Archivio di Dicembre 2006

I comunisti di potere e Saddam

Sabato 30 Dicembre 2006

Caro De Carlo,
mi consenta due parole sull’uccisione (pardon esecuzione) di Saddam Hussein. Leggo che Bertinotti dalla sua clinica privata per vip, dove e’ stata operato alla prostata (ma perche’ non si e’ fatto ricoverare presso una struttura pubblica lui che e’ il paladino delle classi povere?), l’ha definita un orrore e un atto barbaro. Ma Saddam era un mostro sanguinario.
E poi che coraggio! Un comunista, anche se salito agli onori istituzionali, dovrebbe solo tacere. Che ne pensa?
Giorgio B.

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Penso che lei abbia ragione. All’indomani del crollo del muro di Berlino, della disintegrazione dell’Unione Sovietica e della liberazione dell’est europeo, Ronchey scrisse: da ora in poi un comunista dovra’ tacere, se verra’ interpellato dovra’ alzarsi, chiedere scusa e rimettersi a sedere.
Ebbene Bertinotti - ma non solo lui - dovrebbe essere uno di costoro. Per pudore dovrebbe stare zitto. Come rimase zitto per mezzo secolo mentre la patria del suo comunismo eliminava milioni di presunti dissidenti con fucilazioni di massa, lager siberiani, prigioni e torture. Il tutto in nome dell’edificazione della societa’ socialista perfetta.
E quando l’Urss scomparve e il comunismo fini’ nella pattumiera della storia, non mi risulta che abbia fatto alcuna autocritica. E’ rimasto come prima un comunista. Il che se da un lato e’ un omaggio alla sua coerenza ideologica (almeno non e’ un travestito), dall’altro significa che dalla storia non ha imparato nulla.
Saddam e’ stato giustiziato perche’ cosi’ vogliono la legge islamica e la legge irachena. Che noi siamo d’accordo o no, importa poco a quelle genti.

Una lacrima per Saddam? Suvvia non scherziamo

Sabato 30 Dicembre 2006

Una riflessione… credevo che la vita di un uomo fosse nelle mani di Dio. Mi sono accorto che non lo è in quando l’uomo in molte occasioni è convinto di essere Dio.
Visto che in molte occasioni il vostro giornale ha preso posizioni a favore della Vita, ritengo che dovreste aver coraggio di farlo anche per Saddam.
Grazie
ALBERTO1939 ( SCUSATE L’ARDIRE)

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E perche’ mai dovremmo scusare il suo ardire? La sua lettera e’ scritta col cuore. Se fosse stata scritta con la testa, si sarebbe presumibilmente ricordato che i nostri parametri morali nel mondo islamico non trovano alcuna accoglienza. Per gli islamici la pena di morte e’ doverosa quanto la reverenza ad Allah. E questo vale per tutte le confessioni, da quella sciita a quella sunnita a qualle waahbita e cosi’ via.
La pena di morte non e’ tanto una punizione, quanto una vendetta.
Ben diverso il principio fondamentale del cristianesimo per il quale centrale e’ il perdono. Non dimentichi, caro Alberto, che Maometto e’ morto con la spada in mano. Cristo sulla croce.
Quanto a Saddam, le confesso che non verso una lacrima. E’ stato uno dei tiranni piu’ sanguinari della storia. Se l’invasione americana ha un merito, certamente e’ di averlo eliminato. Nessun iracheno lo rimpiangera’ e nemmeno nessun altro leader arabo.

Perche’ tanti errori?

Sabato 30 Dicembre 2006

Egregio Cesare De Carlo, Le scrivo per chiederLe se ha notato lo scempio che è stato fatto delle prime due righe del Suo articolo, pubblicato sul Carlino il 23/12/2006. Per comodità glieLe riporto: “STATO PER L’INFAME conferenza di Ahmadinejad, quella in cui i negazionie non fosse ssti radunati a Tehran…”. Penso che la cosa non Le abbia fatto piacere, mentre a me ha dato fastidio, anche perché ho trovato la conferma della - per usare un termine forte - sciatteria di questo quotidiano. Io lo leggo da diversi anni e, sarà perché come insegnante di Italiano ho corretto migliaia di elaborati, noto sempre in ogni pagina numerosi refusi, sviste, errori ortografici, frasi incomprensibili (come quella del Suo articolo) che mi disturbano la lettura. Dal momento che in altri giornali non ho mai trovato tanti errori e inesattezze, in passato ho inviato al Carlino alcune lettere (ne allego solo due) che naturalmente non sono state pubblicate - non era questo che pretendevo -, ma non hanno nemmeno avuto la pur minima risposta al mio indirizzo di posta elettronica. Lei si chiederà perché continuo a leggere questo giornale: troverà la spiegazione in una delle lettere allegate.
Scusandomi per il disturbo che Le ho arrecato, Le porgo distinti saluti.
Luigi Lodovici Pesaro
gigimiri@tele2.it

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Gentile Signor Ludovici,
anche a nome dei miei colleghi la ringrazio per la sua attenzione e per la fedelta’ che nonostante tutto dimostra nei confronti del giornale. La sciatteria e’ dovuta alla fretta della confezione e all’incompletezza degli organici. I giornali in Italia si fanno con sempre meno gente e talvolta - ahinoi! - meno qualificata.
Girero’ la sua lettera alla redazione. Quanto ai risultati, incrociamo le dita. D’accordo che un giornale e’ quanto di piu’ caduco e provvisorio ci possa essere nel mondo dell’editoria. Ma scempi come quello da lei segnalato offendono il lettore prima ancora che l’autore. Buon Anno!

