Le parole di Roger
“L’accoppiata Wimbledon Us Open è fantastica”
“Il record di Sampras?Certo che ci penso”
Federer è a Capri con Mirka dal 12 settembre

 
10 Settembre 2007 Articolo di Ubaldo Scanagatta
Author mug

traduzione a cura di Luca Corradini

Ecco la traduzione dell’intervista al quattro volte campione di Flushing Meadows.

D: Che voto daresti al tuo gioco, oggi?

R: Penso di aver giocato come al solito. Credo di aver giocato bene nei momenti in cui dovevo farlo. In passato ho giocato match migliori, non c’è dubbio. Ma, sapete, sono momenti importanti, una grande tensione per entrambi. Anche oggi c’era un po’ di vento. Poi sì, certo, anche l’avversario ha un ruolo determinante sulla qualità del tennis che riesci ad esprimere: all’inizio, mi ha reso le cose difficili. Alla fin fine, sono davvero contento della mia prestazione.

D: Novak parlava del nervosismo che lo coglieva durante i punti importanti, il fatto che stesse giocando la sua prima finale di uno slam. Avvertivi questi sentimenti dall’altra parte della rete, che in quei momenti egli fosse più inesperto rispetto a te?

R: Beh, sapete, è diverte, perchè quando ho giocato contro di lui a Montreal, è capitata una situazione simile. Ho servito per il primo set sul 6-5, 40-0. Questa volta ce l’ha fatta. Ma ho reagito, cogliendo le occasioni nel tiebreak e vincendolo.

E’ curioso osservare quanto i due match siano stati simili. Ma stavolta è girato in mio favore, e questo dimostra che hai sempre una possibilità.
Stessa cosa successa a me a Montreal. Ho sbagliato alcuni colpi, mentre lui ne ha messi a segno di buoni. Improvvisamente riesce a tornare in gioco. Ma stavolta sono riuscito a farcela.
Capivo però che stava diventando teso; non serviva più così bene e da fondo non spingeva a tutta. Tutto ciò, quando aveva il vento a favore. Sono rimasto sorpreso di esserne uscito bene. Ma alla fine, credo che vincere quel primo set sia stata la chiave.

D: Hai affermato che ti ci è voluto un po’ di tempo per adattarti a New York e al baraccone che c’è qui. Noto che hai indossato il nero per un match pomeridiano, entrando in campo con la musica di Darth Vader. Quanto di quello che vediamo riflette te stesso, e quanto invece è dettato da altre persone. Che ne pensi?

R: Guardate, alla fine sono io quello che decide sugli abiti da indossare. Se mi vogliono far uscire là fuori in giallo, non lo faccio (risata). Ho compiuto questo tipo di errori in passato, e non ci tengo a ripeterli. Pensavo comunque che essere completamente in nero fosse una cosa simpatica. E’ una cosa che posso fare solo a New York. Ho cominciato a divertirmi nell’indossare una giacca bianca a Wimbledon, così ho voluto portare una cosa nuova all’Open, perchè noto sempre tante magliette che non mi piacciono. Voglio solo che un tennista del tour possa vestirsi normalmente (sorride).

D: E riguardo a Darth Vader?

R: Subito non ci ho pensato. Ho giocato solo un’altra volta tutto in nero, credo contro Hewitt a Parigi-Bercy anni fa, quando ancora stavo sperimentando. Così mi sembrava buona l’idea di giocare una sessione pomeridiana con la tenuta da sessione serale. Sono magliette molte carine e classiche. L’unica cosa è che, sapete, non ero un grande fan dell’abbinamento con calzini e scarpe nere, ma devi avere una tenuta completa.
Insomma, questo look mi piace, e nessuno mi costringe ad indossare altro.

D: Ieri, Davydenko ti ha definito “fortunato”. Oggi, hai messo a segno un paio di scambi sulla linea, mentre lui ne ha sbagliato uno per una questione di millimetri. Ti ritieni fortunato?

R: Chiedetelo ad altri giocatori (sorride). Guardate, dico sempre che ogni tanto c’è bisogno della fortuna. E’ come quando si gioca a carte o comunque quando si spera che le cose volgano a tuo favore; ma è anche una questione di creare i presupposti perchè questo accada, più che affidarsi unicamente alla pura sorte.
Specialmente sulla distanza dei cinque set credo che, fortuna a parte, sia una questione di bravura. Di come gestisci i momenti chiave. Lo vediamo sull’erba. Spesso si gioca su un punto; chi prende la decisione giusta, chi non commette errori sui punti importanti. Oggi, questo gli è costato il match.

