Tanto fumo ma niente arrosto

C’È UN fiorire di proposte per ridurre i costi della politica. Dopo tanto letargo, è un indicatore positivo. In attesa che il Governo faccia conoscere le sue determinazioni, le dichiarazioni e le iniziative si susseguono. L’idea di una costituente che riduca il numero dei parlamentari e che istituisca un’autorità indipendente (l’ennesima) per regolare l’attività politica, potrebbe essere buona, se non fosse assolutamente irrealistica. Un Parlamento che riesce ad approvare con fatica solo qualche legge ordinaria, potrebbe riuscire a compiere interventi di tale portata strutturale? Statisticamente, è più probabile un 6 milionario al superenalotto.
Dal canto suo il ministro Santagata, incaricato di studiare il provvedimento del governo sui tagli, ha già incontrato i mugugni degli enti locali perché i privilegi maggiori, quelli dei parlamentari e dei consiglieri regionali, sono destinati a restare intonsi. Non ci voleva tanto a capirlo. Soprattutto con cambiamenti affidati al buon cuore degli stessi beneficiari. L’Associazione dei Comuni ha proposto la riduzione del numero dei componenti delle assemblee elettive, la limitazione dei compensi compresi quelli dei dirigenti e leliminaizone di alcuni enti intermedi. Tra questi anche le comunità montane? Per abolirle basterebbe un tratto di penna, ma nessuno ha il coraggio di farlo. Che strano. Sarebbe però spiacevole constatare che il piano del governo sui costi della politica si limitasse a pure dichiarazioni di intenti, tanto per “far passare la nottata”. Sui giornali abbiamo letto intenzioni interessanti, tra cui una salutare riduzione dei ministeri. Ma a partire da quando? Dal 2016, come la diminuzione dei parlamentari nella revisione costituzionale del centrodestra? E il governo più pletorico della storia della Repubblica rimarrà indenne da queste sforbiciate? Leggiamo poi di una non meglio definita «revisione totale dei privilegi dei deputati». Chissà se oltre alla cancelleria e al mobilio, si parlerà delle cose sostanziali: la tassazione soft degli emolumenti e il privilegio inaccettabile delle pensioni, che costano ogni anno ai contribuenti italiani oltre 170 milioni di euro.

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5 Commenti a “Tanto fumo ma niente arrosto”

  1. paolo bartoli scrive:

    Propongo di partecipare tutti al gioco “calcia il politico”. quando incontrate un professionista della politica per strada insultatelo (naturalmente ad alta voce) e/o calciatelo. Non cambierà nulla ma almeno la soddisfazione di farli uscire di casa con un pò di timore quella sì.

  2. Arcangioli Gilberto scrive:

    Dove sono i signori della sinistra? Napolitano, Bertinotti, Diliberto ecc. pronti ad indignarsi su tutto ma non certo sui loro stipendi? Perchè il Sig. Napolitano
    non chiede di far diventare il Quirinale un museo e risiedere in ambienti che non siano quelli di un Re? Con relativi costi, tanto per dare un esempio ?
    Dove è finito l’appello del Presidente Ciampi largo ai giovani.
    Sono arrivati al potere “quelli bravi” , poveri noi!
    A quando la marcia su Roma, ovviamente democratica questa volta.
    Saluti e grazie per la Sua professionalità Sig. Caligiuri, buon lavoro

  3. dionigi silvana scrive:

    il costo dei nostri politici è scandalosamente elevato e la loro capacità di fare politica per il cittadino è vergognosamente nulla.Non mancano nessuna occasione per tutelare il loro stipendio ed i loro interessi. sono i politici piu cari d’europa, rissosi ed incapaci di governare.

  4. Andrea Russo scrive:

    Egregio Prof. Caligiuri,
    sono un Primario Ospedaliero in pensione da qualche anno e come elettore del Centrodestra ho partecipato, la scorsa settimana, alla festa di Forza Italia a Ferrara.
    Il programma prevedeva, nelle varie serate, la presenza di un Parlamentare e l’occasione mi è sembrata ghiotta per porre a tutti la stessa domanda e cioè i costi della politica.
    Non ci crederà ma tranne l’Onorevole Brunetta che mi ha testualmente detto “Noi abbiamo proposto la riduzione del numero dei parlamentari nella Riforma Costituzionale ma i cittadini hanno bocciato il referendum”, gli altri (Cicchetto,Vegas,Garagnani) non hanno dato, sostanzialmente, alcuna risposta.
    Poiché l’idisponibilità ad affrontare questo spinoso argomento è trasversale ai due schieramenti, l’unica possibilità, a mio modesto avviso, è quella di creare una Lista Civica Nazionale che possa, alle prossime e non lontane elezioni, appoggiare la candidatura di soggetti che abbiano come obiettivo :
    a)La drastica riduzione dei costi della politica a tutti i livelli (Stato, Regioni, Comuni ecc.)
    b)Trasformare i partiti da Enti privati a Enti pubblici.
    Lei, quindi, per competenza ed autorevolezza, magari anche con l’appoggio del “Resto del Carlino” può essere un degno promotore e se dovesse decidere in tal senso, il sottoscritto è a Sua completa disposizione.

    Distinti Saluti

    PS: Ad avvalorare quanto detto sopra, è stata rinviata la Legge anti-sprechi mentre la Camera si aumenta gli stipendi di 4000 euro l’anno.

  5. Filippo Guastini scrive:

    Giusto invocare provvedimenti sostanziali ma una cosa mi preoccupa: l’assoluta, perdurante necessità d’invocare autority varie (o similari) e Leggi speciali che, per quanto mi pare di capire, da sempre nella storia, sono state inequivocabile segno di debolezza delle democrazie che sono, talvolta, scivolate verso dittature. Nel “caso Italia” la domanda però è: ci accorgeremo d’essere arrivati in una dittatura quando vi approderemo?
    Guastini Filippo
    coordinatore nazionale questioni tributarie
    SOS CIVICO ONLUS
    f.guastini@tin.it

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