Cittadinanza onoraria alla terrorista Baraldini? E’ il marketing, bellezza

PARLATE DI ME, parlatene male ma parlatene. Sembra questa l’unica spiegazione che possa giustificare la scelta di Pieve Emanuele, piccolo comune alle porte di Milano, di conferire la cittadinanza onoraria all’ex terrorista Silvia Baraldini, condannata a diverse decine di anni in Usa e oggi libera in Italia per effetto dell’indulto. Le cronache di Pieve non escono dal tran tran tranquillo della routine, e ci sarebbero rimaste se al sindaco diessino, Francesco Argeri, che guida una giunta di sinistra Ds, Rifondazione comunista e Verdi, non fosse venuto in mente di ripescare dal dimenticatoio una delibera presa anni fa dal consiglio comunale su proposta di un esponente del partito dell’attuale presidente della Camera.

Un errore, che invece di essere affidato all’oblìo come sarebbe stato giusto fare, è stato riportato sulla scena con l’evidente scopo di voler provocare reazioni. Con tutti i problemi che i comuni dell’hinterland milanese si trovano ad affrontare la sinistra locale si diletta in questi esercizi di puro marketing turistico. Perché altro non può essere che marketing. Come quello in cui ormai sono relegate certe lauree honoris causa, che vengono conferite da atenei dalla dubbia affidabilità, con problemi di iscrizioni e di cassa, a vallette o personaggi televisivi, che molti meriti possono vantare meno quelli che hanno a che fare con lo studio e la scienza. Sono espedientucci che consentono almeno per un giorno di finire sul giornale, assicurando un posto più visibile in quel teatrone dell’apparenza, dove se nessuno parla di te non sei nessuno.

Che poi la decisione offenda il Presidente dellla Repubblica, che non troppo tempo fa aveva suggerito di usare discrezione nel reinserimento degli ex terroristi, poco importa. Un gesto che offende la dignità dell’Italia, perché si aggiunge alle tante promesse non mantenute prese quando la donna venne estradata. Offende almeno metà, ma immaginiamo molti di più, degli abitanti di Pieve, che devono ingoiare una decisione presa all’insegna del più becero antiamericanismo. Offende gli italiani che si sentono solidali con le vittime del terrorismo.

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