Liberalizzateci da questi politici

TRANNE QUELLA TRENTINA di persone che vediamo sempre in televisione o leggiamo sui giornali, l’attività della gran parte dei nostri 960 parlamentari è sconosciuta ai più.
Secondo me, il patto sociale che sta alla base del sistema democratico in Italia più che altrove si sta irrimediabilmente incrinando, ed è sostenuto principalmente da un sistema mediatico che cerca di dimostrare che i nostri governanti si stanno impegnando per il nostro benessere ed il nostro avvenire. Lo fanno soprattutto con dichiarazioni e comunicati alla stampa, più che con provvedimenti concreti. Inoltre, negli ultimi anni le istituzioni pubbliche stanno utilizzando, così come le aziende commerciali, lo strumento degli spot per la comunicazione istituzionale. A questo proposito scrive lo scrittore francese Ignacio Ramonet: «Tramite gli spot gli Stati cercano di dimostrare che si preoccupano del nostro futuro e della nostra qualità della vita.»
Il problema allora è quello di considerare la capacità critica degli elettori. Infatti, secondo i dati del censimento dell’Istat del 2001, quasi il 74% degli italiani come titolo di studio aveva al massimo la licenza media.
Nel 2003 Renato Mannheimer ha scritto un libro, «Gli italiani e la politica» in cui ipotizzava che circa 3 milioni di italiani compiano le scelte elettorali in base a quello che vedono in televisione, un numero che è in grado di decidere ogni tipo di competizione politica. Inoltre, com’è davanti agli occhi di tutti, le modalità di comunicazione politica sono simili tra i due schieramenti, ai quali preme soprattutto e preliminarmente mantenere lo status quo. E per mantenere i privilegi di pochi dovremmo mantenere un parlamento tra i più pletorici e costosi del mondo?
Alla resa dei conti, il ceto politico attuale rappresenta un ostacolo allo sviluppo, in quanto non si dimostra assolutamente in grado di affrontare in modo dignitoso le grandi questioni pubbliche: dalla criminalità alla previdenza, dall’istruzione al lavoro, dalla ricerca alle infrastrutture.
Adesso c’è una boccata d’ossigeno con le maggiori entrate fiscali. Ma queste derivano, com’è noto, dai redditi maturati dagli italiani nel 2005 quando al governo c’erano Berlusconi e Tremonti. Adesso si spenderanno in funzione elettorale. Nessuno infatti pensa alle riforme strutturali, le uniche che preparano il futuro. E la prima è quella di liberalizzarci da questa classe politica, facendo entrare aria fresca e persone nuove. Possibilmente con minori privilegi e minore cinismo.

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10 Commenti a “Liberalizzateci da questi politici”

  1. lisa scrive:

    Sono una delle tante persone nauseate dal comportamento dei nostri politici, e sono giunta ad una amara conclusione: la politica è pura sceneggiata per gettarci fumo negli occhi, ed è solo la copertura per realizzare il sogno di vivere senza faticare da parte di queste persone, a spese del popolo bue che “becca” quando litigano, e parteggia pure per questo o per quello senza rendersi conto che è solo una rete tesa per distogliere l’attenzione dalla avvilente realtà.
    Quanti nullafacenti dobbiamo mantenere fra parlamento nazionale, parlamento regionale, provincie comuni, istituzioni varie, incarichi esterni, ecc. ? Quanto nepotismo, quanta corruzione? Ci stritolano con le tasse e le pensioni da fame, loro fanno la bella vita pieni di privilegi poi mancano i soldi per i servizi ai cittadini. Ieri ho prenotato una visita all’ospedale di Pesaro, me l’hanno fissata per il 30 maggio. Si lamentano che gli italiani non fanno i figli, poi il giorno dopo chiudono 2 asili lasciando fuori 51 bambini.
    Vorrei solo che qualcuno avesse davvero la voglia e la capacità di porre un freno a questo disastro economico e sociale ma ho paura che ci si trovi già in una discesa irrefrenabile. La mia fosca previsione è che, come l’URSS è implosa divorata dal baratro delle sue spese militari, alla fine l’Italia possa implodere divorata dalla corruzione di chi la governa. Lisa

  2. anonimo scrive:

