Le tifose più calde delle azzurre? Sono le Bleues

 
3 Febbraio 2008 Articolo di Monique Filippella
Author mug

Ecco svelato il segreto delle francesi che tifano per la nostra nazionale e che le seguono ovunque, dal caldo di Castellaneta al freddo di Mosca fino alla grande muraglia

 

Lo scorso anno, al Foro Italico, assistevo alla partita di doppio di secondo turno di Tathiana Garbin e Roberta Vinci contro Srebotnik e Sugiyama (ebbene si, Rino, non solo c’è chi si guarda il doppio, ma perfino il doppio femminile dei primi turni!). Il gusto però di vedersi una bella partita era stemperato dalla triste realtà delle “nostre” che perdevano di brutto. Il pubblico era piuttosto mogio con le nostre che avevano già perso un set ed erano sotto nel secondo. Ma un manipolo di scatenate (Valérie, Sophie, Amina, Michèle, Stefi, Solenne, Saby, Stéphanie) continuava a ballare e ad urlare. L’unica nota strana era una erre che tradiva le origini non italiche. Il grido TA-TI, RRRRRRRO-BI suonava quantomeno curioso. Da allora è nato una sorta di “controllo” a distanza. A Castellaneta erano in prima fila dietro alla squadra italiana, sia contro la Cina che contro la Francia, più urlanti e danzanti che mai, nonostante le condizioni climatiche suggerissero piuttosto il riposo e la meditazione. Essendo diventate amiche di un appassionato che alloggiava presso il mio stesso b&b, Salvatore, le ho  incrociate più volte. Le ho viste in televisione (quando si riesce a vedere la Fed Cup in tv!), anche in Russia, le ho viste perfino a qualche torneo. Ammetto che sono morta di invidia quando ne ho vista una nel box dei giocatori a Wimbledon sull’ancora non denudato Center Court. Perciò ieri mi sono lanciata nella mischia di tanti ragazzini con la maglietta blu dell’Italia e, mentre in campo si bonificavano le paludi, sono andata a parlare con Valérie.
La primissima domanda che mi è venuta chiaramente riguardava i motivi di uno schieramento così deciso per una squadra che non fosse la Francia (vero è che nel gruppo ci sono anche delle Belghe). Se infatti è comprensibile l’ammirazione ed il tifo per una giocatrice straniera (Forza Amélie! ) quando si tratta di squadre nazionali il discorso è diverso, tanto più per i Francesi, conosciuti per il loro Chauvinisme. Valerie fa innanzi tutto una differenza di atteggiamento delle giocatrici. Le Francesi, dice, sono molto distanti dai loro tifosi, che sono molto ben organizzati e sostenuti economicamente dalla Federazione nelle trasferte. Non c’è calore, al massimo un saluto particolare a fine partita, ma tutto finisce lì. Le nostre le salutano con calore, mandano loro messaggini, le hanno anche invitate in albergo a brindare con loro a fine incontro. Tutto lo staff le conosce e le tratta amichevolmente, insomma, c’è il calore che le Francesi negano ai loro tifosi.
Il tutto è cominciato sette anni fa. Valérie vede Tathiana Garbin ad un torneo in Francia e si appassiona. Inizia a seguirla nei tornei e, tre anni fa, conosce anche Mara Santangelo. Diventano molto amiche (e Valérie si ritrova per l’appunto nel player’s box a Wimbledon, beata lei) e inizia il coinvolgimento di amiche e parenti. Qui oggi c’è anche la mamma di Valérie, assatanata come lei. Proprio in occasione di quella partita di doppio che ho citato, si  stringono i legami tra le sostenitrici e la squadra. Valérie afferma con orgoglio che la Garbin attribuisce a loro buona parte del merito di quella vittoria (che le portò poi fino alla finale del torneo, vittime solo di Santangelo e Dechy).
E qui scatta la seconda domanda, quella che penso tutti si pongano: ma queste ragazze non lavorano? Con un bel sorrisone, conscia di suscitare almeno un po’ di invidia Valérie mi dice candidamente che in Francia ci sono più ferie che da noi (l’ho sempre detto io che dovremmo prendere esempio dalla Francia… in questo caso!) Ha cinque settimane di ferie e diversi recuperi settimanali da sfruttare. Certo, le trasferte sono costose, e qui nasce il pensiero di chiedere alla Federazione di sostenere in parte almeno le spese di viaggio nel caso si andasse in Cina. La cosa è piuttosto vaga, al momento, dobbiamo vincere noi e deve vincere la Cina. Ma non so cosa potrebbero pensare gli affiliati FIT se andasse in porto… forse anche loro sarebbero più felici di supportare la squadra avendo le spese di viaggio ridotte….

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3 Commenti a “Le tifose più calde delle azzurre? Sono le Bleues”

  1. egizio scrive:

    Posso capire le fan Francesi. Io stesso mi trovo invogliato a seguire la fed cup proprio per il calore che hanno le giocatrici e lo staff nei nostri confronti. E’ una mia scelta seguire gli incontri di Fed Cup, nessuno me lo ha imposto o suggerito. Posso dire senza ombra di dubbio che è bello essere qui a Napoli insieme a loro, anche se poi va a finire male. Ho detto più volte che considero la nazionale di fed cup come la “mia” NAZIONALE ITALIANA! Anche io mi sono chiesto la stessa cosa sulle fan…dove prendano i soldi per le trasferte. Mara mi disse che in realtà non sono persone ricche e che sono ragazze che fanno molti sacrifici. Conosco Stephanie e posso dire che fa tutto con gran cuore e il suo amore per il tennis è grandissimo

  2. Margherita scrive:

    bell’articolo Monique, grazie. uno spaccato di vita ( e di tifo agonistico!) veramente interessante. complimenti alla determinazione e al caloroso tifo di queste ragazze d’oltralpe. personalmente, per natura, non mi sono mai sentita molto affine a questo tipo di ‘trasferte’ sportive di gruppo. però, devo ammettere che se mi dessero la possibilità di accedere al box giocatori (ma basterebbe anche molto meno, mi accontenterei di occupare un posto in prima fila…) quando giocano i miei beniamini, ho la valigia già pronta!
    ciao :)

  3. salvatore scrive:

    Bellissimo Articolo. Finalmente si parla di questo fantastico gruppo di fan francesi, di cui io da poco faccio parte, anche se ne rappresento un po l’eccezione visto che son l’unico ragazzo e l’unico italiano (strano eh?)

    Sempre Forza Azzurre!

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