Facciamo almeno un elenco degli imam!

Per una volta il grido di allarme lanciato dai servizi di sicurezza sul terrorismo di matrice islamica ha un sapore tutt’altro che rituale. Di giorno in giorno abbiamo sentito crescere attorno a noi la febbre di una malattia che ha sintomi molto concreti.
Il vecchio “Gruppo Salafita per la Predicazione e il Combattimento” ha adottato il marchio di “Al Qaeda” e si è manifestato con due attentati suicidi in Algeria, terra nella quale l’integralismo islamico pareva aver imboccato una china discendente dopo aver mietuto migliaia di vite. Il nuovo capo della polizia Antonio Manganelli non ha nascosto la preoccupazione che quel focolaio si estenda alla sponda settentrionale del Mediterraneo: “Temiamo che i nostri vicini di casa possano riservare attenzioni anche al nostro paese”.
A questo scenario si aggiunge la crescente aggressività dei talebani nei confronti della missione militare italiana in Afghanistan. L’ultimo attacco a una colonna di blindati “Lince” è avvenuto lunedì. E’ il sedicesimo “evento terroristico significativo” in sei mesi nella zona vigilata dal contingente tricolore, la Regione di Herat.
Il fronte interno è altrettanto turbolento. La scoperta di una “vera e propria scuola di addestramento al terrorismo” nella moschea di Ponte Felcino è notizia ancora calda aggravata dal silenzio di un altro imam, quello di Pierantonio, circa i cerchietti vergati su una cartina attorno a cinque città del Centro Nord.
Il magma è incandescente, ma nessuno, per ora, sembra eccessivamente preoccupato dal proliferare incontrollato delle moschee e di comunità etnico religiose sempre più impermeabili. I luoghi di culto e i centri di cultura islamica sono ormai 735, 39 in più rispetto alla fine del 2006. Sarebbe ora di cambiare decisamente registro. Nella spensierata fuga verso le spiagge agostane si distingue solo la sensata proposta bipartisan di Khaled Fouad Allam (Margherita), Marcello Pera e Jole Santelli (Forza Italia). Propongono che venga istituito almeno un registro degli imam residenti in Italia. Insomma che si cominci a fare qualcosa. Prima che sia troppo tardi.

Collegamenti sponsorizzati


Scrivi un commento

Per inviare un commento devi fare il loggin.