    Tutto sacrosanto. Infatti ho subito sottoscritto la petizione per una politica etica pubblicata su questo sito:
    http://www.comincialitalia.net/petizioni.asp?id_petizione=3
    e invito tutti a fare altrettanto. Sara’ anche ingenua e damagogica, ma e’ la prima volta che non mi sento solo e per far sentira la nostra voce e la nostra indignazione per lo scandalo dei costi della politica - quella nazionale come quella locale che si e’ accodata - dovremo essere in tanti. Tanto per far percepire l’evoluzione dell’iniziativa, aggiungo che e’ nata il 28 febbraio e a ieri sera erano state raccolte quasi 1800 firme. Con l’unico sostegno della rete delle amicizie e del passaparola. Ho segnalato la cosa ad alcuni giornali: silenzio totale. Non voglio pensare che ci sia una congiura, ma che si cerchi di evitare posizioni scomode si’. Ecco, allora, che i cittadini, i contribuenti, devono maggiormente impegnarsi in questo compito. Perche’ e da qui, dalla politica sana, dalla politica presa a modello di probita’ che puo’ ripartire l’Italia e interrompere il progressivo imbarbarimento sociale, politico e culturale che si va diffondendo.
    Prima che questo paese affondi nei suoi stessi liquami.

  3. claudia scrive:

    Per rinnovare la classe politica abbiamo due strade: 1) la rivoluzione prendendo spunto da quella francese 2) cambiare la Legge elettorale
    Proverei ad adottare la 2° opzione prima di organizzare la 1°. Ricordiamoci però che è necessario rendere obbligatorio il test di ammissione per le candidature. Cultura generale, storia, nozioni di diritto amministrativo, italiano e quant’altro si renda necessario a verificare che gli eletti siano in grado di rappresentarci!
    Claudia

  4. Paolo Canozzi scrive:

    Trovo molto interessante gli articoli che lei fa sul costo, ormai vergognoso e insopportabile, della politica italiana.
    I nostri parlamentari, oltre ad essere in numero esorbitante rispetto a quelli degli altri paesi, hanno stipendi due, tre volte superiori a quelli degli altri parlamentari europei.
    E che dire sul diritto alla pensione maturato dopo poco più di due anni e mezzo di parlamentare?
    Per non parlare poi dei consiglieri regionali, che oltre a lauti stipendi, con l’ultima tornata elettorale sono stati aumentati di numero in quasi tutte le regioni.
    Il discorso potrebbe ampliarsi alle circoscrizioni comunali (a chi servono?), alle società partecipate create dai comuni per far posto ai “trombati” della politica, ecc., ecc..
    Penso che il tempo sia maturo di creare un movimento civile di rivolta contro questi mediovali privilegi.
    Perchè, Lei che è così sensibile verso questi temi, non lancia una iniziativa che coinvolga tanti suoi colleghi liberi giornalisti per una campagna di grande sensibilizzazione su questi argomenti? magari anche con iniziative referendarie?
    Con osservanza
    Paolo Canozzi

  5. giorgio scrive:

    Concordo totalmente con quanto detto dagli altri commentatori. I costi ed i privilegi dei politici sono qualcosa di nauseabondo: non sottostanno ad alcuna regola se non quella del proprio tornaconto. Con quale spudoratezza chiedono a noi cittadini di fare sacrifici e pagare piu’ tasse? .La riforma previdenziale per loro non esiste? E’ ora che noi cittadini facciamo sentire la nostra voce. Siamo stufi di essere trattati come dei sudditi senza voce in capitolo. I parlamentari non ci rappresentano: i candidati li propongono i partiti non i cittadini. E’ ora di svegliarci!

  6. Piergiorgio scrive:

    I costi della politica in Italia hanno raggiunto livelli immorali; se ne parla nelle trasmissioni televisive (magari scherzandoci sopra), nei giornali, eppure niente si muove.
    Gran parte della società civile non è in grado di esprimere con forza la propria indignazione, tutto lentamente sembra scivolare nell’indifferenza.
    Se entro breve non si cambia, temo, che di questo passo, fonderemo presto una Terza Repubblica: una Repubblica fondata sull’immoralità.

  7. Daniele scrive:

    Sono TOTALMENTE d’accordo, solo un’aggiunta alla proposta di Claudia del 25 marzo 2007: chi si candida per QUALUNQUE carica pubblica, quindi non solo a Camera e Senato, ma anche a TUTTE le altre, fino ad arrivare alle ammministrazioni comunali, non deve avere né condanne pregresse, né in corso né tantomeno essere coinvolti in inchieste della Magistratura. Quando un comune mortale deve presentare il proprio curriculum vitae per un’assunzione, pensate possa anche solo provare a nascondere la sua fedina penale????????
    Quanti sono i parlamentari (e mi limito solo a costoro) a non soddisfare questa apparentemente legittima prerogativa e a godere senza fare la classica piega di tutti i privilegi che conosciamo????
    E’ UNO SCANDALO E UNA VERGOGNA SENZA GIUSTIFICAZIONI.

