Olocausto e negazionisti

Illustre Signore, leggo sul Carlino di oggi (23 dicembre) il suo pezzullo su Irving. Mi consenta di farle osservare che David Irving non è il capofila dei revisionisti europei. Non capisco l’uso di aggettivi come infame e aberrante, riferiti a conferenze e a tesi. Nel mio piccolo, penso che sarebbero più adatti per le azioni giudiziarie contro Ernst Zuendel, Germar Rudolf e le decine di studiosi che si sono permessi di esternare i propri dubbi sullo “sterminio” degli ebrei, secondo la vulgata foraggiata con i denari della Fondazione Rockefeller e dell’Internazionale Ebraica. Chissà che ci facevano a Teheran tizi come Norman Finkelstein ed altri figli di Davide convinti antisionisti! Che il Cielo la illumini.
Toni Liazza

*** *** ***

Che il cielo illumini anche lei, signor Liazza. L’Olocausto non lo hanno inventato gli ebrei.
Sostenendo il diritto di chiunque di dibattere in pubblico le proprie tesi, per aberranti che potessero essere, senza finire in prigione, pensavo proprio a reazioni come le sue. Lei ha tutto il diritto di condividere le tesi negazioniste, ma ha anche il dovere di rispettare le tesi opposte.

Collegamenti sponsorizzati


Scrivi un commento