Iraq e partizione territoriale

Mercoledì 27 Dicembre 2006

Egregio Dr. Cesare De Carlo
da tempo leggo su La Nazione i suoi duelli con Massimo Fini e dunque so bene che lei è un paladino della destra americana e svisceratamente anticomunista. Ma non credevo che fosse addirittura un sostenitore delle teorie naziste.
Nel suo articolo su l’Afghanistan, pubblicato oggi su La Nazione, leggo testualmente: “La comunità scita di Bagdad ha lanciato una pulizia etnica contro i sunniti. Interi quartieri vengono fatti sgomberare con la forza. Un tale sviluppo non è necessariamente negativo. Solo una partizione
territoriale omogenea, gli sciti da una parte, i sunniti dall’altra, i curdi a nord, può favorire la fine delle stragi incrociate”.
A parte il fatto che, secondo il mio modesto parere, solo il ritiro incondizionato di tutte le forze di occupazione dall’Iraq, può ristabilire la pace nel Paese e favorire la ripresa economica e sociale nell’intera regione, le sue parole puzzano troppo di razzismo al punto che mi ricordano quelle pronunciate da Hitler sulla pulizia etnica.
Egregio De Carlo, dalle nostre parti si dice che con la forza non si fa neppure l’aceto! Lei, in perfetta linea con Bush e i militari guerrafondai, che pretendono di portare la pace e la democrazia con le armi su tutta la Terra, invece vorrebbe risolvere il complicato intrigo del Medio Oriente con la pulizia etnica, magari, se le popolazioni non gradissero, sganciando qualche bomba atomica “pulita” contro chi osa opporsi all’imposizione della democrazia USA e dei loro servi sciocchi, naturalmente per il bene degli iracheni, i quali, grazie al democratico Bush, hanno avuto per il momento appena qualche centinaio di migliaia di vittime, e degli afghani, i quali hanno avuto SOLTANTO circa 4000 morti in diversi attentati. Dei palestinesi lei ora non ne parla, ma anche in questo caso sono sicuro che lei ritenga l’occupazione israeliana, che i palestinesi stanno subendo da 60 anni, sia una cosa
buona e giusta…perchè oltre 2000 anni fa gli ebrei di Giosuè avevano occupato con la forza delle armi quei territori e dunque è normale e giusto che, essendo stati perseguitati dai nazisti (europei), si rifacciano una patria a spese delle popolazioni indigene, proprio come hanno fatto gli europei perseguitati quando hanno invaso e occupato l’America. Eppure, sempre nella mia Toscana, vi è un detto che dice: “Chi va via perde il posto all’osteria” e nessuno, nel 70, aveva imposto la pulizia etnica in Palestina, come invece vorrebbe lei per “portare la pace” in Iraq.
Al di là della critica voglia gradire i miei auguri per un 2007 con maggiore sensibilità verso le persone e i popoli più sfruttati e sottomessi.
Virgilio Barachini

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Quanta passione e quante cose ha voluto leggere in quella mia osservazione sull’opportunita’ di una partizione territoriale! Lei ha ritirato fuori in una sola volta e senza motivo tutte le argomentazioni del pacifismo cieco di un occhio.
Apra anche quell’altro. E allora forse vedra’ che in Bosnia, dove i gruppi etnici e religiosi si erano massacrati per diversi anni, la pace fu raggiunta solo quando intervennero gli americani. I quali durante i megoziati di Dayton (Ohio) imposero la formula della partizione territoriale. E’ l’unica che possa far cessare le stragi quando gli odii sono tanto radicati e insanabili. Ognuno viva per conto proprio.
Del resto nello stesso Iraq, i curdi che di fatto hanno creato uno Stato indipendente sono al riparo dalle carneficine incrociate di sunniti e sciiti.
Dunque, si calmi. Nessun razzismo. Lasci perdere Hitler e se le riesce piu’ congeniale si rifaccia a Stalin, che in fatto di pulizie etniche non ebbe rivali.

Olocausto e negazionisti

Mercoledì 27 Dicembre 2006

Illustre Signore, leggo sul Carlino di oggi (23 dicembre) il suo pezzullo su Irving. Mi consenta di farle osservare che David Irving non è il capofila dei revisionisti europei. Non capisco l’uso di aggettivi come infame e aberrante, riferiti a conferenze e a tesi. Nel mio piccolo, penso che sarebbero più adatti per le azioni giudiziarie contro Ernst Zuendel, Germar Rudolf e le decine di studiosi che si sono permessi di esternare i propri dubbi sullo “sterminio” degli ebrei, secondo la vulgata foraggiata con i denari della Fondazione Rockefeller e dell’Internazionale Ebraica. Chissà che ci facevano a Teheran tizi come Norman Finkelstein ed altri figli di Davide convinti antisionisti! Che il Cielo la illumini.
Toni Liazza

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Che il cielo illumini anche lei, signor Liazza. L’Olocausto non lo hanno inventato gli ebrei.
Sostenendo il diritto di chiunque di dibattere in pubblico le proprie tesi, per aberranti che potessero essere, senza finire in prigione, pensavo proprio a reazioni come le sue. Lei ha tutto il diritto di condividere le tesi negazioniste, ma ha anche il dovere di rispettare le tesi opposte.