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Calciopoli 2: Borrelli comincia
gli interrogatori il 17 maggio
Tar Lazio: confermati
4 anni di squalifica a De Santis

di Paolo Franci
ROMA — Giovedì 17 maggio partono gli interrogatori per Calciopoli 2. L’Ufficio Indagini, nelle riunioni dei giorni scorsi, ha dunque messo a punto una calendarizzazione di massima su chi dovrà essere interrogato e quando. Lo slittamento rispetto ai tempi previsti è scaturito dalla decisione di attendere che i pm di Napoli Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci concludano il loro lavoro ascoltando anche coloro che hanno richiesto di essere interrogati.
E non saranno gli arbitri, come si era pensato in un primo momento, a comparire davanti a Francesco Saverio Borrelli e i suoi vice. Anzi, Paparesta, Pieri e Bertini, i tre arbitri ancora in attività e sospesi dall’Aia, Dattilo, Cassarà Racalbuto e Gabriele, con gli assistenti Baglioni e Ambrosino, saranno ascoltati alla fine di un giro di interrogatori che potrebbe partire con un vero e proprio revival dei protagonisti della prima tranche di Calciopoli, come gli ex designatori Bergamo, e Pairetto, coinvolti nella vicenda delle utenze telefoniche mobili straniere, utilizzate dalla cupola moggiana — «allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti di frode in competizioni sportive» hanno scritto i pm napoletani nelle conclusioni delle indagini preliminari — per conversazioni «sicure» con Paparesta (che ha chiesto di essere ascoltato dai pm napoletani e che deve chiarire la vicenda della scheda sim svizzera agli 007 federali ndr), Racalbuto, Cassarà Dattilo, Bertini, Gabriele, De Santis, Pieri, Ambrosino e l’ex dirigente del Messina Mariano Fabiani.
E non è escluso che Borrelli possa fare un tentativo — dopo il grande rifiuto dell’estate scorsa — con Luciano Moggi, chiedendogli di comparire negli uffici di via Po. Moggi però non è più tesserato e dunque non soggetto ai dettami della giustizia sportiva. Le speranze di ottenere risposta positiva dall’ex dg della Juve sono praticamente azzerate, ma vista la voglia di esternazione di Moggi, più volte manifestata su giornali, radio e tv, un tentativo sarà fatto.
Nel quadro dei nuovi interrogatori, oltre a Mariano Fabiani, il nome nuovo della seconda tranche d’inchiesta, potrebbero tornare a galla anche Innocenzo Mazzini, Tullio Lanese e Maria Grazia Fazi, la segretaria della Can che però già nel giugno scorso si rifiutò di rispondere alla chiamata dell’Ufficio Indagini, e Massimo De Santis, al quale, proprio oggi, il Tar del Lazio ha confermato l’inibizione dall’attività di quattro anni inflittagli lo scorso 27 luglio dalla Corte Federale.

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73 Commenti a “Calciopoli 2: Borrelli comincia
gli interrogatori il 17 maggio
Tar Lazio: confermati
4 anni di squalifica a De Santis”

  1. Bandolero Rocco scrive:

    Per iniziare questa discussione mi occorre un chiarimento che io ritengo fondamentale. Esiste qualche persona che sostiene di avere consegnato ad esempio la scheda SIM
    N°XXXXXXXXX direttamente a Moggi? se si è possibile conoscere, lecitamente, qualche stralcio della sua deposizione ai giudici “napoletani”?

    Grazie in anticipo

  2. roberto scrive:

    Questa volta Francesco Saverio Borrelli penso che ci rimanga male…di intercettazioni nuove e compromettenti sul Milan non ce ne sono..ergo può anche dimettersi e andare in vacanza..a meno che non s’inventi qualche altra teoria contro i rossoneri e il loro contropotere…però una cosa la chiederei a Francesco Saverio Borelli…tutte le inchieste che riguardano l’inter, CHE FINE HANNO FATTO? attendiamo risposte signor Borrelli e non teorie anti berlusconiane…

  3. roger scrive:

    X roberto,
    non sarei così sicuro, al posto tuo. Intanto rileggiti questa e dimmi che differenza con quella della griglia di Moggi:

    MEANI: Pronto!

    BERGAMO: Leonardo…

    MEANI: Ciao Paolo, come stai?

    BERGAMO: Ascoltami, ho bisogno urgente di parlare con il grande capo. Mi puoi richiamare, mi dai un numero dove posso chiamarlo?

    MEANI: Subito subito?

    BERGAMO: No! Quando tu mi dici: guarda, richiamalo alla tal ora a questo numero. A me mi va bene anche alle dieci, le undici. L’importante è che una telefonata urgente volevo fargliela

    MEANI: Ascolta, io provo a sentire subito in sede, se lui è ancora in sede, sennò… perché sennò… tu non hai il suo cellulare?

    BERGAMO: No, io non ce l’ho il suo numero, se me lo dai ci provo

    MEANI: Sennò, sennò io lo chiamo sul cellulare e gli dico così che, cha hai bisogno urgente di parlargli

    BERGAMO: Si

    MEANI: Tu stai con il cellulare acceso che ti richiamo

    I due si risentono dopo una manciata di minuti

    BERGAMO: Leo!

    MEANI: Allora 335…

    BERGAMO: Perfetto

    MEANI: Gli ho parlato, perché, mi fa. Ma cos’ha, che cos’ha? Gli faccio: è agitato è molto nervoso tutti quelli gli rompono il c…, ma lui siccome già lo sa. Paolo!

    BERGAMO: Si

    MEANI: Due cose

    BERGAMO: Dimmi

    MEANI: Io lo so che tu sei molto arrabbiato di qua e di là, però tu sappi che noi, io voglio bene a Cristiano Copelli. Non ammazzarlo, per cortesia

    BERGAMO: No, no, no,no

    MEANI: Perché è un bravo ragazzo e poi…

    BERGAMO: Lo sto recuperando…

    MEANI: Un’altra cosa, se puoi dare un’occhiata ad Andrea Stefani quel ragazzo di Milano…

    BERGAMO: Si, ma quello esce normalmente lui

    MEANI: Si, però magari se puoi dargli un’occhiatina cosi…

    BERGAMO: Si, si

    Il 28 aprile 2005 Meani chiama Bergamo per sapere chi arbitrerà a Firenze

    Meani chiama Bergamo per sapere chi arbitrerà a Firenze

    MEANI: Ma mi diceva Galliani che ti stanno rompendo i ciglioni, per che cosa?

    BERGAMO: Eh… dai non sei troppo intelligente per non capire

    MEANI: Certo… chi è che ci manda a Firenze

    BERGAMO: Come griglia? L’abbiamo fatta a tre perché noi abbiamo… mi fai dire una cosa che con Gigi ti dico cosa ho in mente. Ho in mente di metterne tre, due… la partita vostra, quella della Juventus e una gara di B… perché non voglio assolutamente che ci siano preclusioni e gli arbitri sono Messina, sono Farina e sono Rodomonti per me, poi tu immaginerai un po’ Gigi… perché poi tu immaginerai quello che i tre che vogliono mettere per la quet’altra domenica

    MEANI: Tu vuoi mettere… io ho capito tu vuoi mettere Paparesta, Collina e Trefoloni

    BERGAMO: Sissignore… e mi ci gioco la testa

    MEANI: Ecco però a Trefoloni gli fai un bel discorsetto

    BERGAMO: Stai tranquillo, stai tranquillo

    MEANI: Perché sennò gli tagliamo la testa noi…

    Nella stessa giornata Meani richiama Bergamo per parlare ancora di Firenze (il Milan vincerà 2 a 1) e, soprattutto, degli assistenti della terna

    MEANI: Invece a me a Firenze?

    BERGAMO: Non l’ho ancora studiata a dire la verità, perché mi ci metterò dopo cena

    MEANI: Ah

    BERGAMO: Stavo guardando è ho quell’elenco di quelli che sono in uscita… Voi con Sagnoli come vi siete trovati ultimamente?

    MEANI: Bene

    BERGAMO: Beh lui potrebbe essere uno

    MEANI: Per noi bene, anche con… anche se vuoi mettere uno che ha fatto poche partite con noi, che noi ci troviamo bene è anche Ambrosino!

    BERGAMO: Eh… potrebbe…

    MEANI: E’ venuto da noi due domenica fa in casa, però ha fatto solo la partita, sarebbe la seconda può anche andar bene eh! Non so se ce l’hai in griglia o come la pensi però è uno…

    BERGAMO: Non è uno che stà andando bene, è un ragazzo

    MEANI: E’ un ragazzo sveglio… a me Stagnoli e Ambrosino vanno anche bene eh…

    BERGAMO: Mentre invece Ayroldi no eh!

    MEANI: No Ayroldi si, Ayroldi si

    BERGAMO: Quant’è che non viene Ayroldi?

    MEANI: E’ un po’ che conviene… è un po’ che non viene… Ayroldi può andare bene, anche

    BERGAMO: Non sarebbe male eh!

    MEANI: No! Stagnoli e Ayroldi

    BERGAMO: Uh…

    MEANI: O Stagnoli-Ayroldi o Stagnoli-Ambrosini può mandare

    BERGAMO: Sei sicuro che Ayroldi è perlomeno un mese che non viene?

    MEANI: Si, si, si

    BERGAMO: Eh allora mi danno una certa garanzia Stagnoli e Ayroldi!

    Al franchi saranno Ayroldi e Stagnoli

  4. nick scrive:

    x roberto

    prima di affermare che Borrelli si è inventato il SISTEMA MILAN ripassati questa telefonata e stai contento di non essere retrocesso per la terza volta, come avresti meritato

    28 aprile 2005
    L’ ADDETTO AGLI ARBITRI DEL MILAN chiama il designatore Paolo Bergamo per sapere chi arbitrerà la domenica successiva a Firenze.

    MEANI: Ma mi diceva Galliani cosa è che è successo ti stanno rompendo i coiglioni per che cosa?

    BERGAMO: Eh…..dai non sei troppo intelligente per non capire

    MEANI: Certo……chi è che ci mandi a Firenze?

    BERGAMO: Mah!…. come griglia?

    MEANI:Eh?

    BERGAMO:Ma te dici come griglia di arbitri? L’abbiamo fatta a tre la griglia perché noi abbiamo…… mi fai dire una cosa che con Gigi non ho ancora concordato però eh, quindi io ti dico cosa ho in mente. Ho in mente di metterne tre due……la partita vostra quella della Juventus e una gara di B…….perché non voglio assolutamente che ci siano preclusioni e gli arbitri sono Messina sono Farina e sono Rodomonti per me poi sentiamo un po’ Gigi…… perché poi tu immaginerai quelli che i tre che voglio mettere per la quest’altra domenica

    MEANI:Tu vuoi mettere …..io ho capito tu vuoi mettere Paparesta Collina e Trefoloni

    BERGAMO:Sissignore……e mi ci gioco la testa

    MEANI:Ecco però a Trefoloni gli fai un bel discorsetto

    BERGAMO: Stai tranquillo, stai tranquillo

    MEANI Perché sennò gli tagliamo la testa noi…

    Nella stessa giornata sempre Meani chiama ancora Bergamo. Al centro del colloquio sipre la partita della domenica successiva a Firenze (che il Milan vincerà 2-1) e soprattutto gli assistenti della terna.

    MEANI: Eh…….chi è che pensi di mandarmi invece a me a Firenze?

    BERGAMO: A Firenze non l’ho ancora studiata a dire la verità perché mi ci metterò dopo cena

    MEANI: Ah…..

    BERGAMO: Stavo guardando c’ho qui l’elenco di quelli che sono in uscita……. Voi con Stagnoli come vi siete trovati ultimamente?

    MEANI: Bene

    BERGAMO: Beh lui potrebbe essere uno…

    MEANI: Per noi bene, anche con……anche se vuoi mettere uno che ha fatto poche partite con noi che noi ci troviamo bene è anche Ambrosino!

    BERGAMO: Eh…..potrebbe…..

    MEANI: È venuto da noi è venuto da noi due o tre domenica fa in casa, però ha fatto solo la partita, sarebbe la seconda può anche andar bene eh! Non so se ce l’hai in griglia o come la pensi però è uno

    BERGAMO: No è uno che sta andando bene è un ragazzo…

    MEANI: E’ un ragazzo sveglio…

    BERGAMO: Di cultura

    MEANI: Esatto…

    BERGAMO: È un avvocato è uno che sa muoversi

    MEANI: Eh…a me Stagnoli e Ambrosini vanno anche bene eh…

    BERGAMO: Mentre invece Ayroldi no eh!

    MEANI: No Ayroldi si, Ayroldi si…

    BERGAMO: Quant’è che non viene Ayroldi?…

    MEANI: È un po’ che conviene…..è un po’ che non viene……Ayroldi può andare bene, anche

    BERGAMO: Non sarebbe male eh!

    MEANI: No! Stagnoli e Ayroldi

    BERGAMO: Uhm…

    MEANI: O, Stagnoli-Ayroldi o Stagnoli-Ambrosini puoi mandare

    BERGAMO: Sei sicuro che Ayroldi è per lo meno un mese che non viene?

    MEANI: Si, si, si

    BERGAMO: Eh allora mi danno una certa garanzia Stagnoli e Ayroldi Al Franchi saranno Ayroldi e Stagnoli

  5. PAVEL scrive:

    Roberto, come me e come lo stesso Direttore due giorni fa, giustamente osserva che è inspiegabile e “indignante” che certe inchieste sportive nascano e portino a dei processi sportivi a una velocità supersonica, all’indomani del 12 aprile 2007 (così come successo l’anno scorso), mentre le inchieste riguardanti l’inter e, specificatamente, l’inchiesta sportiva sulla presunta illecita iscrizione alla stagione 2004/05 (artt. 7-3 e 13 del Codice di Giustizia Sportiva), dapprima si scopre che giaceva da mesi su un noto tavolino di Via Allegri a prender polvere e poi, tolta la polvere, rimane impantanata sine die.

    Indigna il constatare che contro taluni continua in vigore la corsia preferenziale in perfetto stile guidorossi, mentre per gli onesti a prescindere si attendono le calende greche.

    Se si protrae ancora un pò quest’inattivita processuale, subentrerà la prescrizione sportiva per bilanciopoli inter 2004/05, prorogata da 2 a 3 anni grazie alla vicenda Brunelli e all’apertura del fascicolo d’inchiesta del Gen. Pappa, sostituito da Borrelli per mano di Guido Rossi.

    Se Borrelli lascia l’Ufficio Indagini l’ultimo giorno della presente stagione calcistica, così come ha annunciato, senza aver aperto il processo-bilanciopoli contro l’inter, giacente da mesi e arricchito di particolari dall’inchiesta milanese, l’Inter ringrazierà per l’ennesimo regalo della tartaruga Figc, giacché un processo sportivo fatto oltre quella data, potrà anche produrre la retrocessione dell’Inter (tra le sanzioni previste dall’art. 13 per l’illecito di fraudolenta iscrizione alla stagione 2004/05 di cui all’art. 7-3 CGS), ma non anche e non più la revoca dello scudetto 2006/07.

    Ovvero, mancano pochi giorni per perfezionare da parte del medesimo organismo sportivo un trattamento (irrevocabilità ipso iure dello scudetto 2006/07) opposto rispetto a quello (revoca scudetto 2005/06) posto in essere nella primavera-estate 2006 ai danni della Juventus, deferita e processata in tutta fretta a stagione 2006/07 non ancora iniziata e, ciò facendo, espropriata dello scudetto vinto sul campo nel 2005/06, assegnato all’inter da un suo noto tifoso ed ex dirigente a latere del processo sportivo (in cui si sentenziò solo la non-assegnazione).

    Due giorni fa il Direttore ha riconosciuto, anch’egli, che di ciò è giusto e legittimo parlare, ma, come ha fatto notare al Direttore due giorni fa un altro lettore, si domanda: perché, anziché limitarsi a prendere atto di tale diverso trattamento e riconoscere che è legittimo lamentarsene, non pubblica un articolo approfondito su questa apparente discriminazione?

    Peraltro, giorni or sono il Direttore ricordava di essere assistito da un inflessibile dipartimento legale, che ben potrà confermare quanto sopra esposto.

    Insomma, Direttore, se alla Juve, incolpata da Borrelli-Palazzi per fatti ralativi alla stagione 2004/05, è stato tolto lo scudetto 2005/06 proprio a causa di un processo sportivo fatto subito dopo averlo vinto, ci vorrebbe cortesemente spiegare perché mai questo giornale, e tutti gli altri, non si degna di pubblicare uno straccio di articolo che sia uno, chiedendo al duo Borrelli-Palazzi perché non processa l’inter in questa stagione per quell’inchiesta bilanciopoli 2004/05 che giace bloccata da mesi e mesi ?

    Ricordo che Borrelli ha detto tempo fa che avrebbe inviato gli atti a Palazzi per i deferimenti dell’Inter anche se non avesse ricevuto le ulteriori carte richieste da Borrelli alla Procura di Milano…..

    E invece adesso Borrelli che fa? Se ne va e non compie quanto annunciato?

    O lo ha fatto e allora è Palazzi che non formula e notifica i deferimenti all’Inter?

    Attendo un cortese riscontro, auspicando una coraggiosa presa di posizione.

    Grazie.
    —————–
    Caro Pavel,
    i nostri desideri sono stati esauditi. Prorpio stasera Borrelli ha consegnato a Palazzi, procuratore federale, il fscicolo riguardante il caso INter-De Santis. Ora toccherà al procuratore federale deferire, cioè rinviare a giudizio chi riterrà di mandare sotto processo sportivo. Inoltre, come avrà certamente letto anche su quotidiano.net e su questo blog, il 17 maggio cominceranno gli interrogatori dell’Ufficio Indagini pr calciopoli 2. Infine, il Tar ha confermato oggi i 4 anni di squalifica a De Santis.

