da Roma.
    Tutto questo per regolarità di informazione.
    Ora però aspettiamo una comunicazione puntuale e trasparente sulla gestione dei nostri soldi.
    Meno male che abbiamo vinto il doppio - e attendiamo ansiosi la fine della vicenda Bolelli (ho pessimi presagi)

  141. ilbellodeltennis scrive:

    CHI CI GUADAGNA ?
    Per rispondere a questa domanda bisogna distinguere fra dirigenti (che devono essere dilettanti quindi non percepire compensi) e dipendenti, consulenti, ufficiali di gara, eccetera.
    a) I dirigenti soprattutto i presidenti dei comitati e il presidente della federazione in teoria non guadagnano; in pratica tutti hanno dei ritorni indiretti: chi si accontenta di una posizione di “potere” per poter fare il capo, chi usa il canale federale per mettersi in mostra e trovare magari clienti per le proprie attività (es. i presidenti avvocati anche dei comitati regionali) … non mi spiego altrimenti perchè siano così legati a delle cariche che comunque richiedono molto impegno e poco ritorno … personalmente non conosco dirigenti che lo facciano per sola passione.
    b) Il sottobosco dei dirigenti è fatto invece di un sacco di persone che in un modo o nell’altro portano a casa dei soldi (assunzioni, rimborsi spese più o meno corretti, giudici arbitri a cui vengono assegnati tornei da cui percepiscono comunque un compenso, eccetera) e sono loro che mettono in atto tutta una serie di iniziative a sostegno del loro “datore di lavoro” per poi essere ricompensati in qualche modo. Vi posso assicurare che queste persone hanno in passato messo in atto metodi di campagna politica tutt’altro che etici (naturalmente quando c’erano due candidati perchè quando il candidato è unico non servono): deleghe comprate in cambio di palle, promesse di contributi, eccetera … al contrario terrorismo per l’attività verso chi era dall’altra sponda. La cosa triste è che i metodi venivano usati da entrambi le parti contendenti perchè, con queste regole, chi usava metodi regolari veniva sconfitto.

    FEDERAZIONI RICCHE O POVERE ?

    Credo sia arrivato il momento anche di sfatare il falso mito della federazione senza soldi. Se guardate i fatturati della FIT presentati all’assemblea elettiva si parla di 25 milioni di euro che per “un’azienda” che si basa in buona parte sul volontariato è un fatturato di tutto rispetto. La domanda è come vengono spesi. Per la crescita del movimento oppure per la crescita della federazione e dei suoi componenti ?

    L’OPERATO DEL PRESIDENTE
    Sono d’accordo con chi dice che ha fatto molte cose buone. Anzi sicuramente, come già detto, è un uomo “del fare”. Il problema è che il metodo è macchiavellico cioè con un “fine che giustifica i mezzi”. Quello che manca, e non è cosa da poco, è la libertà; non è persona avvezza alla dialettica nè interna nè esterna; o si è con lui o contro di lui. Ogni cosa non allineata viene vista come un pericolo per la stabilità del potere. Credo che ci siano moltissime persone (circoli, maestri, dirigenti di circolo, giornalisti, ecc.) che hanno potuto sperimentare sulla propria pelle attacchi personali e minacce di ritorsioni. E’ un carro armato che passa senza guardare cosa ha davanti cercando di accentrare tutto il possibile verso la federazione (che è e resta un’ente statale che dovrebbe preoccuparsi della crescita del tennis, non di se stessa). Ecco come si fa ad avere il 94,94% dei compensi (con però solo un 66% degli aventi diritto presenti all’assemblea). Vi dirò di più. Di solito i gruppi che fanno capo ad eventuali candidati fanno una conta dei possibili voti che possono raccogliere fra i circoli. In passato anche quando si aveva la percezione di poter perdere ci si presentava (un anno addirittura c’erano 3 candidati alla presidenza) poi chi vinceva andava avanti. Oggi non succede più perchè chi non è favorito (e con lui tutto il suo entourage e i circoli amici) non se la sente di proseguire per non aver conseguenze negative di fronte ad una sconfitta ormai certa. Altrimenti non si spiegherebbe perchè nessuno, nemmeno una persona, ha avuto il coraggio di presentarsi come candidato alternativo con l’obiettivo almeno di proporsi come opposizione, ingrediente fondamentale della democrazia.