D: Quando ti sei trovato sotto nel primo set, su cosa hai cercato di concentrarti? Cosa ti è passato per la mente, sotto 40-0?

R: Credevo stesse per mettere in campo un altro gran servizio, e io sarei stato tagliato fuori. A quel punto le speranze sono poche, è una cosa ovvia, sapete.
Tuttavia, speri che se riuscirai a mettere a segno un paio di punti, risalendo a 40-30, lo renderai un tantino nervoso. Dopotutto, questo è un Grande Slam. Ma non è che stai tanto lì a pensare, le cose filano via in fretta, sì, non ci pensi più di tanto.

D: Credi ci sia il potenziale per creare una nuova rivalità con Djokovic insieme a quella con Nadal?

R: Sì, è davvero possibile. Onestamente, mi fa piacere il grado di sfida che gli altri ragazzi mi propongono. E’ probabilmente la cosa che mi motiva maggiormente quando scendo in campo. Sapete, averli contro, riuscire a batterli in finale, è per me una grande soddisfazione (sorride).
Se da oggi nascerà una rivalità, ben venga. Finora non abbiamo disputato molte finali. Si sono sempre svolte a livello di quarti, o ottavi. Ma ora ci siamo incontrati in due finali consecutive. Questo aiuta sempre la rivalità. Ma è ovvio che al momento io consideri quella con Nadal la più importante.

D: Credi sia abbastanza forte da raggiungere quel livello?

R: Sì, voglio dire, si è mostrato estremamente continuo. Se l’avessi incontrato altre due volte, nelle semifinali al French Open e a Wimbledon, credo che la rivalità sarebbe stata più accentuata, ma è finito dalla parte di Rafa. Adesso è tra loro che c’è una certa rivalità.

D: Per molti motivi questa vittoria è stata diversa rispetto alle altre, perchè gli ultimi match sono stati tutti parecchio lottati. Avresti potuto perdere uno qualsiasi di essi. Ciò rende il risultato ottenuto ancor più speciale?

R: Sì; sinceramente, come hai detto, non ho perso un set negli ultimi tre match, ma sono stati tutti lottati e sono riuscito a superarli, probabilmente perchè ora ho esperienza e fiducia nel mio tennis. Gli altri tennisti che ho affrontato hanno mancato le loro chance. Se guardo indietro, aver battuto Roddick, Davydenko e Djokovic, tutti in tre set, è stato un’impresa incredibile per me. Non me l’aspettavo dopo i problemi avuti contro Isner e Lòpez.

D: Oggi, Tiger Woods ha terminato il suo giro in 63 colpi e ha vinto il torneo risalendo da dietro in classifica. Ha affermato che sei l’atleta più forte nel mondo dello sport. Cosa ne pensi di questa affermazione proprio nel giorno in cui hai vinto il tuo dodicesimo slam?

R: Beh, è molto gentile. Adoro ricevere i complimenti di Tiger perchè per me hanno un certo significato. E’ bello vederlo vincere, ancora di più se lo facciamo contemporaneamente.
Spero riesca a mantenere questi risultati, battendo il record di Jack Nicklaus. Io sto inseguendo Sampras. Per me è divertente essere paragonato a Tiger, che è il più grande. Ma lascerò decidere al pubblico. I miei ultimi anni sono stati incredibili.

D: Con il dodicesimo titolo, oggi hai superato Laver e Borg. Quanto pensi al record di Sampras. Quanto ardentemente vuoi superarlo?

R: Sinceramente, ora ci penso molto. All’inizio ero — insomma, mi sentivo inadeguato, messo sotto pressione perchè non è che vinci degli slam così facilmente, è dura. Queste due settimane e mezzo mi hanno prosciugato, alla fine arrivo esausto. E’ un gran sollievo, sapete, riuscire ad avere una buona notte di sonno senza il pensiero del prossimo match al meglio dei cinque che dovrò giocare. So cosa vuol dire. Arrivare quindi a questi traguardi così giovane è fantastico, e spero davvero di battere il record.

D: Una volta terminata la carriera, quanti titoli credi sarai riuscito ad accumulare?

R: Non lo so, non lo so davvero. Cioè, più di Pete Sampras, spero (sorride).

D: Credi di essere un tennista decisamente migliore rispetto ad alcuni anni fa. Se sì, puoi dirci in che misura?

