Santagata: “Sugli enti inutili
non si fa un taglio da poco”

Gentile direttore,
le scrivo dopo la lettura sul Suo giornale di ieri dell’analisi di Mario Caligiuri sui provvedimenti adottati per contenere i cosiddetti ‘costi della politica’. Venerdì scorso, dopo il consiglio dei ministri, ho illustrato le manovre che il Governo ha già adottato in questo primo anno per ridurre i costi della politica e ho presentato i dati definitivi del riordino e della soppressione dei comitati e delle commissioni ministeriali.
Un lavoro avviato con il decreto Bersani del luglio 2006 che ha portato a censire tutti i comitati ministeriali, compresi quelli che, da anni, giacevano senza ormai alcuna utilità, nelle pieghe della macchina statale. Il risparmio di 18 milioni di euro l’anno, come dice Caligiuri, sarà pure «un’inezia» e mi sono ben guardato da pubblicizzarlo con «enfasi e gravità». Però è un simbolo: rappresenta un taglio del 35% dei capitoli presi in considerazione. Non è un taglio da poco. E non è l’unico risultato. Tutti gli interventi messi in campo in quest’anno di governo ci porteranno ad un risparmio di alcune centinaia di milioni di euro. Parlo, ad esempio, del riordino dei cda delle società pubbliche, del tetto agli emolumenti dei dirigenti dello Stato e di quello per il personale delle Regioni. È la politica del ‘cacciavite’ (come la chiamava il presidente Prodi in campagna elettorale).
Dalla prossima settimana si riunirà un tavolo interministeriale incaricato di occuparsi proprio del contenimento dei costi della politica. Ne faranno parte la presidenza del Consiglio, il ministero degli Interni, quello degli Affari regionali, la Funzione pubblica e l’Economia. Andranno alla ricerca delle soluzioni normative (le assicuro non semplici) per poter intervenire su tutti quei campi dell’amministrazione che, da diversi anni, hanno visto espandere i propri costi. Annunciando questa intenzione siamo consapevoli di rimetterci al giudizio dei cittadini. Abbiamo adottato la politica della trasparenza. Con le sue giuste conseguenze in una democrazia.
Questo Governo vuole proseguire seriamente su questa strada e mi auguro che i mezzi di informazione ci possano seguire con attenzione e spirito critico ma, almeno per una volta, almeno su questo argomento, cercando di non tradurre tutto in polemiche di parte.

Giulio Santagata
Ministro per l’Attuazione
del Programma

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Ringraziamo il ministro dell’attenzione. Seguiremo il suo faticoso lavoro. E, come sempre, senza polemiche di parte.
(m. c.)

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5 Commenti a “Santagata: “Sugli enti inutili
non si fa un taglio da poco””

  1. Claudia scrive:

    Finalmente, seppur chiamato in causa, qualcuno di peso risponde ad un
    problema italiano posto da questo quotidiano, ed in particolare da te,
    Mario, sui cosiddetti “costi della politica”.

    Lo fa timidamente, per la verità, un Ministro dell?attuale Governo,
    Giulio Santagata, Ministro per l?Attuazione del Programma.

    Da quale pulpito, e mi viene da sorridere! Credo che la maggioranza
    degli Italiani non fosse nemmeno a conoscenza dell?esistenza di un
    Ministro su tale argomento:

    Le innumerevoli poltrone (anche seggiole e strapuntini) che il sistema
    politico è capace di generare incidono fortemente nelle tasche del
    cittadino. Per non parlare poi dello stesso viziato sistema applicato
    all?ordine gerarchico delle Pubbliche Amministrazioni (Regioni,
    Provincie, Comuni, Comunità Montane, Circoscrizioni, Ente Parco?) e
    delle Società Pubbliche.

    I Governi che si susseguono promettono e dichiarano, nel decantato
    Programma elettorale, che saranno riequilibrate le Tasse, aumentate le
    pensioni minime, adeguati i salari etc. etc. etc.

    Ma come sempre avviene nel nostro Paese, le cose semplici, giuste ed
    ovvie, né di destra, né di sinistra, semplicemente ovvie, sono
    irrealizzabili.

    Se è vero che ogni buon padre di famiglia, sa che per non generare
    debiti, deve spendere meno di quello che guadagna, e ogni buon padre di
    famiglia, proprio per non generare debiti, pianifica le “uscite” (quindi
    le spese), in base alle priorità della famiglia, lo Stato Italiano (
    come un buon padre di famiglia) dovrebbe spendere meno per mantenere i
    propri vizi e valutare meglio quali siano le priorità.

    Ecco il punto: mi sento di non dire una scemenza, nell?affermare che
    l?enorme distacco che si è creato tra la politica e la gente è dovuto
    veramente ad una totale differenza nella valutazione delle priorità.

    Siamo tutti in attesa di qualcuno che dica le cose vere, concrete, volte
    a risolvere i disagi quotidiani che tutti conosciamo, siano essi in
    campo sanitario o scolastico, della giustizia o sicurezza, dell?economia
    o delle comunicazioni.

