La priorità al numero sette

Settimo non rubare. Sarà una coincidenza, ma il settimo punto delle priorità di Prodi per formare il nuovo governo affronta i costi della politica. Finalmente, se ne accorgono e cercano di venire incontro al buon senso comune, tranne che per andare di nuovo alle urne come chiedono a gran voce gli italiani.
Chiedo scusa ai lettori, ma pur leggendo regolarmente i giornali non mi ero mai soffermato sul deputato dell’Udc Maurizio Ronconi che, essendo alla terza legislatura, afferma di essere fortemente contrario alle elezioni anticipate in quanto «potrebbero indurre qualche neo-parlamentare che non ha ancora maturato la pensione ad appoggiare Prodi per legittima difesa». Una domanda: lui avrebbe fatto così? Candidamente ha detto quello che gli italiani pensano: non si va alle elezioni anticipate solo perché i parlamentari debbono maturare la pensione. Sembrerà banale, ma purtroppo è maledettamente in questo modo, perchè tutto parte dai costi che determinano la selezione di una classe politica assolutamente inadeguata, rendendo inefficiente il funzionamento della democrazia.
Per mantenere i privilegi farebbero di tutto, passando sopra a qualunque cosa. Se si intende fare sul serio, circostanza che induce qualche fiera perplessità, allora facciamo subito una cosa vera, intervenendo sulle pensioni degli eletti: eliminiamo il cumulo, colleghiamole a quanto i parlamentari guadagnano prima di diventarlo, togliamo il privilegio feudale (ed in modo retroattivo) della maturazione del vitalizio dopo due anni e mezzo di mandato. Estendendolo ai consiglieri regionali che (dando dimostrazione più autentica del federalismo all’italiana) si sono tutti adeguati ai fratelli maggiori di Camera e Senato. E poi, un minimo di decenza: introduciamo un tetto ai compensi. Cesare Salvi ha avanzato proposte precise: non superiori a 250 mila euro. Il Ministro Nicolais non sembra sia d’accordo ed ha già eliminato il pur ampio limite per i compensi al festival di Sanremo: era proprio necessario?
Adesso aspettiamo al varco Prodi per vedere in che cosa consista questa “immediata riduzione significativa della spesa pubblica e dei costi della politica”.
O, nonostante le lodevoli intenzioni, l’ha prevista appunto sapendo che non gliela faranno fare?

Collegamenti sponsorizzati


1 Commento a “La priorità al numero sette”

  1. ferrrari raffaele scrive:

    caro prof. caligiuri mi rivolgo alei, in quanto negli ultimi mesi la mia sopportazione ha raggiunto limiti insopportabili a causa di tutte le prese in giro che questi governi ci stanno facendo ingoiare, e piu precisamente mi riferisco ad alcuni episodi accadutimi e decisioni che gli attuali governanti si apprestano a prendere.
    1 è mai possibile che avvengano quasi tutti gli incidenti mortali, di notte e a causa di ragazzi drogati e ubriachi, però i controlli con velox, laser ed altri sistemi meno tecnologici vengono fatti di giorno nelle ore lavorative quando viaggiano solo esclusivamente lavoratori che ogni giorno danno il loro contributo economico a questo nostro paese di m………che continua a prenderci in giro con limiti di velocità che non sono piu accettabili .

    2 perchè non sentiamo mai parlare in nessuna televisione dei contributi che si devono pagare per avere un operaio in azienda, i quali risultano matematicamente impossibili da incassare anche nella circostanza in cui esso sia un bravissimo lavoratore.

    3 perchè non esiste mai un responsabile diretto che paghi per primo le conseguenze degli sprechi di denaro pubblico che ormai tra striscia la notizia e altro sono a centinaia

    mi rivolgo con fiducia a lei, professor caligiuri, nella speranza che nella sua posizione riesca a farmi dare queste poche risposte che mi ossessionano da un po’ perche veramente sono stanco di essere preso in giro da questa classe dirigente che continua a sfruttarci come bestie da soma

Scrivi un commento