    NON VI SEMBRA CHE …
    tutto questo sia un deja vu ?
    - Lodevoli iniziative per il paese in un contesto senza libertà
    - Partito unico e plebisciti delle folle
    - Privilegi per chi era allineato e problemi per chi non lo era
    Cosa vi ricorda ? E come è andata a finire ? E’ una cosa giusta ?

    Meditate gente … meditate

  142. Avec Double Cordage scrive:

    @Nikolik
    …ancora con la solita solfa?! :)

    quando scrivo “…un personale retribuito in base allo status quo…” intendo in base allo status quo dei risultati e non come tu hai interpretato in base allo status quo dei stipendi, mi riferivo infatti ad un personale professionale in una struttura snella e non a un baraccone federativo di circoli sovradimensionato e diretto da dei dilettanti, è chiaro che se vuoi mettere dei professionisti al lavoro devi non solo cambiare gli stipendi ma cambiare tutta la struttura e il funzionamento: molte meno persone, focalizzazione sugli aspetti più importanti esternalizzando il resto, taglio drastico (o meglio eliminazione totale) di viaggi in gruppo rappresentativi - riunioni di massa etc.

    insomma praticamente non sarebbe più una federazione di circoli come lo è adesso e nemmeno basata sui circoli ma unicamente sul tennis
    personalmente non mi tocca particolarmente se tu adesso sbatti la porta, e molto sinceramente ammetto che personalmente non mi importa nemmeno della FIT, quel che mi interessa in questo ambito è solo il tennis (preferibilmente extra-circoli) tuttavia non capisco bene come tu possa aver mal interpretato le parole del mio messaggio precedente (forse il linguaggio ironico e poco diplomatico ti incita ad una lettura poco concentrata) ma può anche essere che sono io a sbagliarmi e le cavolate no-future che continui a scrivere le pensi per davvero, in tal caso buon proseguimento di lavoro con la tua federazione ippica, motoristica o quel che sia.

    per dirlo molto esplicitamente (anche se l’ho scritto ormai in tutte le salse) Il problema per il quale non ci capiamo io e te è che tu parti dal punto di vista di migliorare il funzionamento di una federazione lasciando tutto come è, ottimizzandola diciamo, mentre io (e alcuni altri che continuamente stanno a dirsele e cantarsele tra di loro e prima di andare a dormire gioiscono nel dire quante gliene ho dette oggi… suvvia ma pensi davvero che si sita comunicando con la FIT qui? E’ un dibattito nel quale c’è anche chi denota degli errori e manifesta delle opinioni ma di dirgliene quattro ai capoccioni delle FIT penso non importi praticamente nessuno) sto parlando di cambiare completamente musica, partendo da un sistema basato su democrazia diretta che elegga un ristretto gruppo di manager professionisti che con criteri meritocratici in una struttura snella e trasparente con particolare cura della comunicazione pubblica si dedichi all’allargamento della base dei praticanti in ogni strato sociale e al raggiungimento di risultati di vertice nei massimi tornei perché le due cose “base ampia e risultati di vertice” sono strettamente e sistematicamente correlate

    il senso del mio messaggio precedente era quello di ringraziarti per stimolare la discussione, mi dispiace se il mio linguaggio (probabilmente per motivi culturali e anche linguistici) risulta scontroso e ruvido, prova a non leggere i miei messaggi magari ignorandoli stai meglio e puoi continuare a scrivere tranquillo

    ad ogni modo tutto il discorso lascia il tempo che trova anche perché un tantino troppo personale, se veramente vuoi chiudere qui (lo dubito comunque) lasciami salutarti sinceramente, ciao Nikolik

    in tal caso mi scuso anche con gli utenti del blog se dovessi essere stato veramente io la goccia a far traboccare il vaso, non era nelle mie intenzioni

