Marx e Volta si divertono all’Olimpico
E’ proprio vero che negli stadi
possono entrare tutti. Anche i defunti.
di Paolo Franci
ROMA - Se non fossero accaduti i tragici fatti di Catania. Se non ci fosse di mezzo la drammatica scomparsa dell’ispettore Filippo Raciti, ci sarebbe davvero da ridere, per l’ennesima burla-denuncia delle “Iene” di Italia Uno. Che si recano in una qualsiasi rivendita di biglietti romana per acquistare i tagliandi d’ingresso per Roma-Reggina, se li fanno intestare a nome dell’ ideologo “inventore” del comunismo Karl Marx, e dell’inventore della pila elettrica Alessandro Volta. Non certo due qualunque, ma due pezzi di storia della politica e della scienza mondiale. Il rivenditore, che sarebbe tenuto a controllare i documenti dei due, non fa una piega, annota i nomi, li digita sulla tastiera della macchinetta elettronica ed emette i due tagliandi d’ingresso ringraziando e salutando. Bello scherzo? No, un fatto terribilmente serio, perché i biglietti nominali, non possono essere rilasciati se non attraverso l’esibizione di un documento valido e perchè rappresentano uno dei punti cardine del decreto Pisanu per l’identificazione degli spettatori.
Ci si chiede? A cosa servono i tornelli e soprattutto i lettori ottici, in grado di trasmettere le generalità di eventuali pregiudicati o diffidati alla Digos in pochi secondi, se poi si entra allo stadio con un nome falso senza incorrere in alcuna barriera di controllo? Inutile parlare e varare provvedimenti su inasprimenti del Daspo, delle pene e del giro di vite negli stadi, se poi chiunque può accedervi con l’inquitante escamotage, minando alla base il sistema di controllo. E non si tratta di una novità, ma della reiterazione dell’inqueitante episodio. Già a San Siro, le Iene erano entrate con nomi prelevati direttamente dai libri di storia. In quel caso, furono Benjamin Franklin e Antonio Meucci, a prendere posto regolarmente sugli spalti dello stadio milanese senza che nessuno se ne accorgesse.
Stesso sistema, utilizzarono i sindacati di Polizia per dimostrare, durante l’audizione in Senato alla Commissione Giustizia e Affari Costituzionali dedicata proprio al decreto Amato già approvato a Montecitorio, quanto fosse facile eludere il sistema, denunciando che nelle rivendite dei biglietti il controllo delle generalità latita. Gli uomini in divisa, esibirono due tagliandi con i nomi dell’anarchico risorgimentale Gaetano Bresci e dell’asso dell’aviazione Francesco Baracca emessi, ovviamente, sulla parola e senza lo straccio di un documento.
I tagliandi venduti a Roma, sono stati stampati direttamente dalla societa’ che gestisce i biglietti di Roma e Lazio (la Lottomatica ndr) che ammette il problema e annuncia un drastico giro di vita: “E’ sicuramente una cosa grave quella che e’ accaduta - dice il direttore commerciale della Lottomatica Roberto Quattrini -, ma purtroppo non e’ semplice controllare. Di sicuro, d’ora in avanti saremo drastici, fino a revocare la licenza concessa da Lottomatica, anche perche’ quando si vendono i biglietti si deve chiedere il documento di riconoscimento”.
Il decreto Pisanu recita però che in questi casi la responsabilità è della “societa’ organizzatrici dell’ evento” che si deve assicurare che l’ingresso allo stadio di qualsiasi tifoso sia identificato con documento di riconoscimento. Le Iene hanno provato a fare breccia a Trigoria, ma la societa’ giallorossa non ha voluto commentare quanto e’ accaduto. L’inchiesta delle Iene sugli stadi e in particolare sulle falle del sistema di controllo, con le burle denuncia di San Siro e dell’Olimpico, andranno in onda su Italia 1.
25 Febbraio 2007 alle 23:13
Incredibile! Non vedo l’ora di vedere il servizio…
26 Febbraio 2007 alle 00:06
Se davvero le illuminate personalità da lei affollassero i nostri spalti, probabilmente non saremmo costretti a leggere striscioni come quello esposto a San Siro stasera.
Ho timore però, che non potremo mai godere di un simile compacimento.
A mio parere non siamo più davanti a personaggi la cui mente è ottenebrata da droghe, alcol, ignoranza o semplice maleducazione; perchè queti sono fenomeni passeggeri.
Io inizierei a parlare di patologia, di malattia congenita. Siamo alla SARS del calcio.
26 Febbraio 2007 alle 03:57
In Italia più che altrove, vale sempre il motto: “Fatta la legge, trovato l’inganno”.
La legge dice che la responsabilità è della società organizzatrice? Lottomatica se ne frega del controllo.
La legge dice che le società possono controllare “a campione”? I controlli sono blandi.
Insomma, così come c’è voluto Raciti per far lievitare le vendite di tornelli, allo stesso modo manca in praticamente tutti i settori della società una cultura civica che anteponga il buon senso alla logica del profitto e del fare solo il minimo indispensabile.
Però, dico io… dato che si sa bene che viviamo in questo tipo di società, perché non si fanno leggi più adeguate?
Saluti
Giovanni
26 Febbraio 2007 alle 10:05
Ci scandalizziamo di che cosa ?
In un paese dove le Iene, striscia e paperissima fanno opinione?!
Dovevano dirlo loro per scrivere che siamo dei buffoni?
26 Febbraio 2007 alle 11:12
Ma allora i milioni di euro spesi per le cancellate, i posti numerati, i tornelli non sono serviti a niente! E poi pretendiamo che ci vengano assegnati “quasi come un diritto divino” i mondiali del 2012! Ma non scherziamo! Assisteremmo, come nel 1990, ad una corsa sfrenata ai miliardi elargiti con facilità per la costruzione di nuove “cattedrali nel deserto”,alle solite abbuffate, per poi,dopo qualche anno, trovarsi nuovamente al punto di prima. Senza contare la nuova “resurrezione ” di Carraro. Che pena!!
26 Febbraio 2007 alle 17:16
Tornelli, biglietti numerati, doppi controlle ecc ecc.. queste limitazioni servono ad una cosa sola:
“COSTRINGERE le persone “normali” a sottoscrivere l’abbonamento Tv e ad abbandonare gli stadi”…
..
Il business è tutto qui!
..