Il sollievo del buon esempio

MA CHI L’HA detto che ogni Paese ha i politici che merita? In Italia abbiamo fondati motivi per ritenere che non sia esattamente così. I padroni del vapore fanno di tutto per spingerci a credere il contrario, così ritengono da un lato di giustificarsi e dall’altro di assolversi. Ma il Paese reale a volte è infinitamente migliore di quello legale. Ed è ciò che pensiamo leggendo che Chiara Giovannozzi, prima donna a diventare medico del soccorso alpino, è stata anche la prima che ha raggiunto e curato lo speleologo croato Igor Jelevic, intrappolato in una grotta nel cuneese. E l’ha fatto restando 25 ore in profondità, dopo due anni che non scendeva in grotta, e sulle Alpi si è portata dietro tutta la famiglia, compreso l’ultimo figlio di 10 mesi. E in centinaia si sono mobilitati per l’operazione di salvataggio, senza attendersi neanche il rimborso delle spese per la benzina.
Così come non può che suscitare ammirazione la partecipazione alla settima olimpiade consecutiva della quarantatreenne canoista Josefa Idem, che davvero ha scelto l’Italia per amore. Josefa è stata anche per cinque anni assessore a Ravenna, il Comune dove vive, rafforzando l’impegno civile in favore dello sport. Una persona seria, insomma, che si è dedicata concretamente anche alla propria comunità.

ECCO, QUESTI sono solo due esempi tra i tanti che ci offre in questi giorni la cronaca, perché tantissimi sono gli italiani che mandano avanti la baracca.
L’anno scorso, prima delle elezioni la rivista di geopolitica «Limes», diretta dall’intelligente Lucio Caracciolo, ha titolato: «L’Italia presa sul serio». All’interno c’erano saggi sulla politica estera, sulle pensioni, sul sistema bancario, sulla conoscenza e via dicendo. Non si accennava però a quello che è, secondo me, l’interrogativo centrale: di questi problemi chi se ne fa carico? Perché è proprio così: a prendere sul serio l’Italia dovrebbero essere per primi quelli che la rappresentano. Ogni giorno abbiamo invece motivi di delusione e di sconforto per i comportamenti pubblici e privati dei nostri rappresentanti, che hanno una sola stella polare: durare. Antipolitica? Generalizzazioni? Qualunquismo? No, è un invito a pensare al futuro rivolto all’Italia migliore, quella che oggi è simbolicamente rappresentata dalla dottoressa speleologa e dalla campionessa olimpica.

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3 Commenti a “Il sollievo del buon esempio”

  1. Filippo Guastini scrive:

    Durare. Hai detto bene caro Mario. La cosa che però più mi fa letteralmente inferocire è che per “durare” “loro” non perdono occasione. Lo fanno magari strumentalizzando proprio il lavoro, per giunta gratuito, del volontariato che rappresenta una cospicua parte dell’Italia migliore e che mette a nudo tutte le inefficienze e l’incapacità di questa classe politica assolutamente inadeguata a governarci e che, però, è sempre pronta a “fare passerella” delle fatiche, per giunta, ripeto, gratuite altrui senza fare ammenda del fatto che il volontariato è sempre più surrogato di pubbliche funzioni che dovrebbero essere garantite mentre, invece, se non vi fosse quest’esercito di “angeli”, in caso di bisogno, il più delle volte, si “navigherebbe a vista” nel buio più totale o, ancor peggio, nell’oceano delle sfrontate frasi di circostanza. A proposito di frasi mi sovviene alla mente un celebre aforisma del “divino” Oscar Wilde: “gli uomini onesti e volenterosi sono comodi guanciali dove i disonesti vagabondi dormono sonni tranquilli”.
    Un caro saluto
    Filippo
    f.guastini@tin.it

  2. Paul Kersey scrive:

    Oramai il tempo delle denunce e dell’indignazione è finito. E’ ora di passare a qualcosa di concreto che faccia cambiare realmente le cose. I politici, che poi non sono altro che figuranti, abituati da sempre ai privilegi non molleranno mai l’osso, salvo azioni dirette ed incisive. E’ il caso di vedere dove si annida il vero potere per combatterlo con ogni mezzo.
    Questo è l’unico modo per riprenderci il nostro Paese, la nostra vita, il nostro futuro. I giovani si stanno faticosamente e disperatamente costruendo una casa (base del nucleo familiare, a sua volta base della società) aiutandosi in molti casi con i risparmi dei genitori, ma la prossima generazione di risparmi non ne avrà perchè con la situazione attuale è impossibile mettere qualcosa da parte. Cosa succederà quando i figli di questi ultimi cresceranno? E’ tempo di pensarci!
    CHI HA LA POSSIBILITA’ DI AVERE GIUSTIZIA E NON FA NIENTE PER OTTENERLA VUOL DIRE CHE NON LA MERITA

  3. Francesco Iagher scrive:

    Egr. Dr. Mario Caligiuri,
    già dal titolo una premessa quanto mai ardua, pensare per un attimo che l’attuale classe politica possa dare un “esempio”, a dir poco è utopia se non un eufemismo, caso mai il chiaro esempio da non seguire ! Ormai è da stendere un velo pietoso su questa accozzaglia dedita solo ai propri interessi e fini; e purtroppo sono quelli che ci meritiamo perché sanno sfruttare la pavidità ed il bisogno degli elettori. Lei cita esempi deamicisiani, che ogni tanto come perle rare accadono, fugaci meteore luminose in questi tempi bui d’incertezza e perdita di valori. Mentre la realtà quotidiana è intrisa dalle “esternazioni” del - promessor da Collodi, dai vaneggiamenti di un miliardario - no global-, dalla mala giustizia che lascia a piede libero assassini drogati ed ubriachi, ma tiene in “galera” una vecchietta di 76 anni per due giorni per due dolcetti! Ormai la deriva è strisciante, il barcamenarsi un regola di vita, stiamo scendendo giorno dopo giorno nell’apatia di quelle istituzioni e personaggi che sanno solo offendere l’intelligenza altrui con le loro “chiacchiere”.
    Leggendola sempre con immutato interesse e piacere, cordialmente.
    Francesco Iagher

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