R: Beh, quando avevo l’età di Djokovic giocavo in maniera diversa. Usavo il “chip and charge”, un po’ di “serve and volley”; in pratica, giocavo come i miei idoli: Becker, Edberg, Sampras. Loro facevano così, e quindi pensavo che avrei dovuto fare nella stessa maniera. Poi ho capito che il gioco stava rallentando, con l’arrivo di una nuova serie di incordature, che permetteva risposte e passanti più agevoli. In un certo senso, diventata più difficile essere giocatori d’attacco.
Ma nello stesso tempo, mi ha aiutato, perchè ora possiedo un gioco di attacco, volèe solide, diverse opportunità di gioco. E’ un bene aver giocato in quel modo, da giovane, mi ha fornito più opzioni.
E’ naturale che sia stato un tennis che a suo tempo. mi è costato parecchi match, ma la ricompensa è stata straordinaria. Comunque sì, la strada è stata lunga. Ho dovuto lavorare duramente sul mio gioco. Credo di essere cresciuto molto. Negli ultimi due o tre anni, sono rimasto più o meno lo stesso, solo con qualche aggiustamento qua e là.

D: Oltre alla tua passione per il tennis ed il tuo nuovo amore per il golf, quanto segui il calcio. L’anno prossimo, nel tuo Paese si svolgeranno i Campionati Europei. E’ uno sport che segui in maniera particolare?

R: Sì, sapete, in realtà è il mio secondo sport preferito dopo il tennis. Lo preferisco anche al golf, perchè quest’ultimo non l’ho mai praticato quando ero più giovane. Facevo parte di una squadra di calcio. Mi divertiva lo spirito cameratesco, essere insieme agli altri cercando di vincere una partita. Le feste dopo le vittorie erano sempre la parte migliore. Stare insieme sul campo con altri 11 ragazzi era una grande sensazione.

Sono molto orgoglioso di avere — che possiamo ospitare i Campionati Europei in Svizzera, dividendoli naturalmente con l’Austria. Spero davvero di riuscire ad andare a vedere qualche partita. Mi auguro riusciremo a fare una bella figura.

D: Fuori dal campo, è evidente che Novak sia un personaggio carismatico. Ha conquistato il pubblico, e qui in sala stampa è sempre molto divertente e rapido di parlantina. Gli altri giocatori che opinione hanno di lui, di che reputazione gode? Tu cosa ne pensi della sua personalità?

R: Beh, negli spogliatoi è sempre molto rispettoso con me. Parecchio tranquillo. Sento solo quello che si dice all’esterno. Non ho visto quello che ha combinato in campo l’altro giorno e nemmeno quello che avrebbe apparentemente combinato negli spogliatoi.
Sono cose che sento solo dopo. Ma non è che se ne parli così tanto. So che alcuni ragazzi non erano molto contenti, mentre per altri può essere stato divertente.
Certo cammina sul filo. Ma se al pubblico piace, va bene per il tennis, se devo essere onesto. E’ bello avere un personaggio come lui, non c’è dubbio.

D: Ora ti attende la Coppa Davis. Puoi esprimere un commento sulle vostre possibilità sugli avversari?

R: Sì, giocheremo in Davis contro la Repubblica Ceca a Praga. Non vedo l’ora di andare là, sarà la prima volta per me. La loro squadra è tosta. E’ un turno di retrocessione molto duro e molto importante.
Siamo in gran forma, tra Stan Wawrinka che sta giocando molto bene ed io che ho appena vinto qui. Siamo ancora i favoriti. Ma sarà un turno interessante da vedere e non vedo l’ora che s’inizi.

D: Penso si possa tranquillamente dire che a 20 anni eri un ragazzo diverso rispetto ad ora. Novak ti ricorda niente di te a quell’età?

R: Beh, probabilmente in pubblico ero più tranquillo. Magari un po’ più estroverso dietro le quinte. Forse per lui è l’opposto: più estroverso in pubblico. Ma, sì, ricordo com’ero a 20 anni, mi divertivo, era un bel periodo.

D: Cosa intendi per “estroverso”?

R: Sai, vivere quei momenti. E chissenefrega di cosa pensano gli altri. E’ il modo in cui ci si comporta quando si è giovani. Io ero lo stesso.

D: Dopo il match hai detto di aver accusato problemi di stomaco, che sentivi le mani fredde. Eri più nervoso del solito, oggi? Quando è stata l’ultima volta che hai provato un tale nervosismo?

R: Non lo so, cioè, non ricordo. Ma spesso divento nervoso quando ci sono questi eventi importanti, semplicemente perchè — immagino, specialmente nei Grandi Slam, perchè sono eventi che attendi così a lungo e speri di uscirne vincitore in finale.