  143. laura scrive:

    sono in una fase di autocritica: è vero io ( ma vedo che è la maggioranza che scrive questi posts) non sono informa ta non so niente delle federazioni non conosco le regole su cui si fondano , i fondi di cui dispone, quanti fondi se ne vanno per le pratiche amministrative e via dicendo…. ma allora giustamente me lo chiedo e chiedo a chi lo sa di gentilmente informarmi .SO solo che per disputare un torneo mio figlio paga 20 euro e così anche mio marito che gioca negli over ,le squadre pagano fior di euro per partecipere ai campionati , l’iscrizione è obbligatoria per tutti anche per chi frequenta un circolo come socio e basta :.anche i bambini delle scuole sat devono iscriversi, (il telecronista della davis riferisce che sono “meravigliandosi ” 10000 .quanti soldi si raccolgono dalla base? Come fa la federazione della scherma a sfornare così tanti campioni dato che credo il gettito derivante dai suoi iscritti sia molto inferiore a quello del tennis?Probabilmente il nostro sfogo non cambierà le cose nell’immediato e secondo Nicolik è pura polemica sterile ,sarà che chi deve raccogliere i malumori e farne autocritica non la fa?
    Intanto siamo 2 pari con la Lettonia . Ho letto in “ipse dixit” il commento di Barazzuti su Gulbis rigurdo alla terra rossa …..!?! MAH!!!!!!

    “IL BELLO DEL TENNIS! italiano sintende
    intervista a Petrangeli sul 5a4 per GULBISnel terzo set: la partita non è di alto livello (!?!) i due giocatori sembrano in allenamento ….speriamo che si vinca ….ecc ecc.
    intervista a Sartori due game dopo ” La partita esprime un buon livello di gioco ,Gulbis non molla una palla … la partita è difficilissima perchè Gulbis sulla terra sa esprimere un ottimo livello di gioco ….. ” mi scuso per chè non ricordo le precise parole ma la sostanza è questa.
    Non vi sembra che un evento sportivo come questo sia stato trasformato dall’impianto della telecronacai n un talk show? (irritante anche, per i miei gusti, il telecronista)

  144. laura scrive:

    Mi scuso per gli errori di ortografia e di lessico ma sono una neofita dell’informatica e……dell’inglese .

  145. trophy scrive:

    cari amici,
    intervengo in una polemica che potrebbe avere utilità se coloro che pongono domande fossero in buona fede.
    potrei dare precise risposte (le mie ovviamente) a diversi quesiti posti: dai rimborsi a noi dirigenti. passando per la correttezza personale di binaghi, per arrivare all’assemblea nazionale ed alla legittimazione del voto finale…
    ma la domanda preliminare che pongo a molti di voi è “siete in buona fede? volete la verità anche se diversa da quella che vorreste sentire ? siete pronti a mettere da parte i preconcetti ?”
    se si vale la pena di intervenire altrimenti è tempo sprecato.
    attendo una vostra risposta…

    trophy

  146. giorgio scrive:

