Italiani spremuti da sprecopoli: qualcuno sta barando

CHISSÀ se ne beneficerà il «tesoretto». Nei primi quattro mesi del 2007, abbiamo incassato 6,7 miliardi di euro in più rispetto all’anno scorso. «Grazie alla lotta all’evasione» scrive qualcuno, portata avanti anche dalla Guardia di Finanza, diretta fino a qualche giorno fa dal generale Speciale. Ad entrate record però corrisponde anche una spesa pubblica altrettanto da primato: nel 2006 ha superato la metà del prodotto interno lordo, aumentando ben del 7,9%. In Italia siamo abituati alle contraddizioni ma ci chiediamo: se i ministri richiedono maggiori somme per svolgere le proprie funzioni e contemporaneamente la spesa pubblica aumenta, questo fiume di soldi dove va a finire? E’ un mistero glorioso. Qualcuno certamente bara, e non sarebbe difficile individuare chi. Basta guardare l’aumento delle spese delle Regioni, per esempio, dimostrazione evidente che il regionalismo in Italia è profondamente da ripensare. Se, per esempio, si analizzasse con attenzione il bilancio dello Stato, certamente sarebbe possibile dotare gli uffici giudiziari almeno dei buoni benzina e della carta per la fotocopiatrice. Succede anche questo nelle regioni di frontiera nella lotta alla criminalità organizzata. Eppure la spesa pubblica corre. Ed è surreale che oggi venga definita «antipolitica» la legittima richiesta dei cittadini di ridurre in modo drastico ed organico la spesa degli eletti ai vari livelli. Eppure, in tale contesto gli sprechi sono i più evidenti ed ingiustificati. Infatti, la riduzione del costo della politica incide direttamente ed immediatamente sulla spesa corrente ed in modo strutturale.

IL MINISTRO Santagata aveva promesso entro metà giugno un intervento prodianamente «serio». Staremo a vedere se, per esempio, le ingiustificate pensioni degli eletti al Parlamento debbano continuare a gravare sulle spalle di tutti i cittadini oppure verranno allineate a tutte le altre, come sarebbe doveroso. Vedremo, per esempio, se Camera e Senato ridurranno spese che non hanno confronti in nessun’altra democrazia planetaria. Non può sfuggire che da soli i due rami del Parlamento incidono per i due trentacinquesimi della manovra fiscale complessiva della legge finanziaria dello Stato: contemporaneamente un’enormità ed un’assurdità. E poi ci chiediamo dove va a finire la spesa corrente? Sarebbe ora che si dessero una regolata. Staremo a vedere, ma mettiamo pure nel conto che se non ci saranno subito provvedimenti responsabili non si potrà stare con le mani in mano. Bisognerà attrezzarsi di conseguenza.
E non certo a parole.

Collegamenti sponsorizzati


5 Commenti a “Italiani spremuti da sprecopoli: qualcuno sta barando”

  1. ANGELO cRISTOFANELLI scrive:

    IL MINISTRO SANTAGATA HA FATTO LA FIGURA DEL PUPAZZONE DI CARNEVALE.

    OGGI è IL 15 GIUGNO E NON MI RISULTA ALCUNCHè IN TERMINI DI RIDUZIONE DELLE PREBENDE DELLE DUE BANDE E DEI CAPIBASTONE PERIFERICI.

    SANTAGATA LO MANDANO AVANTI A DIRE FREGNACCE E A PRENDERE GLI SGANASSONI IN TV.

    CAMBIASSE COGNOME.