  8. silvia pettazzoni scrive:

    Classe politica di ottima fattura, tanto ottima che il cittadino oggi si ritrova al servizio del politico anzichè il politico al servizio del cittadino.
    Sorgono dubbi,perplessità e amarezze, signorotti milionari che predicano bene e razzolano male, stipendi pagati ad assenteisti cronici , dettagli in un libro “la casta” da far rabbrividire un ex gerarca staliniano , consiglio il valium dopo averlo letto.
    Ho soltanto ventidue anni e non mi meraviglio più di niente, Dalema con un conto in Brasile? Vorrei sapere chi è di loro che non ha un conto in Brasile.

  9. francesco scrive:

    59 anni. Stanco! Avvilito! Nauseato! Sconvolto, ma sempre qui!! Parole, parole, soltanto parole! Siamo una piccolissima goccia bianca che vuol colorare di bianco un immenso oceano nero! Ed io, in tal senso, sono un recidivo. Tante ma tante persone, messe sul trampolino di lancio verso il pianeta “politicon” piene di idee e buoni propositi, pronti a tutto pur di cambiare pagina o, strappare quelle vecchie, fatte di una politica corrotta e immorale, c’hanno provato, eccome! Magari all’inizio, con il “coltello tra i denti”, pronunciando la solite parole, della serie, “adesso ci penso io” . Alla fine e come sempre, Amici miei! la fragilità della mente umana, beffata dalla fragilità emozionale, incontrollabile e irrazionale, abbagliati dai pochi intelligenti colleghi, portatori sani di facile ricchezza, hanno cambiando facilmente il loro colore originario, da Bianco in nero.
    Parliamo di politica sociale, di politica commerciale. NO!! Non è una politica commerciale ma un commercio della politica.
    Non bisogna sfogliare i giornali e soffermarsi alla pagina della politica del nostro paese.
    Quanto prima sfoglieremo eBay. Li troveremo tutti all’asta!!
    Che vergogna! Riescono solo a colpire coloro i quali hano uno stipendio, una pensione un reddito dichiarato. Le tasse ci fanno stare in apnea, chi ha poco ossigeno soccombe. Noi comuni mortali dobbiamo pagare le tasse anche per l’aria che respiriamo. Perchè non cominciano a dimezzare il numero dei politici, quasi più del doppio di qualunque paese europeo. Dimezziamo i loro stipendi, perchè siamo noi a pagarli. Che resti al governo colui il quale fa gli interessi dell’Italia e degli Italiani.
    Adesso ci si mette anche il vaticano che ha chiesto l’annullamento delle tasse ICI sui loro beni immobiliari. Assurdo!!! inconcepibile, non ho parole.
    oltre l’8 x1000 anche questo!!. Perchè non pensano di alienare buona parte di immobili, che sono tantissimi e recuperare ricchezza mobile, che serve per alimentare i cosidetti “discepoli” e ne resta tanto, ma tanto per aiutare tanta povera gente che non ha come recuperare un tozzo di pane.
    Fermo restando che il denaro, al vaticano, arriva da tutto il mondo.
    Ha ragione Silvia, nello scrivere che siamo noi al servizio del politico. e non viceversa. La verità è che milioni e milioni di italiani non siamo capaci di fermare migliaia di piragna che ci stanno divorando senza pietà.
    Siamo sempre qui a sputare sentenze per questo o per quel “soggetto”.
    Al momento delle elezioni, come per incanto siamo sempre qui a far la corte a questo o a quel politico.
    Parole, parole, soltanto parole. FATTI!! FATTI!! E FATTI!!
    DIAMOCI NA MOSSA!
    SPERO DI VIVERE, ANCHE SE E’ UN ‘UTOPIA, FINO A QUANDO UN GIORNO POTRO’ DIRE CHE, IL SOLE CHE MI SCALDA E ANCHE MIO!!

