La lezione del rugby ai barbari del calcio
di Xavier Jacobelli
Un’emozione straordinaria e bellissima, un’impresa storica, una giornata memorabile per il rugby e per lo sport italiano. Non ci sono davvero parole per esprimere la nostra gioia e il nostro entusiasmo dopo avere visto gli azzurri trionfare sulla Scozia a Murrayfield, santuario del rugby scozzese, in questo sabato 24 febbraio 2007 che rimarrà indimenticabile. La prima vittoria esterna nel Sei Nazioni ha coinciso con una prestazione superlativa della squadra di Berbizier che ha segnato quattro mete agli avversari, che ha visto Alessandro Troncon man of the match, come già lo era stato a Twickenham contro l’Inghilterra, che ha esaltato gli autentici valori del rugby. Nell’urlo di Troncon dopo il suo capolavoro, c’è tutto lo spirito di una Squadra Vera che ha lottato e ha vinto con pieno merito, al termine di una partita destinata a rimanere negli annali per il suo altissimo significato sportivo e morale. Sette mesi e mezzo dopo il trionfo della Nazionale di Lippi a Berlino, lo sport italiano è stato capace di un’altra impresa internazionale che assume significati profondi se rapportata al momento attuale del nostro football. Quante volte, dopo la tragedia di Catania, ci siamo detti che, per ripartire, il nostro calcio ha bisogno di un’autentica rivolta morale contro la violenza e contro l’inciviltà, contro l’incultura e contro la maleducazione. Quante volte abbiamo detto che il rugby indica la via. Adesso è il momento di sottolineare ancora una volta questa lezione impartita da Troncon e dai suoi compagni anche ai barbari del pallone, agli animali che vanno negli stadi per delinquere e che dagli stadi del calcio devono essere cacciati.
Abbiamo ammirato il comportamento degli atleti e del pubblico di Murrayfield, ne abbiamo apprezzato la correttezza e il cavalleresco riconoscimento dei meriti degli azzurri. Subito dopo, da Dublino, abbiamo ascoltato gli applausi del pubblico irlandese all’inno nazionale inglese e abbiamo visto ancora una volta come lo sport autentico, quello basato su principi universali, sia capace di unire popoli che le vicende storiche hanno visto acerrimi nemici nel corso dei secoli. Nonostante tutto ciò che gli hanno fatto i suoi nemici - quelli che si annidano sugli spalti, ma anche dentro il Palazzo - il nostro calcio è ancora vivo. Ma bisogna difenderlo oggi più che mai da chi lo vorrebbe definitivamente prigioniero della violenza e del teppismo. Anche il rugby di questa entusiasmante Nazionale e i valori che essa incarna lo possono aiutare.
24 Febbraio 2007 alle 20:33
Caro Direttore,
come non essere d’accordo con Lei! C’è voglia di valori nello sport, di fatica e di sacrificio, non di palcoscenico e riflettori. C’è voglia di lealtà e non di violenza. C’è voglia di eroi che incarnino tutto questo. Proprio come quelli che sono scesi in campo oggi al Murrayfield! Forza azzurri! E forza Pepe Scanavacca!
24 Febbraio 2007 alle 20:33
In questo processo di “evoluzione” però, la stampa riveste un ruolo fondamentale: quello di veicolare, diffondere i valori positivi promossi dal rugby, dalla ginnastica artistica, dal nuoto e tutte le altre attività sportive, ancora non contaminate dalla violenza e dalla corruzione. Date sempre più voce a questi sport, sperando che l’ignoranza li risparmi.
24 Febbraio 2007 alle 22:55
Speravo si scrivesse di questa pagina meravigliosa dello sport azzurro, e con immenso piacere vedo che la mia speranza è stata resa presto concreta.
Ho provato un piacere enorme nel vedere i 15 azzurri gioire dopo 80′ di match. Un piacere solo di poco inferiore a quello che ho provato nelle partite dei Mondiali di calcio.
Il rugby è magia, è sanità d’intenti e di valori, è passione, è spigolosità mista a galanteria. E’ un’alchimia particolare, unica.
Un plauso a Bergamasco e Lo Cicero.
Grandiosi!
24 Febbraio 2007 alle 23:06
Caro Direttore,
solo un “barbaro” non puo’ essere d’accordo con Lei!
Avendo giocato un po’ di anni a rugby ho potuto constatare personalmente i sacri valori del magnifico gioco e mondo del rugby.
In campo agonismo a piu’ non posso ma appena l’arbitro fischia la fine si torna tutti amici(in campo e sugli spalti).
Il rugby e’ uno sport che ti dà tantissimi valori.
Speriamo che oggi sia iniziato un nuovo grande glorioso 6 nazioni.