    SAN SEBASTIANO GLI SI ADDICE DI PIù…..NATURALMENTE MARTIRE DI NOME…….SI,SUONA BENE….L’ONOREVOLE SAN SEBASTIANO MARTIRE

  2. FILIPPO GUASTINI scrive:

    Mi scuso con i lettori, innanzitutto, per le eventuali ripetizioni di concetti già espressi in altri commenti ma, credetemi, lungi da me voler offendere la Vostra memoria e intelligenza.
    Dell’immobilismo della “casta partitica” tutti sappiamo e, ahinoi, subiamo.
    Vi siete mai fermati a riflettere su quella sorta “d’iperattività tecnico-burocratica” ostentata con tanta sicurezza da presidenti e direttori di varie istituzioni per “dare indicazioni al Parlamento” su cosa andrebbe fatto e poi, sistematicamente, il Parlamento stesso perde tempo (e denaro nostro!), nel discutere su “cavilli” paragonabili allo stabilire di che misura minima debba essere la trota pescata in un torrente o, ancor peggio, come sempre più spesso avviene, buttare il dibattito in “caciara” con l’unico, palese, intento di non cambiare nulla?
    Sinceramente di stipendiare lautamente i suddetti tecnocrati per fornire “non risposte”, “non soluzioni” e, soprattutto, per non intraprendere iniziative che aggrediscano “la genesi” dell’emorragia economico-finanziaria del nostro Paese sono personalmente stufo e, penso, lo siate anche Voi.
    Indipendentemente dagli interventi strutturali di riorganizzazione e ottimizzazione della spesa pubblica che sarebbe ora di far porre in essere a persone sì iper pagate ma anche iper responsabilizzate, non convenite che se qualcuno volesse pensare che tassando il reddito netto di ciascun soggetto fiscalmente attivo (persona fisica o società) vi sarebbe l’immediato recupero dell’esorbitante evasione fiscale (270 MILIARDI DI €/ANNO) con tutti i conseguenti benefici ad iniziare da un’entrata tributaria di almeno il 40% di detta somma?
    Sarebbe interessante conoscere cos’hanno da dire in merito, ad esempio, il Presidente della Corte dei conti, il Ragioniere Generale dello Stato e il Governatore della Banca d’Italia. Altro che “tesoretto”! Di tesoretti ve ne sarebbero molti di più e il Ministro dell’Economia e delle Finanze non avrebbe da arrovellarsi la mente nel pensare a che uso fare della somma a causa delle enormi pressioni provenienti da più parti.
    Potrebbe dare, ad esempio, in concerto con i colleghi competenti, indicazioni su come spendere questi denari per il rilancio dell’economia nella direzione che tutto il mondo ci chiede: valorizzare e sfruttare, in maniera ecocompatibile, quella che dovrebbe essere la maggiore industria del Paese considerato “il giardino del mondo” (e non solo dal punto di vista botanico e paesaggistico come lascerebbe intendere quest’ultima locuzione……): il turismo.
    E invece? Siamo a subire comportamenti partitocratici e strumentali finalizzati, ripeto, “a nulla cambiare”.
    Pensate il paradosso. Noi, popolo detentore del 70% del patrimonio artistico e culturale del pianeta, siamo costretti a subire una “sottocultura dilagante” che ha, a mio avviso, come primi responsabili, proprio i mezzi di comunicazione di massa. Ma cosa si può pretendere da un popolo che ha nel proprio seno milioni e milioni di persone che riescono a “farsi inchiodare” (oserei dire crocifiggere) davanti allo schermo per assistere a trasmissioni come il Grande Fratello o l’Isola dei Famosi? Ciò ha anche “effetti collaterali”. Sì, perché, nella spasmodica ricerca di “ascolti”, viene sacrificato il diritto all’informazione sull’altare sacrificale di pseudo programmi d’informazione che mandano in onda “la rissa” invece che, come dovrebbero, almeno tentare di fornire un contributo alla soluzione dei problemi del Paese condizionando positivamente le scelte politiche. Rissa, sia ben chiaro, a solo appannaggio degli appartenenti alla “casta” che ben hanno compreso che possono mantenere la propria “fetta di potere/privilegio” solo ed esclusivamente cooptando anche solo una parte di questa frangia di popolazione, alla quale mi onoro di non appartenere, che determina le ormai infinitesimali oscillazioni percentuali nelle tornate elettorali. Ma, forse, stanno “sbagliando mira”. Da inguaribile ottimista quale sono mi auguro che il “partito del non voto”, che è sempre più importante in Italia, trovi vera rappresentatività nelle sedi istituzionali e vi giunga nel modo che tutti i suoi “iscritti” auspicano: con una grande capacità di fare e non di dire. Non è che il dire non serva. Tutt’altro. Ma deputiamo la scuola a questo affinché formi in maniera degna i nostri ragazzi e, forse, si inizieranno a vedere i primi risultati grazie al loro riavvicinamento alla politica e all’amore per “la cosa pubblica”. Chi tanto ha contribuito all’allontanamento dei ragazzi dalla politica e dalle istituzioni, grazie anche all’eliminazione dell’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole, semmai leggesse questo mio commento, abbia almeno la decenza di tacere e rifletta sui danni provocati.
    Un saluto a tutti, appartenenti alla “casta” compresi.
    Filippo Guastini
    coordinatore nazionale per le questioni tributarie
    Associazione per la Difesa dei Diritti dei Cittadini
    SOS CIVICO Onlus
    f.guastini@tin.it

