A Hina, una pakistana che non ha potuto vivere da italiana

Di Lorenzo Bianchi
Tu non puoi più parlare, non puoi più difendere le tue ragioni semplici, trasparenti come l’acqua di un ruscello. Lascia che parli io per te. Lascia che chieda perché non potevi essere libera, perché non potevi fare ciò che è concesso alle italiane della tua età, lavorare in un bar, truccarti, avere un fidanzato e portare la minigonna. Perché per te non valgono i diritti che sono scontati per le tue amiche, perché i vicini hanno visto scavare una fossa e non hanno avvertito subito i carabinieri? E’ tolleranza questa? Non è indifferenza? Quale riparazione è possibile per una vita spezzata? No, non esiste risarcimento. Ma almeno facciamo in modo che non cali il sipario del silenzio, che la tua storia non sprofondi nell’oblio. Mi piacerebbe che ti venisse intitolata una piazza della tua Brescia. Piazza Hina Saleem caduta perché voleva essere libera

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37 Commenti a “A Hina, una pakistana che non ha potuto vivere da italiana”

  1. Raffaele scrive:

    Ebbene, l’ignoranza ha fatto un’altra vittima. Shakespeare lo ha detto chiaramente: “L’ignoranza e’ la maledizione di Dio.”
    L’umanita’ ha il dono piu’ grande della creazione: l’intelligenza. Noi ci chiamiamo “homo sapiens”, cioe’ capaci di capire, di ragionare, di scoprire, di andare sulla luna, di capire l’universo, di inventare il telefono, il computer, gli occhiali, il bypass, di imparare ogni giorno di piu’ e meglio… La mente e’ come un paracadute: funziona e salva solo quando e’ aperto.

    Grazie Hina per averci aiutato a capire che la vita e’ bella e va vissuta in tutte le sue infinite espressioni: di andare a scuola italiana (a te proibito), di amare (a te proibito), di vestire all’italiana (a te proibito), di lavorare (a te proibito).

    Cosa volevano fare di te tuo padre e tua madre, tuo zio e cognato? renderti schiava della loro ignoranza, ecco cosa volevano fare di te. Tu sei stata forte e intelligente. Tu hai resistito alle “carezze’ di tuo padre. Tu hai capito la verita’. Tu sei di esempio e di forza morale a molte altre ragazze che si trovano nella stessa tua situazione. Tu sei di scuola a molti altri padri che vogliono trattare le figlie in simile modo. La tua vita non e’ stata invana. Grazie Hina.

  2. Giglio scrive:

    Bravo bella merda.E per tutte le donne stuprate da extracomunitari,per tutte le famiglie derubate e picchiate nella propria abitazione da zingari e slavi?
    Massi’ facciamo il solito buonismo….
    E piantala e va a lavorare idiota…

  3. saba scrive:

    vorrei sapere come mai hina è diventata una vittima a cui fare piazze e come fenomeno da addossare all’islam con cruenta ipocresia e falsità.perchè hina sì e gli altri morti no?ieri un ragazzo ha ammazzato padre madre e poi si è suicidato.poco tempo fa è stata trovata una bambina nel cassonetto.ancora solo negli ultimi 3-4 mesi i delitti cosidetti passionali si contavano ogni giorno.ma non hanno importanza.non sono musulmani a fare queste azioni.se le fanno loro allora bisogna correre al grido ipocrita delle prime pagine dei giornali e delle tv.ma se lo fanno cristiani o altri fa niente.sono squilibrati.se solo ci fosse un pò di correttezza di informazione si chiederebbe ai musulmani cosa prevede la legge islamica a riguardo.ma penso che ciò non fa notizia e non scredita i musulmani.meglio continuare con questa disinformazione selvaggia.vergogna