  6. giuliano scrive:

    29………..29…………29………….29…………..29………….E TUTTI BELLI COME FIGLI
    E QUELLO CHE CI AVETE TRAFUGATO PERCHE’ ……VOI……STERILI …….ED….
    IMPOTENTI……VERRA’ IL GIORNO CHE CE LO RIPRENDEREMo….PERCHE’ ……..
    ….DIO……C ‘ E’……

  7. sonny crockett scrive:

    Ben detto Roberto

  8. Gianluca scrive:

    Borrelli potrà fare tutte le indagini che vuole, ma se poi le carte che passerà a Palazzi finiranno a languire sulla scrivania di quest’ultimo, come le recenti inchieste su calcio scommesse, fidejussioni false, pedinamenti ecc ecc …

    cosa lavora a fare Borrelli se poi Palazzi, dopo la fretta dell’estate scosra, ha deciso che non ne vale la pena e non deferisce più nessuno ?

    non c’è più un Guido Rossi che deve assegnare uno scudetto all’Inter ?

  9. danianto1951 scrive:

    … ovvero :”lo smemorato di Milano”.

    Dimentica sempre di portare avanti le inchieste sull’Inter!!

    Ah già…. deve seguire le indicazioni di chi lo ha assunto!!!!

  10. danianto1951 scrive:

    Mi sapete dire quanti giornalisti sono sotto ricatto per fascicoli Telecom in mano ai soliti onesti????

  11. Roby scrive:

    per Roger e Nick, mi dispiace per voi ma riproponete 2 telefonate che non conosciamo, ma Straconosciamo e che sono state archiviate sia a livello di magistratura ordinaria che di “giustizia” ( falsa) sportiva…quindi è inutile ritriturare le solite storie senza alcune situazioni da ritenere oggettivamente interessanti per l’indagine..prendo atto che ieri sera il dott. Borrelli, dopo quasi 10 mesi di solerte lavoro ha passate le carte per il deferimento dell’Inter a palazzi, speriamo che Il procuratore Fderale non impieghi altri 10 mesi per chiedere condanne etc..però proprio stamane sono state pubblicate le motivazioni della sentenza SME con cui è stato assolto Berlusconi dopo 13 anni di processo..per i soliti noti..Assolto per non aver commesso il reato, e non per prescrizione….Facciamo questa premessa..Ebbene come sappiamo tutti l’indagine era partita da Francesco saverio borrelli quel novembre 1994 con l’avviso di garanzia in diretta mondiale cheportò tra gli altri alla crisi del governo…bene le motivazioni della sentenza hanno completamente demolite le “teorie” accusatorie di Borrelli..questo mi ricorda qualcosa della scorsa estate..un nuovo teoprema contro la creatura sportiva di berlusconi..teorema completamente sbugiardato sia dalla procura di napoli, da quella di roma e in grandissima parte anche da quella sportiva…Lo chiamiamo accanimento?

  12. Lucianone scrive:

    X Giuliano

    ecco l’ennesima bastonata sulla Juve …fresca fresca di giornata:
    da Republica di oggi:
    Ex dirigente della Juve rivela “Così Moggi pagava gli arbitri”
    http://www.repubblica.it/2007/05/sezioni/sport/calcio/capobianco-accusa/capobianco-accusa/capobianco-accusa.html

  13. krypton scrive:

    dalla repubblica di oggi

    Maurizio Capobianco col club dall’84 al 2005 e ora in causa: soldi
    a dirigenti Figc, giornalisti e persino ai tifosi. Tramite la Semana srl di Giraudo…
    Ex dirigente della Juve rivela
    “Così Moggi pagava gli arbitri”
    di MARCO MENSURATI
    TORINO - Due premesse. La prima: “Tutto quello che dirò è documentato e dimostrabile”. La seconda: “Sono in causa con la Juve davanti al tribunale del lavoro di Torino. Ho cominciato a lavorare con Boniperti nel 1984. Un uomo eccezionale. Poi nel settembre del 2005, dopo che già da tempo i miei rapporti con Giraudo erano degenerati, sono stato costretto a lasciare la società”. Maurizio Capobianco, ex dirigente di Juventus F. C., è un tipo così. Uno a cui piace parlare chiaro, diretto e, soprattutto, dire le cose esatte.

    Fino ad oggi, le inchieste erano accusate tutte di avere un punto debole: non si capiva per quale motivo, al di là di evidenti interessi di carriera e di posizione, gli arbitri italiani avrebbero dovuto rendere servigi a Moggi & co. Ora, per la prima volta, si capisce come gli arbitri “venivano ripagati”. Spiega Capobianco: “Solo agli inizi del 2005 sono venuto a conoscenza di almeno quattro casi in cui la Juve ha fatto arrivare beni di ingente valore a due arbitri italiani, a un esponente della Figc, e a uno della Covisoc”.

    Beni di ingente valore?
    “Beni facilmente monetizzabili che venivano consegnati per il tramite di società terze a soggetti terzi. Terzi legati agli arbitri da rapporti di parentela”.

    Si tratta di affermazioni pesanti, se ne rende conto?
    “Sono tutte cose che, all’occorrenza, posso dimostrare”.

    A quando risalgono i casi in questione?
    “Risalgono agli inizi della gestione Giraudo-Moggi nell’anno ‘95″.

    Chi sono questi arbitri?
    “Questo non ho intenzione di dirlo, al momento”.

    Quanto ingenti erano questi beni monetizzabili?
    “20-25 milioni di lire, per ogni “gratificazione”".

    Dalle intercettazioni è emerso che Bergamo e Pairetto erano in ottimi rapporti con la Juve.
    “Bergamo non so, Pairetto era di casa alla Juve”.

    Quei “beni” erano destinati a loro?
    “Non ho intenzione di dire di più, ora. La mia intenzione è solo quella di dare un contributo di verità a tutta questa storia. Però per quanto riguarda Pairetto una cosa le posso dire: nel 2000 proprio lui tirò fuori la storia dei Rolex della Roma. Beh: pochi mesi prima, nell’ottobre del 1999, ricevette dalla Juve una moto che, in seguito, non mi pare si sia premurato di restituire”.

    Perché si è deciso a raccontare queste cose proprio adesso?
    “Perché prima di Calciopoli quello che vedevo erano i frammenti di una vicenda che ha acquistato senso compiuto solamente dopo. Solo ora mi rendo conto di come hanno rovinato una società con una storia di oltre cento anni, con la complicità di arbitri, giornalisti, e istituzioni”.

    Cominciamo dai giornalisti?
    “Sulla questione giornalisti la Juve aveva consulenze molto ricche con società vicine ad alcuni di loro. Almeno in un caso, a inizio stagione si stipulava un contratto per studiare dei progetti di comunicazione. Poi a giugno, se la Juve aveva vinto lo scudetto, la società decideva di realizzare quei progetti e pagava il premio alla società di comodo: i progetti, ovviamente, non vedevano mai la luce”.

    Un premio scudetto ai giornalisti. E sulla società Juve le inchieste hanno raccontato tutto?
    “Quasi. Della Semana srl, la società voluta fortemente nel luglio 2003 da Giraudo e partecipata dalla Juve per il 30 per cento, si è parlato poco”.

    Cosa si poteva dire?
    “Che attraverso la Semana, Moggi e Giraudo, in violazione della legge Pisanu, finanziavano indirettamente le curve. Nei bilanci ci sono fatture da decine di migliaia di euro a gara per l’acquisto di coreografie, striscioni e quant’altro”.

    A cosa serve la Semana?
    “Gestisce tutte le attività che ruotano attorno allo stadio e agli impianti. Cosa che, almeno fino a quando c’ero io, ovvero marzo 2006, faceva a prezzi maggiorati del 20%, così come il contratto oltremodo oneroso stipulato con Juventus prevedeva. Va detto che la Semana è per il 30 per cento della Juve, per l’altro 70 di una ragnatela di fiduciarie che portano a Giraudo”.

    Che però adesso non ha più nulla a che vedere con la Juventus.
    “Che mi risulti Semana è sempre operativa, Giraudo ha ancora il 2 per cento della Juve e questo fa di lui uno degli maggiori azionisti bianconeri. C’è ancora Bettega, è consulente: io me lo ricordo Bettega in società, partecipava a tutte le riunioni con Moggi e Giraudo. Oggi decide tutto Secco (Alessio, direttore sportivo, ndr) che in passato non ha mai mosso un dito senza il consenso di Moggi. Il direttore del personale Sorbone è lo stesso. Renato Opezzi (ad di Semana e procuratore della Juventus, ndr), è da sempre il braccio destro di Giraudo. Il direttore finanziario Michele Bergero e il direttore marketing Fassone (ex guardalinee Aia, ndr) sono sempre lì. La nuova Juve di Cobolli, la chiamano… Ma se si sono tenuti persino Bertolini”.

    Bertolini, quello che andava in Svizzera a comprare le sim per Moggi?
    “Sì. È ancora lì. Fa l’osservatore ufficiale con tanto di presentazione nell’ottobre 2006 sul sito internet Juventus. Ma dico: è implicato con uno degli scandali peggiori della storia del nostro calcio e noi ce lo teniamo…”

    Non si è mai accorto della rete svizzera di Moggi?
    “Solo frammenti… Una volta viene da me la signora Gastaldo, ex-dirigente amministrativa e mi dice: “Questo Bertolini, ma che ci fa con tutte ’ste schede svizzere?”… Era disperata perché Bertolini quando riceveva l’ordine da Moggi andava da lei, prendeva tre-quattro mila euro in contanti e se ne andava in Svizzera. E così rimaneva un buco nella cassa. E la signora Gastaldo (in società fino al 2005, ndr), che è una persona molto seria e pignola, un paio di volte ricordo che mi chiese di vendere a privati degli orologi e dei preziosi della società per colmare il buco creato”.

    Sembra esserci un rapporto strano tra gli orologi e la Juventus…
    “In dieci anni ho visto entrare centinaia e centinaia di orologi delle marche più prestigiose: Jaeger Le Coltre, Franck Muller, Cartier, Girard Perregaux, Bulgari. La destinazione degli stessi, a parte quelli che finivano ai soliti giornalisti amici (oltre che a giocatori e staff), sono segreti custoditi da Giraudo e dalla Gastaldo che ne teneva la contabilità”.

    Parliamo delle complicità. Fabiani, il ds del Messina che tirava le fila del mondo arbitrale insieme a Moggi, l’ha mai visto?
    “Era di casa anche lui. Era così in confidenza con Moggi che all’inizio pensavo fossero parenti. Quando arrivava a Torino si prendeva gli uffici del settore giovanile e quelli diventavano i suoi uffici anche per giorni. La Juventus gli ha addirittura regalato una macchina”.

    Le istituzioni.
    “Moggi e Giraudo in Figc facevano quello che volevano. Io rimasi molto colpito da come venne coperto un caso di positività alla cannabis di un giocatore. Lo scoprì l’Uefa, ‘97. Lo comunicò alla Figc e finì tutto lì”.

    La Gea.
    “Ricordo che un caso che mi segnalò la signora Gastaldo. Nel dicembre 2004 si è coperta una provvigione liquidandola con un contratto di consulenza a una società di comodo. La fattura da 250.000 euro era intestata a una cooperativa romana di giornalisti dietro la quale, a dire della Gastaldo, c’era la Gea”.

    Si rende conto che questa intervista a Torino rischia di renderla impopolare?
    “I primi dieci anni alla Juventus sono stati i dieci anni più belli della mia vita professionale. Penso che il mio contributo di verità sia dovuto”.

  14. Maurizio De Paola scrive:

    Egr. Sig. Direttore,
    ho letto la Sua risposta a Pavel, però non capisco. Quello che borrelli ha consegnato a palazzi è il fascicolo sui pedinamenti di de santis, non quello (ben più grave) sui bilanci falsi dell’inter. Perché nessuno si muove?

    Maurizio De Paola

  15. Arix scrive:

    INCREDIBILI DICHIARAZIONI RILASCIATE A “LA REPUBBLICA” DA UN EX-DIRIGENTE JUVE !!!…..ORA NON CI SONO PIU’ ALTERNATIVE SE NON LA RADIAZIONE !!!
    =======================================================================
    Ecco di seguto l’articolo….trattasi di argomenti di una gravita’ assoluta e che francamente mi riesce difficile commentare ulteriormente……..Una cosa e’ certa…..se la Juve non verra’ RADIATA…il calcio in Italia non avra’ piu’ ragione di esistere…..

    Ex dirigente della Juve rivela
    “Così Moggi pagava gli arbitri”
    di MARCO MENSURATI
    TORINO - Due premesse. La prima: “Tutto quello che dirò è documentato e dimostrabile”. La seconda: “Sono in causa con la Juve davanti al tribunale del lavoro di Torino. Ho cominciato a lavorare con Boniperti nel 1984. Un uomo eccezionale. Poi nel settembre del 2005, dopo che già da tempo i miei rapporti con Giraudo erano degenerati, sono stato costretto a lasciare la società”. Maurizio Capobianco, ex dirigente di Juventus F. C., è un tipo così. Uno a cui piace parlare chiaro, diretto e, soprattutto, dire le cose esatte.

    Fino ad oggi, le inchieste erano accusate tutte di avere un punto debole: non si capiva per quale motivo, al di là di evidenti interessi di carriera e di posizione, gli arbitri italiani avrebbero dovuto rendere servigi a Moggi & co. Ora, per la prima volta, si capisce come gli arbitri “venivano ripagati”. Spiega Capobianco: “Solo agli inizi del 2005 sono venuto a conoscenza di almeno quattro casi in cui la Juve ha fatto arrivare beni di ingente valore a due arbitri italiani, a un esponente della Figc, e a uno della Covisoc”.

    Beni di ingente valore?
    “Beni facilmente monetizzabili che venivano consegnati per il tramite di società terze a soggetti terzi. Terzi legati agli arbitri da rapporti di parentela”.

    Si tratta di affermazioni pesanti, se ne rende conto?
    “Sono tutte cose che, all’occorrenza, posso dimostrare”.

    A quando risalgono i casi in questione?
    “Risalgono agli inizi della gestione Giraudo-Moggi nell’anno ‘95″.

    Chi sono questi arbitri?
    “Questo non ho intenzione di dirlo, al momento”.

    Quanto ingenti erano questi beni monetizzabili?
    “20-25 milioni di lire, per ogni “gratificazione”".

    Dalle intercettazioni è emerso che Bergamo e Pairetto erano in ottimi rapporti con la Juve.
    “Bergamo non so, Pairetto era di casa alla Juve”.

    Quei “beni” erano destinati a loro?
    “Non ho intenzione di dire di più, ora. La mia intenzione è solo quella di dare un contributo di verità a tutta questa storia. Però per quanto riguarda Pairetto una cosa le posso dire: nel 2000 proprio lui tirò fuori la storia dei Rolex della Roma. Beh: pochi mesi prima, nell’ottobre del 1999, ricevette dalla Juve una moto che, in seguito, non mi pare si sia premurato di restituire”.

    Perché si è deciso a raccontare queste cose proprio adesso?
    “Perché prima di Calciopoli quello che vedevo erano i frammenti di una vicenda che ha acquistato senso compiuto solamente dopo. Solo ora mi rendo conto di come hanno rovinato una società con una storia di oltre cento anni, con la complicità di arbitri, giornalisti, e istituzioni”.

    Cominciamo dai giornalisti?
    “Sulla questione giornalisti la Juve aveva consulenze molto ricche con società vicine ad alcuni di loro. Almeno in un caso, a inizio stagione si stipulava un contratto per studiare dei progetti di comunicazione. Poi a giugno, se la Juve aveva vinto lo scudetto, la società decideva di realizzare quei progetti e pagava il premio alla società di comodo: i progetti, ovviamente, non vedevano mai la luce”.

    Un premio scudetto ai giornalisti. E sulla società Juve le inchieste hanno raccontato tutto?
    “Quasi. Della Semana srl, la società voluta fortemente nel luglio 2003 da Giraudo e partecipata dalla Juve per il 30 per cento, si è parlato poco”.

    Cosa si poteva dire?
    “Che attraverso la Semana, Moggi e Giraudo, in violazione della legge Pisanu, finanziavano indirettamente le curve. Nei bilanci ci sono fatture da decine di migliaia di euro a gara per l’acquisto di coreografie, striscioni e quant’altro”.

    A cosa serve la Semana?
    “Gestisce tutte le attività che ruotano attorno allo stadio e agli impianti. Cosa che, almeno fino a quando c’ero io, ovvero marzo 2006, faceva a prezzi maggiorati del 20%, così come il contratto oltremodo oneroso stipulato con Juventus prevedeva. Va detto che la Semana è per il 30 per cento della Juve, per l’altro 70 di una ragnatela di fiduciarie che portano a Giraudo”.

    Che però adesso non ha più nulla a che vedere con la Juventus.
    “Che mi risulti Semana è sempre operativa, Giraudo ha ancora il 2 per cento della Juve e questo fa di lui uno degli maggiori azionisti bianconeri. C’è ancora Bettega, è consulente: io me lo ricordo Bettega in società, partecipava a tutte le riunioni con Moggi e Giraudo. Oggi decide tutto Secco (Alessio, direttore sportivo, ndr) che in passato non ha mai mosso un dito senza il consenso di Moggi. Il direttore del personale Sorbone è lo stesso. Renato Opezzi (ad di Semana e procuratore della Juventus, ndr), è da sempre il braccio destro di Giraudo. Il direttore finanziario Michele Bergero e il direttore marketing Fassone (ex guardalinee Aia, ndr) sono sempre lì. La nuova Juve di Cobolli, la chiamano… Ma se si sono tenuti persino Bertolini”.