  3. Rita Raffaella scrive:

    La finanziaria per il 2007 prevede tagli ovunque meno che per gli Organi Costituzionali che dovrebbero costarci 38 milioni di euro in più.
    Le spese a Montecitorio sono aumentate enormemente: vitalizi ad ex deputati, spese di pulizia, guardaroba e……persino auto blu(apparentemente tanto messe in discussione!).
    Per non parlare delle spese per il personale: si è sempre detto che bisogna attuare una sana politica di riduzione dello stesso e invece pare aumentato con relativi stipendi d’oro!
    Non si può continuare ad accettare che nella p.a. i dipendenti, a parità di prestazioni lavorative, percepiscano un trattamento economico così diverso!
    Non c’è dunque da meravigliarsi se per i giovani agli ultimi posti della classifica sull’affidabilità ci sono la politica ed i politici!
    A presto
    Rita Raffaella Russo

  4. Francesco scrive:

    Illustrissimo prof. Caligiuri, La seguo sempre sulle pagine del Carlino,
    quanta rabbia che provo leggendo quello che Lei ci riporta, riguardo i
    privilegi de nostri “amati” politici. Per non parlare del libro “La
    casta” di Stella e Rizzo che non ho letto e che mai leggerò; temo di
    esplodere!!! Quello che mi fa più indignare poi è il fatto che molti di
    lor signori tacciano queste sacrosante denuncie con le parole
    “populismo” “qualunquismo”. Ma quale populismo, ma quale qualunquismo,
    si tratta della triste realtà, si tratta della pura e semplice verità
    che evidentemente ai nostri non piace affatto. Ma denunciare non basta
    bisogna fare qualcosa di eclatante, una campagna di stampa ( capisco che
    aderirebbero solamente i giornali indipendenti e non foraggiati
    scandalosamente dalla politica che ormai si contano sulle dita di una
    mano ), contro questo malaffare, questo spreco sulle nostre spalle,
    questa arroganza dei politici. Ci avete veramente stufato!!!! Io
    propongo di 1) non andare a votare in massa; 2) raccolta di firme nelle
    piazze italiane per “abrogare” questa politica. Questo perché non sono
    un violento, altrimenti qualche altra proposta ce l’avrei. Ringrazio
    sinceramente Lei , i sigg. Stella e Rizzo, Socci per avere il coraggio
    di portare avanti lo sdegno che sta montando, spero in maniera sempre
    più evidente, in larga parte della cittadinanza. Cordiali saluti
    Francesco Occhiobello (RO)

  5. Michele scrive:

    Chiarissimo Prof.caligiuri, sono un semplice padre di famiglia, monoreddito, con due figli e vedovo. Sò molto bene come si vive di un solo stipendio mensile da dipendente pubblico. Gli Ichino di turno continuano a buttare fango sui dipendenti pubblici, ma sulla dirigenza no! E’ un vero paradosso questo, eppure, se l’amministrazione pubblica non funziona dipende dalla dirigenza e non dal personale di truppa. Quanti sprechi in commissioni istituite, chi le realizza? non certo noi. Vorrei chiedere agli Ichino di turno, ma loro in quante commissioni sono presenti?
    Sono così presi dai loro discorsi che sono ciechi, talmente ciechi da non vedere i sacrifici di una famiglia che ogni giorno deve fare i conti con fitti alti, spese accessorie di primaria importanza ecc. Penso che occorra venire tutti a Roma per protestare sulle pingue buste paga. Se le cose non cambiano, penso che ci vredemo molto presto a Roma in Parlamento!!!,
    per ridare la speranza ai giovani bollati come PRECARI da governi anch’essi PRECARI! cordialità Michele Citarella

Scrivi un commento