  4. Paolo scrive:

    Con tutto il rispetto e la pieta’ per la ragazza uccisa, non sono d’accordo per dedicarle una piazza, o una strada; mi sembra una tutta Italiana dettata dall’emotivita’. Muore un cantante, un uomo politico, un attore e subito a cercare la via da dedicargli; megilo sarebbe come un tempo, una semplice targa a ricordare l’evento, o colui chi e’ vissuto in quel posto. Quanti innocenti sono stati violentati, uccisi, rapiti e dei quali non si conosce neppure la loro sorte e continuano vivere nel cuore di chi gli vuole bene, da Emanuala scomparsa a Roma, a Cristina uccisa dalle belve Sarde dei sequestratori. Una targa si’! Nella cella, simile a quella del Conte Ugolino, dove dovrebbe stare il padre, alcuni rappresentanti della comunita’ Pachistana e qualche bel rappresentante dei nostri governi, che creano illusioni a tanta gente con facili promesse di accoglienza per veinire a fare gli schiavi, o lavavetri, nel nostro paese.

  5. paolo scrive:

    sono daccordo per intitolare una piazza.

  6. francesca scrive:

    Sono d’accordo.
    Non capisco perchè questa gente viene nel nostro paese e non si attiene alle leggi che ci sono in Italia, sia per loro che per i propri figli!

  7. gian scrive:

    quanti perchè senza risposta! pure io ho un perchè che attende risposta: ” il modo di vivere e comportarsi italiano è un modello da proporre?” ( prego escludere le banalizzazioni quali minigonna, trucco ecc.ecc..) Gian

  8. tiziana scrive:

    ho orrore degli esseri umani… se siamo capaci di arrivare a queste nefandezze dov’è Dio? Se esiste, perchè permette tutto ciò?

    Tiziana

  9. sibilius scrive:

    E’ essere liberi dover vivere secondo non la propria cultura millenaria, ma doverne abbracciare un’altra, la nostra, certo più consumistica e permissiva? Eradicare le tradizioni, nel bene e nel male - sempre secondo il nostro modo di vedere!- di questi uomini e queste donne che cercano un poco di benessere e ci portano ricchezza e benessere, tanto che tutti da Ciampi a Prodi a Napolitano e forse anche Berlusconi esaltano l’identità extracomunitario ricchezza, non è compiere un’azione del più bieco colonialismo? Vivo in una società così moralmente superiore alla loro?A me non sembra, anzi di fede nel nostro paese ne sento davvero poca e i nostri martiri, del resto tutti ampiamente involontari sono:morti sul lavoro, investiti da mezzi spesso condotti da gente in alterato stato mentale , malati cui non arriva una pronta e adeguata asistenza… Loro i loro martiri, che scelgono volontariamnete il martirio per affermare i loro credi li hanno, noi ci vergognamo anche delle crociate e della croce caso mai rossa su un’ambulanza. Ritornando al genitore che ammazza il figlio, se rispolveriamo qualche reminescenza, anche nella storia di Roma questo è avvenuto; ma mi pare che il mio professore all’epoca tenesse ciò in grande lode.

  10. ibis scrive:

    E’ essere liberi dover vivere secondo non la propria cultura millenaria, ma doverne abbracciare un’altra, la nostra, certo più consumistica e permissiva? Eradicare le tradizioni, nel bene e nel male - sempre secondo il nostro modo di vedere!- di questi uomini e queste donne che cercano un poco di benessere e ci portano ricchezza e benessere, tanto che tutti da Ciampi a Prodi a NApolitano e forse anche Berlusconi esaltano l’identità extracomunitarioricchezza, non è compiere un’azione del più bieco colonialismo? Vivo in una società così moralmente superiore alla loro?A me non sembra, anzi di fede nel nostro paese ne sento davvero poca e i nostri martiri, del resto tutti ampiamente involontari sono:morti sul lavoro, investiti da mezzi spesso condotti da gente in alterato stato mentale , malati cui non arriva una pronta e adeguata asistenza… Loro i loro martiri, che scelgono volontariamnete il martirio per affermare i loro credi li hanno, noi ci vergognamo anche delle crociate e della croce caso mai rossa su un’ambulanza. Ritornando al genitore che ammazza il figlio, se rispolveriamo qualche reminescenza, anche nella storia di Roma questo è avvenuto; ma mi pare che il mio professore all’epoca tenesse ciò in grande lode.