    Bertolini, quello che andava in Svizzera a comprare le sim per Moggi?
    “Sì. È ancora lì. Fa l’osservatore ufficiale con tanto di presentazione nell’ottobre 2006 sul sito internet Juventus. Ma dico: è implicato con uno degli scandali peggiori della storia del nostro calcio e noi ce lo teniamo…”

    Non si è mai accorto della rete svizzera di Moggi?
    “Solo frammenti… Una volta viene da me la signora Gastaldo, ex-dirigente amministrativa e mi dice: “Questo Bertolini, ma che ci fa con tutte ’ste schede svizzere?”… Era disperata perché Bertolini quando riceveva l’ordine da Moggi andava da lei, prendeva tre-quattro mila euro in contanti e se ne andava in Svizzera. E così rimaneva un buco nella cassa. E la signora Gastaldo (in società fino al 2005, ndr), che è una persona molto seria e pignola, un paio di volte ricordo che mi chiese di vendere a privati degli orologi e dei preziosi della società per colmare il buco creato”.

    Sembra esserci un rapporto strano tra gli orologi e la Juventus…
    “In dieci anni ho visto entrare centinaia e centinaia di orologi delle marche più prestigiose: Jaeger Le Coltre, Franck Muller, Cartier, Girard Perregaux, Bulgari. La destinazione degli stessi, a parte quelli che finivano ai soliti giornalisti amici (oltre che a giocatori e staff), sono segreti custoditi da Giraudo e dalla Gastaldo che ne teneva la contabilità”.

    Parliamo delle complicità. Fabiani, il ds del Messina che tirava le fila del mondo arbitrale insieme a Moggi, l’ha mai visto?
    “Era di casa anche lui. Era così in confidenza con Moggi che all’inizio pensavo fossero parenti. Quando arrivava a Torino si prendeva gli uffici del settore giovanile e quelli diventavano i suoi uffici anche per giorni. La Juventus gli ha addirittura regalato una macchina”.

    Le istituzioni.
    “Moggi e Giraudo in Figc facevano quello che volevano. Io rimasi molto colpito da come venne coperto un caso di positività alla cannabis di un giocatore. Lo scoprì l’Uefa, ‘97. Lo comunicò alla Figc e finì tutto lì”.

    La Gea.
    “Ricordo che un caso che mi segnalò la signora Gastaldo. Nel dicembre 2004 si è coperta una provvigione liquidandola con un contratto di consulenza a una società di comodo. La fattura da 250.000 euro era intestata a una cooperativa romana di giornalisti dietro la quale, a dire della Gastaldo, c’era la Gea”.

    Si rende conto che questa intervista a Torino rischia di renderla impopolare?
    “I primi dieci anni alla Juventus sono stati i dieci anni più belli della mia vita professionale. Penso che il mio contributo di verità sia dovuto”.

  16. maurizio scrive:

    direi che la verita’ sta venendo a galla………….

    ma il problema non sono lora, siete voi che li difendete!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!1

    volevate i soldi, le mani nella marmellata????

    eccoli

    e adesso, please…..accomodatevi in c2

    Due premesse. La prima: “Tutto quello che dirò è documentato e dimostrabile”. La seconda: “Sono in causa con la Juve davanti al tribunale del lavoro di Torino. Ho cominciato a lavorare con Boniperti nel 1984. Un uomo eccezionale. Poi nel settembre del 2005, dopo che già da tempo i miei rapporti con Giraudo erano degenerati, sono stato costretto a lasciare la società”. Maurizio Capobianco, ex dirigente di Juventus F. C., è un tipo così. Uno a cui piace parlare chiaro, diretto e, soprattutto, dire le cose esatte.

    Fino ad oggi, le inchieste erano accusate tutte di avere un punto debole: non si capiva per quale motivo, al di là di evidenti interessi di carriera e di posizione, gli arbitri italiani avrebbero dovuto rendere servigi a Moggi & co. Ora, per la prima volta, si capisce come gli arbitri “venivano ripagati”. Spiega Capobianco: “Solo agli inizi del 2005 sono venuto a conoscenza di almeno quattro casi in cui la Juve ha fatto arrivare beni di ingente valore a due arbitri italiani, a un esponente della Figc, e a uno della Covisoc”.

    Beni di ingente valore?
    “Beni facilmente monetizzabili che venivano consegnati per il tramite di società terze a soggetti terzi. Terzi legati agli arbitri da rapporti di parentela”.

    Si tratta di affermazioni pesanti, se ne rende conto?
    “Sono tutte cose che, all’occorrenza, posso dimostrare”.

    A quando risalgono i casi in questione?
    “Risalgono agli inizi della gestione Giraudo-Moggi nell’anno ‘95″.

    Chi sono questi arbitri?
    “Questo non ho intenzione di dirlo, al momento”.

    Quanto ingenti erano questi beni monetizzabili?
    “20-25 milioni di lire, per ogni “gratificazione”".

    Dalle intercettazioni è emerso che Bergamo e Pairetto erano in ottimi rapporti con la Juve.
    “Bergamo non so, Pairetto era di casa alla Juve”.

    Quei “beni” erano destinati a loro?
    “Non ho intenzione di dire di più, ora. La mia intenzione è solo quella di dare un contributo di verità a tutta questa storia. Però per quanto riguarda Pairetto una cosa le posso dire: nel 2000 proprio lui tirò fuori la storia dei Rolex della Roma. Beh: pochi mesi prima, nell’ottobre del 1999, ricevette dalla Juve una moto che, in seguito, non mi pare si sia premurato di restituire”.

    Perché si è deciso a raccontare queste cose proprio adesso?
    “Perché prima di Calciopoli quello che vedevo erano i frammenti di una vicenda che ha acquistato senso compiuto solamente dopo. Solo ora mi rendo conto di come hanno rovinato una società con una storia di oltre cento anni, con la complicità di arbitri, giornalisti, e istituzioni”.

    Cominciamo dai giornalisti?
    “Sulla questione giornalisti la Juve aveva consulenze molto ricche con società vicine ad alcuni di loro. Almeno in un caso, a inizio stagione si stipulava un contratto per studiare dei progetti di comunicazione. Poi a giugno, se la Juve aveva vinto lo scudetto, la società decideva di realizzare quei progetti e pagava il premio alla società di comodo: i progetti, ovviamente, non vedevano mai la luce”.

    Un premio scudetto ai giornalisti. E sulla società Juve le inchieste hanno raccontato tutto?
    “Quasi. Della Semana srl, la società voluta fortemente nel luglio 2003 da Giraudo e partecipata dalla Juve per il 30 per cento, si è parlato poco”.

    Cosa si poteva dire?
    “Che attraverso la Semana, Moggi e Giraudo, in violazione della legge Pisanu, finanziavano indirettamente le curve. Nei bilanci ci sono fatture da decine di migliaia di euro a gara per l’acquisto di coreografie, striscioni e quant’altro”.

    A cosa serve la Semana?
    “Gestisce tutte le attività che ruotano attorno allo stadio e agli impianti. Cosa che, almeno fino a quando c’ero io, ovvero marzo 2006, faceva a prezzi maggiorati del 20%, così come il contratto oltremodo oneroso stipulato con Juventus prevedeva. Va detto che la Semana è per il 30 per cento della Juve, per l’altro 70 di una ragnatela di fiduciarie che portano a Giraudo”.

    Che però adesso non ha più nulla a che vedere con la Juventus.
    “Che mi risulti Semana è sempre operativa, Giraudo ha ancora il 2 per cento della Juve e questo fa di lui uno degli maggiori azionisti bianconeri. C’è ancora Bettega, è consulente: io me lo ricordo Bettega in società, partecipava a tutte le riunioni con Moggi e Giraudo. Oggi decide tutto Secco (Alessio, direttore sportivo, ndr) che in passato non ha mai mosso un dito senza il consenso di Moggi. Il direttore del personale Sorbone è lo stesso. Renato Opezzi (ad di Semana e procuratore della Juventus, ndr), è da sempre il braccio destro di Giraudo. Il direttore finanziario Michele Bergero e il direttore marketing Fassone (ex guardalinee Aia, ndr) sono sempre lì. La nuova Juve di Cobolli, la chiamano… Ma se si sono tenuti persino Bertolini”.

    Bertolini, quello che andava in Svizzera a comprare le sim per Moggi?
    “Sì. È ancora lì. Fa l’osservatore ufficiale con tanto di presentazione nell’ottobre 2006 sul sito internet Juventus. Ma dico: è implicato con uno degli scandali peggiori della storia del nostro calcio e noi ce lo teniamo…”

    Non si è mai accorto della rete svizzera di Moggi?
    “Solo frammenti… Una volta viene da me la signora Gastaldo, ex-dirigente amministrativa e mi dice: “Questo Bertolini, ma che ci fa con tutte ’ste schede svizzere?”… Era disperata perché Bertolini quando riceveva l’ordine da Moggi andava da lei, prendeva tre-quattro mila euro in contanti e se ne andava in Svizzera. E così rimaneva un buco nella cassa. E la signora Gastaldo (in società fino al 2005, ndr), che è una persona molto seria e pignola, un paio di volte ricordo che mi chiese di vendere a privati degli orologi e dei preziosi della società per colmare il buco creato”.

    Sembra esserci un rapporto strano tra gli orologi e la Juventus…
    “In dieci anni ho visto entrare centinaia e centinaia di orologi delle marche più prestigiose: Jaeger Le Coltre, Franck Muller, Cartier, Girard Perregaux, Bulgari. La destinazione degli stessi, a parte quelli che finivano ai soliti giornalisti amici (oltre che a giocatori e staff), sono segreti custoditi da Giraudo e dalla Gastaldo che ne teneva la contabilità”.

    Parliamo delle complicità. Fabiani, il ds del Messina che tirava le fila del mondo arbitrale insieme a Moggi, l’ha mai visto?
    “Era di casa anche lui. Era così in confidenza con Moggi che all’inizio pensavo fossero parenti. Quando arrivava a Torino si prendeva gli uffici del settore giovanile e quelli diventavano i suoi uffici anche per giorni. La Juventus gli ha addirittura regalato una macchina”.

    Le istituzioni.
    “Moggi e Giraudo in Figc facevano quello che volevano. Io rimasi molto colpito da come venne coperto un caso di positività alla cannabis di un giocatore. Lo scoprì l’Uefa, ‘97. Lo comunicò alla Figc e finì tutto lì”.

    La Gea.
    “Ricordo che un caso che mi segnalò la signora Gastaldo. Nel dicembre 2004 si è coperta una provvigione liquidandola con un contratto di consulenza a una società di comodo. La fattura da 250.000 euro era intestata a una cooperativa romana di giornalisti dietro la quale, a dire della Gastaldo, c’era la Gea”.

    Si rende conto che questa intervista a Torino rischia di renderla impopolare?
    “I primi dieci anni alla Juventus sono stati i dieci anni più belli della mia vita professionale. Penso che il mio contributo di verità sia dovuto”.

  17. danianto1951 scrive:

    Spero tanto che in Italia in ogni città dove opera una squadra di calcio, un PM si metta ad indagare su calciopoli evitando di lasciare le indagini alla sola Procura di Napoli …

  18. PAVEL scrive:

    Gentile Direttore,

    La ringrazio per il cortese e immediato riscontro.

    Mi consenta di ribadire, però, che l’inchiesta sportiva bilanciopoli-Inter resta ancora e sempre impantanata su quel famoso tavolino…… e che, pertanto, come dicevo e il Suo ufficio legale potrà confermarLe, se Borrelli lascia l’Ufficio Indagini l’ultimo giorno della presente stagione calcistica, senza trasmettere gli atti a Palazzi per i deferimenti su tale bilanciopoli-Inter 2004/05, un processo sportivo tardio, ovvero fatto a stagione 2007/08 già iniziata, potrà anche produrre la retrocessione dell’Inter (tra le sanzioni previste dall’art. 13 per l’illecito di fraudolenta iscrizione alla stagione 2004/05 di cui all’art. 7-3 CGS), ma non anche e non più la revoca dello scudetto 2006/07.

    Insomma, ribadisco che, nel silenzio generale dei media e di Borrelli-Palazzi, mancano solo pochi giorni affinché da parte di questi -e quindi della Figc- prenda corpo un trattamento (non più revocabilità dello scudetto nerazzurro 2006/07) esattamente opposto rispetto a quello (revocabilità e revoca dello scudetto bianconero 2005/06) riservato dai medesimi organi-persone (Borrelli-Palazzi) nella primavera-estate 2006 ai danni della Juventus, che, se perse a tavolino (il famoso tavolino…) anche lo scudetto 2005/06, fu proprio a causa del fatto di essere stata deferita e processata a stagione 2006/07 non ancora iniziata….

    Oggi, solamente un anno dopo, pur trovandosi l’Inter in identiche condizioni processuali rispetto alla Juventus del 2006, beneficia di un trattamento contrario: all’Inter, indagata per un presunto bilancio falso talmente falso da determinarne la presunta iscrizione fraudolenta alla stagione 2004/05, si stà per garantire tra pochi giorni un’immunità sullo scudetto 2006/07 che alla Juventus, invece, fu negata rispetto al suo scudetto 2005/06.

    È su questo diverso trattamento che dicevo di pubblicare articoli e di chiedere legittimamente ragioni, uguale trattamento e identica solerzia a Borrelli, se è questi a non aver ancora trasmesso gli atti a Palazzi -nonostante l’annuncio fatto sulla stampa mesi fa-, o a Palazzi, se tali atti d’inchiesta li ha già ricevuti da Borrelli ma dimora i deferimenti contro l’Inter oltre la fine della presente stagione, garantendo, appunto, tale discriminatoria immunità all’Inter stessa.

    Se certi soggetti, con la loro solerzia, hanno fatto sì che si revocasse alla Juve anche lo scudetto 2006, non si comprende perché gli stessi soggetti sembrano perdurare in un atteggiamento di attesa che si protrae ormai da mesi e mesi, così da garantire che la revoca comminata per loro volontà alla Juve non possa comminarsi anche all’Inter, nel caso di condanna per l’illecito dell’art. 7-3 del CDGS.

    Spendere centinaia di articoli al giorno su Moggi sì, e dedicarne uno a questa discriminazione proprio no?

    Spero che questa valutazione non cada nel vuoto…

  19. alfredo scrive:

    Egregio Direttore,
    Cosa pensa delle dichiarazioni del pentito Maurizio Capobianco ,ex dirigente della Juve?
    Non ho visto molti giornali o tg parlare di questo.
    Incollo per voi.E’ dal sito di Repubblica, a firma Marco Mesurati.TORINO - Due premesse. La prima: “Tutto quello che dirò è documentato e dimostrabile”. La seconda: “Sono in causa con la Juve davanti al tribunale del lavoro di Torino. Ho cominciato a lavorare con Boniperti nel 1984. Un uomo eccezionale. Poi nel settembre del 2005, dopo che già da tempo i miei rapporti con Giraudo erano degenerati, sono stato costretto a lasciare la società”. Maurizio Capobianco, ex dirigente di Juventus F. C., è un tipo così. Uno a cui piace parlare chiaro, diretto e, soprattutto, dire le cose esatte.

    Fino ad oggi, le inchieste erano accusate tutte di avere un punto debole: non si capiva per quale motivo, al di là di evidenti interessi di carriera e di posizione, gli arbitri italiani avrebbero dovuto rendere servigi a Moggi & co. Ora, per la prima volta, si capisce come gli arbitri “venivano ripagati”. Spiega Capobianco: “Solo agli inizi del 2005 sono venuto a conoscenza di almeno quattro casi in cui la Juve ha fatto arrivare beni di ingente valore a due arbitri italiani, a un esponente della Figc, e a uno della Covisoc”.

    Beni di ingente valore?
    “Beni facilmente monetizzabili che venivano consegnati per il tramite di società terze a soggetti terzi. Terzi legati agli arbitri da rapporti di parentela”.

    Si tratta di affermazioni pesanti, se ne rende conto?
    “Sono tutte cose che, all’occorrenza, posso dimostrare”.

    A quando risalgono i casi in questione?
    “Risalgono agli inizi della gestione Giraudo-Moggi nell’anno ‘95″.

    Chi sono questi arbitri?
    “Questo non ho intenzione di dirlo, al momento”.

    Quanto ingenti erano questi beni monetizzabili?
    “20-25 milioni di lire, per ogni “gratificazione”".

    Dalle intercettazioni è emerso che Bergamo e Pairetto erano in ottimi rapporti con la Juve.
    “Bergamo non so, Pairetto era di casa alla Juve”.

    Quei “beni” erano destinati a loro?
    “Non ho intenzione di dire di più, ora. La mia intenzione è solo quella di dare un contributo di verità a tutta questa storia. Però per quanto riguarda Pairetto una cosa le posso dire: nel 2000 proprio lui tirò fuori la storia dei Rolex della Roma. Beh: pochi mesi prima, nell’ottobre del 1999, ricevette dalla Juve una moto che, in seguito, non mi pare si sia premurato di restituire”.

    Perché si è deciso a raccontare queste cose proprio adesso?
    “Perché prima di Calciopoli quello che vedevo erano i frammenti di una vicenda che ha acquistato senso compiuto solamente dopo. Solo ora mi rendo conto di come hanno rovinato una società con una storia di oltre cento anni, con la complicità di arbitri, giornalisti, e istituzioni”.