E’ dura, ti spreme. Così arrivi alla fine e dici “spero di non aver fatto tutta questa strada per perdere”. Cominci a porti troppe domande. E ovviamente più vinco più mi pongo delle domande. Quando, infine, arriva la vittoria, è un sollievo, è felicità, tutto insieme. Non c’è sensazione migliore.

D: Quanto ti ci è voluto per calmarti, oggi?

R: No, è stato rapido, già durante gli scambi di riscaldamento.

D: Oggi ha messo in campo solo il 53% di prime, ma è riuscito comunque a stare bene in partita. Cos’ha di speciale la sua seconda, tanto da tenerlo in corsa?

R: Mah, il 53% secondo me non è una cattiva statistica. Comincio a considerarla tale sotto il 45%. Credo che in questa stanza ci siano persone che credono che una statistica inferiore al 60% sia comunque negativa.
Ma non secondo il mio punto di vista, quindi abbiamo opinioni differenti. Lui cerca sempre l’ace e non ha una percentuale del 60 o del 70% sulle prime. Ma non c’è dubbio che sia in possesso di una seconda palla solida, la sfrutta bene. Non credo sia tanto una questione della seconda di servizio in sè, ma da come la sfrutti nel prosieguio dello scambio. Da fondo è solido, gioca dei gran colpi e li sa scegliere molto bene, il che è importante.

D: Questa mattina ho sentito una voce riguardo ad un possibile match di esibizione contro Sampras da giocare all’inizio del prossimo anno negli States. E’ vero?

R: Si, faremo delle esibizioni a Seoul, in Corea, a Kuala Lumpur e anche nel Macau a fine anno subito dopo Shangai, una di seguito all’altra. E’ ovvio che ci sia venuto in mente di farne una anche negli States. Giocheremo il 10 Marzo al Madison Square Garden. Non vedo l’ora. Ma prima vedremo come andranno le altre tre partite. Spero di non dover stare troppo sotto nel punteggio, eh? (sorride).

D: Novak non è pronto per essere il n.1, ma credi sia pronto per soffiare il secondo posto a Nadal?

R: Dovrò dare un’occhiata alla classifica, non lo so. Immagino Nadal sia sempre al n.2, ma Novak si sta avvicinando. Penso dipenderà da come entrambi concluderanno la stagione.
N.2, n.3…Non conta molto; è la prima posizione che conta (sorride). E’ così che va.

D: Ti ha mai spinto davvero alle corde in quel primo set, aggredendoti?

R: Se devo essere onesto, penso abbia giocato meglio a Montreal. Il campo era più veloce. Trovavo più difficile controllare gli scambi da fondo, perchè il campo era davvero rapido. Si, ho giocato un brutto game, e mi è costato. Non saprei, oggi ha avuto le sue chance - e pure tante. Potreste cantarci su una canzone. Sarà dura per lui digerire questa sconfitta, specialmente perchè è arrivata in tre set.

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7 Commenti a “Le parole di Roger
“L’accoppiata Wimbledon Us Open è fantastica”
“Il record di Sampras?Certo che ci penso”
Federer è a Capri con Mirka dal 12 settembre”

  1. john john scrive:

    segnalo una mera curiosità, 24 ore dopo il trionfo usa roger è piombato con la sua poderosa compagna a capri; un aereo privato lo ha portato a napoli e da qui direttamente al molo luise dove un itama del capri palace lo ha traghettato nell’isola blu; lì ha preso la suite callas con annessa piscina privata; in questo momento è braccato dai fotografi ma ancora non si è fatto vedere in pubblico dovrebbe rimanere per altri due giorni

  2. Ubaldo Scanagatta scrive:

    C’è nella rassegna stampa di Daniele Flavi. Vi copio qui l’estratto, ma ’sta rassegna dovreste leggerla tutti i giorni!!!
    Capri, sbarca Federer. Vacanze da campione

    (da New York all’isola degli innamorati con il privo volo…ovviamente privato e con il borsone sempre in spalla……)