  11. Mariano scrive:

    Proposta giusta
    Per ricordare a tutti gli arabi islamici che vivono in Italia che la nostra cultura non ammette limitazioni alla liberta personale - rispetta i diritti di godere dei diritti sanciti dalla nostra costituzione senza alcuna interferanza da parte di comunita straniere e di altre religioni.

  12. Mariano scrive:

    Proposta giusta

  13. Roberto scrive:

    Questo è un omicidio che ha molti responsabili. I politici e i perbenisti di questo paese che si scandalizza, perchèun mussulmano uccide la figlia.Cos’è la vita di una femmina per lui??
    Il nostro governo dovrebbe imparare che non ci sono mezze misure con questi soggetti, che non si integreranno mai con la civiltà occidentale , anzi vogliono imporre la loro a Noi !!!!!!
    Quando entrano in Italia dovrebbero firmare un documento nel quale sono consapevoli che qui si vive in (modo occidentale), quindi devono rinunciare ai loro costumi se vogliono abitare con noi. Se non accettano , ritornano a casa loro immediatamente .I selvaggi stanno bene nella giungla .

  14. Laura scrive:

    No, non sono d’accordo. Una sorta di martire a causa della solita travisazione della religione. Quante Hina esistono e che noi non vogliamo ricordare…eppure lo sappiamo!
    E’ un gesto inutile. Una mancanza di rispetto: lei vorrebbe che si salvassero altre Hina. Non che venisse ricordata per la sua morte ma perchè altre possano vivere libere. Va bene creare un’associazione che porti il suo nome. Non una piazza dove, comunque, diventerebbe solo un indirizzo!
    Non si è propositivi così, non si aiuta di certo.
    Questa è la mia opinione e sono convinta.
    Saluti
    Laura

  15. elena scrive:

    sono d accordo.

  16. quaquaraquà scrive:

    questo dimostra che gli islamici sono dei terroristi e considerino gli occidentali, come degli infedeli, mentre noi cerchiamo di inserirli, loro pur di non adeguarsi alle nostre leggi e alle nostra religione sgozzano una figlia (violentata come di consetudine dal padre) come un qualsiasi animale da macello, per questo dò il mio appoggio incondizionato alla fallaci,considerandoli degli esseri inferiori, da non meritare di esistere nella faccia della terra. tanto dovevo. saluti

  17. guido scrive:

    due mondi, ormai separati da 1400 anni non possono riunirsi. prima si devono unirsi le leggi che governano! Epoi la gente viene libera, poco, apoco! Pero’ come si fa’ a distruggere Maometto ,La legge Sharia, E il Corano? solo il padreterno lo puo fare, avete visto le “vignette!???

  18. Marco Mariani scrive:

    il commento sta in poche righe. Queste persone di cultura islamica integralista non riconoscono altra legge che la loro religione,che quando va in conflitto con le leggi italiane dimostrano con i fatti che rispettano la loro, non la nostra. E un discorso semplicistico,ma da qualche parte bisogna pur iniziare.facciamoli rispettare la nostra legge, a cominciare dalla parità sociale uomo/donna.

  19. '62 scrive:

    matrimonio con musulmano da 25 anni. Io cristiana, non praticante. Vorrei dire tante cose ma scrivere mi rimane difficile.
    Dovete capire che siamo circondati da musulmani, ci odiano, non tutti, una buona parte. Si vede dalle loro azioni, credono che siamo delle prostitute da poter usare come loro credono.
    Provi a violentare lei una donna musulmana, certo non potrà raccontare perchè accadrebbe il peggio.
    ora basta:
    o rispettano le nostre leggi
    i nostri diritti che sono stati ottenuti lottando
    OPPURE:
    FUORI.