    Cominciamo dai giornalisti?
    “Sulla questione giornalisti la Juve aveva consulenze molto ricche con società vicine ad alcuni di loro. Almeno in un caso, a inizio stagione si stipulava un contratto per studiare dei progetti di comunicazione. Poi a giugno, se la Juve aveva vinto lo scudetto, la società decideva di realizzare quei progetti e pagava il premio alla società di comodo: i progetti, ovviamente, non vedevano mai la luce”.

    Un premio scudetto ai giornalisti. E sulla società Juve le inchieste hanno raccontato tutto?
    “Quasi. Della Semana srl, la società voluta fortemente nel luglio 2003 da Giraudo e partecipata dalla Juve per il 30 per cento, si è parlato poco”.

    Cosa si poteva dire?
    “Che attraverso la Semana, Moggi e Giraudo, in violazione della legge Pisanu, finanziavano indirettamente le curve. Nei bilanci ci sono fatture da decine di migliaia di euro a gara per l’acquisto di coreografie, striscioni e quant’altro”.

    A cosa serve la Semana?
    “Gestisce tutte le attività che ruotano attorno allo stadio e agli impianti. Cosa che, almeno fino a quando c’ero io, ovvero marzo 2006, faceva a prezzi maggiorati del 20%, così come il contratto oltremodo oneroso stipulato con Juventus prevedeva. Va detto che la Semana è per il 30 per cento della Juve, per l’altro 70 di una ragnatela di fiduciarie che portano a Giraudo”.

    Che però adesso non ha più nulla a che vedere con la Juventus.
    “Che mi risulti Semana è sempre operativa, Giraudo ha ancora il 2 per cento della Juve e questo fa di lui uno degli maggiori azionisti bianconeri. C’è ancora Bettega, è consulente: io me lo ricordo Bettega in società, partecipava a tutte le riunioni con Moggi e Giraudo. Oggi decide tutto Secco (Alessio, direttore sportivo, ndr) che in passato non ha mai mosso un dito senza il consenso di Moggi. Il direttore del personale Sorbone è lo stesso. Renato Opezzi (ad di Semana e procuratore della Juventus, ndr), è da sempre il braccio destro di Giraudo. Il direttore finanziario Michele Bergero e il direttore marketing Fassone (ex guardalinee Aia, ndr) sono sempre lì. La nuova Juve di Cobolli, la chiamano… Ma se si sono tenuti persino Bertolini”.

    Bertolini, quello che andava in Svizzera a comprare le sim per Moggi?
    “Sì. È ancora lì. Fa l’osservatore ufficiale con tanto di presentazione nell’ottobre 2006 sul sito internet Juventus. Ma dico: è implicato con uno degli scandali peggiori della storia del nostro calcio e noi ce lo teniamo…”

    Non si è mai accorto della rete svizzera di Moggi?
    “Solo frammenti… Una volta viene da me la signora Gastaldo, ex-dirigente amministrativa e mi dice: “Questo Bertolini, ma che ci fa con tutte ’ste schede svizzere?”… Era disperata perché Bertolini quando riceveva l’ordine da Moggi andava da lei, prendeva tre-quattro mila euro in contanti e se ne andava in Svizzera. E così rimaneva un buco nella cassa. E la signora Gastaldo (in società fino al 2005, ndr), che è una persona molto seria e pignola, un paio di volte ricordo che mi chiese di vendere a privati degli orologi e dei preziosi della società per colmare il buco creato”.

    Sembra esserci un rapporto strano tra gli orologi e la Juventus…
    “In dieci anni ho visto entrare centinaia e centinaia di orologi delle marche più prestigiose: Jaeger Le Coltre, Franck Muller, Cartier, Girard Perregaux, Bulgari. La destinazione degli stessi, a parte quelli che finivano ai soliti giornalisti amici (oltre che a giocatori e staff), sono segreti custoditi da Giraudo e dalla Gastaldo che ne teneva la contabilità”.

    Parliamo delle complicità. Fabiani, il ds del Messina che tirava le fila del mondo arbitrale insieme a Moggi, l’ha mai visto?
    “Era di casa anche lui. Era così in confidenza con Moggi che all’inizio pensavo fossero parenti. Quando arrivava a Torino si prendeva gli uffici del settore giovanile e quelli diventavano i suoi uffici anche per giorni. La Juventus gli ha addirittura regalato una macchina”.

    Le istituzioni.
    “Moggi e Giraudo in Figc facevano quello che volevano. Io rimasi molto colpito da come venne coperto un caso di positività alla cannabis di un giocatore. Lo scoprì l’Uefa, ‘97. Lo comunicò alla Figc e finì tutto lì”.

    La Gea.
    “Ricordo che un caso che mi segnalò la signora Gastaldo. Nel dicembre 2004 si è coperta una provvigione liquidandola con un contratto di consulenza a una società di comodo. La fattura da 250.000 euro era intestata a una cooperativa romana di giornalisti dietro la quale, a dire della Gastaldo, c’era la Gea”.

    Si rende conto che questa intervista a Torino rischia di renderla impopolare?
    “I primi dieci anni alla Juventus sono stati i dieci anni più belli della mia vita professionale. Penso che il mio contributo di verità sia dovuto”.
    ———–

    caro Alfredo,
    “non ha visto molti giornali parlare dell’intervista” per il semplice fatto che trattasi di esclusiva di Repubblica, publbicata sull’edizione di stamane del quotidiano romano. Come avrà notato, proprio da stamane la stessa intervista è on line su www.quotidiano.net, sototlineando la fonte per un elementare dovere di correttezza. Penso che il signor Capobianco sapesse benissimo quanto delicate e gravi fossero le sue accue nel momento in cui ha rilasciato le sue dichiarazioni. Ora tocca alla magistratura, ordinaria e sportiva, approfondirle.

  20. Skuhravy77 scrive:

    Di seguito l’articolo di repubblica pubblicato stamane, circa le dichiarazioni di un ex-dirigente della Juventus.
    Non commento perchè sono ancora troppo deluso da questo calcio, forte con i deboli e debole con i forti…
    Ancora troppo fresce le ferite di 2 anni fa, quando per un’intera estate il Genoa è stato considerato il “SOLO E UNICO” male del calcio…

    LA REPUBBLICA - IL LAVORO
    “Così Moggi pagava gli arbitri”
    di:MARCO MENSURATI
    Del: 11-05-2007
    Maurizio Capobianco col club dall´84 al 2005 e ora in causa: soldi a dirigenti Figc, giornalisti e persino ai tifosi. Tramite la Semana srl di Giraudo… Ex dirigente Juve rivela: “Regalava a società collegate beni monetizzabili” “Seppi di 4 forniture, 25 milioni a volta Pairetto era di casa, nel ´99 ebbe una moto” “Giravano orologi preziosi, prendevano i soldi delle sim in cassa Un ufficio per Fabiani”

    TORINO - Due premesse. La prima: «Tutto quello che dirò è documentato e dimostrabile». La seconda: «Sono in causa con la Juve davanti al tribunale del lavoro di Torino. Ho cominciato a lavorare con Boniperti nel 1984. Un uomo eccezionale. Poi nel settembre del 2005, dopo che già da tempo i miei rapporti con Giraudo erano degenerati, sono stato costretto a lasciare la società». Maurizio Capobianco, ex dirigente di Juventus F. C., è un tipo così. Uno a cui piace parlare chiaro, diretto e, soprattutto, dire le cose esatte. Fino ad oggi, le inchieste erano accusate tutte di avere un punto debole: non si capiva per quale motivo, al di là di evidenti interessi di carriera e di posizione, gli arbitri italiani avrebbero dovuto rendere servigi a Moggi & co. Ora, per la prima volta, si capisce come gli arbitri «venivano ripagati». Spiega Capobianco: «Solo agli inizi del 2005 sono venuto a conoscenza di almeno quattro casi in cui la Juve ha fatto arrivare beni di ingente valore a due arbitri italiani, a un esponente della Figc, e a uno della Covisoc».
    Beni di ingente valore?
    «Beni facilmente monetizzabili che venivano consegnati per il tramite di società terze a soggetti terzi. Terzi legati agli arbitri da rapporti di parentela».
    Si tratta di affermazioni pesanti, se ne rende conto?
    «Sono tutte cose che, all´occorrenza, posso dimostrare».
    A quando risalgono i casi in questione?
    «Risalgono agli inizi della gestione Giraudo-Moggi nell´anno ‘95».
    Chi sono questi arbitri?
    «Questo non ho intenzione di dirlo, al momento».
    Quanto ingenti erano questi beni monetizzabili?
    «20-25 milioni di lire, per ogni “gratificazione”».
    Dalle intercettazioni è emerso che Bergamo e Pairetto erano in ottimi rapporti con la Juve.
    «Bergamo non so, Pairetto era di casa alla Juve».
    Quei “beni” erano destinati a loro?
    «Non ho intenzione di dire di più, ora. La mia intenzione è solo quella di dare un contributo di verità a tutta questa storia. Però per quanto riguarda Pairetto una cosa le posso dire: nel 2000 proprio lui tirò fuori la storia dei Rolex della Roma. Beh: pochi mesi prima, nell´ottobre del 1999, ricevette dalla Juve una moto che, in seguito, non mi pare si sia premurato di restituire».
    Perché si è deciso a raccontare queste cose proprio adesso?
    «Perché prima di Calciopoli quello che vedevo erano i frammenti di una vicenda che ha acquistato senso compiuto solamente dopo. Solo ora mi rendo conto di come hanno rovinato una società con una storia di oltre cento anni, con la complicità di arbitri, giornalisti, e istituzioni».
    Cominciamo dai giornalisti?
    «Sulla questione giornalisti la Juve aveva consulenze molto ricche con società vicine ad alcuni di loro. Almeno in un caso, a inizio stagione si stipulava un contratto per studiare dei progetti di comunicazione. Poi a giugno, se la Juve aveva vinto lo scudetto, la società decideva di realizzare quei progetti e pagava il premio alla società di comodo: i progetti, ovviamente, non vedevano mai la luce».
    Un premio scudetto ai giornalisti. E sulla società Juve le inchieste hanno raccontato tutto?
    «Quasi. Sulla Semana srl, la società voluta fortemente nel luglio 2003 da Giraudo e partecipata dalla Juve per il 30 per cento, si è parlato poco».
    Cosa si poteva dire?
    «Che attraverso la Semana, Moggi e Giraudo, in violazione della legge Pisanu, finanziavano indirettamente le curve. Nei bilanci ci sono fatture da decine di migliaia di euro a gara per l´acquisto di coreografie, striscioni e quant´altro».
    A cosa serve la Semana?
    «Gestisce tutte le attività che ruotano attorno allo stadio e agli impianti. Cosa che, almeno fino a quando c´ero io, ovvero marzo 2006, faceva a prezzi maggiorati del 20%, cosi come il contratto oltremodo oneroso stipulato con Juventus prevedeva. Va detto che la Semana è per il 30 per cento della Juve, per l´altro 70 di una ragnatela di fiduciarie che portano a Giraudo».
    Che però adesso non ha più nulla a che vedere con la Juventus.
    «Che mi risulti Semana è sempre operativa, Giraudo ha ancora il 2 per cento della Juve e questo fa di lui uno degli maggiori azionisti bianconeri. C´è ancora Bettega, è consulente: io me lo ricordo Bettega in società, partecipava a tutte le riunioni con Moggi e Giraudo. Oggi decide tutto Secco (Alessio, direttore sportivo, ndr) che in passato non ha mai mosso un dito senza il consenso di Moggi. Il direttore del personale Sorbone è lo stesso. Renato Opezzi (ad di Semana e procuratore della Juventus, ndr), è da sempre il braccio destro di Giraudo. Il direttore finanziario Michele Bergero e il direttore marketing Fassone (ex guardalinee Aia, ndr) sono sempre lì. La nuova Juve di Cobolli, la chiamano… Ma se si sono tenuti persino Bertolini».
    Bertolini, quello che andava in Svizzera a comprare le sim per Moggi?
    “Sì. È ancora lì. Fa l´osservatore ufficiale con tanto di presentazione nell´ottobre 2006 sul sito internet Juventus. Ma dico: è implicato con uno degli scandali peggiori della storia del nostro calcio e noi ce lo teniamo…»
    Non si è mai accorto della rete svizzera di Moggi?
    «Solo frammenti… Una volta viene da me la signora Gastaldo, ex-dirigente amministrativa e mi dice: “Questo Bertolini, ma che ci fa con tutte ‘ste schede svizzere?”… Era disperata perché Bertolini quando riceveva l´ordine da Moggi andava da lei, prendeva tre-quattro mila euro in contanti e se ne andava in Svizzera. E così rimaneva un buco nella cassa. E la signora Gastaldo (in società fino al 2005, ndr), che è una persona molto seria e pignola, un paio di volte ricordo che mi chiese di vendere a privati degli orologi e dei preziosi della società per colmare il buco creato».
    Sembra esserci un rapporto strano tra gli orologi e la Juventus…
    «In dieci anni ho visto entrare centinaia e centinaia di orologi delle marche più prestigiose: Jaeger Le Coltre, Franck Muller, Cartier, Girard Perregaux, Bulgari. La destinazione degli stessi, a parte quelli che finivano ai soliti giornalisti amici (oltre che a giocatori e staff), sono segreti custoditi da Giraudo e dalla Gastaldo che ne teneva la contabilità».
    Parliamo delle complicità. Fabiani, il ds del Messina che tirava le fila del mondo arbitrale insieme a Moggi, l´ha mai visto?
    «Era di casa anche lui. Era così in confidenza con Moggi che all´inizio pensavo fossero parenti. Quando arrivava a Torino si prendeva gli uffici del settore giovanile e quelli diventavano i suoi uffici anche per giorni. La Juventus gli ha addirittura regalato una macchina».
    Le istituzioni.
    «Moggi e Giraudo in Figc facevano quello che volevano. Io rimasi molto colpito da come venne coperto un caso di positività alla cannabis di un giocatore. Lo scoprì l´Uefa, ‘97. Lo comunicò alla Figc e finì tutto lì».
    La Gea.
    «Ricordo che un caso che mi segnalò la signora Gastaldo. Nel dicembre 2004 si è coperta una provvigione liquidandola con un contratto di consulenza a una società di comodo. La fattura da 250.000 euro era intestata a una cooperativa romana di giornalisti dietro la quale, a dire della Gastaldo, c´era la Gea».
    Si rende conto che questa intervista a Torino rischia di renderla impopolare?
    «I primi dieci anni alla Juventus sono stati i dieci anni più belli della mia vita professionale. Penso che il mio contributo di verità sia dovuto».

  21. pumario scrive:

    Carissimi amici juventini, sono in pena per voi, leggetevi questo bel articolino su. www.goal.com riguardante questo titolino: Ex dirigente della Juve rivela: “Così Moggi pagava gli arbitri” (La Repubblica) Maurizio Capobianco col club dall’84 al 2005 e ora in causa: soldi a dirigenti Figc, giornalisti e persino ai tifosi. Tramite la Semana srl di Giraudo…!!! Mi sa che la c2 sarà un premio… ma penso che questa volta la radiazione sia la cosa migliore, se il tutto verrà confermato!

  22. Max 74 scrive:

    Avete sentito le ultime sulla Juve! Dichiarazioni di Maurizio Capobianco, ex dirigente di Juventus F.C: ” Così Moggi pagava gli arbitri e occhio che uomini della Cupola sono ancora in Società”!!
    Tifosi della Juve (almeno una parte, non tutti ), volete capire che dovete prendervela con la Vostra cara Dirigenza (la Triade)!
    Sono stati capaci di disonorare e screditare una Società gloriosa come la Juve con più di 100 anni di Storia!
    In 12 anni dal 1994 al 2006 ne hanno fatte di tutti i colori!!
    Il fatto è che le indagini ricoprono un arco di tempo limitato, ma se fossero state fatte già a partire dal 1995 sarebbero uscite certe cose…!
    il Sistema che è emerso era fin troppo collaudato per poter pensare che fosse una cosa in atto da poco!!
    Rimpiango persone come Boniperti e la Vecchia Famiglia Agnelli, persone di una correttezza di uno stile e di una classe che non hanno niente a che vedere con questi della Triade!
    Mi dispiace anche notare certi tifosi che fanno finta di non sentire e non vedere!
    Dopo tutto capisco che: “non esiste più cieco di chi non vuol vedere e più sordo di chi non vuol sentire”!!
    L’amore per la propria squadra può essere così intenso da risultare cieco!
    Come si dice: “l’amore talvolta é cieco”!!
    Spero che in futuro la Juve possa riprendersi la sua Immagine pulita e ritornare quella Grande e Gloriosa squadra che è sempre stata!!
    Anche se dall’articolo del Signor Capobianco emerge che la situazione non è delle più incoraggianti: ” occhio uomini della Cupola sono ancora in Società”!!
    Non vorrei che alla fine fosse la solità Italietta dove spesso tutto finisce a “taralucci e vino”!!

  23. Arix scrive:

    Noto con stupore che alcuni bloggers (guarda caso gobbi) particolarmente esperti di “comici” e relativi blog/siti, ….non conoscono in realta’ alcune differenze fondamentali tra le testate giornalisitiche/editoriali che vengono da questi erroneamente citate. Specificatamente si’ e’ fatta confusione tra:

    “The Times” e “Time”, che sono 2 “cose” totalmente diverse. Ebbene per questi sprovveduti (ai quali abbiamo gia’ consigliato diverse volte di ripassare I “fondamentali”) spieghiamo che:

    “The Times”, e’ un quotidiano britannico, che esce per 6 giorni con il nome appunto di “The Times” e la domenica con il nome di “The Sunday Times”.