Grazie Ragazzi! Forza Azzurri!
24 Febbraio 2007 alle 23:21
per una protesta e nemmeno tanto plateale, 10 m di penalizzazione, che lezione al calcio e ai calciatori viziati buoni a nulla.
avete visto l’arbitro che conversazione con un nostro giocatore? tutto in inglese con un calciatore italiano non avrebbe potuto farlo ignoranti come sono.
25 Febbraio 2007 alle 01:12
Bravo Italia,
I am so happy for Italy’s victory although they should have deserved to win even against England.
I think Berbizier is doing a fantastic job by combining perfectly this time the latin inventivity and the iron discipline
( was due to its shortage Italy has been penalized against England which resulted finally in its defeat).
Italia oggi e forse fra le migliore 3 squadre europee ( hope I did not make too many mistake).
Bon courage et Forza Italia.
25 Febbraio 2007 alle 02:17
Caro Direttore, complimenti per il suo ” coraggio” di aprire la pagina con questa bella e sincera impresa sportiva, riconoscendole il giusto merito nella scala dei valori sportivi. Ma purtroppo poco cambierà in Italia se anche il principale quotidiano sportivo (vedi sito
Gazzetta ) dedica l’ apertura della pagina al Cassano di turno e ancora tengono banco in tv, con grande spolvero, i gol del sabato sera in desolanti stadi. Da amante ormai tradito del pallone
La invito a continuare nella sua attenta e vigile critica, il calcio ne ha bisogno. Cordiali saluti
25 Febbraio 2007 alle 05:28
Ieri sera ho visto la partita Scozia-Italia in un pub irlandese a Chiang mai, Thailandia.
Purtroppo ho visto una cosa che mi ha dato molto fastidio e molto da pensare: un IMBECILLE tifoso Italiano si è rivolto agli Scozzesi che applaudivano l’Italia e gli ha fatto vedere il braccio destro piegato mentre con il sinistro batteva nell’incavo del gomito: certa gente sarebbe meglio che stesse a casa , vorrei che quel signore leggesse queste parole e riflettesse.
Salute e Pace a tutti, W l’Italia! W Berbizier!
Grazie ragazzi !!!!
25 Febbraio 2007 alle 10:23
cosa sarebbe successo se l’italia avrebbe perso largo contro gli scozzesi?…
niente tutti a riportare la notizia senza mettere sulla graticola nessuno dicendo che si puo’ perdere che alla prossima si puo’ fare meglio…
guardate invece come viene affrontata una sconfitta nel calcio oppure un pareggio come è capitato all’inter mercoledi dopo una striscia fantastica di vittorie…
e questo caro direttore è il risultato degli organi di stampa che hanno esasperato l’ambiente…..
adesso tutti a magnificare il rugby i giocatori di rugby e quant’altro…
bellissimo assistere a certi spettacoli non c’è che dire…
ma sono pronto a giocarmi tutto quello che ho di piu’ caro nella vita che se il rugby raggiungesse gli stessi livelli di interessi economici del calcio e i giocatori a diventare famosi e ricchi come i calciatori sarebbe tutto uguale come è adesso nel calcio….
cominciamo tutti a ridimensionare le cose….
a non cercare sempre lo scoop…a nn crocefiggere nessuno dopo una sconfitta…..
con titoli meno roboanti nelle prime pagine di giornali e notiziari….
purtroppo poi forse si venderebbe qualche copia in meno e allora…..
25 Febbraio 2007 alle 12:02
Sinceramente Ale Troncon la lezione l’ha data a quei calciatori miliardari che con un soffio cadono perterra e si mettono a piangere,a quei dirigenti corrotti,ai presidenti miliardari e ad un sistema sbagliato e finito.Non mi sembra giusto anche in questa occasione attaccare i Tifosi..non c’entra nulla.
Saluti
25 Febbraio 2007 alle 17:36
E’ stato meraviglioso il pomeriggio sportivo che La7 ci ha regalato in diretta. Gli Azzurri ci hanno perfino commosso per come hanno lottato e sofferto per raggiungere la vittoria davanti ad un pubblico competente e corretto. Credo proprio che il calcio abbia proprio tanto da imparare dal rugby ma per far sì che ciò avvenga occorre anche che il “calcio” si adoperi per far entrare nel mondo della scuola il pallone ovale e la sua cultura.
25 Febbraio 2007 alle 18:35
una bella squadra italiana, finalmente, con tanto di fortuna nella partita di Murrayfield.
Con 5 primi minuti favolosi 21 punti che fanno storia nel torneo delle sei nazioni.