    @ Giancarlo
    Non ho mai affermato che il Comitato Regionale Tennis delle Marche sia stato commissariato per “irregolarità amministrative”, anzi, quando in un mio post ne ho parlato, mi pare, su preciso tuo invito, ho detto di non saperne alcunchè e ti invitavo ad informarti dall’Avv. Brunetti che, come ben sai, è l’attuale presidente di quel Comitato. Se poi ti riferisci a quanto ho scritto nel post di risposta a Pedrinho, ti invito a leggere con più attenzione quel mio post e scoprirai che quando parlavo dei commissariamenti di Lombardia e Marche, come per altri punti, avevo fatto copia-incolla da un post di Pedrinho&luvanor del 19 settembre, ore 19,37 (se ci fai caso nel suo post, per errore di battitura aveva scritto regolarità al posto di irregolarità, e così è riportato nel mio post). Ciò nonostante, confermo che per la Lombardia, da quanto ha detto in Assemblea Binaghi portando dati di fatto in risposta all’intervento di Ottolini, che non ha replicato, questa regione è stata commissariata per “gravi irregolarità amministrative”. Se poi, per farti contento, devo ammettere che gli asini volano …. Ebbene sì! Ieri ne ho visto tre, in fila indiana, che sfilavano a 50 metri d’altezza. Ti prego, cerca di dare il giusto significato a quest’ultima mia affermazione altrimenti mi prenderai per pazzo! Spero che lo farai perchè non vorrei che si dovesse, ancora una volta, dover scomodare il buon Roberto Commentucci (attento, “buon” è un modo comune di dire, e non l’ho scritto certo per BLANDIRE, come qualcuno ha creduto che io facessi in un’altra occasione) per spiegarti che, riguardo agli asini, non parlavo seriamente ma ho voluto solo ironizzare , e di questo me ne scuso.

  147. king of swing scrive:

    Andrew piacerebbe pure a me che si facesse qualcosa di concreto per far cambiare le cose…i giornalisti pensano a fare il loro mestiere…non credo ai più interessi lo sviluppo del nostro movimento tennistico…

    nell’ultima assemblea FIT nessuno ha ricordato che negli ultimi anni abbiamo perso due tornei ATP…ci manca gente come Bartoni..

    la FIT è la causa di tutti i mali del nostro amato sport..sono straconvinto che se a capo della FIT ci fosse gente veramente appassionata…le cose potrebbero cambiare radicalmente in Italia per il nostro sport… purtroppo il cambiamento deve partire da lì..

    se la FIT svolgesse il suo lavoro come si deve…l’Italia potrebbe essere come la Spagna per quanto riguarda il tennis…vorremmo tutti il campione…ma io vi dico che non basterebbe…in Italia fino a quando la FIT non cambia mentalità…le cose non cambieranno..neanche con il campione…

  148. madmax scrive:

    come già fatto per la rubrica di genitori&figli dò l’addio definitivo al blog “servizi vincenti” vuoi per far felice la redazione (che anche in occasione della pubblicazione di alcuni dei miei ultimi post si è comportata a mio avviso in maniera scorretta), vuoi per aver finito per capire il mondo del tennis italiano (e devo dire che da questo punto di vista ne esco parecchio cresciuto). lo voglio fare però dando un ultimo contributo che credo sia importante per far capire definitivamente ai lettori da che parte stia la ragione:

    non più tardi di ieri mattina parlavo con la presidenza di un grosso circolo del milanese al completo (comprensiva di maestri e gestori del circolo). questo circolo dopo aver per anni votato contro ha cambiato rotta ed ora è a favore della gestione in carica… il perchè? le loro parole…”è brutto dirlo ma almeno non ti mettono il bastone tra le ruote, in più prima chiamavi e qualsiasi cosa non si poteva fare, ora come d’incanto è sempre tutto possibilie!!!”

    ora certamente saranno anche questi i soliti cattivoni invidiosi che sparlano dietro, però in 5 anni che sono nel tennis non ho ancora trovato uno (dico uno) che mi abbia parlato bene della fit ne che votino contro ne che siano tra il famoso 94% (dei votanti)… da quel poco che ho imparato nella mia vita se ne deduce che qualcosa che non quadra c’è poi ragazzi fate come vi pare andate avanti così e sperate di essere sempre fortunati…

    saluti a tutti, max

  149. BB1980 scrive:

    Perchè non si fa un’elezione tramite internet, dove tutti i tesserati possono votare il / i candidato / i ?
    Che percentuale di voti otterrebbe Binaghi ? Il 94 % ?

  150. andrew scrive:

    ma dai Madmax…certo che sei fumino!

