Altro che tassisti
‘Liberalizziamoci’ dalla classe politica

ALTRO CHE Paese normale. Qua siamo nel surreale. Mentre il Governo ha predisposto sgravi fiscali che,
quando va bene, incideranno per un panino al giorno, i Senatori della Repubblica, moggi moggi, si sono aumentati le indennità d’un colpo del 4.3%. Ovviamente come un sol uomo. E dire che, già dall’anno scorso, si era
parlato di una riduzione del 10% degli emolumenti dei politici. Stando ai bilanci approvati così non sembra. Sempre per restare al documento contabile del Senato, sembra di assistere ad un crescendo rossiniano: i 471
milioni del 2005 sono passati a 487 nel 2006, per approdare a 503 nel 2007 ed a 519 previsti per il 2008. E’ da irresponsabili cercare il consenso con affermazioni che non corrispondono alla realtà e alle cifre, attuando
una azione di disinformazione per confondere i cittadini, rendendoli proni alle nomenclature di partito. E mentre si
chiedono sacrifici agli italiani, questo non vale per i dipendenti del Senato, ai quali in due anni verranno corrisposti aumenti del 16%. Inaudito. E si badi che sono somme che arrotondano emolumenti che non hanno
riscontro in nessun altro ambito della pubblica amministrazione a parità di funzioni. Mi spiego: un bidello del Senato guadagna innumerevoli volte di più di un bidello che lavora in una normale pubblica amministrazione. Come mai di queste cose non parlano mai i sindacati? La verità è che con questa classe dirigente non si va da
nessuna parte. In qualunque altro Paese, la notizia che per la pulizia dei cessi di una sede istituzionale vengano previsti oltre 2 milioni di euro, verrebbe considerata una battuta, e neanche tanto elegante. Ora il problema non è
tanto continuare a denunciare questi fatti, quanto di attivare due meccanismi. Far comprendere ai cittadini che il costo della politica è centrale per la democrazia perchè economicamente incide molto, è diseducativo e, soprattutto, contribuisce a selezionare una classe politica inadeguata. Poi, individuare alternative, attraverso un movimento di opinione trasversale che riesca a scardinare questa grande e omogenea coalizione
composta da entrambi gli schieramenti. La prima liberalizzazione di cui c’è bisogno è quella dalla politica. E’ fin troppo evidente che le più dannose rendite di posizione siano appunto quelle dei politici. Al confronto, quelle dei tassisti fanno ridere.

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