Ho giocato in Francia a livello provinciale per tanti anni. Devo dire qui per me é stata una bellissima esperienza. Di piu anche, perché il rugby é un modello per tutti gli altri sport dal punto di vista del rispetto delle regole, dell’arbitro e degli avversari.
Una vera scuola di vita.
Grazie ancora a questa bella squadra cont tanto di orgoglio. E’ bello sentirsi italiani in questi momenti e in questo modo.
Quando finalmente tutti gli italiani capiranno che l’emergenza dal Nord al Sud è costruire un paese con tanta voglia di rispetto e di solidarietà. Questo si che sarà grande !!
saluti dalla francia.
26 Febbraio 2007 alle 10:03
Caro direttore buongiorno.
Apprezzo moltissimo il suo pezzo, peccato che i 3 giornali importanti di sport non abbiano dato risalto come dovuto all’impresa dei nostri in terra di Scozia.
La Gazzetta apriva con altro ma la cosa mi interessa il giusto perchè è da molto che non la compro più.
La differenza fra rugby e calcio è che se nel primo innanzitutto c’è il rispetto delle regole e dell’avversario nel secondo è proprio il contrario. Ha sicuramente visto che nella partita contro la Scozia , uno scozzese ha provato ad accennare una protesta ed è stato subito penalizzato spostando il calcio di punizione 10 m avanti dopodiche tutti zitti. Questa regola non la sapevo perchè da quando seguo il rugby nessuno aveva mai protestato. Ma perchè non protestano , sono degli alieni oppure hanno una cultura dello sport differente da quelli del calcio. Perchè da noi c’è la moviola . A cosa serve se non a creare alibi a qualcuno dando la colpa all’arbitro. Perchè i dirigenti sportivi e i tesserati parlano sempre degli arbitri e mai dei propri giocatori se gli fanno perdere una partita. Perchè se uno arriva tardi all’allenamento lo multano e se invece si comporta come Totti ieri sera lo giustificano sempre. Avete mai visto un giocatore di altri sport che non sia il calcio quando viene sostituito fare le sceneggiate come fanno quei viziati dei calciatori. Ieri sera ho visto con piacere la Domenica Sportiva che ha aperto giustamente con il rugby e mi sono scompisciato dalle risate con Galliani che parlava di tassazioni differenti fra noi e la Spagna.
Ne parla adesso che c’è Prodi ma non ne ho mai sentito parlare quando c’era il suo capo al governo del paese. Vede direttore secondo me il calcio è un bellissimo sport ma fermiamoci al campo. Basta trasmissioni fatte di moviole se non per i simulatori , i picchiatori , gli antisportivi e tutti quelli che fanno male al calcio. Che senso ha fare vedere se era rigore oppure no , tanto il risultato non cambia . Squalificare qualche tuffatore ( stile Belleri domenica scorsa ) o qualche provocatore o antisportivo mettendolo alla berlina su giornali farebbe sicuramente un altro effetto. Questa è solo la mia opinione . Grazie ancora per poterci permettere di esprimerle liberamente .Saluti da Firenze
26 Febbraio 2007 alle 10:54
Del rugby vi racconto un’altra cosetta, in riferimento a Roma-Catania ed alle polemiche che ne seguirono per la voglia di infierire della Roma. La prima partita che giocai a rugby perdemmo 103-0. Rapportato al calcio è tipo perdere per 15-0 (!!). Non capivo la cattiveria agonistica che i nostri avversari mettevano a risultato pienamente acquisito. Lo chiesi ad uno di loro in una pausa. Mi guardò inorridito: “vi rispettiamo, la più alta forma di rispetto nei confronti di un avversario è giocare al 100% fino all’ultimo secondo. Vi rispettiamo e rispettiamo questo sport”. Ce ne sono tante di cose da dire sul rugby, e tante le cose che potrebbe insegnare al calcio. Max, se posso permettermi, non scommettere, potresti perdere. Un saluto
26 Febbraio 2007 alle 13:45
purtroppo dovevo uscire eda stupido ho dimenticato di inserire la cassetta……me la faro’ dare da un collega
cmq grande italia, a parte la soddisfazione questo deve far risaltare il ugby come portatore di valori positivi, quindi chiediamo che i giornali parlino piu’ di rugby e non riportino, oppure riportino stigmatizzandolle le dichiarazioni tipo matarrese e galliani!!!!!!
26 Febbraio 2007 alle 18:37
Ho giocato a calcio per 10 anni, a rugby per 6..continuo ad essere rugbysta senza più praticarlo.Il rugby è stile di vita non solo sul campo…insegnatelo e fatelo praticare ai vostri figli come cercherò di fare io coi mie due piccoli.
Grazie direttore per questa piccola parentesi che spero non rimanga solo tale.