    In fondo è un bene di spessore superiore che i dirigenti del tennis si dedichino alla gestione di questo sport/gioco/ambiente. Pensa se dedicassero le stesse energie in altri ambiti ben più seri.

    In fin dei conti, Bolelli, per la sua decisione di non essere della partita a Montecatini (versione in mala fede: contrasti con federazione, versione in buona fede: necessità professionali prioritarie in Oriente), dicevo Bolelli rischia solo squalifiche da campionati nazionali (giocherà nella bundesliga?), Campi di rieducazione estiva (grazie Ubaldo per aver ripreso la mia definizione) E NON tazebao, linciaggi pubblici e campi di lavoro quelli veri.

    In fin dei conti(2), la buona fede dei nostri dirigenti non è in discussione e infatti sono talmente in buona fede che non possono che chiedere insistentemente altrettanto a noi (ossia di essere in buona fede).

    E sì che il sistema in vigore offre un tale spettro discrezionale (spettro discrezionale = potere) ai dirigenti, che una qualsiasi infrazione al CODICE può essere severamente punita, bellamente ignorata o alfin (bello, alfin…) premiata.

    Tutto sembra dipendere dalla buona o mala fede di colui che perpetra l’infrazione.

    Richiedesi apposito ufficio per la valutazione della buona fede, l’UVBP (Ufficio Valutazione Buona Fede).

  151. ilbellodeltennis scrive:

    @Trophy
    La mia risposta è assolutamente sì. Nel mio caso (ma non credo solo nel mio) i preconcetti non c’entrano… quello che contano sono i fatti. Se tu hai informazioni riguardo ai vari quesiti che possono dare un contributo alla conoscenza delle regole del gioco … cavolo, ben vengano. Naturalmente il non pregiudizio deve essere reciproco perchè solo così si può veramente fare chiarezza su un argomento su cui, se ci fai caso, se ne parla solo in questi contesti e mai in situazioni dove le persone possono essere identificate (è triste dirlo ma abbiamo paura … pensa te).
    @BB1980
    La federazione non vuole la democrazia e quello che tu proponi è democratico e soprattutto non controllabile. Come potrebbe il candidato di turno comprarsi o terrorizzare tutti i tesserati d’Italia? Quello che dici è la vera soluzione al problema … una votazione democratica e segreta in cui possono dire la loro tutti coloro che la federazione la finanziano con le loro tessere, i loro tornei (vedi quote FIT), i loro campionati. Io andrei oltre nel senso che, come succede nella politica vera, i posti del consiglio dovrebbero essere assegnati secondo le % che verrebbero fuori in modo da avere un “mini parlamento” del tennis in cui la dialettica possa essere esercitata dall’opposizione. Invece come è adesso se capita, come in questo caso, uno pseudo dittatore i giochi sono fatti perchè anche il consiglio è allineato.

  152. Gudpis scrive:

    @BB1980
    guisto! cambiare la legge elettorale in modo telematico: voto per corrispondenza! Poi vediamo come va a finire! Allora aspetta e spera….