  20. Sandra scrive:

    Quando una donna, giovane o meno che sia, viene uccisa da chi dovrebbe rispettarla, amarla e magari difenderla, sia esso un padre, un marito, un amico od un amante, è inutile cercare di dare definizioni del tipo “caduta perchè voleva essere libera”, “per gelosia”, “per l’onore”, e via dicendo; quelle donne, tante, troppe, vengono assassinate forse potremmo dire con certo semplicismo, per maschilismo, ne più ne meno. Per quell’idea che la femmina della specie umana, possa essere condotta, scambiata o semplicemente dominata, in quanto tale. Simile mentalità non ha una bandiera religiosa o nazionale così precisa, forse, la condizione economica ed il livello d’istruzione possono avere un ruolo, ma neppure determinante, molto di più ne ha l’idea tradizionale dei rapporti uomo-donna; in Italia, muoiono più donne nelle loro case e per mano di gente nota, di quante non ne muoiano per strada, per mano di ignoti.
    Mentre la povera Hina Saleem moriva per mano del padre, altrove, una moglie ed una suocera morivano per mano di un marito/genero non meno crudele e senza onore di quel padre.
    La stessa società italiana è molto contradditoria, tra il nord ed il sud c’è un evidente divario; ed io, che sono del sud, quando divorziai da mio marito, a causa di una vita oramai invivibile, fatta di umiliazioni ed una silenziosa violenza che mi consumava, so che la “società” non fu meno crudele, distratta o semplicemente indifferente, e posso dire di avercela fatta solo per avere man mano maturato una ulteriore notevole forza di sopportazione ed avere accettato per molti anni, un isolamento quasi totale, che mi difendeva dal disprezzo dell’ambiente in cui vivevo, dai tentativi talvolta romantici e più spesso volgari, dei colleghi che “se non sei di nessuno puoi essere di chiunque”, ed una miriade di complicazioni che certo non aiutano a trovare chiarezza e soprattutto, possono schiacciarti o farti tornare sui tuoi passi, e metterti in pericolo;
    e infatti, se Hina fosse stata aiutata a non riallacciare i rapporti con il padre, a liberarsi di una mentalità, che è universale o quasi, per cui per forza devi “onorare il padre e la madre”, certamente avrebbe corso meno rischi, magari sarebbe viva. Ma psicologi ed altri operatori utili, sono costosi e, se ci sono quelli pubblici, o scarseggiano o sono inadeguati, la sorte di trovare un sostegno valido anche quando non si hanno mezzi adeguati, spesso è una chimera oppure, neppure si sa che esistono.
    Dal mio divorzio, sono trascorsi solo 15 anni (non un secolo), eppure talvolta sull’autobus o ad un angolo di strada, sento raccontare la stessa paura, la stessa angoscia, le stesse umiliazioni, la stessa impossibilità ad essere assistite assiduamente e poi, tra le più sfigate, ogni tanto ci scappa quella pestata a sangue, quella finita alla neuro oppure “la morta”.
    Che sia perchè volevi portare la minigonna, o perchè, come me, non vuoi somigliare alla madonna e fare la comunione tutti i giorni (perchè è bene dirlo, un cattolico invasato non è da meno di un islamico integralista), tutto sommato, è di relativa importanza, lo dico per esperienza personale; perciò non mi piace l’idea che qualunque dedica ricordi anche solo lontanamente uno specifico credo religioso o la volontà della vittima.
    Nella Piazza Hina Saleem, scriverei “caduta per non essere stata difesa”, perchè il problema non è ciò che si vuole essere, ma ciò che ti consentono di essere. Non sono brava a scrivere, ma spero di aver spiegato con un minimo di efficacia quanto intendevo dire.

  21. Massimiliano Signorini scrive:

    Condivido tutto, sig. Bianchi. Le sue parole mi toccano, se possibile, più di tutto quello che ho letto e sentito in questi giorni. Giorni di dolore, di rabbia, di sgomento, di tristezza e amarezza. E’ un dovere morale per tutti riuscire a non far cadere nell’oblìo il martirio della piccola Hina. E’ di oggi la notizia che forse, ci saranno funerali di Stato. Vorrei che ci fossero, e, se ci saranno, vorrei esserci. Per portarle il mio saluto. Il saluto di un italiano che sarebbe stato fiero di avere tra i suoi compatrioti un’eroina del calibro della piccola Hina, che col suo orgoglio e la sua voglia di vivere libera, pensava che l’amore pensava che l’amore vincesse sull’intolleranza, sul pregiudizio, e sulla maledetta, immodificabile, “tradizione”. Ora, da quel credente da strapazzo che mi autodefinisco posso solo dire questo: “CIAO HINA, spero che là dove sei ora tu possa trovare la serenità e la felicità che in questo mondo terreno ti sono state negate. E, se puoi, perdonaci di non averti saputa proteggere.” Con grande deferenza e rispetto, Massimiliano Signorini.