    Nel suo piccolo, ogni buon padre di famiglia, ha una soluzione,
    semplice, corretta e rispettosa dei diritti di ogni componente della
    famiglia. Lo Stato Italiano no, continua a generare figli e figliastri,
    avvantaggiando gli uni rispetto agli altri, dove gli uni, in particolar
    modo, sono sempre gli stessi, e più precisamente coloro che
    istituzionalmente rappresentano lo Stato stesso.

    Per quanto mi riguarda, e per la mia ormai trentennale esperienza (sono
    28 anni che sono sposata), le mie figlie, se mi fossi comportata solo
    avvantaggiando me stessa, mi avrebbero già mandato fuori di casa?

  2. Alessandro Fini scrive:

    Ma c’è bisogno di istituire un tavolo (quindi, probabilmente, altri ’scrocconi’) per vedere il disastro dei conti della politica? Ma questi ministri escono di casa? Ma questi ministri devono ogni giorno far quadrare i conti di famiglia per non trovarsi in difficoltà? Ma questi ministri sanno cosa vuol dire fare sacrifici per andare in vacanza, cambiare l’auto ormai vecchia (no, loro l’auto vecchia non l’hanno) per dare una piccola soddisfazione ai propri figli? Ma lo sanno quanto costa per noi normali mandare un figlio all’asilo nido? Ma lo sanno quanto costa comprare casa?
    Se sapessero queste cose ed avessero una coscienza, per rispetto dei cittadini che li votano, taglierebbero, eccome se taglierebbero.
    Il problema è che volano talmente alto che non vedono quello che c’è sotto….. e la coscienza l’hanno venduta per un pugno di voti (alla faccia di chi, falsamente, racconta di aver iniziato la carriera politica con volontariato, volantinaggi, ecc….).
    L’unico modo pe dare una “scossa” a lor signori è non andare a votare, visto che dando il voto a dx o sx l’unico risultato è continuare ad imbarcare scrocconi e fannulloni sul transatlantico i quali fin dal primo minuto si preoccupano solo di mantenere i propri privilegi…. Almeno non votando non sarò complice di questa situazione da quarto mondo.
    Grazie e complimenti per l’impegno dimostrato nel cercare di contrastare questa indecenza

  3. Filippo Guastini scrive:

    Prendo atto delle dichiarazioni del Ministro ma mi pare doveroso ricordare allo stesso che, malgrado proprio fonti istituzionali abbiano, recentemente e PER DIFETTO, calcolato l’evasione fiscale nel nostro Paese in 115 MILIARDI DI EURO/ANNO mi pare assolutamente inutile continuare ad “asciugare il pozzo col colapasta”. Cosa voglio significare con ciò? Che è giustissimo addottare misure che facciano risparmiare anche le più piccole somme di denaro ma occorre, a parer mio, anche, e soprattutto, saper “guardare fuori dalla finestra”. Che significa ciò? Significa COPIARE. Cioè fare semplicemente quello che in altri Paesi (vedi Australia ecc.) si verifica DA DECENNI, l’azzeramento dell’evasione fiscale e l’annullamento del lavoro nero: TASSARE IL REDDITO NETTO. Da quel momento in poi chi sarebbe quel “pazzo” che non si facesse rilasciare la ricevuta fiscale della seppur piccola spesa essendo conscio che ciò contribuirebbe ad abbassare la propria tassazione? Fare questo significa aggredire con efficacia la predetta MONTAGNA DI DENARI EVASI e perciò, calcolando un rientro del 20%, vi sarebbe un’entrata IMMEDIATA di circa 22 MILIARDI DI EURO/ANNO. Scusi Signor Ministro se è poco e, per verificare ciò che affermo, visiti pure il sito dell’agenzia delle Entrate Australiana (www.ato.gov.au sezione TAX OFFICE).
    Cordialità
    Filippo Guastini
    coordinatore nazionale per le questioni tributarie
    Associazione per la Difesa dei Diritti dei Cittadini
    S.O.S. CIVICO Onlus
    328.93.50.921

  4. Claudia scrive:

    A Filippo: come volevasi dimostrare, le cose ovvie sono irrealizzabili!
    Ad Alessandro: Non andare a votare è ciò che sperano!

  5. Filippo scrive:

    Grande Mario che offre l’opportunità ai “poveri cristi” d’esprimere
    opinioni e idee che “qualcuno”, sebbene “strapagato”, si guarda bene
    dal discuterle nelle opportune sedi.
    Grazie comunque, l’apprezzamento
    m’onora. Durante l’ultima telefonata tentavo di dirti che sarebbe
    opportuno, ora più che mai, vederci al fine di poterTi illustrare la
    questione che, grazie al Tuo interessamento, spero d’avere
    l’opportunità di rappresentare a chi m’hai accennato.
    Ti sembrerà strano che non abbia “colto al volo” la Tua cortese disponibilità a favorire gli incontri ma, proprio in virtù della stima che ripongo nei tuoi confronti, mai e poi mai andrei a discutere a così importanti
    livelli senza prima averTi spiegato cosa abbiamo in mano che, ripeto, è
    di una gravità inaudita e, ovviamente, documentatissima.
    Indicami, per
    cortesia, gli orari durante i quali non disturbo chiamandoti per
    prendere accordi.

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