    Al contrario “TIME”, e’ un magazine statunitense, appartenente al gruppo Time Warner Inc. quotato al New York Stock Exchange (TWX:NYSE). Specificatamente “Time”, e’ posseduto dalla “sussidiaria” di Time Warner Inc. che prende il nome di Time Inc. “Time” ha una frequenza settimanale e viene pubblicato in 2 versioni: la versione Americana, e quella Internazionale.

    Peraltro ho anche notato che tali testate sono state erroneamente citate al di fuori del loro contesto specifico, in quanto in realta’ l’ambito in cui erano inserite concerneva un sito italiano (Rai International) e dove lo stesso giornalista della Rai confutava/ribaltava inesorabilmente (se ce ne fosse bisogno) le tesi esposte da Brian Glenville, che peraltro ricordiamo essere stato citato per diffamazione nel caso specifico.

  24. Rocco scrive:

    ………..X FRA GIULIANO………..come va con la CROCIATA?,,,,,,,,,,,,,é dura continuare a predicare DIO LO VUOLE…….. forse la tua è un po anacronistica dovevi prepararla quando avevamo tra noi SUKUR EMRE OKAN……..come dici ‘ allora non vi avevano ancora confiscato il SANTO SEPOLCRO!!!!DICASI SCUDETTO!!!!!?????……..continua a batterti col cilicio e a leggere il VANGELO secondo MOGGI,…….pero per sfortuna x te le sacre scritture sono al vagliodel grande vecchio ……non ti resta che pregare qualche DE SANTIS in paradiso,perche le vie del SIGNORE (MOGGI)..sono finite!!!!!………….come si sta fuori DAL TEMPIO??????…………..non voglio mischiare il sacro e il profano sono solo similitudini ……..con simpatia …ROCCO!!!!

  25. giancarlo scrive:

    Il campionato italiano di calcio è stato negli ultimi decenni sempre di coloro che hanno acquisito le benemerenze degli arbitri, di quelli che hanno vinto in modo contestato scudetti su scudetti (Juve innanzi tutto, ma anche Milan, Lazio ecc.) , di quelli che hanno sfruttato tutto ciò che esisteva nella Lega per imporsi con soldi come Agnelli (Fiat), Cragnotti (Cirio) e (non solo da ora) Moratti, che ha comprato una squadra “legione Straniera” con almeno 10 giocatori non italiani in squadra in ogni partita. Poi dicono che ha vinto un grande scudetto del CAMPIONATO ITALIANO!!! Quanto ha speso Moratti negli anni , con i NOSTRI soldi?? Quanta ragione aveva il buon Zeman!!!!!!!!! (sia sulla droga che sul marcio amministrativo, infatti ora è fuori da tutto!!! Di che stiamo parlando????

  26. Bandolero Rocco scrive:

    Egregio Franci,
    Dal tono della risposta data a Pavel evinco con dispiacere che dietro a questa sua puntualizzazione secondo la “legge del contrappasso” che anche Lei si è iscritto al partito dei giornalisti “antijuventus”: Che bisogno c’è di “mettere i puntini sulle i” se le cose che Lei puntualizza sono scritte a caratteri cubitali ne titolo del suo blog?! Contento lei… io come tifoso appassionato della Juventus le invio un resoconto di ulteriori dichiarazioni dell’ EX arbitro De Santis rilasciate durante una trasmissione televisiva del 10 Maggio 2007.
    Cordialità.

    “Nel giorno in cui la terza sezione del T.A.R. del Lazio ha respinto il suo ricorso avverso la sentenza della Corte Federale dello scorso 27 Luglio,
    l’ormai ex arbitro Massimo De Santis, intervenendo come ospite in una nota trasmissione sportiva, con grande determinazione e convinzione ha, in diretta, vivisezionato lo scandalo di Calciopoli punto dopo punto.
    Ha iniziato criticando pesantemente la giustizia sportiva e i suoi tempi:
    “per distruggere la mia carriera sono bastate poche ore, negandomi il sogno di una vita meritatamente guadagnato sul campo, mentre per il pedinamento che ho subito da parte dell’Inter, a distanza di oltre 6 mesi dalla mia testimonianza, tutto ancora tace”.
    Ha difeso poi, con forza, i suoi diritti :
    “il processo che ha partorito la sentenza più ingiusta nella storia del calcio è durato pochissimi giorni. Sono stati aboliti gradi di giudizio e ci è stato vietato di portare prove e testimoni a discolpa. Impossibile provare a difendersi con quei tempi. Li’ ho capito che tutto era già scritto e che non c’era possibilità alcuna di esser assolti”.
    Per questo De Santis dice di non credere più nella giustizia sportiva e in attesa di leggere le motivazioni della sentenza del T.A.R. del Lazio, affila i denti per quello che, secondo lui, sarà l’unico vero processo giusto.
    Incalzato dalle domande degli opinionisti in studio, De Santis si è difeso così:
    “a partire dal famosissimo Juventus-Parma della stagione 1999-2000 sono stato accusato di far parte di una cupola che gestiva il Calcio in maniera illecita, additandomi in proposito di poteri che mai avrei potuto solo immaginare di avere.
    La presenza di una “Combriccola Romana” è figlia della totale fantasia umana, mentre per quanto riguarda il reato di associazione a delinquere, di cui sono accusato ingiustamente, credo che il tutto sia stato semplicemente formulato per giustificare le indagini e poter utilizzare le intercettazioni telefoniche come prove. Anche perché prove vere, alla fine, non ce ne sono.”
    L’ormai ex arbitro ha poi parlato degli organi federali e del fatto che proprio loro hanno consigliato in passato tutta la classe arbitrale di intrattenere rapporti con i dirigenti sportivi con incontri, cene e contatti telefonici.
    Fenomeno questo che, dice, era diffuso in tutte le squadre professionistiche del sistema calcio.
    Ha continuato poi a difendersi, attaccando:
    “alcune cose mi hanno particolarmente colpito in questo anno che ha cambiato la mia vita e non solo professionalmente:
    - quando l’avvocato della Federcalcio mi ha promesso sconti in sede di Arbitrato, in cambio della mia collaborazione, se avessi ammesso colpe, anche che non avevo;
    - le tantissime telefonate avute, in particolare, con Meani e Facchetti di cui non vi è traccia nell’informativa dei Carabinieri;
    - il perché, per altri arbitri, non si sia indagato a fondo, come ad esempio, per la famosa telefonata tra Collina e Meani , in cui il sig. Meani dice chiaramente a Collina che avrebbe chiuso il ristorante esclusivamente per potergli permettere un incontro segreto con Galliani.”
    Ricorda a tal proposito che nessun altro arbitro è stato giudicato e condannato, ma solo per difetto di giurisdizione.
    Si è arrivati a parlare poi della partita che è valsa la sua condanna: Lecce – Parma.
    La partita che avrebbe dovuto salvare la Fiorentina, avvalendosi delle migliaia di combinazioni possibili e del suo “capolavoro”.
    Il noto giornalista Michele Plastino presente in studio, a tal proposito gli ha espresso totale solidarietà a fronte di un accusa impossibile da accettare.
    De Santis, incalzato dal bravo opinionista Massimo Zampini, è tornato poi sulle dichiarazioni fatte qualche settimana fa nella trasmissione televisiva del giornalista Fabio Ravezzani, che tanto hanno infastidito molte persone soprattutto per aver tirato in ballo la memoria del compianto Facchetti:
    “tra le persone che hanno commentato, mi stupisce il fatto che proprio il sig. Moratti che sa di queste telefonate, si sia indignato. Lui che poi, prima di ogni partita veniva sistematicamente nel mio spogliatoio”.
    A Plastino che a questo punto gli domanda il perché non ha denunciato a suo tempo tutto questo, risponde:
    “all’epoca era prassi assai comune per tutti e quindi non pensavo fosse reato o comunque sbagliato.
    Di certo al processo penale parlerò e dirò tutto di questo e farò vedere sui tabulati che queste telefonate ci sono.”
    De Santis ha chiuso infine la puntata, lasciando accese due micce che sono pronte ad esplodere in sede processuale, dichiarando che:

    1) ha ricevuto pressioni prima di Milan – Juventus 2004-2005 affinchè avesse dichiarato nel referto di non aver visto il famoso fallo di Ibrahimovic, in modo di poter far squalificare lo svedese con la prova tv;

    2) un dirigente della F.I.F.A. lo chiamava spesso a nome dell’Inter.

    Ad un anno di distanza dalla scoppio di Calciopoli, tantissime cose sono ancora inspiegabili e visto come è stato affrontato il processo in sede di giustizia sportiva, non ce ne stupiamo minimamente.
    Se abolisci gradi di giudizio, vieti prove e testimoni a discolpa, e costringi avvocati a leggersi migliaia di faldoni accusatori in pochi giorni non c’è alternativa d’altronde.
    Se, ora che gli sarà concesso, gli indagati presenteranno prove inconfutabili contro l’accusa di colpevolezza si potrebbe anche arrivare a trasformare il grande scandalo Moggiopoli-Calciopoli nell’agghiacciante Farsopoli, ovvero “storia della più grande farsa del secolo”.

  27. ferdinando scrive:

    Direttore Buon giorno a lei
    ho letto la sua risposta nel Blog che è stato depositato un fascicolo al Tar del Lazio, sul caso Inter De Santis, sinceramente avrei preferito di no, sono un tifoso juventino, ma ormai è diventato uno stillicidio questo adossare colpe da una o l’alta parte.
    Ammesso tutto, però credo di non essere l’unico che ha voglia di sentir parlre di calcio vero , giocato, al posto delle solite esternazioni dei tifosi, o di qualche allenatore di una o altra squadra per infangare l’avversario.
    non e possibile che uno sport bello come il calcio finisca in questo modo, o si parla di Calciopoli, o delle visite in ospedale di Maradona.
    Torniamo ad apprezzare il calcio come sport, prliamo della parte tecnica , delle meraviglie di Kakà e Ronaldinho, di Materazzi e Buffon, basta col veleno; quel che e stato e stato però finiamola qui, ridatemi il GIOCO.
    ringrazio e saluto tutti quelli del Blog, la presunzione e il rancore non migliorano la vita
    ferdinando

  28. Carlo scrive:

    UN APPELLO AGLI JUVENTINI,
    DATEVI UNA CALMATA PERCHE’ , DALLE NOTIZIE CHE TRAPELANO, HO L’IMPRESSIONE CHE VI FATE UN’ALTRO ANNO IN SERIE B.

  29. Luca scrive:

    Egregio Direttore,
    qui la verità è una sola: si indaga sempre e solo in una direzione. Chiunque dica mezza parola contro la Juve viene considerato attendibile e si aprono persino dei processi,soprattutto mediatici. Quando invece,viene fuori qualcuno che dice cose pro Juve, il tutto viene sommerso di sabbia.Esempio lampante:
    ieri sera De Santis
    ha detto cose ancor più gravi dell’ultima volta e non c’è nessun media che abbia dato il benchè minimo risalto alle sue parole.Per contro, oggi, viene fuori un’intervista ad un certo Capobianco,che ci vuol far credere che Moggi e Giraudo hanno comprato Pairetto con una moto, o comunque la classe arbitrale in genere, con regali per 25 milioni di lire in 14 anni. Costano poco questi arbitri.Un affare direi.Ovviamente grandi titoli un pò ovunque su internet e altrove. Questo signore è stato però licenziato dalla Juve e non era in buoni rapporti con la dirigenza, perchè dovrebbe essere più credibile di altri? Sono nauseato da questo paese Direttore. Per fortuna lo lascio a fine anno. Cordiali saluti

  30. TONY scrive:

    mancavano le prove della corruzione Juventus?

    STANNO ARRIVANDO!!!

  31. krypton scrive:

    direttore xj,
    in tanti erano convinti che fra i tasselli mancanti nella vicenda calciopoli quello più importante fosse legato alla questione economica. alcuni facevano favori ad altri in cambio di cosa? le dichiarazione dell’ex dirigente juventino sopra riportate mi sembrano importantone importantone…eh! ora ci si vede meglio

    lei che pensa?
    —————–
    Caro Krypton,
    per non ripetermi la rimando alla risposta data a un altro lettore. Ciò che dobbiamo sempre fare, per un elemntare dovere di correttezza, è valutare queste dichiarazioni dopo che siano state riscontrate dalla magistratura. Chiunque sia a rilasciarle, non trova?

  32. Felix scrive:

    Per i RETROCESSI:

    Non c’è mai limite al peggio ed alla decenza..volevate le prove? ve le siete date da soli..complimenti ed auguri, ne avete molto bisogno, altro che tenere i campioni, sarà difficile mantenere il nome..

  33. Maurizio De Paola scrive:

    Tranquillizzatevi, tifosi interisti.
    Stiamo parlando di repubblica… ovvero quel quotidiano che dà 2 pagine di intervista a guido rossi al momento del suo defenstramento dalla telecom, non pubblica niente quando De Santis e Bergamo accusano l’inter e non pubblic auna riga di commento sulle assoluzioni a Berlusconi dopo averlo messo in croce per 12 anni.
    Sappiamo tutti che niente vi terrorizza di più di una Juve in serie A e che state sperando che la combriccola che vi ha regalato lo scudetto l’anno scorso ripeta il colpaccio quest’anno inventandosi qualcosa per far rimanere la Juventus in b, ma forse rimarrete delusi.
    Sapete perché? Perché questi personaggi si guardano bene dal fare nomi e cognomi davanti ai giudici (cosa che invece faranno Bergamo e De Santis) e perché, per condannare a tutti i costi la Juve l’anno scorso si sono dovuti inventare un delirio di sentenza che, paradossalmente, la mette al riparo da qualsiasi altro “reato” scoperto (o meglio dire: inventato ), essendo già stata punita per “tutto” e quindi non giudicabile una seconda volta.
    Rassegnatevi: l’anno prossimo il vostro incubo peggiore torna!

    Maurizio De Paola

    PS Noto che nessun interista ha il coraggio di firmarsi con nome e cognome. Chissà perché…

  34. Francesco Prudente scrive:

    mi diverto nel vedere gli interisti così gioiosi… io pregherei affinchè calciopoli non si abbatta su Appiano Gentile…le notizie che arrivano dalla procura di milano non sembrano essere molto rassicuranti…

  35. Arix scrive:

    RADIAZIONE JUVENTUS
    =====================

    Ho letto ancora una volta le dichiarazioni dell’ex dirigente Juve, e francamente non riesco a capacitarmi. Vi sono elementi cosi’ gravi che ormai anche commenti ironici sarebbero fuori luogo.

    Spero che gli juventini si rendano conto della gravita’ della situazione. Penso sia ormai chiaro a tutti che si e’ giunti ad un punto di non ritorno. Ormai e’ ufficiale, la Juve e’ la “Enron” del calcio mondiale.

    Amici sportivi, ormai ci siamo, abbiamo duvuto aspettare molto tempo, ma siamo ormai alla resa dei conti. Ancora pochi mesi e i RETROCESSI verrano cancellati per sempre, da qualsiasi federazione, professionistica e dilettantistica. Per voi e’ finita !!!

  36. maurizio scrive:

    eco la pistola fumante.

    ci voleva tanto ad ammettere????
    basta dire , e’ vero, meritiamo la c2/radiazione…..e rientrate nella normalita’, nessuno dira’ piu’ che siete dei ladri

  37. LorenzoT scrive:

    Ok, grazie, l’articolo lo abbiamo letto, personalmente mi ha anche fatto piuttosto incazzare. Che Moggi non fosse un santo credo tra noi juventini non l’abbia mai detto nessuno. Questa uscita è pesa, nessuno dice di no. Però, se questo tizio che è in causa contro la Juve, è stato licenziato agli inizi del 2005 credo difficile possa provare la corruzione di un arbitro nella 2005-2006. Arix, niente radiazione e fine del calcio in Italia, tanto è già iniziata quest’anno, il torneo parrocchiale serie a TIM lo hanno seguito i parenti dei giocatori. Carlo, se rimaniamo in serie B è perchè perdiamo le ultime 5, con la giustizia, per adesso, non credo proprio. Io vado avanti con un concetto, noi abbiamo pagato, gli altri ancora no. Rocco, fra gli avversari sei sempre quello meno banale. Ciao

  38. Marco.gio scrive:

    Caro Direttore Jacobelli,

    mi rendo conto che questo articolo di Paolo Franci non è la sede opportuna della richiesta che sto per farle. Tuttavia ci provo:

    secondo lei, cosa rischia la Juve, in sede sportiva, qualora fosse pacificamente provata la veridicità delle dichiarazioni di Capobianco ?

    Inutile dirle che ci aspettiamo un suo articolo, direttore, che, commentando queste ultime, strabilianti novità, ci dia anche l’opportunità di scambiare le opinioni.

    Grazie infinite.
    ———————–

    Caro Marco,
    nella stessa misura in cui ci auguriamo che l’Ufficio Indagini si pronunci in maniera netta e definitiva sull’ultima sortita di De Santis a proposito dei rapporti con Facchetti e Meani - peraltro, come saprà, il Tar ha confermato la squalifica di 4 anni inflitta all’ex arbitro dalla giustizia sportiva - ora spettiamo che la magistratura ordinaria e sportiva vadano a fondo sulle parole di Capobianco. La cui gravità è evidente. La Juve ha affidato ogni replica ai suoi legali. Credo siamo solo all’inizio di una lunga battaglia giudiziaria.