  22. elisabetta scrive:

    Pur nel rispetto del dolore e di condanna verso la violenza sotto ogni aspetto, sono contraria a questa proposta per due motivi principalmente:
    1) perchè non è una martire nè un’eroe. Tutti i giorni si leggono violenze e omicidi spesso nei confronti delle donne e non solo straniere. Basti ricordare il giorno dopo dell’altra ragazza ragazza di Brescia in chiesa; di quella donna di Milano che è stata violentata mentre aspettava di andare al lavoro ecc. Evitiamo sull’onda delle emozioni di innalzare agli altari persone normalissime. Purtroppo questa ragazza era nata in una famiglia che non condivideva il suo modo di integrarsi, pur essendo in Italia, però ce ne passa di acqua sotto i ponti per arrivare a intitolare una piazza.
    2) perchè la ragazza viveva una vita come tante altre ragazze della sua età, sotto certi aspetti forse un pò trasgressiva ed aperta da quello che si è visto e letto sui giornali e tv. Ribellarsi ad un modo di vivere integralista non è certamente sinonimo di libertà.
    A questo stregua dovrebbero essere intitolate ad ogni donna o uomo che viene ucciso una piazza o una via.
    Certamente il latore di tale messaggio preferirebbe avere consensi ma i problemi dell’integrazione con uomini e donne di altre culture, di altri Paesi sono molto più profondi e non si risolvono intitolando una piazza ad una ragazza che per sfortuna e fato ha avuto un destino infelice e crudele.
    Questo è il mio pensiero grazie.

  23. Pier Luigi scrive:

    Ma che cosa dire ancora su queste vicende. A noi occidentali sembrano situazioni strane. La nostra cultura di europei, che trova le sue origini soprattutto nel razionalismo, che origina dall’illuminismo francese per approdare al femminismo (vedi le prime “suffragette” che nei paesi anglosassoni si batterono fin dai primi del novecento per i diritti più basilari da dare alle done), non permette una visione così radicale e radicata nella religione. Anche noi in occidente abbiamo avuto il nostro od i nostri periodi bui, dovuti alla religione. La storia ce lo insegna: l’inquisizione spagnola, la caccia alle streghe…si sembrano storie ormai passate ma sono esistite per davvero. Ma grazie allo sviluppo cultare che il nostro pensiero (filosofico occidentale) ha fatto, non siamo più religioso-dipendenti. Ora sappiamo che è il sole al centro del nostro sistema solare e non al contrario, ma per quanti secoli, solo questo semplice tema è stato dibattuto ed è stato al centro di contese pazzesche e dove qualcuno, vedi Giordano Bruno, ci ha lasciato la vita. Tutto questo per dire che anche in occidente i pregiudizi di tipo religioso ci hanno condizionato e forse anche tutt’oggi anche se in misura ridotta, ci condizionano.
    Ma ormai nel 2000 come si può pensare alle donne con il velo, le donne che non possono fare, che non possono dire, che non possono in genere fare altro che ubbidire ciecamente solo alla figura riconosciuta dell’uomo ( padre, marito, fratello che sia) solo perchè è scritto in un libro Sacro, nella fattispecie il Corano. Tutti i testi sacri vanno rispettati, non c’è dubbio!!!
    Ma da essi può scaturire un pericolo per la vita!!! Il fanatinismo è figlio di questo tipo di cultura che soprattutto, come la storia ci insegna, va a riversarsi sulle parti più deboli dell’umanità cioè le donne sempre e solo loro.
    La storia di Hina nè un esempio l’ampante. La rabbia che mi cova dentro mentre scrivo queste poche parole non mi dà la possibilità, forse, di essere stato abbastanza chiaro, ma è chiara una cosa: chi viene nel nostro Paese deve abituarsi a convivere con la nostra “Cultura occidentale”questo è chiaro come la luce del Sole. Altrimenti fate una cosa molto semplice statevene a casa vostra a studiare il Corano.

