Archivio di Agosto 2007

Con gli incendi va in fumo anche Kyoto

Venerdì 31 Agosto 2007

Dalla padella alla brace. Fino al 26 agosto sono andati in fumo circa 53.700 ettari di superfici boscate e roghi che hanno devastato tanta parte del territorio e hanno causato anche morti e feriti hanno fatto anche un altro danno all’ambiente: prodotto 7 milioni e 323 mila tonnellate di CO2, una quantità di gas serra equivalente a quella emessa ogni anno dall’industria nella produzione di sostanze chimiche. Qualcosa come il 5% delle nostre emissioni, grossomodo quasi quanto dovremmo ridurre per il protocollo di Kyoto. E questo senza contare che, come osserva il fisico Vincenzo Ferrara, “le foreste e i boschi andati distrutti non faranno il loro lavoro di assorbimento della CO2, aumentando il danno all’equilibrio del sistema climatico”.

“Chi mette a fuoco un bosco non danneggia solo la sua comunità ma anche il clima della Terra”, rileva il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. “Le cifre sul contributo degli incendi di quest’estate all’aumento delle emissioni di gas serra - ammonisce Pecoraro Scanio - non lasciano spazio a dubbi: questo reato va giudicato come un vero e proprio attentato contro la salute del pianeta e dei cittadini”. Dalla Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici _ in programma per il 12 e 13 settembre a Roma _ usciranno delle proposte strategiche per la gestione del territorio in tempo di cambiamenti climatici. E un capitolo sarà riservato anche alla tutela degli ecosistemi da minacce come gli incendi che aumenteranno nei prossimi decenni se non si agisce per depoteziare il differenziale di rischio costituito dalle condizioni maggiormente siccitose che sono una pacchia per gli incendiari”.

“I sistemi di allerta rapida si devono combinare con le azioni di ripristino e restauro ecologico per il mantenimento degli equilibri naturali: il bosco - spiega il ministro dell’Ambiente - è un argine al cambiamento climatico, e come tale la sua protezione va messa tra le priorità di governo del territorio”. Vedremo la conferenza. E vedremo la finanziaria…

Incendi e chiacchere

Sabato 4 Agosto 2007

A novembre saranno sette anni che è entrata in vigore la legge quadro sugli incedi boschivi, la 353 del 2000, e oltre due comuni su tre (un dato esatto non c’è, e la stima è assai ottimistica) non sono stati capaci di allestire il catasto aree bruciate, strumento essenziale per evitare speculazioni sulle aree percorse sul fuoco.
Adesso il responsabile della Protezione civile dice che il catasto dovrà essere affidato ai prefetti. Proposta probabilmente saggia visto che la maggior parte dei comuni hanno fallito. Se non si vuole seguire il suggerimento del ministro dell’Ambiente (affidare a commissari “ad acta” la realizzazione dei catasti in ogni comune che risulti inadempiente entro un paio di mesi) perchè troppo impopolare nei confronti degli enti locali, allora si tolga la patata bollete ai comuni e si realizzi il catasto sotto la diretta responsabilità delle autorità locali del governo. Ma si faccia qualcosa, perchè sennò finiremo nel solito vizio italico delle chiacchere. Denuce, proclami, solenni promesse, talvolta anche leggi nuove di zecca che però poi si arenano del deserto, inapplicate e prigioniere della loro maledizione: bastarsi, parlarsi addosso, autocmpiacersi, non produrre effetti.
Il catasto serve operativo entro la prossima estate e continuare a comprare elicotteri e Canadair (o a cercare di comprarli senza riuscirci, come accade alla Forestale) non è una soluzione, è una pezza. Oltre ad essere molto più costoso. Canadair e altri mezzi aerei saranno sempre necessari perche ci saranno sempre incendi sui quali intervenire ma affidarsi quasi esclusivamente a soluzioni ex post è un tragico errore. Prevenire è meglio che curare….