  10. Luca Zampetti scrive:

    Attenzione: il problema non sono genericamente i COSTI della politica, che sono in realta´ ignoti (c´e´ qualcuno per caso che ha la contabilita´ dei centri di costo di tutte le attivita´ politiche in Italia???), ma l´inefficacia e la controproduttivitá delle SPESE, che sono incontrollate ed incontrollabili, ma non e´ un caso, e´ solo cosi´ che un “sistema” del genere puo´esistere … rivoluzione … e poi??? Certo, alcuni nostri, tipo andreotti, dovrebbero essere impiccati a lampioni per le strade … ma tutti gli altri??? Poi la rivoluzione francese non e´ che sia un buon modello, e´ andata a finire con Napoleone … in Italia si scrivono e si vendono ancora libri sull´incomprensione degli Italiani della rivoluzione francese … a seguito di studi approfonditi penso anche io che sia meglio lasciare perdere … il “sistema” e´ destinato all´implosione, come la DDR o l´ex URSS, proprio i signori che ci stanno piu´ a lungo dentro, i D´Alema ecc. lo sanno benissimo, e´ per questo che lo dicono apertamente sui giornali, il Visco non lo dice per caso che lo stato senza l´ultima manovra fiscale sarebbe in bancarotta (quello che e´ TECNICAMENTE ugualmente, se avesse i termini di pagamento come quelli degli altri stati europei meno “barbarici” fiscalmente, come la Germania) … la classe politica e´ capace di “riformare” un accidente, questo “sistema” e´irriformabile, il PD e´ l´ultimo atto del cigno morente, perche´ l´unica “riforma” in grado di far funzionare meglio il sistema (”meglio” = “rendere TRASPARENTI i costi REALI, controllabili le spese”) puo´ verificarsi solo in un sistema in cui loro non ci sono piu´ … quindi rivoluzione si´, ma per CAMBIARE SISTEMA … ma questo non puo´ venire da dentro, puo´venire solo da una forza violenta da fuori … la casta … i costi della politica … della democrazia … Von Arnim … Scheuch … Gaetano Mosca … e´ tutto giá noto e scritto … non c´e´ piu´ nulla da scoprire … CAMBIARE IL SISTEMA … dopo la rivoluzione … ovvero l´implosione … questo e´ il vero problema … COME ATTUARE E MANTENERE UN CAMBIAMENTO DI REGIME VERO E PROPRIO dopo l´implosione, questo e´ il vero problema … il vero problema e´ che non abbiamo solo una classe politica di incompetenti, ipocriti ed incapaci incalliti da ormai il 1848, che si tramanda questa incompetenza, l´ipocrisia e l´incapacita´ di generazione in generazione, ma che anche la maggior parte della gente che dovrebbe sapere e parlare, scrivere, far sapere, spece nelle universita´, non ha ancora capito un cazzo del costituzionalismo e del sistema di governo democratico costituzionale, vanno in giro a raccontare al popolino che “il potere costituente si e´ esaurito” con la Costituente del 47, ma se andate a fare bene i conti, dal 48 al 58 c´e´ stato il “congelamento costituzionale”, il balbettio dei governi di “centro sinistra” e´andato a finire nell´alleanza reazionaria di DC e fascisti nel governo Tambroni, le regioni, i referendum, la “riforma” fiscale ecc. sono stati realizzati ALLA CAZZO DI CANE all´inizio degli anni 70, poi colla scusa del terrorismo la costituzione e´ stata sospesa … fino a che un certo sig. Craxi all´inizio degli anni 80 ha cominciato a parlare della necessita´ di una “riforma istituzionale” … ma quale riforma??? NON E´ MAI ESISTITO UN GOVERNO COSTITUZIONALE IN ITALIA, abbiamo attuato la pura partitocrazia per far piacere alla CIA e a chi ha salvato il culo dal Ventennio … qui non c´ e´ niente da riformare, non c´e´ mai stato niente, solo polvere di stelle, polvere negli occhi, polvere di stalle …

    Oggi i prof di diritto costituzionale in Italia ai loro studenti non insegnano ancora che la DC ha vietato l´instaurazione della Corte Costituzionale solo nel 1956, con 8 anni di ritardo, come anche non insegnano che negli USA ci sono state, dal 1776, altre 200 assemblee costituenti … il potere costituente e´ esaurito dicono … l´unica cosa che e´ inesauribile e´ l´ignoranza e la stupidita´ per le quali rifulgono i nostri governanti … ma anche i loro governati ….

    Saluti da Monaco di Baviera

    Luca Zampetti
    luca_zampetti@yahoo.it

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