  24. Giulia scrive:

    concordo con l’iniziativa….per non dimenticarci delle assurdita’ che accadono ancora oggi in questo mondo….

  25. Maurizio scrive:

    Ma chi sei tu per poter decidere di togliere la vita ad una persona, a tua figlia, Bella religione di tolleranza ed amore, mi sembra piena di odio. Sognano tutti l’occidente e dispezzano tutto quello che rappresenta.
    Riposa in pace Hina nata in un paese dove ti è stata data la vita, una vita che nessuno ti ha detto che non era tua.

  26. Debora scrive:

    Sono d’accordo, facciamo che non cali il sipario del silenzio, e che la sua storia sia ricordata e non messa da parte e per questo anche io come donna chiedo che venga ricordata Hina intitolandole una strada, anche questa è storia, una brutta storia, non si può uccidere la propria figlia solo perchè non potesse essere libera e felice senza far male ad alcuno, rinnego da parte mia un padre del genere, no, non si può uccidere così…non è giusto.

    Debora

  27. berlino scrive:

    Non si debbono piu’ scrivere poesie postume siamo tutti stanchi di questo buonismo da strapazzo. Poi tanto ammazzano altre ragazze magari in chiesa e queste anime belle si pavoneggiano con questi inutili elzeviri. Bisogna AGIRE con estrema durezza altrimenti ci si dovra’ difendere in qualsiasi modo. SIAMO STUFI.

  28. VALERIO scrive:

    Non capisco perchè Lei non pensi anche ad intitolare una via o una piazza di BRESCIA,ma anche di qualsiasi altra città italiana, ad ELENA LONATI, 23enne dal viso angelico trucidata senza pietà, con sofferenze incommensurabili, in una chiesa della SUA CITTA’, dove si era recata PER PREGARE, da un essere venuto chissà da dove,che era stato accolto bene, e non ha esitato ad ammazzarla in maniera mafiosa,incaprettata,con un’ agonia durata ore, sicuramente (secondo me) dopo aver tentato di violentarla senza riuscirci!
    La povera ragazza è stata una VERA MARTIRE, vittima della cattiveria e della crudeltà senza limite di esseri umani che chiamare BESTIE è un affronto per i poveri e mansueti animali, che ammazzano SOLO per cibarsi.Le sarei molto grato se pubblicasse questo mio scritto.Grazie.

  29. Sergio scrive:

    Non hanno diritto di vivere nella nostra civilta, se il loro credo é quello di uccidere la libertà e professare la violenza che se ne stiano a caso loro con
    i loro riti e i loro burka.

  30. emy scrive:

    E’ giusto non lasciare cadere questa tragedia nel dimenticatoio, per Hina e per tutte le ragazze che non riescono a vivere la loro giovinezza una preghiera e un ricordo. Si alla piazza o ad un via intitolata a loro, come la tomba del milite ignoto, per tutte quelle sconosciute creature che hanno perso la loro vita in nome di quella libertà per cui noi italiani abbiamo combattuto, perchè venga riconosciuta a tutti e non venga tolta ai nostri figli.

  31. mario scrive:

    dico solo i futuri italiani saranno popoli che sono totalmente di unaltro mondo?

  32. mariarita scrive:

    Non E’ stato il padre di Hina Saleem ad ucciderla: Sono stati l’ignoranza e i pregiudizi razziali che lo hanno indotto a fare cio’ che ha fatto. Se ci fosse piu’ comprensione anche per le culture differenti sicuramente non sarebbe successo, se noi, occuppati a difendere il nostro benessere , non siamo capaci di vedere oltre quei veli, neri o colorati i visi delle nostre figlie. sono profondamente ferita per il dolore di quella famiglia e tanto per il rimorso di quel padre che in nome della sua religione ha sacrificato sua figlia