26 Febbraio 2007 alle 21:02
max per lorenzoT
ho giocato a calcio agonisticamente per 20 anni facendo tutta la trafila delle varie giovanili poi ho giocato nei vari campionat dilettantistici dopodichè sono poassato a fare l’allenatore dei bambini..e adesso ho un figlio che ha iniziato a giocare a calcio….bene avendo passato tutte le fasi da giocatore ad allenatore e genitore poi ho potuto constatare il progressivo imbarbarimento di tutto il movimento che è cresciuto in maniera esponenziale di pari passo con l’esplosone del potere economico e mediatico….
per dirti come sono cambiate le cose da bambini in campo non era possibile chiamare il pallone e con l’arbitro poteva parlare solo il capitano….i genitori se ne stavano buoni buoni ai bordi del campo e non succedeve mai nulla…e parlo di campi della sicilia…
adesso quando vado a cedere le partite di mio figlio si assiste a spettacoli raccapriccianti….tutto questo per dirti che fino a quando nel calcio non c’erano gli enormi interessi economici c’era pure una certa etica….quindi rimango della stessa idea che se il rugby o il ping pong o qualsiasi altro sport arrivasse a certi livelli di attenzione mediatica e economica particolarmente verrebbe irrimediabilmente inquinato…..garantito al 1000%
28 Febbraio 2007 alle 18:52
Caro Direttore,
riaccendo ora il computer dopo qualche giorno e vedo e leggo con piacere questo editoriale dedicato al rugby : complimenti.
Seguo il rugby da qualche anno,nazionale azzurra in particolare,oltre ai grandissimi All Blacks.
Mi sono appassionato a questo sport proprio perchè,nonostante la sua durezza,è caratterizzato da una sportività tra gli avversari che è difficilmente eguagliabile. Il solo vedere i giocatori alla fine della partita cercarsi per stringersi la mano,o meglio ancora,vedere i vincitori rendere omaggio agli sconfitti schierandosi al rientro negli spogliatoi,fa stare bene…semplicemente. Se poi vogliamo parlare del famoso “terzo tempo”…beh,quella,secondo me,è l’apoteosi dello sport !
E’ proprio lo spirito del rugby ad essere diverso : avanzare passando la palla all’indietro dà l’idea di come chi porta la palla stessa abbia bisogno di essere sostenuto e seguito da tutta la squadra e,viceversa,di come la squadra non debba mai lasciare solo il portatore di palla.In altre parole,se vuoi giocare a rugby devi avere ben presente il concetto di squadra,perchè se non sei squadra non vai da nessuna parte. Dovrebbe essere così anche in altri sport,calcio in testa,ma qui il discorso si farebbe lungo…
A volte mi chiedo perchè mi ostino continuamente a dare una priorità alle mie passioni calcistiche invece di dedicare più compiutamente la mia attenzione a sport che ancora si possano definire tali.
Che dice Direttore,sono grave? Devo prendere appuntamento da un analista?
P.S. : Complimenti anche per l’editoriale a difesa dei meriti dell’Inter,ma qui tornerei a parlare di sportività e rischierei di ripetermi…
Un caro saluto.
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Caro Paolo,
il calcio è una passione che non fiisce mai anche se, in questi anni, sono stati in troppi a cercare di affossarla. Quanto al rugby, ciò che la Nazionale ha fatto in Scozia è una pietra miliare per il presente e per il futuro di questo bellissimo sport.
2 Marzo 2007 alle 19:22
Ma chi è che parla di fortuna? ma ha mai giocato a rugby? ha mai coccolato l’ovale? Fortuna? ma dove? non si è mai vista una difesa azzurra salire in quel modo, e gli Highlanders di certo non se l’aspettavano.
Passi la ‘fortuna’ per il primo intercetto, ma per i due successivi c’è uno zampino enorme della pressione dei nostri che montavano come una Marea Azzurra!!!
5 Marzo 2007 alle 17:04
Caro Direttore,
molti si affannano a dire che se il rugby arriva agli stessi livelli di interesse economico che girano nel calcio si avranno gli stessi problemi che affliggono la palla rotonda.
Sappiate che in Francia, Inghilterra, Irlanda, Scozia, Galles, Sudafrica, in tutta l’oceania e in molti altri paesi e già lo sport nazionale.
Una partita tra il Biarritz e lo stade Francais, in termini di spettatori non ha niente da invidiare ad un Milan-inter o Napoli-Juventus.Anzi!
Per non parlare poi delle sfide Tra Australia e New Zealand in quel di Homebush.
Semplicemente, amici, la gente che pratica o che segue il rugby ha altri valori.
Vincenzo.