Archivio di Settembre 2007

E in prospettiva rispunta il nucleare

Mercoledì 19 Settembre 2007

Da anni sottotraccia, la questione del nucleare torna con prepotenza nell’agenda politica. C’è chi come buona parte della Cdl chiede una scelta netta a favore dell’atomo e chi vuole intanto riaprire alla ricerca e poi, semmai, fare scelte ulteriori. In questo senso va il governo, Prodi, Bersani e Letta in primis, che punta a tenere aperta una opzione tecnologica sui cosiddetti reattori di nuova generazione. Che il nucleare _ per le sue emissioni quasi nulle _ sia utile nella lotta ai cambiamenti clmatici è cosa indubbia, la particolarità italiana è che chi lo propugna è in prima fila nella polemica revanscista e un pò surreale sui cambiamenti climatici. E’ insomma spesso un negazionista. Il che per i partigiani italiani del nucleare, che non se ne rendono pienamente conto, è e sarà un grosso problema, anche perchè senza la spinta della lotta ai cambiamenti climatici il futuro dell’atomo, anche di quello di nuova generazione, è un pò più in salita essendo i nodi di costi e scorie ancora in larga parte irrisolti.

Avanti verso un piano di adattamento ai cambiamenti climatici. Lentamente…

Giovedì 13 Settembre 2007

La conferenza nazionale sul clima, che si è chiusta oggi a Roma, almeno un risultato lo ha ottenuto: avviare il processo che porterà alla strategia nazionale per l’adattamento sostenibile, sulla base del quale verrà stilato il piano nazionale per l’adattamento. E’ un risultato significativo, al quale si aggiungono una serie di impegni presi da Prodi per l’introduzione in finanziaria di una serie di norme a favore delle rinnovabili e del risparmio energetico.
Il problema sono i tempi. La “strategia” sarà pronta “entro il 2008″ e il piano, a seguire, non prima del 2009. Tempi biblici.
Con migliaia di dipendenti pubblici a disposizione tra Apat e agenzie regionali per l’ambiente, Enea, Ingv, Icram, Cnr e moti altri enti si poteva e si doveva presentare la strategia entro al massimo sei mesi e il piano entro l’estate del 2008. Già troppi sono stati i ritardi per aggiungercene ulteriori.

Il senso della conferenza nazionale sul clima

Mercoledì 12 Settembre 2007

Oggi a Roma, nel prestigioso palazzo della Fao, si è tenuta la prima delle due giornate della Conferenza nazionale sul clima. C’era il ministro Alfonso Pecoraro Scanio, che l’ha voluta; c’erano il presidente della Repubblica Napolitano e il presidente della Camera Fausto Bertinotti. In platea c’erano i ministri Bersani e Chiti, in un workshop è intervenuto il ministro De Castro.
Duemila i delegati, tra i quali molti scienziati, tecnici amministratori. E domani interverranno anche Romano Prodi, il presidente del Senato Franco Marini l’ex ministro dell’Ambiente Altero Matteoli.

Tredici anni dopo, era ora che la questione diventasse una questione nazionale. Bene, ma l’auspicio è che la conferenza non si limiti a scuotere le coscienze ma semini azioni che possano germogliare a breve. Due su tutte: il piano nazionale per l’adattamento (e tutti i piani settoriali che ad esso sono collegati) e una congrua dotazione in finanziaria per avviare i primi interventi concreti. Ed è sul raggiungimento di questi obiettivi, uno “strategico” e uno “tattico”, che sarà giudicata. Non dalle parole _ condivisibili _ ma dai fatti.

Quasi un decennio è passato da Kyoto, e nel nostro Paese poco è successo. Anzi, molte belle parole sono state spese (e alcune anche meno belle…) ma il nostro paese è allegramente, spensieratamente diventato maglia nera in materia di emissioni (+12,1% rispetto al 1990). Siamo cioè andati indietro.

Speriamo che stavolta non siano le rivalità interne alla sinistra a mettere i bastoni tra le ruote ad un piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici e all’avvio di politiche davvero incisive _ delle quali i provvedimenti per le rinnovabili/conto energia. gli elettrodomestici verdi, la mobilità a basso impatto e l’edilizia compatibile sono un antipasto _ sul fronte della riduzione delle emissioni. Qualche segnale, sotto sotto, c’è.

Il doppio è già abbastanza

Mercoledì 12 Settembre 2007

In Italia i cambiamenti climatici hanno comportato un aumento delle temperature più grande che nel resto del mondo. Precisamente _ secondo i dati dell’Inac Cnr _ 1,4 gradi negli ultimi 50 anni. A livello globale l’aumento, sempre nello stesso periodo _ secondo i dati del quarto rapporto dell’Ipcc _ è stato di 0,7 gradi. In Italia il riscaldamento è quindi stato doppio. Basta e avanza per giustificare la necessità di fare mitigazione e adattamento.

E’ stata la nona estate più calda dal 1800. Vi pare poco?

Lunedì 10 Settembre 2007

Dopo un inverno e una primavera record, secondo la banca dati dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio nazionale delle ricerche di Bologna (Isac-Cnr) quest’anno prosegue in modo meno eclatante. L’estate 2007 si colloca ’solo’ al nono posto (con anomalia di 1.5°C in più rispetto alla media del periodo 1961-1990) nella classifica bi-centenaria della storia climatica italiana, dal 1800 ad oggi. Dopo due mesi abbastanza caldi (giugno e luglio si sono rispettivamente classificati decimo e quattordicesimo, con anomalie di 2.1 °C e 1.4°C in più rispetto alla media), la stagione estiva si è conclusa con un agosto piuttosto fresco (il trentatreesimo in classifica, con anomalia di 1°C). Vi pare poco la nona estate più calda? A me no. Se la scala è di duecento anni, resta infatti drammaticamente coerente con il riscaldamento in atto…