  33. Gaetano Barbella scrive:

    Fa riflettere il titolo dell’articolo sul caso Hina riportato dal «Giornale di Brescia» del 19.08.06, questo: «Le andava incontro quando la figlia veniva dalla città a Zanano di Sarezzo. Allora le metteva il velo per proteggerla dal padre». Era forte nello sciagurato genitore la volontà di malmenare violentemente la povera Hina, ma quel velo, in modo occulto, lo allontanava dall’infame proposito, secondo la sua credenza religiosa di pakistano! La lezione che vi può attenere - per quanto legata ad un tenue filo - riguarda una sana revisione di “costume e società”, nel senso che all’Occidente farebbe tanto bene rimettere sul capo un ragionevole velo della discrezione, a cominciare dal mondo femminile, evitando di apparire sovente quasi ignude. Di certo, a causa di ciò quel papà di Hina non è riuscito ad accettare di vedere Hina “conciata” come un’occidentale. Quindi tocca all’Occidente, avanzato sul lato umanistico, fare il miracolo di sé rivestendo, per quello che può, ciò che sembra recare disordine nella mente di gran parte di quelli dell’Oriente.
    Da: «Il geometra pensiero in rete», http://www.webalice.it/gbarbella/

  34. maria de santis scrive:

    uccidere una ragazza e inumano uccidere una figlia e contro natura uccidere un essere libero solo perche vuole vivere come tutte le ragazze della sua eta e barbaro e atroce parliamo di integrazione ma non abbiamo capito niente devono frequentare le nostre scuole parlare la nostra lingua riconosciere le nostre leggi e soprattutto trattare le loro donne come esseri umani liberi a qui debbono essere riconosciuti tutti idiritti riconoscuti agli uomini se non partiamo dalla base parlare di integrazione nel rispetto reciproco di religione e tradizione e inutile e ancora piu assurdo e parlare di cittadinanza il rispetto della vita umana edella liberta di ogni individuo e sacro se non partiamo da questo di cosa stiamo parlando?????????

  35. Mario Rossi scrive:

    Ma stiamo scherzando, dopo tutti i guai che questi extracomunitari ci fanno passare qui a Brescia dovremmo intitolargli una piazza, ma siamo matti!!

  36. Giovanni scrive:

    Una cosa gravissima, poi fatta in nome di una religione che fondamentalmente come quella cristiana non incita alla violenza ma all’amore. Non possiamo più sopportare questi fanatici dell’islam capaci di ammazzarsi o ammazzare, perfino il proprio sangue, in nome di qualcosa che hanno stravolto con la loro limitata cultura. Un bacio fraterno ad Hina una persona che non ha potuto vivere come tutte le altre.

  37. Valeria scrive:

    Sono sconvolta e sono terrorizzata da questa gente e da chi li lascia entrare e fare impunemente del terrorismo puro a chi ha ottenuto i diritti con sangue e lotte di secoli. Come persona e come donna concordo pienamente con il pensiero di Oriana Fallaci e con chi dice che se hanno questi pregiudizi nei nostri confronti, che se ne tornino a casa loro e che crescano nei secoli come abbiamo fatto noi, che le loro donne facciano le lotte che hanno fatto le nostre……io non sono nata nel medioevo e non voglio viverci, ne ho avuto abbastanza dalla storia. Loro hanno dimostrato pienamente che dopo aver vissuto anni in occidente non aprono la mente alla ragione e alla tolleranza, hanno dimostrato di essere solo minacciosi, arroganti e pieni di pretese (togliere le croci, fare 4000 moschee x ogni città ecc…. {4000 tanto x dire moltissime} avere privilegi economici e fare le vittime aspettando di pugnalarci alle spalle) Io non sono mai stata razzista e ora sento che il pericolo è molto, molto vicino……….. Non sopporto l’ignoranza, la violenza, l’ottusità mentale, il maschilismo becero, la prepotenza. Basta!!!! Facciamo una piazza x Hina, facciamo qualcosa x dimostrare che abbiamo ancora un briciolo di dignità e coraggio di difendere la nostra libertà di azione e pensiero …. e rispondo a chi mette in dubbio che la nostra sia una civiltà modello da seguire…..la risposta è chissenefrega!!! Hina, come tutti doveva essere LIBERA DI SCEGLIERE QUELLO CHE VOLEVA!!!!! Grazie, sono contenta che ci siano altre persone che la pensano come me, peccato che emergano solo quelle che abbassano il capo, x non dire altro…….

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