    @Roberto , Giorgio e gli altri:
    ripeto il concetto: puoi mettere il più bravo del mondo a dirigere le cose, e alla fine qualcosa di buono farà. Però c’è una condizione, FONDAMENTALE perchè il giocattolo prima o poi non si rompa: questa persona capace DEVE RISPETTARE LE REGOLE, LE PROCEDURE, non si può muovere partendo dal ragionamento che siccome è bravo può agire al di fuori della procedura, altrimenti si crea il caos.
    La storia la sapete tutti: i due consigli sono stati sciolti con un cavillo (esistente, reale), ma cui si sarebbe potuto soprassedere, e non lo si è fatto perchè non erano due dirigenze filo federali PUNTO! Ecco cari commentatori: nessuno nè ha parlato (solo marginalmente), ma voglio chiedervi se non vi inquieta sapere che si commissaria il presunto nemico? Solo io e pochi altri abbiamo gli attributi per denunciare quello che è accaduto! Vi piace avere un dirigente eletto con percentuali bulgare senza altri candidati?
    Nella biografia del personaggio raccontate tutto, allora scrivete cari biografi che è stato commissariato un CR democraticamente eletto nonostante si elargissero deleghe a dx e a manca contrarie! MOTIVAZIONE: sette Circoli morosi a settembre! L’anno prima c’era una circolare del vecchio Pres. (filo-Fed) che sollecitava 22 circoli a pagare al GENNAIO successivo! In pratica si è rimproverato di aver fatto meglio di quelli che c’erano prima!
    Per conciliare la situazione il nuovo presidente va a Roma e chi trova in Fit a Roma: il vecchio presidente (quello sconfitto alle elezioni!).
    Scusate i toni, ma uno che ci tiene alla democrazia non può che indignarsi, e vi giuro che mi sarei indignato anche se il commissariato fosse stato il mio più grande nemico (politicamente parlando).
    L’ho detto e lo ripeto; i CR sanciranno la fine del RE SOLE!
    Vi rigiuro che NON SONO PARTE IN CAUSA DI QUELLA VICENDA, lo giuro su tutto quello che ho di più caro! Parlo solo per senso di giustizia e verità!

  153. Andros scrive:

    Ciao a tutti.

    Sono sostanzialmente d’accordo con Ubaldo Scanagatta.

    Il punto vero è parlarsi con diplomazia. Aspetto ben lontano dai modi litigiosi e vendicativi della nostra attuale federazione.

    Ritengo sia giusto e condivisibile che la Fit possa risentirsi per la mancata risposta ad una convocazione azzurra.

    Ritengo però altrettanto corretto che un giocatore possa rifiutarla. Sebbene non sia d’accordo.

    Il punto vero è parlarsi, cercare di rapportarsi per evitare tutto questo rumore.

    Condivido pienamente il fatto che un capitano di Davis debba comunicare di più con i giocatori ed i loro coach. E’ parte integrante del suo ruolo. Le gare a squadre non si vincono se non si è in grado di creare un gruppo coeso.

    Se, ad ogni convocazione, c’è un caso con un giocatore (Volandri, Starace, ora Bolelli), forse, è la federazione che sbaglia.

    Del resto non mi sembra che nè Binaghi nè Barazzutti siano da esempio nella capacità di comunicare e coinvolgere gli atleti.
    Ci sono numerosi casi di polemiche dei due con atleti sia uomini che donne (caro Binaghi, le brutte parole alla Farina ancora me le ricordo..).

    Una squadra é tale se c’è un leader che sa gestire un gruppo. Ognuno il suo ruolo nel rispetto degli altri e nella consapevolezza di un obiettivo comune.

    Ho la sensazione che Binaghi, in quanto presidente, abbia un ruolo diverso. Oggi é troppo presente. Pietrangeli pure mette bocca. Nicola, con tutto il rispetto, meno si parla e meglio é. Pure Lea che scrive sui giormnali di minacce di Pistolesi. Se anche fosse, non trovo opportuno fare tutto questo rumore.

    Non sono comunque neanche d’accordo con Pistolesi. Solite manie di protagonismo. Alle volte ha dei comportamenti infantili. Sembra quasi che voglia solo farsi pubblicità personale anche a scapito del proprio assisitito.

    In ultimo, statene certi, vedrete oggi pomeriggio nella conferenza stampa al Canottieri Roma! Binaghi ci mostrerà tutte le sue migliori doti vendicative e di litigiosità.

    Un Presidente dovrebbe avere un ruolo più diplomatico e conciliatore. Lui non mi sembra abbia queste caratteristiche.

    Sembra muoversi più per ripicche, per litigare che non per costruire.

    Ancor più perchè legittimato dalla vincita di elezioni senza avversari. Nella migliore delle tradizioni politiche dittatoriali.

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