Il caro-politica non si vince con inutili prediche

IN ITALIA sono in azione gli alieni del pianeta Vega. Infatti, Romano Prodi ieri ha evidenziato in una lettera al “Corriere della Sera” l’esplosione dei costi complessivi della politica. Gioverebbe ricordargli che, proprio all’inizio di questa legislatura, è stato il Presidente della Camera Bertinotti a consentire la costituzione di ulteriori gruppi parlamentari con un aggravio non lieve per le casse dello Stato.
Ma c’è di più: i (finora) 103 membri del suo Governo, il più affollato della storia della Repubblica, costano circa 15 milioni di euro l’anno. E’ una cifra così alta in quanto oltre il 60% tra ministri, vice ministri e sottosegretari, non sono parlamentari, ma a loro per legge competono gli stessi trattamenti economici. Pertanto, la riduzione prevista nella finanziaria del 30% delle sole indennità aggiuntive dei membri del governo, comporta un risparmio di circa 2 milioni di euro l’anno. Gesto apprezzabilissimo, ma praticamente insignificante, in quanto sarebbe bastato individuare i componenti del Gabinetto all’interno delle Camere, com’è prevalentemente sempre avvenuto, per risparmiare diversi milioni di euro.
Inoltre, se si voleva davvero fare sul serio per ridurre i costi della politica come mai le proposte di Salvi e Villone sono state praticamente tutte bocciate? Eppure consentivano risparmi per miliardi di euro, mica bruscolini. Non si è riusciti ad intervenire neanche sui finanziamenti ai giornali fantasma di partito, che servono solo a chi li fa. Nel testo unico degli enti locali, del quale non si sente più parlare, perchè non si prevede subito, per esempio, l’abolizione delle comunità montane? Riduciamo le cadreghe? Chiediamo agli italiani di fare sacrifici ed ai pensionati di pagare anche i ticket per visite e medicine e poi non intacchiamo di un’unghia i privilegi assurdi ed incivili delle pensioni dei parlamentari? Ma di che cosa vogliamo parlare, Presidente Prodi? Dei costi delle regioni? E chi glieli ha attribuiti questi poteri? Se li sono autoassegnati, come fate voi con i vostri stipendi? Comunque di estremamente positivo c’è che il tema fondamentale dei costi della politica è finalmente avvertito dopo anni di silenzi.
Prodi ci risparmi però prediche inutili e provvedimenti soltanto dimostrativi. Vengano ridotti in modo sostanzioso prima di tutto gli stipendi e le pensioni dei parlamentari, fissando per legge un tetto a quelli dei consiglieri regionali. Anche questa è una necessità “non negoziabile” per avere qualche incerta speranza di selezionare una classe politica un po’ più responsabile e un po’ meno cialtrona. Chiediamo troppo, Presidente Prodi?

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1 Commento a “Il caro-politica non si vince con inutili prediche”

  1. Roberto Stefanini scrive:

    Caro Caligiuri, sono perfettamente d’accordo con lei: e lo sono tante altre migliaia di italiani che sono stufi di fare sacrifici mentre nei “palazzi” di sacrifici non se ne parla. Sono anche certo che il Governo non è caduto perché si doveva attendere il mese di maggio per far sì che aumentasse la pensione ai parlamentari riconfermati e per far maturare la pensione anche ai vari ex brigatisti e no global.
    Lei parla che i membri d questo Governo sono 103, cioè il più alto numero di componenti nella staria della nostra Repubblica. E’ normale: perché si dovevano accontentare tutte le componenti politiche della maggioranza.
    La stessa cosa è accaduta anche qui in Toscana perché si dovevano accontentare tutti! Infatti nel nostro Governo regionale sono stati aumentati ben 15 Consiglieri, perché i vari politici che non potevano essere rieletti come Sindaci o presidenti di Province ecc. non potevano (o non dovevano) ritornare nei vecchi lavori. Ma 15 posti in più non sono stati sufficienti perché uno era rimasto fuori. Allora si inventa un assessorato “al perdono” per sistemarlo. Ma c’è di più: nelle “primarie” effettuate dai DS prima delle votazioni regionali, uno di questi politici rimasto orfano del “posto” non aveva avuto il consenso dei votanti che gli avevano preferito altro politico. Allora che cosa hanno fatto? lo hanno “infilato” dentro ugualmente, tanto l’elettorato non brontola (o non può brontolare).
    Ma dove sta la serietà? E noi continuiamo ad andare a votare?
    L’unica cosa che non mi trova d’accordo con lei è che quelle verità che lei scrive vengano riportate, sì in corsivo, ma con un corpo di stampa troppo piccolo. In caratteri cubitali dovrebbe essere sampato! Sono certo che se una persona seria (tra tanti politici ce ne sarà almeno uno) impostasse la prorpia campagna elettorale sull’abolizione dei tantissimi privilegi dei politici, riporterebbe un altissimo numero di voti.
    Roberto Stefanini

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