  39. MAI STATI IN B scrive:

    come narra una delle piu’ belle canzoni del grande VASCO ROSSI (non a caso interista)….: SIIIII STUPENDO..MI VIENE IL VOMITO….E’ PIU’FORTE DI MEEEEE….
    questo è il senso che mi viene leggendo quello che da sempre sapevamo tutti e che ora finalmente sta venendo confermato da gente che è stata dentro la societa’( e non GUIDO ROSSI O MORATTI O LA TELECOM) e quindi incontestabile….e comunque spero proprio di svegliarmi domani mattina e leggere che è stata una bufala perchè la cosa è cosi’ grossa che la juve come minimo dovrebbe essere radiata….e la cosa mi farebbe stare davvero male conoscendo la passione di certi miei amici juventini ma nel contempo se tutto fosse vero questa volta non ci sarebbero tar e arbitrati del coni che tengano….MI PIACEREBBE LEGGERE UN COMMENTO DAL DIRETTORE RIGUARDO QUESTA BRUTTISSIMA VICENDA

  40. legend scrive:

    Egregio signor direttore,
    avessi fatto il mago avrei azzeccato un’altra previsione, ma tant’è…..ben magra consolazione. Ero cosi sicuro anzi certissimo che non mancava molto ad un’altra puntata di “giustizia ad orologeria” di berlusconiana memoria, ma ormai anche i sassi hanno capito che è stata tutta una farsa ed una montatura tesa solamente a far vincere chi ha la sconfitta nel suo DNA e non sarebbe riuscita mai a prevalere sul campo,visto le legnate, sportivamente parlando, che hanno sempre preso dalla juve. A tal punto devo fare i complimenti all’organizzatore di tutto ciò , mi ricorda lo scoop della Gazzetta in Rosa che prima della stesura della sentenza sportiva azzeccò al 99% la stessa sentenza ben prima che le uniche tre persone, in camera di consiglio quindi tecnicamente isolate, avessero avuto il tempo di scriverla. Ora io mi chiedo cosa dice questo signore? Dice cose che non sono assolutamente dimostrabili e lo si capisce dalle dichiarazioni stesse, prima asserisce di aver capito tutto solo nel 2005 poi dice che a partire dal 1995 ha visto tanti regali ed orologi di marca??? Non mi sembra molto sveglio…… ma non dice il perché sia stato cacciato dalla Juve. Io mi auguro sempre che il signor Moggi si decida finalmente a vuotare il suo di sacco, sai che risate se parla veramente? Signor direttore mi spieghi che differenza c’è tra questa “gola profonda” e le gole del signor Pairetto e del signor De Santis che hanno affermato di aver ricevuto moltissime telefonate , testuale “ chi mi chiamava più di tutti era Giacinto Facchetti”, perché nessun magistrato sportivo e non , non hanno sentito il bisogno di procedere anche d’ufficio stante la solerzia dimostrata nell’incolpare la Juve? Non le sembra alquanto strano che a poche settimane dalla prescrizione dei reati sportivi (o non) esca fuori questa “notizia bomba” strombazzata a caratteri cubitali? Perché la stessa cosa non è stata fatta per le altre due gole? A guardare le italiche abitudini , signor direttore, appare chiaro l’intento di deviare l’attenzione da questo problema, verso qualcosa che comunque attira di più la “volontà di Piazza”, cosa a cui voi della carta stampata prestate la gran cassa , ma io spero sempre che la giustizia, quella con la “A” maiuscola prima o poi arriverà. Adesso io mi chiedo e le chiedo perché quando De Santis dichiara di poter dimostrare di aver ricevuto molte telefonate dall’innominabile onestissimo reverendissimo e tra poco anche beato Facchetti nessuno si muove anzi, si scaldano gli animi perché non si può nominare un defunto? Allora non bisognerebbe neanche parlare male di Hitler, neanche lui si può difendere!!!! Vede direttore io ho una mia teoria, molto personale ma di cui sono convinto e mi spiego. La guerra nasce da molto lontano e tocca molti interessi ovviamente, ma a pensare a qualcosa che ho letto tempo fa mi viene da fare due più due….. nasce la famigerata GEA… Secondo me è Carraro il vero nemico della Juve, ecco che nasce la guerra con Moggi, quindi il via a tutto quello che sappiamo, lei ricorderà che poco prima della fine del campionato 2005/2006 ad un certo punto si parlò di dossier, dopo che il Signor (?) Mancini disse che Moggi avrebbe risposto in ben altre sedi del suo operato e ricorderà anche la smentita del sù quasi beato Facchetti , quello a mio avviso era già un segnale chiaro di quello che si stava preparando e che al signor Mancini inavvertitamente stava scappando di bocca….., adesso lei dirà che la scusa del complotto e l’unica che i tifosi della juve conoscono per difendersi, ma se mai arriverà il turno della giustizia ordinaria…. Chissà che anche quella società dichiarata per volontà del dio denaro e del potere “ unica depositaria di onestà e correttezza” debba un attimino preoccuparsi…. ma tanto corretti non devono essere Recoba docet! A questo proposito le vorrei chiedere signor direttore, ringraziandola per lo spazio concessomi, Caso Recoba passaporti: sentenza di condanna tramutata in pena pecuniaria, mi sta bene, ma a quel punto perché la giustizia sportiva non si e mossa nei confronti degli “onesti per volontà divina” per responsabilità oggettiva della società visto che il signor Oriali è un tesserato della medesima società? Perché a Torino, solo sulla base di interviste giornalistiche il procuratore Guariniello ha imbastito un processo durato anni senza arrivare a nulla ed invece nel caso Recoba nessuno si è mosso? Forse sono troppe le domande e di sicuro non avrò da lei le risposte che certamente non potrà darmi, e non posso neanche sperare che mi risponda un qualche giudice che mal si presterebbe a tal guisa….. disse il giudice Santulli “ nessuna violazione dell’articolo 6” non un tifoso da bar ma un magistrato…. E quell’altro giudice di cui non ricordo il nome “aborto di processo”. la saluto signor direttore sperando che questa altra mia previsione non si avveri e che non vadano in prescrizione – mi sente Dr. Borrelli?- gli altri reati sportivi….. ad maiora …. P.S. un sentito Grazie alla Roma per l’immenso piacere regalato a tutti gli sportivi e non , anche se comuni mortali non INTERperdenti, ma attenti al ritorno….. la piovra ha molte teste…..

  41. Alex scrive:

    Vedo che il lavaggio del cervello in questo paese funziona benissimo.Complimenti vivissimi a tutti.
    Il giorno che comincerete a pensare con la vostra testa e a guardare più in là del vostro naso, forse e dico forse questo paese potrà risorgere.Ma ho i miei dubbi.

    OROLOGI ….ELETTROSTIMOLATORI…COSA MI RICORDANO??!! MMMMM….

  42. Manuel scrive:

    X tutti
    noto con piacere che la redazione di quotidiano.net da risalto alle dichiarazioni di un ex, sottolineo ex, dirigente della juve, il quale dopo aver mangiato per anni piatti prelibati al banchetto della triade, ora, con gran coerenza, ci sputa sopra. Perchè non lo ha fatto prima?
    Per contro, il direttore Jacobelli si indigna delle dichiarazioni di De Santis riguardanti l’Inter, perchè sono state rese solo ora ad un anno di distanza dall’avvio di calciopoli (Bergamo lo ha fatto prima ma nessuno ha dato importanza alle sue dichiarazioni).
    Bene, cerchiamo di essere seri e coerenti.
    Sarà la giustizia ordinaria, una volta raccolte le prove ad emettere le eventuali sentenze di condanna o assoluzione. Fino ad allora tutto quello che le parti, più o meno direttamente o indirettamente, coinvolte nella vicenda affermano, dovrebbe essere seriamente approfondito prima di essere dato in pasto ai tifosi.
    Credo che voi giornalisti non abbiate ancora capito il devastante potere mediatico che hanno i vostri articoli. E’ inutile che Lei, direttore, auspichi la pace tra tifosi interisti e juventini, quando il Suo giornale sbatte in prima pagina, contribuendo in questo modo ad inasprire ulteriormente i conflitti tra le due tifoserie, un’intervista di un ex dirigente il quale, invece di rivolgersi alla magistratura, svuota il sacco ad un giornalista qualsiasi.
    Quanto alle dichiarazioni dell’ex dirigente, si faccia luce su tutto e chi ha sbagliato, com’è nella logica del nostro diritto, pagherà.
    Mi aspetto comunque una dura presa di posizione della nuova società nei confronti di Capobianco.
    ————

    Scusi Manuel, ci faccia capire.
    Se pubblichiamo le dichiarazione di De Santis corredate da file audio (mi pare che altri non l’abbiano fatto) non le va bene. Se riportiamo l’intervista rilasciata a Repubblica dlal’ex dirigente Juve, non le va bene. Swe diamno notizia che Borrelli ha chiuso il fascicolo De Santis -Moratti passandolo a Palazzi perchè decida sul deferimento del presidente dell’Inter non le va bene. Mai sfiorato dal sospetto che i giornali raccontino ciò che accade, cercando di essere il più completi possibile? Cos’è, colpa di Repubblica se il suo giornalista ha intervistato Capobianco?

  43. Arix scrive:

    Amici tifosi del Genova, Fiorentina, Bologna, etc. e tutte le altre squdre che per infrazioni tutto sommato quasi secondarie (rispetto al cataclisma bianconero) hanno subito dalla giustizia sportiva durissime ed ingiuste condanne……insorgete !!!

    …ma vi rendete conto ???….un Genoa, mandato in C ….quando era stato promosso in A, una Fiorentina che si era gudagnata meritatamente la Champions, riceve una penalizzazione a 2 cifre semplicemente per aver cercato di difendersi dalla Cupola….e la retrocessione del Bologna…..dove la mettiamo ???

    Non so voi come la pensiate….ma se dopo i recenti clamorosi avvenimenti la Juve non sara’ RADIATA (a questo punto non si puo piu’ nemmeno parlare di retrocessione nel calcio dilettantistico) le altre squadre dovranno necessariamente ritirarsi dal campionato….

  44. Arix scrive:

    X Manuel

    Ma non ti vergogni a nasconderti dietro un “De Santis” la cui condanna e’ stata peraltro recentemente confermata anche dal TAR. Se non sbaglio stiamo parlando dell’arbitro che ha subito la piu’ pesante condanna da parte della giustizia sportiva, nella storia del calcio italiano.
    Ed ancora, quanto emerso dalle dichiarazioni dell’ex dirigente Juve, non e’ altro che una ulteriore conferma di quanto gia emerso nell’ambito di Moggiopoli 1 (giustizia sportiva) Moggiopoli 2 (Procura di Torino) etc. etc.
    Cmq. come detto, ormai si e’ raggiunto un punto di non ritorno…..e qui non si parla piu’ di serie B, C o D. L’unica soluzione accettabile e’ la RADIAZIONE….senza se e senza ma…

  45. zivago scrive:

    Alla luce degli ultimi sviluppi su calciopoli e della recentissima dichiarazione dell’ex dirigente dell Iuve…..continuo a vedere come certa ( la maggior parte) della tifoseria iuventina, chiede con insistenza che venga aperto il processo a carico dell’inter riguardo l’iscrizione “fasulla” al campionato 2004/05. Ebbene, invece di turarsi il naso di quello già ambiamente documentato e di quello che come un “terremoto” sta venendo fuori, non hanno di meglio di che preoccuparsi, essì che ci vuole faccia tosta, tanta!!!!
    Ammesso anche che la società Inter abbia taroccato l’iscrizione ( comunque tutto da dimostrare e la cosa semmai non riguarda solo la beneamata, ma anche altre società….)Mi chiedo quello giorno per giorno sta uscendo a carico della Juve sia equiparabile alle voci che circolano sull’Inter…Secondo me, se anche l’Inter, dovesse uscirne in qualche modo colpevole, la cosa sarebbe ben distante( anni luce) dai FATTI iuventini, in questi c’è tutto quello che contrasta con l’etica dello sport: doping, arbitri( si scopre anche pagati), partite falsate, procuratori ecc…
    Quindi a leggere certi commenti se l’Inter merita la B, la Iuve??!!! Quantomeno RADIATA suppongo….
    E’ opinione personale che se anche fossero vere le voci riguardanti l’Inter e altre società, questi episodi, non atti ad assicurarsi arbitri compiacenti( PAGANDOLI …), a falsare partite ecc..possano tranquillamente essere sanzionati con multa. Mentre, nel caso della dirigenza Juve che ci porta VE R G O G N A in tutto il mondo la situazione è evidente…..!!!!
    Quindi, non attaccatevi a cose, che anche se non propriamente legittime NIENTE e NULLA hanno a che vedere con quanto in questi anni è stato perpetrato ai danni del calcio Italiano….
    E su…cacciate la testa da sotto la sabbia, e i cartelli anzichè agitarli contro i mulini a vento fate sentire la vostra voce alla vostra tanto amata ex(?) dirigenza…. ,

  46. MAI STATI IN B scrive:

    NON VEDO L’ORA ANCHE IO CHE SI INDAGHI SUI FALSI IN BILANCIO…COSI’ FORSE SI CAPIRA’ COME FACEVA LA JUVE AD AVERE IL BILANCIO IN ATTIVO QUANDO TUTTE LE SOCIETA’ DEL MONDO,TRANNE REAL E MANCHESTER,CHIUDONO IN PASSIVO…CI SARA’ ANCORA DA PIANGERE….

  47. deprofundis scrive:

    Le dichiarazioni di Capobianco ?
    Stesso peso di quelle “gravissime” se confermate( ci sarebbero morti n.d.r) di Ferruccio Mazzola sull’inter.
    Entrambi avevano qualcosa da chiedere alle società.
    Bene la notizia dell’apertura Inter/DeSantis da parte di Borrelli.

  48. PAVEL scrive:

    Egregio Direttore,

    anche a costo di sembrarLe molesto, mi rimetto ai miei 2 commenti circostanziati e al quesito finale di cui sopra, rispetto a una Sua disponibilità a dare risalto all’opposto trattamento processuale dato a calciopoli-revoca scudetto juventino 2006 rispetto a bilanciopoli-inter/revoca scudetto interista 2007.

    Le ripeto: se Borrelli-Palazzi nei confronti dell’Inter indagata non fanno, prima della fine di questa stagione sportiva 2006/07, la stessa cosa (chiudere inchiesta e deferire) fatta nella stagione 2006 nei confronti della Juventus campione d’Italia 2006, la sanzione di revoca dello scudetto interista correlata all’eventuale retrocessione di cui all’articolo 13 CGS, diverrà non più fattibile…… al contrario di quanto fatto alla Juventus.

    Le chiedevo di consultare il Suo ufficio legale per verificare l’attendibilità di questa mia disanima e, quindi, una disponibilità a pubblicarla.

    Noto, però, con sincero dispiacere, di non aver ricevuto risposta a questo mio invito né, pertanto, una Sua disponibilità a prendere posizione al riguardo, una volta verificatane l’attendibilità giuridica.

    L’Inter non è stata ancora deferita nella presente stagione per bilanciopoli 2004/05 e il presunto illecito dell’articolo 7-3 CGS, nonostante siano passati ormai mesi e mesi, e nonostante il dott. Borrelli abbia pubblicamente dichiarato, mesi or sono, che avrebbe trasmesso gli atti a Palazzi anche in mancanza di ulteriori integrazioni da parte della Procura di Milano che segue la parallela inchiesta penale.

    Nell’augurarLe un buon fine settimana, continuo ad attendere fiducioso una Sua cortese e coraggiosa presa di posizione, tanto più coraggiosa se pubblicata oggi.

    Cordialità.
    ————————–

    Caro Pavel,
    mi faccia capire cosa c’entra l’ufficio legale della Poligrafici con il taso di velocità delle nchieste affidate all’Ufficio Indagini della Federcalcio E cosa c’entri il coraggio nel chiedere che la giustizia sporiva faccia per intero il suo corso senza guardare in faccia a nessuno: non stiamo facendo altro dall’inizio di Calciopoli.

  49. Daniele scrive:

    “Mai sfiorato dal sospetto che i giornali raccontino ciò che accade, cercando di essere il più completi possibile?”

    Direttore, complimenti per la battuta !
    ——————————————–
    Caro Daniele,
    lieto di averla fatta sorridere. Ognuno cerca di fare il proprio mestiere nel modo migliore, dopodichè, grazie a Dio, i lettori scelgono, giudicano e decidono le fortune di un giornale. I nostri, a giudicare da come stanno andando, non si possono proprio lamentare. Altri non so.

  50. deprofundis scrive:

    la dichiarazioni di Capobianco ci dicono due cose:
    1) la Juventus fino al 1995 non rubava perchè c’erano Lui e Boniperti ( viene a cadere, a questo punto, tutto il castello di accuse che veniva fatto alla stessa per quei periodi;
    2) che dal campionato 1995/96 la Juve cominciò a rubare ( 5 campionati vinti su 10 )per gli altri 5 qualcuno era più forte della Juve ( nonostante tutto) o, aggiungo Io, rubava come (”Però per quanto riguarda Pairetto una cosa le posso dire: nel 2000 proprio lui tirò fuori la storia dei Rolex della Roma”)
    L’altra cosa che emerge è che Capobianco c’ha messo 10 anni per capire cosa succedeva sotto ai suoi occhi.
    “Solo agli inizi del 2005 sono venuto a conoscenza di almeno quattro casi in cui la Juve ha fatto arrivare beni di ingente valore a due arbitri italiani, a un esponente della Figc, e a uno della Covisoc”.
    Sicuramente, nella storia, ci sono stati dei pentiti attendibili, Capobianco ci farà sapere dove catalogarlo.
    Striminzita, come al solito, la nota della società sull’argomento.

  51. Manuel scrive:

    X ARIX,
    Il mio intervento non è a difesa della Juve, ma contro un certo giornalismo che predica bene e razzola male e, non me ne voglia il Direttore, contribuisce ad esasperare gli animi dei tifosi più agguerriti.