    Anna Maria Boniello, il mattino del 12-09-07

    Capri - Roger Federer, il Maradona dei campi da tennis, che a soli 26 anni si appresta a diventare il più grande tennista di tutti i tempi, non si è concesso nemmeno una notte di riposo dopo ‘aver conquistato il pubblico di Flushing Meadows, il tempio del tennis americano, che lo ha applaudito domenica sera per la sua dodicesima vittoria nel Grande Slam. Subito a Capri. Roger voleva concedersi una breve vacanza in Europa insieme alla sua Mirka, la compagna del tennista svizzero, che da qualche anno è diventata anche suo manager. L’amore tra i due campioni, Mirka infatti nella sua carriera tennistica ha raggiunto il suo miglior ranking Wta nel 2001 posizionandosi al settantaseiesimo posto, scoppiò alle Olimpiadi di Sidney, quando entrambi rappresentavano la Svizzera, e da quel giorno il loro rapporto non si è mai interrotto. Un tandem consolidato sia nella vita privata, che sui campi da tennis e in particolare negli appuntamenti importanti come gli Open di Australia, Wimbledon e Usa, dove Roger per tre anni consecutivi ha sbaragliato tutti i suoi avversari, confermandosi come uno dei più grandi campioni di tutti i tempi, Una breve vacanza nell’isola dell’amore, quindi, per una delle coppie più gettonate del panorama sportivo che da New York con un aereo privato, è arrivata a Napoli, dove c’era già pronta una limousine che li ha condotti al Molo Luise: qui ad aspettarli c’era il Lions, l’Itama del Capri Palace, dove Roger aveva prenotato una suite con piscina privata. Il viaggio in mare è durato circa quaranta minuti e prima di approdare sulla banchina della darsena del Porto Turistico. All’arrivo la prima sorpresa che il Capri Palace ha riservato ai due tennisti innamorati: una Fiat rossa 1400 scoperta, l’auto d’epoca che il lussuoso albergo anacaprese riserva per i transfer dei suoi clienti migliori. Roger è sceso a terra mano nella mano con Mirka e in spalla il borsone porta racchette, inseparabile compagno di viaggio dell’indiscusso mito del tennis del 2000. La vista dell’isola dall’alto, lungo i tornanti che portano ad Anacapri, ha lasciato i due tennisti con il fiato sospeso. Ad attendere l’arrivo del super campione per dargli il benvenuto c’era Tonino Cacace, patron dell’hotel. Con lui il direttore del Capri Palace Ermanno Zanini, che aveva scelto per la coppia una sistemazione di tutto rispetto la suite Callas, l’incantevole e grandissimo appartamento dedicato al famoso soprano, con un terrazzo di 50 mq con vista mozzafiato su Anacapri e sul golfo, una piscina dal lusso straordinario rivestitada 75.250 tessere luccicanti che costituiscono il “mosaico Gemme preziose”. Dopo una doccia ristoratrice Roger e Mirka hanno fatto colazione al ristorante dell’albergo, sulla terrazza dell’Olivo dove Roger, dimenticando i rigori della dieta sportiva si è deliziato con un’enorme piatto di spaghetti con zuppa forte, rivisitato dallo chef del ristorante Oliver Glowig, mentre Mirka, attenta alla linea, ha apprezzato l’antipasto di mare e un assaggio di parmigiana di melanzane e zucchine. Dolci campani a volontà, innaffiati con un Fiano di Terradora e poi nuovamente in camera per riposarsi finalmente. senza stress, lontano dalle gare. Un pomeriggio di tutto riposo quello del primo giorno, mentre oggi il campione ha già stabilito insieme al direttore della Beauty Farm Spa dell’Hotel, Francesco Canonaco. un mini programma di “remise en form” mentre il maestro Di Stefano dai vicini campi di tennis, ha già annunziato che è stato riservato un campo.

  3. Enzo Cherici scrive:

    Ma certo che lo sapevo…ha la suite accanto alla mia ;-)

  4. Stefano Grazia scrive:

    mirka, attenta alla linea? Bè,era ora…
    Scherzi a parte, sono uno dei massimi sostenitori di Mirka che considero fondamentale nella costruzione del fenomeno Federer….

  5. Marcello scrive:

    “il Maradona dei campi da tennis” è veramente brutto….se sentisse Clerici gli si rizzerebbero in testa quei pochi capelli che ha.

    Mirka attenta alla linea con parmigiana di melanzane e zucchine….bah!

    Cmq l’accoppiata US Open Wimbledon è fantastica, mi dispiace per i parigini (anzi non mi dispiace affatto) gli ultimi due slam sono una spanna sopra i primi due!!

  6. john john scrive:

    ma non c’è che ha passato la nottata nel locale goderecchio anema ‘e core e che si è portato ben otto racchette al seguito

  7. francesco scrive:

    A proposito di linea, avete mai fatto caso che Federer ha, absit iniuria verbis , un po’ di pancetta ? E’ vero che Roger veste molto aderente, ma si nota un addome un po’ rilassato.
    Come se dicesse ” Vinco e arrivo perfettamente sulla palla anche con la pancia ” , è un altro schiaffo che Sua Maestà rifila ai propri avversari. Diavolo di un svizzero …

    Federer a Capri nella suite imperiale, Davydenko a sbuffare dietro una pallina in quel di Pechino.

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