Precarietà a tempo indeterminato

di C. Lodo, 23 anni, Bologna
Sono arrabbiata, indignata e quant’altro. Ho lavorato 2 anni in una ditta, i primi 6 mesi tramite agenzia interinale, poi con due contratti a tempo determinato, e l’ultimo, in scadenza, con un socio della ditta. Sì, perché dopo due contratti a tempo determinato scaduti, il mio datore di lavoro doveva assumermi a tempo indeterminato, ma non volendo farlo, mi ha fatto assumere da un’altra ditta che ci ha accorpato, e a fine anno la ditta per cui lavoro non esisterà più. Ebbene, mi hanno comunicato che mi dovrò cercare un altro lavoro, perché non c’è bisogno di me, quando in realtà mi immagino che il “non c’è bisogno di me” sia dovuto al fatto che superando la soglia dei 15 dipendenti c’è l’obbligo per legge di assumere un disabile. E fin qua tutto bene. Quando però si tratta di cercarsi un nuovo impiego, le ditte cercano solo di assumere dipendenti in mobilità, o con contratto di apprendistato, oppure con contratto a progetto, solo per trarne benefici fiscali. Io lavoro da 5 anni come impiegata, ho fatto 36 mesi di apprendistato, sono stata assunta al 3° livello metalmeccanici, poi da questa nuova ditta, al 2° livello. I giovani oggi devono fare i gamberi. Non importa se hai esperienza lavorativa, e io ne ho maturata davvero tanta e in svariati campi, l’importante è che sgobbi e che costi poco. Io penso che tutto ciò sia vergognoso, tutti si lamentano, ma nessuno fa niente, perché va sempre tutto bene. No! Non va bene un bel niente. Io sono stanca di tutto ciò. Stanca di non poter fare progetti per il mio futuro, stanca di non poter avere delle certezze e delle sicurezze. Ci ritroviamo davvero allo sbaraglio, e tutti i buoni propositi che abbiamo per lavorare e per crescere sono bloccati da queste assurde leggi che sono solamente a favore di datori di lavoro che sfruttano e basta tutti i benefici che ci sono. Io sto attualmente cercando lavoro, prendo più di 1000 euro, ma posso accontentarmi solo di 850/900 euro se voglio lavorare, spesso con orari disumani, dovendo davvero tornare indietro con la carriera lavorativa. Ma uno cosa deve fare se vuole garantirsi, non dico il futuro, ma almeno riuscire ad arrivare a fine mese dovendo pagarsi casa, bollette e per mangiare? Lo sappiamo tutti che con 850 euro uno che vive da solo a Bologna non ce la può fare. Ma il risparmio, per un’azienda, quando si tratta di tasse sugli stipendi, è il problema principale. I datori di lavoro i soldi in tasca li hanno, i dipendenti?! Beh, cavoli loro!

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1 Commento a “Precarietà a tempo indeterminato”

  1. Milena scrive:

    Sono d’accordo con te! I giovani, anche se hanno una notevole esperienza alle spalle, sono sempre svantaggiati… Lo Stato tende a prolungare l’età lavorativa e non garantisce il futuro di quelli che rappresentano (appunto) il suo futuro! Il farmacista vicino a casa mia ha minimo 80 anni (è normale?)!

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