    X Direttore
    Caro Direttore, credo che Lei non abbia colto il senso del mio intervento, oppure non sono riuscito a spiegarmi bene.
    Veniamo alla Sua risposta:
    1) “…. Se pubblichiamo le dichiarazione di De Santis corredate da file audio (mi pare che altri non l’abbiano fatto) non le va bene…..” Rispondo: perchè Lei si indigna delle dichiarazioni rese da De Santis dopo un anno dallo scoppio di calciopoli, il quale si è tra l’altro permesso di tirare in ballo il nome di Facchetti, e non ha speso una parola nei confronti dell’ex dirigente juve (peraltro in causa con la juve stessa) il quale, dopo aver nuotato per anni nel mare limpido e dorato della Triade, improvvisamente si accorge che era sporco e pieno di melma. E’ indignato per queste dichiarazioni rese a 10 anni di distanza??
    2) “…. Mai sfiorato dal sospetto che i giornali raccontino ciò che accade, cercando di essere il più completi possibile?… .” Rispondo: con tutta la stima sincera che comunque ho per Lei, francamente mi sarei aspettato una risposta meno banale di questa. Leggo molti quotidiani da molti anni (purtroppo non sono più giovanissimo visto che ho superato i 50 anni) e, Le assicuro che, non solo non mi ha mai sfiorato il sospetto, ma ne ho l’assoluta certezza, che i giornali, quando parlano di cronaca, si limitano a raccontare ciò che accade, ma quando parlano di politica e di sport la realtà diventa soggettiva e varia a seconda del grado di coinvolgimento emotivo del giornalista che la racconta.
    3) ” ……Cos’è, colpa di Repubblica se il suo giornalista ha intervistato Capobianco?….” Ovvio che sì. Non è certo colpa mia.
    ————————-

  52. Massi scrive:

    Egregio Direttore,

    mi pare corretto citare la nota dal sito ufficiale della Juventus.
    Dura con questo signore, considerato il nuovo corso della società che ha sempre preso le distanze dalla vecchia dirigenza

    ——-
    In riferimento all’intervista rilasciata dal signor Capobianco al quotidiano “La Repubblica”, la Juventus ha risposto con una nota stampa. Innanzitutto precisando che è in corso un contenzioso e, considerando le dichiarazioni strumentali, la società bianconera intende confrontarsi con lo stesso Capobianco nelle sedi appropriate.

    La Juventus ha inoltre precisato di avere la totale fiducia nei confronti della struttura organizzativa varata nel novembre scorso. Una struttura, si legge nella nota, che ha “tutti i requisiti per consentire una gestione corretta e professionale della società e per portare avanti il piano di sviluppo approvato dal Consiglio di Amministrazione”.

    ————

    A quanto pare questo signore non è sereno, neanche tanto mosso da onestà, essendo stato da sempre al fianco di signori che ora ripudia.

    Mi pare chiaro. Lo si diceva a proposito di De Santis, mi pare: Perchè ora e pur non essendo stato interpellato???

  53. Bobo scrive:

    CASUALITA’ QUOTIDIANA

    1 ) Repubblica del 11/05/07 pubblica una intervista ad un ex dirigente/dipendente della Juve , la firma e’ di Marco Mensurati.

    2) Marco Mensurati ha scritto un libro , il titolo e’ ” CALCIOPOLI ”

    3) Oggi il Marco Mensurati era a Torino alla Festa del libro 2007 non era li x caso

    4 ) Il Sig. Gigi Garanzini , nella sua trasmissione ” A tempo di sport ” su Radio 24 , ha intervistato il Mensurati , elogiando il lavoro fatto.

    Solo ed esclusivamente Casualita’

    Mi chiedo , ma perche’ nessun media ha parlato dell’ articolo di Guglielmo Buccheri pubblicato dalla Stampa oggi 11/05/07 dal titolo ” Borrelli ha chiuso l’inchiesta :

    possibile una squalifica ” , forse perche’ non scritto un libro ??????
    Borrelli ha chiuso l’inchiesta:
    possibile una squalifica
    GUGLIELMO BUCCHERI
    ROMA
    Attenuare. Offuscare. Ridurre. La strategia dell’Inter, da quando ha vinto lo scudetto, è di rendere piccoli i successi degli altri: Mancini ha detto che se il Milan vincerà la Champions non varrà quanto il trionfo dei nerazzurri in campionato e se la Roma si avvicina alla conquista della Coppa Italia, per Massimo Moratti è soltanto «argent de poche», monetine per ordinare un caffè. Questione di punti di vista. Il 6-2 dell’Olimpico non è indolore come si vuole far credere. «Nei giocatori c’erano poche motivazioni - ha detto il presidente interista -, del resto non le ho provate neppure io. Non parliamo di alti e bassi perchè questo è stato l’unico momento basso durante tutto l’anno».

    L’eliminazione con il Valencia evidentemente non lo è stata abbastanza. Certo, è comprensibile che l’Inter non voglia cedere al disfattismo per una sera nata male: ne ha tutte le ragioni, nella stagione in cui è tornata a vincere lo scudetto dopo 18 anni e lo ha fatto battendo molti record. Ma il rumore della sconfitta con la Roma ha disturbato molti cuori. La faccia di Mancini, ai due gol di Panucci, era esemplare, e pure il suo atteggiamento disincantato nel finale. Così come era palpabile negli spogliatoi l’irritazione di Moratti rivivendo sensazioni che pensava lontane per sempre. «Per il ritorno dobbiamo comunque crederci, è difficile ma nel calcio possono succedere i miracoli», ha insistito nel commento.

    La realtà è che l’enorme gioia provata a Siena per lo scudetto si è un po’ stemperata. Era impossibile mantenere la tensione alta tra i calciatori che puntano alle vacanze e a rimettersi dagli infortuni: l’Inter è praticamente in ferie da due settimane. In più si sono creati piccoli e antipatici intoppi. Ne è un esempio la festa annullata per la concomitanza con la finale milanista di Champions League e per le proteste di chi riteneva ingiusto che si chiedesse un obolo consistente a chi voleva parteciparvi. La festa, molto più ristretta, si terrà martedì 15 nella villa di Moratti a Imbersago, in Brianza, una splendida dimora con annesso il campo di calcio dove il presidente scende in campo per le partitelle con gli amici, o almeno lo faceva quando era in vita Facchetti. Sarà un happening strettamente privato, al quale sono stati invitati i giocatori con le famiglie. Una cena per tenersi allegri e festeggiare i 62 anni che Moratti compirà mercoledì, anche se la ritirata suonerà presto, perchè giovedì c’è il ritorno di Coppa Italia, quello in cui «tentare il miracolo».

    Per il presidente sono ore fastidiose. Non bastasse la batosta sul campo, ieri si è saputo che il capo degli inquirenti federali, Borrelli, ha chiuso l’inchiesta sulle informazioni che sarebbero state raccolte illegalmente sull’arbitro De Santis e che emergerebbero dalla vicenda più complessa dello spionaggio Telecom. Un dossier che era catalogato sotto il nome «Operazione ladroni» e che sarebbe nato dopo una conversazione in cui l’ex arbitro Nucini avrebbe avvertito Giacinto Facchetti di fare attenzione alla piovra arbitrale e ai maneggi per danneggiare l’Inter messi in pratica con la regia di Moggi. Borrelli passerà le conclusioni al procuratore Palazzi che potrà archiviare tutto ma si sussurra che gli 007 federali avrebbero trovato riscontri sufficienti a far pensare che l’Inter si sia davvero mossa e abbia indagato sui conti privati e su altri aspetti della vita dell’ex arbitro di Tivoli, indicato come il «leader» della presunta Cupola delle giacchette nere. De Santis starebbe preparandosi a chiedere i danni al club nerazzurro.

    Se Palazzi deciderà di procedere è possibile che si arrivi ad una imputazione per Moratti sulla base del fatto che il presidente non poteva essere all’oscuro di tutto. La pena in ogni caso sarebbe minima: una squalifica di qualche mese per violazione dell’articolo 1 sulla lealtà sportiva. Ma il provvedimento sporcherebbe l’immagine di un dirigente che ha sempre esibito il rispetto delle regole e la trasparenza come suoi punti di forza.

  54. Marco.gio scrive:

    Arix

    è diverso tempo che parli, riferendoti alle malefatte bianconere, di sicura retrocessione nella categorie più infime o, addirittura, di radiazione. Inoltre, le tue previsioni non sembrano essere solo un auspicio bensì una logica e razionale conseguenza di tutto ciò che è avvenuto e che ogni giorno, ahinoi, veniamo a sapere sul club di quel galantuomo di Moggi .

    Io sono concettualmente d’accordo con quanto tu sostieni. Tuttavia, Arix, prima di dare per certe talune previsioni, cerca di esserne sicuro.
    Dire che la Juve certamente è destinata ad una categoria di dilettanti a seguito delle incredibili azioni dei suoi dirigenti (come più volte hai sostenuto in differenti occasioni) è azzardato e può ingenerare nei tifosi italiani, non juventini, speranze che, mi si perdoni l’ infelice accostamento, sembrano riconducibili a quelle di taluni pseudo-luminari della medicina che con una certa leggerezza sostengono che a breve verranno messi in commercio vaccini più o meno miracolosi per la cura di terribili malattie.
    Bisogna fare attenzione. Molta attenzione…la gente ci crede e poi se non avviene quello che hai preconizzato, il dramma aumenta. Non credi ?

    A tal proposito ho mandato oggi un post al direttore Jacobelli per conoscere la sua opinione segnatamente a quello che può rischiare la Juve in caso venissero provate le accuse di quel sant’uomo di Capobianco. Via a vederti la risposta. E’ stata inviata a “Calcipoli 2 . Borrelli ecc. ecc.” articolo di Paolo Franci. La mia richiesta, con la risposta del direttore sono state pubblicate alla ore 18.56 dell’ 11 maggio.

  55. Lu scrive:

    Arix MAGARI LA RADIAZIONE!!!

    Però immagino già i possibili effetti….
    Lo spettro del direttore Vocalelli, trascinando le sue catene nei corridoi del Corriere dello Sport, emetterebbe un suono talmente sinistro da non risultare più ovattabile, nemmeno adoperando le clamorose trattative di mercato che continua a strombazzare.
    Moggi, dopo aver affermato che la voce intercettata non è la sua ma quella di un abile imitatore, se ne uscirebbe dichiarando che la clonazione umana è una realtà da almeno sessant’anni. Insomma, in qualche luogo tra Siena e Posillipo, si aggira un altro ominide dalle medesime sembianze di Don Luciano e noi, poveri sciocchi, ci ostiniamo a credere che Calciopoli sia colpa di quello vero.
    Capobianco, O ‘Neill, Nigmatullin etc etc verrebbero prelevati a forza, denudati e messi a finire i loro giorni nelle segrete della FIGC, con Carraro a fare da guardiano.
    Per non parlare dei milioni di tifosi bianconeri, che si farebbero amputare una mano, piuttosto che battere il pugno al petto per fare mea culpa.

    Uno scenario apocalittico, cui purtroppo non assisteremo mai, perchè Borrelli di nome fa Francesco Saverio, mica Gesù Cristo.

  56. giuliano scrive:

    MA ……ROCCO……QUANTI FRATELLI HA ? ?…………………

  57. giuliano scrive:

    NON VI PREOCCUPATE, QUELLO SCUDETTO LO SPUTERETE QUANDO ARRIVERETE NEL PIU’ PROFONDO DELL ‘ INFERNO.

  58. Bandolero Rocco scrive:

    X Arix e tutti gli altri indossatori
    Ragazzi non vi eccitate troppo aspettate ancora 3-4 giorni soltanto…penso che soprattutto arix non avrà bisogno di purganti per tutto il resto della sua vita…

    A presto Arixuccio

  59. maurizio scrive:

    O LEGEND
    avra’ anche chiamato facchetti, non si dovrebbe chiamaregli arbitri, va bene, ma mica si e’ comprato le partite.
    moggi riusciva anche a non far squalificare i giocatori dal doping. sveglia!

    capisco che vi stanno rubando il giocattolino scelto da bambini per vincere facile..ma abbiate un po di dignita’!!!!!!!!!

  60. maurizio scrive:

    caro arix, e’ chiaro che se ci fosse giustizia sarebbe cosi’…ma come ben sai, c’e’ la prescrizione

    basta la macchia infamante che si porteranno sempre addosso….la reputazione che hanno nel mondo (non per sentito dire, lo puo’ testimoniare mia moglie) …..
    se ammetteranno di aver rubato, come fatto da altri per molto meno(come me) nessun problema…

  61. maurizio scrive:

    giusto zivago, giusto

    la cosa grave non e’ che qualcuno ha falsato i campionati…….

    SONO LORO CHE GLI VANNO DIETRO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  62. roberto scrive:

    DIRETTORE MA VOGLIAMO GRIDARE UN PO’ PIU’ AD ALTA VOCE CHE FINE HA FATTO INDAGINE SUI BILANCI TRUCCATI DELL’INTER? BORRELLI E PALAZZI CHE FANNO? DORMICCHIANO…TENTANO UNA PRESCRIZIONE PER GLI EX ONESTONI O COSA? INIZIAMO VERAMENTE IN TANTI A CREARCI DUBBI SULL’OPERATO DI QUESTI DUE SIGNORI….E INIZIO AD AVERE LA SENSAZIONE CHE QUEST’ALTRA STORIA CONTRO LA JUVE SERVE PER SPOSTARE ATTENZIONE CHE SI STAVA FISSANDO SUI PROBLEMI DEGLI EX ONESTONI..DIRETTORE ANCHE LEI, MI SEMBRA UN PO’ TIMIDO NELL’AFFRONTARE DI PETTO QUESTA SITUAZIONE.

  63. Rocco scrive:

    X GIULIANO………….in famiglia siamo in tanti……….ma non facciamo l’ARMATA BRANCALEONE alle crociate ……..quella la guidi tu ……con DIO Lo vuole ….o con ..DIO C’è ci sara sicuramente ma avra altro a cui pensare non certamente alle beghe di JUVE e INTER…non credi!!!!………X LORENZO………vorrei dirti al di la degli sfottò che per te o per voi questo è un momento decisamente serio.per il calcio in generale e per la iuve in particolare …e vorrei dire non essendo di indole astiosa o velenosa ,ame dispiacerebbe molto non ritrovarvi in serie A ,,e questo da amante del calcio,quindi non mi scandalizzerebbe piu di tanto non dico una assoluzione totale ,lo capisci anche tu ,impossibile a questi punti,ma una sorta di amnistia ,che non danneggi anche le altre squadre che in proporzione avrebbero diritto adun trattamento migliore.Vorrei fare un altra considerazione ….per anni la iuve è stata una grossa societa ,una grossa squadra, per forza di cose ha avuto un grosso potere,,,,,e come tu ben sai le cadute dei potenti fanno sempre piu scalpore,sara una sorta d invidia di vendetta di rivincita ,ma ora è cosi .. lo so non è bella la continua umiliazione mediatica l esposizione alla gogna ,e verificare che il potere sta andando a torto o a ragione verso altri lidi magari non proprio limpidissimi,e non poter far nulla per impedire che cio accada perchè la corrente sta prendendo un altra direzione,magari ci accorgeremoche prima si stava meglio ,pero solo il tempo potra dircelo,,,,,ciao LORENZO spero di non essere stato BANALE,,,,,,,cerco di essere ironico e spero pungente con i “TALEBANI DEL TIFO!!!!

  64. Antonio29+2 scrive:

    METTIAMOCI TRANQUILLI: LA JUVE NON RISCHIA PIU’ NULLA DAL PROCESSO DI NAPOLI. ANZI…
    Dalle indagine sarebbero emersi dettagli in grado di dimostrare come anche il club bianconero fosse vittima del “sistema”. Imminente il coinvolgimento di personaggi finora non inquisiti

    Sono sempre più ricorrenti, e inquietanti , le notizie che giungono dalle “gole profonde” della Procura di Napoli. Partiamo dalla notizia più importante: la Juventus non sarà riprocessata. Gli atti dovuti di apertura inchiesta da parte dell’ufficio indagini non precludono infatti il principio fondamentale dell’impossibilità di processare due volte un imputato per lo stesso reato. In assenza di prove relative ad altri campionati dunque, la sentenza Sandulli, che ha visto condannata la Juventus con l’ipotesi di “presunto illecito strutturale relativo all’intera stagione 2004 -2005”, diverrebbe il principio fondamentale di qualsiasi difesa. Il campionato 2004 - 2005 è stato azzerato attraverso la revoca del titolo di campione d’Italia. Azzerato significa che non solo il campionato non è da ritenersi valido, ma anche che non era presente una sola responsabile di quanto accaduto. La notizia dell’improcessabilità della Juventus è stata ribadita dallo stesso Sandulli, e non è un caso di come la famiglia Elkann si sia per la prima volta attivata a tutela di quelli che in questo momento sono i loro interessi fondamentali.
    Un secondo processo scatenerebbe un conflitto di dimensioni epocali, anche a fronte della decisione da parte del governo e del Coni di non finanziare il progetto per il nuovo stadio a fronte del mancato successo della candidatura italiana alla organizzazione dei prossimi europei. La Juventus ha pagato, e salato, il prezzo di un’ estate di veleni, ed è impensabile un accanimento ulteriore, con buona pace di chi spera ardentemente in una apocalisse bianconera. A chi giova dunque la campagna mediatica anti-juventina scatenatasi in questi giorni? La Juventus è una società rinnovata, con un bilancio sano, uno stadio di proprietà, una ricapitalizzazione che le permette di operare sul mercato in maniera decisiva e incisiva. La Juventus è la squadra finanziariamente più forte d’Italia, grazie alla oculata gestione economico-sportiva del trio Moggi-Giraudo-Bettega, e grazie all’intervento degli azionisti che hanno risposto in massa al momento di crisi della società bianconera, attraverso la sottoscrizione del piano industriale varato dal nuovo CDA. Tutto questo minerebbe le speranze di chi contava su una Juventus dimessa non solo durante la campagna acquisti, ma soprattutto in fase di cessione degli ultimi pezzi pregiati. Una nuova estate di saccheggio da parte dei signori dell’onestà in questo momento rischia di svanire.
    La maggior parte dei “nemici” bianconeri che sosteneva con entusiasmo la cacciata della triade e la venuta al comando degli Elkann nella speranza di fronteggiare una Juventus dimessa, si trova a dover far fronte a una società forte, gestita in maniera impeccabile, la cui unica pecca potrebbe essere trovata nella inesperienza di molti esponenti del consiglio di amministrazione bianconero. Ma le notizie buone non sono solo queste: oltre a una situazione economica invidiabile, anche sul fronte giudiziario si assiste a novità importantissime che favorirebbero la società bianconera. Mentre non è ancora chiara la posizione giudiziaria di Luciano Moggi, dalle indagini della magistratura sarebbero emersi dettagli particolari in grado non di scagionare la Juventus, ma piuttosto a renderla non soltanto colpevole, ma anche vittima di un sistema che ai più appare vizioso. “I poteri forti sono altrove”, questa la frase di Moggi che sembra apparire quantomai profetica in questo momento. In particolare sarebbero state scoperte tra le migliaia di intercettazioni telefoniche diverse telefonate non prese in considerazione dalla stampa che dimostrerebbero come “il sistema” non solo non favorisse esclusivamente la Juventus, ma che in alcune circostanze si adoperasse per danneggiarla o quantomeno per metterla sotto ricatto.
    Le aspettative per una riapertura in senso positivo del processo in questo momento sarebbero ovviamente destinate ad essere disilluse, tuttavia è doveroso ricordare come, in presenza dell’arbitrato dei Della Valle, terminato con una riduzione sensibile della pena in virtù di una “connivenza forzata per esigenze di sopravvivenza” e delle dichiarazioni di “legittima difesa” avanzate dai legali del Milan, si è assistito a notevoli revisioni processuali dalle quali tutti hanno tratto vantaggio, eccezion fatta per la società bianconera, considerata da sempre colpevole e connivente. L’eventuale allargamento dell’inchiesta alla stagione 2005 - 2006 in questo senso costituirebbe la conferma della presenza di una struttura alla quale Moggi e la Juventus stessa dovevano sottostare. Il ricambio dei vertici arbitrali durante quella stagione infatti, costituirebbe il presupposto fondamentale per far ricadere la responsabilità di eventuali illeciti sulla “concussione arbitrale” che risulterebbe preponderante in questa evenienza.
    Infine, registriamo la presa di posizione della quarta sezione del Tar di Catania che ha annullato gli articoli 9 e 11 del regolamento della Figc sulla responsabilita’ oggettiva in quanto i giudici hanno ritenuto la norma anticostituzionale. I giudici hanno preso ad esempio la decisione del Tar di Parigi che annullo’ la squalifica del campo del PSG perche’ e’ una norma che “viola il principio costituzionale della personalita’ della pena”.
    Tale decisione, che al momento è fonte di controversie legali, potrebbe riaprire il discorso relativo alla penalizzazione della Juventus, qualora dimostrato che “la cupola” operava non esclusivamente per favorire la Juventus, e soprattutto che non fosse sotto il controllo esclusivo di Luciano Moggi, ma bensì frutto di un malaffare diffuso, col quale ogni esponente del mondo calcio doveva fare i conti, Juventus compresa.
    Le nuove indiscrezioni dunque, non getterebbero dubbi tanto sull’operato della Juventus, quanto sui reali beneficiari di questo sistema, e non a caso a Napoli si parlerebbe già di un terzo filone d’inchiesta, volto a stabilire la reale posizione di altri personaggi non ancora inquisiti. La risposta a tutti questi quesiti potrebbe arrivare in estate, a bocce ferme, e questa volta sulla graticola potrebbero esserci nuove società, a dispetto delle resistenze fortissime che provengono dai molti dinosauri presenti nel mondo del calcio. Il tempo è galantuomo.

  65. legend scrive:

    caro direttore, non e che non me lo aspettassi ma per una volta credevo che non sarebbe successo, invece avete tagliato il mio blog togliendo una delle parti più interessanti e che adesso rendono il discorso meno logico e chiaro, complimenti per la vostra democrazia, bella censura di regime, e come se non bastasse avete anche cambiato alcuni aggettivi da me scritti…. potevate fare a meno di creare questa pagina, almeno sareste stati più coerenti. per chi non lo avesse ancora capito questa è la dimostrazione lampante di quale parte stiano sia la carta stampata che i servi dei potenti, tagli pure se vuole ma non cambierà minimamente il mio concetto su di lei, e comunque non mi ha ancora risposto sulle mie semplici domande…… con poca stima, professionalmente parlando, da un suo ex lettore….

  66. sabrina29+2 scrive:

    MAURIZIO

    SCUSA MA A PARLARE AD UN INTERISTA DI PRESCRIZIONE FAI PROPRIO RIDERE.
    TE L’HO DETTO TANTE VOLTE, INIZIA A GUARDARE ANCHE DA QUALCHE ALTRO LATO LO SCHIFO CHE C’E', PERCHE’ IN C2 O RADIATI, INSIEME A NOI, CE NE DOVREBBERO VENIRE A FLOTTE CARO!
    E SE TU FOSSI UN MINIMO OBIETTIVO CAPIRESTI MOLTE ALTRE COSE CHE NON VUOI VEDERE.
    SPERO CHE IL TEMPO TE LE MOSTRI TUTTE.
    ALCUNE SE IL PROSSIMO ANNO SARAI IN A LE PROVERAI SULLA TUA PELLE.

    P.S COMINCIA A CHIEDERTI COME MAI PALAZZI HA IN MANO LE CARTE SU MORATTI DA 5 MESI E ANCORA NON SI PARLA DI PROCESSO X I BILANCI (IL 30 GIUGNO C’E’ LA PRESCRIZIONE!), POI CHIEDITI PERCHE’ SULLE INTERCETTAZIONI ILLEGALI E SULLE PESANTI DICHIARAZIONI DI BUORA E TAVAROLI SI ASPETTA LA CHIUSURA DELL’INDAGINE ORDINARIA E NON SI FA IL PROCESSO SPORTIVO. CHIEDITI ANCHE MAGARI PERCHE’ A NESSUNO E’ FREGATO DELL’INCONTRO SEGRETO NEL RISTORANTE CHIUSO DELL’ONESTO COLLINA. POI MAGARI MI DICI ANCHE COME MAI IN QUESTO NUOVO CALCIO PULITO SON RIMASTI A GIUDICARE TUTTI GLI UOMINI DI CARRARO (PALAZZI, SANDULLI, RUPERTO, ABETE, MATARRESE ECC.)

  67. cristina scrive:

    Carlo - 11 Maggio 2007 alle 13:57 scriveva:

    UN APPELLO AGLI JUVENTINI,
    DATEVI UNA CALMATA PERCHE’ , DALLE NOTIZIE CHE TRAPELANO, HO L’IMPRESSIONE CHE VI FATE UN’ALTRO ANNO IN SERIE B.
    :::
    Beh… direi che ti sbagli…
    pensa che al Genoa, per aver “normalizzato” una partita (bada bene: non comprata, ma normalizzata) hanno dato l’ultimo posto del “campionato di appartenenza” e poi 6 punti di penalizzazione… (serie C -6)…
    Se ci fosse stata giustizia la Juve quest’anno non avrebbe partecipato al campionato di B….
    ..
    Bah!

  68. paolo gallo scrive:

    Per tutti i rosiconi,
    curatevi l’ulcera finche’ siete in tempo. Stiamo arrivando. La Juve e’ come la Chiesa Cattolica Cristiana Romana: ci sara’ sempre. Penso a voi e ai Vs poveri fegati derelitti e dico: grazie Luciano Moggi per averli ridotti cosi’!

  69. Roby scrive:

    DIRETTORE, VISTO CHE SIAMO PROSSIMI ALLA PRESCRIZIONE (IO NON VORREI DIRE ALL’INSABBIAMENTO…), VOGLIAMO SOLLECITARE IL SIG.BORRELLI DI FARCI SAPERE CHE FINE HA FATTO L’INCHIESTA SUI BILANCI TRUCCATI DELL’INTER????L’INCHIESTA E’ PARTITA DA QUASI 7/8 MESI, MA MI SEMBRA CHE BORRELLI SE LA STIA PRENDENDO COMODA..E IL 30 GIUGNO VA IN PRESCRIZIONE…E LE INDAGINI SU MORATTI E INTER RELATIVE AL PEDINAMENTO DI DE SANCTIS, VIERI E C.? DIRETTORE VOGLIAMO FAR LUCE SUL TUTTO…BORRELLI SVEGLIA!NON ALLARMARTI SOPLTANTO SU COSE RELATIVE A JUVE E MILAN…SU UN PO’ DI CORAGGIO E CERCHIAMO ID TIRARE FUORI TUTTO…LO SO CHE SE ESCE QUALCOSA FUORI SULL’INTER SI POTREBBE METTERE IN DISCUSSIONE LO SCUDETTO DI CARTONE DELL’INTER CONSEGNATO DA GUIDO ROSSI SULLA SCORTA DELL’ILLIBATEZZA DEI NERAZZURRI…

  70. Arix scrive:

    X Paolo Gallo

    Le facezie che scrivi si commentano da sole, vedi almeno di non bestemmiare.

  71. PAVEL scrive:

    Gent.mo Direttore,

    in risposta al mio commento dell’11 c.m. alle ore 21:13, Lei mi risponde che dall’inizio di Calciopoli non state facendo altro che chiedere che la giustizia sportiva non agisca a 2 velocità, ciò che, invero, stà accadendo oggi con l’ingiustificato impantanamento dell’inchiesta bilancipoli-inter 2004/05, cui non mi risulta sia stato dedicato uno specifico articolo.

    Comunque, non imputavo certo a questa testata una mancanza di coraggio nel rimarcare l’ingiustizia che soggiace a tale diversa velocità procedimentale. Nessun può ignorare che l’essere veloci, e addirittura sommari, contro taluni, e lentissimi contro l’Inter, non è certo sintomo di una sana ed equa amministrazione della giustizia sportiva. Su ciò, quindi, Le ripeto, siamo sulla stessa lunghezza d’onda.

    Ciò premesso, Le ripeto anche che la questione è UN’ALTRA.

    Trattasi di una questione che scende dalla disanima generale di questa giustizia sportiva a 2 velocità a un fatto concreto, attuale e puntuale, una diseguaglianza e discriminazione oggettiva tra 2 soggetti di diritto (Juventus e Inter) che si stà verificando ora in Figc, proprio mentre noi parliamo, e purtroppo lontano da qualsiasi riflettore mediatico, ed è per ciò stesso, mi consenta, un fatto che si stà verificando in modo ancor più subdolo.

    Parliamo di un fatto attuale ma dagli effetti discriminatori imminenti e irrevocabili (che qualsiavoglia giurista Le potrà confermare): qui si tratta di aver la voglia, l’onestà intellettuale (per questo mi rivolgo a Lei, che seguo fin dai tempi di Tuttosport) e il coraggio di porre in risalto mediaticamente una circostanza aberrante attualmente creata e nutrita dall’inerzia del duo Borrelli-Palazzi rispetto all’inchiesta bilanciopoli-inter 2004/2005.

    Si tratta di rendere pubblico il fatto che Borrelli e/o Palazzi, non chiudendo le indagini e non deferendo l’inter per bilanciopoli 2004/05, rischiano seriamente di fare cadere in prescrizione tale illecito sportivo a brevissimo termine. Pertanto, scusandomi per la possibile invadenza, è troppo chiederLe gentilmente di voler pubblicare un articolo in cui, scendendo dall’astratta rivendicazione di un eguale trattamento e identica solerzia per tutti gli indagati, si chieda a Borrelli-Palazzi di non lasciare cadere in prescrizione l’illecito imputato all’inter ex art. 7-3 CDGS?

    Ma non basta, giacché in questa stessa vicenda vi è un 2º punto, altrettanto grave, scaturente dalla passività di Borrelli-Palazzi: è troppo chiederLe cortesemente di voler pubblicare un articolo in cui, sempre scendendo dall’astratta, legittima rivendicazione di un eguale trattamento e identica solerzia per tutti gli indagati, si chieda a Borrelli-Palazzi di essere, appunto, solerti e attenti alla prescrizione imminente, e di rinviare a giudizio l’inter neocampione d’italia 2006/2007 PRIMA dell’imminente fine di questa stagione e prescrizione?

    Il 2º punto cui alludo è che, solo così, solo facendolo deferendo ORA, sarà garantita un’uguaglianza di trattamento rispetto a quanto fatto da Borrelli-Palazzi nei confronti della Juventus neocampione d’Italia 2005/2006, processata PRIMA della fine della stagione 2005/06, motivo per cui alla retrocessione comminata conseguì la non assegnazione dello scudetto 2005/06.

    Direttore, non ritiene che sia legittimo, coraggioso e necessario che vi sia almeno un buon giornalista che rivendichi con forza un identico trattamento da parte di Borrelli-Palazzi rispetto alla neoscudettata inter, che rischia la retrocessione per l’illecito ex art. 7-3 e 13 CDGS?

    Non ritiene legittimo, giusto e necessario che vi sia almeno un buon giornalista che rivendichi nei confronti dell’inter un trattamento giudiziario solerte OGGI, giacché, E QUI NASCE LA DISCRIMINAZIONE GIUDIZIARIA PRO-INTER, un processo sportivo fatto l’anno prossimo, sempre che evitasse per miracolo l’imminente prescrizione, potrà, sì, produrre ancora la retrocessione dell’inter alla fine del campionato 2007/08, con l’inevitabile scucitura dello scudetto di cartone del campionato 2004/05 (in quanto non avrebbe potuto parteciparvi), ma non potrà più determinare la non assegnazione dello scudetto 2006/07.

    Insomma, ALLA JUVENTUS LA SOLERZIA NEL PROCESSO SUL CAMPIONATO 2004/2005 COSTÒ PURE LA PERDITA DELLO SCUDETTO 2005/2006…………….., MENTRE ALL’INTER LA NON SOLERZIA SULLO STESSO CAMPIONATO 2004/2005 STÀ PER REGALARE L’IMMUNITÀ E INDULGENZA PALAZZIANA PREVENTIVA SULLO SCUDETTO 2006/2007……. ovvero, le stesse persone pare amministrino due pesi e due misure, oggi una giustizia lenta e condiscentente per l’inter 2004/05, ieri la stessa giustizia solerte e perfino sommaria per la Juventus 2004/05.

    Se nessun giornalista si degna di rilevarlo OGGI, che quest’ingiustizia stà per avvenire, il rilevarlo quando la stessa sarà già un fatto compiuto, sarebbe un’atteggiamento accondiscendente.

    Non ritiene il caso di scendere dal generale al particolare, e dare rilievo a tale fatto oggettivo e attuale. e quindi agire affinché non si verifichi, affinché non cada in prescrizione l’illecito di fraudolenta iscrizione al campionato 2004/05.

    Lei, Sig. Direttore, capirà che, il lasciare cadere in prescrizione bilanciopoli-inter, significherebbe per la Figc scongiurare di dover contraddire sé stessa in caso di condanna dell’inter per difettare titolo legittimante la sua iscrizione al campionato 2004/05, o meglio, di dover revocare di fatto l’assegnazione a tavolino rossiana all’inter dello scudetto juventino 2006 lasciato vacante dalla giustizia sportiva processante la Juventus per lo stesso campionato 2004/05, per cui deve ancora processarsi l’inter.

    Insomma è adesso che bisogna aver il coraggio di rilevare questa puntuale ingiustizia scaturante dalla Figc a 2 velocità, e non domani, non quando la stessa si sarà perpretata e non ammetterà ritorno.

    In attesa di un Suo riscontro, Le rinnovo cordiali saluti.
    ———–

    Caro Pavel,
    le sue richieste sono ineccepibili e, come certamente avrà letto, su questo blog vengono reiterate d alei e da altri, noi compresi. Il nodo cruciale da sciogliere è assicurare una giustizia giusta per tutti. Cioè esattemente l’opposto di quanto è accaduto sinora. E non mi riferisco soltanto alle vicende più eclatanti di Calciopoli. Penso anche a tutte le indecenze di questi anni: consentendole e consentendosele, il sistema ha gettato le basi per la sua fine.

  72. maurizio scrive:

    sabrina
    chiedilo a moggi come mai non ha fatto niente contro l’inter…..
    poi scusa, tavarolie buora processo sportivo????? spiega spiega……perche’ ..sono arbitri????

    allora processo doping sportivo juve ????
    e le indagini della procura di torino in un cassetto per 7 mesi??????

    io non difendo l’inter, ripeto, non me ne frega niente che venga radiata
    ma voi abbiate il pUDORE di stare zitti, siete gli unici che non potete parlare

  73. Andrea scrive:

    Come mai l’ufficio indagini della FIGC continua ad ignorare il caso TELECOM BILANCI e PLUSVALENZE della societa’ neroazzurrza, forse aspetta il 1 LUGLIO cosi cade tutto in prescrizione L’INGIUSTIZIA NON E’ UGUALE PER TUTTI !!!

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